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Autore: Redazione StudioNews

Il Garante dei prezzi ritiene che a breve la pasta costerà meno

Il Garante dei prezzi ritiene che a breve la pasta costerà menoRoma, 11 mag. (askanews) – E’ “attesa a breve una significativa discesa del costo della pasta”. Lo afferma in una nota il Garante per sorveglianza dei prezzi dopo che si è riunita per la prima volta la Commissione di allerta rapida per il monitoraggio dei prezzi.

La Commissione, si legge in una nota, prevista dal decreto trasparenza e presieduta dal Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, “è stata convocata per monitorare in tempo reale, a seguito degli aumenti registrati negli ultimi mesi, le dinamiche del costo della pasta e dei principali fattori che ne compongono il prezzo al consumo”. La Commissione “ha preso in esame l’andamento del prezzo della pasta che, come rilevato dall’ISTAT sia a marzo che ad aprile, ha fatto registrare, rispettivamente, aumenti tendenziali del 17,5% e del 16,5%”.

“Durante il confronto tecnico – prosegue il Garante – i rappresentanti di Istat, Ismea e del sistema camerale hanno segnalato come le ultime rilevazioni dei prezzi stanno già dimostrando i primi segnali, seppure deboli, di diminuzione di prezzo, segno che nei prossimi mesi il costo della pasta potrà scendere in modo significativo”. La Commissione “ha ribadito che continuerà l’opera di monitoraggio sull’effettiva discesa dei prezzi, a tutela dei consumatori” ed iI Garante “ha evidenziato come la dinamica dei prezzi sia delle materie prime (frumento duro e semola) sia dell’energia siano su livelli sensibilmente più bassi rispetto allo scorso anno e come tali riduzioni si rifletteranno sul prezzo al consumo della pasta”.

Human Company: 6,6 mln le presenze stimate per il turismo outdoor dell’estate 2023 (+2%)

Human Company: 6,6 mln le presenze stimate per il turismo outdoor dell’estate 2023 (+2%)Roma, 11 mag. (askanews) – Crescono le presenze nel turismo outdoor in Italia nel 2023. E’ quanto emerge dall’Osservatorio del turismo outdoor firmato da Human Company, azienda punto di riferimento nell’hospitality in Italia e attiva da oltre quarant’anni nel turismo open air, in collaborazione con THRENDS, società specializzata in analisi e strategie nel settore tourism & hospitality presentato il 9 maggio a Roma.

La stagione estiva 2023 del turismo all’aria aperta, rileva l’Osservatorio, si prospetta da record, con una previsione di presenze di 56,6 milioni per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, in aumento del 2% rispetto al 2022 (55,5 milioni) e dell’1% rispetto al 2019 (55,9 milioni). Non solo questo sarà l’anno del consolidamento del recupero dei flussi turistici registrato nell’estate 2022, ma rappresenterà anche uno dei migliori degli ultimi 10 anni, dietro solo al 2017 (57,9 milioni). “C’è tanta voglia di Italia e di scoprire mete meno conosciute, come quelle promosse dal turismo open air. L’attenzione verso questo comparto è massima – ha affermato l’Onorevole Gianluca Caramanna, Responsabile del dipartimento Turismo Fratelli d’Italia e Consigliere del Ministro del Turismo – lo dimostra il fatto che questo governo abbia fortemente voluto mantenere il Dicastero del Turismo e che sia stato elaborato il Piano Strategico 2023-2027 per la prima volta da un Ministero a competenza esclusiva. Il Piano si basa su 5 pilastri: tra i tre più importanti, oltre a innovazione e formazione, vi è sicuramente la sostenibilità. Il turismo legato a questo terzo pilastro, come quello open air, può portare i turisti a scoprire mete alternative ed attivare un circolo economico virtuoso in Italia, dando ricettività importante ad alcuni territori al di fuori delle mete più gettonate. I tempi sono maturi per una legge quadro che, in attesa di una più organica riforma delle competenze tra Stato e Regioni, potrà porre le basi per dare al turismo nazionale un’identità coesa, come quella che si ha in Francia e in Spagna, non solo a livello istituzionale, ma anche di promozione. Insieme al Ministro stiamo immaginando un brand turistico che rappresenti l’Italia promuovendo sempre più il sistema Paese”.

