Sisma Turchia-Siria: oltre 3060 morti. Biden parlerà con ErdoganMilano, 6 feb. (askanews) – Sono salite oltre 3.060 persone, secondo i rapporti provvisori, le vittime nel sud-est della Turchia e nella vicina Siria del potente terremoto che ha scioccato la comunità internazionale. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden potrebbe parlare con Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia, a seguito del micidiale sisma. Lo ha detto il segretario stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. “Il presidente Biden e il presidente Erdogan avranno l’opportunità di parlare molto presto e avremo sicuramente un resoconto quando avverrà la loro conversazione”, ha detto Jean-Pierre durante una conferenza stampa. Il terremoto di magnitudo 7,8 ha ucciso oltre 3.000 persone e ferito migliaia di persone. In Turchia, il bilancio provvisorio è salito in serata a 1.762 morti, secondo l’ente pubblico di gestione dei disastri. E in Siria il bilancio delle vittime va verso i 1.300, secondo il ministero della Salute e i soccorritori, riporta Afp. L’addetta stampa della Casa Bianca Jean-Pierre ha iniziato il briefing estendendo le condoglianze alla Turchia e alla Siria. L’amministrazione Biden ha dichiarato di essere “impegnata” a fornire aiuti ai siriani, ma ha escluso di rivolgersi al governo di Damasco, che non riconosce come legittimo. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price ha detto ai giornalisti che Washington non si impegnerà con il governo del presidente siriano Bashar al-Assad all’indomani dei terremoti. “Sarebbe abbastanza ironico – se non addirittura controproducente – per noi rivolgerci a un governo che ha brutalizzato la sua gente nel corso di una dozzina di anni ormai Invece, abbiamo partner umanitari sul campo che possono fornire il tipo di assistenza all’indomani di questi tragici terremoti”, ha detto Price.
Comunità Nuovi Orizzonti: vicinanza a popolo della TurchiaMilano, 6 feb. (askanews) – “Nuovi Orizzonti esprime la propria vicinanza all’intero popolo della Turchia e della Siria, che in queste ore stanno vivendo una terribile tragedia”. Lo scrive Chiara Amirante, scrittrice italiana nominata dal Presidente della Repubblica Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, autrice di numerosi bestseller, nonchè fondatrice e presidente della Comunità Nuovi Orizzonti dedita al disagio sociale. “Un’intera comunità colpita da una potentissima scossa di terremoto di magnitudo 7.8, mille volte superiore a quello di Amatrice” aggiunge. “La nostra comunità assicura la preghiera e la vicinanza con il cuore spezzato per le vittime, i familiari, i feriti e le conseguenze di questa drammatica realtà. Ci auguriamo che la forza di questi popoli resilienti, capaci di unire culture così diverse, affrontino questa sfida importante. Ci stringiamo con affetto”.
Italia consegna a Libia motovedetta per controllo flussi migranti
Tajani: ora stabilità con voto. Mangoush: apprezzo serietà governo
Adria, 6 feb. (askanews) – L’Italia ha consegnato oggi alle autorità libiche un’imbarcazione “classe 300” per il contrasto ai flussi migratori irregolari. Alla cerimonia di consegna presso la sede del cantiere navale Vittoria, ad Adria, hanno partecipato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, la ministra degli Esteri libica Najla El Mangoush, autorità locali e rappresentanti internazionali. Presente tra gli altri il commissario europeo per l’allargamento e la politica di vicinato Varhelyi. “Non vogliamo che il Mediterraneo sia più un cimitero di migranti”, ha spiegato Tajani, sottolineando la necessità di lavorare con le autorità libiche al fine di trovare “soluzioni sostenibili per la gestione del fenomeno migratorio, assicurando al contempo un trattamento umano a persone più vulnerabili”. Quella odierna è stata la prima consegna di una serie di imbarcazioni che contribuiranno a rafforzare significativamente le capacità delle autorità libiche nelle attività di salvataggio in mare e di contrasto del traffico di migranti e di esseri umani, nel quadro della rinnovata cooperazione che il governo italiano ha avviato con la Libia sui temi migratori e sul controllo delle frontiere. L’imbarcazione affidata a Tripoli è inaffondabile, è autoraddrizzante, misura 20 metri e pesa 33 tonnellate circa. Può raggiungere una velocità massima di 35 nodi ed ha un’autonomia di 600 miglia