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Autore: Redazione StudioNews

Turismo radici, comune Gangi coordina progetto per la Sicilia

Turismo radici, comune Gangi coordina progetto per la SiciliaRoma, 2 mag. (askanews) – Il Comune di Gangi coordinerà per la Regione Sicilia il progetto nazionale “Il Turismo delle Radici – Una Strategia Integrata per la ripresa del settore del Turismo nell’Italia post Covid-19”. I comuni coinvolti in tutta Italia sono 750 e in Sicilia 58.

L’incontro preliminare per l’avvio del progetto(finanziato dal Pnrr e che vede coinvolto anche il ministero della Cultura) si è svolto lo scorso fine settimana a Roma. Il vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani ha voluto riunire, al ministero degli esteri, i 20 sindaci o delegati (uno per regione) coordinatori per il progetto del Turismo delle radici. Per il Comune di Gangi, che rappresenta i 58 comuni siciliani, ha partecipato l’assessore allo sport, spettacolo e turismo Stefano Sauro. “Il Turismo delle Radici” è un progetto, un grande evento di richiamo internazionale, previsto per il 2024, che propone un ampio raggio di offerte turistiche e culturali indirizzate alla vasta platea di italo-discendenti e di oriundi italiani nel mondo (stimati in circa 80 milioni). Un’offerta turistica votata a incentivare gli italiani residenti all’estero o i loro discendenti alla conoscenza della storia familiare per riappropriarsi della cultura delle loro origini anche attraverso tradizioni, testimonianze, artigianato e gastronomia.

“L’idea del progetto – ha detto il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello – è quello di attrarre visitatori, i Comuni potranno organizzare eventi e attività per gli italiani all’estero e per gli italo-discendenti originari del loro territorio, individuare strutture per l’accoglienza disposti ad aderire al programma di scontistica in favore dei turisti delle radici. Ringrazio il ministro Tajani – conclude il primo cittadino – per averci coinvolto e per aver individuato il Comune di Gangi come ente coordinatore del progetto in Sicilia”.

Bce: nel primo trimestre 2023 accelera la stretta del credito bancario alle imprese dell’eurozona

Bce: nel primo trimestre 2023 accelera la stretta del credito bancario alle imprese dell’eurozonaRoma, 2 mag. (askanews) – L’inasprimento del credito bancario nell’area euro si è ulteriormente accentuato nel primo trimestre, con oltre una banca su quattro, il 27% che ha riportato una stretta sui criteri di concessione di finanziamenti alle imprese. Lo riporta la Banca centrale europea nella sua indagine trimestrale, precisando che “il ritmo di inasprimento è rimasto ai livelli più elevati dalla crisi dei debiti pubblici del 2011”.

Le banche dell’eurozona hanno riportato inasprimenti anche sui criteri di erogazione di mutui alle famiglie, in questo caso un 19%, e in misura più contenuta sui criteri per la concessione di prestiti al consumo, con un 10% netto di banche. La Bce precisa che i livelli di inasprimento relativi a prestiti a imprese sui mutui si sono rivelati superiori a quanto le stesse banche attendevano nella precedente indagine, e che questo sviluppo segnala un continuo indebolimento della dinamica dei prestiti.

Le principali determinanti di questa stretta, secondo la Bce, sono state la percezione del rischio e la minore tolleranza ai rischi stessi da parte delle banche. Un ulteriore elemento che ha guidato il comportamento degli istituti di credito è stato rappresentato dall’aumento dei tassi di interesse da parte della stessa Bce e il calo delle liquidità disponibile che hanno aumentato i costi di finanziamento di imprese, famiglie delle stesse banche. Per il secondo trimestre del 2023 di quest’anno le banche si attendono un ulteriore inasprimento dei criteri di concessione dei prestiti sia alle imprese che alle famiglie, seppure a ritmi più moderati. Per lo specifico segmento del credito al consumo è previsto un inasprimento analogo a quello riportato sul primo trimestre.

