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Autore: Redazione StudioNews

Vino, al via oggi il primo evento del “Forum Vinifera” di Trento

Vino, al via oggi il primo evento del “Forum Vinifera” di TrentoMilano, 24 feb. (askanews) – Con “Calici al tratto” all’Azienda Agricola Bellaveder di Faedo (Trento), si apre alle 18.30 di oggi il riccho programma di eventi che animano la città e la provincia di Trento nell’ambito di “Forum Vinifera”. Degustazioni, conferenze tematiche, visite guidate a vigneti e cantine artigianali in vista della quinta edizione di “Vinifera”, mostra mercato dedicata ai vini e ai cibi dei territori dell’arco alpino che si terrà sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 a Trento Fiere.
Oggi venti illustratori immersi tra i vigneti trentini andranno alla scoperta delle identità dei vignaioli indipendenti, delle tradizioni e delle bellezze del territorio. Viticoltura, associazionismo e arte dell’illustrazione si intrecciano per una sera in una live performance che vedrà protagonisti gli artisti del collettivo Yoonik.
Lughissimo l’elenco dei successivi incontri che partiranno il 26 febbraio alle 16 con “Una Valle di Non – Mieli e non mieli, vini e non vini” a Mieli Thun di Vigo di Ton, e si concluderanno alle 19 del 24 marzo all’Azienda Agricola Martinelli di Mezzocorona, con “Le Alpi sotto i piedi: chiacchierata di viaggi, di vigne, di sogni” con l’antropologo Annibale Salsa.

Cina: interverremo militarmente se Taiwan cercasse indipendenza

Cina: interverremo militarmente se Taiwan cercasse indipendenzaRoma, 24 feb. (askanews) – La Cina ha ribadito che l’Esercito di liberazione del popolo, le forze armate della Repubblica popolare cinese, è pronto a intervenire per bloccare ogni eventuale dichiarazione di indipendenza di Taiwan. Lo scrive oggi il South China Morning Post.
Il portavoce del ministero della Difesa di Pechino Tan Kefei, ieri, ha accusato i politici di Taipei di “colludere con forze esterne” ha a bollato come “contradditoria” la valutazione data dagli Stati uniti sul rischio di conflitto attorno a Taiwan.
Il 9 febbraio l’assistente segretaria alla Difesa Usa per la sicurezza nell’Indo-Pacifico Ely Ratner ha detto che è improbabile che la Cina attacchi Taiwan prima del 2030, non si vede insomma come imminente un attacco. Tuttavia, una settimana prima, il direttore della Cia William Burns aveva detto che il presidente cinese Xi Jinping avrebbe ordinato alle forze armate di essere pronte a invadere Taiwan entro il 2027.
“Abbiamo consapevoli che la parte Usa sembra avere l’abitudine di fare affermazioni contradditorie”, ha detto Tan in una conferenza stampa ieri. Poi ha aggiunto che Pechino vuole una riunificazione pacifica con Taiwan, ma ha aggiunto che un intervento armato decisivo è nello stato delle cose per garantire la sovranità cinese sull’isola. Inoltre ha invitato le autorità taiwanesi del partito di maggioranza (il Partito democratico progressivo) a “rinsavire” e non continuare a eswser ein “collusione con forze esterne”, perseguendo un’indipendenza che “mette i compatrioti di Taiwan in una situazione pericolosa”. L’Esercito di liberazione del popolo, ha proseguito, “metterà in campo ogni azione” necessaria per sconfiggere attività separatiste.

