S.Siro, Sala a club: 90 giorni per rivedere piano o dirci di noMilano, 13 apr. (askanews) – “Quello che stiamo facendo in questo momento è riscrivere alle squadre dicendo che diamo loro un periodo congruo, credo saranno 90 giorni, per consegnarci la revisione del piano economico finanziario oppure per dirci che non interessa più”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a proposito del progetto di Milan e Inter di costruire un nuovo stadio a San Siro, in un’area comunale, al posto del Meazza che sarerebbe in questo caso abbattuto.
Quanto all’ipotesi, alla quale sta lavorando il solo Milan, di costruire l’impianto nell’ex galoppatoio La Maura, un’area privata ma con vincolo ambientale, Sala ha osservato che “finché non abbiamo un progetto è difficile dare un giudizio. Quello che invito a fare a tutti è di aspettare di avere un progetto. I rapporti con il Milan sono molto cordiali e loro sanno che ho bisogno dj questo. Perché attraverso un progetto posso dire ad esempio cosa rimane come parco pubblico e cosa ne rimane in termini di oneri di urbanizzazione. Se no si parla in maniera troppo generica e non è mia abitudine”. “In maniera molto trasparente, con il Milan ci parliamo quasi quotidianamente al telefono e sanno che il tema è presentare il progetto” ha ribadito. Che i vincoli su La Maura siano insormontabili o meno, ha osservato, “dipende dal progetto. È evidente che per esempio se c’è qualche possibilità di portarlo avanti bisogna costruire il meno possibile. Ma se il punto è lo stadio e non altro bene, è chiaro che sarebbe difficile approvare questioni dove c’è molto di costruito. Ma sono cose che il Milan sa benissimo” così come il fatto “che non è possibile avviare altro procedimento senza chiudere” quello su San Siro.
Cultura: “Pioverà Bellezza” porta in piazza a Bergamo 1.570 giovaniMilano, 13 apr. (askanews) – Bergamo sta per riempirsi di 1.570 ombrelli bianchi. A impugnarli saranno i protagonisti di “Pioverà bellezza”, il progetto di teatro dell’Assessorato Istruzione del Comune di Bergamo, realizzato in collaborazione con i nove Istituti Comprensivi statali della città, con sei compagnie teatrali del territorio, guidate da Maria Grazia Panigada, esperta di teatro e educazione, e Teatro dell’Argine, compagnia pluripremiata per i progetti di teatro partecipato. Al centro i ragazzi e le ragazze delle scuole secondarie di I grado della città che, dal 2021 a oggi, hanno scoperto o ritrovato la propria voce, hanno raccontato fragilità, svelato desideri, descritto sentimenti.
Quella dai 12 ai 14 anni è un’età complessa e chiedere a dei ragazzi di esporsi, di uscire dal gruppo per metterci la faccia e raccontarsi è impresa altrettanto difficile. E’ indispensabile muovere le leve giuste affinché ognuno si senta sicuro di poter essere se stesso: è qui che subentrano la professionalità, la sensibilità e l’enorme esperienza degli artisti delle compagnie coinvolte in Pioverà bellezza. Con pazienza e mestiere e con gli strumenti che solo l’arte può offrire – attraverso la poesia, la musica e il racconto – è stato possibile scardinare, in maniera graduale, paure e imbarazzi, per creare quel luogo accogliente dove piano piano molti si sono, infine, aperti e confidati. Sono nate così le centinaia di piccole performance sotto gli ombrelli. Brevi monologhi, sguardi sulla città attraverso gli occhi dei giovani protagonisti che raccontano spaccati di vita quotidiana, paure e momenti di gioia; questi piccoli racconti sono il cuore dell’evento, uno spazio in cui i ragazzi e le ragazze condividono i loro pensieri e gli adulti si mettono in ascolto. Anche le parole che chiuderanno la giornata sono frutto del lavoro in classe: l’Abbecedario della Felicità e della Paura, ovvero due elenchi di 26 vocaboli ciascuno (uno per ogni lettera dell’alfabeto) che rispondono a due precise domande, cosa mi dà serenità e cosa mi spaventa. Così, dopo due anni trascorsi fianco a fianco con le sei compagnie teatrali del territorio (Erbamil, La Pulce, Pandemonium Teatro, Teatro Caverna, Teatro del Vento e Teatro Prova) “Pioverà bellezza” è pronto a uscire dai confini della scuola e a invadere la città: l’appuntamento, aperto alla cittadinanza e alle famiglie, è sabato 15 aprile, alle 16,30, in prossimità della sede del Comune di Palazzo Frizzoni. Tutti i giovani protagonisti delle scuole secondarie di I grado della città giungeranno davanti al Comune, per raccontare a genitori, amici, parenti e tutta la cittadinanza cos’è per loro la bellezza: ogni classe formerà piccoli gruppi, abitati da ragazzi e ragazze pronti a dare il via al grande e importante evento conclusivo di Pioverà bellezza.
