Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Vino, Mosnel porta in anteprima a Vinitaly i suoi EBB e Parosé 2018

Vino, Mosnel porta in anteprima a Vinitaly i suoi EBB e Parosé 2018Milano, 1 apr. (askanews) – La storica Cantina Mosnel presenta in anteprima a Vinitaly (dal 14 al 17 aprile a Veronafiere)l’annata 2018 di “Franciacorta Docg EBB Extra Brut” e “Franciacorta Docg Parosé Pas Dosé”, i suoi due millesimati che tornano sul mercato dopo un anno di assenza dovuta alla difficile annata del 2017.


“EBB e Parosé sono l’incarnazione della nostra ricerca dell’eccellenza e dell’eleganza, che ci ha ispirato sin dai primi passi” hanno spiegato Lucia e Giulio Barzanò, titolari dell’azienda di Camignone (Brescia), sottolineando che “sono vini distintivi, che esprimono tutte le peculiarità del millesimo e che negli anni sono diventati veri e propri simboli della nostra realtà”. La vendemmia 2018 in Franciacorta è iniziata nella prima decade di agosto: dopo un 2017 cominciato con un risveglio delle vigne molto anticipato, l’anno successivo ha visto una partenza vegetativa in linea con la media storica. Il germogliamento è iniziato nei primi giorni d’aprile e, grazie alle condizioni climatiche, lo sviluppo vegetativo è proseguito linearmente fino al momento della fioritura di metà maggio. I mesi di maggio, giugno e luglio hanno registrato una media delle precipitazioni di gran lunga superiore a quella degli ultimi anni (circa 150 mm/mese), con una presenza importante di fenomeni violenti e improvvisi. Dall’ultima settimana di luglio il tempo si è stabilizzato e le temperature calde (media 27 gradi) hanno agevolato la maturazione delle uve.


Con l’annata 2018, il “Franciacorta Docg EBB Extra Brut” esprime la grazia asciutta delle migliori uve Chardonnay, unico protagonista di questo millesimato, la cui fermentazione avviene esclusivamente in piccole botti di rovere, per poi affinare a contatto con i lieviti per più di 48 mesi prima del dégorgement. Il “Franciacorta Docg Parosé Pas Dosé 2018” nasce invece dal fiore delle uve Chardonnay e Pinot Nero, con queste ultime lievemente macerate che donano al vino una colorazione rosa tenue. La fermentazione primaria avviene in piccole botti di rovere per sei mesi prima dell’assemblaggio, dell’imbottigliamento con lo sciroppo di tiraggio e dell’accatastamento per la rifermentazione in bottiglia di oltre 48 mesi.

Vino, Cantina siciliana Duca di Salaparuta festeggia 200 vendemmie

Vino, Cantina siciliana Duca di Salaparuta festeggia 200 vendemmieMilano, 1 apr. (askanews) – L’azienda siciliana Duca di Salaparuta festeggia quest’anno le 200 vendemmie e celebra questo importante traguardo con una serie di iniziative che vogliono essere un atto d’amore verso una Sicilia “che non ha perso l’anima e il desiderio di circondarsi di bellezza, di arte e di poesia”. Bagheria (Palermo) ne è il cuore pulsante perché qui, nel 1824, Giuseppe Alliata Duca di Salaparuta decise di vinificare nella sua residenza estiva, Villa Valguarnera, e oggi la Cantina ne recupera e valorizza il legame, attraverso la pittura di Renato Guttuso, la fotografia di Mimmo Pintacuda, l’arte del carretto di Emilio Murdolo, a cui si è ispirato l’intero progetto di restyling delle etichette più rappresentative che celebrano il traguardo di questi due secoli.


