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Vino, il 15 giugno Chiara Civello chiude rassegna “Calici di Jazz”

Vino, il 15 giugno Chiara Civello chiude rassegna “Calici di Jazz”Milano, 14 giu. (askanews) – La celebre compositrice, cantante e polistrumentista Chiara Civello chiuderà la rassegna “Calici di Jazz” con un concerto che si terrà il 15 giugno alle 21 a Villa Della Torre a Fumane di Verona.

Lo spettacolo, nuovo live del tour estivo 2023 dell’artista romana, è inserito nella rassegna promossa dal Teatro Ristori in collaborazione con l’Associazione Famiglie Storiche, che da fine maggio ha proposto concerti con le stelle del jazz italiano ed internazionale nei territori del vino della Valpolicella. L’evento sarà preceduto alle 20 da una degustazione a cura dell’associazione Famiglie Storiche, con i vini delle aziende Allegrini, Begali, Brigaldara e Venturini, accompagnati da un menù dedicato.

Villa Della Torre, nel cuore della Valpolicella classica, è uno dei gioielli più rari e preziosi del Rinascimento, opera di Giulio Romano e Michele Sanmicheli che ne disegnarono le forme tra la fine del 1440 ed il 1562, secondo il modello della domus romana. “La cultura e l’arte, nelle loro varie espressioni, sono parte integrante della storia e della vita di Villa Della Torre fin dal periodo in cui venne progettata” ha spiegato Marilisa Allegrini, socio amministratore del Gruppo Allegrini, sottolineando “è un piacere, perciò, che in questo luogo così suggestivo ed affascinante, la musica prenda lo spazio che merita e che contribuisca a valorizzare l’ambiente della Valpolicella e dei suoi vini”.

Vino, in I trimestre volumi piatti per export, valori a +3,8%

Vino, in I trimestre volumi piatti per export, valori a +3,8%Milano, 14 giu. (askanews) – Si chiude un primo trimestre complicato per le vendite di vino italiano all’estero, con i volumi piatti (+0,1%) e una performance tendenziale in valore a +3,8% (1,8 miliardi di euro). Lo rileva l’Osservatorio Uiv-Ismea-Vinitaly, che ha elaborato gli ultimi dati Istat sul commercio estero. I volumi commercializzati, evidenzia l’Osservatorio, sono tenuti a galla dall’exploit di vendite di vino sfuso (+13,4%), che registrano però una forte contrazione dei listini (-9,2%), e dei vini comuni, a +12,8%.

In sofferenza, sempre nei volumi, i prodotti bandiera del “made in Italy”, a partire dai vini fermi Dop imbottigliati, che scendono del -5,3% (+2,5% il valore) con i rossi a -6,6%. Giù anche gli Igp (-2,5%), dove la crescita dei bianchi (+8,3%) non è bastata a calmierare la perdita dei rossi (-7,5%) e dove il segno rosso si evidenzia anche nei valori. Tra le tipologie, si conferma l’avvio difficile per gli spumanti (-3,2% volume e +7,3% valore), complice la contrazione dei volumi esportati di Prosecco (-5,5%), mentre prosegue la buona stagione dell’Asti Spumante (+9,1%) e degli sparkling comuni (+4,4%). “In questo primo trimestre la coperta troppo corta è sempre più evidente: la crescita in valore è infatti insufficiente per far fronte al surplus di costi dettato da materie prime ed energetici, che influisce per circa il 12% su un prezzo medio aumentato di appena il 3,7%” ha dichiarato il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, spiegando che “permangono le notevoli difficoltà dei rossi, in particolare quelli Dop e Igp, a cui si aggiunge la battuta d’arresto dello spumante. Più in generale – ha concluso – l’attuale congiuntura impone alla domanda scelte low cost, e per questo in termini volumici fanno meglio prodotti base che hanno ritoccato poco i listini: ma a che prezzo?”.

