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Vino, consegnati i riconoscimenti del 43esimo Premio Masi

Vino, consegnati i riconoscimenti del 43esimo Premio MasiMilano, 27 ott. (askanews) – La produttrice toscana Donatella Cinelli Colombini si è aggiudicata il premio internazionale “Civiltà del Vino”, Fratel Gedovar Nazzari, Economo Generale dell’Opera Don Calabria, ha ricevuto il “Grosso D’Oro Veneziano”, mentre l’imprenditore triestino Riccardo Illy, lo scultore vicentino Arcangelo Sassolino e l’attivista e scrittrice ambientalista Sara Segantin sono stati i vincitori del premio “Civiltà Veneta”. Questo il bilancio del 43esimo “Premio Masi” la cui cerimonia di premiazione si è tenuta a Monteleone21, nuovo centro polifunzionale della celebre Cantina veronese nel cuore della Valpolicella.


“Un progetto – ha spiegato il presidente del Gruppo Masi, Sandro Boscaini in merito a Monteleone21 – che rappresenta la visione di Masi e il legame profondo con il territorio e che aspira a diventare un punto di riferimento per l’enoturismo, un hub culturale dedicato al mondo del vino e un palcoscenico per accelerare l’attrattività delle Venezie e della Valpolicella”. Promosso dalla Fondazione Masi presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti, il premio aveva come fil rouge “Il circolo virtuoso della bellezza”. Prima della premiazione, è stato consegnato un riconoscimento speciale: la “Targa Giorgio Boscaini”, che la famiglia Boscaini da più di quarant’anni riserva a chi ha collaborato a lungo e con particolare dedizione alle proprie attività e alla distribuzione dei prodotti Masi nel mondo. Quest’anno è stata conferita a George Hadjikyriacos, Managing Director di Spectus Wine and Spirits Merchants, “per il contributo pluridecennale dato nel costruire il successo del marchio Masi a Cipro, promuovendo con passione la conoscenza dei valori veneti e dei suoi vini, in particolare dell’Amarone”.


I premiati per la “Civiltà Veneta” e la “Civiltà del Vino” hanno ricevuto delle bottiglie con serigrafia in oro realizzata dai maestri vetrai veneziani, che simboleggiano “la botte di Amarone condivisa”, originale oggetto del premio. L’Opera don Calabria ha ricevuto, oltre alla riproduzione in oro per opera del maestro orafo Alberto Zucchetta del “Grosso Veneziano”, la moneta che per secoli ebbe corso legale nella Serenissima, un contributo in denaro a sostegno di opere umanitarie dell’Istituto.

”Vinifera”, nuovo format per il mercato artigianale alpino di Trento

”Vinifera”, nuovo format per il mercato artigianale alpino di TrentoMilano, 27 ott. (askanews) – Stesse date, nuovo format: sabato 22 e domenica 23 marzo 2025, il primo weekend di primavera, si svolgerà a TrentoExpo la sesta edizione di “Vinifera”, mostra mercato dedicata ai vini e ai cibi dei territori dell’arco alpino. Dopo la pausa nel 2024, i ragazzi e le ragazze dell’associazione Centrifuga hanno lavorato per realizzare un’edizione 2025 caratterizzata da diverse novità. La rassegna, a cui partecipano piccole e medie realtà artigianali, verrà ampliata con un’attenzione crescente ai territori transalpini e ai prodotti agricoli delle terre alte. 


