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Vino, Cantina Settecani festeggia cento anni con +12,7% di ricavi

Vino, Cantina Settecani festeggia cento anni con +12,7% di ricaviMilano, 21 set. (askanews) – Cantina Settecani compie un secolo di vita e festeggia con una crescita del 12,7% dei ricavi, passati da quasi 5,5 a 6,2 milioni di euro. E’ quanto emerge dal bilancio dell’esercizio 2022-2023 della cooperativa di Castelvetro di Modena, a cui aderiscono 130 soci che coltivano circa 260 ettari di vigneti.

“I dati mettono in luce una crescita delle vendite grazie alla strategia di puntare sempre di più sulla valorizzazione del territorio attraverso una gamma di etichette. Nel corso dell’ultimo esercizio abbiamo venduto poco più di un milione e mezzo di bottiglie proponendo ai consumatori, sempre più esigenti, vini ad un giusto prezzo e dagli elevati standard qualitativi su vari canali di distribuzione: dall’horeca alla vendita tramite distributori, nella Gdo e al dettaglio presso la nostra sede produttiva” ha commentato, il presidente di Cantina Settecani, Paolo Martinelli, spiegando che “nel corso dell’ultimo anno, inoltre, la presenza delle nostre etichette è cresciuta nei mercati più importanti fra Europa, America del Nord e Asia. I bacini principali – ha precisato – sono in particolare gli Stati Uniti e il Giappone, mentre i Paesi serviti sono diventati venti, con il recente ingresso del Brasile: un trend positivo che ha visto un aumento del 4,5% dell’export, che rappresenta circa il 12% del fatturato complessivo”. A margine dell’Assemblea dei soci, si è tenuta la tavola rotonda dal titolo “Vino, terra e storia. Insieme guardando al futuro” (a cui ha partecipato, tra gli altri, l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi), nel corso della quale Martinelli ha messo in evidenza anche la particolare attenzione ai temi della sostenibilità. “Nel prossimo piano di investimenti punteremo a rendere Cantina Settecani una realtà produttiva sempre più attenta alla tutela dell’ambiente e delle future generazioni” ha affermato il presidente, sottolineando che “il nostro prossimo obiettivo è quello di realizzare un impianto fotovoltaico di ultima generazione che permetterà un ulteriore abbattimento delle emissioni CO2 e rendere la nostra cooperativa sempre più green”.

La realtà cooperativa modenese segue il programma certificato di sostenibilità “Viva” per la vitivinicoltura italiana, e grazie anche al progetto “Psr Minerva” della Regione Emilia Romagna, porta avanti “un percorso di filiera sostenibile, che costituisce un esempio virtuoso e crea valore nella qualità dei vini e nel mantenimento del sistema identitario del territorio e della sua comunità”. Per quanto riguarda la vendemmia che proprio in questi giorni sta entrando nelle sue fasi cruciali, la Cantina ha spiegato che, seppur in un quadro generale di grande complessità, “le zone produttive della cooperativa non sono state toccate dagli eventi metereologici avvenuti nell’ultima fase di maturazione dei grappoli, e ad oggi, si registra una produzione regolare con una buona qualità complessiva”.

Vino, Jancis Robinson racconta Marco Simonit sul “Financial Times”

Vino, Jancis Robinson racconta Marco Simonit sul “Financial Times”Milano, 21 set. (askanews) – La celebre critica enologica inglese Jancis Robinson ha dedicato la sua rubrica settimanale “Wine” sul “Financial Times” del 16 settembre all’agronomo friulano Marco Simonit.

L’articolo, dal titolo “Meet the man who turned vine pruning into an art form” (“Incontro con l’uomo che ha trasformato la potatura della vite in una forma d’arte”, ndr), è il frutto di una lunga e approfondita intervista fatta la scorsa estate a Simonit in viaggio in Linguadoca (Francia). Un colloquio che spazia dalla sua attività come consulente, fino a quella come Ceo della “Simonit & Sirch vine master pruners”, l’unico gruppo internazionale specializzato e accreditato nel settore della formazione del personale addetto alla potatura manuale dei vigneti. L’agronomo parla anche del metodo di potatura dolce Simonit & Sirch, della sua Academy e delle Schools in Italia e all’estero, ma anche dell’incontro con Denis Dubourdieu di Bordeaux, e delle nuove gravi problematiche dei vigneti legate anche al cambiamento climatico. “Ma la cosa di cui sospetto che Simonit sia più orgoglioso è l’effetto sociale della sua formazione, soprattutto in California e in Sud Africa, dove i lavoratori dei vigneti sono stati sempre storicamente sottovalutati e scarsamente formati” scrive la 73enne giornalista del vino, sottolineando che “diventando una superstar internazionale del vino (come lo è stato l’enologo consulente Michel Rolland di Bordeaux dagli anni ’80) Simonit ha elevato il lavoro in vigna e con esso i lavoratori dei vigneti”.

