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Autore: Redazione StudioNews

Nuovo focolaio Psa in Piemonte, Assosuini scrive a Filippini

Nuovo focolaio Psa in Piemonte, Assosuini scrive a FilippiniRoma, 14 nov. (askanews) – Il nuovo focolaio di Peste Suina Africana (PSA) in Piemonte “è esattamente la notizia che speravamo di non ricevere, specialmente con l’arrivo della stagione fredda, periodo che rende ancora più difficile il controllo dell’infezione”. Così in una nota Assosuini, che si riferisce al recente caso nell’allevamento di Frassineto Po, in provincia di Alessandria. Una conferma che, “nonostante qualche ottimismo, l’epidemia non è sotto controllo e richiede la massima attenzione. Noi allevatori abbiamo adottato ogni misura possibile per arginare il problema nei nostri allevamenti, ma senza un intervento deciso e risolutivo per debellare la malattia nei cinghiali selvatici, è difficile pensare di poter eliminare il rischio di contagio”.


Per dare un contributo concreto e cercare soluzioni, Assosuini ha scritto una lettera a Giovanni Filippini, Commissario Straordinario per l’emergenza PSA, avanzando alcune proposte “che riteniamo fondamentali”. Nella lettera si suggerisce un piano di abbattimenti più mirato, iniziando dalle aree non infette e coordinando le operazioni in modo da evitare che i cinghiali si spostino, diventando veicoli di contagio per altri animali. Inoltre, si evidenzia la vulnerabilità della Lombardia, che rappresenta il 60% della produzione suinicola italiana ma dispone di un solo Gruppo Operativo Territoriale (GOT), inadeguato per la gestione dell’emergenza su scala regionale. “Abbiamo chiesto una maggiore trasparenza sui numeri degli abbattimenti e regole comuni per le zone CEV (Cluster Epidemiologici Veterinari) per migliorare la gestione dell’epidemia”.


Infine, “sollecitiamo – concludono – chiarimenti sui risarcimenti per le aziende che hanno dovuto chiudere o ridurre la produzione a causa della PSA. Ora attendiamo una risposta concreta dalla Presidenza del Consiglio, consapevoli che solo azioni rapide e finanziamenti adeguati possono realmente fare la differenza”.

Il Brasile vince l’Ernesto Illy international coffee award 2024

Il Brasile vince l’Ernesto Illy international coffee award 2024Milano, 14 nov. (askanews) – E’ il Brasile il vincitore 2024 dell’Ernesto Illy international coffee award, il riconoscimento, intitolato alla memoria del fondatore della illycaffè. La Fazenda Serra do Boné di Matheus Lopes Sanglard si è aggiudicata infatti il premio best of the best, con un caffè prodotto con la cosiddetta tecnica del “despolpado”, che massimizza la quantità di zuccheri e aromi.


Il premio è stato assegnato da una giuria internazionale indipendente di nove esperti che hanno scelto il migliore tra i vincitori delle nove monorigini che compongono la ricetta del blend illy: Brasile, Costa Rica, El Salvador, Etiopia, Guatemala, Honduras, India, Nicaragua e Ruanda. A Sms cluster Ecom del Nicaragua, invece, è andato il premio Coffee Lovers’ Choice, votato dai consumatori che nelle settimane precedenti all’evento hanno degustato alla cieca gli stessi campioni nei caffè illy di tutto il mondo.


“Per il secondo anno consecutivo un’azienda brasiliana che adotta pratiche rigenerative ci ha regalato il migliore caffè al mondo. Nella Fazenda Serra do Bonè vengono preservate la salute del suolo, la biodiversità, e le sorgenti di acqua grazie all’utilizzo di fertilizzanti organici, alla lotta biologica e al riutilizzo dei sotto prodotti di lavorazione – afferma Andrea Illy, presidente di illycaffè – Notiamo nuovamente segnali importanti che confermano quanto l’agricoltura rigenerativa sia la strada giusta verso una produzione più resiliente in grado di garantire una produttività elevata e una qualità superiore, di cui il caffè è l’apripista con i maggiori tassi di crescita”. La giuria internazionale che ha decretato il vincitore del best of the best era composta da Massimo Bottura, chef di Osteria Francescana e di Casa Maria Luigia e fondatore di Food for Soul, Viki Geunes, chef e proprietario del ristorante Zilte di Anversa, detentore di tre stelle Michelin, Felipe Rodriguez, Head Chef per tutti i ristoranti del Rosewood Complex a San Paolo, Vanúsia Nogueira, direttore esecutivo dell’International coffee organization, i degustatori professionisti Q Grader Felipe Isaza e Dessalegn Oljirra Gemeda, e tre giornalisti.