Le banche monitorate hanno riportato un forte calo, superiore alle attese sulla domanda di prestiti da parte delle imprese, sviluppo che in questo caso viene imputato al rialzo dei tassi deciso dalla stessa autorità di Francoforte. Nel frattempo anche il calo della domanda di mutui da parte delle famiglie è rimasto forte e a sua volta collegato con il netto aumento dei tassi di interesse. Il calo della domanda di prestiti a consumo è stato invece più contenuto.

Bce, stretta credito bancario a imprese eurozona accelera in I trim

Bce, stretta credito bancario a imprese eurozona accelera in I trimRoma, 2 mag. (askanews) – L’inasprimento del credito bancario nell’area euro si è ulteriormente accentuato nel primo trimestre, con oltre una banca su quattro, il 27% che ha riportato una stretta sui criteri di concessione di finanziamenti alle imprese. Lo riporta la Banca centrale europea nella sua indagine trimestrale, precisando che “il ritmo di inasprimento è rimasto ai livelli più elevati dalla crisi dei debiti pubblici del 2011”.

Le banche dell’eurozona hanno riportato inasprimenti anche sui criteri di erogazione di mutui alle famiglie, in questo caso un 19%, e in misura più contenuta sui criteri per la concessione di prestiti al consumo, con un 10% netto di banche. La Bce precisa che i livelli di inasprimento relativi a prestiti a imprese sui mutui si sono rivelati superiori a quanto le stesse banche attendevano nella precedente indagine, e che questo sviluppo segnala un continuo indebolimento della dinamica dei prestiti.

Le principali determinanti di questa stretta, secondo la Bce, sono state la percezione del rischio e la minore tolleranza ai rischi stessi da parte delle banche. Un ulteriore elemento che ha guidato il comportamento degli istituti di credito è stato rappresentato dall’aumento dei tassi di interesse da parte della stessa Bce e il calo delle liquidità disponibile che hanno aumentato i costi di finanziamento di imprese, famiglie delle stesse banche. Per il secondo trimestre del 2023 di quest’anno le banche si attendono un ulteriore inasprimento dei criteri di concessione dei prestiti sia alle imprese che alle famiglie, seppure a ritmi più moderati. Per lo specifico segmento del credito al consumo è previsto un inasprimento analogo a quello riportato sul primo trimestre.

Le banche monitorate hanno riportato un forte calo, superiore alle attese sulla domanda di prestiti da parte delle imprese, sviluppo che in questo caso viene imputato al rialzo dei tassi deciso dalla stessa autorità di Francoforte. Nel frattempo anche il calo della domanda di mutui da parte delle famiglie è rimasto forte e a sua volta collegato con il netto aumento dei tassi di interesse. Il calo della domanda di prestiti a consumo è stato invece più contenuto.

Calderone: noi lavoriamo per rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale

Calderone: noi lavoriamo per rendere strutturale il taglio del cuneo fiscaleRoma, 2 mag. (askanews) – “Siamo partiti con la moanovra di bilancio in cui anniamo riconfermati i due punti che c’erano fino al 31 dicembre dell’anno scorso, poi abbiamo aggiunto un ulteriore altro punto per redditi più bassi. Oggi con tutte le risorse a disposizione siamo tornati su un tema che è quello di restituire alle famiglie e ai lavoratori una parte di quella che è la contribuzione che mensilemnte devono versare”. Lo ha sottolineato la ministra del Lavoro, Marina Calderone, intervistata a Radio24 in merito alle novità introdotte dal decreto sul lavoro approvato ieri in Cdm. “Il taglio a cui siamo arrivati è un taglio importante perchè fa sì che per chi ha redditi fino a 25mila euro c’è una riduzione del 70% dei prelievi contributivi e per chi ha 35mila euro invece il 60%. Certo l’impegno è quello di lavorare per creare le condizioni per rendere strutturale questo intervento che in questo momento bisogna dire che era necessario e che i risparmi sono stati messi a favore delle famiglie”, ha precisato Calderone. A proposito del fatto che la norma possa diventare strutturale ha aggiunto: “ci deve essere una situazione che lo consente, si deve agire con prudenza. Il goverbo ha dimostrato proprio questo, attenzione ai conti e agli equilibri che fanno sì che ci sia la possibilità di utilizzare i risparmi”.