Vino, Fantini partner di “Beyond the Claim” per la moda sostenibile

Vino, Fantini partner di “Beyond the Claim” per la moda sostenibileMilano, 21 set. (askanews) – Il gruppo abruzzese Fantini Wines è partner del progetto di moda sostenibile “Beyond the Claim”, promosso dalla World Sustainability Organization (WSO) alla Settimana della moda di Milano. Saranno così le bottiglie dell’azienda vitivinicola fondata a Ortona nel 1994, ad animare l’aperitivo speciale che arricchirà la presentazione del progetto che si terrà sabato 23 settembre nell’ambito della quarta edizione dell’”Ethical & Sustainable Showroom”.

A volere la partnership con Fantini, “per la sua filosofia relativa alla sostenibilità e ovviamente per la qualità della proposta vinicola” è stata proprio la WSO, organizzazione internazionale ideata e fondata da Paolo Bray nel 2008, che nasce con l’obiettivo di promuovere la tutela dell’ambiente attraverso le certificazioni di prodotti e servizi sostenibili. WSO opera attraverso i suoi due schemi di certificazione: “Friend of the Sea” per prodotti da pesca e acquacultura sostenibile, e “Friend of the Earth” per prodotti da agricoltura e allevamento sostenibile, che nel 2020 ha introdotto la certificazione sostenibile per il settore moda, con l’obiettivo di promuovere pratiche green che coinvolgono tutta la filiera produttiva di una marca. I vini che Fantini Wines proporrà sono stati prodotti in Cantine alimentate da fonti energetiche 100% rinnovabili e per ridurre al minimo l’impatto ambientale dalle bottiglie, l’azienda ha eliminato le capsule sui turaccioli e le etichette provengono da filiera certificata FSC. Anche le confezioni solo prodotte con materiali riciclabili e sostenibili.

Il 23 e 24 settembre nel Trevigiano la vendemmia solidale per Lilt

Il 23 e 24 settembre nel Trevigiano la vendemmia solidale per LiltMilano, 21 set. (askanews) – “Quando il grappolo è molto più che la semplice somma dei suoi acini”. E’ il motto della “Vendemmia Social-e 2023”, sesta edizione dell’iniziativa solidale patrocinata dell’ULSS 2 Marca Trevigiana, per sostenere la sezione trevigiana della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt). Due giornate che si propongono di essere “momento d’incontro e condivisione, con lo scopo di aiutare chi sta lottando contro la malattia”.

Il primo appuntamento si terrà sabato 23 settembre presso la Cantina Antonio Facchin di San Polo di Piave, per proseguire il giorno successivo alla Tenuta Amadio di Monfumo, sempre in provincia di Treviso. Oltre che simbolo di aggregazione, la manifestazione è anche un evento social e vedrà la partecipazione di blogger ed influencer che condivideranno sui loro canali i momenti salienti e le emozioni delle due giornate. Le porte della Cantina Antonio Facchin si apriranno alle 16.30 e alla vendemmia e alla tradizionale pigiatura dell’uva a piedi scalzi, seguirà una cena con uno spiedo gigante e altre prelibatezze, accompagnata da uno spettacolo, il cui ricavato andrà alla Lilt. Domenica il ritrovo a Tenuta Amadio sarà invece alle 9.30.