“Il mercato mondiale del vino sta mandando segnali di cambiamento che sembrano favorire al momento i vini di fascia più bassa” ha commentato Fabio Del Bravo, responsabile della Direzione servizi per lo sviluppo rurale di Ismea, aggiungendo che “guardando alle dinamiche dell’export dei nostri principali competitor, la Francia appare particolarmente penalizzata dall’attuale orientamento del mercato, e registra una riduzione dei flussi in quantità del 7,5% (+3,4% gli incassi)”. “I vini spagnoli, al contrario, sono favoriti da un prezzo più competitivo e spuntano delle progressioni sia in volume (+3,8%) che in valore (+11,4%)” ha proseguito Del Bravo, evidenziando che “per quanto riguarda il nostro export, siamo lontani dai tassi di crescita a cui settore ci aveva abituati negli ultimi anni. A complicare il quadro anche l’evidente rallentamento delle vendite alla distribuzione sul mercato interno – ha concluso – e i quasi 53 milioni di ettolitri di vino stoccati negli stabilimenti che, sebbene in riduzione sui valori record dei mesi scorsi, fanno registrare una crescita di oltre il 4% sullo scorso anno”. Sul fronte dei mercati, cresce in volume la piazza Ue (+7,3%) e si contrae quella extra-Ue (-7,7%); tra i top buyer gli Usa rimangono in terreno positivo (+0,4% volume, +10,8% valore) cresce, grazie agli sfusi, la Germania (+6,2% in volume e +5,6 in valore) mentre il Regno Unito cede il 13,5% (-7% il valore). In contrazione, nei volumi, mercati di sbocco ed emergenti come Canada (-24%), Svizzera (-8,4%), Giappone (-22,9%) e si conferma in caduta libera il mercato cinese (-43,7%). Volano gli ordini dalla Russia: +33,0%. Tra le regioni, rallentano i valori export per le top 3, con il Veneto a +3%, il Piemonte a +0,2% e la Toscana a +0,6%. Sopra la media gli incrementi di importanti regioni produttrici, come il Trentino-Alto Adige, l’Emilia-Romagna, la Lombardia.

La Cantina salentina ­Paololeo invecchia il suo spumante in mare

La Cantina salentina ­Paololeo invecchia il suo spumante in mareMilano, 13 giu. (askanews) – La Cantina salentina ­Paololeo ha immerso oggi nel mare di Porto Cesareo (Lecce) 1.011 bottiglie di “Mormora”, il suo Metodo Classico Pas Dosé prodotto da uve Verdeca e Maresco. Nata nel 1989, Paololeo è la prima azienda pugliese a scegliere di invecchiare il suo vino in mare: le bottiglie rimarranno ad una profondità di 30 metri per 12 mesi. Questo progetto nasce nel 2018 per volere dell’enologo della Cantina, Nicola Leo, e dopo anni di ricerca si è concretizzato oggi con il varo delle bottiglie.

L’azienda conta due Cantine, una a San Donaci e una a Monteparano, 70 ettari di vigne di proprietà e coltiva principalmente vitigni autoctoni del territorio: Primitivo, Negroamaro, Malvasia Bianca e Nera di Lecce. Certificata Equalitas dal 2021, pubblica annualmente il proprio bilancio di sostenibilità oltre al proprio Codice etico, e spiega il progetto della cantina sottomarina proprio nell’ottica del risparmio energetico, perché esclude impianti di refrigerazione e di giropallett. “Per capire il beneficio in termini di risparmio energetico condurremo una sperimentazione assieme all’Area Marina Protetta di Porto Cesareo” ha spiegato Nicola Leo, aggiungendo che “inoltre, la scelta di affinare le bottiglie in mare è spinta dalla volontà di sfidare le mille potenzialità del vino e dimostrare la sua grande versatilità grazie alla valorizzazione di due varietà autoctone pugliesi da riscoprire, che incontreranno il limpido mare salentino creando una sinergia perfetta”.

Baratuciat: una giornata per riscoprire l’antico vitigno piemontese

Baratuciat: una giornata per riscoprire l’antico vitigno piemonteseMilano, 13 giu. (askanews) – Una giornata intera dedicata al Baratuciat, un antico e raro vitigno a bacca bianca un tempo coltivato in Valle di Susa: accadrà domenica 23 luglio al Castello di Camino, nell’Alessandrino nel corso di un’iniziativa intitolata “Baratuciat, vitigno in cam(m)ino tra Valsusa, Langhe e Monferrato”.