“L’obiettovo è arrivare in legislatura a una riduzione del costo del lavoro e quindi taglio del cuneo fiscale e constributivo che possa essere strutturale lato azienda e lato lavoratore”. “Assolutamente no. Sono un tecnico e le norme cerco di vederle per quello che hanno fatto sin qui e per quello che potranno fare con le modifiche introdotte” ha poi sottolineato la ministra del Lavoro, Marina Calderone in merito alle novità introdotte dal decreto sul lavoro approvato ieri in Cdm.

“L’intervento nel decreto approvato ieri elimina le causali di difficile applicazione eche soprattutto potevano generare contenziosi. Il decreto di ieri affida alla contrattazione collettiva nazionale e territoriale la definizione delle causali, poi c’è una clausola per cui si dice che laddove non c’è in questo momento una prevsione da parte della contrattazione collettiva si dà alle parti la possibiltà di prorogare per una finestra temporale limitata e in attesa della contrattazione con un richiamo a ragioni tecniche, orhanizzative e produttive legate alla attività dell’azienda”. “Non vedo tutta questa polemica rispetto al tema della precarietà anche perchè se guardiamo ai numeri del contratto a termine questo è un problema confinato al 2,5 dei contratti mentre gli altri durano meno di 12 mesi”.

Sui patti individuali la scadenza temporale è stata “anticipata la 30 aprile del 2024 per dare il tempo alla contrattazione collettiva di poter normare questo aspetto che per noi è prioritario. Credo ci sia un dinamismo che deve essere declinato in un protagonismo delle parti sociali”. “Vorrei avere strumenti di facile applicazione che vanno visti per quello che sono. Il concetto di precarietà lo associo alle situazioni in cui una determinata fattispecie viene utilizzata stressando la norma e facendo sì che non sia applicata correttamente”, ha aggiunto la ministra.

Maltempo fino mercoledì, poi arriva l’alta pressione con clima quasi estivo

Maltempo fino mercoledì, poi arriva l’alta pressione con clima quasi estivoRoma, 2 mag. (askanews) – Un vortice ciclonico sta tenendo sotto scacco molte regioni italiane, il suo movimento da nord verso sud farà sì che nei prossimi giorni il maltempo si sposterà sempre più verso le regioni meridionali, liberando dalle piogge il Nord. L’influenza del ciclone sarà attiva e importante almeno fino a mercoledì dopo di che, per qualche giorno, tornerà l’alta pressione.

Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it avvisa che nella giornata odierna avremo condizioni di maltempo diffuso al Nordest e su gran parte del Centro-Sud. Le precipitazioni potranno presentarsi anche sotto forma di temporale con grandine e addirittura di nubifragio sull’Emilia Romagna e sulla Calabria tirrenica. Al Nordovest il tempo comincerà a migliorare gradualmente a partire dal Piemonte e dalla Liguria. Grazie a questo miglioramento le temperature torneranno a misurare valori miti, rimarranno ancora piuttosto fresche dove agirà il maltempo.Nella giornata di mercoledì si avrà un ulteriore miglioramento al Nord dove il sole sarà prevalente, mentre il maltempo continuerà a colpire diffusamente il medio e basso Adriatico, il resto del Sud e localmente anche il Lazio. Per avere un deciso e più ampio miglioramento dovremo aspettare giovedì quando il sole sarà prevalente al Centro-Nord e dal pomeriggio anche al Sud. Sarà da questa giornata infatti che un promontorio di alta pressione avanzerà deciso sull’Italia, garantendo non solo un tempo soleggiato, ma anche un importante aumento delle temperature.