“Sta per concludersi il progetto teatrale dell’Assessorato all’Istruzione del Comune di Bergamo, che abbiamo chiamato Pioverà bellezza. Sabato 15 (in caso di pioggia domenica 16) in città i ragazzi e le ragazze delle scuole medie ci racconteranno i loro pensieri di questi mesi e anni. Li hanno elaborati e scritti e ora sono pronti a raccontarceli. Sabato pomeriggio, con un flash mob tra via XX settembre e Piazza Matteotti, che si concluderà proprio davanti a Palazzo Frizzoni, si faranno ascoltare dalla città. Io sarò lì per loro, insieme a tanti genitori, insegnanti, formatori teatrali, volontari e chiunque sia curioso di prestare attenzione alla loro voce. Vi aspettiamo!”, dichiara Loredana Poli, assessora all’Istruzione. “L’evento del 15 aprile è il punto di incontro di due anni di lavoro di formazione teatrale nelle classi e la città – racconta Maria Grazia Panigada, direttore artistico di Pioverà bellezza -. Credo sia impossibile restituire la ricchezza di questo progetto (più di 1300 ore di formazione): ogni percorso a scuola è stato unico grazie ad artisti che hanno portato a servizio dei ragazzi e delle ragazze la propria professionalità ed umanità. Se le storie, i gesti, gli sguardi condivisi restano nell’esperienza vissuta insieme, credo che in piazza sarà leggibile la direzione che, fin dall’inizio, abbiamo deciso di percorrere: siamo in tantissimi, insieme siamo una presenza importante, ma è soprattutto la voce di ciascun ragazzo e ragazza che è preziosa e va ascoltata”.
“Dopo due anni e centinaia di ore passate in classe con più di 1500 ragazzi e ragazze preadolescenti di Bergamo, siamo arrivati al momento finale – afferma Andrea Paolucci, condirettore artistico di Teatro dell’Argine. Fin dal primo giorno, è stato evidente a tutti noi (assessorato, compagnie, organizzatori e direzione artistica) che questo fosse il progetto giusto nel momento giusto con il giusto obiettivo. Dopo due anni di pandemia, di esperienze mancate, di relazioni esplose e di webcam e sguardi sempre più spenti ci sembrava fosse arrivato il momento di chiedere a questi ragazzi e a queste ragazze ‘come stai?’. Ne è nato un viaggio d’ascolto, dove il teatro è stato il grimaldello per aprire quei silenzi e per cogliere quei non detti”. Pioverà bellezza rientra nel programma di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e ha coinvolto 14 scuole, 70 classi e 1570 studenti per 1.300 le ore di formazione.
