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Autore: Redazione StudioNews

Lagarde: a marzo tassi +50 pb poi vedremo. Inflazione inizia declino

Lagarde: a marzo tassi +50 pb poi vedremo. Inflazione inizia declinoRoma, 21 feb. (askanews) – La Bce resta risoluta e concentrata sul “riportare l’inflazione al 2%: tutto quello che facciamo al momento punta a questo obiettivo”. Ed “è la cosa migliore che possiamo fare per l’economia”, ha affermato la presidente Christine Lagarde, che in una intervista all’emittente finlandese yle TV1 ha ribadito i propositi sui nuovi aumenti ai tassi di interesse.
“Abbiamo comunicato molto chiaramente” l’intenzione di alzarli di nuovo di 50 punti base a marzo, come deciso a inizio febbraio. “Quello che verrà dopo dipenderà dai dati, dall’inflazione, dai costi lavoro”: in base a questi sviluppi “determineremo quale sarà il percorso migliore”, ha proseguito Lagarde.
Al tempo stesso la presidente della Bce ha anche riconosciuto che nell’area euro “l’inflazione ha iniziato a rallentare. L’inflazione complessiva ha iniziato a declinare”. E che se la Bce si mostrerà risoluta nel suo impegno a farla scendere, questo sarà un fattore di cui si terrà conto nelle contrattazioni salariali, evitando quindi il rischio ce si inneschi una spirale prezzi-buste paga. A dicembre i tecnici della Bce prevedevano che l’inflazione scenda al 2,4% nel 2025, “vedremo a marzo” come verranno aggiornate le nuove stime.
Guardando ai conti pubblic, “tutti i Paesi dell’area euro vedranno i costi di servizio del debito salire. I paesi, come la Finlandia, che hanno allungato la maturazione media dei titoli vedranno questi costi salire più avanti. Penso che non sarà un aumento improvviso, accadrà nel tempo. E se avremo successo nel ridurre l’inflazione e tornerà al target” più avanti “non serviranno più tassi molto alti”, ha osservato Lagarde.
Intanto, nonostante i rallentamenti, l’economia dell’Unione europea ha mostrato una tenuta migliore delle previsioni: “tutti prevedevano una recessione nel quarto trimestre, non si è verificata e non vediamo alcun paese salvo la Svezia in recessione nel 2023. Per il momento, in base alle ultime previsioni, sembra che tutti i paesi dell’Ue dovrebbero evitare la recessione”. Lagarde è infine tornata a insistere sulla necessità di elargire gli aiuti contro il caro energia con modalità che siano “temporanee e mirate”.

