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Autore: Redazione StudioNews

Urso: spostare le risorse del Pnrr sull’energia, è questo il confronto con l’Ue

Urso: spostare le risorse del Pnrr sull’energia, è questo il confronto con l’UeRoma, 5 giu. (askanews) – “Il confronto con la Commissione europea sul Pnrr è tutto qui: vorremmo utilizzare al meglio le risorse, per avere effetti immediati sullo sviluppo economico e sociale del paese”, quindi puntare su progetti per “la sostenibilità energetica, la transizione 5.0, la tecnologia verde e digitale”. Lo dice il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in una intervista a La Repubblica.

“Puntiamo – spiega – sulla capacità di produrre crescita e ripagare il debito pubblico. Perciò progetti chiaramente realizzabili. Alcuni, come gli stadi di Firenze e Venezia, sono stati bocciati perché non c’entravano nulla col Pnrr. Altri sono utili, ma non fattibili nei tempi dovuti, perché la rendicontazione andrebbe fatta entro il giugno del 2026, e quindi l’investimento l’anno prima. Così rischieremmo di doverne pagare il costo. Perciò ci concentriamo su progetti realizzabili entro l’arco ristretto e le modalità date”. Con gli Usa, prosegue il ministro facendo un bilancio della sua visita a Washington, “è il momento giusto per rafforzare i nostri rapporti industriali e commerciali, perché l’Italia viene percepita come un paese affidabile, in un contesto geopolitico in cui il nostro ruolo è notevolmente aumentato, dal punto di vista tecnologico e industriale, ma anche per l’importanza che avrà il Mediterraneo nei nuovi assetti geopolitici e quindi geoeconomici”.

Riguardo infine i rapporti con la Cina e la Via della Seta, per Urso “siamo affidabili e consapevoli del ruolo in Europa, Mediterraneo, e Occidente. Dobbiamo ridurre il rischio politico di quello che era percepito come un cambio di campo dell’Italia, unico paese del G7 a firmare un accordo strategico. Per noi la Via della Seta è sempre stata commerciale, è bene che resti tale”.

Il Wwf denuncia: è allarme plastica, superato il limite planetario

Il Wwf denuncia: è allarme plastica, superato il limite planetarioMilano, 1 giu. (askanews) – C’è un solo materiale prodotto dall’uomo che possiamo trovare ovunque nel mondo: nei suoli, nei fiumi, nell’aria, nel cibo. Se da un lato la plastica porta benefici all’umanità, dall’altro, il suo impatto su ogni essere vivente e habitat è sempre più devastante. I danni per specie e salute umana sono (quasi) irreversibili. Una contaminazione globale e diffusa in ogni ambiente naturale (mari, fiumi, laghi, terra e aria), tanto che l’inquinamento da plastica in Natura ha superato il “limite planetario” (Planetary boundary), oltre il quale non c’è più la sicurezza che gli ecosistemi garantiscano condizioni favorevoli alla vita. E’ l’allarme lanciato dal Wwf che nella Giornata mondiale dell’ambiente pubblica il nuovo report “Plastica: dalla natura alle persone. È ora di agire”, chiedendo al governo di andare oltre il riciclo dei soli imballaggi e di estendere la raccolta differenziata a tutti i prodotti in plastica di largo consumo allo scopo di far crescere l’economia circolare come valore condiviso. Secondo l’associazione ambientalista, la plastica deve essere gestita in maniera più efficace ed efficiente, coordinata e integrata, coinvolgendo tutti gli attori (dalle istituzioni, alle aziende, fino alle persone e alle città in cui vivono) e agendo in tutte le fasi – dalla sua produzione, al suo impiego e fino allo smaltimento. Il report conferma che l’Italia è tra i peggiori Paesi inquinatori che si affacciano sul Mediterraneo, contribuendo all’inquinamento soprattutto in qualità di secondo più grande produttore di rifiuti plastici in Europa.

