Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Maltempo: Coldiretti, da frutta a grano, il conto dei danni

Maltempo: Coldiretti, da frutta a grano, il conto dei danniRoma, 20 mag. (askanews) – E’ andata perduta quest’anno la produzione di almeno 400 milioni di chili di grano nei terreni allagati dell’Emilia Romagna, dove si ottiene circa 1/3 del grano tenero nazionale, mentre il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni perché l’acqua rimasta nei frutteti ha “soffocato” le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare intere piantagioni. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sui gravi danni provocati dall’alluvione che ha devastato oltre 5mila aziende agricole e allevamenti con animali affogati in Romagna, una delle aree piu’ agricole del Paese con una produzione lorda vendibile di circa 1,5 miliardi di euro all’anno che moltiplica lungo la filiera grazie ad un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare che è stato fortemente compromesso.

Ai danni sulla produzione agricola si aggiungono – sottolinea la Coldiretti in un comunicato – quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali dove si moltiplicano frane e smottamenti. Nelle aree colpite secondo la Coldiretti sono a rischio nell’intera filiera almeno 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione. Ad essere sconvolto è un territorio – sottolinea la Coldiretti – con la diffusa presenza di albicocche, pesche nettarine, susine, mele, pere, kiwi, fragole e ortaggi che alimentano industrie e cooperative di lavorazione e trasformazione che fanno della Romagna la “fruit valley” italiana.

Ma forte è la presenza dei cereali con i terreni coltivati a grano tenero destinato alla produzione di pane e quello duro per la pasta che sono stati – sottolinea la Coldiretti – i più interessati dall’alluvione insieme ai frutteti. Una decimazione dei raccolti che – precisa la Coldiretti – rischia di pesare fortemente sui bilanci delle aziende ma anche sull’approvvigionamento nazionale di grano in un momento di grandi tensioni internazionali. Consistente anche la produzione di mais, orzo, girasole, soia, erba medica e molto rilevante dal punto di vista economico – continua la Coldiretti – sono le colture da seme per cereali, bietole, girasole, erba medica ed ortaggi con migliaia di ettari coltivati completamente coperti dal fango.

Sott’acqua anche ulivi e vigne che – rileva la Coldiretti – sono stati anche travolti dalle frane nelle aree collinari dove diffusa è l’attività di allevamento in forte crisi per le difficoltà a garantire acqua e cibo agli animali isolati per le interruzioni nel sistema viario. Sono proprio i danni alle infrastrutture a preoccupare con strade interrotte, ponti abbattuti e terreni franati. “Serve garantire l’arrivo degli aiuti nel minor tempo possibile e dare a queste zone martoriate la possibilità di riparare i danni e ripartire con la nomina di un Commissario alla ricostruzione come fatto ai tempi del terremoto” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare in vista del Consiglio dei Ministri che “gli strumenti ordinari di intervento vanno attivati quanto prima, ma non sono sufficienti a garantire il salvataggio e la continuità delle filiere agricole del territorio colpito”.

Leader G7: Indo-Pacifico libero e aperto basato su stato diritto

Leader G7: Indo-Pacifico libero e aperto basato su stato dirittoRoma, 20 mag. (askanews) – I leader del G7 hanno ribadito la richiesta di un Indo-Pacifico “libero e aperto”, basato sullo “stato di diritto” che “protegga i principi condivisi tra cui la sovranità, l’integrità territoriale, la risoluzione pacifica delle controversie, le libertà fondamentali e i diritti umani”. Lo si legge nel comunicato finale del summit di Hiroshima, che si conclude domani.

“Ribadiamo l’importanza di un Indo-Pacifico libero e aperto, che sia inclusivo, prospero, sicuro, basato sullo stato di diritto e che protegga i principi condivisi tra cui la sovranità, l’integrità territoriale, la risoluzione pacifica delle controversie, le libertà fondamentali e i diritti umani”, recita il comunicato che, senza citarla, manda un messaggio in particolare alla Cina. “Data l’importanza della regione, i membri del G7 ei nostri partner hanno intrapreso le rispettive iniziative indo-pacifiche per contribuire a rafforzare il nostro impegno. Sottolineiamo il nostro impegno a rafforzare il coordinamento con i partner regionali, tra cui l’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean) e i suoi Stati membri”, continua il comunicato.