Braga: ora Pd avanti unito in Parlamento, su migranti battagliaRoma, 13 apr. (askanews) – Chiara Braga è capogruppo Pd alla Camera da un paio di settimane, è stata eletta per acclamazione a fine marzo. Ha davanti a sè due compiti non facili, considerando gli usi e costumi del Pd e del centrosinistra in generale: tenere insieme il gruppo parlamentare, nonostante una minoranza che mugugna perché rivendicava il posto da presidente, e provare a convincere le altre opposizioni – M5s e centristi – ad unirsi almeno su alcune battaglie comuni contro il governo. In questa intervista ad Askanews sul Pd si dice “ottimista”, perché “conosco la qualità e il valore di colleghe e colleghi”. Per quanto riguarda le altre opposizioni usa un po’ più di cautela: “Penso ci siano le condizioni per alcune battaglie comuni, ovviamente rispettando anche la dialettica che c’è in alcune forze in questi giornià Noi comunque non lasceremo nulla di intentato
Domanda. Quindi insisterete per provare a coordinarvi con M5s e centristi, almeno su alcuni temi? Risposta. “Questo è un obiettivo del Pd e penso debba esserlo di tutte le opposizioni, per rendere più incisiva la nostra azione rispetto alle scelte sbagliate di questo governo e a incalzarlo sulle questioni fondamentali come il Pnrr, priorità assoluta. E poi il lavoro: salario minimo, sicurezza sul lavoro – ieri è stata approvata la commissione d’inchiesta – e anche in generale su tanti altri fronti, dai diritti alle politiche sul fenomeno migratorio, alla difesa della sanità e della scuola pubblica. Penso ci siano tutte le condizioni per poter stringere già a partire dalle prossime settimane questo lavoro comune, ovviamente rispettando anche la dialettica che c’è in alcune forze di opposizione in questi giorni. Ma è priorità assoluta fare opposizione che sia percepita come utile al paese. Noi non lasceremo nulla di intentato”. D. Lei e Boccia avete chiesto al governo di riferire in Parlamento sul Pnrr. Cosa bisognerebbe fare secondo voi? R. “Vogliamo chiarezza da parte del governo dopo voci discordanti che ci hanno allarmato molto nelle ultime settimane. Qual è lo stato di attuazione? Quali sono i ritardi più volte evocati da rappresentanti del governo? E vogliamo capire come si vuole porre rimedio. E su eventuali modifiche vogliamo capire quali progetti si vogliono rimettere in discussione, dove si vogliono spostare le risorse e avere chiarimenti anche sui fondi di sviluppo e coesione e sul ‘Re-power Eu’. Non bastano appelli generici alla responsabilità come quelli di Fitto. Siamo pronti a confrontarci perché pensiamo che il Pnrr sia la priorità, ma pretendiamo che il governo lo faccia in maniera trasparente e chiara in parlamento”.
D. Il ministro Fitto e la premier Meloni danno la colpa ai governi precedenti per i ritardi. R. “E’ un tentativo che non ha nessun fondamento. Abbiamo garantito il rispetto di tutti i target nella scorsa legislatura.Oggi, di fronte all’incapacità di dire come risolvere dei ritardi che ci sono stati, assistiamo a un tentativo di scaricabarile che non possiamo accettare. Non è degno di un paese serio cercare di confondere le acque. Sul Pnrr non faremo mai battaglie demagogiche come ha fatto la destra, ma pretendiamo discussione basata sui fatti e sulle responsabilità di questo esecutivo”. D. Nel Def c’è il taglio del cuneo fiscale, non è una misura che piace anche a voi? R. “Per noi è sempre una notizia positiva quando si abbassano le tasse ai lavoratori. Quello che registriamo, però, è che la riduzione effettuata non è ancora sufficiente. Ma soprattutto mancano risposte all’altezza della situazione su temi prioritari, a partire da come rispondere alla richiesta delle regioni sui tagli alla sanità. Siamo davvero preoccupati per il rischio di perdere i fondi per le case di comunità, strutture essenziali per il sistema sanitario. Su questo non c’è nulla ed è una delle cose che ci preoccupa di più”.
D. Perché avete abbandonato i lavori sulla commissione Covid? R. “E’ molto grave quello che è successo sulla commissione Covid.Una chiara manifestazione di qual è la volontà della maggioranza: avere completamente escluso le regioni – che hanno una parte fondamentale nella gestione del servizio sanitario – è la testimonianza che si vuole usare la commissione d’inchiesta non per un serio lavoro di indagine, cosa che saremmo assolutamente pronti a fare – ma come arma di battaglia politica. Non possiamo condividere questo tentativo di strumentalizzare la tragedia del Covid, addirittura arrivando a mettere in dubbio l’efficacia cdei vaccini e ammiccando a posizioni ‘no-vax’”. D. E’ scontro anche sui migranti, la scorsa settimana al Senato avete lasciato i lavori della commissione. Sarà battaglia anche alla Camera sul decreto che limita la protezione speciale? R. “Sì, intanto perché oltre a mostrare la faccia feroce e dichiarare uno stato di emergenza che non ha ragione di esistere questo governo dimostra di non avere le idee chiare su come gestire il fenomeno. Il ritardo nell’esame del decreto, la confusione sugli emendamenti, sono la prova di un governo senza visione. Non vogliamo che questo tema venga usato solo per generare allarme e propaganda, vorremmo ci fosse un atteggiamento molto più serio e responsabile. A partire da un ruolo che l’Italia invece non sta giocando a livello europeo”.