Sono innumerevoli e significativi i danni causati da ogni fase del ciclo di vita della plastica, dalla produzione all’utilizzo fino allo smaltimento: a fronte di una produzione in costante crescita, infatti, lo smaltimento della plastica è oggi ancora altamente inefficiente e inefficace, con tassi di riciclo inferiori al 10% a livello globale. Il risultato è che fino a 22 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrano nell’ambiente marino e altrettanti nell’ambiente terrestre ogni anno, in gran parte plastica monouso. Inoltre, attualmente, la produzione di plastica è responsabile di circa il 3,7% delle emissioni globali di gas serra e si prevede che questa percentuale possa aumentare fino al 4,5% entro il 2060, se le tendenze attuali continueranno senza controllo. Senza un miglioramento nella gestione della plastica e dei suoi rifiuti, entro il 2050 la quantità totale di plastica prodotta si è calcolato che potrebbe triplicare, con conseguente aumento dell’immissione di rifiuti di plastica nell’ambiente: 12 miliardi di tonnellate di plastica potrebbero finire negli ambienti naturali. Se accadrà, tra 30 anni nel mare ci potrebbero essere più plastiche che pesci. “Per attuare un cambio di rotta, ormai indispensabile, la soluzione è l’economia circolare in cui le materie prime, come la plastica, di un oggetto non più funzionante restino in circolo, in un lungo e possibilmente infinito succedersi di produzione e riuso/riciclo, eliminando le fasi di estrazione di materie prime e smaltimento. L’efficienza nell’utilizzo delle risorse, promossa dall’economia circolare, deve diventare un fattore cruciale per orientare nuovi modelli di produzione e di consumo, e consentire una transizione verso stili di vita e dinamiche socioeconomiche più rispettose dell’ambiente – afferma Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del Wwf Italia-. Per questo vogliamo muovere alle istituzioni richieste più ambiziose. Non c’è più tempo da perdere”. Per il WWF serve agire sui primi tre livelli della scala gerarchica dei rifiuti: la prevenzione, il riuso e il riciclo. “L’obiettivo comune è porre fine all’inquinamento da plastica entro il 2040 e per raggiungerlo è urgente l’adozione da parte delle nazioni del mondo di un Trattato globale sulla plastica, in accordo con il mandato stabilito nella risoluzione del marzo 2022 dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA) perché i danni all’ambiente causati dalla plastica e dalle sostanze chimiche ad essa associate sono di portata planetaria e trascendono i confini nazionali, avendo effetti sulla salute del pianeta e delle persone di tutto il mondo”, conclude Eva Alessi.

Ambiente, Wwf: è allarme plastica, superato il limite planetario

Ambiente, Wwf: è allarme plastica, superato il limite planetarioMilano, 1 giu. (askanews) – C’è un solo materiale prodotto dall’uomo che possiamo trovare ovunque nel mondo: nei suoli, nei fiumi, nell’aria, nel cibo. Se da un lato la plastica porta benefici all’umanità, dall’altro, il suo impatto su ogni essere vivente e habitat è sempre più devastante. I danni per specie e salute umana sono (quasi) irreversibili. Una contaminazione globale e diffusa in ogni ambiente naturale (mari, fiumi, laghi, terra e aria), tanto che l’inquinamento da plastica in Natura ha superato il “limite planetario” (Planetary boundary), oltre il quale non c’è più la sicurezza che gli ecosistemi garantiscano condizioni favorevoli alla vita. E’ l’allarme lanciato dal Wwf che nella Giornata mondiale dell’ambiente pubblica il nuovo report “Plastica: dalla natura alle persone. È ora di agire”, chiedendo al governo di andare oltre il riciclo dei soli imballaggi e di estendere la raccolta differenziata a tutti i prodotti in plastica di largo consumo allo scopo di far crescere l’economia circolare come valore condiviso.

Secondo l’associazione ambientalista, la plastica deve essere gestita in maniera più efficace ed efficiente, coordinata e integrata, coinvolgendo tutti gli attori (dalle istituzioni, alle aziende, fino alle persone e alle città in cui vivono) e agendo in tutte le fasi – dalla sua produzione, al suo impiego e fino allo smaltimento. Il report conferma che l’Italia è tra i peggiori Paesi inquinatori che si affacciano sul Mediterraneo, contribuendo all’inquinamento soprattutto in qualità di secondo più grande produttore di rifiuti plastici in Europa. Sono innumerevoli e significativi i danni causati da ogni fase del ciclo di vita della plastica, dalla produzione all’utilizzo fino allo smaltimento: a fronte di una produzione in costante crescita, infatti, lo smaltimento della plastica è oggi ancora altamente inefficiente e inefficace, con tassi di riciclo inferiori al 10% a livello globale. Il risultato è che fino a 22 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrano nell’ambiente marino e altrettanti nell’ambiente terrestre ogni anno, in gran parte plastica monouso. Inoltre, attualmente, la produzione di plastica è responsabile di circa il 3,7% delle emissioni globali di gas serra e si prevede che questa percentuale possa aumentare fino al 4,5% entro il 2060, se le tendenze attuali continueranno senza controllo. Senza un miglioramento nella gestione della plastica e dei suoi rifiuti, entro il 2050 la quantità totale di plastica prodotta si è calcolato che potrebbe triplicare, con conseguente aumento dell’immissione di rifiuti di plastica nell’ambiente: 12 miliardi di tonnellate di plastica potrebbero finire negli ambienti naturali. Se accadrà, tra 30 anni nel mare ci potrebbero essere più plastiche che pesci.