In particolare, dai dati dell’Osservatorio il mercato estero risulta essere quello più promettente: si stima che raggiungerà il 51% del mercato, diventando quello trainante e dimostrando così la voglia degli stranieri di viaggiare e di muoversi fuori confine verso il Mediterraneo e in particolare verso l’Italia. “Il Turismo è un comparto fondamentale per l’Italia: al pari dell’esportazione – ha dichiarato il Senator Claudio Borghi (Lega) – contribuisce al saldo commerciale positivo dell’Italia. Proprio per questo motivo i dati sul turismo outdoor individuati dall’Osservatorio sono decisamente incoraggianti. L’Italia sconta ancora molti pregiudizi sull’accessibilità turistica: il turista open air straniero, che preferisce le sole strutture turistiche del Nord Italia, è spesso convinto che non sia agevole raggiungere il Centro-Sud Italia. Per ovviare a questi preconcetti stiamo lavorando in sinergia con il Ministro delle Infrastrutture. Quando sarà compiuta l’autonomia regionale si innescheranno processi virtuosi grazie ai quali i modelli economici delle regioni più virtuose saranno applicati anche nelle regioni al momento meno attrattive per questo comparto turistico. È compito del governo e della maggioranza che lo sostiene promuovere le misure che garantiscano al comparto e agli imprenditori maggiore certezza per continuare ad investire in questo comparto strategico per lo sviluppo del turismo nazionale. Questo vale per il problema dell’accatastamento dei mezzi mobili di pernottamento, che sto seguendo personalmente, come per le concessioni demaniali e balneari.”

Il mercato italiano, che rappresenta il restante 49%, è stabile e in linea con 2021 e 2022; in particolare però, seppur si registri una propensione alle vacanze fuori dai confini nazionali, le esigenze economiche quali l’aumento delle spese, l’inflazione e l’incremento dei costi dei trasporti potrebbero far propendere per un rimanere nei confini nazionali. “Il settore open air rappresenta, nel contesto dell’offerta turistica italiana, la seconda modalità dopo gli alberghi: 2600 imprese offrono oltre 1,3 milioni di posti letto per giorno su un mercato in rapida e significativa espansione che ha visto nell’ultima stagione un completo recupero delle quote perdute nel periodo pandemico, addirittura con incrementi rispetto al 2019. La nostra domanda è vivace e dobbiamo cogliere le opportunità offerte da una ripresa così marcata, specie del mercato estero. Per questo motivo riteniamo che gli interlocutori politici ed amministrativi debbano conoscere più e meglio la specificità di un’offerta che fa perno sul comfort, sulla sostenibilità, sul contatto con la natura ed è per vocazione permeabile e connessa con i territori. Dobbiamo garantire agli ospiti un livello adeguato di servizi e di prodotti con elevati standard. In questo senso vanno sciolti i nodi che limitano la crescita come la normativa paesaggistica che impedisce l’utilizzazione dei mezzi mobili di pernottamento e la genericità della normazione della materia delle concessioni demaniali,” ha concluso Alberto Granzotto, Presidente di FAITA-Federcamping.

Pasta, Unionfood: allarmismo ingiustificato, prezzo alla produzione +8,4%

Pasta, Unionfood: allarmismo ingiustificato, prezzo alla produzione +8,4%Milano, 11 mag. (askanews) – La pasta è la soluzione non il problema e l’allarmismo di questi giorni intorno al prezzo a scaffale è ingiustificato. Del resto, anche coi rincari attuali, l’aggravio annuo per i consumatori è di circa 10 euro. E’ questo il messaggio lanciato dai pastai riuniti in Unione italiana food al termine della prima riunione a Palazzo Piacentini a Roma della Commissione di allerta rapida sui prezzi della pasta convocata dal ministero delle Imprese. – Il prezzo della pasta alla produzione è cresciuto in un anno del +8,4% (dati Istat, marzo 2023 su marzo 2022), ovvero al pari dell’indice di inflazione medio registrato dai beni al consumo, osservano. L’incremento per il consumatore, che dipende da dinamiche esterne al mondo della produzione della pasta, si attesta invece su una percentuale del +16,5% (e non del 17,5% o di altre cifre enunciate erroneamente in questi giorni) quando la media del totale dei prodotti alimentari è del +15% (dati Istat, aprile 2023 su aprile 2022). Parliamo quindi di un rincaro sul prezzo della pasta che si attesta di un punto e mezzo percentuale in più rispetto agli altri prodotti alimentari, si legge in una nota.

