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Vino, “Vitigni rari d’Italia”: libro di Onav che racconta 100 varietà

Vino, “Vitigni rari d’Italia”: libro di Onav che racconta 100 varietàMilano, 17 dic. (askanews) – L’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino (Onav) pubblica “Vitigni rari d’Italia” libro curato dalla giornalista Flavia Rendina, frutto di un lungo lavoro di catalogazione delle varietà a rischio di estinzione. Il volume, il primo di un progetto più ampio in occasione dei 70 anni dell’Onav, raccoglie cento vitigni rari, ognuno dei quali raccontato dal punto di vista ampelografico, storico, enologico e sociale. Scienza e storia dunque ma anche narrazione ed enogastronomia.

Tra le varietà descritte, solo per citarne alcune, quelle di cui già si sente parlare come l’Oseleta, il Centesimino, il Petit Rouge, la Nascetta, la Durella, la Recantina, il Foglia Tonda ma anche alcune semisconosciute come la Gamba Rossa, lo Sciascinoso, l’Uva dei Fantini, la Garofanata. “Raro è qualcosa che si cerca e trova con grande impegno, giusto allora dare visibilità e spazio alla rarità, a vitigni che sono stati conservati, non senza sacrifici, da produttori virtuosi” ha affermato il presidente dell’Onav, Vito Intini, spiegando che questo libro è “uno strumento realmente utile per la conoscenza e la promozione di tante perle enologiche”. A corredo di ogni capitolo sono pubblicate infatti le degustazioni di vini presenti sul mercato e quindi reperibili, con gli abbinamenti gastronomici consigliati. “Il mondo del consumo intelligente ha portato il consumatore a cercare vini particolari, magari meno perfetti ma dotati di una forte identità – ha concluso Intini – e ognuno di questi vitigni è custode di saperi, tradizioni e resilienza”

Ernesto Di Renzo (Università Roma Tor Vergata), Vincenzo Gerbi (Università di Torino) e Mario Fregoni (presidente onorario Oiv) raccontano nella prefazione come questi vitigni hanno intrinseci in sé i concetti di sostenibilità, artigianalità, tipicità, biodiversità e tradizione.

A Roma (Caput Vini) tavola rotonda su “Città nuove wine destination”

A Roma (Caput Vini) tavola rotonda su “Città nuove wine destination”Milano, 17 dic. (askanews) – Lunedì 18 dicembre all’Università di Roma Tor Vergata si terrà la tavola rotonda “Le città nuove wine destination”, un “incontro formativo esperienziale” che vedrà dialogare docenti, studenti, rappresentanti istituzionali, stampa e professionisti del settore sul futuro dell’enoturismo.

L’appuntamento, in Sala Moscati della Macroarea di Lettere e Filosofia dalle 14.30 alle 16.30, “riguarderà il tema del turismo del vino che entra in città: la Capitale è lo ‘starting point’ di questo incontro, a cura dell’antropologo del gusto, Ernesto Di Renzo e del Consorzio di Tutela Vini Roma Doc, volto a delineare il primo prototipo di grande città come destinazione enoturistica, con il fine ultimo di creare un modello replicabile in qualsiasi altro contesto analogo”. “Prosegue l’affascinante percorso di formazione e promozione per raccontare ai giovani la cultura enologica dell’Urbe, in questa specifica occasione con lo sguardo ancora più rivolto al futuro” spiega Di Renzo, aggiungendo che si tratta di “un lavoro, già da tempo messo a punto con il Consorzio Roma Doc, che nasce dal desiderio di restituire alla Capitale il suo storico legame con il vino, espresso dai vigneti urbani, attrattiva sempre più d’interesse a livello internazionale e percepibile già osservando i nomi delle strade e dei quartieri della città”. “Roma ha quindi tutte le carte in regola per essere considerata una città enoturistica, sia per il suo binomio naturale con il vino, sia per il patrimonio storico-culturale e per la sua dimensione” prosegue il professore, aggiungendo “da qui la nostra idea di creare un momento d’incontro con gli attori del territorio al fine di ampliare i luoghi dell’esperienza enoturistica, non più prerogativa esclusiva delle aree rurali ma concreta opportunità anche per le città”.