“Per attuare un cambio di rotta, ormai indispensabile, la soluzione è l’economia circolare in cui le materie prime, come la plastica, di un oggetto non più funzionante restino in circolo, in un lungo e possibilmente infinito succedersi di produzione e riuso/riciclo, eliminando le fasi di estrazione di materie prime e smaltimento. L’efficienza nell’utilizzo delle risorse, promossa dall’economia circolare, deve diventare un fattore cruciale per orientare nuovi modelli di produzione e di consumo, e consentire una transizione verso stili di vita e dinamiche socioeconomiche più rispettose dell’ambiente – afferma Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del Wwf Italia-. Per questo vogliamo muovere alle istituzioni richieste più ambiziose. Non c’è più tempo da perdere”. Per il WWF serve agire sui primi tre livelli della scala gerarchica dei rifiuti: la prevenzione, il riuso e il riciclo. “L’obiettivo comune è porre fine all’inquinamento da plastica entro il 2040 e per raggiungerlo è urgente l’adozione da parte delle nazioni del mondo di un Trattato globale sulla plastica, in accordo con il mandato stabilito nella risoluzione del marzo 2022 dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA) perché i danni all’ambiente causati dalla plastica e dalle sostanze chimiche ad essa associate sono di portata planetaria e trascendono i confini nazionali, avendo effetti sulla salute del pianeta e delle persone di tutto il mondo”, conclude Eva Alessi.

Russia: “Sventata grande offensiva ucraina”. Kiev non conferma

Russia: “Sventata grande offensiva ucraina”. Kiev non confermaRoma, 5 giu. (askanews) – Il ministero della Difesa russo ha affermato di aver sventato “una grande offensiva ucraina” e di aver ucciso 250 uomini delle truppe nemiche. Nessuna conferma da parte di Kiev.

“Il nemico ha lanciato un’offensiva su vasta scala in cinque settori del fronte in direzione della regione meridionale del Donestk”, ha dichiarato il Ministero della Difesa russo in un comunicato diffuso su Telegram, senza specificare il luogo esatto della battaglia. “Il nemico non ha raggiunto il suo obiettivo, non ci è riuscito”, ha aggiunto, accompagnando il suo annuncio con un video che mostra quelli che vengono presentati come veicoli corazzati ucraini ripresi dall’aria mentre attaccano e vengono distrutti dalle forze russe.

Il Ministero della Difesa ha anche affermato che Kiev avrebbe attaccato con “sei battaglioni meccanizzati e due battaglioni di carri armati”.

Il Napoli premiato con la coppa dello scudetto

Il Napoli premiato con la coppa dello scudettoRoma, 4 giu. (askanews) – Il Napoli è stato premiato con la coppa dello scudetto al Maradona al termine della partita con la Sampdoria, ultima di campionato. Il ministro per lo sport e per i Giovani Andrea Abodi, l’ad della Lega Luigi De Siervo hanno consegnato medaglie e la coppa per la vincitrice del trofeo.