“Riaffermiamo il nostro incrollabile sostegno alla centralità e all’unità dell’Asean e il nostro impegno a promuovere la cooperazione in linea con l’Asean Outlook sull’Indo-Pacifico. Ribadiamo inoltre la nostra partnership con i paesi delle isole del Pacifico e l’importanza di sostenere le loro priorità ed esigenze in conformità con la strategia 2050 del Forum delle isole del Pacifico per il continente blu del Pacifico. Accogliamo con favore e incoraggiamo ulteriormente gli sforzi compiuti dal settore privato, dalle università e dai gruppi di riflessione, che contribuiscono alla realizzazione di un Indo-Pacifico libero e aperto”.

G7: Nord Corea fermi escalation, Onu adotti nuove misure contrasto

G7: Nord Corea fermi escalation, Onu adotti nuove misure contrastoHiroshima, 20 mag. (askanews) – “Condanniamo fermamente il numero senza precedenti di lanci di missili balistici illegali della Corea del Nord, ciascuno dei quali viola molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Chiediamo che la Corea del Nord si astenga da qualsiasi altra azione destabilizzante o di escalation, comprese ulteriori azioni test nucleari o lanci che utilizzano la tecnologia dei missili balistici, che minano la stabilità regionale e rappresentano una grave minaccia per la pace e la sicurezza internazionale. Tali azioni sconsiderate devono essere contrastate con una risposta internazionale rapida, unita e robusta”. E’ quanto si legge in un comunicatodiffuso dal G7 in corso a Hiroshima.

“Ciò – si legge ancora – deve includere ulteriori significativi misure da adottare da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ribadiamo il nostro fermo impegno per l’obiettivo dell’abbandono completo, verificabile e irreversibile del nucleare da parte della Corea del Nord, dei programmi nucleari esistenti e di qualsiasi altra arma di distruzione di massa e programmi di missili balistici”. “Siamo preoccupati – aggiungono i leader G7 – per la scelta della Corea del Nord di dare la priorità ai suoi programmi illegali di armi di distruzione di massa e di missili balistici rispetto al benessere delle persone in Corea del Nord. Chiediamo alla Corea del Nord di accettare le ripetute offerte di dialogo, anche dal Giappone, dagli Stati Uniti e dalla Repubblica di Corea. Esortiamo la Corea del Nord a far rispettare i diritti umani, facilitare l’accesso delle organizzazioni umanitarie internazionali e risolvere i rapimenti”.

Autonomia diff., Landini: non ce n’è bisogno, regressione pericolosa

Autonomia diff., Landini: non ce n’è bisogno, regressione pericolosaNapoli, 20 mag. (askanews) – “Se non ci ascoltano decideremo tutto quello che c’è da decidere, utilizzando tutti gli strumenti democratici che abbiamo a disposizione, perché questa è davvero una regressione pericolosa e non è quello di cui ha bisogno il nostro Paese”. Così Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, a margine dalla manifestazione sindacale unitaria a Napoli, in merito al progetto di autonomia differenziata portato avanti dal governo Meloni.

“Noi la Costituzione, com’è noto, l’abbiamo sempre difesa, quando la voleva cambiare Berlusconi e quando la voleva cambiare Renzi perché – ha aggiunto – continuiamo a pensare che la Costituzione va applicata non va cambiata. Le vere riforme si fanno applicando la Costituzione e pensare che oggi, per quello che sta succedendo in Italia e nel mondo, la soluzione sia costruire tante piccole patrie, tanti piccoli territori che risolvono i problemi è una bugia, è una follia”. Secondo il leader della Cgil “si stanno raccontando delle balle alle persone e per questo noi saremo contrari, non ci fermeremo e, se qualcuno pensa di modificare la Costituzione a colpi di maggioranza, penso che sarà il popolo italiano che interverrà, si mobiliterà utilizzando tutti gli strumenti che sono a disposizione. Intanto – ha concluso Landini – noi chiediamo di fermarsi e di non andare avanti con quel progetto perché è sbagliato e di fare altre riforme. Le opposizioni facciano la loro parte, noi ci rivolgiamo a tutti. Noi stiamo chiedendo al governo di aprire un vero confronto con noi, cosa che non sta avvenendo e per questo siamo in piazza”.

Ucraina, G7: Cina faccia pressioni su Russia, stop aggressione

Ucraina, G7: Cina faccia pressioni su Russia, stop aggressioneHiroshima, 20 mag. (askanews) – “Chiediamo alla Cina di fare pressioni sulla Russia affinché fermi la sua aggressione militare immediatamente e completamente e ritiri incondizionatamente le sue truppe dall’Ucraina”. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso dal G7 in corso a Hiroshima.