“Vorremmo che si uscisse da questa giornata con il riconoscimento che la pasta è la soluzione, non il problema. Lavoriamo tutti nella direzione di tutelare sempre al meglio i consumatori ma, seppur i costi rimanessero quelli attuali, non possiamo dimenticare che l’aggravio di spesa per persona all’anno sarebbe di circa 10 euro, ovvero il 16,5% in più su un prodotto che costa in media circa 1,07 euro al pacco (dato Istat) – affermano i pastai guidati da Riccardo Felicetti – Insomma, ben al di sotto di tanti altri rincari e perfettamente in linea con il costo dell’inflazione. Tenendo conto che si tratta di un prodotto che finisce quotidianamente sulle tavole degli italiani, sinceramente l’allarmismo di questi giorni appare davvero poco giustificato. Si sono letti tanti numeri, alcuni anche sbagliati: resta il fatto che noi pastai possiamo solo ribadire che il prezzo della pasta alla produzione è aumentato del +8,4%, in linea con l’aumento dell’indice d’inflazione medio dei beni al consumo. Se l’aumento del prezzo al consumo è stato poi del +16,5%, non è a noi che dovete chiederne ragione”. Secondo Unionfood, l’incremento del prezzo della pasta “presentato come un’allerta, è invece un dato logico e facilmente spiegabile”. La pasta oggi a scaffale è stata prodotta mesi fa con grano duro acquistato alle quotazioni del periodo ancora precedente, con i costi energetici del picco di crisi bellica, cui si sono aggiunti i forti costi del packaging (carta e plastica) e della logistica (carburante, pallet, containers). I prezzi di oggi, quindi, sono il risultato di una libera contrattazione fatta dalle singole aziende con la distribuzione. Una situazione che i pastai di Unione Italiana Food hanno definito come una “tempesta perfetta” per il settore della pasta e non solo (anche gli altri beni alimentari hanno subito gli stessi incrementi). “È vero – ammettono – che i costi sono scesi ma non sono tornati ai livelli del passato e sono ancora piuttosto sostenuti rispetto a quelli registrati a cavallo del 2020/2021”.

All’inizio del 2022, ricordano, il prezzo del grano era salito a quasi 600 euro a tonnellata (+110% rispetto allo stesso periodo del 2021) ed ora è sceso sensibilmente, attestandosi tra i 350 e i 380 euro (comunque +30% rispetto al 2019). Stessa dinamica la si può riscontrare per i costi energetici e le altre voci di costo. “Quando il grano duro era alle stelle non è stato avvertito nessun grido di allarme per i pastai. Eppure, si tratta di un settore con una marginalità ridottissima visto che con poco più di un euro si acquista un pacco di pasta da 500 grammi e in quell’euro ci stanno tutte le voci di costo: il grano duro, la trasformazione del grano in semola, i costi energetici di aziende fortemente energivore (elettricità e gas), il packaging, i trasporti ed altro ancora”,concludono.

Pasta, Garante prezzi: in prossimi mesi atteso calo significativo prezzi

Pasta, Garante prezzi: in prossimi mesi atteso calo significativo prezziMilano, 11 mag. (askanews) – Nei prossimi mesi il costo della pasta potrà scendere in modo significativo. E’ la conclusione a cui è giunta la Commissione di allerta rapida per il monitoraggio dei prezzi riunitasi oggi per la prima volta a Palazzo Piacentini a Roma. “Durante il confronto tecnico, le istituzioni tecniche e di statistica (Istat, Ismea e sistema camerale) hanno segnalato come le ultime rilevazioni dei prezzi stanno già dimostrando i primi, seppure deboli, segnali di diminuzione di prezzo, segno che nei prossimi mesi il costo della pasta potrà scendere in modo significativo” si legge in una nota diffusa dal ministero delle Imprese e del made in Italy. La commissione, dal canto suo, fa sapere che “continuerà l’opera di monitoraggio sull’effettiva discesa dei prezzi, a tutela dei consumatori”.