La giornata si aprirà alle 10,30 con una breve presentazione del Baratuciat, della sua storia e delle sue caratteristiche. Seguirà una masterclass guidata dall’enologo Gianpiero Gerbi dedicata a tutte le sue diverse tipologie (spumante, bianco fermo, passito) e sfumature, legate soprattutto ai differenti territori di coltivazione: Valsusa, Monferrato e Langhe. Dalle 12 alle 19 banco di assaggio nel salone delle feste del castello, con la possibilità di abbinare ai vini uno spuntino monferrino, che si potrà consumare sulla terrazza del castello. Gli studi (e i testi) sul Baratuciat sono stati condotti dagli ampelografi piemontesi Anna Schneider e Stefano Raimondi (IPSP-CNR) che hanno trovato riferimenti storici locali, risalenti alla fine del 1.800, per un “Berlon ‘d ciat bianco”. La prova della sua presenza nell’area compresa tra la Bassa Valle di Susa e la pianura limitrofa è rappresentata da un documento redatto dalla Commissione ampelografica della Provincia di Torino inserito nel “Bullettino Ampelografico” del 1877, dove al fascicolo VIII viene citato un vitigno indicato come “Berlon ‘d ciat bianco”, presente in piccole proporzioni nel comune di Villarbasse. Attualmente il vitigno si ritrova in ceppi sparsi nei vecchi vigneti dei comuni di Villarbasse, Buttigliera e Almese ed è stato oggetto di un lavoro di studio e caratterizzazione sia agronomica che enologica. L’analisi con marcatori molecolari del DNA non ha evidenziato alcuna corrispondenza genetica con altri vitigni dell’Italia Nord Occidentale. Una certa vicinanza genetica è invece emersa tra Baratuciàt e Cascarolo, un vecchio vitigno di uva bianca che pare geneticamente importante per l’evoluzione dell’assortimento varietale piemontese.

Il Baratuciàt, vitigno dal precoce ciclo vegeto-produttivo, presenta un elevato vigore e una produttività media, ed è piuttosto resistente alle principali patologie fungine. La sua uva è dotata di una spiccata acidità, con un profumo intenso con note prevalenti di mela verde e ananas, e sentori di eucalipto e fieno. In bocca risulta di struttura importante, equilibrato e con buona dotazione acida.

Vino, la cooperativa modenese Cantina Settecani festeggia 100 anni

Vino, la cooperativa modenese Cantina Settecani festeggia 100 anniMilano, 13 giu. (askanews) – Il 18 giugno la cooperativa modenese Cantina Settecani festeggia 100 anni di vita aprendo le proprie porte per una grande festa intitolata “100 in Cantina”. L’appuntamento è fissato nella sede storica della cooperativa a Settecani, frazione al confine tra le località di Castelvetro, Castelnuovo Rangone e Spilamberto: in programma, a partire dalle 11, visite in cantina, masterclass, degustazioni, cibo della tradizione, musica, spettacoli itineranti e giochi per i più piccoli.

“Questo anniversario ha radici profonde nella storia di quest’area dell’Emilia-Romagna, perché nato dalla passione e dal senso di appartenenza a questo luogo di donne e uomini che, ancora oggi, sull’identità e la qualità scommettono il proprio futuro” ha dichiarato il presidente della Cantina, Paolo Martinelli, aggiungendo che “questo forte legame ha dato vita un progetto produttivo che, innovandosi al passo con i tempi, ci ha permesso di creare insieme ai nostri soci un modello di impresa che ci identifica come una grande famiglia salda nelle difficoltà e unita nei successi”. Nei 400 ettari di vigneti nella zona collinare e pedecollinare della Doc Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, i soci della Cantina coltivano anche il Pignoletto, due vitigni dai quali si producono ogni anno oltre un milione di bottiglie commercializzate in vari canali di distribuzione e all’estero (Giappone, Cina, Usa, Germania, Norvegia, Francia, Spagna e Svizzera).