D. C’è un problema-La Russa? Gianni Cuperlo è arrivato a immaginare una sorta di aventino quando lui presiede l’aula al Senato? R. “Sono un problema le sue posizioni su un tema così importante come il riconoscimento della memoria storica – della verità storica! – sui fatti della resistenza e del fascismo. I colleghi senatori hanno giustamente preso iniziativa forte insieme a altre opposizioni (presentare una mozione di che impegna il Senato a rispettare la “verità storica” sull’antifascimo, ndr). Penso sia gravissimo che a legittimare tentativi di riscrivere la storia della nostra Repubblica, fondata sui valori dell’antifascismo, sia una carica istituzionale come il presidente del Senato”. D. Sulle famiglie arcobaleno state preparando una proposta, ma i cattolici del Pd sono perplessi. Ci sarà un confronto interno sulla registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali? R. “Penso ci sia la necessità di mettere al primo posto la tutela dei diritti dei bambini e delle bambine e anche di dare corso a proposte che sono parte della linea uscita in maniera chiara dal congresso. Nei gruppi e nel partito ci sarà tutto lo spazio per una discussione che consenta a tutti di rappresentare e condividere le sensibilità e le posizioni. Ma di fronte al tentativo del governo di restringere i diritti fondamentali (impedendo la registrazione dei figli delle famiglie arcobaleno, ndr) il Pd ha dovere di esprimere una posizione molto chiara”. D. La minoranza Pd ha espresso perplessità per la sua elezione.Non per un fatto personale, non era un’obiezione sul suo nome, ma reclamava il diritto di avere la presidenza del gruppo. Guerini ha parlato di “forzatura” sulle nomine dei capigruppo. E’ complicato il suo lavoro in un partito sempre “vivace” come il Pd? R. “Sono molto fiduciosa che questa fase possa davvero vedere un partito unito in Parlamento e nel paese nel lavoro di opposizione. E’ positivo avere un confronto anche franco al nostro interno. Ho molta fiducia non solo nei miei colleghi ma in tutto il gruppo dirigente del Pd. Per noi la priorità è contrastare le politiche di questa destra e lavorare per restituire un’alternativa credibile nel paese, cosa che secondo i sondaggi stiamo cominciando a fare. Sono fiduciosa che superato il momento del rinnovo, del cambio della guida dei gruppi, ci siano le condizioni per fare un ottimo lavoro. Sono ottimista perché ho fiducia nella qualità e del valore dei colleghi e le colleghe”.
Air France festeggia i 60 anni del volo Napoli-ParigiRoma, 13 apr. (askanews) – Air France e Gesac hanno festeggiato oggi il 60mo anniversario del volo Napoli-Parigi. La storia di Air France a Napoli comincia nell’aprile del 1963, quando la compagnia aerea francese ha iniziato ad operare la rotta con aerei “Caravelle”.
“Siamo orgogliosi di servire Napoli da ben 60 anni” ha affermato Eléonore Tramus, Direttore Generale Air France-KLM East Mediterranean. “Napoli è sempre stata storicamente una tappa essenziale delle rotte dalla Francia e tuttora rappresenta una destinazione importante del nostro network. Per Air France l’Italia è, escludendo il mercato interno francese, il secondo mercato in Europa e la Regione Campania resta un’area strategica della nostra presenza nel Belpaese. Attaverso il nostro hub di Parigi-CDG permettiamo ai napoletani di raggiungere ben 127 destinazioni in Europa e nel mondo”. “Festeggiamo con entusiasmo i primi 60 anni di Air France a Napoli, vettore storico che ha da sempre avvicinato Napoli alla Ville Lumière e al resto del mondo, grazie alla rete di collegamenti offerti dall’hub di Parigi Charles De Gaulle, tra i primi tre scali europei per traffico passeggeri e secondo maggiore hub collegato con Napoli per numero di posti offerti. Commenta Roberto Barbieri, Amministratore Delegato di GESAC. Negli ultimi 10 anni Air France ha più che raddoppiato il numero di voli per Parigi che quest’estate arriverà a 3 al giorno, con incremento a 4 in periodi di maggior domanda di traffico, a conferma della solida partnership fondata sui comuni obiettivi di qualità del servizio e puntualità dei voli”.