La giuria ha descritto il caffè vincitore dell’Ernesto Illy International Coffee Award come è un caffè cremoso, dolce e corposo dall’equilibrio elegante, ricco di sapori di frutta fresca, saturo di note di caramello, delicati sussurri di zucchero di canna e un persistente retrogusto di cioccolato con sfumature floreali di gelsomino. È un caffè elegantemente equilibrato ed estremamente complesso, che rappresenta magnificamente le caratteristiche gustative della sua origine. L’Ernesto Illy International Coffee Award è anche un’importante momento di incontro per i rappresentanti di tutta la filiera del caffè, dai produttori agli esportatori, dai trader alle istituzioni che si sono dati appuntamento al quartier generale delle Nazioni Unite di New York per partecipare alla tavola rotonda “Alleanza globale per il caffè: mobilitare un fondo pubblico-privato per combattere il cambiamento climatico” insieme al presidente Andrea Illy e all’ambasciatore dell’Italia alle Nazioni Unite Maurizio Massari, Vanusia Nogueira (Executive Director dell’International Coffee Organization), Massimo Bottura (Chef e UNEP Goodwill Ambassador), Andrea De Marco (Project Manager per UNIDO), Raina Lang (Direttrice del Sustainable Coffee al Conservation international) e Jamil Ahmad (Direttore UNEP per la sede di New York).

Fao: consumo mondiale olio oliva limitato da prezzi elevati

Fao: consumo mondiale olio oliva limitato da prezzi elevatiRoma, 14 nov. (askanews) – I prezzi elevati dell’olio di oliva ne limiteranno per ora il consumo mondiale, nonostante sia prevista una produzione in aumento in tutti i paesi produttori, tranne l’Italia. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto Food Outlook della Fao, che traccia i principali mercati di alimenti e bevande e analizza in un focus i segmenti dell’olio d’oliva e dei fertilizzanti. L’olio è prodotto e consumato principalmente nella regione del Mediterraneo e il suo prezzo è aumentato vertiginosamente a causa del calo della produzione negli ultimi anni.


A Jaen, in Spagna, i prezzi all’ingrosso dell’olio extravergine di oliva spremuto a freddo hanno raggiunto i 9818 dollari a tonnellata a gennaio 2024, rispetto ai 3655 dollari di due anni prima. Attualmente, il raccolto spagnolo del 2024 supererà la media decennale, con una produzione in espansione anche in Grecia, Tunisia e Turchia, ma non in Italia. La Fao ricorda che nonostante gli ulivi siano noti per la loro straordinaria longevità, reagiscono comunque agli stress climatici. I produttori dovrebbero quindi prendere in considerazione pratiche di gestione più sostenibili dell’acqua e del suolo. “Dato il grande potenziale di espansione delle esportazioni di olio d’oliva, i governi potrebbero offrire supporto agli olivicoltori, come programmi assicurativi e misure per controllare la diffusione delle malattie”, ha affermato l’economista della FAO Di Yang.


Il Food Outlook ha anche aggiornato il suo monitoraggio dei mercati dei fertilizzanti, rilevando bruschi cali nelle quotazioni dei prodotti azotati, che seguono da vicino i prezzi del gas naturale, nonché dei fertilizzanti potassici. Tuttavia, i fertilizzanti fosfatici non hanno mostrato un calo più ampio, dovuto in parte alle barriere commerciali in corso.