Fiera dei vini di Piacenza avrà area dedicata a produttori olio

Fiera dei vini di Piacenza avrà area dedicata a produttori olioMilano, 13 giu. (askanews) – La Fiera dei Vini di Piacenza ospiterà un’area dedicata ai produttori artigianali di olio extra vergine di oliva. La manifestazione, in programma nella cittadina dell’Emilia-Romagna dal 18 al 20 novembre 2023, vedrà dunque arricchita la propria offerta con una sezione dove i protagonisti saranno gli oli tipici e di qualità. La mostra mercato sarà quindi l’occasione per i visitatori di assaggiare e acquistare direttamente dai produttori l’olio delle più rinomate regioni italiane.

“Considerando l’attenzione sempre più alta verso produzioni di qualità e visto il lavoro di promozione che Piacenza Expo svolge sostenendo la diffusione della cultura delle produzioni autoctone e biologiche italiane, ci è sembrato uno sbocco naturale inserire una mostra collaterale dedicata all’olivicoltura” ha spiegato la responsabile della manifestazione, Alessandra Bottani, aggiungendo che “nel nostro Paese l’olio Evo è ottenuto da oltre 500 varietà di olive, ciascuna con caratteristiche uniche, legate alla località e alla regione di provenienza, produzione che colloca l’Italia al secondo posto nella classifica mondiale”. “Inoltre sono sempre più le aziende vinicole che affiancano alla produzione del vino quella dell’oro giallo – ha proseguito – due eccellenze del Belpaese parte della nostra storia, due simboli dell’agroalimentare italiano che sono tra i nostri migliori ambasciatori nel mondo”. L’evento ad oggi conta già oltre 200 Cantine confermate, in rappresentanza di 19 regioni italiane e 55 province oltre ad alcune realtà estere. L’innovativo format di questa edizione prevede comunque un numero massimo di produttori presenti, 300 per l’esattezza, per assicurare la qualità delle proposte e una dimensione espositiva ideale sia per i produttori che per i visitatori.

Intanto nel comitato tecnico della manifestazione sono entrati due nuovi membri che affiancano Cristina Micheloni, Antonello Maietta e Fosca Tortorelli. Si tratta del presidente dell’Organizzazione nazionale assaggiatori vino (Onav), Vito Intini, e di quello della Federazione italiana sommelier albergatori e ristoratori (Fisar), Roberto Donadini.

”Valle dei Segni Wine Trail”: corsa tra vigne e vini in Val Camonica

”Valle dei Segni Wine Trail”: corsa tra vigne e vini in Val CamonicaMilano, 13 giu. (askanews) – E’ stata presentata a Palazzo Lombardia la seconda edizione della “Valle dei Segni Wine Trail”, la corsa tra storia, arte, territorio, vigne e vini in programma dal 27 al 29 ottobre in Val Camonica, tra le provincie di Brescia e Bergamo. Tre le distanze: 55, 18 e 8 chilometri, con un dislivello rispettivamente di 2.500, 950 e 300 metri.

“Nella prima edizione è stato raggiunto il ragguardevole traguardo di 1.500 atleti, 10 nazioni e 30 province coinvolte: l’obiettivo è fare ancora meglio grazie a un grande sforzo organizzativo” ha affermato la sottosegretaria lombarda con delega allo Sport e giovani, Lara Magoni, ricordando che “quello della Valcamonica è un territorio che grazie anche a eventi come questo ci sta dando grandi soddisfazioni”. La Wine Trail, ha osservato Magoni, “nasce da un percorso straordinario attorno all lago Moro, un lago poco conosciuto e che perciò merita di essere visitato”, parlando di “un evento che racconta la corsa attraverso sentieri storici, perché qui abbiamo il primo sito Unesco in Italia, riconosciuto nel 1979. Un territorio dal fascino misterioso, ricco di cultura e tradizioni millenarie”.