Napoli è sempre stata uno scalo importante per gli sviluppi di quella che diventerà la linea Noguès di Air Orient e poi di Air France, in collegamento tra la Francia e l’Indocina. La prima visita risale agli anni ’20 e ’30. Era importante trovare un luogo dove gli idrovolanti potessero ammarare in luogo abbastanza protetto e in sicurezza: la baia di Napoli diventa quindi una tappa naturale sulla rotta verso l’Oriente. Il primo ammaraggio programmato avviene nel 1927 in occasione di un viaggio studio efftuato nel periodo 8 settembre-8 ottobre da Parigi e Beyrut, occorrevano solo tre giorni e mezzo per completare il viaggio in quei tempi. L’apparecchio è un idrovolante guidato da Maurice Noguès. Il 6 giugno 1929, Air Union-Lignes d’Orient opera un volo settimanale Marsiglia-Beirut con scalo a Napoli (partenza da Marsiglia il sabato alle 7.30 e arrivo a Beirut il lunedì alle 16.30). L’8 giugno 1929 Air Union- Lignes d’Orient apre un servizio regolare per Baghdad (idrovolante Cams 53) con scalo a Napoli.
Il 17 gennaio 1931 viene inaugurato il primo servizio passeggeri Air Orient tra Marsiglia e Saigon con scalo a Napoli con frequenza bi-settimanale, il viaggio dura 10 giorni e mezzo. Il 1° giugno 1933 Air France riattiva la rotta Noguès-Marsiglia-Saigon con scalo a Napoli, con frequenza settimanale. Nel settembre 1938 viene inaugurata una rotta Marsiglia/Napoli/Corfù/Atene/Tripoli, chiamata “Ligne du Levant”. Nel settembre 1939, con lo scoppio della seconda guerra mondiale tutte le attività vengono sospese. I primi collegamenti di Air France per i passeggeri in Italia iniziano nel 1934 ma il trasporto aereo francese, come abbiamo visto, quindi è presente in Italia sin dal 1929 sotto il marchio Air Union-Ligne d’Orient. Questa compagnia collegava Napoli a Marsiglia con idrovolanti CAMS53 che ammaravano a Napoli per trasportare una decina di passeggeri stravaganti che sceglievano questo mezzo di trasporto non per necessità ma per passare nella cronaca mondana dei VIP dell’epoca. Con la ripresa del traffico aereo passeggeri dopo la fine della seconda guerra mondiale, il volo Napoli-Parigi viene inaugurato da Air France il 13 aprile 1963. La città veniva raggiunta con gli aerei “Caravelle” di Air France, con 2 voli settimanali.
Oggi i collegamenti settimanali di Air France da Napoli a Parigi arrivano fino ad un numero di 23 voli diretti settimanali. I voli sono operati principalmente con Airbus A320 e A321 che offrono le cabine Business ed Economy.
Giochi 2026, Sala:se decisione razionale Milano in enorme vantaggioMilano, 13 apr. (askanews) – “Nulla in contrario” sulla convocazione lunedì, da parte della Fondazione Milano Cortina 2026, del sindaco di Torino Stefano Lo Russo e del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio per presentare l’ipotesi alternativa dell’Oval nel capoluogo piemontese, “però se la decisione è razionale in base a quello che ci è stato mostrato ieri c’è un enorme vantaggio” a scegliere la fiera di Milano. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a proposito della scelta dell’impianto che ospiterà le gare di pattinaggio di velocità dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026.