La commissione, prevista dal decreto Trasparenza e presieduta dal garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, è stata convocata dal Mimit nelle scorse settimane per monitorare in tempo reale, a seguito degli aumenti registrati negli ultimi mesi, le dinamiche del costo della pasta e dei principali fattori che ne compongono il prezzo al consumo. Durante la riunione di oggi è stato preso in esame l’andamento del prezzo della pasta che, come rilevato dall’Istat sia a marzo che ad aprile, ha fatto registrare, rispettivamente, aumenti tendenziali del 17,5% e del 16,5%. II Garante ha evidenziato come la dinamica dei prezzi sia delle materie prime (frumento duro e semola) che dell’energia siano su livelli sensibilmente più bassi rispetto allo scorso anno e come tali riduzioni si rifletteranno sul prezzo al consumo della pasta. Ai lavori della prima riunione, oltre i membri previsti dal decreto(rappresentanti di Istat, Ismea, sistema camerale, rappresentati dei ministeri competenti per materia, Guardia di finanza, Autorità indipendenti competenti per settore, associazioni dei consumatori e degli utenti nominati dal Cncu, Regioni e Provincie Autonome), hanno partecipato i rappresentanti dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, dell’Agenzia delle entrate, delle associazioni delle imprese agricole, dell’industria molitoria e produttiva, delle cooperative, della distribuzione e del commercio, al fine di valutare in modo completo tutti i meccanismi di formazione del prezzo della pasta e poter così meglio definire le aspettative dei prossimi mesi anche in base ai positivi segnali di riduzione dei costi delle componenti della produzione.

 

Meloni vince partita Gdf, Salvini Polizia. E si sblocca la Rai

Meloni vince partita Gdf, Salvini Polizia. E si sblocca la RaiRoma, 11 mag. (askanews) – Dopo settimane di tensioni e rinvii, il governo trova la quadra sul nuovo giro di nomine che riguardano la Rai, la Guardia di Finanza e la Polizia. Per quanto riguarda la Tv di Stato, il Consiglio dei ministri oggi ha designato Roberto Sergio come nuovo componente del Cda in sostituzione dell’amministratore delegato dimissionario Carlo Fuortes. Lo stesso Sergio sarà indicato dal Mef in assemblea come nuovo Ad. La nomina di Sergio aprirà la strada a un giro di nomine in Rai: a partire dal direttore generale (quasi sicuramente Giampaolo Rossi) per proseguire con i direttori di rete e di testata.

Per quanto riguarda la Polizia, il nuovo capo è Vittorio Pisani, che prende il posto di Lamberto Giannini, nominato prefetto di Roma. Pisani (attualmente vice direttore dell’Aise) ha lavorato a lungo a Napoli nella lotta alla Camorra, arrivando all’arresto del boss Michele Zagaria. La sua nomina era sostenuta in particolare dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dal vice premier Matteo Salvini. La partita per il nuovo comandante della Guardia di Finanza è stata invece “vinta” dalla premier Giorgia Meloni e dal sottosegretario Alfredo Mantovano. A guidare le Fiamme gialle – salvo sorprese – sarà infatti Andrea De Gennaro, attuale comandante in seconda che da pochi giorni ha assunto l’interim dopo le dimissioni del generale Giuseppe Zafarana, andato alla presidenza di Eni. Per quel ruolo il favorito della Lega era il generale Umberto Sirico, attuale comandante dei reparti speciali. Sul nome di De Gennaro, ha comunicato Palazzo Chigi, è stato raggiunto un “accordo politico”. Per la formalizzazione, però, ci sarà da attendere ancora un po. In Cdm, infatti, non era presente il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in Giappone per il G7, che formalizzerà la proposta nella prossima seduta.

Terminato faticosamente l’iter per le nomine, ci sarà da vedere se i contrasti degli ultimi giorni lasceranno strascichi nella maggioranza e una prima cartina di tornasole ci sarà, probabilmente, già nella scelta dei nuovi direttori Rai.

Lombardia, Bertolaso: dal 2024 Centro unico prenotazioni sanitarie

Lombardia, Bertolaso: dal 2024 Centro unico prenotazioni sanitarieMilano, 11 mag. (askanews) – Entro l’anno in Lombardia si concluderà la fase di studio e progettazione del Centro unico di prenotazione delle prestazioni sanitarie e a partire dal 2024 sarà pienamente operativa la gestione centralizzata delle informazioni e delle prestazioni. Lo ha detto l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, intervenendo in Commissione Sanità del Consiglio regionale lombardo sul tema delle liste di attesa. Un segnale che la situazione sta migliorando, ha aggiunto, è a suo parere la riduzione del numero delle segnalazioni dei cittadini (- 8% nel 2023 rispetto al 2022).