Auto, Pichetto: elettriche oggi per ricchi. Incentivi inimmaginabili

Auto, Pichetto: elettriche oggi per ricchi. Incentivi inimmaginabiliRoma, 24 feb. (askanews) – Al momento le auto elettriche si vendono a prezzi che di fatto le rendono “auto solo per ricchi”. E l’idea di erogare incentivi per acquistarle, se questo dovesse servire a sostituire milioni di veicoli più inquinanti, per allinearsi alle regole sulle emissioni che vorrebbe l’Ue, “è inimmaginabile”, date le risorse di bilancio che richiederebbe. Lo ha affermato il ministro dell’Ambiente e sella sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin intervistato su Radio 24.
In ogni caso “la valutazione sul piano degli incentivi la deve fare prima di tutto il mio collega Adolfo Urso (ministro di Imprese e Made in Italy), perché è legata al suo ministero e alla disponibilità di incentivi”, ha puntualizzato.
Ma “fin quando le auto elettriche erano 6.000-60.000 l’anno potevi starci. Ma se arriviamo a milioni o centinaia di migliaia probabilmente l’effetto sul bilancio dello Stato ce l’hanno. L’auto elettrica è un obiettivo da raggiungere ma il problema è se l’auto elettrica la consideriamo o non totalmente elettrica”, o se invece si consente anche l’uso di veicoli che di fatto abbattono le emissioni usando biocarburanti e biometanno. “Poi è chiaro che l’accompgnamento deve essere appaiato al fatto che l’industria deve vendere a un prezzo possibile. E onestamente l’auto elettrica in questo momento è fatta solo per i ricchi”.
In Italia “abbiamo 40 milioni di auto, di cui milioni sono euro 1 o euro 2 e pensare di sostituirle con l’elettrico è inimmaginabile – ha avvertito Pichetto -: bisogna essere razionali e equilibrati”.

Nordcorea: effettuato test di lancio di quattro missili strategici

Nordcorea: effettuato test di lancio di quattro missili strategiciRoma, 24 feb. (askanews) – La Corea del Nord ha condotto in questa settimana test di lancio di quattro “missili cruise strategici” in “postura di guerra” per dimostrare le capacità di combattimento nucleare. Lo ha sostenuto oggi l’apparato dei media ufficiali di Pyongyang. Il lancio sarebbe avvenuto mentre Corea del Sud, Giappone e Stati uniti conducevano esercitazioni congiunte.
Secondo il comunicato nordcoreano, le forze nucleari nordcoreano hanno lanciato quattro “missili da crociera strategici Hwasal-2” da un sito nell’area della città nordorientale di Kim Chak, provincia di Nord Hamgyong, sul Mar del Giappone, ieri sera, secondo l’agenzia di stampa ufficiale KCNA, che ha diffuso anche delle foto dell’esercitaqzione.
“I quattro missili strategici hanno colpito con precisione l’obiettivo predeterminato nel Mare orientale di Corea (Mar del Giappone, ndr.) dopoa ver viaggiato per 2mila km lungo orbite ellittiche e a otto per un tempo da 10.208 a 10.224 secondi”, si legge in un resoconto in inglese della KCNA. “Il test – continua – ha confermato l’affidabilità del sistema d’arma e ha consentito di esaminare la postura di rapida risposta delle unità missilistiche stragiche che costituiscono una delle principali forze del deterrente nucleare della Repubblica democratica popolare di Corea (DPRK)”.
La nota poi assume che, grazie a questo test, è stato “dimostrato ancora una volta che la postura id guerra della forza di combattimento della DPRK sta rafforzando in ogni senso la sua capacità di contrattacco nucleare contro forze ostili”.
Corea del Sud e Giappone non hanno annunciato il rilevamento di lanci missilistici da parte della Corea del Nord, come accade di consueto. I comandi congiunti sudcoreani hanno riferito di aver attivato delle analisi per verificare le affermazioni di Pyongyang, segnalando che comunque “gli asset di sorveglianza e rilevamento della Corea del Sud e degli Stati uniti stavano strettamente monitorando l’area in questione al momento del rivendicato lancio nordcoreano”.
La Corea del Sud ha recentemente effettuato diversi lanci missilistici, compreso uno con un missile a lungo raggio, rilevati da Seoul, Tokyo e Washington.
Mercoledì Usa e Corea del Sud hanno effettuato manovre congiunte. Inoltre, con la partecipazione anche del Giappone, hanno tenuto un’esercitazione di difesa missilistica trilaterale.
Si tratta di operazioni che Pyogyang vede come “pratiche ostili” e, secondo un comunicato pubblicato oggi a firma del direttore generale degli affari statunitensi del ministero degli Esteri nordcoreano Kwon Jong Gun, di vere e proprie “dichiarazioni di guerra”.
“Gli Usa devono tenere in mente che, se persistono nelle loro pratiche ostili e provocatorie contro la DPRK nonostante le ripetute proteste e avvertimenti, quelle potranno essere tratate come una dichiarazione di guerra contro la DPRK”, ha detto il funzionario secondo la KCNA, che ha definito le esercitazioni Usa-Sudcorea dell’altro giorno come una “dimostrazione di guerra nucleare contro la DPRK”.

