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Uiv: negli Usa calano i consumi di vino ma salgono i “wine cocktail”

Uiv: negli Usa calano i consumi di vino ma salgono i “wine cocktail”Milano, 20 set. (askanews) – Per la prima volta dal 2020, negli Stati Uniti scendono i consumi di vino ma salgono quelli dei “wine cocktail”. Nel primo mercato al mondo il vino sfrutta la propria versatilità per uscire dalla crisi dei consumi (-7,3% nei primi sei mesi di quest’anno) e rientrare da protagonista grazie a una tendenza cocktail di “ready to drink” (imbottigliati e pronti al consumo, ndr) a base enoica sempre più affermata, in particolare nel fuori casa.

Secondo l’Osservatorio Uiv su base SipSource (strumento di monitoraggio delle “depletion off” e “on-premise”, che copre il 75% del mercato americano per un totale di oltre 330mila esercizi commerciali), nel primo semestre di quest’anno i wine cocktail, in questo caso inquadrati nella tipologia premixata, sono infatti l’unica voce positiva legata al vino, con una crescita tendenziale complessiva di oltre il 3% e con punte del +7% nel fuori casa, a partire dai ristoranti (+1,2%) ma soprattutto bar e altri locali, dove l’incremento registrato è in doppia cifra. “Il fenomeno mixology è sempre più evidente nel Paese antesignano delle tendenze globali” ha detto la presidente dell’Associazione giovani di Unione italiana vini (Agivi), Marzia Varvaglione, aggiungendo che “il vino in questo contesto può giocare un ruolo centrale, per questo serve un approccio ‘pop’ e inclusivo nei confronti di una categoria del lifestyle che interessa soprattutto i giovani, quelli che domani apprezzeranno il nostro prodotto per le sue caratteristiche più intrinseche”.

Secondo l’Osservatorio Uiv, a perdere quota in un anno difficile anche a causa del minor potere di acquisto sono soprattutto i consumi complessivi di vino in casa (-8,2%), con i rossi a -9,6%. Meno marcata la decrescita nel fuori casa (-0,9%), dove i consumi di vini bianchi hanno ormai raggiunto quelli dei rossi. La quota di mercato dei “ready to drink” a base di vino è ancora bassa (circa il 2%), ma è solo la punta dell’iceberg di una domanda “on trade” sempre più orientata verso i wine cocktail mixati nei locali e basati principalmente su Champagne, Prosecco e Asti Spumante. A base di vino, birra e spirits, i cocktail “ready to drink” conquistano consumatori alla ricerca di aromi e sapori di tendenza, freschi e fruttati. Stando agli ultimi dati Nielsen IQ, nell’ultimo anno negli Usa le vendite di prodotti “ready to” hanno superato i 10 miliardi di dollari e continuano a raggiungere nuovi massimi anno dopo anno.

Consorzio Vino Chianti a Bruxelles: Parlamento Ue attento al comparto

Consorzio Vino Chianti a Bruxelles: Parlamento Ue attento al compartoMilano, 20 set. (askanews) – Una delegazione del Consorzio Vino Chianti, formata dal presidente Giovanni Busi e dal direttore Marco Alessandro Bani, si è recata al Parlamento Europeo a Bruxelles “per raccontare lo stato di salute del mondo dell’agricoltura dal punto di vista del Consorzio della più grande Denominazione di vino rosso d’Italia”. Al centro degli incontri, alcuni temi strategici per lo sviluppo del settore vitivinicolo italiano, come l’accesso al credito per le aziende agricole e il codice di nomenclatura.

“Abbiamo portato al Parlamento Europeo le istanze del mondo vitivinicolo: sono stati incontri molto proficui, perché abbiamo potuto constatare che c’è attenzione a livello europeo a questi temi e al comparto” ha dichiarato Busi, spiegando che “la possibilità di avere accesso al credito è cruciale per le aziende vitivinicole e per la ripresa economica, per affrontare il rialzo dell’inflazione, l’aumento del costo delle materie prime, per pianificare gli investimenti. Altro elemento chiave che sollecitiamo da tempo – ha sottolineato il presidente del Consorzio – è il codice di nomenclatura: permette di tracciare la destinazione dei nostri vini, quindi potrà aiutare il consorzio, così come le altre realtà del settore, a pianificare azioni mirate di marketing e di promozione all’estero”.