Questo il topic del convegno: riflettere sulle prospettive di ampliamento del turismo del vino, valutare il ruolo delle grandi città come nuovo modello di wine destination e definire le potenzialità del territorio capitolino, al fine di predisporre un piano di lavoro condiviso da istituzioni, comunicatori e imprenditori della Capitale, con gli studenti come possibili player per un immediato futuro. Il tutto considerando che il vino è forse il prodotto agroalimentare che più racconta la zona di origine e una delle motivazioni di viaggio più ricercate: due elementi fondamentali che lo rendono un importante motore di sviluppo territoriale. All’incontro, moderato da Stefano Carboni, interverranno Claudio di Giovannantonio (presidente Arsial Regione Lazio), Fabio Bonanno (referente food policy dell’assessorato all’Agricoltura Roma Capitale) e Tullio Galassini (presidente Consorzio Tutela Vini Roma Doc).

“Alle nuove generazioni si offre lo spunto per ripensare la città di Roma come fonte di energia permanente ed estensibile attraverso una strategia che possa vedere l’integrazione efficace tra le diverse attrattive di carattere storico-culturale, enogastronomico, paesaggistiche” sottolineano i promotori dell’iniziativa, spiegando “il tutto ottimizzando il ruolo di enoteche, ristoranti, alberghi e tutti gli esercizi commerciali che costituiscono il variegato background della Capitale. Proprio qui risiede il quid plus delle grandi città come wine destination: offrire ai wine lover la possibilità di conoscere il territorio e i suoi vini attraverso un mix di attività eterogenee ma complementari, così da delineare un’esperienza enoturistica coinvolgente e diversificata”.

Enologa toscana Grassini firma un Asolo Prosecco di Giusti Wine

Enologa toscana Grassini firma un Asolo Prosecco di Giusti WineMilano, 17 dic. (askanews) – La nota enologa toscana Graziana Grassini firma (in tutti i sensi) un Asolo Prosecco Docg per Giusti Wine, la Cantina di Nervesa della Battaglia (Treviso) fondata una ventina di anni fa e che conta complessivamente circa 125 ettari di proprietà. Si tratta dell’”Asolo Prosecco Superiore Docg Extra Brut by Graziana Grassini 2020″.

“E’ il primo Prosecco Superiore a cui ho lavorato e, come tutte le situazioni nuove, all’inizio ha richiesto un lungo studio e tanta ricerca” racconta Grazzini, sottolineando che “ci tengo molto perché porta il mio nome e perché racconta il territorio e, allo stesso tempo, il mio percorso”. “Per produrlo è stato scelto un singolo vigneto nella tenuta Aria Valentina, ed è stata fatta una lunga rifermentazione” spiega l’enologa, una delle prime in Italia, parlando del suo vino che esce a distanza di più di un anno dalla vendemmia delle uve, dopo un affinamento prima sui lieviti e poi in bottiglia. “Ho chiesto a Graziana di interpretare a modo proprio questo territorio perché volevo produrre un Prosecco Docg diverso” spiega il titolare dell’azienda, Ermenegildo Giusti, precisando che “ho investito tanto in questo territorio dove sono nato e il mio sogno è vedere questa bottiglia rappresentare l’Italia nel mondo”.

Vino, Cantine di Verona Gold Sponsor della “Verona Christmas Run”

Vino, Cantine di Verona Gold Sponsor della “Verona Christmas Run”Milano, 16 dic. (askanews) – Cantine di Verona è Gold Sponsor dell’”AGSM AIM Verona Christmas Run”, corsa solidale che domenica 17 dicembre partirà alle 9.40 da Piazza Bra per accendere la magia del Natale nel cuore della città scaligera.

