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Vino, il 4 febbraio “Benvenuto Brunello” torna a NY con 34 Cantine

Vino, il 4 febbraio “Benvenuto Brunello” torna a NY con 34 CantineMilano, 2 feb. (askanews) – Riparte dagli Stati Uniti il Consorzio del vino Brunello di Montalcino, che il 4 febbraio vola a New York per l’edizione a stelle e strisce di “Benvenuto Brunello”. L’appuntamento con la nuova annata 2020 e la Riserva 2019 del principe dei rossi toscani è sulla Quarantesima strada, dove al “GH on the Park” di Manhattan 34 produttori incontreranno oltre 450 tra operatori e stampa Usa.


“In un contesto generale di grande incertezza per il mercato del vino è per noi fondamentale continuare a presidiare la nostra principale piazza di sbocco, dove destiniamo oltre il 30% delle nostre esportazioni” ha commentato il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci, ricordando che “nel 2024 le vendite interne di Brunello hanno segnato una ulteriore crescita (+2% a valore secondo l’Osservatorio Uiv su base Sipsource) in controtendenza con le medie-mercato, ma il 2025 si apre con molte insidie: da una parte la discussione sulle etichette con ‘alert’ sanitari, dall’altra lo spettro dei dazi annunciati dal presidente Trump. Per questo – ha concluso Bindocci – l’appuntamento di ‘Benvenuto Brunello Usa’ ricopre particolare importanza”. Ad aprire l’evento di NY, il walk-around tasting, dalle 11 alle 16, con le aziende. Nei calici, oltre alle nuove annate di Brunello anche il Rosso di Montalcino 2023. In contemporanea, la prima sessione di “Delving deeper into Brunello di Montalcino 2020”, il seminario condotto dal MW Gabriele Gorelli che per l’occasione illustra “Brunello Forma”, il nuovo metodo di valutazione dell’annata, presentato per la prima volta lo scorso novembre all’anteprima nel borgo toscano, e la preview del video in 3D della Denominazione realizzato dall’esperto di wine maps francese Pierre Le Hong. Si tratta di riprese tridimensionali che mappano il vigneto di Montalcino sulla base di diversi parametri, dall’estensione degli ettari all’altitudine, dai versanti alla base geologica dei suoli fino all’andamento delle precipitazioni e la media delle temperature. A seguire, alle 13.30, la seconda sessione: in entrambi gli appuntamenti è prevista anche la degustazione di otto vini. In chiusura di programma la “cocktail dinner” allo “The Skylark”, il lounge bar con vista Empire State Building, con un centinaio di ospiti tra operatori e giornalisti top tier che potranno degustare diverse annate di Brunello di Montalcino.


Le aziende partecipanti sono Argiano, Banfi, Belpoggio, Camigliano, Campogiovanni, Caprili, Carpineto, Celestino Pecci, Col D’Orcia, Collemattoni, Corte Pavone, Cortonesi, Donatella Cinelli Colombini, Fanti, Fossacolle, Il Poggione, La Casaccia di Franceschi, La Fornace, La Magia, La Poderina, Le Ragnaie, Marchesi Frescobaldi, Máté, Mocali, Musico, Pian Delle Querci, Pinino, Podere Brizio, Ridolfi, San Polo, Sanlorenzo, Sassodisole, Tenuta Buon Tempo, Tenute Silvio Nardi.

”Tenuta Perano 2022″ di Frescobaldi debutta su mercati internazionali

”Tenuta Perano 2022″ di Frescobaldi debutta su mercati internazionaliMilano, 2 feb. (askanews) – Debutta sui mercati internazionali la nuova annata di “Tenuta Perano Chianti Classico 2022” di Marchesi Frescobaldi. Situata tra i paesaggi storici del Chianti Classico, Tenuta Perano rappresenta una delle eccellenze enologiche della celebre azienda vitivinicola con mille anni di storia sulle spalle: qui, a 500 metri sul livello del mare, i vigneti si sviluppano come un anfiteatro con esposizione a Sud- Sud Ovest.