“Innanzitutto, cambierà il format della manifestazione, con gli appuntamenti di “FuoriVinifera” che inizieranno già in autunno per accompagnarci fino alle due giornate di ‘Mercato Artigianale Alpino’ a TrentoExpo” spiega Manuela Barrasso, presidente dell’Associazione Centrifuga che organizza l’evento, aggiungendo che “il focus, in questo momento, è incentrato al completamento della selezione di produttori di vini e cibi artigianali provenienti da tutto l’arco alpino e, in particolare, da Francia, Svizzera, Austria e Slovenia oltre che, ovviamente, da tutte le regioni e provincie alpine italiane”.   Tra i banchi, oltre ai vignaioli, saranno presenti anche produttori di trasformati, semenze, mieli, prodotti caseari, frutta e verdura, con un’area mercato totalmente rinnovata rispetto alle scorse edizioni, diffusa sui 10mila metri quadrati di spazi interni ed esterni. Non sarà solo una fiera di vino, quindi, ma un’esperienza dove gli agricoltori artigiani alpini saranno protagonisti.    “Vinifera è per noi da sempre uno spazio di condivisione, educazione e convivialità, ideato per conoscere di persona gli artigiani alpini scelti con cura” prosegue la presidente, rimarcando che “vogliamo riportare sotto i riflettori il concetto di produzione artigianale, di agricoltura, perché vino e cibo sono uno strumento straordinario per arrivare a conoscere il mondo alpino e le sue caratteristiche qualitative uniche al mondo”.    Novità anche nella grafica: “Vinifera” si presenta con un nuovo logo rivisto dalla designer trentina Francesca Pasini, che mantiene saldi gli elementi costitutivi originari ed il payoff, ma si rinnova nelle linee. A realizzare la locandina dell’evento, invece, quest’anno sarà la visual designer Nadia Groff.

Vino, Lantieri: entro Natale il primo Franciacorta Blanc de Noir

Vino, Lantieri: entro Natale il primo Franciacorta Blanc de NoirMilano, 26 ott. (askanews) – “I miei antenati nel 1500 e 1600 rifornivano la Corte dei Gonzaga con un rosso che si chiamava ‘Rubino di Corte Franca’, venduto già a quei tempi in bottiglia: ero affascinato dalla lunga storia vinicola della mia famiglia e ho deciso di riprendere quel solco, acquistare nuovi appezzamenti di terreno per farne vigneti e produrre Franciacorta in grado di traghettare il prestigio secolare dei Lantieri de Paratico nel nuovo millennio”. A parlare è Fabio Lantieri de Paratico, il cui obiettivo di rinnovare con una visione e uno stile nuovi la storia di famiglia (bresciana con radici franciacortine che risalgono a più di mille anni fa) si concretizza negli anni Novanta quando entra nell’azienda di Capriolo (Brescia), dove suo padre Giancarlo, rompendo una tradizione secolare di vini fermi, si era messo a produrre già da oltre un ventennio Franciacorta in maniera tanto pioneristica quanto amatoriale.


A fianco del padre e poi del figlio, un enologo del calibro di Cesare Ferrari, professionista che, proprio a partire dagli anni Settanta, ha accompagnato la nascita e la crescita di molte Cantine franciacortine, e che oggi è coadiuvato dal collega Alessandro Santini e dall’agronomo Pierluigi Donna. Ad affiancare Fabio Lantieri de Paratico la moglie Patrizia e le giovani figlie, Gaia e Isabella. L’azienda oggi conta 25 ettari vitati, certificati biologici da oltre dieci anni e dislocati in parte intorno alla Cantina e in parte alle pendici del Monte Alto, tra i Comuni di Capriolo e Adro, in un’area caratterizzata da suoli molto eterogeni. “Credo sia un dovere di tutti noi imprenditori contrastare, nell’ambito della nostra attività, il fenomeno del riscaldamento globale, a prescindere della percentuale di responsabilità dell’uomo” spiega Fabio Lantieri, rimarcando che “per questa ragione abbiamo intrapreso la scelta biologica convinti che non sia il punto di arrivo ma uno strumento per migliorare la sostenibilità nella conduzione dell’azienda”. La Cantina è anche dotata di un un impianto per il recupero dell’acqua piovana e di un impianto fotovoltaico che produce circa il 30% dell’energia elettrica consumata, “ma l’obiettivo è quello di arrivare al 50%”. Le vigne sono dedicate in prevalenza alle uve tradizionali della zona della Franciacorta, vale a dire Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco e l’autoctono Erbamat, sempre raccolte a mano.