“Incoraggiamo la Cina – si legge nel documento – a sostenere a una pace globale, giusta e duratura basata sull’integrità territoriale e sui principi e fini della Carta delle Nazioni Unite, anche attraverso il suo dialogo diretto con l’Ucraina”.

Il messaggio a Pechino dei leader G7: no a coercizione economica

Il messaggio a Pechino dei leader G7: no a coercizione economicaRoma, 20 mag. (askanews) – I leader dei paesi del G7, riuniti nel summit annuale a Hiroshima, hanno avvertito oggi che qualsiasi tentativo di “coercizione economica” avrà “conseguenze”. Si tratta di un messaggio principalmente destinato alla Cina, pur non citata esplicitamente.

“Il mondo ha registrato un preoccupante aumento degli episodi di coercizione economica che cercano di sfruttare vulnerabilità e dipendenze economiche e minano le politiche estere e interne e posizioni dei membri del G7 e dei partner in tutto il mondo”, si legge nella dichiarazione congiunta dei leader del G7 sulla resilienza e la sicurezza economica. Pertanto – continua -“ai nostri rispettivi livelli nazionali, useremo gli strumenti, ne rivedremo l’efficacia e ne creeremo di nuovi, se necessario, per scoraggiare e contrastare l’uso di misure economiche coercitive”.

In precedenza il consigliere di sicurezza nazionale Usa jake Sullivan ha spiegato, parlando con ig iornalisti, che i leader del G7 vogliono impedire che le esportazioni di tecnologia in Cina danneggino la loro sicurezza nazionale. In tal senso, le misure dovrebbero lavorare in maniera da costituire catene di approvvigionamento più resilienti per i paesi del G7, che sono fortemente dipendenti dalla Cina in alcuni settori. Inoltre i paesi prenderanno anche misure “per proteggere le tecnologie sensibili, come i controlli sulle esportazioni e disposizioni per gli investimenti all’estero”, ha aggiunto Sullivan.

Gli Usa sono particolarmente sensibili sul tema e hanno avviato da tempo azioni per limitare l’accesso di Pechino a strumenti avanzati per la produzione dei semiconduttori, oltre a lavorare per un riavvio dell’industria dei chip in territorio americano. Jake Sullivan ha anche detto che non ci sono particolari divergenze tra Usa e paesi dell’Unione europea sull’approccio da adottare rispetto allla Cina: nulla di “ostile” nei confronti di Pechino, ma un “preoccupazioni” per la politica cinese.

Cerimonia investitura a Nobile Internazionale Accademia Mauriziana

Cerimonia investitura a Nobile Internazionale Accademia MaurizianaMilano, 20 mag. (askanews) – Solenne cerimonia annuale per l’investitura dei nuovi membri della Nobile Accademia Internazionale Mauriziana, con una messa pontificale presieduta dal Gran Priore, S. Em. Rev.ma il Cardinale Francesco Monterisi, unitamente al Priore per l’Italia, S.E. l’Arcivescovo Claudio Maria Celli che si terrà sabato 20 maggio alle ore 17 alla Chiesa della Domus Mariae presso Villa Carpegna a Roma.

L’Accademia, retta da s.e. il Duca Fabrizio Mechi di Pontassieve(foto in allegato), è un sodalizio caritatevole e culturale, che trae le proprie origini dalle tradizioni religiose e militari ispirate alla figura di San Maurizio. Fondata nel 2010 quale associazione autonoma, in continuità con la Fondazione Mauriziana degli alpini, custode del Sacrario Nazionale Mauriziano di Pescocostanzo (AQ), ha lo scopo di studiare tematiche legate all’ecumenismo ed al dialogo interreligioso, nonché alla cooperazione internazionale ed alla pace tra i popoli, promuovendo iniziative culturali ed artistiche in tali ambiti, compiendo opere di beneficenza e sostegno dei più deboli in tutto il mondo, offrendo altresì mutua assistenza ed amicizia a tutti i propri membri. «Il nostro costante impegno nell’attuazione dei valori etici e morali mauriziani è premiato dalla continua crescita non solo della nostra Accademia ma dell’intero network di associazioni che sono ad essa collegate», ha commentato il Rettore Duca Mechi «Siamo sempre di più un’istituzione internazionale a servizio dei più deboli, che opera concretamente anche sul territorio nazionale per dare supporto, con diverse modalità, a tutti i cittadini: i bisognosi con le opere benefiche dell’Accademia, le vittime di emergenze con il corpo di protezione civile CASIM, gli studenti con l’Università Popolare Mauriziana, i consumatori con l’UCI e gli imprenditori con l’APICES. E’ un sistema davvero completo.» Già presente in 7 diverse Nazioni, l’Accademia investirà sabato prossimo due nuovi Ambasciatori, che attiveranno le relazioni preliminari per la creazione di altrettanti nuovi Priorati Nazionali: s.e. il Principe Roberto Schiavone di Favignana per la Lituania ed il Dott. Basem Salama Ibrahim per l’Egitto.

