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R. Emilia-Romagna: 6,5 mln per promuovere nostro vino su mercati extra-Ue

R. Emilia-Romagna: 6,5 mln per promuovere nostro vino su mercati extra-UeMilano, 17 ago. (askanews) – L’Emilia-Romagna scommette sul vino e rafforza la promozione di produttori, associazioni professionali e Consorzi verso i Paesi extra europei. Gli strumenti a disposizione degli imprenditori del vino sono un bando regionale da 6,5 milioni di euro e uno da 21,3 milioni di euro del ministero per l’Agricoltura e la Sovranità alimentare per progetti nazionali. Lo ha reso nota la Regione Emilia-Romagna, spiegando che le domande per i progetti regionali devono arrivare entro le 13 del 13 settembre, mentre per i progetti nazionali ci sarà tempo fino alle 15 del 18 settembre.

“Queste azioni di promozione sono la principale risposta per un settore che nella nostra Regione ha saputo crescere in maniera importante, e proporre qualità e varietà” ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, sottolineando che “il nostro obiettivo è tutelare le produzioni e promuoverle in tutto il mondo, come faremo attraverso il bando regionale. Siamo certi – ha concluso – che incentivare la conoscenza dei nostri vini nei Paesi terzi e favorire la partecipazione dei produttori vitivinicoli regionali a importante bando, sia un passo concreto per aiutare il settore vitivinicolo”. Rivolto a imprese singole o associate, il bando regionale finanzia, con contributi che arrivano fino al 50%, progetti per favorire la conoscenza e la diffusione sui mercati dei Paesi al di fuori dell’Unione europea delle più famose bottiglie che escono dalle cantine dell’Emilia-Romagna a marchio Docg, Doc o Igt. Le imprese devono avere una sede operativa in Emilia-Romagna, promuovere vini a Denominazione di origine, Indicazione geografica nonché vini spumanti (anche di qualità aromatica) e vini varietali emiliano-romagnoli in massimo cinque Paesi al di fuori della Unione europea. Tra le azioni finanziate, ci sono la partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni internazionali; marketing, promozione e pubblicità; campagne di informazione sui regimi di qualità dei vini. I progetti regionali dovranno richiedere una spesa minima di 100 mila euro se destinati a un solo Paese terzo (50mila euro per ciascun Paese se si tratta di azioni congiunte) con un contributo che verrà riconosciuto al 50%. Ai progetti multiregionali la Regione aumenta le risorse dedicate, riservando 350mila euro per finanziare le iniziative con Emilia-Romagna capofila e per i viticoltori emiliano-romagnoli che partecipino a progetti multiregionali con capofila altre Regioni.

La Regione precisa che le attività di promozione si dovranno svolgere per i progetti annuali dal 16 ottobre 2023 al 30 giugno 2024 ricevendo l’intero contributo dopo aver terminato il progetto ed entro il 15 ottobre 2024. Per progetti biennali i tempi vanno dal 16 ottobre 2023 al 15 ottobre 2024 ricevendo l’80% del contributo ammesso entro il 15 ottobre 2024 e il restante entro il 15 ottobre 2025.

Vino, Comune Sermoneta chiede stato calamità naturale per peronospora

Vino, Comune Sermoneta chiede stato calamità naturale per peronosporaMilano, 16 ago. (askanews) – Il Comune di Sermoneta (Latina) ha deliberato la richiesta alla Regione Lazio del “riconoscimento dello stato di calamità naturale per i danni subiti dai raccolti ad opera della peronospora”. La delibera di Giunta è del 14 agosto e segue una raccolta di segnalazione dei danni alle viti rivolta agli agricoltori locali e promossa dall’assessore comunale all’Agricoltura, Bruno Bianconi.

Segnalazioni che hanno evidenziato i danni che molte aziende di Sermoneta hanno avuto e che hanno compromesso la vendemmia di quest’anno. Danni dei quali l’Amministrazione locale ha interessato formalmente la Regione.