Acqua, Pichetto: su alcuni territori potrebbe servire razionamento

Acqua, Pichetto: su alcuni territori potrebbe servire razionamentoRoma, 24 feb. (askanews) – Il ministro di Ambiente e energia, Gilberto Pichetto Fratin non esclude che “su alcuni territori” si debbano effettuare dei razionamenti dell’acqua a causa della persistente siccità. Decisioni in tal senso non sono state ancora prese, ha precisato. Ma “certamente ci sono dei rischi sulla produzione di elettricità idroelettrica, perché se le dighe non riescono a far scendere l’acqua ‘la ruota non gira’. Speriamo si riescano a riempire le dighe nei prossimo 2-3 mesi, perché altrimenti ci sarebbero conseguenze”, ha detto intervistato su Radio 24.
“Poi noi importiamo elettricità dalla Francia prodotta dal nucleare. La Francia ha piani di spegnimento se manca l’acqua di raffreddamento delle centrali e qualche rischio c’è”, ha proseguito.
In Italia bisogna “mettere in atto azioni per riempire le dighe il più possibile”. Sull’ipotesi di razionamenti “credo che sia opportuno attendere conclusioni del tavolo” tecnico con le varie parti coinvolte. Ma poi “un po’ di razionalità nell’uso dell’acqua bisogna metterla in atto oltre che predicarla. Al momento non c’è nessuna decisione sui razionamenti. Ma credo che dopo i vari confronti si debbano tirare e può darsi – ha affermato – che su alcuni territori si debba arrivare a questo”.

Vino, export: nel 2022 fermi premium superano per la prima volta i popular

Vino, export: nel 2022 fermi premium superano per la prima volta i popularMilano, 24 feb. (askanews) – Il commercio mondiale dei vini fermi segna il passo, con cali in volume nell’ultimo anno attorno al 5%, ma aumenta la tendenza premium dei consumi, a partire dai rossi italiani. Negli ultimi 12 anni, il vino italiano ha visto quadruplicare nel periodo le vendite a volume dei vini fermi in fascia super-premium (oltre i 9 euro a bottiglia franco cantina), con una crescita media annua del 13%. Ancora più significativo il quadro se si guarda al valore: da nicchia con un’incidenza del 6% sul totale export del 2010, ad asset sempre più decisivo nel 2022, con una quota di mercato dei vini di eccellenza arrivata a valere il 18%, pari a 863 milioni di euro. A farne le spese, in particolare il segmento entry level, che sul pari periodo segna una contrazione dello share dal 19% al 6%. E’ quanto emerge dalle analisi dell’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) sui trend di mercato.
Per la prima volta nella storia, lo scorso anno le esportazioni dei prodotti fermi premium e super-premium (da 6 euro in su) hanno superato quelli in fascia entry-level e popular. Nel 2022, infatti, i primi occupano una quota di mercato al 52% (a 2,5 miliardi di euro), contro il 48% dei prodotti di minor valore. Una lunga corsa verso la premiumizzazione iniziata in sordina per poi registrare medie incrementali in doppia cifra anno dopo anno, con l’impennata nel post Covid. Diverso, secondo l’Osservatorio, il discorso sugli spumanti, dove il dominio del Prosecco in fascia popular (un caso di scuola su scala globale che ha ritracciato l’approccio al consumo extra-pasto anche tra i giovani) ha lasciato poco spazio ai segmenti premium.
“Stiamo assistendo ad un’evoluzione positiva del posizionamento del nostro prodotto, in linea con quanto sta avvenendo con altri settori del made in Italy” ha dichiarato il presidente di Uiv, Lamberto Frescobaldi, ricordando che “l’Italia del lusso vince nel mondo, per esempio con il sistema italiano della moda, la Ferrari, il design, l’agroalimentare e non da ultimo, il mondo del vino che ha affinato il proprio fascino internazionale anche oltre i territori tradizionalmente conosciuti: perché oggi è l’Italianità, più della tradizione, a vincere sui mercati”.