Il 2024 sarà scandito, dunque, da un progetto di valorizzazione che prevede, oltre al restyling, anche la realizzazione di un corto-documentario dedicato all’estro creativo di questi celebri artisti, con iniziative collaterali aperte a sinergie con il territorio. “Celebriamo 200 vendemmie di un’impresa che ha segnato il destino enologico della Sicilia” ha dichiarato il direttore Roberto Magnisi, spiegando che “abbiamo deciso di abbattere i confini delle nostre Cantine per abbracciare una terra dalla forte identità comunicativa: le bottiglie diventano vettori di arte, attraverso l’espressione di Renato Guttuso con il suo Paesaggio dell’Aspra, ma anche alcuni scatti fotografici di Mimmo Pintacuda”. “Per le due icone di Duca di Salaparuta, ‘Bianca di Valguarnera’ e ‘Duca Enrico’, questi 200 anni diventano una cifra in oro con la firma in rosso lacca, per esaltarne la preziosità e il prestigio – ha concluso Magnisi – espressione di quel desiderio di sfida che caratterizza Duca di Salaparuta sin dagli albori”. “Paesaggio dell’Aspra”, opera realizzata nel 1959 da Renato Guttuso e che oggi riveste le etichette della linea “Autentici di Sicilia”, nel cinquantenario dalla morte dell’artista bagherese torna sotto i riflettori a Villa Cattolica a Bagheria con l’inaugurazione di un inedito allestimento all’interno del museo a lui intitolato, che vede complice proprio Duca di Salaparuta. E oltre agli scatti in bianco e nero di Mimmo Pintacuda per la linea “Le Tenute”, l’”esaltazione identitaria” continua poi con il pittore Emilio Murdolo: è sua l’immagine del luogo in cui tutto ebbe inizio, Villa Valguarnera, raffigurata su un nuovo progetto enoico, “Triskelè”, che nasce dall’amore per il Nero d’Avola.

Vino, dall’11 al 13 maggio a Novara torna “Taste Alto Piemonte”

Vino, dall’11 al 13 maggio a Novara torna “Taste Alto Piemonte”Milano, 30 mar. (askanews) – Dal sabato 11 a lunedì 13 maggio il Castello Visconteo Sforzesco di Novara si prepara ad ospitare la settima edizione di “Taste Alto Piemonte”, la più grande manifestazione dedicata ai vini del territorio racchiuso tra le Alpi e il Lago Maggiore, organizzata dal Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte. Boca Doc, Bramaterra Doc, Colline Novaresi Doc, Coste della Sesia Doc, Fara Doc, Gattinara Docg, Ghemme Docg, Lessona Doc, Sizzano Doc e Valli Ossolane Doc: queste le dieci Denominazioni che verranno presentate da oltre 50 produttori, per condividere l’annata più recente con stampa, operatori e appassionati.


“L’entusiasmo dei produttori che partecipano a questa edizione è un segnale tangibile della vitalità e della passione che caratterizzano la nostra comunità enologica” ha affermato il presidente del Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte, Andrea Fontana, sottolineando che “‘Taste’ rappresenta il punto d’incontro ideale per esplorare e apprezzare le diverse sfaccettature delle Denominazioni e del patrimonio enologico dell’Alto Piemonte, una zona che attira sempre più attenzione grazie alla sua unicità e autenticità”. Il programma prevede cinque masterclass, con il supporto di Ais Piemonte: quattro dedicate all’Alto Piemonte e una in collaborazione con i Giovani Vignaioli Canavesani per approfondire le peculiarità delle Denominazioni presenti.


“La settima edizione di Taste Alto Piemonte è un traguardo che ci riempie di orgoglio e soddisfazione” ha aggiunto Lorella Zoppis, vicepresidente e responsabile eventi del Consorzio , spiegando che “grazie al generoso contributo della Regione Piemonte e al sostegno del Comune di Novara e della Camera Di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, unitamente ai nostri preziosi partner istituzionali Atl Terre dell’Alto Piemonte e Fondazione Castello Di Novara, siamo riusciti a consolidare questo evento come punto di incontro privilegiato tra stampa, operatori del settore e appassionati”. La giornata di sabato, dalle 11 alle 14, sarà riservata agli operatori di settore e stampa, mentre dalle 14 alle 19 si aprirà anche al pubblico con i banchi d’assaggio e due masterclass. Domenica e lunedì operatori e winelovers potranno accedere alla manifestazione dalle 10 alle 19, e alle due masterclass fissate, come il sabato, alle 14 e alle 17 (domenica solo una alle 14). Oltre alle degustazione, sarà possibile acquistare le etichette direttamente presso l’enoteca temporanea allestita nel castello. Nell’area adiacente all’enoteca, sarà esposta la mostra fotografica “I volti dell’Alto Piemonte”, i ritratti di chi si cela dietro i vini del territorio. Durante la tre giorni, i food truck posizionati nel cortile interno del castello offriranno proposte gourmet per tutte le esigenze.