Vino, l’Albania diventa il 50esimo Stato membro dell’Oiv

Vino, l’Albania diventa il 50esimo Stato membro dell’OivMilano, 16 ago. (askanews) – L’Albania è diventata ufficialmente il 50esimo Stato membro dell’Organizzazione internazionale della vite e del vino (Oiv). Un traguardo che l’organizzazione raggiunge per la prima volta nei suoi cento anni di storia.

Lo ha annunciato la stessa Oiv, spiegando che, diventando membro, l’Albania” beneficerà delle informazioni, della cooperazione e dei servizi di una rete di circa mille esperti e potrà partecipare alle decisioni fondamentali che riguardano l’evoluzione del settore e di far sentire la propria voce diventando uno dei 50 decisori in un’area così importante”. “La cooperazione degli Stati membri all’interno dell’Oiv è un fattore chiave per una migliore comunicazione, una legislazione più efficace e quindi un commercio più trasparente e fruttuoso nel settore vitivinicolo” continua l’organizzazione, precisando che in qualità di nuovo membro, l’Albania parteciperà alla 22esima Assemblea generale che si terrà nell’ottobre di quest’anno

Nel 2022, l’Albania aveva una superficie vitata di 11.339 ettari e, secondo le statistiche dell’Oiv, era il 41esimo produttore al mondo e il 55esimo consumatore.

Vino, è on-line da oggi la guida “The WineHunter Award 2023″

Vino, è on-line da oggi la guida “The WineHunter Award 2023″Milano, 16 ago. (askanews) – È online da oggi, 16 agosto, sul sito “The WineHunter” la guida dedicata alle migliori referenze “wine and food” degustate durante l’anno , scelte dalle otto commissioni d’assaggio coordinate da Helmuth Kocher: in totale 4.032 vini e 560 prodotti Food-Spirits-Beer. Pubblicate, inoltre, le “Top 125 wine” e “Top 41” prodotti culinaria che concorrono all’assegnazione del massimo premio, il “The WineHunter Awards Platinum”, titolo che verrà ufficializzato durante il 32esimo Merano WineFestival in programma dal 3 al 7 novembre 2023.

Sugli ottomila vini degustati, a 2.769 è stato assegnato il “The WH Rosso” (90-92,99 punti) e a 1.263 il “The WH Award Gold” (93-95,99 punti). Da questi ultimi nasce la lista dei “Top 125 wine” candidati al Platinum Award. Per quanto riguarda gli altri prodotti, hanno conquistato il “WH Food Award Rosso” 205 prodotti “food”, mentre il “WH Spirits Award Rosso” è andato a 83 tra distillati e superalcolici e a 16 birre artigianali il “WH Beer Award Rosso”. Il “Food Award Gold” è stato assegnato a 189 prodotti Food, 61 Spirits e 6 Beer. La consultazione della guida online è gratuita e permette di conoscere, oltre a votazione e tipologia di premio assegnato, dettagli riguardanti il prodotto e l’azienda produttrice.

“Da ormai 32 anni coordino e seguo con molta attenzione e passione le valutazioni dei vini per l’accesso al Merano WineFestival, inoltre dal 2015 i prodotti rientrano nel riconoscimento The WineHunter Award” ha ricordato Helmuth Kocher, facendo “i complimenti ai produttori: anche quest’anno abbiamo rilevato un aumento dell’eccellenza” e sottolineando che “l’Italia dà dimostrazione di avere non solo un grande patrimonio vitivinicolo, ma di essere leader mondiale per la qualità”.