“Penso e spero che martedì in Cda si risolva la questione. È evidente a tutti il perché mi impegno per Milano, non posso fare altrimenti. Mi impegno per Milano perché sono le Olimpiadi di Milano e Cortina. Ognuno fa la sua parte, polemiche non servono. Bisogna andare avanti così, conto molto sul fatto che il Cda martedì prenda una decisione definitiva” ha ribadito a margine dell’avvio del conto alla rovescia a 100 giorni dai Mondiali di scherma a Milano. Lunedì sindaco Torino
Cattolica, domani e sabato i test di ammissione a Medicina e OdontoiatriaRoma, 13 apr. (askanews) – E’ tempo di test all’Università Cattolica, campus di Roma, per gli aspiranti Medici e Odontoiatri. Domani venerdì 14 e sabato 15 aprile si terrà, presso Fiera Roma (Via Portuense 1645-1647), il concorso di ammissione per l’anno accademico 2023/24 ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia e in Odontoiatria e protesi dentaria della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica. I posti a concorso sono 360 per Medicina e chirurgia e 25 per Odontoiatria e Protesi dentaria (in base alle domande di ammissione: per Medicina e chirurgia circa 1 ammesso ogni 20 candidati; per Odontoiatria e protesi dentaria 1 ammesso ogni 11 candidati). Quest’anno gli iscritti al concorso sono 7.253 – di cui 5.148 femmine e 2.105 maschi – così suddivisi: 7.026 per Medicina e chirurgia, 227 per Odontoiatria e protesi dentaria provenienti da tutte le regioni d’Italia, in primis da Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Calabria.
Come lo scorso anno, il concorso di ammissione sarà espletato in due giorni, e suddiviso in quattro sessioni d’esame, in modo da creare 4 gruppi di partecipanti distribuiti in 4 padiglioni; ogni padiglione conterrà circa 500 candidati ciascuno. L’esame di ammissione sarà svolto in modalità multisessione con i seguenti orari: sessione della mattina: orario di convocazione ore 09:30, termine procedure concorsuali ore 11:30 circa. Sessione del pomeriggio: orario di convocazione ore 15:30; termine procedure concorsuali ore 17:00 circa. I candidati dovranno rispettare i suddetti orari in base alla propria convocazione pubblicata dal 4 aprile 2023 nel sito Internet del campus di Roma dell’Università Cattolica (https://roma.unicatt.it/) e pervenuta a ciascuno anche tramite posta elettronica. La prova ha durata 60 minuti e consiste in una prova scritta di 60 quesiti a risposta multipla su argomenti di ragionamento logico e logico-matematico, Biologia, Chimica e Fisica, cultura generale, inglese e cultura etico-religiosa che presentano cinque opzioni di risposta tra cui il candidato deve individuarne una soltanto scartando le conclusioni errate.
Gli esiti del test saranno resi noti a partire dal 19 aprile nel sito Internet del Campus di Roma dell’Università Cattolica mediante pubblicazione delle graduatorie finali di merito per ciascun corso di laurea.
Pnrr, Emiliano: errore tenere fuori le RegioniRoma, 13 apr. (askanews) – “Tenere fuori le Regioni dal Pnrr è stato un errore, al quale stiamo sommando un errore ancora più grave, che è quello di accentrare l’FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) sotto la presidenza del Consiglio dei ministri e creare un imbuto di investimenti mostruoso. Abbiamo già perso mesi”. Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano all’incontro Abi (Associazione Bancaria Italiana) per lo sviluppo del territorio, svoltosi nel Salone San Nicola della Camera di Commercio di Bari, e al quale sono intervenuti anche il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto (con videomessaggio) e il presidente nazionale Abi Antonio Patuelli.
“È bastato dire che il Pnrr andava rinegoziato, per fermare la spesa. La stessa cosa sta accadendo con altre misure. Qual è il problema: che il Pnrr deve avere un’altra finalità? È un modo per fare un prestito allo Stato italiano che non è in condizioni di reagire?”, ha aggiunto. “Se il Pnrr non è del tutto realizzabile e quindi i soldi del Pnrr sono troppi perché c’è bisogno di trattenere FSC e fondi europei, non è per caso che c’è un problema di finanza pubblica così grave da non poter essere confessato? Lo dico perché è una cosa importantissima anche per il sistema bancario: se lo Stato ha un rating che non è quello che dovrebbe essere, e lo sta nascondendo e c’è un problema di finanza, questo problema ce lo dobbiamo caricare tutti in trasparenza”, ha detto ancora Emiliano.