“Lo sport ancora una volta è protagonista, fulcro di un evento importante” ha proseguito la sottosegretaria, sottolineando che “aono felice che abbiate avuto il patronato del mio sottosegretariato: lo sport è quel linguaggio universale che fa aggregazione e ‘contamina’ il benessere”.

Vino, Moio (Oiv): a viticoltura italiana servono nuove strategie

Vino, Moio (Oiv): a viticoltura italiana servono nuove strategieMilano, 13 giu. (askanews) – “L’attuale viticoltura italiana è destinata a perdere qualità e mercati se non mette a punto nuove strategie per un futuro di una nuova crescita ed affermazione a livello internazionale anche alla luce delle straordinarie ed esclusive potenzialità offerte dal comparto vitivinicolo del nostro bel Paese”. Lo ha detto il presidente dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino (Oiv), Luigi Moio, nella sua prolusione all’apertura del 74esimo anno accademico per l’Accademia italiana della vite e del vino (Aivv), questa mattina all’Auditorium di Sant’Apollonia a Firenze.

Secondo Moio “un primo aspetto da considerare è il cambiamento climatico, ma fortunatamente su questo punto abbiamo un vantaggio naturale: i nostri vitigni storici sono quasi tutti tardivi, ossia caratterizzati da un ciclo vegetativo lungo, per cui non soffrono molto per un eventuale aumento della temperatura media annuale. Anzi, alcuni di loro potrebbero addirittura avere dei vantaggi con un miglioramento notevole del potenziale enologico – ha spiegato – e di conseguenza con l’ottenimento di vini maggiormente espressivi dei luoghi di origine. I nostri vini ottenuti dai vitigni italici hanno un vantaggio competitivo enorme”. “Un secondo punto è l’enorme crescita della sensibilità ambientale nella società” ha proseguito il presidente dell’Oiv, aggiungendo che “problematiche come agricoltura verde, ossia un’agricoltura ‘pulita’ e ‘pura’ nei confronti dell’ambiente pedoclimatico, della pianta, degli addetti ai lavori e di conseguenza dei consumatori non sono più rinviabili, con scelte lungo tutta la filiera vitivinicola, dall’uva alla bottiglia”. “Lo stesso discorso vale in cantina dove tematiche come ‘ecowinery’ ed una enologia che è possibile definire ‘leggera’ ossia una sorta di ‘milde-enology’ sono concetti non più procrastinabili” ha evidenziato, sottolineando che “soprattutto in questa fase particolare che ci ha completame’te sconvolti e confusi, è necessario dare ancora più forza all’enoturismo”. “Le cantine sono dei potenziali porti attrattori, bisogna per questo continuare a metterle in rete in modo ordinato e organizzato allo scopo di creare tutte le condizioni per poter fare una buona accoglienza” ha continuato, concludendo “portare gli appassionati sui luoghi di produzione è fondamentale perché il vino non lo si comunica se non si ci si guarda negli occhi”.

Vino, successo per “Enovitis in campo”: oltre 5.500 visitatori

Vino, successo per “Enovitis in campo”: oltre 5.500 visitatoriMilano, 13 giu. (askanews) – Record di espositori, 172, e oltre 5.500 visitatori, tra cui diversi operatori dall’estero, principalmente dalla Germania, Slovenia e Kazakistan. E’ stata un successo, nonostante il maltempo, la 17esima edizione di “Enovitis in campo”, l’evento itinerante di Unione italiana vini (Uiv) dedicato alle tecnologie per la viticoltura che si è tenuta nei giorni scorsi nell’azienda agricola Erian – Cantina Bottenago a Polpenazze del Garda (Brescia).

“Questa manifestazione si conferma la manifestazione di riferimento in Italia per le macchine e attrezzature da vigneto, un appuntamento unico per rappresentatività, vivacità delle proposte e attualità del dibattito tecnico” ha affermato il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti, parlando di un’edizione ancora una volta capace di mettere al centro le più moderne tecnologie per le operazioni agronomiche: un momento di incontro e confronto importante per il comparto, come testimonia la risposta ogni anno crescente degli espositori, e il rinnovato interesse da parte degli operatori specializzati che partecipano alla due-giorni”. Sotto la lente di questa edizione ci sono state in particolare le soluzioni più innovative nel campo della robotica, dell’elettrificazione e della riduzione della chimica: dal biologico agli agrofarmaci fino ai biostimolanti.