Vino, Ais Piemonte inaugura nella sua sede la prima cucina didattica

Vino, Ais Piemonte inaugura nella sua sede la prima cucina didatticaMilano, 19 set. (askanews) – “Si è finalmente realizzato il sogno di creare una realtà dedicata ad una materia così importante come quella della cucina, che di fatto conclude il percorso formativo di un grande professionista del vino. Sono molto contento, per quanto riguarda la formazione, già sul vino Ais Piemonte è sempre stato un punto di riferimento nazionale, d’ora in avanti lo sarà anche per il food. Con Match si aprono nuovi orizzonti, sia in campo didattico che edonistico”. Così, il delegato dell’Associazione italiana sommelier (Ais) di Torino, Fabio Gallo, ha commentato il nuovo spazio “Match” inaugurato il 18 settembre nella sede torinese dell’Ais Piemonte.

Una grande cucina attrezzata e progettata per ospitare approfondimenti culturali sui temi dell’enogastronomia, accompagnati dai “live cooking” dei migliori chef e degustazioni di vini in abbinamento. Un luogo dove approfondire la conoscenza delle materie prime, divulgando la cultura del vino insieme a quella del cibo. Un regalo che l’Ais regionale si è fatto in occasione dei festeggiamenti dei dieci anni della sede di via Modena. “Da sempre AIS Piemonte ha operato con uno sguardo al futuro, immaginando nuovi orizzonti per tutto il mondo del vino” ha spiegato il presidente dell’Ais Piemonte, Mauro Carosso, sottolineando che “unire, in modo concreto, quello che da sempre è lo scopo del nobile frutto della vite al cibo, è il nuovo percorso che vogliamo intraprendere, con passione e secondo il nostro stile”.

“‘Match’ nasce come un progetto vivo, partecipato, attivo: una cucina che ribolle, che si fa teatro di nuove creazioni e palcoscenico per un dialogo tra chef e sommelier” ha evidenziato l’associazione, che ha già messo a punto un primo calendario di quattro eventi, dal 3 ottobre al 27 novembre, che vedranno l’incontro tra cibo e vini curato dal celebre giornalista enogastronomico Allan Bay.

’Enoturismo Marche: dalla vigna alla tavola’: bando da 787mila euro

’Enoturismo Marche: dalla vigna alla tavola’: bando da 787mila euroMilano, 19 set. (askanews) – Valorizzare il settore enogastronomico regionale attraverso progetti di promozione basati sul connubio tra vino, prodotti agroalimentari di qualità, birre artigianali e agricole, menù tipici regionali. È l’obiettivo del bando di Regione Marche “Enoturismo Marche: dalla vigna alla tavola”, che destina 787mila euro per iniziative promosse con i fondi dell’annualità 2023.

“La novità di quest’anno è il diretto coinvolgimento degli operatori iscritti all’Elenco regionale operatori enoturistici (Eroe), istituito con legge regionale 28/2021, che assieme alle imprese agrituristiche e dell’horeca realizzeranno le iniziative presso i propri locali o in luoghi di particolare interesse culturale e storico” ha spiegato l’assessore all’Agricoltura, Andrea Maria Antonini, precisando che “il bando prevede un contributo dell’80% della spesa ammissibile: un cofinanziamento molto significativo proprio per stimolare lo sviluppo e la realizzazione di interventi coordinati per la promozione delle eccellenze enogastronomiche del sistema regionale attraverso il coinvolgimento attivo degli operatori del settore”. La Regione ha spiegato che le domande di contributo vanno presentate per via telematica entro le 13 del 18 ottobre. I destinatari del bando “dovranno sottoscrivere un accordo di partenariato che indichi le azioni da realizzare, coinvolgendo società che operano nel settore della comunicazione e marketing, associazioni di promozione della cultura enogastronomica, tour operator, guide enogastronomiche e stampa di settore”. I progetti, per essere ammessi a contributo, “dovranno prevedere attività come degustazioni, cene ed eventi culturali, durante i quali vengono serviti e presentati i vini Docg, Doc e Igt delle Marche e i prodotti alimentari di qualità, nonché campagne di comunicazione coordinate, avvalendosi del portale dell’enoturismo delle Marche, all’interno del quale confluiranno tutte le iniziative dei progetti finanziati”.