Nel corso della seduta è stato fatto il punto su obiettivi e risultati dei provvedimenti della Giunta, le cui delibere – è stato precisato – in una prima fase (nel 2022) si sono preoccupate di migliorare la produzione in termini percentuali (ottenendo già notevoli miglioramenti del numero delle prestazioni rispetto al 2019), mentre nel 2023 si è passati a una definizione di volumi di produzione che ciascuna Ats deve garantire per riallineare l’erogato ai volumi del periodo 2019/2022. L’assessore ha anche riferito che nell’anno in corso sono stati stanziati 43 milioni di euro per prestazioni aggiuntive e a questi se ne aggiungeranno altri 18 entro l’estate.

Pasta, Unionfood: nessuna speculazione o illecito, solo propaganda negativa

Pasta, Unionfood: nessuna speculazione o illecito, solo propaganda negativaMilano, 11 mag. (askanews) – Nel corso dell’incontro che si è avuto questo pomeriggio a Roma sui rincari della pasta “il ministero dell’Agricoltura ha riferito che, all’esito di controlli effettuati dall’Ispettorato centrale repressione frodi, nessun fenomeno speculativo o illecito è stato registrato”. Ad affermarlo, in una nota, i pastai di Unione italiana food.

“Dispiace l’enfasi iniziale con cui è stato convocato questo tavolo. Si tratta di una propaganda negativa, pregiudizievole per un settore che rappresenta un orgoglio per il made in Italy, il fulcro della dieta mediterranea, un prodotto che fa da volano all’export e a tante altre eccellenze nostrane – si legge nella nota – Una pubblicità negativa che, purtroppo, proviene proprio dal dicastero che ha mutato la propria denominazione, votandosi alla tutela delle imprese e del made in Italy”.

Pasta, Cia: tutelare grano italiano, equità dal campo allo scaffale

Pasta, Cia: tutelare grano italiano, equità dal campo allo scaffaleMilano, 11 mag. (askanews) – Controlli serrati sull’etichettatura e più contratti di filiera tra agricoltori e industria. Questo serve, con urgenza, per salvare il grano e la pasta made in Italy dall’attuale svalutazione del cereale in campo. A ribadirlo, il presidente nazionale di Cia-Agricoltori italiani, Cristiano Fini, intervenendo alla riunione della Commissione di allerta rapida convocata, oggi al Mimit, dal capo Benedetto Mineo.

Cia sulla questione ha già acceso la mobilitazione nazionale e lanciato la petizione con raccolta firme su change.org. Un’azione necessaria secondo l’organizzazione, per far fronte alle principali cause della crisi che sta investendo le aziende del comparto, tra crollo vertiginoso del valore riconosciuto al grano duro italiano, passato in pochi mesi da 550 a 350 euro a tonnellata, e insostenibili costi di produzione, circa 1.400 euro per ettaro, quando si vende a 1.100 euro per ettaro (-300 euro). Il prezzo del grano è sceso del 40% nelle ultime settimane, afferma la Cia, mentre quello della pasta sullo scaffale è aumentato in media del 30%. “Senza interventi immediati – ha spiegato Fini – gli agricoltori italiani saranno costretti ad abbandonare la produzione per scarsa redditività. Chiediamo al Governo di attivare tutte le azioni possibili per il monitoraggio, la trasparenza e la tutela della qualità e delle quantità di grano nazionale utilizzato per la pasta e il pane”. “Ancora prima – ha aggiunto – sollecitiamo quell’equa redistribuzione del valore lungo la filiera, necessaria a riconoscere il giusto prezzo ai produttori, a tutelare la qualità delle materie prime, come di una pasta 100% made in Italy, e a salvaguardare la tenuta del comparto agricolo nazionale”.

L’Italia è in cima alla classifica europea per produzione di grano duro e un podio sotto a livello mondiale, sostiene la Cia, eppure, nonostante la sua vocazione, resta anche il secondo Paese importatore al mondo, dove i grani esteri, a differenza di quelli italiani, seguono standard qualitativi, di salubrità e costi di produzione molto più bassi, fino a determinare, cosa ancora peggiore, il prezzo del cereale simbolo del made in Italy. Per questo, occorre un sistema a contrasto e sanzione delle speculazioni commerciali, azioni mirate e strutturate per frenare le importazioni incontrollate dall’estero e il falso grano straniero spacciato per italiano, interventi a garanzia non solo di un prodotto simbolo di italianità, ma anche della sicurezza alimentare.

