Nuovo pacchetto di sanzioni Ue contro la guerra della Russia contro l’UcrainaBruxelles, 16 dic. (askanews) – Il Consiglio Affari esteri dell’Ue ha adottato oggi il quindicesimo pacchetto di sanzioni, con misure restrittive economiche e individuali, che mirano a “limitare ulteriormente la capacità della Russia di condurre la sua guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata contro l’Ucraina”, come si legge nella nota che comunica l’approvazione. Molte delle misure sono progettate per affrontare l’elusione delle sanzioni dell’Ue che avviene con l’utilizzo della “flotta ombra” di Putin e per indebolire il complesso militare e industriale della Russia.
Il pacchetto include innanzitutto degli elenchi individuali, comprendenti 54 persone e 30 entità sanzionate perché responsabili di azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. Per quanto riguarda gli individui, le sanzioni Ue riguardano in particolare l’unità militare responsabile del bombardamento dell’ospedale pediatrico Okhmadyt a Kiev, alti dirigenti di aziende leader nel settore energetico, individui responsabili di deportazione di bambini ucraini, o di propaganda o elusione delle sanzioni, nonché due alti funzionari della Corea del Nord.
La lista delle entità sanzionate prendono di mira principalmente le società di difesa russe e le compagnie di navigazione responsabili del trasporto di petrolio greggio e prodotti petroliferi via mare, che forniscono importanti introiti al governo russo. Compaiono nella lista, inoltre un impianto chimico e una compagnia aerea civile russa che è un importante fornitore di supporto logistico all’esercito russo. Per la prima volta, vengono imposte sanzioni a pieno titolo (divieto di viaggio, congelamento dei beni, divieto di rendere disponibili risorse economiche) a vari attori cinesi che forniscono componenti per droni e componenti microelettronici a sostegno della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina.
Riguardo alll’elusione delle sanzioni, il Consiglio Ue ha aggiunto 52 nuove navi provenienti da paesi terzi all’elenco di quelle (che ora saranno 79 in totale) soggette a un divieto di accesso ai porti dell’Ue e sottoposte anche a un divieto di fornitura di un’ampia gamma di servizi correlati al trasporto marittimo (come le assicurazioni). Questa misura è intesa a colpire le petroliere extra-Ue che fanno parte della “flotta ombra” di Putin, che aggira il meccanismo del tetto massimo del prezzo del petrolio o supporta il settore energetico della Russia. Sono incluse anche le navi responsabili del trasporto di equipaggiamento militare per la Russia o coinvolte nel trasporto di grano ucraino rubato. Il Consiglio ha inoltre aggiunto 32 nuove entità all’elenco di quelle sanzionate perché supportano direttamente il complesso militare e industriale russo nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Saranno soggette a restrizioni più severe all’esportazione per quanto riguarda beni e tecnologie a duplice uso, nonché beni e tecnologie che potrebbero contribuire al potenziamento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza della Russia.
Da notare che alcune di queste entità si trovano in paesi terzi (Cina, India, Iran, Serbia ed Emirati Arabi Uniti) e sono state coinvolte nell’elusione delle restrizioni commerciali o si sono impegnate nell’approvvigionamento per la Russia di articoli sensibili utilizzati per le operazioni militari in Ucraina, come velivoli senza piloti (droni) e missili. Al fine di proteggere meglio le aziende europee da contenziosi con le controparti russe, il Consiglio ha deciso di vietare il riconoscimento o l’esecuzione nell’Ue delle sentenze emesse da tribunali russi in base all’articolo 248 del Codice di procedura arbitrale della Federazione russa. Queste sentenze hanno impedito alla parte avversa di avviare o continuare un procedimento in una giurisdizione diversa dalla Russia, in violazione dei principi e delle pratiche internazionali consolidate, e hanno spesso comportato sanzioni finanziarie sproporzionatamente elevate per le aziende europee. La nuova misura impedisce che quelle sanzioni vengano eseguite contro gli operatori dell’Ue in Europa. Inoltre, il Consiglio ha introdotto una deroga che consente lo svincolo dei saldi di cassa detenuti dai depositi accentrati dei titoli finanziari (“Central Securities Depositories”, Csd) dell’Ue. Ciò è necessario alla luce dell’aumento dei contenziosi e delle misure di risarcimento adottate dai tribunali in Russia che comportano il sequestro di titoli detenuti dai Csd nell’Unione. Grazie a questa deroga, i Csd nell’Ue saranno in grado di richiedere alle autorità competenti degli Stati membri di scongelare i saldi di cassa e di utilizzarli per soddisfare i propri obblighi legali con i propri clienti. Infine, l’Ue ha prorogato le scadenze applicabili a determinate deroghe necessarie per disinvestire dalla Russia. A causa dei rischi di mantenere attività commerciali in Russia, gli operatori dell’Ue dovrebbero prendere in considerazione l’opportinità di chiudere delle attività in Russia ed evitare di avviarne delle altre nuove. Questa estensione straordinaria dei termini previsti per la dismissione è necessaria per consentire agli operatori dell’Ue di uscire il più rapidamente possibile dal mercato russo. La proroga delle deroghe è concessa caso per caso dagli Stati membri e mira a consentire un processo di dismissione ordinato, che non sarebbe possibile senza l’estensione di queste scadenze. Gli atti giuridici pertinenti al nuovo pacchetto di sanzioni saranno presto pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.