Vino, Camillo Pugliesi nominato Dg del Consorzio vini Doc Sicilia

Vino, Camillo Pugliesi nominato Dg del Consorzio vini Doc SiciliaMilano, 14 nov. (askanews) – Camillo Pugliesi è stato nominato direttore generale del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia. Avvocato siciliano classe 1984, Pugliesi è socio fondatore di ImpresaItalia Consulting, società specializzata in consulenza e finanza agevolata per le imprese vitivinicole e gli enti di promozione e tutela dei prodotti regionali. Lo ha annunciato il presidente del Consorzio, Antonio Rallo, spiegando che il suo ingresso “porta un nuovo slancio al nostro gruppo, che già oggi può contare su un’eccellente squadra di professionisti: insieme, con questo contributo in più, ci apriamo a nuove prospettive di crescita per il settore vitivinicolo siciliano”.


L’ente consortile ha spiegato che “dal prossimo primo dicembre, il suo arrivo al Consorzio sarà segnato da obiettivi chiari e ambiziosi: intensificare i rapporti con i soci, ampliare le opportunità di promozione territoriale, rafforzare le relazioni con le istituzioni”. “Sono felice di entrare a far parte di una squadra già forte e coesa, con la quale mi prefiggo di lavorare con passione per contribuire allo sviluppo del territorio, del settore vitivinicolo e del futuro del comparto siciliano, puntando su strategie di crescita condivise e innovazione” ha dichiarato Pugliesi, sottolineando che tra le sue priorità rientra il rilancio del Piano vitivinicolo regionale, “documento programmatico di fondamentale importanza che non riceve un aggiornamento dagli anni ’90 e che nei prossimi mesi sarà al centro delle discussioni, con l’obiettivo di tracciare una visione lungimirante per il futuro del comparto vitivinicolo siciliano”.

Accordo Cia-Jief per rafforzare made in Italy in Giappone

Accordo Cia-Jief per rafforzare made in Italy in GiapponeRoma, 14 nov. (askanews) – Un programma operativo condiviso che tiene insieme una serie di progetti e obiettivi, dall’Expo 2025 di Osaka alla campagna sugli agriturismi “CIAndiamo” per i viaggiatori giapponesi, dal potenziamento della promozione dell’agroalimentare Made in Italy alle sinergie su digitalizzazione, gestione del rischio in agricoltura, ricambio generazionale e rilancio delle aree interne. Questi gli asset principali del nuovo protocollo d’intesa tra Cia-Agricoltori Italiani e Japan Italy Economic Federation (JIEF), siglato a Roma dai rispettivi presidenti Cristiano Fini e Daniele Di Santo.


Il nuovo accordo, valido per il biennio 2025-2026, rinnova una collaborazione tra le due organizzazioni che va avanti dal 2017, motore di tante iniziative strategiche per il sostegno e la valorizzazione delle imprese agricole e agroalimentari nazionali nel Paese del Sol Levante: incontri con i buyer, ospitalità in campagna per i clienti nipponici, visite aziendali, convenzioni e agevolazioni, seminari ed eventi per conoscere i rispettivi mercati e moltiplicare le occasioni di business, anche in vista del prossimo grande appuntamento con Expo 2025. D’altra parte, ricordano Cia e JIEF, il Giappone rappresenta uno dei maggiori partner commerciali per l’Italia al di fuori dell’Europa: nel 2023, le esportazioni agroalimentari nazionali verso Tokyo sono valse 1,7 miliardi di euro e, solo nel primo semestre 2024, sono cresciute del 48,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

E’ uscito il videoclip ufficiale di “Punk love storia” di Tananai

E’ uscito il videoclip ufficiale di “Punk love storia” di TananaiMilano, 14 nov. (askanews) – E’ uscito il videoclip ufficiale di “Punk love storia”, brano contenuto nell’ultimo album di Tananai, “Calmocobra”, già tra le canzoni più amate del nuovo progetto del cantautore.


Il video, prodotto da Borotalco.tv da un’idea di Stefano Clessi e Tananai con la regia di Marco Braia, segue il point of view di uno sconosciuto che, con stratagemmi, fughe, lunghe attese nei meandri più nascosti di un palasport, attende l’inizio del concerto di Tananai. Mimetizzandosi tra la folla, l’infiltrato riesce a raggiungere l’artista sul palco, salvo poi essere fermato dalla sicurezza, che ne svela finalmente l’identità. A sorpresa, sotto la maschera che lo ha celato per tutto il video, si scopre il cameo di un divertito Tiziano Ferro, artista tra i più amati della scena italiana da più di vent’anni, che Tananai omaggia in “Punk love storia” con una clearance editoriale della hit “Non me lo so spiegare”. Brano dalle sonorità elettroniche che ricordano quelle degli anni ’70-’80, prodotta da Michelangelo, “Punk love storia” è una delle tracce più aggressive del disco e racconta una love story destinata a fine male fin dal suo esordio: due cuori e un arresto, con qualcuno che ci rimane peggio dell’altro. È la donna, in questa canzone, la figura forte, a cui l’uomo è totalmente succube, tant’è che quando si tratta di rimanere accanto al proprio amato arrestato dalla polizia, la donna si dimentica di qualsiasi sentimento ci sia stato e scappa per la sua strada.