Vino, il premio “Casato Prime Donne” a Maria Canabal per “Parabere”

Vino, il premio “Casato Prime Donne” a Maria Canabal per “Parabere”Milano, 16 ago. (askanews) – Nel 2023 il premio “Casato Prime Donne” sceglie uno dei personaggi che hanno lavorato di più in favore della parità di genere nel “food and wine”: Maria Canabal, fondatrice e organizzatrice del Forum Parabere. Dal 2015, ogni anno il forum riunisce in un luogo diverso 400 donne provenienti da ogni parte del mondo: cuoche e scienziate, ingegneri e contadine, antropologhe, produttrici di vino e agronome. Parabere non ha scopi di lucro ed è finalizzato all’empowerment mediante tre ingredienti: informazione, insegnamento e modelli di ruolo. Cerca quindi di creare un network che accresca le opportunità per le partecipanti e accresca la loro consapevolezza. Nel 2015 Maria Canabal è stata riconosciuta tra le “Most influential women in gastronomy” dalla Foundation Woman’s Week, e i suoi libri di cucina sono stati premiati dai Gourmand Cookbooks Awards come “Migliori al mondo”.

La giuria del Premio Casato Prime Donne, presieduta da Donatella Cinelli Colombini e composta da Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione, assieme al sindaco di Montalcino, Silvio Franceschelli, e al presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci, hanno scelto due dei maggiori portali di informazione sul vino come vincitori dei premi giornalistici per il loro contributo nella valorizzazione di Montalcino e dei suoi vini. Il Premio Consorzio del Brunello sul tema “Il Brunello e gli altri vini di Montalcino” è stato assegnato a Loredana Sottile e Gianluca Atzeni del portale “Trebicchieri”, il settimanale del Gambero Rosso, “per aver diffuso in modo attento e professionale informazioni e approfondimenti sulle produzioni enologiche di Montalcino”. Il premio sul tema “Io e Montalcino” è andato invece ad Alessandro Regoli e Irene Chiari del portale “WineNews”, “per aver divulgato, in modo costante, tempestivo, preciso e esauriente, notizie sull’Italia del vino e del cibo e sul territorio del Brunello di Montalcino e i suoi personaggi”. La cerimonia del Premio Casato Prime Donne avverrà a Montalcino nel Teatro degli Astrusi sabato 16 settembre alle 10.30. Dallo scorso anno il premio contiene anche un incubatore di talenti giovanili che, nell’attuale edizione, riguarda cinque giovani e due classi delle scuole superiori di Montalcino e, “attraverso la valorizzazione del loro talento, vuole compiere un’azione di empowerment nei confronti dei coetanei spingendoli a credere nelle proprie capacità e nel valore sociale che scaturisce dall’impegno professionale e umano”.

Ristoranti italiani nel mondo battono spagnoli e francesi

Ristoranti italiani nel mondo battono spagnoli e francesiMilano, 16 ago. (askanews) – A inizio 2023, i 938 ristoranti italiani presenti a New York rappresentano l’11% di tutti i ristoranti della Grande Mela, i 324 di Melbourne pesano per il 9% del totale della città australiana e nelle metropoli sudamericane di Rio De Janeiro (722) e Buenos Aires (373) la cucina italiana vale rispettivamente l’8% e il 7% del totale. Tra i dati analizzati durante il settimo forum “La roadmap del futuro per il food and beverage” di Bormio organizzato da The European House – Ambrosetti spicca un dato su tutti: la città con più ristoranti italiani al mondo è Tokyo, con quasi 5.000 ristoranti che pesano per il 4,9% del totale della metropoli giapponese. Sono molti anche a Los Angeles (570 pari al 5,3% del totale), a Hong Kong (541, il 4%) e Pechino con 253 locali tipici italiani, vale a dire il 2,1% di tutti i ristoranti della capitale cinese.