Malattie del sangue: la SIE al fianco delle associazioni dei pazientiMilano, 13 apr. (askanews) – SIE, la Società Italiana di Ematologia, in cammino insieme alle Associazioni dei pazienti che operano nell’ambito delle malattie del sangue. Favorire la corretta informazione, cercare di essere sempre più presenti laddove i pazienti esprimono delle necessità, è l’obiettivo della Società Italiana di Ematologia che ha dedicato ai pazienti ematologici il secondo evento nazionale con il convegno “SIE incontra i pazienti”, aperto dal Prof. Paolo Corradini, Presidente della SIE.
L’evento è l’occasione per SIE per confermare il suo essere a fianco delle Associazioni, per garantire un’informazione correEa e rigorosa ai pazien6, ai familiari, ai caregiver su patologie del sangue e novità terapeu6che, per collaborare a supporto dei mala6, a sostegno della ricerca scien6fica e per affrontare le numerose sfide del presente e del futuro in ambito ematologico, cooperando insieme. Insomma, la SIE vuole coesione e un dialogo più intenso tra ematologi e pazienti. “La SIE storicamente si era sempre occupata solo di attività educazionali per i medici e di promozione della ricerca scientifica in ematologia – dichiara il professor Paolo Corradini, Direttore della Divisione di Ematologia, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano Cattedra di Ematologia, Università di Milano e Presidente della SIE- Nel 2021 è nato il primo incontro della società scientifica con le associazioni dei pazienti che si occupano di patologie ematologiche. Non è casuale che sia stato il primo evento in presenza per la SIE dopo le prime terribili ondate della pandemia Covid-19. Infatti, la valanga di disinformazione che noi ematologi abbiamo sentito e letto nel tempo della pandemia e dell’arrivo dei primi vaccini, ci ha fatto comprendere che la corretta informazione ai pazienti non poteva arrivare solo dai talk shows e quindi abbiamo deciso di essere in prima linea nell’informazione nei confronti dei malati. AIL è stata da subito al nostro fianco ed abbiamo anche realizzato insieme alcuni webinar dedicati solo ai pazienti. L’obiettivo più ampio è quello di lavorare fianco a fianco con le diverse organizzazioni per portarle all’attenzione delle istituzioni”.
Numerose le adesioni al meeting, ampio il dibattito e tante le questioni sulle quali clinici e rappresentanti delle associazioni si sono confrontati. Il ruolo delle Associazioni ha segnato la prima sessione della giornata di incontro moderata da Paolo Corradini e da Giuseppe Toro, Presidente Nazionale AIL che ha fatto il punto sulle molteplici attività e servizi socio sanitari portati avanti a supporto dei malati ematologici e delle loro famiglie in tutta Italia (Case alloggio, cure domiciliari, trasporti, ecc.) e sul futuro dell’associazione, che intende mantenere fede alla sua vocazione solidaristica caratterizzata dal valore della gratuità volontaria e di sostegno alla ricerca scientifica con una particolare attenzione alla qualità della vita dei pazienti. L’AIL è decisa a operare in collaborazione con le società scientifiche affinchè la ricerca e l’assistenza siano sostenute dalle Istituzioni nazionali e regionali. AIL insieme alla Società Italiana di Ematologia chiede che ai pazienti in cura e a chi ha sconfitto la malattia siano garantiti pieni diritti sociali e lavorativi come il diritto all’oblio, la depenalizzazione dell’omessa informazione sulla malattia pregressa una volta superato quel periodo di tempo che consente di parlare di ‘assenza di malata’”.
Cia, Cinzia Pagni nominata responsabile Cooperazione internazionaleRoma, 13 apr. (askanews) – “Formare lavoratori per l’agricoltura non solo nei paesi africani e accompagnarli in Italia con flussi regolari. E’ un obiettivo possibile e indispensabile per evitare tanti “viaggi della speranza” verso il primo approdo in Italia e poi in tutta l’Europa”: lo dichiara Cinzia Pagni, nominata dal Consiglio Direttivo di Cia (Confederazione agricoltori italiani) responsabile del settore della Cooperazione internazionale. Cinzia Pagni, imprenditrice agricola livornese è stata vicepresidente della Cia ed attualmente è Presidente di Ases,la ong di riferimento della Cia, da 30 anni impegnata con i suoi cooperanti in molti paesi africani e del Sudamerica come Mozambico,Senegal e Paraguay. Ases e’ attiva con numerose iniziative anche in Italia a sostegno di Caritas e altre organizzazioni umanitarie.”Le nostre iniziative tenderanno ad offrire opportunità a chi fugge dalla fame e dalla guerra rispettando i diritti umani e le leggi dei paesi che li accoglieranno”, ha detto Pagni.