Case green Ue, Pichetto: serivierrero 1.000 miliardi. E chi lo fa?

Case green Ue, Pichetto: serivierrero 1.000 miliardi. E chi lo fa?Roma, 24 feb. (askanews) – Come sulle auto elettriche, anche sull’efficienza energetica delle case le regole europee fissano degli obiettivi difficilmente realizzabili o ipotizzabili in Italia nei tempi indicati: “Mi esprimo con un esempio: con tutto il 110% abbiamo messo 70 miliardi. E’ stato un intervento di efficientamento su 360mila edifici. Un calcolo, anche molto prudente, sul passaggio di 2 classi energetiche che investirebbe dai 3 ai 4 milioni di edifici in Italia, quanto richiederebbe? 1.000 miliardi? E chi lo farebbe in un paese dove l’85% sono proprietari di casa perché è stato il modo di risparmio delle famiglie più umili”. Lo ha affermato il ministro dell’ambiente e sella sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin intervistato su Radio 24.

Seoul offre a fuoriusciti nordcoreani test contaminazione nucleare

Seoul offre a fuoriusciti nordcoreani test contaminazione nucleareRoma, 24 feb. (askanews) – La Corea del Sud sottoporrà a test sulle radiazioni 881 fuoriusciti nordcoreani dopo le preoccupazioni che sono state sollevate rispetto alla loro esposizione a test nucleari. Lo riferisce oggi la BBC.
La decisione viene dopo uno studio del think tank Transitional Justice Working Group il quale ha sostenuto che i residenti attorno a Punggye-ri, il sito dei test nucleari nordcoreani, potrebbero essere esposti a radioattività. La ricerca ha parlato di qualcosa come mezzo milione di residenti a rischio, con una possibilità anche che le fuoriuscite di acqua contaminata abbiano conseguenze per le persone in Cina, Corea del Sud e Giappone.
Il rapporto è stato elaborato dal gruppo con base a Seoul, fondato nel 2014 da attivisti e ricercatori, utilizzando informazioni open-source.
L’ultimo test nucleare nordcoreano, il sesto, è stato nel 2017 e si è trattato anche del più potente.
Pyongyang sostiene che è stato condotto in sicurezza, ma scienziati hanno ipotizzato che invece potrebbero esserci state fuoriuscite di radioattività che potrebbe essere filtrata nell’acqua delle falde.
Ci sono stati casi di fuoriusciti nordcoreani provenienti da aree vicine a Punggye-ri che hanno sviluppato strani malesseri nelle loro comunità, ma non c’è alcuna evidenza scientifica che leghi i fatti.
Seoul, però, ha deciso di offrire ai fuoriusciti nordcoreani test radiologici per verificare la loro eventuale esposizione alla radioattività.

Ucraina, Renzi: strage infinita, pensiamo anche al dopo guerra

Ucraina, Renzi: strage infinita, pensiamo anche al dopo guerraRoma, 24 feb. (askanews) – “È ormai un anno che il mondo vive con il fiato sospeso per la guerra scaturita dall’invasione russa in Ucraina. Chi un anno fa pensava che tutto si sarebbe risolto nel giro di qualche giorno è stato smentito innanzitutto grazie al coraggio e alla resistenza del popolo ucraino”. Lo ha scritto su Facebok il leader di italia viva, Matteo Renzi.
“Quanto sarebbe utile e necessario – ha osservato l’ex premier – un dibattito serio non solo su ciò che è accaduto ma soprattutto su ciò che dovrà accadere. Quando finalmente infatti arriverà il dopo guerra, avremo un mondo diverso e con l’ingresso dell’Ucraina anche un’Europa diversa. Ma questa lunga guerra sta spostando equilibri, sfere di influenza geopolitica, rapporti decennali”.
“E tuttavia – ha sottolineato ancora Renzi – ogni discussione sul dopo si scontra con il dramma dell’oggi. Anche se i media se ne occupano meno, in Ucraina si continua a morire, da una parte e dall’altra, con i soldati che cadono ogni giorno, anche nei momenti in cui si parla di altro. Ricorda molto la prima guerra mondiale, ciò che sta accadendo: armi totalmente diverse, è ovvio. Ma è una guerra di logoramento, una strage infinita, un corpo a corpo bestiale con un numero di vittime impressionante e sottaciuto”.
“Von Clausewitz – ha ricordato il leader di Iv – diceva che ‘La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è, dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi’. I fatti di questi mesi sembrano dargli ragione. Molto più umilmente io la penso diversamente: credo infatti che la guerra sia la negazione della politica. Se ci fosse stata più politica, non saremmo arrivati alla guerra. E occorrerebbe molta capacità politica per bloccare l’invasione e arrivare a una tregua. Saranno i leader internazionali in grado di riuscirvi? Speriamo. Nel frattempo siamo dalla parte del popolo ucraino senza alcuna incertezza o retropensiero: sono le donne e gli uomini di Kiev che sono stati invasi e coinvolti in una guerra folle. Negarlo significa negare la realtà”, ha concluso Renzi.