L’iniziativa benefica, organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica Verona Marathon in collaborazione con il Comune di Verona, destinerà parte della quota delle iscrizioni all’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm). In particolare, il ricavato dell’edizione 2023 finanzierà un progetto di ricerca della Fondazione Telethon, ente senza scopo di lucro nato nel 1990 per rispondere all’appello di pazienti affetti da malattie rare che Uildm Verona sostiene attraverso l’organizzazione di raccolte fondi e iniziative di divulgazione. I partecipanti potranno scegliere se correre o camminare lungo uno dei due percorsi proposti, da 5 o 10 km. Per rendere ancora più natalizia l’atmosfera del centro storico si potrà acquistare un vestito da Babbo Natale al momento dell’iscrizione per indossarlo durante la corsa. La competizione si concluderà con la premiazione dei migliori classificati e un brindisi al traguardo per celebrare le festività natalizie e dare il benvenuto al nuovo anno che verrà.

Il gruppo vitivinicolo cooperativo scaligero assegnerà ai vincitori assoluti il “Custoza Doc Spumante Extra Dry Cuvée Radetzky”, mentre gli altri partecipanti si aggiudicheranno il “Bardolino Chiaretto Doc Torre del Falasco”. Anche il servizio di catering vedrà protagonista un vino del gruppo cooperativo, il “Valpolicella Superiore Doc Cantina Colli Morenici”. “Sosteniamo con entusiasmo l’”AGSM AIM Verona Christmas Run” perché ci consente di contribuire a rendere speciale una giornata dedicata al Natale, da trascorrere in compagnia di famiglia e amici, e di supportare al tempo stesso cause solidali che abbiamo a cuore come la ricerca sulle malattie neuromuscolari” ha dichiarato,il presidente di Cantine di Verona, Luigi Turco, sottolineando che “per premiare i partecipanti abbiamo scelto tre etichette rappresentative della ricchezza e unicità della nostra realtà vitivinicola, che si estende dalle colline della Valpolicella alle rive del lago di Garda e nasce dall’unione di Cantina Valpantena, Cantina di Custoza e Cantina Colli Morenici”.

Vino, Vinventions consolida sua brand identity e lancia nuovo sito web

Vino, Vinventions consolida sua brand identity e lancia nuovo sito webMilano, 15 dic. (askanews) – Vinventions, leader mondiale nelle soluzioni di chiusura, avrà un unico marchio a rappresentare l’offerta sempre più vasta di prodotti e servizi e un sito web completamente ristrutturato. “Una trasformazione strategica in una visione di sviluppo a lungo termine” che accompagna l’ampliamento della sua offerta all’industria degli alcolici e al settore degli oli e aceti, “continuando al contempo ad innovare nell’industria del vino”.

“La nostra nuova identità unifica la nostra gamma di prodotti,dai tappi innovativi Nomacorc ai micro-naturali Subr, passando per le capsule a vite Vintop e gli strumenti enologici Wqs, e apre la strada a nuovi sviluppi” ha dichiarato Stephane Vidal, strategic business development officer di Vinventions, aggiungendo che “ciò riflette il nostro impegno nell’offrire soluzioni globali e integrate a una clientela più ampia. Il nostro portafoglio, ora integrato in un unico ecosistema, mette in risalto – ha concluso – il nostro know-how invitando alla scoperta e all’interazione con i nostri prodotti e servizi”. La sezione “Le vostre sfide” del sito web offre una ricca biblioteca di articoli tecnici, webinar, studi e testimonianze, e verrà regolarmente arricchito di webinar e articoli per continuare a sostenere i nostri clienti e rimanere un vettore di progresso per l’industria.

“La crescita del nostro marchio Vinventions – ha concluso Vidal – e la nostra presenza online, associati ai nostri investimenti continui nelle nostre strutture di produzione, riflettono il nostro impegno deciso a favore dell’innovazione, della sostenibilità e dell’eccellenza nelle soluzioni che proponiamo ai nostri partner e clienti”.