Meloni a Kiev: Italia non tentenna. Zelensky contro Berlusconi

Meloni a Kiev: Italia non tentenna. Zelensky contro Berlusconi

Visita a Irpin e Bucha, poi l’incontro. Sostegno su armi e ricostruzione

Kiev, 21 feb. (askanews) – “Ho ribadito il pieno sostegno dell’Italia di fronte all’aggressione russa: l’Italia non intende tentennare e non lo farà”. Giorgia Meloni lo dice a chiare lettere al palazzo presidenziale di Kiev, a fianco di Volodymyr Zelensky, mentre volge al termine la sua visita nella capitale ucraina. Un impegno che intende fugare ogni dubbio sulla tenuta della sua maggioranza, anche se l’eco delle parole di Silvio Berlusconi arriva nella conferenza stampa. “Io credo – risponde secco il leader ucraino a chi gli chiede un commento – che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata dai missili, mai siano arrivati con i carri armati nel giardino di casa sua, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare né la moglie ha dovuto cercare da mangiare”. Però, al di là di questo ‘incidente’ (non il primo), sottolinea, il rapporto con “Giorgia” è solido e con l’Italia “condividiamo una visione comune del valore della pace. Ecco perché stiamo lottando insieme per fermare il terrore russo il prima possibile”.
La visita della premier è iniziata di prima mattina: Meloni è arrivata alla stazione di Kiev a bordo del treno che ha viaggiato nella notte dal confine polacco per 800 chilometri attraverso la campagna ucraina. Prima sosta in programma Bucha, la città teatro del massacro perpetrato dai russi che cercando di aprirsi la strada verso Kiev nel marzo 2022 avevano trucidato 400 persone. Meloni ha portato dei fiori sulla fossa comune in cui erano state sepolte, raccogliendosi in preghiera. Seconda sosta a Irpin, sobborgo bombardato e distrutto. “L’Italia era con voi dall’inizio e lo sarà fino alla fine”, garantisce alle autorità locali, consegnando gli aiuti italiani, a partire da due generatori di energia.
Poi via verso il palazzo per il lungo incontro faccia a faccia con Zelensky. Sul tavolo in primo luogo le forniture di armi. L’Italia invierà i sistemi anti-missile Samp-T, Spada e Skyguard, mentre per i caccia, chiesti da Kiev, una decisione non è presa ma la porta non è chiusa. “Al momento non c’è sul tavolo l’invio di aerei, è una decisione da prendere con i partner internazionali”, spiega, aggiungendo però che “quando c’è un aggredito tutte le armi sono difensive”.
Un modo per far chiarezza rispetto ai distinguo che arrivano dalle opposizioni (M5s) ma anche dalla sua maggioranza che però, garantisce, “nei fatti” è solidamente a sostegno dell’Ucraina, come previsto dal programma sottoscritto. Del resto, ribadisce, girarsi dall’altra parte è “impossibile e stupido” e “chi sostiene anche militarmente l’Ucraina è chi lavora per la pace”. E se anche nella società emergono dubbi, Meloni è convinta di poter convincere gli italiani, raccontando ciò che ha visto oggi a Bucha e Irpin: “Spero – dice – di riuscire a trasferire quello che ho visto, l’importanza del lavoro che stiamo facendo”.
Con Zelensky però Meloni parla anche di ricostruzione, che deve cominciare subito, senza attendere la fine del conflitto, con l’Italia che può essere protagonista con il proprio “know how”. “In Italia – sottolinea – il dopo guerra è stato un periodo di crescita e sviluppo tanto che si è parlato di miracolo italiano, sono certa che tra qualche anno potremo parlare di miracolo ucraino”. In questo senso arriva anche la proposta di una conferenza sulla ricostruzione da tenersi ad aprile e una partnership da costruire sull’Expo 2030, per il quale sono in campo le candidature di Odessa e Roma. Per Meloni “dobbiamo provare a ragionare di come lavorare insieme, sarebbe un bel segnale europeo e del fatto che crediamo che le cose andranno bene”.
Meloni e Zelensky, al termine dell’incontro, firmano una dichiarazione congiunta, che mette nero su bianco gli impegni. Poi la premier, dopo una sosta in ambasciata, torna alla stazione di Kiev: in serata il treno ripartirà verso la Polonia. L’arrivo è previsto per domani mattina, da lì poi, in aereo, rientrerà a Roma.