Blend a base Sangiovese è frutto di un’ottima annata: dopo un inverno ricco di precipitazioni e caratterizzato da mattinate gelide, l’aumento delle temperature primaverili ha favorito un germogliamento regolare e una fioritura perfetta tra il 5 e il 7 giugno. L’estate calda e soleggiata, con rinfrescanti piogge ad agosto, ha permesso alle uve di maturare in modo equilibrato, regalando profumi intensi. La vendemmia, iniziata il 18 settembre, ha rivelato una piacevole complessità aromatica e una bella ricchezza tannica. Le uve raccolte manualmente sono state vinificate con una lunga macerazione e poi sono state lasciate maturare 12 mesi in barrique e acciaio, a cui è seguito un ulteriore periodo in bottiglia.

Vino, il “Premio Enozioni 2025” assegnato a Battisti, Kim e Vezzola

Vino, il “Premio Enozioni 2025” assegnato a Battisti, Kim e VezzolaMilano, 1 feb. (askanews) – Milano, 1 febbraio 2025 – Uno degli chef più solidi e amati della scena milanese, l’”Italian Wine Evangelist” che comunica con competenza e entusiasmo il vino italiano nel mondo e infine uno stimato enologo e winemaker: sono Cesare Battisti (Ristorante Ratanà), Stevie Kim e Mattia Vezzola (Cantina Costaripa) i vincitori del “Premio Enozioni a Milano” 2025 che ogni anno incorona tre personaggi del mondo enogastronomico italiano che si sono distinti, per professionalità e doti comunicative.


I riconoscimenti, realizzati dall’artista toscano Sandro Granucci, sono stati consegnati nel corso della tradizionale cena di gala che si è svolta ieri sera nelle sale del The Westin Palace Hotel che ha di fatto inaugurato la VII edizione dell’annuale appuntamento ideato e organizzato da Associazione italiana sommelier (Ais) Lombardia che oggi e domani, sabato 1 e domenica 2 febbraio, accoglie sommelier provenienti da tutta la Lombardia, e non, per partecipare a masterclass e banchi di assaggio. “Quest’anno, più che mai, il nostro annuale premio va a tre personaggi che riescono a coniugare insieme non solo una grande professionalità in quello che fanno quotidianamente, ma anche un’innata capacità comunicativa che li rende dei grandi ambasciatori del mondo enogastronomico italiano” ha affermato il presidente di Ais Lombardia, Hosam Eldin Abou Eleyoun, sottolineando che “siamo molto orgogliosi che questi tre protagonisti e professionisti entrino a far parte del prestigioso palmares di Enozioni a Milano”.


“La cultura enogastronomica è fatta di persone, territorio e passione, e sapere di aver dato il mio contributo alla sua diffusione mi riempie di orgoglio” ha commentato Battisti, aggiungendo che “questo riconoscimento è un incoraggiamento a continuare a raccontare la nostra identità attraverso il cibo, con autenticità e rispetto per la tradizione, tenendo sempre uno sguardo verso il futuro”. “Il mio obiettivo è sempre stato chiaro: rendere il vino italiano più coinvolgente e accessibile, anche ad un pubblico più ampio, pur continuando a rispettarne la profondità e la complessità” ha detto Kim, sottolineando che “questo premio è per me la conferma che, anche quando il percorso non è lineare e l’approccio rompe gli schemi, passione e dedizione possono davvero lasciare il segno”.


“Questo riconoscimento arriva dopo una carriera dedicata alla ricerca della massima qualità nel Metodo Classico e nei Rosè, ambiti nei quali ho sempre cercato di creare vini che esprimessero l’eccellenza e l’unicità” ha dichiarato Vezzola, concludendo “ingrazio di cuore Ais Lombardia per aver voluto premiare questo percorso e condivido questo traguardo con tutti coloro che hanno creduto insieme a me nella bellezza e nella complessità dei Rosè”.

Consorzio Valpolicella compie 100 anni e disegna il futuro dell’Amarone

Consorzio Valpolicella compie 100 anni e disegna il futuro dell’AmaroneVerona, 1 feb. (askanews) – “I tre vini della Valpolicella riflettono i differenti gusti lungo tutto l’arco di una vita, e questo è probabilmente un unicum tra le Denominazioni italiane. L’Amarone (ma anche il Recioto) per i consumatori maturi, il Ripasso per i millennials, il Valpolicella, un vino contemporaneo che non a caso Milo Manara interpretava con una donna, per i giovani”. Così oggi ad “Amarone Opera Prima”, il presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella, Christian Marchesini, ha celebrato il centenario del primo Consorzio rossista veneto con più di 2.400 aziende, 360 imbottigliatori e un vigneto di circa 8.600 ettari.