Granchio Blu, WWF: in Tunisia è diventato importante risorsa economica

Granchio Blu, WWF: in Tunisia è diventato importante risorsa economicaMilano, 21 set. (askanews) – Grazie ad attrezzatura adeguata, commercializzazione e adattamento, la Tunisia è riuscita nel giro di pochi anni a trasformare il granchio blu da flagello a risorsa economica, con questa specie invasiva che oggi rappresenta il 25% delle esportazioni complessive di pesce del Paese, con 48 aziende coinvolte. Lo rivela il WWF, spiegando che nel 2014 hanno iniziato a proliferare sulle coste del Paese africano la specie atlantica “Callinectes sapidus” (quella che oggi sta flagellando l’Italia) e quella tropicale “Portunus segnis”. Se all’inizio dell’invasione, i pescatori tunisini pensavano solo a come eliminarle, “ora assieme a ricercatori, Ong e autorità, sono preoccupati di fronte ai primi segni di sovrasfruttamento e si chiedono come gestirne la pesca in modo sostenibile”.

“Oggi in Tunisia quella del granchio blu è una filiera completa che include e dà lavoro a pescatori, donne, trasporto e logistica, aziende di trasformazione e commercianti” evidenzia il WWF, sottolineando che “nel 2021 in Tunisia l’export di granchio blu ha raggiunto le 7.600 tonnellate per un valore di 24 milioni di dollari, una cifra raddoppiata rispetto al 2020”. Il mercato principale è quello asiatico, a cui si sono aggiunti Italia, Spagna, Stati Uniti e i Paesi del Golfo Persico. “L’Italia di oggi è la Tunisia del 2014: prevedere quanto sta accadendo oggi sarebbe stato possibile, e una gestione con una vera visione a lungo termine e non miope di fronte al tema del cambiamento climatico ci avrebbe premesso di arrivare preparati” ha dichiarato Isabella Pratesi, direttore del Programma di Conservazione di WWF Italia, aggiungendo che “possiamo ancora imparare dall’esperienza dei nostri vicini, evitando di compiere errori, come l’utilizzo di sistemi non selettivi, soprattutto sotto-costa, che potrebbero essere fatali per i nostri mari già duramente impoveriti e danneggiati dalle attività umane e dal cambiamento climatico, e adottare una vera gestione adattativa, imparando a gestire nuove risorse ittiche come il granchio blu che possono fornire una fonte di guadagno alternativa a pescatori e agli operatori di tutta la filiera”.

Il Mediterraneo è il mare più colpito dall’invasione di specie aliene: circa 986 specie secondo una lista redatta dal WWF nel 2021, di cui il 10% sono catalogate come “invasive”, ovvero, potenzialmente dannose per l’economia e l’ambiente. L’unica soluzione è, ogni qualvolta possibile, adattarsi e trasformare questo cambiamento in opportunità.

Gambero Rosso: “Tre Bicchieri” assegnati a 24 vini dell’Alto Adige

Gambero Rosso: “Tre Bicchieri” assegnati a 24 vini dell’Alto AdigeMilano, 21 set. (askanews) – Sono 24 i vini dell’Alto Adige che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida “Vini d’Italia 2024” del Gambero Rosso, che quest’anno è stato attribuito a Cantine sparse sull’intera provincia.

Le bottiglie premiate sono “Chardonnay Kreuzweg Family Reserve 2019” di Castelfeder, “Chardonnay V. Au Riserva 2019” di Tiefenbrunner, “Gewürztraminer Auratus 2022” di Tenuta Ritterhof, “Gewürztraminer Brenntal Riserva 2021” di Cantina Kurtatsch, “Gewürztraminer Nussbaumer 2021” di Cantina Tramin, “Lago di Caldaro Cl. Superiore Quintessenz 2022” di Cantina Kaltern, “Lagrein Riserva 2020” di Tenuta Untermoserhof – Georg Ramoser, “Lagrein Taber Riserva 2021” di Cantina Bozen, “Merlot Nussleiten Riserva 2019” di Castel Sallegg, “Pinot Bianco Sanct Valentin 2021” di Cantina Produttori San Michele Appiano, “Pinot Bianco Sirmian 2021” di Nals Margreid, “Pinot Grigio Giatl Ris. 2020” di Peter Zemmer, “Pinot Nero Aton Riserva 2018” di Elena Walch, “Pinot Nero Trattmann Riserva 2020” di Cantina Girlan, “Santa Maddalena Classico 2022” di Pfannenstielhof, “Sauvignon Lafóa 2021” di Cantina Colterenzio, “Sauvignon Renaissance Riserva 2020” di Gump Hof, “Spumante Brut M. Classico Athesis 2020” di Kettmeir, “Terlano Pinot Bianco Abtei Muri Riserva 2020” di Cantina Convento Muri-Gries, “Terlano Pinot Bianco Vorberg Riserva 2020” di Cantina Terlano, “Val Venosta Riesling V. Windbichel 2021” di Tenuta Unterortl – Castel Juval, “Valle Isarco Grüner Veltliner Praepositus 2021” di Abbazia di Novacella, “Valle Isarco Kerner Aristos 2022” di Cantina Produttori Valle Isarco, e “Valle Isarco Sylvaner R 2021 Köfererhof” di Günther Kerschbaumer. Gli estensori della guida sottolineano in particolare “la consapevolezza con cui i produttori stanno affrontando la gestione del territorio, lo sviluppo delle sue potenzialità e il passaggio da una produzione che soddisfa le richieste del cliente ad una che valorizza il legame fra i molti vitigni coltivati e le esposizioni che ad essi meglio si adattano”. Una coscienza che “ha portato le aziende più piccole a specializzarsi sulla vocazione dei propri vigneti, come perfettamente evidenziato dalle aziende cittadine o dalle più lontane realtà della Valle Isarco e, parimenti, le strutture cooperative a riservare le selezioni migliori solo ai vitigni che meglio si adattano al loro territorio”.