Ambiente, a Firenze tecnologie d’avanguardia per tutela pianeta

Ambiente, a Firenze tecnologie d’avanguardia per tutela pianetaRoma, 21 feb. (askanews) – L’Italia della tecnologia tornerà all”Earth Technology Expo 2023′. Oggi è stata presentata a Roma presso la sede della Protezione civile la terza edizione dell’unica manifestazione italiana interamente dedicata all’ambiente, alle tecnologie più avanzate e alla tutela del pianeta, expo che si terrà a Firenze dal 15 al 18 novembre 2023.
A presentare il programma della terza edizione di ETE c’erano tra gli altri Fabrizio Curcio capo dipartimento della Protezione Civile, Laura Lega capo dipartimento dei Vigili del Fuoco, Mauro Grassi, direttore di Ete, Antonio Navarra Presidente del Centro EuroMediterraneo per i cambiamenti climatici, Erasmo D’Angelis presidente di Ewa Foundation.
“ETE è un punto di riferimento anche sul piano della comunicazione oltre che sugli scambi proficui tra esperti che i vari eventi promuovono – ha dichiarato Fabrizio Curcio -, lo è anche per la comunità scientifica e istituzionale internazionale con la Conferenza Euromediterranea sui cambiamenti climatici e con la collaborazione con il Forum internazionale sulle frane”.
I relatori hanno presentato il programma dell’evento che porterà a Firenze scienziati, istituzioni e tecnici specializzati: l’Expo 2023 si occuperà della prevenzione e della protezione dell’Italia dai grandi rischi naturali (terremoti, frane alluvioni) e dagli effetti dei cambiamenti climatici, della tutela dell’ambiente e della gestione delle acque contro inquinamento, sprechi e siccità, delle nuove energie e di idee e azioni per la transizione ecologica e digitale. ETE sarà a ingresso gratuito e con la possibilità per gli utenti di fare esperienze dirette legate alle nuove tecnologie per l’ambiente. Ci saranno 70 eventi tra workshop e presentazioni con 350 esperti della Protezione civile, Anci, Università, Ispra, Agenzia Spaziale, Cnr, Enea, Agenzia di coesione territoriale, Ministeri, Anbi, Crea, Autorità di bacino e tanti altri. Earth Technology Expo 2023 avrà spazi più ampi per un’esposizione completa e di sicuro impatto visivo ed emozionale fatto di satelliti, sensori, droni, intelligenza artificiale, modelli climatici e tutta l’alta ricerca Made in Italy per salvare il pianeta e avviarlo a una transizione ecologica concreta.
“Dedicheremo ampi spazi anche alla protezione dell’acqua e alla sua gestione sostenibile presentando un piano di infrastrutture e di nuove tecnologie per il monitoring e il risparmio per tutti gli usi – spiega Erasmo D’Angelis presidente Earth and Water Agenda -. La prevenzione costa infinitamente meno delle emergenze. Se per far fronte ai danni da terremoti, frane e alluvioni spendiamo ogni anno dal 1946 oltre 8 miliardi di euro, l’Italia ha speso oltre 20 miliardi di euro per i soli danni degli ultimi 7 periodi di siccità dal 2000 ad oggi (2001, 2002, 2003, 2012, 2017, 2019, 2022) e le crisi idriche ormai colpiscono non solo il Sud ma soprattutto il Nord l’epicentro anche della siccità in corso soprattutto per clamorose sottovalutazioni e carenze infrastrutturali. Alla Expo vedremo l’Italia che sa inventare ed innovare, e le tecnologie che ci aiuteranno ad anticipare e prevenire il più possibile i disastri ambientali”.
Nel corso della terza edizione sarà inaugurata la nuova area ‘Noi italiani non rischiamo più’, con la Protezione civile, i Vigili del Fuoco, le istituzioni e gli enti scientifici di ricerca per Startup e format legati all’autoprotezione.

Wang Yi: relazioni Cina-Russia forti come una roccia

Wang Yi: relazioni Cina-Russia forti come una rocciaRoma, 21 feb. (askanews) – L’alto diplomatico cinese Wang Yi ha affermato oggi a Mosca che le relazioni sino-russe sono “forti come una roccia” in un incontro con il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev, uomo chiave nei rapporti Mosca-Pechino. Lo riferisce l’agenzia di stampa russa Ria Novosti.
“Le relazioni sino-russe sono mature e forti come una roccia e resisteranno alla prova della mutevole situazione internazionale”, ha detto il direttore della Commissione centrale affari esteri del Partito comunista cinese e membro del Politburo, nella capitale russa per l’ultima tappa del suo tour europeo che l’ha portato prima a Parigi, Roma, Monaco di Baviera (per la Conferenza sulla sicurezza) e Budapest.
“Siamo pronti, insieme alla parte russa… a difendere con decisione gli interessi e la dignità nazionali e a promuovere una cooperazione reciprocamente vantaggiosa in tutti i settori”, ha aggiunto Wang.