nautiche. Il suo equipaggio è composto da 5 persone ma potrà ospitare fino a 200 naufraghi, con relative scialuppe di salvataggio. La cerimonia di oggi è inoltre il primo risvolto operativo del Memorandum d’intesa per la consegna di 5 unità navali – due Corrubia e tre classe 300 – alla Guardia costiera libica, firmato lo scorso 28 gennaio dal vicepresidente Tajani insieme alla ministra Mangoush nell’ambito della missione in Libia svolta con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Apprezzo la serietà del governo di Giorgia Meloni nel rafforzamento della collaborazione dei nostri Paesi. Continueremo con incontri tecnici per contrastare questo fenomeno” dell’immigrazione irregolare, ha commentato El Mangoush, ricordando che la consegna della motovedetta “accresce la capacità di controllare le coste e il Mediterraneo”, e “riflette proprio il sostegno dell’Italia al governo di Tripoli”. Il memorandum si inserisce poi nel quadro del programma di supporto alla gestione integrata delle frontiere e dell’immigrazione (Sibmmil) finanziato dal 2017 dal Fondo della Commissione europea “Trust Fund Africa” con oltre 42 milioni di euro, di cui il ministero dell’Interno è ente attuatore. La consegna “accresce il ruolo della Libia e della sicurezza della navigazione nel Mediterraneo”, ha spiegato Mangoush, evidenziando la necessità di un “percorso euro-libico per affrontare la migrazione”. “La sicurezza dei confini necessita di cooperazione e di una strategia di medio e lungo termine”, ha sottolineato. L’Unione europea, dal canto suo, sta anche cercando di “aiutare i Paesi del Nordafrica a combattere le vere cause dell’immigrazione”, attraverso “il miglioramento della vita delle persone, creando posti di lavoro e ricchezza”, ha confermato il Commissario europeo per l’Allargamento e la politica di vicinato, Olivér Vßrhelyi. “Questa è la migliore ricetta per evitare l’immigrazione clandestina”, ha detto. “Dunque l’Ue sta cercando di allargare le proprie attività, non solo creando un futuro più prospero per l’Africa del nord, ma anche aiutando le autorità a fermare le azioni illegali”. E a fronte del rapido deterioramento del quadro migratorio nel Mediterraneo, Sibmmil assume un ruolo strategico per il sostegno alle autorità libiche nel controllo delle zone di ricerca e salvataggio in mare, dei traffici illegali e dei flussi migratori via mare, incoraggiando al contempo un approccio rispettoso dei diritti umani. La Libia, ha ricordato d’altra parte Tajani, è “il principale Paese di partenza dei migranti che giungono dal Mediterraneo”. “Quindi la Libia è un Paese strategico per la nostra azione di contrasto all’immigrazione irregolare”, ha insistito il ministro. Anche per questo è importante che il Paese raggiunga al più presto una “stabilità maggiore”, “con elezioni politiche e presidenziali”. L’Italia intende svolgere “un ruolo da protagonista per una Libia stabile con cui confrontarsi”, ha precisato Tajani. “E vuole essere protagonista anche della sua unità nazionale. Stiamo parlando con tutti gli interlocutori”, ha ricordato a questo proposito il ministro, spiegando che in occasione della recente missione governativa in Libia “purtroppo Haftar era a Parigi per motivi personali” e che la prossima settimana sarà a Roma l’inviato speciale Onu Abdoulaye Bathily. “Continuiamo a voler dare fiducia a questo Paese perché dobbiamo anche risolvere il problema dell’immigrazione irregolare”, ha concluso Tajani. (di Corrado Accaputo)
Ue, Meloni sente Macron e Rutte in vista del Consiglio
Telefonate anche con Neharner e Mitsotakis. Tra temi Ucraina e aiuti Stato
Milano, 6 feb. (askanews) – Dopo gli incontri il 3 febbraio a Stoccolma e Berlino, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una fitta serie di telefonate in preparazione del Consiglio Europeo straordinario del 9-10 febbraio, con il Presidente della Repubblica francese, Macron, con il Primo Ministro olandese, Rutte, con il Cancelliere federale austriaco, Nehammer, e con il Primo Ministro greco, Mitsotakis. Al centro dello scambio di vedute, riferisce una nota di palazzo Chigi, “la priorità di un segnale concreto del Consiglio Europeo sul pieno sostegno all’Ucraina a 360 gradi, e su soluzioni UE a sostegno della competitività delle imprese e per una gestione finalmente europea dei flussi migratori incentrata sulla dimensione esterna e sul controllo dei confini”.