Nel commento sui diversi vitigni, gli esperti del Gambero, segnalano che il Pinot Nero “nelle sue migliori versioni, e sono molte, ha abbandonato lo stile fruttato e immediato per esprimere un legame più forte con il territorio di provenienza e le sfaccettature che esso porta in dote”.

Un italiano su tre più attento a colazioni e merende salutistiche

Un italiano su tre più attento a colazioni e merende salutisticheMilano, 21 set. (askanews) – Un italiano su tre è più attento rispetto al passato agli aspetti salutistici degli alimenti per la colazione o degli snack. Cresce, infatti, l’attenzione per i cibi che offrono benefici funzionali (37% colazione, 44% snack), verso gli ingredienti presenti (36% colazione, 44% snack) e i valori nutrizionali (34% colazione, 41% snack). A confermarlo è un’indagine svolta da Nielsen per Mulino Bianco, in occasione del rilancio sul mercato della gamma di prodotti “Armonia”.

La linea rinnovata, che ha nel pack verde un richiamo alla natura e all’armonia stessa, comprende prodotti (biscotti, pani, morbidi e croccanti, merende) ciascuno con un ingrediente caratterizzante, come l’avena, il farro, la frutta, ma anche i semi o i legumi, abbracciando anche il mondo dei “senza” glutine e zucchero. In questa operazione di rilancio i prodotti storici, come le camille o i cracker all’acqua, sono affiancati da novità come i biscotti mirtillini o da una rivisitazione di alcune referenze. Per presentare la gamma rinnovata, Mulino Bianco ha porterà la sua “Tavola dell’Armonia” a Wanderlust 108, evento dedicato al benessere fisico, mentale e spirituale, che, durante un’intera giornata, offrirà ai suoi oltre 7.000 visitatori la possibilità di praticare e condividere le tre attività consapevoli – corsa, yoga e meditazione – in due parchi urbani di Milano e Roma.

Vendemmia, Consorzio Vini Doc Sicilia: qualità eccellente ovunque

Vendemmia, Consorzio Vini Doc Sicilia: qualità eccellente ovunqueMilano, 20 set. (askanews) – A circa sei settimane dall’inizio della vendemmia e in vista della conclusione della raccolta nelle zone collinari e montane, in Sicilia si delinea una qualità eccellente su tutta l’isola, nonostante un calo della quantità di oltre il 40%. Dopo un’annata caratterizzata da fenomeni climatici imprevedibili, i produttori della Doc Sicilia lasciano trasparire oggi un certo ottimismo.

A fare il punto a metà vendemmia è il presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, Antonio Rallo, spiegando che “gli eccessi climatici di fine primavera e inizio estate hanno sicuramente rappresentato una sfida per i nostri viticoltori ma il raccolto si sta rivelando eccellente, con grappoli che risultano sani e di altissima qualità, grazie anche alle riserve idriche accumulate durante le precipitazioni primaverili”. “La peronospora ha ridotto la quantità dell’uva e non la sua qualità” ha sottolineato Rallo, concludendo “le temperature al di sopra della media di luglio hanno limitato la crescita degli acini ma con conseguente maggiore intensità e concentrazione aromatica e con un’ideale maturazione fenolica delle uve rosse”.