Autonomia, Calderoli incontra Toti: Liguria avanti nell’iter

Autonomia, Calderoli incontra Toti: Liguria avanti nell’iterRoma, 21 feb. (askanews) – “Proficuo e costruttivo incontro in tema di autonomia differenziata con il governatore della Liguria Giovanni Toti, al quale ha partecipato anche il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi per quanto concerne l’ambito portuale. C’è grande attenzione da parte della Regione per ottenere particolari forme e condizioni di autonomia su diverse materie, in particolare portualità e logistica, nel solco del procedimento di richiesta già avviato negli anni scorsi. La Liguria ha già svolto tutti i passaggi relativi alla fase regionale dell’iter e abbiamo ribadito l’impegno di proseguire nella stessa direzione, condiviso anche col governatore Toti”. Lo rende noto il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, dopo l’incontro con il governatore della Liguria Giovanni Toti.
Con la Regione Liguria, ha spiegato il ministro, c’è “un’unità di intenti nel segno della collaborazione efficiente ed efficace che ho sempre auspicato e che spero potrà avvenire anche con le altre Regioni”.
“Verrà inoltre istituito un tavolo al ministero delle Infrastrutture per il coordinamento tra le Regioni che hanno richiesto o richiederanno autonomia in ambito portuale”, ha aggiunto Calderoli.

24 febbraio Giornata europea contro molestie, evento al Parlamento Ue

24 febbraio Giornata europea contro molestie, evento al Parlamento UeRoma, 21 feb. (askanews) – La Federazione Italiana Sport Equestri, in collaborazione con il Parlamento Europeo, Coni, Sport e Salute, Rai e SOS Villaggi dei Bambini, ha istituito la Giornata Europea contro le molestie, “una piaga sociale sulla quale dobbiamo intervenire costantemente, senza mai abbassare la guardia”. Per questo il mondo dello Sport ha deciso di coalizzarsi, in difesa dei più fragili, delle nuove generazioni che devono trovare in ogni ambiente, anche in quello dello sport, un luogo sicuro e sano. “In questa giornata vogliamo tutelare tutti i soggetti fragili e, quindi, anche gli animali. La Fise se ne fa carico costantemente, ogni giorno, con un compagno di vita e di sport come il Cavallo, ma intende estenderlo a tutti i nostri amici a 4zampe. Venerdì 24 febbraio alle 11.30 presso il nuovo spazio del Parlamento Europeo “Esperienza Europa – David Sassoli”, vivremo una Giornata speciale per riflettere ed agire. Il grande sport e le importanti Istituzioni “insieme” per affrontare e vincere una sfida”, si legge nella nota di presentazione dell’evento. Interverranno: Andrea Abodi, Ministro per lo sport e i giovani; Giusy Versace, Vicepresidente della Commissione “Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport”; Silvia Salis, Vice Presidente vicario CONI; Marco Di Paola, Presidente Fise, Federazione Italiana Sport Equestri; Adriana Bonifacino, Consigliere Amministrazione Sport e Salute; Karina Laterza, Presidente Pari Opportunità Rai, Roberto Natale, Direttore Rai per la Sostenibilità ESG, Luca Massaccesi, Presidente Osservatorio Nazionale contro il bullismo e il disagio giovanile, Juri Morico, Presidente nazionale OPES; Marco Franzelli, Vicedirettore Rai Sport.
Le conclusioni con Pina Picierno, Vicepresidente Parlamento Europeo e a Eleonora Daniele, Testimonial della Giornata Europea contro le molestie.