Roma, la mostra Archivi aperti sui lavoratori della terra nel 900Milano, 6 feb. (askanews) – È stata inaugurata a Roma presso Spazio5 la mostra dal titolo “Archivi aperti, la storia del lavoro per immagini”, che raccoglie 50 foto e documenti inediti sui lavoratori della terra nel Novecento. Realizzata con il contributo della Regione Lazio, l’esposizione racconta momenti di lotta e partecipazione dei braccianti attraverso volantini, foto e manifesti del patrimonio archivistico della Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche, che gestisce e tutela l’Archivio Storico Fai Cisl e la Biblioteca Silvio Costantini.
“Con questo progetto – ha affermato il Presidente della Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche, Vincenzo Conso – raccontiamo soprattutto il protagonismo delle donne: attraverso le immagini di raccoglitrici di olive, mondine, tabacchine, abbiamo voluto sottolineare il ruolo di queste lavoratrici con la certezza di contribuire alla conoscenza della storia del mondo del lavoro e della nostra identità, avvicinando i più giovani a una riflessione sul lavoro di oggi. Ma il progetto – ha aggiunto Conso – è anche un omaggio al monito di S. Giovanni XXIII, che nell’Enciclica Mater et Magistra, di cui è ricorso poco tempo fa il sessantesimo anniversario, mise l’accento sul fatto che i protagonisti dello sviluppo economico, del progresso sociale e dell’elevazione culturale degli ambienti agricolo-rurali devono essere gli stessi interessati, e cioè i lavoratori della terra”.
Mentre il prof. Aldo Carera, Presidente della Fondazione Giulio Pastore, ha sottolineato “il grande lavoro di ricerca svolto per arrivare a una mostra come questa, che esprime l’impegno dell’organizzazione per salvaguardare le carte e la memoria che quelle carte testimoniano, per giungere a una valorizzazione che ha anche un pregio estetico, vista anche la bellezza di alcune immagini; inoltre è interessante notare che gli slogan utilizzati dal sindacato dagli anni ’50 in poi parlano di una vita più civile dei lavoratori nei campi, è un cambiamento significativo nella comunicazione che affronta il tema dell’emancipazione dei lavoratori, come afferma lo statuto stesso della Cisl”. “Il pregio della mostra – ha aggiunto Carera – è anche aver raccolto la storia di organizzazioni che oggi non esistono più, essendo confluite nell’attuale Federazione agroalimentare e ambientale della Cisl, quindi con questo archivio si custodisce la memoria di queste organizzazioni e si trasmette un patrimonio di soggetti collettivi che hanno contribuito al sindacato di oggi”.
“Il complesso archivistico raccolto – ha spiegato la responsabile dell’Archivio storico Fai Cisl, Giovanna Baldi – è costituito da 1300 faldoni, 400 supporti multimediali e un patrimonio fotografico di 10 mila tra foto stampate, digitali e diapositive, inoltre il nostro archivio è stato dichiarato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio come di interesse storico particolarmente importante: oggi la digitalizzazione avviata ci ha permesso di conservare i materiali, evitando che il patrimonio andasse in rovina, ma soprattutto consentendoci di fare divulgazione”.
A concludere la presentazione della mostra, con oltre 60 ospiti partecipanti, è stato il Segretario Generale della Fai Cisl Onofrio Rota. “La nostra Federazione – ha detto – ha intrapreso con l’Archivio storico un percorso doveroso per la memoria collettiva tramandando il significato di molte battaglie e conquiste sindacali ottenute al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori: con questa prima mostra abbiamo voluto aprire i nostri archivi e portarli a conoscenza di tutta la cittadinanza”.
La mostra rimarrà accessibile gratuitamente al pubblico fino a venerdì 10 febbraio dalle 10 alle 19 e sabato 11 febbraio dalle 15 alle 20, poi farà tappa anche a Latina, lunedì 13 febbraio, e a Viterbo martedì 14 febbraio.