Vino, oltre 25mila persone al “Festival Franciacorta in Cantina”

Vino, oltre 25mila persone al “Festival Franciacorta in Cantina”Milano, 19 set. (askanews) – Anche quest’anno il “Festival Franciacorta in Cantina” ha registrato il tutto esaurito con un’affluenza di oltre 25mila persone nel fine settimana del 16 e 17 settembre. “Un grazie va a tuti i visitatori che hanno partecipato con entusiasmo a questo week-end che è ormai un appuntamento fisso e per tutta la Franciacorta l’evento più importante sul territorio” ha dichiarato la presidente della Strada del Franciacorta, Camilla Alberti, sottolineando che “gli affezionati al Franciacorta ed alla Franciacorta crescono ogni anno e sono sempre più consapevoli del legame indissolubile del vino con la sua terra, il cui ambasciatore è proprio il Festival in cantina che rappresenta questo binomio”.

Il Consorzio ha spiegato che molti sono stati i giovani e numerose le famiglie con bambini che, approfittando del meteo favorevole, hanno affollato le aziende che proponevano diverse attività all’aria aperta. “Il tutto esaurito – ha precisato l’ente consortile – si è registrato sia in Cantina che nel sistema ricettivo di hotel, bed&breakfast ed agriturismi insieme ai ristoranti e alle trattorie del territorio della Strada del Franciacorta, che hanno proposto menù in abbinamento a Franciacorta”. Contemporaneamente, dopo le tappe a Miami, New York, Nantucket e Chicago, il Consorzio Franciacorta ha fatto il suo ritorno negli Stati Uniti con una serie di eventi esclusivi a Los Angeles. Il 15 settembre ed è stato dedicato a una degustazione alla scoperta delle diverse tipologie di Franciacorta, in abbinamento a piatti tipici della tradizione lombarda, nell’esclusivo ristorante “Dal Milanese”. La degustazione è stata guidata dal presidente Silvano Brescianini, e da Giammario Villa, Franciacorta Brand Ambassador per la California. All’evento hanno partecipato 30 ospiti tra giornalisti del settore, chef, ed esperti del mondo food&wine. Il 18 settembre si è invece tenuto un pranzo seguito da una degustazione al ristorante “Drago Centro”, a cui ha partecipato un’importante rappresentanza dei membri del Consolato d’Italia di Los Angeles.

I due eventi nella metropoli del Sud della California, si inquadrano nelle attività che precedono gli “Emmy Awards” che si terranno a gennaio e di cui Franciacorta è partner.

Vino, dal 7 al 15 ottobre la sesta edizione della “Milano Wine Week”

Vino, dal 7 al 15 ottobre la sesta edizione della “Milano Wine Week”Milano, 19 set. (askanews) – Torna la “Milano Wine Week” (MWW). La sesta edizione della kermesse che animerà il capoluogo lombardo dal 7 al 15 ottobre, è stata presentata questa mattina all’Excelsior Hotel Gallia dal suo presidente, Federico Gordini, che in apertura ha ricordato Marisa Leo, la 39enne manager di una Cantina siciliana assassinata dall’ex compagno il 6 settembre scorso. L’11 ottobre l’associazione Donne del vino curerà alla “Milano Wine Week” una speciale masterclass il cui ricavato sarà devoluto a Palma Vitae, associazione di Partanna (Trapani) a sostegno delle donne in difficoltà e vittime di violenza, che anche la Leo supportava.