##Su Dl Ong governo corre,già domani in aula Senato per ok giovedì

##Su Dl Ong governo corre,già domani in aula Senato per ok giovedìRoma, 21 feb. (askanews) – Governo e maggioranza corrono sull’approvazione del dl Ong che contiene la stretta sull’attività delle navi che si occupano dei salvataggi in mare. Il provvedimento, che è in seconda lettura, è stato incardinato oggi in commissione Affari costituzionali ma già domani approderà nell’Aula del Senato per l’ok definitivo entro giovedì, probabilmente con una nuova fiducia.
A stabilire il rapido timing, la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Il provvedimento va portato in Aula entro domani e approvato entro giovedì “anche se non concluso in commissione”, ha puntualizzato il presidente dei senatori della Lega Massimiliano Romeo uscendo dalla capigruppo, prefigurando la presentazione di diversi emendamenti dalle opposizioni.
Entro stasera, alle ore 21, scade il termine per le proposte di modifica che verranno esaminate nella seduta della commissione di domani. Nel pomeriggio, verranno votate in Aula le questioni pregiudiziali presentate dalle opposizioni e poi si passerà all’esame del testo con l’obiettivo di governo e maggioranza di licenziarlo in via definitiva entro dopodomani (pure se per la conversione in legge c’è tempo fino al 3 marzo).
Nel decreto sono contenute le condizioni e le regole cui debbono attenersi le navi delle Organizzazioni non governative per poter svolgere la loro attività. Tra queste rientrano, ad esempio, il fatto che sia stata richiesta, nell’immediatezza dell’evento, l’assegnazione del porto di sbarco e che il porto di sbarco assegnato dalle competenti autorità sia raggiunto senza ritardo per il completamento dell’intervento di soccorso. Circostanze queste che di fatto ostacolano salvataggi multipli.
“Salve le sanzioni penali quando il fatto costituisce reato”, in caso di violazione delle nuove regole si applica al comandante della nave una sanzione amministrativa fino a 50mila euro con l’estensione della responsabilità solidale ad armatore e proprietario e, “in caso di reiterazione della violazione”, è prevista la sanzione accessoria della confisca della nave.

Cvetic (Masciarelli): il nostro vino è anche accoglienza e solidarietà

Cvetic (Masciarelli): il nostro vino è anche accoglienza e solidarietàMilano, 21 feb. (askanews) – “Per noi charity non significa fare semplicemente una donazione ma dare voce ai progetti, lasciare un segno, una memoria”. Parola di Marina Cvetic, la donna che dopo la morte di suo marito Gianni Masciarelli scomparso 15 anni fa, ha reso Masciarelli Tenute Agricole non solo una delle più significative aziende vinicole del Centro-Sud Italia ma una realtà internazionale presente in 58 Paesi. “Abbiamo iniziato a fare solidarietà nel 2017 con il ‘Progetto Noemi’ e poi abbiamo proseguito con altre associazioni” continua Cvetic, spiegando che quest’anno una parte del ricavato delle vendita del suo “Abruzzo Pecorino DOC Castello di Semivicoli 2022” sarà devoluto all’Associazione nazionale genitori soggetti autistici (Angsa). Il vino, dunque, non solo come prodotto (“che decliniamo in grandi volumi così come in limitati ‘tailor made’”) ma come veicolo di cultura e conoscenza, e strumento di solidarietà.
Nata nel 1981 con 2,5 ettari di vigneti in provincia di Chieti, oggi Masciarelli Tenute Agricole conta su 300 ettari divisi in una sessantina di appezzamenti nelle quattro province abruzzesi. La produzione annuale è di oltre due milioni di bottiglie, il 45% delle quali va all’estero, generando circa il 55% del giro d’affari complessivo. Sette le linee di prodotto per un totale di 22 etichette, tra cui il vino più rappresentativo e premiato della Cantina: il “Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma”. Ma Cvetic guarda sempre in avanti (“a dove saremo tra 40 anni e che uve vorremo raccontare”), e spiega ad askanews che con il riscaldamento globale e i pasti che sono sempre più leggeri e spesso consistono in una sola portata, crediamo fortemente nel Cerasuolo, un vino ottenuto da uve 100% Montepulciano vinificate in bianco, che si accompagna benissimo con tutti i piatti, molto invitante e ‘friendly’”. “Ha la stessa freschezza del nostro Pecorino in acciaio” spiega, ricordando che “il 2022 è stata un’ottima annata per il Pecorino, che ha una maturità pazzesca, con una bella acidità e una grande eleganza”.
Da una ventina d’anni, prima insieme con Gianni e poi con le figlie, Cvetic porta avanti anche un progetto di agriturismo che ha trovato sostanza nel 2004 nell’acquisto del Castello di Semivicoli, una meravigliosa dimora baronale seicentesca tra i vigneti di Trebbiano nel comune di Casacanditella, nell’entroterra di Chieti. “Abbiamo aperto la residenza nel 2009 e attraverso il vino e la cucina raccontiamo i nostri quattro territori, l’Aquilano, il Pescarese, il Teramano e il Chietino” racconta l’imprenditrice, aggiungendo che “poi abbiamo aperto la Cascina di Chiara a San Martino sulla Marrucina (Chieti), un piccolo agriturismo circondato da dieci ettari di vigna”. Due “wine resort” destinati ad accogliere visitatori attenti, rispettosi e curiosi di conoscere storia, tradizioni, calori e sapori di questo territorio. “All’Abruzzo serve più turismo per far conoscere le sue bellezze e veicolare i suoi prodotti – sottolinea – e come per il resto d’Italia bisogna imparare a fare più sistema”.
Alla Cantina, si aggiunge dal 2005 la “Gianni’s Selection”, azienda di distribuzione specializzata nella selezione, importazione e distribuzione in Italia di vini di alta gamma provenienti da diverse aree d’Europa. “Quest’anno introdurremmo certamente un paio di nuove aziende che annunceremo nei prossimi mesi” annuncia Cvetiv che di Masciarelli è amministratore unico, ma è soprattutto la sua appassionata e instancabile animatrice, oltre ad essere membro dell’Italian signature wines academy (Iswa) e dell’Associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda (Aida).