Vino, R. Toscana dichiara stato eccezionalità per danni Peronospora

Vino, R. Toscana dichiara stato eccezionalità per danni PeronosporaMilano, 15 dic. (askanews) – La Giunta regionale toscana, su proposta dell’assessora all’agricoltura Stefania Saccardi, ha approvato la declataroria di eccezionalità per affrontare l’impatto degli attacchi di peronospora che, nel corso del 2023, hanno causato danni per oltre 260 milioni di euro alle aziende viticole del territorio.

Lo ha comunicato la stessa Regione Toscana, spiegando che essendo la cifra dei danni segnalati dalle aziende “superiore al 30% della produzione lorda vendibile, è stato possibile chiedere l’attivazione del Fondo nazionale di solidarietà varato dal Governo per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva delle aziende colpite”. Di qui la richiesta di riconoscimento dell’eccezionale attacco di peronospora, passo necessario per poter accedere agli interventi previsti.

Vino, Rosso di Montalcino amplia propria superficie di 350 ettari

Vino, Rosso di Montalcino amplia propria superficie di 350 ettariMilano, 14 dic. (askanews) – L’Assemblea dei soci del Consorzio del vino Brunello di Montalcino ha approvato oggi l’ampliamento della superficie rivendicabile per la D.O. Rosso di Montalcino, che è stato poi ratificato dal Cda. Per il vigneto della Doc, attualmente di 519,7 ettari, è stato definito un incremento pari a 350 ettari, con una tolleranza aggiuntiva del 4% che porta a un totale complessivo di 364 ettari. Il potenziale produttivo aggiuntivo del Rosso di Montalcino sarà quindi di poco più di 3 milioni di bottiglie (0,75 litri) da sommare all’attuale media di 3,6 milioni di pezzi l’anno riscontrati nell’ultimo quinquennio. Dato, quest’ultimo, ritenuto dal Consorzio troppo leggero a fronte di una domanda internazionale sempre più interessata ai vini della Denominazione.

“Abbiamo pensato a un modello sostenibile per la competitività di un vino in ottima salute, la cui debolezza congenita sta proprio nella scarsità di prodotto” ha dichiarato il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci, aggiungendo che “allo stesso tempo abbiamo ritenuto importante attuare l’ampliamento senza impiantare un centimetro di vigna in più: i 350 ettari aggiuntivi sono infatti già nelle mappe del territorio come quote di vigneti coltivati a Sangiovese ma liberi da albi contingentati”. “Con questa scelta, i soci e le altre imprese del territorio avranno la possibilità di ristabilire una condizione produttiva ottimale e allo stesso tempo di non stressare la produzione di uve dai vigneti rivendicati a Brunello, a tutela della qualità di prodotto” ha evidenziato Bindocci, concludendo “ora, per la ratifica formale, la proposta dovrà passare dalla Regione Toscana, che ha attivamente collaborato alla definizione del piano”. Il documento di proposta approvato in assemblea indica il metodo digressivo alla base dell’ampliamento: per le imprese fino a 10 ettari di superficie rivendicabile iscritta, l’incremento arriverà fino al 15%. A scalare le percentuali accordate per vigneti più consistenti, contemplate in altre due categorie: fino a 20 ettari e oltre. Sempre secondo quanto riferito dal Consorzio, “il risultato sarà anche quello di favorire la crescita delle piccole aziende: sono infatti 258 le Cantine comprese nel primo cluster (fino a 10 ettari), contro le 52 delle restanti categorie a maggior estensione”.