Il brindisi inaugurale della manifestazione si terrà alle 18 in Piazza Tre Torri, e sarà preceduto alle 10.30 dalla conferenza stampa di presentazione della “Guida Slow Wine 2023” al Superstudio Maxi di via Moncucco 35, a cui seguirà, alle 14.30, un grande “walk around tasting” con i vini dei produttori recensiti. La serata di apertura sarà dedicata ai “brand icona del vino italiano”, con la prima edizione di “Wine Icons”: “i più grandi brand del vino selezionati da MWW e Carrefour, e i loro prodotti distintivi, caratterizzati da una presenza diffusa in tutti i canali di distribuzione”. “Il nostro obiettivo è quello di diventare una manifestazione vinicola di riferimento per il mondo della ristorazione attraverso iniziative sempre più mirate. Pensiamo ad esempio a ‘Wine List Italia’, un’iniziativa che nasce per focalizzare a dare visibilità al mondo della sommellerie professionale, o agli ‘Awards’, che da anni premiano le migliori carte vini italiane e che da quest’anno saranno tributati anche alle migliori selezioni di vini italiani dei ristoranti internazionali” ha spiegato Gordini, sottolineando che “accanto alle opportunità per i professionisti crescono in maniera considerevole le attività consumer, momenti per entrare in relazione con i consumatori in maniera decisamente innovativa”.

Il ricco palinsesto di attività avrà il suo quartiere generale a Palazzo Bovara (Corso Venezia, 51) che, oltre ai consueti ‘walk around tasting’ e masterclass nazionali e internazionali, che mettono in contatto operatori, buyer e giornalisti italiani ed esteri con gli operatori internazionali, aprirà le porte anche al pubblico con una serie di iniziative nel corso della settimana. L’edizione di quest’anno “si caratterizza per un format dall’approccio fortemente immersivo, improntato al coinvolgimento dei consumatori tramite esperienze che calano il vino nella realtà cittadina, con attività esclusive”. Dai workshop alla “Wine Boat”, il battello che navigherà lungo i Navigli per un’inedita esperienza di degustazione, dal “Wine Bus”, una visita della città su un autobus a due piani con 22 appuntamenti di degustazione in collaborazione con importanti aziende e Consorzi italiani, tra cui l’Enoteca Regionale Emilia Romagna. Torna anche l’Enoteca di MWW (al Phyd di via Tortona 31), dove troveranno spazio banchi d’assaggio e postazioni presidiate dagli stessi produttor, mentre tra le location, c’è anche il flagship store di Carrefour (anche quest’anno main sponsor della kermesse) con il suo wine bar “Terre d’Italia”, in piazza De Angeli. (segue)

”Tre Bicchieri 2024″: sono 5 Aglianico i migliori vini della Basilicata

”Tre Bicchieri 2024″: sono 5 Aglianico i migliori vini della BasilicataMilano, 16 set. (askanews) – Sono cinque Aglianico i vini della Basilicata che quest’anno hanno ottenuto i “Tre Bicchieri” dalla guida “Vini d’Italia 2024” del Gambero Rosso. Il massimo riconoscimento è stato assegnato agli Aglianico del Vulture “Titolo 2021” di Elena Fucci, a “Il Repertorio 2021” di Cantine del Notaio, a “Calice 2021 Donato D’Angelo” di Filomena Ruppi, al “Nocte 2019” di Terra dei Re, e all’Aglianico del Vulture Superiore “Serpara 2017” di Re Manfredi.

Precisando che nel comprensorio del Vulture, in provincia di Potenza, si concentrano la maggior parte delle aziende recensite, gli esperti della guida spiegano che “nonostante le grandi potenzialità date da terroir e uve tipiche, gli assaggi da un po’ di tempo ci restituiscono un’immagine abbastanza statica della regione”. “Cinque i vini premiati, con una ventina di etichette selezionate per le finali un ottimo risultato ma la regione potrebbe esprimere molto di più” precisano i recensori, aggiungendo però che “segnali confortanti arrivano dal Materano, dove pian piano stanno emergendo realtà davvero interessanti, e dal comprensorio del Grottino di Roccanova”.