Al convegno di apertura, il focus è però più sul futuro rispetto a un passato che, ricorda ancora Marchesini, “ci ha regalato tanti valori intangibili, identitari e di immagine, ma anche benessere per tutta la comunità, se pensiamo che nell’ultimo quarto di secolo il solo valore fondiario dei terreni vitati è cresciuto del 133% a fronte un’estensione dei vigneti del 65%. Se all’asset vigna aggiungiamo quello della cantina – chiosa – il valore attuale della nostra denominazione arriva a circa 6 miliardi di euro”. In primo piano il mercato, nell’analisi dell’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv). Per il re della Valpolicella il 2024 chiude a -2% sull’anno precedente ma con un recupero del 9% nel secondo semestre. “Un rimbalzo significativo – sottolinea l’Osservatorio – se si considerano le difficoltà di quasi tutte le principali Denominazioni rosse del pianeta ma ancora ‘leggero’ per uscire dalla complessità del periodo”. Secondo l’analisi voluta dal Consorzio, il nuovo secolo della Denominazione, e del suo vino di punta, deve concentrarsi su una maggior segmentazione, e cioè spesso preparando tre valigie per altrettante destinazioni di mercato diverse. Oppure, e in questo caso sempre, individuando target, posizionamenti e toni differenti con cui dialogare. In particolare, l’Amarone non dovrà snaturare se stesso ma avere ben chiari i propri obiettivi di posizionamento di vino icona, presso un pubblico principalmente composto da consumatori in età matura e un reddito saldamente superiore ai 100 mila dollari (negli Usa i baby-boomers sono il 40% dei wine drinkers, con gli alto-spendenti che salgono al 53%). Un identikit che dalla storica roccaforte nordeuropea (cui è riservato il 50% del mercato estero) deve crescere negli Stati Uniti, dove prevale nella East Coast (da NY alla Florida), ma che vale anche in Giappone o in Cina, dove già l’Amarone vanta una quota molto alta sul totale del proprio export (10%).


Un target, infine, incline più di altri ad ascoltare il racconto che sta dietro alla produzione dei vini simbolo e (non un fattore secondario) più propenso a viaggiare e a conoscere un territorio di produzione il cui prezioso alleato dovrà essere Verona e il suo brand universale. “In sintesi – secondo il responsabile dell’Osservatorio Uiv, Carlo Flamini – l’Amarone dovrà proporre al mondo un proprio ‘cocktail’, fatto di aree produttive e diverse vallate, del brand Verona, di stile e coerenza per un metodo atto a divenire esso stesso espressione di territorio”.

A Vinifera vignaioli alpini ospitano quelli delle isole del Mediterraneo

A Vinifera vignaioli alpini ospitano quelli delle isole del MediterraneoMilano, 1 feb. (askanews) – Dopo due anni di preparazione, ritorna in formato extralarge e con tantissime novità Vinifera la manifestazione dedicata alle produzioni e ai produttori artigianali alpini. Sabato 22 e domenica 23 marzo a TrentoExpo, i protagonisti dell’evento saranno come sempre gli oltre cento vignaioli provenienti da tutte le regioni alpine e transalpine (Francia, Svizzera, Austria e Slovenia) i quali, nella prossima edizione, troveranno al loro fianco anche una selezione di produttori delle isole minori del Mediterraneo, presenti con i loro vini ai banchi dopo aver attraversato i mari di Pantelleria, Capraia, Ischia, Isola del Giglio, Ustica, Isola d’Elba, Salina e tanti altri.


Proseguendo nella prospettiva già intrapresa nelle precedenti edizioni, il Mercato Artigiano Alpino proporrà anche un desk interamente dedicato ai sidri grazie alla collaborazione con l’Associazione pommelier e assaggiatori di sidro (Apas), e una selezione di birrifici agricoli, in entrambi i casi con produttori provenienti dai territori alpini e transalpini. “Organizzare una manifestazione con la presenza di tutti i produttori in prima persona e valorizzare la formula del mercato – ha dichiarato Manuela Barrasso, presidente dell’Associazione Centrifuga che organizza l’evento – significa favorire l’incontro e il confronto diretto tra chi produce e chi consuma, il quale ha il diritto di sapere e il dovere di informarsi da chi, dove e come sono stati prodotti gli alimenti che sta acquistando”.