Vino, Allegrini si separano: a Marilisa la Toscana e Villa della Torre

Vino, Allegrini si separano: a Marilisa la Toscana e Villa della TorreMilano, 14 dic. (askanews) – “La famiglia Allegrini, nell’ambito del progetto di riassetto proprietario e di governance, finalizzato alla costante espansione dell’attività imprenditoriale nel settore vitivinicolo, ha concluso un primo accordo il cui risultato finale è destinato a procurare la suddivisione dei principali assets. In particolare, Francesco, Giovanni e Matteo Allegrini, eredi di Franco Allegrini, acquisiranno la maggioranza delle società veronesi Allegrini e Corte Giara, radicate in Valpolicella, e ne saranno alla guida unitamente a Silvia, erede di Walter Allegrini, mentre il Cav. Lav. Marilisa Allegrini e le figlie, Carlotta e Caterina, manterranno la proprietà delle aziende toscane, Poggio Al Tesoro a Bolgheri e San Polo a Montalcino, oltre che di Villa Della Torre a Fumane in Valpolicella”. E’ quanto si legge in un comunicato congiunto diffuso da quelle che da oggi possono essere considerate le due anime della celebre famiglia di imprenditori vitivinicoli veronesi.

Il passaggio tra la sesta e la settima generazione della famiglia Allegrini non avviene dunque né in modo naturale né tantomeno indolore, come già capitato a diverse dinastie del vino non solo italiano. La Cavaliere del Lavoro Marilisa esce insieme con le due figlie dall’azienda di circa 150 ettari nella culla della Valpolicella Classica, ereditata nel 1983 dal padre Giovanni Allegrini (uno degli artefici della rinascita di questo territorio vinicolo), che passa oggi ai suoi nipoti, i figli di Walter e Franco, i fratelli di Marilisa oggi scomparsi. Saranno loro a guidare la Cantina di Fumane (Verona) che aveva chiuso il 2022 con un fatturato “abbondantemente sopra i 30 milioni di euro, con un +20% rispetto al 2021”. Per la Signora dell’Amarone, prima donna a finire nel 2017 sulla copertina della celebre rivista statunitense “Wine Spectator”, si apre invece una nuova avventura nel mondo del vino (e della cultura) che parte dalle solide tenute toscane di Montalcino (San Polo) e Bolgheri (Poggio al Tesoro), e sulla meravigliosa Villa della Torre a Fumane, per cui già lavora sua figlia Caterina. “La scelta di intraprendere strade diverse da quelle tracciate dal marchio storico Allegrini non è stata facile, soprattutto sul piano sentimentale” ha commentato ad askanews, Marilisa Allegrini, spiegando che “ha prevalso in me e nelle mie figlie l’idea di valorizzare le esperienze innovative svolte in questi anni a Bolgheri, a Montalcino e a Villa Della Torre, il nostro prezioso ed amato punto di riferimento culturale ed enologico in Valpolicella Classica. Si apre una stagione – ha concluso – dove la sapienza e la passione dei ‘costruttori’ accompagneranno, in libertà, autonomia e creatività, le generazioni nuove verso le sfide che il mondo del vino dovrà affrontare”.

“Da tempo, con i miei fratelli, Giovanni e Matteo, abbiamo intrapreso un percorso che si è formalizzato con l’acquisizione della maggioranza di Allegrini e Corte Giara” ha spiegato Francesco Allegrini, parlando di “un passo importante, che nasce con l’obiettivo di assicurare un futuro solido e una spinta innovativa alle aziende, determinato dal nostro entusiasmo e che poggia su importanti basi costruite nel tempo”. “La preziosa eredità che ci è stata tramandata è un impegno che affrontiamo consapevoli dell’importanza del ruolo che Allegrini svolge nel rappresentare il vino italiano nel mondo e nel promuovere il territorio della Valpolicella, al quale siamo profondamente legati” ha proseguito, concludendo “ad affiancarci nella guida delle aziende rimane nostra cugina Silvia, con cui rappresentiamo la settima generazione della famiglia, disegnando il futuro dell’azienda e completando la squadra in totale sintonia”.