Vino, la Cantina fiorentina Villa Travignoli compie 550 anni

Vino, la Cantina fiorentina Villa Travignoli compie 550 anniMilano, 15 set. (askanews) – Villa Travignoli compie 550 anni. La Cantina di Pelago , sulle colline della zona del Chianti Rufina in provincia di Firenze, è una delle 150 aziende più longeve d’Italia. La Tenuta conta 90 ettari di terreno, 70 dei quali dedicati a vigneto e gli altri alla coltivazione delle olive.

“Festeggiamo un traguardo che ci riempie di orgoglio” ha dichiarato Giovanni Busi, alla guida di Villa Travignoli, aggiungendo che “la nostra lunga storia per noi è uno stimolo a guardare avanti, a migliorare la qualità della nostra produzione”. “Negli ultimi sette anni abbiamo rifatto 27 ettari di nuovi impianti di vigne, soprattutto di Sangiovese, per alzare sempre di più il livello di eccellenza dei nostri vini” ha proseguito Busi, concludendo “l’obiettivo per il futuro è valorizzare le produzioni facendole conoscere a un pubblico ancora più ampio, puntando sulla qualità”. Attualmente l’azienda produce 450mila bottiglie di vino all’anno, di cui il 70% viene esportato. “Questa è un’azienda che porta il nome del Chianti in tutto il mondo e sicuramente fa prodotti di altissima qualità, da quando questi poderi erano di proprietà dello Spedale di Santa Maria Nuova fino all’arrivo della famiglia Busi che ha dato sicuramente una spinta innovativa eccezionale” ha commentato la vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, che ha consegnato alla famiglia Busi un riconoscimento da parte della Regione. “Si riafferma questo modello toscano che ha tenuto conto della storia e della tradizione del territorio ma nello stesso tempo ha saputo adeguarsi ai cambiamenti del tempo e ha saputo stare sul mercato portando il nome della Toscana in giro per il mondo con grande qualità e valore” ha proseguito Saccardi, aggiungendo che “le istituzioni di fronte a queste realtà devono solo dire grazie e stare a fianco con gli strumenti che abbiamo con la programmazione dei fondi Fears e con le altre risorse che mettiamo a disposizione per l’internazionalizzazione dei nostri prodotti e la commercializzazione. E’ doveroso dimostrare – ha chiosato – che siamo orgogliosi di avere sul territorio aziende così importanti”.

La storia di Villa Travignoli affonda le radici nella tradizione etrusca: nella tenuta è stata infatti ritrovata una stele risalente al 500 a.C. che raffigura un sontuoso banchetto con abbondanti vasi di vino. Nel 1100, alcuni monaci del Monastero di Vallombrosa menzionarono in una pergamena la località Travignoli, descrivendolo come un luogo in cui già si lavorava la terra. Nel 1473, Travignoli diventa una “Casa da Signore” con tre poderi, lasciata in eredità da Aloisia Lotti all’Ospedale fiorentino Santa Maria Nuova: nel 1607 Barnaba degli Oddi, lo spedalingo di Santa Maria Nuova, descrive la Fattoria di Travignoli come una delle più grandi dell’Ospedale, con 11 poderi, due frantoi, granai e ampie cantine. Nell’Ottocento la Fattoria passa alla famiglia Fiaschi e in seguito al matrimonio di Sofia Cuccoli Fiaschi con Francesco Busi, diventa proprietà della famiglia dei conti Busi. Durante il secolo scorso la Fattoria ha ricevuto importanti riconoscimenti e premi tra i quali il Gran Premio e medaglia d’oro per l’ottima produzione di Chianti alla prima Esposizione Internazionale a Roma nel 1924. Si deve a Giampiero Busi, nel 1960, il rinnovo dell’azienda, dalla mezzadria alla conduzione diretta, e la creazione della moderna impresa con nuovi vigneti e Cantine all’avanguardia.

Vino, Marchesi Frescobaldi nuovo partner dell’Accademia Niko Romito

Vino, Marchesi Frescobaldi nuovo partner dell’Accademia Niko RomitoMilano, 15 set. (askanews) – La storica Cantina toscana Marchesi Frescobaldi entra ufficialmente nella famiglia dei partner dell’Accademia Niko Romito arricchendo il bouquet di offerta ed esperienze degli allievi della Scuola di alta formazione di cucina del Gruppo Niko Romito, il celebre chef del Ristorante Reale (tre stelle Michelin) di Castel di Sangro (l’Aquila).

