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Al via le prevendite per Mercato dei vini dei vignaioli indipendenti

Al via le prevendite per Mercato dei vini dei vignaioli indipendentiMilano, 1 set. (askanews) – Da oggi sono in vendita online i biglietti di ingresso per il “Mercato dei vini dei vignaioli indipendenti” organizzato dalla Fivi dal 25 al 27 novembre nei nuovi spazi di BolognaFiere. Ad accogliere il pubblico ci saranno mille espositori, e oltre ai vignaioli soci Fivi, sarà presente anche un folto gruppo di olivicoltori indipendenti soci della Fioi e alcune delegazioni di vignaioli europei in rappresentanza delle associazioni nazionali facenti parte di Confédération européenne des vignerons indépendants (Cevi).

“Lo spostamento a Bologna, in padiglioni ampi, nuovi e luminosi, ci ha permesso non solo di dare spazio a tutti i soci che hanno richiesto di partecipare a questo grande evento associativo, ma anche di realizzare molte migliorie, per garantire al pubblico di vivere al meglio la manifestazione, mantenendo inalterato il suo spirito originale” osserva il presidente della Federazione italiana vignaioli indipendenti, Lorenzo Cesconi, ricordando che “BolognaFiere ha messo a disposizione 30mila metri quadrati distribuiti su quattro padiglioni, compresi uno dedicato alla gastronomia, con proposte della tradizione locale e di altri territori italiani, e un’altro per i servizi correlati al Mercato”. Dopo 10 anni, il Mercato della Fivi ha lasciato Piacenza per Bologna, ma la continuità con le precedenti edizioni, emerge fin dai prezzi dei biglietti di ingresso, inalterati rispetto allo scorso anno, con alcune novità come il biglietto ad un prezzo speciale, “Early Bird”, disponibile online fino al 24 settembre. Inoltre, proprio “per agevolare e premiare chi acquisterà i biglietti online, sarà previsto un ingresso dedicato (Ingresso Nord), mentre le casse per comprare il biglietto direttamente in fiera saranno aperte all’Ingresso Est Michelino”. Gli altri “plus” annunciati dall’organizzazione per questa edizione sono un parcheggio da 5.500 posti auto a pochi passi dagli ingressi principali ad un prezzo agevolato, la possibilità di riconsegnare il “carrello” della spesa direttamente al parcheggio, e quello di raggiungere i padiglioni della Fiera anche con i mezzi pubblici, a partire dal treno.

Il Mercato aprirà i cancelli sabato alle 11 e resterà aperto al pubblico di appassionati e operatori fino alle 17 di lunedì 27. Quattro le masterclass che arricchiranno il programma della manifestazione, dedicate ad altrettanti importanti vitigni autoctoni e prenotabili sul sito a partire da ottobre. In occasione della manifestazione saranno, inoltre, annunciati i vincitori del “Premio Leonildo Pieropan 2023”, dedicato alla memoria di uno dei pionieri di Fivi, e del nuovo premio “Vignaiolo come noi”.

Vendemmia, Masi: in Valpolicella Classica attesa quantità oltre la media

Vendemmia, Masi: in Valpolicella Classica attesa quantità oltre la mediaMilano, 1 set. (askanews) – “E’ una grande fortuna che sino ad ora la Valpolicella Classica sia rimasta un’isola felice anche dal punto di vista meteorologico: auspico quindi che il periodo vendemmiale continui in maniera regolare e tranquilla”. Lo afferma il presidente di Masi, Sandro Boscaini, alla luce del fatto che nella terra dell’Amarone “non ci sono stati danni generalizzati da eccessiva pioggia, né da grandine” e che la maturazione procede regolarmente con grappoli sani e uniformi”.