“La ‘fame’ di made In Italy e di prodotti italiani – ha dichiarato Valerio De Molli, managing partner & Ceo, The European House – Ambrosetti – è dimostrata anche dalla presenza di locali tipici direttamente sul territorio estero dove l’Italia supera con grande distacco i due principali Paesi competitor: Francia e Spagna. Vi sono alcuni elementi che limitano, tuttavia, la presenza internazionale dell’alimentare italiano, su tutti la frammentazione di un settore composto per l’85% da piccole imprese con quindi un’inferiore propensione all’investimento e il fenomeno dell’italian sounding, l’evocazione di italianità su prodotti agroalimentari non italiani. Un fattore che pone pressione sulla competitività delle esportazioni made in Italy autentiche”. A Tokyo, dove i ristoranti italiani sono 4.982 (il 4,9% del totale) quelli francesi si fermano a 2.131 (il 2,1%) e quelli spagnoli a 492, solo lo 0,5% della megalopoli giapponese. Rimanendo in Asia le proporzioni non cambiano a Hong Kong (541 italiani, 286 francesi e 126 spagnoli) così come a Pechino: 253 locali del Bel Paese (il 2,1% del totale), 94 francesi (0,8%) e solamente 28 spagnoli (0,2%). In America del Nord la differenza è molto marcata: 938 ristoranti italiani a New York rappresentano il 10,9% del totale, ma i francesi si fermano a 232 (2,7%), stessa quota degli spagnoli. Sulla costa ovest l’amore per l’italianità è lo stesso: a Los Angeles i 570 ristoranti italiani rappresentano il 5,3% del totale, mentre quelli francesi si fermano a 104 (1%) e gli spagnoli arrivano a 264 (2,5%). Anche a Melbourne Italia è sinonimo di buona cucina: 324 ristoranti italiani (il 9% del totale), 83 francesi e 61 spagnoli. Anche in SudAmerica la sproporzione è evidente: a Rio de Janeiro la cucina italiana conta 722 locali dedicati (8% di tutti i ristoranti), 110 francesi (1,2%) e 48 spagnoli, mentre a Buenos Aires gli spagnoli (274) superano nettamente i francesi (81), ma non gli italiani: 373 ristoranti in totale, il 7% di tutti i locali della capitale Argentina.

Gambino (Colomba Bianca): lavoriamo perché Salemi diventi Città del vino

Gambino (Colomba Bianca): lavoriamo perché Salemi diventi Città del vinoMilano, 14 ago. (askanews) – “Ci piacerebbe che Salemi in futuro possa diventare ‘Città del Vino’ e stiamo lavorando affinché questo avvenga: crediamo infatti che la fortuna di un vino e di un brand sia il prodotto del suo legame con il territorio”. Lo ha annunciato Giuseppe Gambino, direttore vendite e sviluppo commerciale di Colomba Bianca, la cooperativa vitivinicola con sede a Mazara del Vallo (Trapani) che riunisce 2.480 viticoltori.

“Il territorio di Salemi ha tutte le caratteristiche per emergere come culla ideale per gli spumanti e per i vini rossi strutturati” ha spiegato Gambino, ricordando che “abbiamo intrapreso un percorso: far diventare questa area un’unità geografica aggiuntiva di Doc Sicilia”. Nel marzo scorso, infatti, il Comitato promotore aveva chiesto alla Regione Sicilia il riconoscimento di Salemi come unità geografica aggiuntiva della Doc Sicilia e la conseguente abrogazione della Igt Salemi. L’annuncio è stato fatto a margine di “Calici di stelle” nel Castello di Salemi, l’iniziativa organizzata da Colomba Bianca-Biocantine di Sicilia, in collaborazione con il Comune della cittadina siciliana e veicolato dal Movimento Turismo del Vino. “Il turismo del vino rappresenta uno strumento di arricchimento e di valorizzazione delle tradizioni locali, un ponte tra la storia millenaria dell’arte vitivinicola e la modernità dell’industria turistica. Il territorio, con le sue vigne, le Cantine, le tradizioni culturali e le eccellenze enogastronomiche costituisce un patrimonio unico capace di attrarre visitatori da tutto il mondo” ha spiegato il presidente di Colomba Bianca, Dino Taschetta, aggiungendo che “questo turismo non solo arricchisce le esperienze dei viaggiatori, ma contribuisce anche alla conservazione delle tradizioni agricole e culturali, alla promozione delle produzioni locali e all’incremento delle attività economiche nelle comunità vinicole. Ci impegniamo – ha concluso – a lavorare insieme per sviluppare e valorizzare l’enoturismo in modo etico, rispettoso e vantaggioso per tutti gli attori coinvolti”.