Le bottiglie di Metodo Classico Docg sono complessivamente 160mila, divise tra due Brut, un Extra Brut, un Satèn, un Nature, un Brut Rosé e una Riserva Origines caratterizzati da un ottimo rapporto qualità-prezzo, a cui si aggiungerà entro Natale un “Blanc de Noirs”. Chiude il cerchio l’immancabile produzione di Curtefranca Doc, due rossi e un bianco, che si attesta sulle 15mila bottiglie. Del complesso aziendale fa parte anche Corte Lantieri, un resort con ristorante.

Vino, nuovo record per l’asta solidale “Barolo en primeur”

Vino, nuovo record per l’asta solidale “Barolo en primeur”Grinzane Cavour (Cuneo), 26 ott. (askanews) – A poche ore dalla conclusione della vendemmia nelle Langhe, l’asta solidale “Barolo en primeur” andata in scena nel tardo pomeriggio di ieri nello splendido Castello di Grinzane Cavour (Cuneo), ha stabilito un nuovo primato, raccogliendo attraverso la vendita di 24 lotti con 14 barrique, poco meno di un milione, 987mila euro. Un record a cui andrà sommato il ricavato del 25esimo lotto abbinato alla quindicesima barrique che verrà battuto, nella medesima location, il prossimo 10 novembre all’”Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba” in live streaming con Hong Kong.


Promosso da Fondazione CRC Donare ETS e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, in collaborazione con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, “Barolo en primeur”, giunto alla sua quarta edizione, colleziona dunque un nuovo successo portando il totale delle quattro aste fin qui battute ad oltre 3,3 mln di euro, e stabilendo ogni anno un nuovo record, dato che nel 2021 gli euro raccolti erano stati 666mila, nel 2022 834mila e 877mila nel 2023. Sono andati in asta Barolo e Barbaresco della vendemmia 2023: 14 barrique da circa 200 litri del “Barolo Vigna Gustava” vinificate dall’enologo Donato Lanati in maniera separata in base alla parcellizzazione della vigna, contraddistinte dal commento del noto critico enologico Antonio Galloni(Vinous), e che daranno vita ognuna a 270 bottiglie. Un vino sempre più interessante, quest’anno caratterizzato da una grandissima eleganza, a cui si sono aggiunti dieci lotti comunali, che hanno raccolto sotto il Comune di provenienza 1.229 bottiglie donate da oltre 80 Cantine del Consorzio, divise tra 938 bottiglie da 0,75 litri, 243 magnum e 48 doppie magnum, per un totale di 1.212 litri. E infine il maestoso “Tonneau del Presidente” da cui si ricaveranno 540 bottiglie.


L’asta nella fortezza delle Langhe, battuta come da tradizione dal direttore di Christie’s Italia, Cristiano De Lorenzo, si è svolta in collegamento in diretta con la sede Christie’s di New York e con il 67 Pall Mall di Londra, alle quali si sono aggiunte offerte da Montreal e online grazie alla piattaforma Auction Collective. Tutte le bottiglie, impreziosite e rese uniche dall’etichetta che riproduce l’opera “Broken Token” dell’artista scozzese Susan Philipsz, saranno consegnate ai nuovi proprietari quando sarà terminato l’affinamento previsto dal Disciplinare: 38 mesi per il Barolo e 26 mesi per il Barbaresco a decorrere dal 1 novembre dell’anno di produzione delle uve. Il ricavato dell’asta sarà invece subito devoluto ai progetti benefici associati ai lotti, che comprendono il restauro di edifici storici, iniziative culturali, iniziative legate all’arte, progetti educativi per i più giovani, aiuto alle persone con disabilità, ricerca medica, crescita del sistema welfare e piani di assistenza a madri in difficoltà. Il ricavato dei lotti comunali sosterrà invece le infrastrutture e l’innovazione didattica della storica Scuola Enologica di Alba e altri enti locali, così da rinforzare sempre di più il legame con il territorio che produce alcuni dei vini più importanti e famosi del mondo.