Dalla storica Cantina veronese si sottolinea che “sia nei vigneti Serego Alighieri a Gargagnago e nel mitico Vaio Armaron, come pure a Campofiorin, la vendemmia inizierà intorno alla metà di settembre seguita poi dalle raccolte di collina medio-alta nei vigneti dei grandi Amaroni: Mazzano, Campolongo di Torbe, Vaio di Masi e le vigne di Costasera”. Una situazione che porta l’azienda a stimare in questa zona “quantitativi leggermente superiori rispetto alla media storica, ma comunque in linea con il Disciplinare”. Rimanendo in Veneto, la situazione per Masi è diversa per quanto riguarda il territorio del lago di Garda. “I vigneti di Tenuta Canova a Lazise hanno registrato purtroppo una grandinata a fine luglio con perdita di quantità ma fortunatamente non di qualità: infatti, l’uva ha ben cicatrizzato in breve tempo con condizioni meteo favorevoli” spiega l’azienda, confermando che “a metà di settembre è prevista la raccolta delle uve Corvina, Rondinella e Corvinone”, e precisando che “nel vigneto a conduzione biologica di Rivoli stanno maturando bene sia Corvina che Merlot destinati al ‘Fresco’”. Anche nei territori del Soave dove la vendemmia prenderà il via a metà settembre, “le piogge estive insieme alle brezze caratteristiche delle colline che producono il Soave Classico Levarie hanno aiutato la vite e in particolare i giovani impianti. Nel vigneto a conduzione biologica Colbaraca – chiosa l’azienda – le uve si presentano in ottimo stato sanitario, spargole”.

Situazione simile in Valdobbiadene, dove “i vigneti della Tenuta Canevel, dove si produce il Setàge, sono stati interessati dalle grandinate di fine luglio, portando un leggero ritardo di maturazione. Il tempo asciutto di agosto ha permesso di cicatrizzare le ferite – continua la Cantina – e si registra un leggero calo produttivo ma senza compromettere la qualità del raccolto, questo vale anche per i cru Terre del Faé e Campofalco”. Più evidente l’effetto del maltempo nella zona del Lugana. “Purtroppo le grandinate hanno danneggiato la produzione di questa Denominazione particolarmente appetita in alcuni mercati” puntualizza l’azienda, evidenziando che “i vigneti dove si producono Lunatio e Beldosso non fanno eccezione, e quindi le quantità saranno ridotte e le uve severamente cernite”. Lasciando i vigneti veneti, nella Tenuta Conti Bossi Fedrigotti a Rovereto, in Trentino, la vendemmia è iniziata subito dopo la settimana di Ferragosto con le uve destinate al “Conte Federico Trento doc Riserva” che hanno “valori analitici adeguati e acidità molto buona”. Lo stesso dicasi per il “Pinot Grigio del Pian del Griso”, mentre la raccolta delle uve a bacca rossa destinate “a Fojaneghe, Teroldego e Marzemino inizierà invece nella seconda settimana di settembre”. A Castrion di Strada (Udine) la vendemmia è iniziata il 24 agosto con le uve Pinot Grigio del “Masianco”, a cui seguiranno le altre varietà bianche e successivamente quelle rosse. Masi stima “quantitativi leggermente inferiori alla media a causa delle grandinate di luglio”, ma “le uve presentano comunque parametri equilibrati e un buon accumulo zuccherino e fenolico”. Quantità prevista in calo nella bologica Tenuta dei Poderi del Bello Ovile in Val D’Orcia (Siena). “Le precipitazioni abbondanti e la difficoltà di intervento immediato in vigneto hanno favorito diffusi attacchi peronosporici” evidenzia la Cantina, spiegando che “la quantità sarà limitata e sarà necessaria un’oculata selezione delle uve per la vinificazione”.