Vino, Librandi: grande successo per il “Cirò Wine Festival”

Vino, Librandi: grande successo per il “Cirò Wine Festival”Milano, 14 ago. (askanews) – “Siamo contentissimi e molto soddisfatti di questa edizione, che ha innalzato il livello di una proposta di racconto e valorizzazione del nostro areale, riscontrando sempre più appeal tra il pubblico di appassionati e specialisti, coinvolgendo, ed è questa la vera sorpresa, moltissimi giovani che sono oggi la fetta di consumatori più difficile da raggiungere e che invece dimostrano in maniera sempre più crescente l’interesse verso i nostri prodotti e sono curiosi di conoscere le esperienze imprenditoriali e aziendali dei tanti protagonisti della denominazione”. Così il presidente del Consorzio di tutela vini Doc Cirò e Melissa, Raffaele Librandi, ha commentato il successo di pubblico registrato nella serata conclusiva del “Cirò Wine Festival” manifestazione che ha visto la partecipazioni di 33 Cantine del territorio.

“Come abbiamo sentito dire dagli ospiti di questa edizione, Luca Gardini e Luciano Pignataro, dobbiamo essere orgogliosi del nostro territorio e del nostro vitigno, unico al mondo – ha concluso librandi – verso il quale profondiamo azioni di promozione sempre più mirate non solo in Calabria ma anche in Italia e all’estero con iniziative che puntano a far scoprire ai consumatori e ai giornalisti le peculiarità del Gaglioppo”. Nei giorni clou dell’evento giornalisti nazionali e calabresi hanno effettuato i tour nelle terre del Gaglioppo, incontrando aziende, produttori, e scoprendo le vigne di questo areale vitivinicolo calabrese. “Quando un vino è unico come il Gaglioppo non ha nulla da invidiare a nessun altro” ha affermato Luca Gardini, aggiungendo “ho trovato grande autorità in questo vitigno e in questa Denominazione, soprattutto riscontrando la grande versatilità che ha anche nella versione rosata, divertendomi a degustare e capire le diverse filosofie e vari territori con vini di grande identità e grande carattere”.

Anche Luciano Pignataro, grande conoscitore dell’enogastronomia del Sud, ha ribadito la qualità del Gaglioppo e la sua “longevità che gli permette di esprimersi nel tempo con grande qualità, dimostrando il suo carattere di unicità”. Alla festa finale del “Cirò Wine Festival 2023” hanno partecipato anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo, il sindaco di Cirò Marina, Sergio Ferrari, e il primo cittadino di Cirò, Mario Sculco.

R. Sicilia: 27 mln per promuovere i nostri vini nei mercati extra Ue

R. Sicilia: 27 mln per promuovere i nostri vini nei mercati extra UeMilano, 14 ago. (askanews) – Al via due bandi per complessivi 27 milioni di euro destinati alla promozione del vino siciliano nei mercati extra Ue e alla qualificazione della viticoltura e dell’enologia. I bandi sono stati pubblicati dall’assessorato dell’Agricoltura della Regione Sicilia nell’ambito dei finanziamenti dell’Organizzazione comune del mercato vitivinicolo (Ocm vino). Gli interventi riguardano la realizzazione e l’ammodernamento delle strutture delle imprese, l’acquisto di attrezzature per la produzione, trasformazione, imbottigliamento, conservazione e commercializzazione dei prodotti; la realizzazione di punti vendita aziendali ed extra aziendali esclusivamente fissi, purché non ubicati all’interno delle unità produttive di trasformazione; interventi di efficientamento energetico.