La partnership permetterà agli studenti di approfondire il mondo del vino con moduli formativi specifici, percorsi di formazione con focus sulla storia della vite e del vino, sui sistemi e le tecniche di produzione e sulle zone e i territori della viticultura. Durante i workshop dedicati si approfondirà il mondo dell’abbinamento cibo-vino, gli stili di “pairing”, la costruzione di una carta dei vini e l’uso del vino e delle componenti alcoliche in cucina. Infine gli studenti avranno modo di visitare le Tenute Marchesi Frescobaldi. “C’è grande stima per il lavoro dello chef Niko Romito con cui condividiamo da sempre temi comuni come quello della sostenibilità, della circolarità e della ricerca” ha affermato il presidente di Marchesi Frescobaldi, Lamberto Frescobaldi, aggiungendo che “la nostra filosofia è ‘Cultivating Toscana Diversity’, ovvero interpretare al meglio i territori in cui abbiamo le nostre Tenute affinché possano trasmettere l’unicità del luogo d’origine. Niko lavora sugli stessi principi in ogni suo piatto – ha concluso – e siamo sicuri che faremo un bel cammino assieme”.

Vino, ViVO Cantine: nel 2022 +46% di fatturato grazie a fiducia soci

Vino, ViVO Cantine: nel 2022 +46% di fatturato grazie a fiducia sociMilano, 15 set. (askanews) – “Forti nella qualità, autorevoli nella gestione”: questo il titolo dell’incontro organizzato il 25 ottobre nella sua sede di Salgareda (Treviso) dalle Cantine viticoltori Veneto Orientale (Vi.V.O. Cantine) per presentare il proprio modello cooperativo. Modello che ha permesso a quella che è la più importante cooperativa vitivinicola di primo grado del Veneto Orientale, di registrare nel 2022 un +46% del fatturato “grazie alla fiducia dei duemila soci, all’incremento delle superfici (passate da 5.000 ettari del 2019 ai 6.300 del 2022) e dei conferimenti, e ai 10 mln di investimenti in due anni per attrezzature, infrastrutture e impianti di stoccaggio, che hanno portato a un aumento della capacità di stoccaggio da 593mila ettolitri nel 2018 a 983mila nel 2022”.

La cooperativa, nata nel 2012 dalla fusione tra la Cantina Produttori Campodipietra e la Cantine Produttori Riuniti del Veneto Orientale, comprende oggi otto realtà di raccolta e vinificazione delle province di Treviso e Venezia, la Casa Vinicola “Bosco Malera” e l’azienda di produzione e imbottigliamento “Vi.V.O. Agricola”. La sua gestione, con un coefficiente di mutualità del 98%, “è concentrata nell’interesse esclusivo dei soci, puntando all’obiettivo di assicurare loro una liquidità certa nell’ammontare e costante nei tempi. Nel 2022 – ha sottolineato il presidente Corrado Giacomini – abbiamo riversato sul territorio più di 100 milioni di euro, è evidente che la nostra cooperativa svolge un ruolo importante per l’economia della comunità di cui fa parte”. L’incontro sarà anche l’occasione per presentare la nuova linea “Prà dei Dogi”, tre vini che rappresentano la quintessenza di un territorio vocato: Prosecco Spumante Brut, Pinot Grigio Venezia Doc e Merlot Venezia Doc. “In una cooperativa di tali dimensioni è difficile riuscire a trovare una qualità come questa” ha spiegato il “wine expert”, Filippo Bartolotta, che interverrà il 25 ottobre alla presentazione, spiegando che “si tratta di vini che non sono giocati sul carico zuccherino o sul carico estrattivo, sono vini scattanti, agili, che godono del cambiamento climatico ma soprattutto degli investimenti in risorse umane, in agricoltura sostenibile e in tecnologie che questo gruppo sta facendo, stiamo parlando di uno dei 3-4 gruppi più importanti d’Italia”.