Il “position paper” della Cina sulla guerra in Ucraina

Il “position paper” della Cina sulla guerra in UcrainaRoma, 24 feb. (askanews) – Come preannunciato da giorni, la Cina ha diffuso oggi un suo “position paper” sulla guerra in Ucraina, documento nel quale chiede l’attivazione di un percorso di dialogo per pervenire alla pace. Si tratta di un documento in 12 punti che, diversamente da quanto ipotizzato da diversi media occidentali, non è stato lanciato in un discorso del presidente Xi Jinping, ma dal ministero degli Esteri.
Ecco per punti quanto enunciato nel documento cinese:
“1. Rispettare la sovranità di tutti i Paesi
La legge internazionale universalemnte riconosciuta, comprese le enunciazioni e i principi della Carte delle Nazioni unite, deve essere strettamente osservata. La sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale di tutti i paesi deve essere effettivamente mantenuta. Tutti i Paesi, grandi o piccoli, forti o deboli, ricchi o poveri, sono ugualmente membri della comunità internazionale. Tutti i Paesi devono congiuntamente rispettare le norme basi che governano le relazioni internazionali e difendere l’equità e la giustizia internazionali. Deve essere promossa un’applicazione equa e uniforme della legge internazionale, debbono essere rigettati i doppi standard.
2. Abbandonare la mentalità da Guerra fredda.
La sicurezza di un paese non deve essere perseguita a spese di altri. La sicurezza di una regione non deve essere ottenuta rafforzando o espandendo blocchi militari. I legittimi interessi di sicurezza e le preoccupazioni di tutti i Paesi devono essere presi seriamente e gestiti appropriatamente. Non c’è una semplice soluzione e una questione complessa. Tutte le parti, seguendo una visione di sicurezza comune, complessiva, cooperativa e sostenibile, e tenendo a mente la pace e la stabilità a lungo termine del mondo, aiutino a forgiare una bilanciata, efficace e sostenibile architettura di sicurezza europea. Tutte le parti devono opporsi al perseguire una sicurezza unilaterale a costo della sicurezza altrui, prevenire uno scontro tra blocchi e lavorare assieme per la pace e la stabilità del continente euroasiatico.
3. Cessare le ostilità.
Il conflitto e la guerra non sono di beneficio a nessuno. Tutte le parti devono rimanere razionali e contenersi evitando di alimentare gli incendi, aggravare le tensioni e devono prevenire che le crisi si deteriorino ulteriormente o finiscano fuori controllo. Tutte le parti devono incoraggiare Russia e Ucraina a lavorare nella stessa direzione per riprendere il dialogo diretto al più presto possibile, oltre a effettuare una graduale de-escalation della situazione e alla fine raggiungere un complessivo cessate-il-fuoco.
4. Riprendere i colloqui di pace
Il dialogo e il negoziato sono l’unica possibile soluzione della crisi ucraina. Tutti gli sforzi che conducano a un aggiustamento pacifico della crisi devono essere incoraggiati e sostenuti. La Comunità internazionale deve essere impegnata a un corretto approccio verso la promozione di colloqui di pace, ad aiutare le parti in conflitto ad aprile la porta a una soluzione pacifica il prima possibile, a creare le condizioni e le piattaforme per la ripresa del negoziato. La Cina continuerà ad avere un ruolo costruttivo a questo riguardo.
5. Risolvere la crisi umanitaria