“Nelle operazioni di vinificazione sarà, quest’anno più che mai, richiesto un impegno congiunto dei viticoltori e dei winemakers per far fronte a difficoltà e anomalie” chiosa Boscaini, sottolineando che “la scelta vendemmiale sarà estremamente importante e in Cantina si dovrà tener conto delle differenti condizioni delle uve”. Masi annuncia infine che il 15 settembre, torna la “Festa della Vendemmia” nella Tenuta Canova a Lazise del Garda,che aprirà le porte a chi desidera vivere in prima persona l’esperienza della vendemmia, condividendola con gli agronomi e gli enologi del Gruppo Tecnico Masi, per poi visitare il fruttaio per l’appassimento, le Cantine e il “Masi Wine Discovery Museum”.

Al senese Castello di Meleto un incontro su “Il vino ed il bosco”

Al senese Castello di Meleto un incontro su “Il vino ed il bosco”Milano, 31 ago. (askanews) – “Il vino ed il bosco. Alberi che fanno bene ai vigneti” é il titolo di un incontro che si terrà alle 18 del 7 settembre al Castello di Meleto di Gaiole in Chianti (Siena), la più grande azienda biologica del Chianti Classico. Un ragionamento sulle influenze positive che le foreste hanno sulle viti e più in generale sull’importanza di un ecosistema ricco e sfaccettato.

Ospiti dell’incontro saranno l’arboricoltore ETW, Stefano Lorenzi, e il dottore forestale, Luca Mamprin, ideatori di uno studio sull’importanza degli alberi per le viti presentato alla Conferenza mondiale di arboricoltura di Malmo, in Svezia. I due rifletteranno sui benefici del bosco sui vigneti, sui limiti dell’agricoltura monocolturale e sull’importanza dell’agroforestazione. La conferenza sarà introdotta da Ruggero Mazzilli, agronomo fondatore della Stazione sperimentale per la viticoltura e figura di riferimento della Cantina di Gaiole in Chianti che ha creato un ambiente variegato di specie vegetali e animali. “Parlare di natura fa parte di noi e del nostro linguaggio – ha spiegato il direttore di Castello di Meleto, Michele Contartese – e ideare incontri intrattenenti e divulgativi come questo, che incentivano la creazione di ecosistemi positivi per il verde, ci rende orgogliosi”. L’ingresso all’incontro è libero e al termine i presenti riceveranno un calice dell’azienda. L’evento sarà trasmesso in diretta sulle pagine social dell’azienda.

Vino, dall’8 al 17 settembre ad Asti c’è la “Douja d’Or 2023″

Vino, dall’8 al 17 settembre ad Asti c’è la “Douja d’Or 2023″Milano, 31 ago. (askanews) – Da venerdì 8 a domenica 17 settembre ad Asti si terrà la “Douja d’Or 2023”, la tradizionale manifestazione enologica nata nel 1967 come concorso per i vini del Piemonte e oggi diventato un appuntamento annuale di respiro nazionale. Dieci giorni di degustazioni, masterclass, incontri, dibattiti, mostre, spettacoli e show cooking di chef stellati nei palazzi storici e in diversi luoghi del centro della cittadina piemontese, per riflettere insieme sul futuro e sull’importanza della diffusione della cultura del vino, celebrando le eccellenze del territorio insieme con le migliori produzioni vitivinicole italiane.