Vino, il 9 aprile a Torino c’è “Anteprima Ruchè ultima annata”

Vino, il 9 aprile a Torino c’è “Anteprima Ruchè ultima annata”Milano, 30 mar. (askanews) – Il 9 aprile allo spazio Musa di Torino va in scena la prima edizione de “Il Ruchè siamo noi: Anteprima Ruchè ultima annata”, manifestazione organizzata con la collaborazione dell’Associazione produttori di Ruchè di Castagnole Monferrato Docg, dedicata alla scoperta dell’ultima annata dei vini prodotti con il vitigno autoctono a bacca nera del Monferrato astigiano.


“Un format che promette un’esperienza unica per giornalisti e operatori del settore enogastronomico” hanno spiegato gli organizzatori in una nota, spiegando che dalle 10 alle 18, i partecipanti avranno l’opportunità di esplorare l’essenza dell’ultima annata attraverso una degustazione alla cieca, per poter dare un giudizio il più possibile imparziale dei vini. Al piano interrato, i produttori esporranno l’intera gamma dei loro Ruchè e, grazie alla collaborazione con Artàporter (startup focalizzata sull’arte contemporanea emergente), a fianco del banco di degustazione di ogni singola Cantina un artista presenterà la propria opera. Verrà inoltre creata un’opera d’arte dal vivo dedicata al Ruchè, e un caricaturista che utilizzerà il vino come medium per le sue opere, offrendo un ricordo ai visitatori.

Consorzio Vino Chianti: a Vinitaly stand record con oltre 30 Cantine

Consorzio Vino Chianti: a Vinitaly stand record con oltre 30 CantineMilano, 29 mar. (askanews) – Spazi completamente rinnovati e uno stand tutto nuovo per il Consorzio Vino Chianti alla 56esima edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 14 al 17 aprile. L’area espositiva (padiglione 9, stand C11 e C12) avrà la superficie record di circa 300 metri quadri e ospiterà più di 30 aziende, ognuna con una propria postazione, oltre al nuovo bancone istituzionale, pensato come una vera e propria isola monumentale del Chianti. Il “wine bar” offrirà all’assaggio 108 Chianti Annata, 90 di Chianti Riserva, 43 di Chianti Superiore e 60 di Vin Santo del Chianti, per un totale di 301 etichette.


“L’area istituzionale è stata completamente ridisegnata e concepita come il cuore pulsante dello stand, con elementi grafici e narrativi in stile Chianti, immediatamente riconoscibili e fruibili dal pubblico” ha spiegato l’ente consortile, aggiugendo che il nuovo bancone istituzionale “sarà un inedito monumento al vino Chianti e consisterà in un grande quadrilatero, di cui ogni faccia sarà dedicata alle quattro categorie di produzione della Denominazione: Annata, Superiore, Riserva e Vin Santo”. Inoltre sarà presente una esclusiva “Chianti Lounge” brandizzata e personalizzata al servizio delle aziende espositrici e del Consorzio per incontrare i propri ospiti e visitatori. Spazio anche per i Consorzi di sottozona, il Consorzio Chianti Colli Fiorentini ed il Consorzio Chianti Colli Senesi, entrambi presenti con una propria area istituzionale dedicata e di rappresentanza.


“Il Consorzio Vino Chianti torna al Vinitaly con grandi novità a conferma del nostro impegno e di quello delle aziende per la promozione della Denominazione e dell’ampia offerta che ci contraddistingue” ha commentato il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, chiosando che “dal 14 al 17 aprile avremo una nuova meravigliosa casa a Verona, dove siamo pronti ad ospitare tutti gli appassionati del Chianti”.