Lo Zecchino d’Oro per la prima volta dal vivo con Zecchino d’Oro ShowRoma, 13 apr. (askanews) – Lo Zecchino d’Oro con il Piccolo Coro dell’Antoniano, diretto da Sabrina Simoni, mette in scena per la prima volta lo “Zecchino d’Oro Show”, spettacolo teatrale unico nel suo genere dedicato a tutte le famiglie. I due appuntamenti del 14 maggio al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano (alle 17.30) e del 21 maggio al Teatro Regio di Parma (alle 16.30), che nascono dalla collaborazione tra Antoniano, Stefano Francioni Produzioni e FriendsTV, riempiranno i teatri con la musica che ha accompagnato l’infanzia di intere generazioni di bambine e bambini, nonne, nonni e genitori facendo ballare e cantare anche le nuove.
“Zecchino d’Oro Show, è un evento speciale che racconta, canta, anima, tutto il mondo colorato dello Zecchino d’Oro – spiega la direttrice del coro Sabrina Simoni – un’esperienza immersiva per la prima volta nei teatri. Un evento che è ancora più speciale da vivere insieme perché sarà in scena proprio nell’anno che festeggia 60 anni di Piccolo Coro dell’Antoniano. Canteremo insieme, condividendo musica, storie, energia, passione ed entusiasmo. Quello che accompagna ogni giorno il coro”. Una storia sospesa tra sogno e realtà con il Piccolo Coro dell’Antoniano, nei 60 anni dalla sua nascita, in una versione totalmente inedita. Ci saranno, oltre al Piccolo Coro formato da 54 bambini e bambine tra i 4 e i 12 anni, la band dei Buffycats, i due piccoli attori fratellino e sorellina Gregorio e Sabina e una mascotte d’eccezione: l’anisello Nunù. Il repertorio musicale è quello di Antoniano. I ritornelli indimenticabili, i personaggi più amati, dai 44 gatti al Katalicammello e al Panda con le Ali, rivivono in uno show in cui il pubblico è protagonista quanto il cast in palcoscenico: una full immersion a tutto Zecchino per i bambini di oggi e per chi non ha mai perso di vista il bambino dentro sé. Lo spettacolo interattivo trascinerà il pubblico in un’avventurosa caccia al tesoro per trovare gli zecchini d’oro che il Gatto e la Volpe hanno sottratto a Pinocchio. La missione speciale è recuperarli tutti per trovarsi proiettati, tra suggestioni sonore, giochi di luci ed effetti speciali, in quel mondo di musica e canzoni radicato nell’immaginario del nostro Paese.
Il Piccolo Coro rappresenta, da sempre, i valori di Antoniano quali l’accoglienza, la solidarietà, l’uguaglianza, la cura dell’umano e l’attenzione ai più fragili. La musica, il canto, l’arte e la cultura sono lo strumento e il linguaggio universale attraverso il quale diffonderli. “In Antoniano musica e solidarietà sono unite da sempre – afferma frate Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano – il canto dei bambini e delle bambine del Piccolo Coro è la cifra distintiva di questo legame, il linguaggio universale che tiene insieme mondi apparentemente così distanti. C’è chi ha bisogno di pane, di un piatto di pasta, di una coperta e chi, come i più piccoli che frequentano il nostro centro terapeutico, grazie alla musica riesce a trovare modi inediti per esprimere le sue potenzialità e momenti preziosi di serenità e bellezza. È così che lo Zecchino d’Oro è entrato nelle case facendo cantare famiglie intere, regalando gioia. Lo spettacolo a quasi settant’anni dalla nascita di Antoniano vuole rinnovare questa lunga storia di cura e magia. Perché questa terra non smette di averne bisogno”.
Una playlist con le canzoni di Zecchino d’Oro Show per prepararsi a cantare e ballare in teatro è online sul canale YouTube del Piccolo Coro dell’Antoniano. Inoltre, disponibili anche tutti i brani dello Zecchino d’Oro, recenti e passati: oltre 700 canzoni per un totale di oltre 2 milioni di iscritti e 2 miliardi di visualizzazioni.