“Questa quarta edizione conferma il grande successo dell’iniziativa” ha affermato Giuliano Viglione, presidente di Fondazione Donare ETS, spiegando che “il dono chiama il dono, come mi piace dire: uno degli aspetti che rende unico ‘Barolo en primeur’ è proprio la pluralità dei soggetti che contribuiscono, ottenendo in cambio un vino straordinario, e dei progetti sociali che vengono sostenuti grazie a questi fondi”. “L’asta solidale è una vittoria per tutti i produttori delle Langhe: si è riuscita ad affermare nel calendario dei filantropi e degli investitori attratti dalla possibilità di ottenere in anticipo lotti di Barolo e Barbaresco che negli anni aumenteranno di valore” ha commentato Sergio Germano, presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. “Quest’anno abbiamo consegnato le prime bottiglie di Barolo a chi ha partecipato alla prima edizione dell’asta, e di Barbaresco a chi si è aggiudicato la seconda edizione” ha aggiunto, concludendo “ora monitoreremo l’andamento del mercato secondario di queste etichette, perché sta crescendo sempre più la curiosità del settore e siamo certi che il mercato risponderà presente”.

Vino, il 27 e 28 ottobre a Roma c’è “L’Italia del Pinot Nero”

Vino, il 27 e 28 ottobre a Roma c’è “L’Italia del Pinot Nero”Milano, 25 ott. (askanews) – Conoscere ed esplorare la ricchezza del nostro del più nobile ed elegante vitigno a bacca rossa, raccontando le peculiarità dei diversi territori che lo valorizzano: è questo l’obiettivo della prima edizione de “L’Italia del Pinot Nero”, in programma domenica 27 e lunedì 28 ottobre al Belstay Hotel di Roma. La manifestazione è organizzata dalla testata “Vinodabere”, che nei mesi scorsi ha pubblicato anche la “Guida ai Migliori Pinot Nero d’Italia” 2024.


“‘L’Italia del Pinot Nero’ è non solo una celebrazione del vino, ma anche una vetrina per il nostro patrimonio enologico” spiegano i promotori, aggiungendo che “questo evento vuole essere un’occasione per scoprire, approfondire le sfumature di questo affascinante vitigno, ed il legame ormai creatosi con i territori dove è stato messo a dimora, confrontandosi con esperti, produttori e appassionati”. Alla due giorni partecipano 40 produttori, che presentano i loro vini (non solo Pinot Nero) ad operatori del settore e agli appassionati. Si inizia domenica alle 10.30 con la degustazione tecnica dal titolo “Il giro d’Italia attraverso il Pinot Nero”, guidata da Antonio Paolini, Maurizio Valeriani, e Dario Cappelloni. Nel pomeriggio l’apertura dei banchi di assaggio riservati alla stampa, operatori e sommelier (dalle 14 alle 16) e poi dalle 16 alle 20 aperti al pubblico. Lunedì si riprende dalle 10 alle 18.30 con un’altra giornata di assaggi.


Quaranta le Cantine presenti provenienti da 14 regioni: Kellerei Bozen – Cantina Bolzano (Alto Adige), Brunnenhof Mazzon (Alto Adige), Ebner – Tenuta (Alto Adige), Erste+Neue (Alto Adige), Kellerei Kaltern-Cantina Caldaro (Alto Adige), Klosterhof (Alto Adige), Marinushof (Alto Adige), Plonerhof (Alto Adige), Romen (Alto Adige), Schloss Englar (Alto Adige), Widum Baumann 1048 (Alto Adige), Borgo dei Posseri (Trentino), La Cadalora (Trentino), Castelsimoni (Abruzzo), San Salvatore 1988 (Campania), Komjanc (Friuli Venezia Giulia), Tenuta Luisa (Friuli Venezia Giulia), Paolo e Noemia d’Amico (Lazio), La Genisia (Lombardia), Tenuta Quvestra Ballerio (Lombardia), Coppacchioli Tattini (Marche), Fattoria Mancini (Marche), Bricco Maiolica (Piemonte), Colle Manora (Piemonte), Colombo Cascina Pastori (Piemonte), Isolabella della Croce (Piemonte), Gulfi (Sicilia), Fontodi (Toscana), La Poggiciola (Toscana), Ornina-Agricola (Toscana), Panizzi (Toscana), Nuova Tenuta Paradiso (Umbria), La Palazzola di Stefano Grilli (Umbria), Grosjean (Valle d’Aosta) e Opificio del Pinot Nero di Marco Buvoli (Veneto). Presente anche la Distribuzione AfriWines con i vini delle aziende sudafricane Diemersdal, Spier, Oak Valley, Whalehaven, e l’argentina Familia Schroeder.