La prima medaglia va al presidente Aurelio De Laurentiis, seguito dal figlio Edoardo e dalla moglie Jacqueline. Dopo di loro, oltre alla figlia del presidente, anche l’ad del Napoli. Il primo giocatore a ricevere la medaglia è stato il portiere Idasiak, dopo di lui Marfella e Gollini. Il primo titolare è invece Alex Meret, accolto dal boato dei tifosi: il portiere del Napoli è stato il meno battuto di questa Serie A: solo 28 gol subiti. Entrano i giocatori di movimento: il primo è Bereszynski, seguito da Rrahmani e Juan Jesus. Quindi Ostigard e Kim: per lui ovazione incredibile dei tifosi. Subito dopo ecco Olivera, avvolto in una bandiera dell’Urguay. Dunque Mario Rui. Tocca ai centrocampisti: il primo è Zedadka, poi ecco Lobotka che viene accolto dal boato dei sostenitori azzurri. Dopo lo slovacco arriva Anguissa, al primo titolo in carriera. Ovazione per Zielinski, anche lui con la bandiera polacca in vita. Sorridente Ndombele, che ha raccolto 40 presenze stagionali. Applausi per Elmas, spesso il primo cambio. Infine ecco Demme e Gaetano, che entra in stampelle e raccoglie l’applauso della gente di Napoli. È il momento degli attaccanti: apre la sfilata Zerbin, dopo di lui tocca a Simeone, a segno questa sera con una dedica a Maradona: sorriso enorme per l’argentino. Felicissimo Raspadori, decisivo nella vittoria sul campo della Juventus che ha dato praticamente la certezza del titolo. Poi Politano e Lozano. E infine i due uomini più attesi, Kvaratskhelia e Osimhen: il primo entra con una bandiera della Georgia e manda in delirio il pubblico, il capocannoniere è avvolto dalla bandiera nigeriana e il boato maggiore è probabilmente per lui. Si chiude con Spalletti e capitan Di Lorenzo che alza la coppa.

Napoli si tinge d’azzurro, è la festa per i campioni d’Italia

Napoli si tinge d’azzurro, è la festa per i campioni d’ItaliaRoma, 4 giu. (askanews) – Una Napoli che si è tinta d’azzurro sin dalle prime ore di questa mattina, quella che ha salutato la festa scudetto della squadra allenata da Luciano Spalletti. Dal Vomero a Scampia, da Fuorigrotta alla Sanità, tutti in strada vestiti d’azzurro in una giornata che ha visto sciamare migliaia di persone nelle vie del centro e non solo. Bandiere, striscioni, tante famiglie, bambini ed anche in tanti che non avevano la consueta cadenza partenopea, come dire che alla festa hanno voluto partecipare, con tanto di maglietta azzurra, turisti provenienti da ogni parte del mondo, ma anche napoletani trapiantati in altre città d’Italia con famiglie e figli al seguito.

Fuochi d’artificio sparati in diverse zone della città in avvicinamento al match delle 18.30, marce di esultanza, cori e strade del centro prese d’assalto. Mentre gli operai smontano l’area antistante il palco del concerto di Gigi d’Alessio, i grandi schermi si accendono in concomitanza con l’inizio del secondo tempo del match. Quattro quelli previsti dall’amministrazione comunale: da Piazza Mercato a Forcella, da Piazza Giovanni Paolo II a Scampia a Piazza del Plebiscito. Il risultato non conta. C’è solo voglia di far festa e alle reti di Osimhen prima e Simeone poi c’è l’apoteosi tra i migliaia di tifosi presenti sotto i maxischermi. Una festa cominciata a Napoli a metà marzo quando, dopo il successo in Champions con l’Eintracht la città ha rotto ogni scaramanzia cominciandosi a vestire d’azzurro. Il 4 maggio l’apoteosi dopo Udinese-Napoli. Oggi, dopo la vittoria per 2-0 contro la Sampdoria, una festa che durerà fino all’alba per festeggiare i campioni e dare l’addio a Spalletti e forse Kim, protagonisti del tricolore.

Violenza donne, Roccella: in Cdm rafforziamo misure cautelari

Violenza donne, Roccella: in Cdm rafforziamo misure cautelariRoma, 4 giu. (askanews) – “Al prossimo Cdm, penso che faremo in tempo, vogliamo rafforzare soprattutto le misure cautelari e quindi l’ammonimento, il cartellino giallo per l’uomo violento, il braccialetto elettronico, che c’è e va usato di più, e l’obbligo di distanziamento”. Lo ha detto, intervistata al Tg1, la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella commentando i casi di femminicidio, tra cui quello di Giulia Tramontano, degli ultimi giorni.

“Il Pubblico ministero deve decidere in tempi brevi la valutazione del rischio, va fatto in tempo, evitando che ci siano nuove vittime”, ha concluso Roccella.