Confagricoltura: bene no PE ad aumento limiti triciclazolo…-rpt

Confagricoltura: bene no PE ad aumento limiti triciclazolo…-rptRoma, 14 dic. (askanews) – “Si tratta di un risultato importante per le nostre produzioni, che formalizza la posizione già espressa il 29 novembre scorso dalla Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento Ue, contraria all’adozione del provvedimento che proponeva di aumentare a 0,09 mg/kg il livello massimo residuo per il Triciclazolo, limitatamente al prodotto importato”. Così il presidente della Federazione nazionale di Prodotto Riso di Confagricoltura, Giovanni Perinotti, commenta la notizia che il Parlamento europeo, oggi, in plenaria, si è schierato contro l’adozione della proposta della Commissione europea sull’aumento dei limiti di Triciclazolo per il riso importato nell’Unione.

Attualmente in Europa il fungicida è di fatto vietato, in quanto la soglia massima è di 0,01 mg/kg. “L’aumento dei valori – spiega Perinotti – avrebbe ulteriormente favorito l’import di riso da Paesi che non hanno gli stessi vincoli alla produzione applicati nella UE: questo significa che non sarebbe stato possibile garantire la reciprocità nella tutela della sicurezza alimentare, né la tenuta della competitività delle nostre imprese. L’India sarebbe stato il principale beneficiario dell’eventuale adozione della misura respinta oggi dal Parlamento”. Il comparto risicolo è molto rappresentativo dell’agroalimentare italiano: siamo i primi produttori europei di riso, con circa il 50% della coltivazione presente nell’Unione.

Vino, Veneto Agricoltura: in primi sei mesi 2023 -1,1% di export

Vino, Veneto Agricoltura: in primi sei mesi 2023 -1,1% di exportMilano, 14 dic. (askanews) – Nei primi sei mesi del 2023 mentre l’export di vino italiano registra una flessione del -0,4%, il Veneto, nonostante una perdita del 1,1% rispetto allo stesso periodo del 2022, si conferma al comando della classifica dei maggiori esportatori di vino in Italia con 1,34 mld di euro e una quota di poco oltre il 35% del totale nazionale. Lo comunica Veneto Agricoltura, ricordando che nel 2022 il fatturato regionale del settore aveva toccato i 2,8 mld di euro (+13,9% rispetto al 2021) facendo segnare un nuovo record storico afronte di quantitativi esportati aumentati di appena lo 0,4% (7,9 milioni di quintali).

Per quanto riguarda i prezzi delle uve, sulla base dei dati raccolti alle Borse Merci delle Camere di Commercio di Verona, Treviso e Padova, emerge che nel 2023 la quotazione media annua per tutte le uve regionali è stata pari a 0,68 euro al chilo (-6,8% rispetto al 2022). Nel dettaglio, a livello provinciale si evidenzia un andamento al ribasso per le province di Padova e Treviso, mentre tengono i prezzi delle uve di Verona, che sono le uniche a registrare una variazione positiva, per una quotazione media annua pari a 0,81 €/kg (+1,8% rispetto al 2022). Di contro, sottolinea sempre Veneto Agricoltura continua la decrescita del prezzo medio unitario delle uve per la provincia di Treviso, che nell’ultimo anno si è attestato 0,72 euro al chilo (-13,2%) e, al pari delle uve trevigiane, la quotazione media delle uve padovane è scesa a 0,52 €/kg, con una variazione negativa del -9,3% rispetto al 2022. Gran parte delle varietà di uva del Veneto hanno fatto registrare variazioni negative del prezzo rispetto all’anno precedente, con le uve Igt che hanno segnato ribassi più elevati rispetto a quelli evidenziati dalle uve Doc e Docg; da segnalare che le uve bio, provenienti da vitigni condotti in agricoltura biologica riescono a spuntare prezzi superiori a quelle prodotte con metodi convenzionali in media del +15-20% a seconda del colore della bacca.

Il 21 dicembre presso la Cantina di Collis Wine Group a Lonigo (Vicenza) sarà presentato l’ultimo focus del tradizionale Trittico sul settore vitivinicolo di Regione Veneto, Veneto Agricoltura e Avepa.