Wine Enthusiast: Franciacorta è l’”International Wine Region” 2024

Wine Enthusiast: Franciacorta è l’”International Wine Region” 2024

Milano, 24 ott. (askanews) – La Franciacorta (Brescia) si è aggiudicata l’”International (Non U.S.) Wine Region of the Year 2024″ ai Wine Star Awards del magazine statunitense Wine Enthusiast. Gli Awards, che quest’anno festeggiano il 25esimo anniversario, premiano ogni anno le realtà che hanno dato un contributo significativo all’industria del vino.


“Questo premio che ci riempie di orgoglio e ci motiva a continuare con ancora più determinazione sulla strada che abbiamo intrapreso, è il risultato di un lavoro collettivo che vede coinvolti il Consorzio e tutte le Cantine associate, impegnati da anni nella valorizzazione del territorio e nel miglioramento continuo della qualità dei vini” ha spiegato il presidente del Consorzio Franciacorta, Silvano Brescianini, aggiungendo che “la vittoria riflette il successo delle strategie di marketing e di posizionamento del brand Franciacorta, soprattutto sul mercato internazionale”. “Un esempio chiave di questo impegno è il lavoro fatto proprio negli Stati Uniti, dove Franciacorta ha stretto partnership strategiche con eventi di alto profilo, come gli Emmy Awards e, più recentemente, con la Guida Michelin Usa” ha proseguito Brescianini, rimarcando che “queste collaborazioni hanno rafforzato la visibilità del marchio e consolidato il suo valore come ‘Premium Sparkling Wine’. Sappiamo che il lavoro da fare è ancora lungo – ha concluso – ma i risultati che stiamo raggiungendo, anche a livello internazionale, ci stimolano a lavorare rispettando la terra, con l’obiettivo di consolidare la posizione di Franciacorta come punto di riferimento globale per i vini spumanti di alta qualità”.


Il riconoscimento sarà consegnato ufficialmente il 27 gennaio 2025 durante una serata di gala al Westin St. Francis di San Francisco, e verrà illustrato nel numero “Best of Year” del magazine.

Vino, oggi è il “Collio Day 2024”: appuntamenti in 13 città

Vino, oggi è il “Collio Day 2024”: appuntamenti in 13 cittàMilano, 24 ott. (askanews) – Giunto alla sua ottava edizione, torna oggi il “Collio Day”, evento itinerante organizzato dal Consorzio Tutela Vini Collio e dall’Associazione Italiana Sommelier (Ais). Per questo secondo appuntamento dell’anno saranno infatti tredici le città ospitanti, da Nord a Sud, per una serata che avrà come protagonisti i vini del Collio abbinati alle eccellenze gastronomiche della Regione Friuli Venezia. Un viaggio nella cultura enologica di questa splendida regione, alla presenza di 40 produttori che presenteranno e metteranno in degustazione 91 vini evidenziando le varie tipologie della Denominazione.


“Un importante momento di condivisione dei valori del nostro territorio – ha affermato la direttrice del Consorzio, Lavinia Zamaro – che risulta ancora più prezioso dal punto di vista comunicativo, vista la presenza, oltre ai vini Doc Collio di diverse eccellenze gastronomiche della nostra terra”. Continua infatti la collaborazione con il Consorzio del Formaggio Montasio e del Consorzio del Prosciutto di San Daniele.