L’Italia dice addio al Roland Garros, fuori anche Musetti

L’Italia dice addio al Roland Garros, fuori anche MusettiRoma, 4 giu. (askanews) – Anche l’ultimo degli italiani in corsa al Roland Garros saluta Parigi. È Lorenzo Musetti che ha perso negli ottavi di finale contro il numero uno al mondo, lo spagnolo Carlos Alcaraz che ha vinto 6-3, 6-2, 6-2 in due ore e 8 minuti di gioco. Il carrarino ha provato a lottare sullo Chatrier, ma non è bastato per impensierire un Alcaraz in versione deluxe: il numero 1 al mondo ha giocato una partita straordinaria, concedendo poco o nulla all’azzurro. Eppure il match era iniziato bene per Lorenzo che in apertura era riuscito a strappare il servizio ad Alcaraz. Dal 2-0 per l’azzurro, però, è arrivata una serie di cinque game consecutivi per lo spagnolo che ha inserito rapidamente le marce alte dopo l’inizio in sordina.

Nel secondo set il punto di svolta è tra il quarto e il quinto game: Musetti recupera un break di svantaggio, ma nel gioco successivo perde nuovamente la battuta. Una successione che taglia le gambe al carrarino, sfiduciato nel terzo set, deciso dal break nel quinto gioco. “Ho giocato una partita completa”. Sintetico ma efficace il commemto del murciano, che infila l’undicesima vittoria di fila negli Slam, la 34ma in stagione, e centra i quarti per il secondo anno di fila al Roland Garros. Resta così Rafa Nadal l’ultimo giocatore eliminato a Parigi prima dei quarti da testa di serie numero 1, nel 2009 quando subì la sua prima sconfitta nel suo regno al Bois de Boulogne contro lo svedese Robin Soderling. Musetti, sciolto solo nei primissimi game e poi sempre più frustrato e negativo, subisce la terza sconfitta in tre partite contro un Top 10 negli Slam.

Maltempo, domani allerta arancione in Emilia-Romagna

Maltempo, domani allerta arancione in Emilia-RomagnaRoma, 4 giu. (askanews) – Domani allerta arancione in Emilia-Romagna, piogge e temporali al Centro-Nord, allerta gialla in 11 regioni. La Protezione Civile, d’intesa con le regioni coinvolte che devono attivare sistemi di protezione dei territori, ha emesso un avviso di condizioni meteo avverse.

Un nucleo di aria più fredda in quota in transito dalla Sardegna verso nord-est determinerà, nelle prossime ore, un aumento della potenziale instabilità pomeridiana, favorendo rovesci o temporali sparsi su gran parte delle regioni centrali e parte di quelle settentrionali, con fenomeni persistenti anche durante le ore serali e notturne. I fenomeni meteo, spiega la Protezione Civile, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare criticità idrogeologiche e idrauliche.

L’avviso prevede dal pomeriggio-sera di oggi, domenica 4 giugno, precipitazioni sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale, su Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise, Marche, Toscana ed Emilia-Romagna. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, possibili grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, allerta arancione per rischio idraulico e rischio idrogeologico su alcuni settori dell’Emilia-Romagna e allerta gialla in Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Sicilia, Sardegna, su gran parte della Puglia e sul restante territorio dell’Emilia-Romagna.

Imprese, Sabatini(Abi): per crescita più ricorso mercato capitali

Imprese, Sabatini(Abi): per crescita più ricorso mercato capitaliRoma, 4 giu. (askanews) – In Italia esiste il problema della crescita dimensionale delle imprese e del riequilibrio della loro struttura finanziaria. Un maggior ricorso al mercato dei capitali riduce la loro rischiosità generando un impatto immediato in termini di miglioramento del rating. Questi i messaggi del direttore genedell’Abi, Giovanni Sabatini, nel suo intervento al Festival dell’economia in corso a Torino.

“Un’equilibrata composizione delle fonti di finanziamento delle imprese può contribuire a favorire un’accelerazione del potenziale di crescita delle imprese. L’utilizzo di capitale azionario, data la natura di lungo periodo – ha spiegato Sabatini – consente ad esempio di sostenere investimenti e piani di sviluppo a lungo termine, che riguardano anche attività immateriali, come ad esempio quelle in R&S o innovazione, fondamentali per aumentare la competitività sui mercati e per migliorare la produttività”. Un maggior ricorso al mercato dei capitali, ha quindi precisato il direttore dell’Abi “riduce il grado di leva finanziaria delle aziende e quindi la loro rischiosità, generando un impatto immediato in termini di miglioramento del rating aziendale. Ciò si riflette positivamente sulla capacità di ottenere più credito e a migliori condizioni, elementi che innescano un circolo virtuoso per cui migliori rating delle aziende riducono la pressione sul capitale regolamentare delle banche, allargando gli spazi di manovra a sostegno dell’economia”.