Cristian Ridolfi eletto presidente del Consorzio Vini del Soave

Cristian Ridolfi eletto presidente del Consorzio Vini del SoaveMilano, 29 mar. (askanews) – Cristian Ridolfi è il nuovo presidente del Consorzio di Tutela Vini del Soave. Ridolfi, direttore di Cantina Santi (Gruppo Italiano Vini), è stato eletto all’unanimità dal Cda riunitosi a Soave (Verona) il 28 marzo, e succede a Sandro Gini, che ha presieduto l’organo consortile per due mandati consecutivi a partire dal 2018.


Classe 1971, veronese di nascita, Ridolfi si è diplomato in Viticoltura ed Enologia all’Istituto Agrario di Conegliano (Treviso) e ha lavorato in alcune tra le più prestigiose Cantine scaligere. “Quella del Soave è una Denominazione che da sempre porto nel cuore e sono onorato di poter rappresentare questo eccellente vino bianco, simbolo dell’Italia nel mondo” ha dichiarato il neo presidente, sottolineando che “la Denominazione del Soave ha moltissime cose da raccontare a cominciare dalla bellezza del suo paesaggio per proseguire con la qualità indiscussa delle sue produzioni. Gli uomini e le donne che ogni giorno coltivano con passione queste terre – ha concluso – sono i primi testimoni e artefici di questa meraviglia tutta italiana che da oggi avrò l’onore di rappresentare”.

Gli italiani e la Pasqua: a tavola la colomba batte l’uovo di cioccolato

Gli italiani e la Pasqua: a tavola la colomba batte l’uovo di cioccolatoMilano, 29 mar. (askanews) – In occasione del pranzo di Pasqua ogni regione si appresta a mettere in tavola piatti diversi ispirati alla tradizione locale. Ma se sulle ricette salate ognuna terrà fede al territorio, sui dolci gli italiani non hanno dubbi: per quasi il 60% (in particolare uomini delle Gen X e donne baby boomers) la tradizione pasquale è rappresentata dalla colomba, che batte anche l’uovo di cioccolato, scelto dal 55,3% degli italiani. E per un italiano su quattro il pasto si concluderà con un bicchiere di grappa. Sono questi i dati emersi dall’indagine svolta da AstraRicerche per grappa Libarna (brand di Gruppo Montenegro) su oltre 1.000 persone tra i 35 e i 75 anni, per indagare le abitudini degli italiani a tavola durante la Pasqua.


“Non stupisce che un prodotto simbolo del made in Italy come la grappa abbia saputo conquistare un posto d’onore sulle tavole degli italiani, unendo tante tradizioni culinarie diverse anche in occasione della Pasqua – spiega Alessandro Soleschi, group director of marketing spirits di Gruppo Montenegro – Ed è proprio alla tradizione dell’arte distillatoria piemontese che si ispira la gamma di grappa Libarna, quattro grappe premium adatte a diversi tipi di palato, che riservano piacevoli sorprese in degustazione liscia ma anche in abbinamento a dolci e cioccolato”. Per ribadire questo binomio legato alla tradizione, quello tra grappa e cioccolato, grappa Libarna ha messo a punto un paio di abbinamenti in collaborazione con il maestro del cioccolato piemontese Guido Castagna. “La collaborazione con Grappa Libarna – commenta Castagna – mi ha dato la possibilità di ribadire il legame profondo con le mie radici piemontesi e di valorizzare l’abbinamento che prediligo, quello della grappa con il cioccolato. Le note eleganti e rotonde di grappa di Moscato Barricata e quelle ricche e intense di grappa di Barbera e dolcetto Riserva si sposano perfettamente con gli armonici sapori fondenti delle mie creazioni”.

Vino, Demeter a Vinitaly con un suo stand e convegno sulla biodinamica

Vino, Demeter a Vinitaly con un suo stand e convegno sulla biodinamicaMilano, 27 mar. (askanews) – Dopo il successo della scorsa edizione, Demeter Italia torna al Vinitaly che si svolgerà dal 14 al 17 aprile a Verona, con un proprio spazio espositivo (Padiglione C-SAG Stand 1 BIO), con sei aziende vitivinicole ovviamente tutte biodinamiche: Soc. agr. Antica Tenuta Pietramore, Az. Agr. Casale di Giglioli, Soc. Agr. Diotisalvi srl, Fidora Organic Since 1974, Bio Cantina Orsogna e Terre di Briganti.