Torna la guida “I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia” del Corriere

Torna la guida “I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia” del CorriereMilano, 24 ott. (askanews) – Da sabato 26 ottobre, per due mesi, con Corriere della Sera torna in edicola “I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia”, undicesima edizione della guida firmata dal vicedirettore Luciano Ferraro e dal critico enologico statunitense James Suckling.


“Abbiamo davanti uno scenario agricolo diverso da quello del passato: è necessario usare pratiche antiche e nuove tecnologie per limitare i danni degli effetti del cambiamento climatico, un tema fondamentale, di cui si parla ancora troppo poco” ha spiegato Ferraro, aggiungendo che “per questo abbiamo voluto dedicare la guida 2025 a tutti quei vignaioli che hanno trovato nuove strade per contrastare il global warming salvando ancora una volta la qualità e la varietà del vino italiano”. Alla sezione con il racconto dell’esperienza di cento vignaioli, si aggiunge quella con la classifica dei cento migliori vini, stilata per il secondo anno consecutivo e con l’introduzione di nuovi criteri per il punteggio da Suckling. “Li abbiamo selezionati dopo aver degustato negli ultimi dodici mesi oltre 9.000 vini italiani e più di 50.000 vini a livello globale” racconta il celebre critico, rimarcando che “questa classifica presenta molti vini distintivi e affascinanti provenienti da diverse regioni italiane e per tutti i gusti e per tutte le tasche”.


La guida contiene anche un appendice dedicata ai dieci migliori vigneti italiani, per storia, resilienza e bellezza, firmata da Marco Simonit, e un intervento di Federico Rampini dal titolo “Uno sguardo dall’America”, che racconta come il vino sia diventato “un’arma possente nell’arsenale del ‘soft power’ italiano negli Stati Uniti”.

Vino, è morto Etile Carpenè, quarta generazione della Carpenè Malvolti

Vino, è morto Etile Carpenè, quarta generazione della Carpenè MalvoltiMilano, 24 ott. (askanews) – Etile Carpenè, quarta generazione della Carpenè Malvolti, si è spento ieri a Conegnaliano (Treviso). Aveva ottant’anni e ha dedicato la sua vita alla ricerca e alla cultura enologica a partire dal Prosecco e dalle colline del Conegliano Valdobbiadene, e con la sua passione e il suo impegno ha ispirato generazioni di studenti e professionisti.


Etile Carpenè, Accademico emerito dell’Accademia della Vite e del Vino, lascia la moglie Nicoletta, la figlia Rosanna e la nipote Etilia che porteranno avanti il suo operato con amore e passione per la più longeva casa spumantistica italiana. Diplomato al Liceo Scientifico di Rosenberg in Svizzera, si è specializzato in Enologia all’Università di Talence a Bordeaux, e si è laureato in Chimica all’Università di Ferrara e dopo gli studi ha iniziato l’attività nell’impresa di famiglia divenendone in seguito amministratore delegato e presidente. In questo ruolo espanse la produzione, amplificò e potenziò la distribuzione, riorganizzò e rinnovò la rete vendita sostenendo l’immagine della marca con campagne pubblicitarie in televisione e sulla stampa, portando il nome Carpenè Malvolti in un tutto il mondo.


Tra gli incarichi rivestiti da Etile Carpenè al di fuori del contesto aziendale, la presidenza dell’Istituto Metodo Classico dal 1990 al 2001, la carica in Federvini nel 1992 prima di consigliere e poi di vicepresidente del Sindacato vini spumanti, nonché la nomina nello stesso anno a consigliere nel Consorzio Tutela Prosecco, carica rinnovata per due mandati consecutivi. La cerimonia di commemorazione si terrà sabato 26 ottobre alle 10 nella Chiesa Parrocchiale dei Santi Martino e Rosa a Conegliano.