Tra i protagonisti principali c’è naturalmente il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato che annovera 400 aziende associate e 13 Denominazioni tutelate. “La Douja d’Or è per noi un’occasione importante per illustrare al consumatore la qualità delle nostre etichette” afferma il presidente del Consorzio, Vitaliano Maccario, spiegando che “durante la manifestazione non mancheranno momenti dove, gli abbinamenti tra i nostri vini e piatti studiati ad hoc per l’occasione, saranno al centro dell’attenzione, proprio a rappresentare la grande versatilità delle etichette del Monferrato e la loro abbinabilità sia a piatti della prestigiosa gastronomia locale sia a pietanze più contemporanee. Il nostro obiettivo – sottolinea Maccario – è quello di coinvolgere un pubblico trasversale, dai wine lover ai semplici curiosi, accompagnandoli a degustare alcune delle interpretazioni più significative del Monferrato e raccontando loro la storia e le caratteristiche uniche racchiuse in ogni calice”. Sono oltre 150 infatti le etichette del Consorzio che saranno presenti ogni giorno ai banchi d’assaggio a Palazzo Alfieri: nella prima corte saranno ne saranno presenti due, uno interamente dedicato ai vini rossi del Monferrato, l’altro ai vini bianchi, dolci e spumanti. Nella seconda corte, saranno presenti i foodtruck, con proposte di abbinamento e lo storico “Ristorantino”, a cura della scuola Alberghiera AFP Colline Astigiane, che proporrà piatti della tradizione Piemontese. Sono anche previste quattro masterclass, una al giorno da lunedì 11 a giovedì 14, a partire dalle 19, nell’ambito delle quali si approfondiranno le perle enologiche del Monferrato. Nel corso dei quattro appuntamenti i partecipanti potranno scoprire l’origine, le caratteristiche organolettiche e i migliori accostamenti tra i prodotti locali e alcune delle etichette in degustazione. Infine, lo chef stellato Marcello Trentini, attraverso combinazioni di ingredienti e sapori, presenterà delle nuove creazioni culinarie pensate per esaltare al meglio le eccellenze delle Denominazioni consortili.

Promosso dall’Azienda speciale per la promozione e la regolazione del mercato della Camera di Commercio di Asti, questo evento è cresciuto di anno in anno arrivando a diventare una delle più note manifestazioni italiane dedicate al vino d’eccellenza. Il concorso nazionale organizzato al suo interno conferisce premi a vini e grappe di tutta Italia.

Vendemmia, Consorzio Colli Berici-Vicenza: attesa annata promettente

Vendemmia, Consorzio Colli Berici-Vicenza: attesa annata promettenteMilano, 31 ago. (askanews) – I 28 soci del Consorzio Tutela Vini Colli Berici e Vicenza prevedono un’annata di alta qualità. Le prime fasi della vendemmia sono iniziate il 23 agosto e hanno coinvolto le varietà di Pinot Grigio e Pinot Bianco, seguite dal Sauvignon Blanc. Altre, come Tai Rosso e Merlot, verranno raccolte tra il 10 e il 15 settembre, il Cabernet Sauvignon raggiungerà la piena maturazione a fine settembre, le uve di Carmenère e Garganega a inizio ottobre.

“Stiamo attualmente procedendo con la raccolta delle uve, che è stata suddivisa in diverse fasi, rispecchiando la varietà viticola del nostro territorio” afferma il presidente del Consorzio, Silvio Dani, spiegando che “vista la difformità di maturazione che si sta riscontrando in alcune varietà, stiamo pianificando di raccogliere le uve in più passaggi per gestire i vari tempi di maturazione dei grappoli garantendo così la massima qualità della produzione”. “Il quadro aromatico è stato inoltre positivamente influenzato dalle marcate escursioni termiche che hanno caratterizzato il periodo tra la fine di luglio e la prima metà di agosto” aggiunge il direttore del Consorzio, Giovanni Ponchia, evidenziando che “le previsioni relative alle caratteristiche organolettiche si prospettano anch’esse interessanti, con gli elevati tenori di acidità e le gradazioni sostenute tipiche del territorio dei Colli Berici”.

Sebbene per natura meno piovosa rispetto all’arco pedemontano vicentino, la zona dei Colli Berici è stata anch’essa colpito dalla grandine che ha interessato il Veneto nelle ultime settimane di luglio, ma i danni si sono concentrati nell’area del Centro-Nord dei Colli. “Le grandinate hanno portato ad una riduzione della resa del 20% nelle zone interessate, tuttavia, le prime settimane di agosto ci hanno donato condizioni meteorologiche favorevoli, con giornate soleggiate, che hanno contribuito a stabilizzare la salute delle uve” continua Ponchia, concludendo che “siamo quindi cauti riguardo alle stime sulle quantità, ma finora i segnali lasciano presagire un’annata promettente”.