“Rafforziamo la nostra strategia di sostegno al vino siciliano con interventi di sistema volti ad accompagnare le aziende nella conquista di nuovi mercati: da un lato, puntiamo sulla straordinaria qualità del prodotto e sul racconto dell’unicità del territorio che esprime ogni singola bottiglia, nel quale si realizza un’irripetibile relazione tra enologia, cultura, tradizioni e paesaggio” ha commentato il vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, aggiungendo “e dall’altro lato, puntiamo a modernizzare le cantine per migliorare la resa e la sostenibilità della produzione”. La Regione ha precisato che per quanto riguarda gli investimenti in Cantina, “i principali obiettivi operativi che si intendono raggiungere sono migliorare la sostenibilità economica e la competitività dei produttori vitivinicoli, il rendimento delle aziende in materia di efficienza e risparmio energetici, e di processi sostenibili, contribuire alla mitigazione e all’adattamento dei cambiamenti climatici”.

Vino, Montepulciano racconterà il dio Fufluns, il Bacco etrusco

Vino, Montepulciano racconterà il dio Fufluns, il Bacco etruscoMilano, 11 ago. (askanews) – Montepulciano (Siena) approfondirà la figura di Fufluns, la misteriosa divinità etrusca del vino. Il Comune della cittadina è infatti tra gli enti che si sono aggiudicati l’VIII edizione del Bando “Giornata degli Etruschi 2023”, promosso dal Consiglio Regionale della Toscana per promuovere lo studio e la conoscenza della civiltà etrusca.

Fufluns è il dio etrusco della vendemmia, del vino, della felicità, della salute e della crescita in tutte le cose, assimilabile al dio greco Dioniso e al dio romano Bacco, ma in confronto a questi gode di una “fama” alquanto limitata. Le risorse regionali (poco meno di cinquemila euro), assieme a una compartecipazione dello stesso Comune, serviranno per la pubblicazione di un volume e per realizzare alcune iniziative innovative volte ad ampliare la platea delle persone da raggiungere, come la realizzazione di un canale YouTube appositamente dedicato, con materiale video di ricerca e interviste, accompagnato da una campagna social propedeutica sia alla presentazione del volume che dello stesso canale. Per la redazione del catalogo verranno coinvolti i maggiori esperti e studiosi del territorio di Montepulciano, facendo particolare riferimento Società Storica Poliziana, associazione senza fini di lucro, i cui soci si dedicano, da oltre vent’anni, allo studio del territorio e della sua storia, in sinergia con enti di istruzione e ricerca, prime fra tutte le Università della provincia di Siena.

“Con questo progetto, che vede come destinatario il grande pubblico, si propone di raccogliere e di esporre, in modo chiaro, divulgativo ed accessibile anche ai non addetti ai lavori, tutto ciò che di questa divinità conosciamo al momento, a partire dall’etimologia del nome stesso, su cui ancora c’è molta incertezza, a suoi legami con la complessa figura del dio greco Dionisio” spiega l’assessora alla Cultura, Lucia Musso, ringraziando tutti coloro “che hanno consentito il buon esito del bando e che si impegneranno nella realizzazione della pubblicazione, particolarmente cara ad un territorio fortemente legato alla cultura del vino come il nostro”. Sarà infine immancabile un collegamento con uno dei principali aspetti della cultura e dell’economia di Montepulcianio, costituito dall’enologia, con l’esposizione delle nostre conoscenze sull’introduzione della viticultura in Etruria e sulle sue modalità di coltivazione, con particolare riferimento, fin dove possibile, all’Etruria interna. Questo progetto inoltre si inserisce, ed integra, lo studio intrapreso dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano sulla storia e l’origine della coltivazione della vite e della produzione e commercializzazione del vino e del Vino Nobile nel nostro territorio.