”La Gola” torna in edicola per fare cultura enogastronomica

”La Gola” torna in edicola per fare cultura enogastronomicaMilano, 23 ott. (askanews) – “La Gola”, celebre testata fondata da Gianni Sassi che negli anni Ottanta ha segnato la storia dell’enogastronomia, tornerà in edicola all’inizio di novembre. Oggi, come allora, non seguirà le tendenze editoriali per offrire ai lettori un percorso diverso e multidisciplinare.


La rivista non avrà ricette e non darà voti. Farà cultura: del cibo e intorno al cibo. Non celebrerà mode ma tratterà gli argomenti come si fa nella terza pagina dei quotidiani. Il cibo e tutto ciò che interesserà la gola sarà punto di partenza, di arrivo o di transito degli argomenti trattati. L’ambizione è quella di stimolare chi vive il mondo dell’enogastronomia e coinvolgere chi vive gli altri mondi. Uno dei marchi di fabbrica sarà la vena artistica. Ad accompagnare i pezzi, scritti con l’originale e iconico carattere Times New Roman, non ci saranno foto ma opere d’arte, visto che ogni numero sarà affidato ad un artista diverso. Il primo numero è un fil-rouge che omaggia il giornale primogenito attraverso le illustrazioni di Massimo Dolcini e Gianni Sassi che animarono il giornale tra il 1982 e il 1986. Percorso che continuerà con la pubblicazione di alcuni pezzi con grafica originale.


Tra gli autori, oltre ai giornalisti, saranno presenti teorici del cibo, scrittori, artisti, filosofi, designer e molti altri. Tra questi Alberto Capatti (direttore della prima Gola e primo rettore dell’Università di Pollenzo) nelle vesti di corsivista e consulente gastronomico, Caroline Corbetta (giornalista, curatrice d’arte e fondatrice del “ilcrepaccio”) che avrà il compito di curare la parte artistica, e Piero Ruggeri (fumettista) che per ogni numero tratteggerà la storia di un personaggio, partendo da Pietro Leemann. In questo primo numero sono presenti anche Matteo Campagnoli (poeta, scrittore e traduttore), Marcello Frixione (Filosofo. Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia dell’Università di Genova), Francesca Grazioli (Centro internazionale di ricerca Bioversity International), Andrea Guolo (giornalista), Beatrice Guzzi (chef e gastronoma), Cristina Manfredi (giornalista), Matteo Minà (giornalista), Italo Piccoli (sociologo e collaboratore della prima Gola), Andrea Ruggiero (Designer e Professore di Industrial Design alla Parsons School of Design di New York) e Paolo Tegoni (Docente di Scienze Gastronomiche presso l’Università di Parma). Ospiti d’eccezione, il designer Chris Bangle (famoso per aver guidato l’ufficio stile di Bmw) e Giovanni Di Lorenzo (direttore del settimanale tedesco “Die Zeit”). Ultima parte grafica invece è uno still-life d’autore disegnato da Jacopo Ascari su styling di Benedetta Ceppi. Il tutto sotto la direzione di Fabio Gibellino, che del progetto è anche editore. La cadenza del magazine sarà trimestrale con l’intento di realizzare anche edizioni speciali in occasione di eventi come Pitti Immagine, la Biennale Venezia, Collisioni e altri. Per quanto riguarda la tiratura, invece, sarà limitata a duemila copie numerate, mentre la distribuzione avverrà nelle metropoli, nelle città d’arte, di turismo e in quelle di grande tradizione enogastromica. Per quanto riguarda i punti vendita, “La Gola” sarà presente esclusivamente nelle edicole premium, in libreria, stazioni e aeroporti (oltre che in abbonamento) e a Roma nel bookshop della Galleria Nazionale d’Arte Moderna.


Il progetto avrà anche una versione online (www.rivistalagola.it) che sarà accomunato al giornale solamente dal carattere. La sua natura sarà più pop e i suoi pezzi, tra storie e news di prodotti, saranno brevi e sintetici, mentre del giornale cartaceo pubblicherà solo indice e copertina.