Lonato del Garda aderisce all’Associazione nazionale Città del vino

Lonato del Garda aderisce all’Associazione nazionale Città del vinoMilano, 20 set. (askanews) – Il Comune di Lonato del Garda entra nell’Associazione nazionale Città del vino in qualità di socio ordinario. Lo ha deliberato la Giunta comunale della cittadina “a forte vocazione vitivinicola” in provincia di Brescia, terra del Garda Doc, territorio importante per l’enoturismo, che va così ad arricchire l’elenco dei Comuni italiani che fanno parte del circuito Città del vino e che ora sono 500 in tutta Italia.

L’obiettivo dell’Associazione, nata nel 1998, “è quello di aiutare i Comuni (con il diretto coinvolgimento di Ci.Vin srl, sua società di servizi) a sviluppare intorno al vino, ai prodotti locali ed enogastronomici, tutte quelle attività e quei progetti che permettono una migliore qualità della vita, uno sviluppo sostenibile, più opportunità di lavoro”. Un esempio concreto “è l’impegno per lo sviluppo del turismo del vino, che coniuga qualità dei paesaggi e ambienti ben conservati, qualità del vino e dei prodotti tipici, qualità dell’offerta diffusa nel territorio ad opera delle Cantine e degli operatori del settore”. “Il nostro territorio ha una particolare vocazione agricola e vitivinicola, derivante dalla produzione di vini alta qualità nati dalla passione e tradizione enologica connessa a valori storici, ambientali e culturali: elementi necessari per lo sviluppo enogastronomico e turistico di qualità” ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura di Lonato, Massimo Castellini, spiegando che “oggi siamo una realtà in crescita in grado di fare proposte di livello, in sinergia con Cantine e altri attori dei nostri territori, in modo da attrarre sempre più turisti interessati al vino sia come prodotto di eccellenza che come espressione di cultura”.

“Con grande piacere accogliamo calorosamente la Città di Lonato del Garda, bellissima località vitivinicola” ha commentato il presidente di Città del vino, Angelo Radica, ringraziando il sindaco Roberto Tardani e sottolineando che “insieme diamo maggiore forza all’Italia del vino: continuiamo a fare sistema e a stare vicino ai nostri territori, Comuni e Cantine”.

Vino, ColleMassari “Official wine supplier” del team velico Alinghi

Vino, ColleMassari “Official wine supplier” del team velico AlinghiMilano, 20 set. (askanews) – L’azienda vitivinicola toscana ColleMassari ha annunciato di essere “Official wine supplier” di Alinghi Red Bull Racing, il team velico svizzero che gareggia per la 37esima America’s Cup a Barcellona. I vini della Cantina saranno presenti in tutti gli eventi della squadra a partire dal 20 settembre, data di inaugurazione della base di allenamento del team a Barcellona. Per suggellare la partnership, che continuerà per tutto il 2024 in occasione delle regate dell’America’s Cup, la Cantina con sede a Cinigiano (Grosseto) ha lanciato un nuovo vino in edizione limitata chiamato “Celebrating The Challenge”: un rosè affinato in botte per 9 mesi e prodotto solo in grande formato.

“La passione per la vela è radicata da decenni nella nostra famiglia: per navigare a vela, così come per produrre vino, occorre una grande sensibilità verso l’ambiente che ci circonda” ha spiegato Claudio Tipa, uno dei fondatori del gruppo vitivinicolo, aggiungendo che “osservare le mutevoli condizioni atmosferiche, prendere decisioni in situazioni avverse e assecondare la natura sono tratti comuni al lavoro del vignaiolo”. L’azienda ha precisato che il sodalizio “si declinerà con iniziative esclusive e corner dedicati in alcuni degli eventi più importanti per il mondo della nautica, quali il Salone Nautico di Genova e l’Italian Yacht Masters, e nelle principali fiere del vino come Vinitaly e ProWein”.

ColleMassari nasce nel 1998, in seguito all’acquisto dell’omonimo Castello da parte della famiglia Tipa Bertarelli. Oggi la Tenuta conta un resort e oltre 1.200 ettari, di cui 120 a vigneto, alle pendici del Monte Amiata, in Maremma. La produzione attuale si aggira intorno alle 600mila bottiglie, ottenute principalmente da uve di varietà autoctone, tra cui spiccano Vermentino e Sangiovese.