Vendemmia, produzione in calo del 14%: la Francia supera l’Italia

Vendemmia, produzione in calo del 14%: la Francia supera l’ItaliaMilano, 31 ago. (askanews) – “Sarà una vendemmia con luci e ombre. Il grande caldo di luglio e agosto comporterà una riduzione della quantità di uva da vino, mentre la qualità dipenderà dalle diverse zone del Paese”. E’ il bilancio tracciato dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervistato da Agorà Estate tra le colline del Valdobbiadene.

Giansanti si è soffermato sulle catastrofi climatiche che hanno caratterizzato gli ultimi mesi, dalle grandinate alle alluvioni che hanno colpito Marche e Emilia-Romagna, “regione importante per il comparto vitivinicolo”. Un clima impazzito che alimenta anche malattie e funghi, come la Peronospora, vera emergenza nel 2023 per i vigneti italiani. Il risultato è il sorpasso, quest’anno, da parte della Francia che con 50 milioni di ettolitri prodotti sale al primo posto nella classifica Ue battendo il Bel Paese che, invece, ha perso 14 punti percentuali rispetto al 2022 fermandosi ai 43 milioni di ettolitri. Un dato che prova quanto sia importante e “non più rinviabile, per l’Italia, la definizione delle priorità, dei settori su cui puntare”. Turismo, energia e agricoltura: sono queste le punte di diamante dell’economia italiana, ha ricordato Giansanti, il quale ha sottolineato anche come i cambiamenti climatici stiano producendo un’insensata competizione tra imprenditori. In particolar mondo sul fronte delle risorse idriche. “Le previsioni di quest’anno per la risicoltura italiana sembrano positive ma assistiamo ad vera e propria guerra per l’acqua con furti tra vicini”, ha ricordato. Il problema, ancora una volta, sono la dotazione infrastrutturale e l’uso della risorsa acqua. “Al momento c’è un forte sostegno alla produzione di energia idroelettrica rispetto all’agricoltura e al turismo”, ha detto il presidente di Confagricoltura durante il dibattito sulla distribuzione dell’acqua tra settori economici da parte dei gestori delle dighe.

Giansanti ha poi ricordato la necessità di investire nelle produzioni italiane. “L’alto valore aggiunto del nostro settore dimostra la qualità e il potenziale delle imprese che la compongono ma bisogna affrontare le sfide che arrivano dai mercati internazionali e dal mercato interno che, in questa fase di incertezza, ha bisogno di garanzie. Garanzie che possono essere date con l’aumento della produzione interna”.

Vino, nel Mantovano la rassegna dei migliori Metodo Classico lombardi

Vino, nel Mantovano la rassegna dei migliori Metodo Classico lombardiMilano, 29 ago. (askanews) – I migliori spumanti Metodo Classico della Lombardia saranno in degustazione a Villa Mirra di Cavriana (Mantova) il 28 e il 29 ottobre per “Colline in Bolle”, prima edizione di una rassegna che vuole esaltare le bollicine lombarde valorizzando le differenze tra le varie zone vitivinicole regionali.

“La scelta di ospitare prodotti provenienti da tutta la regione è dettata dalla volontà di raccontare un linguaggio identitario di una zona ampia, confrontarne le diverse espressioni e far conoscere un luogo splendido come Villa Mirra inserita in una Città del vino, Cavriana” ha spiegato Federico Patera, direttore de La Strada dei vini e dei Sapori mantovani che organizza la manifestazione in collaborazione con Onav Lombardia. “A ‘Colline in bolle’ – ha aggiunto il delegato Onav di Mantova, Matteo Battisti – operatori del settore e appassionati potranno scoprire e assaggiare i calici rappresentativi delle migliori zone di produzione di spumanti, rendendo omaggio a tutta la Lombardia”.