Tutte le misure che portano ad alleggerire la crisi umanitaria devono essere incoraggiate e sostenute. Le operazioni umanitarie dovrebbero seguire i principi di neutralità e imparzialità, e le questioni umanitarie non dovrebbero essere politicizzate. La salvezza dei civili deve essere effettivamente perseguita e corridoi umanitari devono essere messi in campo per l’evacuazione dei civili dalle zone di conflitto. Sono necessari sforzi per accrescere l’assistenza umanitaria nelle aree coinvolte, migliare le condizioni umanitarie e fornire accesso umanitario rapido, sicuro e senza impedimenti, con una visione diretta a prevenire una crisi umanitaria su più larga scala. L’Onu deve essere sostenuto nello svolgere un ruolo di coordinamento nella canalizzazione degli aiuti umanitari nelle aree di conflitto.
6. Proteggere i civili e prigionieri di guerra (POW)
Le parti in conflitto devono strettamente attenersi alla legge umanitaria internazionale, evitando di attaccare i civili o le strutture civili, proteggendo le donne, i bambini e le altre vittime del conflitto e rispettando i diritti di base dei POW. La Cina è a favore degli scambi di prigionieri di guerra tra Russia e Ucraina e chiede a tutte le parti di creare condizioni più favorevoli a questo scopo.
7. Tenere al sicuro gli impianti nucleari
La Cina è contraria agli attacchi armati contro centrali nucleari o altre strutture nucleari pacifiche e chiede a tutte le parti di attenersi alla legge internazionale, a partire dalla Convenzione sulla sicurezza nucleare (CNS) e (chiede) risolutamente di evitare incidenti nucleari prodotti dall’uomo. La Cina sostiene l’Agenzia internaizonale per l’energia atomica (Aiea) nel suo ruolo costruttivo per promuovere la sicurezza delle strutture nucleari pacifiche.
8. Ridurre i rischi strategici
Le armi nucleari non devono essere usate e le guerre nucleari non devono essere combattute. La minaccia o l’uso di armi nucleari devono essere contrastati. La proliferazione nucleare deve essere impedita e una crisi nucleare evitata. La Cina è contraria alla riceerca, sviluppo e uso di armi chimiche e biologiche da parte di ogni paese in ogni circostanza.
9. Facilitare le esportazioni di grano
Tutte le parti devono implementare l’Iniziativa per il grano del Mar Nero firmato da Russia, Turchia, Ucraine a Onu pienamente e concreamente in una maniera bilanciato, e devono esostenere l’Onu nello svolgere un ruolo importante a questo riguardo. L’iniziativa di cooperazione sulla sicurezza alimentare globale proposta dalla Cina fornisce una soluzione percorribile per la crisi alimentare globale.
10. Fermare le sanzioni unilaterali
Le sanzioni unilaterali e la massima pressione non possono risolvere la questione, ma creano soltanto nuovi problemi. La Cina si oppone a sanzioni unilaterali non autorizzate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. I Paesi convolti dovrebbero astenersi dall’abuso di sanzioni unilaterali e da “giurisdizioni a distanza” contro altri Paesi, in modo da fare la loro parte nella de-escalation della crisi ucraina e per creare le condizioni nelle quali Paesi in via di sviluppo possano far crescere le loro economie e gestire meglio le vite dei loro popoli.
11. Mantenere stabili le catene industriali e di approvvigionamento
Tutte le parti devono mantenerre con forza il sistema economico esistenente nel mondo e opporsi all’uso dell’economia mondiale come strumento o arma per scopi politici. Sforzi congiunti sono necessari per mitigare lo spillover della crisi e per impedire che interrompa la cooperaizone internazionale nell’energia, nella finanza, nel commercio del cibo e nel trasporto, minanco la ripresa economica globale.
12. Promuovere la ricostruzione post-conflitto
La Comunità internaizonale deve assumere misure per sostenere la ricostruzione postbellica nelle zone di conflitto. La Cina è pronta a fornire assistenza e ad avere un ruolo costruttivo in questo campo”.