Ucraina, Zelensky: Berlusconi? Non gli hanno mai bombardato casa

Ucraina, Zelensky: Berlusconi? Non gli hanno mai bombardato casaKiev, 21 feb. (askanews) – “Diversi leader hanno diritto di pensiero, il vero problema è l’approccio della società italiana che a quel leader hanno dato un mandato. Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata dai missili, mai siano arrivati con i carri armati nel giardino di casa sua, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare o la moglie dovuto cercare da mangiare e tutto questo grazie all”amore fraterno’ della Russia”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa con Giorgia Meloni a Kiev.
“Io – ha aggiunto – auguro pace a tutte le famiglie italiane, anche a chi non sostiene l’Ucraina, ma la nostra è una grande tragedia che va capita. Voglio che vengano qui a vedere con i propri occhi, vedano la scia di sangue che hanno lasciato”.

Zaia: bene ministro Bernini su ipotesi ingresso facoltà Medicina

Zaia: bene ministro Bernini su ipotesi ingresso facoltà MedicinaVenezia, 21 feb. (askanews) – “Poche righe sui social che, quando si tradurranno in realtà, costituiranno una prima svolta per affrontare in modo sistemico e non emergenziale la piaga nazionale della carenza di medici. Ringrazio il Ministro Bernini per la volontà di seguire una strada diversa dal passato e mi auguro che possa trattarsi di un primo passo verso l’eliminazione o di una forte mitigazione della strozzatura iniziale, il numero chiuso, uno dei fattori della crisi dei camici bianchi”. Lo dice il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in relazione a un tweet del ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, nel quale esprime la volontà di allargare l’entrata alla facoltà di Medicina, “in maniera programmata e sostenibile, ipotizzando, sulla base delle primissime stime, un aumento di posti tra il 20 e il 30%”.
“Oggi come oggi – aggiunge il Governatore -, migliaia e migliaia di potenziali bravi medici vengono bloccati da una crocetta sbagliata su un quesito a volte strampalato, mentre dovrebbero essere il merito e le capacità dimostrate in un preciso arco di tempo universitario a fare la selezione. Questa è una mia vecchia convinzione che ribadisco da novembre 2017, e oggi, con la dichiarazione del ministro, potremmo essere ad un punto di svolta, all’inizio di un cammino voluto da chi ha capito che la prima necessità è quella di aumentare la platea dei possibili medici, tenendo conto che, dal primo ingresso in Facoltà, occorreranno anni per arrivare alla fine del percorso con la specializzazione”.
“A suo tempo, e ne è passato tanto, le Regioni all’unanimità recapitarono al ministro della Salute del precedente Governo un documento nel quale proponevamo una serie di azioni da mettere in campo subito per fronteggiare l’emergenza e altre di più lungo respiro programmatorio. Come Presidente del Veneto – conclude Zaia – sono fin d’ora a disposizione per avviare un cammino di confronto con l’attuale Governo, che possa incidere profondamente su una delle peggiori crisi italiane come la carenza di medici”.