Oltre al maltempo saranno anche le temperature che diventeranno le protagoniste dei prossimi giorni, infatti grazie al maggior soleggiamento e nel contempo all’aria più calda che alimenterà l’alta pressione i valori termici diurni saliranno facilmente oltre i 23°C al Nord, in Toscana e in Sardegna. Tra giovedì e sabato prossimi si raggiungeranno addirittura picchi quasi estivi. Basti pensare che sulle valli dell’Alto Adige si toccheranno i 28°C, sulla Pianura Padana e in Sardegna i 25-26°C. 

Conte: quello varato dal governo è un ‘decreto precariato’, sarà un disastro sociale

Conte: quello varato dal governo è un ‘decreto precariato’, sarà un disastro socialeRoma, 2 mag. (askanews) – Il governo vara in queste ore il “decreto precariato” che, con la scure sul Reddito di cittadinanza, aprirà la strada nei prossimi mesi al “disastro sociale”. Lo sottolinea in una intevista a Repubblica, il leader del Movimento 5 Stelle, l’ex premier Giuseppe Conte.

“Lo chiamerei ‘decreto precariato’. Per il Primo Maggio la Meloni ha organizzato una sceneggiata che costerà caro ai lavoratori già poveri e sottopagati. Precarizzano sempre più i lavoratori, togliendo loro anche la speranza del futuro e con la scusa di aggredire gli ‘occupabili’, ridotti tutti a scansafatiche, occultano che molti di loro integrano con il Rdc stipendi da fame e contratti indegni. Trovarsi in difficoltà non è una colpa. Si mostrano sordi persino davanti alle parole del Presidente Mattarella”, afferma Conte. Quanto al taglio del Reddito di Cittadinanza, una misura nevralgica per i 5 Stelle per Conte “si tagliano i sostegni mentre l’inflazione morde e in autunno si prospetta un nuovo aumento delle bollette. Sono decisioni scellerate, che preparano un disastro sociale. Aggiungo che tutte le prese in giro stanno già venendo al pettine, come i corsi di formazione promessi dal governo ma mai partiti”.

Quanto al rapporto con la neo segretaria del Pd, Elly Schlein, Conte avverte: “sarà anche cambiata la segreteria dem ma non è cambiato il nostro approccio, le intese si fondano su progetti comuni, su idee. C’è un dialogo con Schlein ma deve essere chiaro a tutti che per noi non contano gli incontri di vertice ma le convergenze concrete sui temi, sui territori. E visto quel che è accaduto di recente, non permetteremo mai al Pd di mancarci di rispetto”.

Papa Francesco: sono disposto a fare tutto quello che si deve fare per la pace in Ucraina

Papa Francesco: sono disposto a fare tutto quello che si deve fare per la pace in UcrainaRoma, 2 mag. (askanews) – “Disposto a fare tutto quello che si deve fare per la pace in Ucraina”, pronto ad aiutare il presidente Volodomyr Zelensky per riportare nel Paese i bambini rapiti in Russia, forte dell’asse con il metropolita Hilarion che ha incontrato nel corso del viaggio a Budapest. Sul volo di ritorno dall’Ungheria, dove è stato tre giorni, papa Francesco rivela, in una intervista riportata dai quotidiani italiani tra cui Corriere della Sera e Repubblica, che è in corso una “missione” vaticana.