Vino, Consorzio Primitivo di Manduria: no a progetto parco eolico

Vino, Consorzio Primitivo di Manduria: no a progetto parco eolicoMilano, 29 ago. (askanews) – Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria si schiera contro la proposta di realizzazione di un parco eolico costituito da 16 aerogeneratori e si unisce all’appello del Comune di Lizzano (Taranto) che si oppone alla costruzione dell’infrastruttura. L’area destinata alla sua costruzione si estende nei territori dei Comuni di Lizzano e Torricella, nel cuore dell’areale del Primitivo di Manduria e nell’isola amministrativa di Taranto.

“Questo progetto rappresenterebbe una minaccia diretta al nostro territorio, alla sua bellezza naturale e al patrimonio culturale che da sempre caratterizza l’area del Primitivo di Manduria” ha dichiarato la presidente del Consorzio e dell’Unione dei Consorzi a vini D.O. di Puglia, Novella Pastorelli, sottolineando che “la nostra missione è anche la tutela dell’identità unica del nostro paesaggio che riflette la ricchezza della nostra tradizione vinicola e della testimonianza storica che ci accompagna da generazioni”. “Non è una questione di essere contrari alle energie rinnovabili ma di trovare un equilibrio tra la necessità di generare energia pulita e la salvaguardia delle nostre risorse naturali e culturali” ha precisato la presidente, aggiungendo che “la scelta di localizzare un progetto di questa portata in un’area così preziosa potrebbe mettere a rischio la sua bellezza e la sua integrità”. “Le undici pale eoliche proposte a Lizzano deturperebbero irrimediabilmente il paesaggio, caratterizzato dalla preziosa presenza di muretti a secco, rigogliosi vigneti e affascinanti masserie storiche” ha proseguito Pastorelli, evidenziando che “questa armoniosa composizione verrebbe compromessa e, inoltre, va sottolineato che la presenza di queste imponenti strutture eoliche impedirebbe la vista sul nostro meraviglioso mare, un tesoro che da sempre arricchisce l’esperienza di coloro che ammirano questa terra”.

“La viticoltura rappresenta un elemento cardine dell’economia locale e il Consorzio riconosce l’importanza di preservare un ambiente in cui agricoltura ed enoturismo prosperano insieme. Impianti di questo tipo possono andare bene in altri contesti, meno antropizzati, il nostro territorio è un territorio privilegiato, visitato da turisti che apprezzano la sua bellezza, il suo vino e la sua cultura” ha continuato, concludendo “la nostra zona è già stata minacciata in passato ma ci siamo uniti con le istituzioni e le associazioni di categoria e abbiamo fatto sentire la nostra voce. Ora facciamo appello a tutti coloro che condividono il nostro impegno nel preservare l’appeal naturale, storico e archeologico di questa terra, ad unirsi a noi”.

Coldiretti: in Puglia iniziata vendemmia, quantità -15% ma qualità top

Coldiretti: in Puglia iniziata vendemmia, quantità -15% ma qualità topMilano, 28 ago. (askanews) – Ha preso il via con una decina di giorni di ritardo la raccolta dei grappoli di uve di Negroamaro per le basi spumante, la vendemmia in Puglia che paga il conto degli eventi estremi causati dai cambiamenti climatici che hanno caratterizzato il 2023, per cui si stimano quantità in calo di almeno il 15%, ma qualità eccellente. Lo ha reso noto la Coldiretti pugliese, in occasione della raccolta dei primi grappoli a Campi Salentina (Lecce), spiegando di stimare in oltre tre milioni le bottiglie prodotte sia col metodo Charmat (la maggior parte), che con il metodo classico.