Siccità, in Lombardia tutti i laghi fanno segnare recupero altezza

Siccità, in Lombardia tutti i laghi fanno segnare recupero altezzaMilano, 11 mag. (askanews) – “Il deficit di risorsa idrica registra in Lombardia un trend di recupero. Un fattore, questo, che consente di iniziare la stagione irrigua con relativa tranquillità. Grazie alle ultime precipitazioni e alle ‘manovre’ stabilite ed attuate durante i ‘tavoli in Regione’, siamo infatti passati da un deficit di -60% all’attuale -37%”. Ad annunciarlo è l’assessore regionale a Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica della Regione Lombardia, Massimo Sertori.

“All’appello – continua Sertori – manca ancora un miliardo di metri cubi di risorsa idrica rispetto alla media storica, ma l’anno scorso in questo periodo avevamo una disponibilità inferiore di quasi 500 milioni di metri cubi. La situazione rimane tuttavia attenzionata, ma più ‘alleggerita’ rispetto ai mesi precedenti. In questo momento tutti i laghi lombardi hanno recuperato altezza in modo sostanziale, con alcune differenze che vanno dal lago Maggiore, che ha raggiunto quasi il valore massimo, passando dal lago di Como il cui livello è di circa 80 cm in risalita, per arrivare ai dati del lago di Garda che ci consegnano una situazione in lento miglioramento”. Le previsioni di Arpa Lombardia confermano ulteriori giorni di instabilità su tutta la Regione fino al prossimo lunedì 15 maggio. “Naturalmente resta alta la guardia – conclude l’assessore Sertori – sia per la gestione quotidiana della risorsa idrica, a partire dai monitoraggi, sia nell’affrontare gli investimenti a medio lungo termine con il continuo e costante confronto con le parti interessate e con il governo, attraverso la cabina di regia coordinata dal ministro Matteo Salvini”.

La situazione dei laghi lombardi, secondo gli ultimi dati Arpa, è la seguente: Lago Maggiore (fiume Ticino), il livello è salito a 122 cm con un riempimento del 92%, quindi ormai prossimo al livello massimo consentito. Lago di Como (fiume Adda), il livello è di circa 80 cm in risalita, con un riempimento del 71%. Lago d’Iseo (fiume Oglio), il livello è di circa 94 cm in risalita, con un riempimento dell’89%. Valli Brembana e Seriana (fiumi Brembo e Serio), permane una situazione critica dovuta alla scarsità dei volumi invasati nei serbatoi idroelettrici e la scarsa copertura nivale, con un deficit rispettivamente del 53% e 47%. Lago d’Idro (fiume Chiese), complessivamente il deficit è di circa 27% in miglioramento. Lago di Garda (fiume Mincio), sta lentamente incrementando il livello e garantisce le erogazioni a valle.

Milano Cortina, Fontana: indotto sarà stratosferico, percorso lungo

Milano Cortina, Fontana: indotto sarà stratosferico, percorso lungoMilano, 11 mag. (askanews) – “Ci stiamo preparando all’importantissimo appuntamento che la Lombardia e l’Italia avranno con le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Sarà un evento capace di creare un indotto stratosferico: come Expo 2015, gli investimenti sulla città devono evolverla e renderla ancora più attrattiva, ma anche vivibile e accessibile. Guardiamo ai Giochi come ad un percorso lungo, un treno che passa forse ogni cinquant’anni e che non possiamo perdere”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo alla ‘Festa dello Sport’, organizzata dal quotidiano ‘Il Foglio’, allo stadio Meazza di Milano.

“Lo sport non rappresenta solamente un volano per lo sviluppo turistico, commerciale ed economico ma è molto di più: è un motivo per far crescere la persona, per stimolare la competizione e il merito, per stare insieme, creare valore sociale e per educare” ha aggiunto. “La Lombardia – ha sottolineato Fontana – sta dimostrando una spiccata propensione nell’ospitare eventi sportivi di carattere internazionale che rappresentano un’occasione per valorizzare il tessuto socioeconomico ma ancor più il modo migliore per concretizzare le nostre doti di efficienza organizzativa. I Mondiali di Scherma e le tante iniziative di respiro internazionale che si svolgeranno in Lombardia nei prossimi anni attireranno le attenzioni degli appassionati di tutto il mondo”.

“Far appassionare i giovani alla pratica sportiva – ha concluso il presidente – è l’impegno che le istituzioni si devono prendere insieme alle università, alle scuole, agli oratori e ai centri ricreativi per stimolare un profondo senso di lealtà che solo l’attività fisica può trasmettere”.