“Hilarion – spiega Papa Francesco – è una persona che io rispetto tanto. L’ho visto tre volte a Budapest. Lei si immagina che non abbiamo parlato solo di cappuccetto rosso: a tutti interessa la strada della pace. Col patriarca Kirill ho parlato una sola volta da quando è iniziata la guerra, poi tramite il metropolita Antoni, che ha preso il posto di Hilarion (come “ministro degli Esteri” di Kirill, ndr), sono in collegamento con lui. Con Kirill c’è in sospeso l’incontro che dovevamo avere a Gerusalemme a luglio o giugno dell’anno scorso, e per la guerra è stato sospeso: ma si dovrà fare. E poi con i russi ho un rapporto buono con l’ambasciatore uscente presso la Santa Sede, è un grande uomo, molto equilibrato. Io sono disposto fare tutto quello che si deve fare. Adesso è in corso una missione che ancora non è pubblica: quando sarà pubblica ne parlerò”. Quanto alla richesta di aiuto da parte del presidente ucraino per riportare in patria i bambini portati forzosamente in Russia, il Papa è fiducioso di poter aiutare: “Penso di sì perché la Santa Sede ha fatto da intermediario in alcune delle situazione di scambio di prigionieri tramite l’ambasciata: quella è andata bene, penso che può andare bene anche questo. È importante. Almeno, la Santa Sede è disposta a farlo perché è una cosa giusta e dobbiamo aiutare affinché questo non sia un casus belli ma un caso umano, un problema di umanità prima che un problema di bottino di guerra o di trasloco di guerra”.

Sua Santità si è soffermato anche sulle condizioni di salute e ha confermato il viaggio a Lisbona: “Voi vedete che non è lo stesso di due anni fa, col bastone adesso va meglio, ma per il momento non è cancellato il viaggio. Poi c’è il viaggio a Marsiglia, poi c’è il viaggio in Mongolia, e poi l’ultimo che non ricordo dove. Ancora il programma mi fa muovere, vediamo”.

Sbarra: dalla Cisl giudizio positivo sul taglio del cuneo fiscale

Sbarra: dalla Cisl giudizio positivo sul taglio del cuneo fiscaleRoma, 2 mag. (askanews) – “Nel merito, il nostro giudizio è di parziale apprezzamento. Ma questioni importanti come le politiche del lavoro e il contrasto della povertà non si affrontano come è stato fatto. È un problema, grave, di metodo”. Lo sottolinea in una intervista al Corriere della Sera, Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, che dopo l’incontro a Palazzo Chigi e il nuovo decreto in materia di lavoro approvato dal governo aggiunge: “Non buttiamola in rissa, in gioco ci sono questioni troppo importanti”. “È stato un incontro utile e importante per avviare un percorso di dialogo strutturato sulla crescita, la lotta all’inflazione, il fisco, l’attuazione del Pnrr, la sicurezza sul lavoro, le pensioni. Temi su cui la premier si è impegnata”.

“Giudizio positivo”, sul taglio del cuneo fiscale: “I 3,4 miliardi stanziati vanno nella direzione che auspichiamo da mesi. Un segnale importante anche se insufficiente: la misura deve valere anche per il 2024 e diventare strutturale”. Resta confermata la mobilitazione con Cgil e Uil: “Quella mobilitazione è unitaria, nel nome dell’indispensabile dialogo sociale per riaffrontare le priorità fissate: tutela dei redditi dall’inflazione, necessità di incrementare il valore reale di salari e pensioni, falcidiati dalla spirale inflazionistica”.

Secondo il segretario Uil Bombardieri “il decreto lavoro alimenta la precarietà”

Secondo il segretario Uil Bombardieri “il decreto lavoro alimenta la precarietà”Roma, 2 mag. (askanews) – “Il taglio del cuneo fiscale lo rivendico eccome, abbiamo fatto uno sciopero generale con la Cgil contro il governo Draghi su questo. Ma non è strutturale. E nel decreto, di cui ancora non abbiamo un testo, non c’è nulla su precarietà, sicurezza del lavoro, sanità, rinnovo dei contratti pubblici, pensioni dei giovani e su Opzione Donna. La nostra mobilitazione continua”. Lo sottolinea in una intervista a Repubblica, Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil che ha portato a Palazzo Chigi una lavoratrice precaria.