Il testimone passa ora a “Enovitis Extreme”, la versione di “Enovitis in campo” dedicata ai vigneti di montagna e in elevata pendenza, che il 13 luglio andrà prenderà il via nei vigneti della Cantina Valle Isarco – Eisacktal (Chiusa, Bolzano) per la seconda edizione della rassegna dinamica riservata alla viticoltura eroica. Si tratta di un approfondimento specifico sull’utilizzo di macchine operatrici e attrezzature destinate all’impiego in condizioni orografiche impervie a fronte di elevatissimi costi di produzione.

Vino, Consorzio Franciacorta corre Mille Miglia su Fiat Spider 1955

Vino, Consorzio Franciacorta corre Mille Miglia su Fiat Spider 1955Milano, 11 giu. (askanews) – Franciacorta è “official sparkling wine” anche dell’edizione 2023 della Mille Miglia, la celebre gara di auto d’epoca che quest’anno si corre dal 13 al 17 giugno. Per festeggiare Brescia-Bergamo Capitale della cultura, Franciacorta gareggerà con l’auto numero 378, una Fiat 1100 TV Spider del 1955 e porterà sulle strade italiane diversi ospiti per promuovere la bollicina bresciana. Da Brescia a Roma guiderà Giorgia Surina, attrice e conduttrice radiofonica e televisiva che passerà poi il testimone a Giuseppe Maggio, attore italiano che guiderà fino a Milano dove gli succederà Gresy Daniilidis, imprenditrice digitale italo-greca che concluderà la gara fino a Brescia.

“L’automobilismo d’epoca e la produzione di vino italiano di qualità – ha dichiarato il presidente del Consorzio, Silvano Brescianini – condividono la passione per la tradizione e l’eccellenza”. Per Bergamo Brescia 2023, quest’anno, la gara attraverserà la Franciacorta, costeggiando le sponde del Lago d’Iseo (Sarnico – Iseo) per poi passare per il territorio dei Comuni di Provaglio d’Iseo, Passirano, Cazzago San Martino, Gussago e Cellatica. Franciacorta sarà inoltre presente in tutte le aree Mille Miglia a Brescia nei giorni precedenti la partenza e l’arrivo. Nel frattempo si è appena conclusa la settimana newyorkese per Franciacorta, un appuntamento ormai annuale tra cene di gala, masterclass e degustazioni, che ha preso via il 6 giugno con una cena di gala all’insegna dell’italianità, ambientata nella suggestiva cornice dello Slowear Store (il brand di moda veneto con cui Franciacorta collabora da anni) di Lafayette Street, nel cuore di Soho, che si è trasformato, in via del tutto eccezionale, in un ristorante gourmet. La cena esclusiva ha visto 50 ospiti vip tra importanti giornalisti, personaggi della società newyorkese e influencer americani.

Il giorno successivo si è tenuta una degustazione di 12 basi di Franciacorta e di diverse tipologie tra millesimati e riserve, con un focus sulle caratteristiche dei suoli e sui progetti legati alla sostenibilità, che ha coinvolto 50 sommelier dei più importanti ristoranti newyorkesi. Mercoledì 7 giugno, in collaborazione con la prestigiosa rivista statunitense “Wine Enthusiast”, è stato organizzato un aperitivo aperto al pubblico durante il quale, guidati da Jeff Porter, writer at large, gli ospiti hanno degustato diversi Franciacorta in abbinamento a finger food creati ad hoc per la serata nella Water Tower del Williamsburg Hotel. “Gli Stati Uniti sono il primo mercato per il vino al mondo e sicuramente per Franciacorta un’opportunità in fase di sviluppo e costante crescita” ha spiegato Brescianini, ricordando che a fine 2022, gli Usa rappresentavano il 12,1% dell’export e ad aprile di quest’anno circa il 13%.