Dopo i sold out della doppietta di Milano e il tutto esaurito a Firenze, Padova e Bari, continua la tournée di Tananai “Calmocobra live 2024” nei principali palasport italiani, venerdì 15 al Palasele di Eboli (SA), al Palazzo dello Sport di Roma mercoledì 20 (sold out), al Modigliani Forum di Livorno sabato 23, all’Unipol Arena di Bologna mercoledì 27, alla Vitrifrigo Arena di Pesaro venerdì 29, concludendosi a Torino, martedì 3 dicembre presso l’Inalpi Arena. In questo tour Tananai darà vita ai suoi più grandi successi e alle novità di “Calmocobra” accompagnato dalla sua band, professionisti ma ormai anche amici e compagni di strada: Enrico Wolfgang Leonardo Cavion e Riccardo Onori alle chitarre, Daniel Bestonzo alle tastiere, Lucio Enrico Fasino al basso e Donald Renda alla batteria. Il tour abbraccia completamente lo spirito del nuovo album “Calmocobra”: il palco stesso si trasforma in una strada, con tanto di segnaletica stradale, semafori, marciapiedi e pure una panchina. Tutto cioè è il simbolo del percorso di crescita personale e artistica fatto dall’artista negli anni, ma anche rappresentazione di quella velocità che vuole abbandonare per godersi ogni singolo momento. Protagonista del live è la musica: un unico, grande, palco, effetti speciali che creano sorpresa ma senza distogliere l’attenzione, il sound design gestito da due dei più grandi tecnici del suono italiani, Andrea Corsellini e Marco Monforte, già impegnati in alcuni dei più grandi tour musicali italiani, e la direzione creativa degli Ombra, show designers tra i più richiesti a livello nazionale e internazionale. Per maggiori informazioni e biglietti: https://www.magellanoconcerti.it

Manovra, D’Amico (Confimprese Italia): bene governo per supporto a MPMI

Manovra, D’Amico (Confimprese Italia): bene governo per supporto a MPMIRoma, 14 nov. (askanews) – Si è svolto oggi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un incontro tra il Governo e le principali organizzazioni sindacali datoriali, incentrato sul disegno di legge di bilancio per il 2024. Il Presidente di Confimprese Italia, Guido D’Amico, ha espresso apprezzamento per l’attenzione rivolta ai conti pubblici e agli sforzi concreti destinati al supporto delle micro, piccole e medie imprese (MPMI), sottolineando in particolare i seguenti punti salienti: * Il taglio del cuneo fiscale, con l’obiettivo di alleggerire il carico sulle imprese e i lavoratori. * L’accorpamento delle aliquote IRPEF, destinato a semplificare il sistema fiscale. * I vantaggi previsti per le nuove assunzioni, con misure mirate a stimolare l’occupazione. * I rifinanziamenti del credito d’imposta, che costituiscono un supporto importante per le imprese in crescita.


Nel corso dell’incontro, D’Amico ha ribadito l’importanza di includere nella manovra ulteriori misure per stimolare l’economia, come facilitazioni per l’accesso al credito, incentivi per le micro imprese nel settore turistico, agevolazioni per l’espansione verso nuovi mercati internazionali, e l’estensione della programmazione negoziata a regioni strategiche come il Basso Lazio. Inoltre, ha sollecitato una riconsiderazione della Legge 180/2011, conosciuta come lo “Statuto delle Imprese”. Particolarmente rilevanti sono stati gli interventi dei Ministri presenti, tra cui il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Quest’ultimo ha focalizzato l’attenzione sulla crisi di Stellantis e del settore automotive, proponendo soluzioni per il rilancio del comparto. Urso ha anche anticipato l’imminente pubblicazione del “Libro Verde Made in Italy 2030”, destinato a riaccendere il dibattito sulla politica industriale del Paese.