“Si chiama Manuela Pellegrino, 36 anni, romana. Ha avuto più di 20 contratti a tempo e stagionali nella sua vita. L’ho portata a Palazzo Chigi per far vedere al governo che Bombardieri ‘Con me una precaria sarà discriminata dalle nuove norme’ oltre il metaverso c’è la vita reale. Ed è questa. La premier l’ha ascoltata, sembrava colpita. E ha risposto che in questi anni ci sono state troppe degenerazioni nel mercato del lavoro. Dopodiché i fringe benefit a 3 mila euro Manuela non li prenderà perché da precaria non ha figli. Non è discriminatorio?”. Per Bombaridieri il decreto del primo maggio nonn riduce la precarietà: “Non mi sembra. Anzi la alimenta, liberalizzando i contratti a termine, e alzando il limite per i voucher. Il contrario esatto di quanto auspichiamo”.

Sul taglio del cuneo aggiunge: “Una risposta positiva alle nostre richieste. Ma quando abbiamo domandato cosa succede a gennaio, se diventerà un taglio permanente, non abbiamo avuto risposte”.

Meloni: taglio tasse sul lavoro senza precedenti, polemiche incomprensibili

Meloni: taglio tasse sul lavoro senza precedenti, polemiche incomprensibiliRoma, 1 mag. (askanews) – Il governo celebra il Primo maggio “con i fatti e non con le parole” e di fronte al “più importante taglio delle tasse sul lavoro degli ultimi decenni”, di cui “vado profondamente fiera”, “davvero non riesco a capire chi riesce a polemizzare perfino su questa scelta”. Giorgia Meloni utilizza un messaggio video (registrato apparentemente prima del Consiglio dei ministri) per rivendicare i provvedimenti approvati oggi dal governo e respingere al mittente le critiche di sindacati e opposizioni.

“Nel giorno della festa dei lavoratori – esordisce – il governo sceglie di lavorare per dare risposte a quei lavoratori e a coloro che legittimamente aspirano a migliorare la loro condizione”. Non dunque una “offesa” alla festa, anzi, dice “io sono fiera che il governo abbia scelto di celebrare il primo maggio con i fatti e non con le parole”. Il Decreto lavoro varato in Cdm contiene “una serie molto articolata di provvedimenti” ma “il più importante” è quello dell’ulteriore taglio del cuneo fiscale. “Noi – sottolinea – abbiamo liberato un tesoretto di 4 miliardi, grazie al coraggio di alcuni provvedimenti che avevamo portato avanti, penso ad esempio al superbonus e alla questione delle accise. Oggi destiniamo l’intero ammontare di quel tesoretto al più importante taglio delle tasse sul lavoro degli ultimi decenni. Tagliamo il cuneo contributivo di 4 punti e questo taglio si somma a quello che avevamo già fatto nella legge di bilancio”. Il che vuol dire, per la premier, un aumento “fino a 100 euro” in busta paga per i redditi più bassi, “in un momento in cui l’inflazione galoppa e il costo della vita aumenta”. Per questo “davvero non riesco a capire chi riesce a polemizzare perfino su questa scelta”.

Nel video Meloni si sofferma poi su un altro tema che ha creato molte polemiche: la riforma del reddito di cittadinanza. “Come avevamo promesso – spiega – distinguiamo chi può lavorare da chi non può farlo. Confermiamo e anzi miglioriamo il sostegno per chi non può lavorare, cioè per le famiglie in difficoltà che hanno al loro interno un minore, un anziano o un disabile ma chi può lavorare viene inserito in un percorso di formazione al lavoro con un rimborso spese nel periodo in cui si forma e con incentivi importanti per chi lo dovesse assumere”. Tra gli altri temi, la premier cita i sostegni all’assunzione dei disabili, la detassazione dei fringe benefit, le norme per la sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro, il finanziamento dei centri estivi.

“Credo – conclude – fosse dovuto un ulteriore sostegno a una economia che pure in un momento di difficoltà ci sta dando grandi soddisfazioni, con una crescita, quella italiana, stimata per i prossimi mesi superiore a quella delle altre nazioni europee. Avanti così, buon primo maggio a tutti. Adesso al lavoro”, conclude la premier prima di entrare nella sala del Consiglio.