Il 15 aprile alle 13.30, al 56esimo Salone internazionale dei vini e dei distillati, l’associazione che riunisce oltre un migliaio tra produttori, trasformatori e distributori di prodotti agricoli e alimentari biodinamici, organizza inoltre il convegno “2024: Cento anni dalle conferenze di Kobervitz: quali verità per la viticoltura biodinamica?”. L’incontro, aperto a tutti, si propone di esplorare la viticoltura biodinamica a 360 gradi: dall’approccio tecnico, con un dialogo sulla concimazione e i preparati utilizzati, fino agli aspetti più concettuali, quali l’importanza di questo metodo agricolo per la biodiversità dei terreni e delle specie, e come risposta di resilienza al cambiamento climatico. Al convegno partecipano l’enologo e biologo, Michele Lorenzetti, la celebre produttrice biodinamica trentina Elisabetta Foradori, e Enrico Maria Casarotti, enologo, consulente e vignaiolo. “Vinitaly rappresenta una vetrina internazionale di primo piano per il settore vitivinicolo, offrendo un’opportunità unica di visibilità e di incontro con operatori del settore provenienti da tutto il mondo” ha affermato il direttore di Demeter Italia, Giovanni Buccheri, sottolineando che “la presenza dell’associazione in questa prestigiosa manifestazione, attraverso un presidio fisico come lo stand e un momento di confronto e scambio come il convegno, rappresenta una cassa di risonanza per raccontare le pratiche agricole biodinamiche e i suoi benefici”.

IGM festeggia 20 anni di collaborazione di 18 famiglie del vino

IGM festeggia 20 anni di collaborazione di 18 famiglie del vinoMilano, 26 mar. (askanews) – E’ stato presentato a Palazzo Grazioli a Roma, nuova sede della Stampa estera, il ventennale dell’Istituto Grandi Marchi (IGM), che riunisce 18 tra le famiglie più importanti del vino italiano. Due decenni caratterizzati da 412 eventi internazionali, 129 masterclass, 125 walkaround tasting e 82 gala dinner in oltre 30 Paesi.


Quello romano è stato il primo dei tanti appuntamenti che caratterizzeranno il 2024 di queste grandi realtà “unite dal desiderio di divulgare la cultura, le tradizioni e l’insieme di valori etici e sostenibili che costituiscono l’eccellenza del vino Made in Italy”. Un’unione d’intenti che ha portato IGM ad organizzare missioni annuali in 31 Paesi in tutti i Continenti, ma anche ricerca e approfondimenti di mercato, con sette “survey” condotte in collaborazione con Wine Monitor Nomisma, e quattro riconoscimenti a giornalisti internazionali per celebrare chi, in linea con la mission del Gruppo, si dedica alla promozione dei vini italiani e dei loro territori. “Celebrare i primi vent’anni dell’Istituto è un momento che genera riflessioni” ha raccontato il presidente, Piero Mastroberardino, ricordando che “all’inizio degli anni Duemila, in uno scenario in cui in pochi avrebbero scommesso su un format di gruppo composto da attori abituati a calcare le scene da protagonisti individuali, IGM ha intrapreso sin da subito la strada giusta”. “In qualche modo ‘e pluribus unum’ è stato e continua ad essere il nostro motto: tante famiglie del vino di altissimo livello, ognuna con un passato importante ma comunque tutte disposte a porre le proprie visioni e attitudini a servizio di un progetto di squadra” ha proseguito, aggiungendo che “così IGM è da subito diventato un caso di studio sul senso e sul significato di fare sistema, esprimendo la diversità delle realtà produttive italiane e, allo stesso tempo, rappresentando l’identità del vino tricolore oltreconfine. E in questa occasione – ha concluso – mi piace poter ringraziare Piero Antinori, il nostro primo presidente, dal quale ho raccolto il testimone per proseguire questo bellissimo percorso che ha già un passato importante, un bellissimo presente e per il quale, viste anche le nuove generazioni, è facile prevedere uno splendido futuro”.