Grande soddisfazione è stata espressa per queste nomine dal Consigliere Superiore dell’Accademia responsabile per le relazioni internazionali e diplomatiche, Avv. Massimiliano Albanese.

G7, India dona busto del Mahatma Gandhi a Hiroshima

G7, India dona busto del Mahatma Gandhi a HiroshimaRoma, 20 mag. (askanews) – L’India, uno dei paesi invitati al vertice del G7, ha donato un busto del Mahatma Gandhi alla città di Hiroshima e oggi si è tenuta una cerimonia di inaugurazione alla prrsenza del primo ministro Narendra Modi, nella città per partecipare al summit G7 come invitato.

Il busto è alto circa 2,2 metri ed è collocato in unospazio verde. Secondo la città, l’ambasciatore indiano in Giappone aveva annunciato l’offerta ad aprile. La città ha accettato il regalo, perché i principi e le attività di non violenza e disobbedienza civile di Gandhi sono coerenti con l’idea della città di promuovere una “cultura della pace”. Il sindaco Kazumi Matsui ha dichiarato in un’intervista dopo la cerimonia: “È molto simbolico che siamo stati in grado di allestirlo qui. Spero che sarà un’opportunità per le persone di andare d’accordo al di là dei confini”.

Maltempo, fonti: Meloni potrebbe lasciare prima G7 per emergenza

Maltempo, fonti: Meloni potrebbe lasciare prima G7 per emergenzaHiroshima, 20 mag. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni potrebbe lasciare in anticipo il summit G7 di Hiroshima e tornare in Italia per seguire da vicino l’emergenza maltempo in Emilia-Romagna. E’ quanto si apprende da fonti G7, secondo cui la premier potrebbe ripartire domani, evitando di seguire l’ultima sessione.

Martedì alle 11 è convocato il Consiglio dei ministri: oltre alla rimodulazione dell’ordinanza di Protezione civile, che aveva già dichiarato nei giorni scorsi lo stato di emergenza, con l’estensione del perimetro della relativa area, all’ordine del giorno ci sarà un decreto-legge con i primi stanziamenti e con la sospensione o proroga dei termini fiscali, contributivi, giudiziari e di altro tipo. Al termine del Cdm il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con i ministri aventi a vario titolo competenza per l’emergenza, incontrerà il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che sarà accompagnato da rappresenti delle parti sociali del territorio.

Taiwan, presidente: guerra con la Cina non è un’opzione

Taiwan, presidente: guerra con la Cina non è un’opzioneRoma, 20 mag. (askanews) – La presidente taiwanese Tsai Ing-wen ha promesso oggi, in un discorso per segnare il settimo anno della sua presidenza, di mantenere la pace e lo status quo nello Stretto di Taiwan, anche di fronte alle minacce di Pechino, che rivendica l’isola democratica autonoma, affermando che “la guerra non è un’opzione”.

Tsai Ing-wen ha sostenuto che, durante il suo mandato, la popolazione – circa 24 milioni – ha mostrato al mondo “la determinazione di Taiwan a difendersi”. “Di fronte agli attacchi civili e alle minacce militari della Cina, i taiwanesi sono calmi e non aggressivi, razionali e non provocatori”, ha detto la presidente.

Le relazioni tra Pechino e Taipei, al minimo da quando Xi Jinping è salito al potere più di dieci anni fa, si sono ulteriormente deteriorate negli ultimi anni e la Cina ha intensificato le incursioni militari intorno all’isola. “La guerra non è un’opzione e nessuna delle due parti può cambiare unilateralmente lo status quo in modo non pacifico”, ha aggiunto Tsai Ing-wen.

Taiwan si sta preparando per le prossime elezioni presidenziali, che si terranno nel gennaio 2024. Tsai Ing-wen, dopo due mandati, non può più ricandidarsi. Il suo vicepresidente William Lai è stato scelto come candidato per il Partito democratico progressista al potere. Lai, nelle sue dichiarazioni, è stato più esplicito di Tsai, dichiarando a gennaio di considerare Taiwan un “paese sovrano”.

Affronterà il popolare sindaco della municipalità di New Taipei, Hou Yu-ih, del partito di opposizione Kuomintang, che ha una posizione molto più morbida rispetto a Pechino.