“La produzione pugliese dovrebbe scendere dunque intorno ai 9 milioni di ettolitri contro i quasi 11 milioni dell’anno scorso, facendo entrare il 2023 fra i peggiori anni della storia del vigneto Puglia” aggiunge la Coldiretti regionale, precisando che “si attende comunque una produzione di qualità, ma per quanto riguarda i volumi molto dipende dall’evoluzione delle temperature e delle precipitazioni nelle prossime settimane”. “A livello regionale la peronospora ha tagliato a macchia di leopardo i quantitativi di uva dal 20% al 70%” afferma il responsabile vitivinicolo di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, evidenziando che “i costi di produzione per salvare il prodotto sono stati numerosi e costosissimi, anche a causa dell’impraticabilità delle campagne colpite dai nubifragi del mese di giugno, a cui sono seguiti il caldo torrido e le scottature di luglio”.

“Con un totale di 38 vini Dop e Igp la Puglia si posiziona al quinto posto della classifica nazionale dei prodotti certificati, con il comparto vitivinicolo che pesa per il 92,7%” ricorda Coldiretti, sottolineando che “dopo i balzi a due cifre degli anni 2021 e 2022, nel primo trimestre di quest’anno l’export del vino pugliese continua a tenere, registrando un valore di oltre 54 milioni di euro, con un +68% nel Regno Unito, seguito dalla crescita del +24% delle vendite negli Stati Uniti”.

Dm etichette vino, Consorzio Nobile Montepulciano: confusione annunciata

Dm etichette vino, Consorzio Nobile Montepulciano: confusione annunciataMilano, 28 ago. (askanews) – Nel 2021, quando fu modificato il Disciplinare di produzione “con l’obbligo di inserire in etichetta ‘Toscana’, per venire meno alla confusione di mercato che si crea tra le nomenclature”, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano “cercò di far capire la pericolosità dell’utilizzo del nome di un vitigno come Denominazione, pericolo che alla luce del Dm è diventato realtà per alcune realtà vitivinicole italiane, non solo abruzzesi”. E’ quanto ricorda in una nota il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, intervenendo sulla polemiche scoppiate sul Decreto ministeriale (Dm) in materia di etichettatura e presentazione dei vini. Dm che ha come obiettivo dichiarato di colmare alcune lacune in termini di corretta informazione al consumatore, in applicazione dei regolamenti Ue, la cui ultima versione aggiornata al 2022 (ma ancora in attesa di definizione e approvazione), consentirebbe, tra le altre cose, di indicare nelle descrizioni dei prodotti i nomi dei vitigni che compongono i blend nei vini a Denominazione, come previsto dai Disciplinari.

Proprio in merito all’utilizzo del nome dei vitigni in etichetta (articolo 44, comma 6), nei giorni scorsi il Consorzio dei Vini d’Abruzzo aveva espresso la propria contrarietà all’uso del termine “Montepulciano” al di fuori dei confini regionali, chiedendo di reinserire il sinonimo “Cordisco” nel Registro delle varietà di vite. Al Consorzio abruzzese aveva replicato l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (Imt), sottolineando che “la norma orizzontale riguarda tutti i vitigni che compongono i blend dei vini a Denominazione” e “non c’è perciò ragione di fare eccezioni, violando peraltro il principio di eguaglianza”. “A Montepulciano (Siena) rappresenta una condizione storica quella della tutela della produzione vinicola, che già è scritta e ben evidenziata nelle norme sancite da uno Statuto Comunale del 1337, che regolavano la produzione e tutelavano i produttori di Montepulciano con appropriate discipline sulla fase commerciale, oltre che per i prodotti di concorrenza che entravano nel territorio già a quell’epoca, e del vino commercializzato oltre i confini territoriali, che doveva rispondere a precise norme produttive e di qualità” prosegue il Consorzio toscano, parlando di “una storia produttiva quindi che ha già, da quasi 700 anni, la volontà di tutelare questo prodotto sia alla produzione che nella sua fase commerciale, elemento oggi più che mai fondamentale per la denominazione del vino prodotto in Toscana”.