All’incontro capitolino è stata illustrata una ricerca sull’andamento dei vini italiani sui mercati internazionali negli ultimi due decenni, realizzata appositamente da Wine Monitor di Nomisma e commentata da Denis Pantini e da Mastroberardino, è stato presentato il nuovo logo celebrativo dei 20 anni, e illustrato il calendario eventi di quest’anno. La prima tappa sarà il 18 giugno, per un’iniziativa benefica all’Hangar Bicocca di Milano in collaborazione con Progetto Itaca, sarà poi la volta di Londra il 25 giugno con l’evento istituzionale del gruppo, che offrirà anche l’occasione per confermare la storica partnership con l’Institute of Masters of Wine (IMW) nel corso di una cena speciale presso l’ambasciata d’Italia. In autunno nuova manifestazione a Milano con protagonista il Gruppo Giovani IGM, a cui seguiranno altri eventi. Culmine della giornata a Palazzo Grazioli è stata la proiezione del trailer del docufilm dedicato ai vent’anni del gruppo: un racconto per immagini che ha per protagoniste le 18 famiglie “con le loro narrazioni, le aspirazioni, gli obiettivi e alcuni gustosi aneddoti che hanno caratterizzato le due decadi di vita in comune del gruppo”. Il docufilm sarà presentato nella sua versione integrale nel corso di una proiezione speciale prevista per l’autunno.

Fontanafredda: no a vigne Barolo su versanti Nord, sì a boschi a Sud

Fontanafredda: no a vigne Barolo su versanti Nord, sì a boschi a SudMilano, 26 mar. (askanews) – No alle vigne a Nord, sì ai boschi a Sud. Fontanafredda, tra i più grandi produttori privati di Barolo, replica all’ipotesi avanzata dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, di introdurre la possibilità di impiantare dei vigneti di Nebbiolo atti a Barolo o Barbaresco nei versanti collinari esposti a Nord (storicamente considerati i meno indicati), per fronteggiare gli effetti già evidenti del cambiamento climatico. E lo fa con il “manifesto Bosco Vigna” che promuove la biodiversità contro la monocultura e invita a riflettere sul futuro della nostra Terra, dedicato a tutti i vigneron di Langa”.


“È legittimo il dibattito aperto dal Consorzio, che ha ben operato in questi anni, ma il cambiamento climatico non si contrasta inseguendolo o adeguandosi per continuare a produrre come prima, lo si contrasta anticipandolo e cambiando modo di produrre” afferma la storica azienda di Serralunga d’Alba (Cuneo), ricordando però non solo che “non possiamo affermare che il Nord oggi è il nuovo Sud, per farlo occorre una sperimentazione scientifica, che giustamente avrebbe senso fare”, ma sopratutto che “a Nord sono rimasti gli ultimi boschi o altre coltivazioni diverse dalla vite, mentre negli altri versanti la monocultura è ormai dominante a scapito della biodiversità delle Langhe”. “Per questo, in assenza di basi scientifiche, non solo siamo titubanti sull’apertura degli impianti a Nord, ma nei prossimi giorni, tra i vigneti di Fontanafredda, impianteremo oltre 150 esemplari di piante, forestali e da frutta, sia autoctone sia di introduzione, consone al nostro territorio per favorire la biodiversità delle nostre colline, ripristinando la flora e la fauna, sia macro che micro” annuncia la Cantina, sottolineando che “nel contesto attuale di cambiamento climatico, l’impianto di alberi può anche aiutare a mitigare questa tendenza, così da generare il microclima più adatto alla natura di questo territorio, favorendo allo stesso tempo il ripristino di ecosistemi degradati, la fertilità dei suoli e il contrasto alle patologie della vite”.


“Quindi – chiosa Fontanafredda – non solo ‘no’, per il momento, vigne a Nord, ma ‘sì’ boschi a Sud”.