Infine, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha approfondito il tema del codice unico degli incentivi e della legge annuale per le PMI, evidenziando l’importanza di misure strutturate per il supporto alle piccole e medie imprese italiane. Un ringraziamento particolare è stato rivolto al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dott. Mantovano, per il puntuale coordinamento dei lavori, che ha permesso il positivo svolgimento dell’incontro.

Vino, Consorzio: il Brunello domina la fascia luxury negli Usa

Vino, Consorzio: il Brunello domina la fascia luxury negli UsaMilano, 14 nov. (askanews) – Permane la luce verde sulle vendite statunitensi di Brunello di Montalcino. Pur nel contesto generale di un mercato del vino in fase depressiva (le performance globali a volume e valore mostrano segni negativi rispettivamente a -8% e -7%) il Brunello chiude i primi nove mesi del 2024 con un tendenziale in crescita del 5% a volume e dell’1% a valore. Una sovraperformance, rileva l’Osservatorio Uiv su base SipSource nell’analisi di mercato realizzata per il Consorzio in occasione della prima giornata di Benvenuto Brunello (in corso a Montalcino fino al 18 novembre), ancora più evidente se misurata con la macrocategoria di appartenenza, i vini rossi fermi: a valore, gli italiani segnano -6%, ma ancora peggio fanno i francesi (-8%) e i padroni di casa, a -9%. Bene anche il posizionamento luxury: il principe dei vini toscani è primo nei consumi di rossi italiani con prezzo alla distribuzione di oltre 50 dollari a bottiglia, con uno share del 32% sul totale.


A trainare una crescita dei consumi di Brunello che prosegue da circa un biennio è (secondo le elaborazioni Uiv sul database SipSource-WSWA che misura le depletion dei distributori verso il mercato) l’off-trade, con un +10% a valore che copre con gli interessi il calo nell’on-trade (-6%). Tra i canali, alla fine del terzo trimestre dell’anno si distinguono in particolare il segmento dei liquor store (negozi specializzati), che si conferma primo sbocco del retail con il 63% di share e un +5% di variazione annua, e il secondo canale di sbocco, i club/wholesale (+76%), dove vengono annoverate importanti catene come CostCo presso cui si riforniscono anche i ristoranti. Lato horeca, al gap della ristorazione (-10%) risponde la performance degli alberghi (+20%, con share dell’8% sul totale valore) e delle recreation, +14%, trainate soprattutto da vendite presso casinò (in particolare in Nevada) e club sportivi. “Il 2024 è stato probabilmente l’anno più difficile a causa di un contesto internazionale di grande incertezza” ha commentato il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, aggiungendo che “la speranza è che dopo le elezioni americane si possa avviare un processo di normalizzazione, sia in chiave economica che geopolitica. Il Brunello si è difeso sostanzialmente bene – ha proseguito – e le imprese di Montalcino confidano di poter riprendere quota anche sul canale core della ristorazione: l’horeca è da sempre lo sbocco primario del nostro vino di punta e prova ne sia il fatto che rappresenti il 54% del valore delle vendite, a fronte di una quota italiana al 31% che scende al 29% per i rossi francesi”.


Buone notizie, nonostante la congiuntura, anche sul fronte della struttura dei prezzi, che rimane inalterata. Sia nell’off-premise che nell’on-premise il valore maggiore viene infatti generato dalle fasce di prezzo più importanti (sopra i 50 dollari la bottiglia alla distribuzione), con un peso del 71% a volume che sale fino all’84% sul fronte del valore. Messo infine a paragone con i competitor diretti, il Brunello in questo scorcio d’anno risulta meglio performante al confronto con i diretti competitor esteri. Rispetto ai francesi, tolte performance positive per Bordeaux Superieur (+4%) e il Saint-Emilion (+6%), il +1% del Brunello acquista maggior valore se comparato ai -30% e oltre di Beaune, Chateauneuf du Pape, il -23% di Margaux o il -15/18% di Bourgogne e Pomerol. Male anche i grandi vini americani, con perdite di valore comprese tra -6/8% di Oregon e Sonoma e i -20-27% di Oakville e Howell Mountain, fino al 40% di perdita registrato dal campione dei vini californiani, l’Atlas Peak.

Copa Cogeca: vendemmia Ue -3%, periodo difficile e complesso

Copa Cogeca: vendemmia Ue -3%, periodo difficile e complessoRoma, 14 nov. (askanews) – Una produzione stimata di 144 milioni di ettolitri (Mhl) di vino e mosto per il 2024, in calo di quasi il 3% rispetto all’anno precedente e del 10% al di sotto della media quinquennale. Un calo che secondo il Copa e la Cogeca, i sindacati degli agricoltori e delle cooperative agricole europee, “riflette le sfide in corso che il settore deve affrontare, in particolare in termini di condizioni climatiche avverse”.


In testa l’Italia con una stima di 41 Mhl, superando il principale produttore dell’anno scorso. Seguita dalla Spagna che si assicura il secondo posto con un notevole aumento del 18% della produzione, per un totale di 38,1 Mhl e dalla Franciache scende al terzo posto con un significativo calo del 22% della produzione, per un totale di 37,4 Mhl. La stagione 2024, riassume il Copa Cogeca, è stata caratterizzata da condizioni meteorologiche imprevedibili e dagli effetti persistenti delle recenti siccità, che hanno portato a raccolti incoerenti in tutte le regioni. Mentre il monitoraggio costante e il lavoro sul campo hanno contribuito a gestire la salute delle piante, le diffuse malattie delle piante sono state un problema minore rispetto al 2023. La scarsità d’acqua ha avuto un impatto particolare sulle regioni meridionali, causando raccolti anticipati in molte aree. Inoltre, l’inflazione e l’aumento dei costi della filiera hanno aumentato significativamente le spese di produzione.


Luca Rigotti, presidente del gruppo di lavoro sul vino della Copa-Cogeca, commenta: “i dati sulla produzione di quest’anno non fanno che confermare la tendenza del mercato. Il mercato europeo del vino sta attraversando un periodo difficile e complesso, con costi di produzione elevati e dinamiche internazionali che influenzano il mercato. Tuttavia, resto ottimista sulla resilienza e l’imprenditorialità dei nostri agricoltori”.

Meta, maximulta Ue (798 mln) per abuso posizione dominante Facebook

Meta, maximulta Ue (798 mln) per abuso posizione dominante FacebookRoma, 14 nov. (askanews) – Maxi multa dall’Antitrust europeo a Meta, la casa madre di Facebook e Instagram. La Commissione Ue ha comminato una sanzione da 797,72 milioni di euro per violazione delle normative sulla concorrenza: secondo quanto riporta un comunicato, il gruppo avrebbe illecitamente collegato le inserzioni pubblicitarie di Facebook Marketplace al social network Facebook, imponendo condizioni inique sulle inserzioni di altri provider.


La Commissione europea è partita dalla constatazione che Meta è l’operatore dominante del mercato pubblicitario tramite i social network. E secondo l’Antitrust comunitario il gruppo ha abusato di questa posizione dominante. “Tutti gli utenti Facebook hanno automaticamente accesso e vengono sistematicamente esposti a Facebook Marketplace, che lo vogliono meno. La Commissione – si legge – ritiene che i concorrenti di Facebook Marketplace Possano subire impedimenti, dato che il collegamento (Facebook-Facebook Marketplace) assicura un vantaggio distributivo consistente che i concorrenti non possono pareggiare”. Un altro elemento nel mirino sono le condizioni imposte agli altri operatori di inserzioni pubblicitarie che utilizzano le piattaforme Meta, sia Facebook e Instagram. Queste ultime, secondo la Ue, consentono al gruppo di raccogliere dati generati da altri inserzionisti “unicamente a vantaggio di Facebook Marketplace”.


La decisione di oggi segue la procedura avviata nel giugno del 2021 che venne eseguita nel dicembre del 2022 da una comunicazione di addebiti, a cui Meta rispose nel giugno dello scorso anno. “Ora Meta deve mettere fine a questi comportamenti”, afferma la vicepresidente della commissione europea uscente, Margrethe Vestager, responsabile della concorrenza e citata nel comunicato.