Totalmente rinnovato anche lo spazio dedicato al food, all’interno del quale, grazie alla collaborazione con Slow Food Trentino, sarà possibile assaggiare le diverse sfumature che offrono i mieli alpini e farsi incuriosire con la sezione dedicata ai grani antichi e allo scambio semi, realizzata in sinergia con Coltivare Condividendo e con Rete Semi Rurali. Per quanto riguarda le masterclass si comincia sabato alle 11.30 con “Alti due ettari”, una degustazione dedicata alle storie e alla produzione di cinque piccoli/grandi produttori alpini con Jacopo Cossater. Domenica pomeriggio alle 14.30 invece Matteo Gallello accompagnerà i partecipanti in un viaggio tra sette isole del Mediterraneo, esplorando i mari, le comunità, i paesaggi e ovviamente i vini dei produttori ospiti 2025: “Piccole isole/Sostanza mediterranea”.


Nell’area esterna di TrentoExpo, completamente rivista, oltre alla possibilità di assaggiare le specialità culinarie preparate dagli artigiani del gusto, sarà inoltre possibile partecipare ai laboratori didattici promossi dai produttori stessi. Non mancheranno infine incontri, musica, artigianato, un’esposizione fotografica a cura dell’Associazione Fotosintesi Avellana e lo splendido salottino di Baba Associazione Culturale.

Cantina Vignaioli Morellino Scansano presenta il “San Bruzio 2023″

Cantina Vignaioli Morellino Scansano presenta il “San Bruzio 2023″Milano, 1 feb. (askanews) – “Il nostro approccio ai bianchi è sempre stato piuttosto semplice e questa è la prima volta che ci cimentiamo con un vino pensato per resistere al tempo. L’idea ci è venuta dal ‘Vigna Fiorini’, un Vermentino che pur vinificato per essere un vino fresco, d’annata, ha dimostrato invece una grande capacità di mantenersi negli anni. Ecco allora il ‘San Bruzio’ un Vermentino in purezza proposto per essere mantenuto nel tempo e bevuto più tardi, selezionato dei terreni di una zona che permette di avere un’alcolicità un po’ più bassa pur mantenendo le uve sulla pianta un po’ più a lungo a surmaturare, e anche in grado di mantenere una buona acidità esprimendo il carattere di questo vitigno tout court”. A dirlo ad askanews è Sergio Bucci, direttore generale della Cantina Vignaioli Morellino di Scansano, presentando in anteprima alla stampa a Milano il “San Bruzio Vermentino Superiore Doc Maremma Toscana 2023”, la nuova etichetta della cooperativa grossetana che sarà sul mercato da marzo e che punta a dimostrare come il tempo possa essere un alleato prezioso per questa varietà.


Il vino prende il nome dal vigneto in località San Bruzio a Magliano (Grosseto), nei cui campagne c’è un monastero in rovina costruito intorno al Mille dai Benedettini, ed è prodotto con sole uve solo Vermentino coltivate a cordone speronato su un terreno arenario limoso, il 25% circa delle quali raccolte a maturazione regolare e lasciato in cella, e il resto fatto surmaturare in pianta per due-tre settimane e, dopo 48 ore di macerazione a freddo con le bucce, affinato in acciaio per sei mesi assieme alle fecce fini. Una volta pronto, viene imbottigliato a partire dal mese di luglio successivo alla vendemmia. “Di questa prima annata ne facciamo solo seimila bottiglie e l’idea è quella di provare a parlare con il nostro pubblico, con i nostri consumatori, cercando in instillare loro l’idea che un vino bianco pur di Maremma si possa bere non soltanto come vino d’annata ma anche dopo tre-quattro anni della vendemmia, magari cambiando tipologia di beva ma non per questo perdendo le sue caratteristiche qualitative” prosegue Bucci, manager capace di una delle imprese collettive (classe 1972) più interessanti del nostro Paese.


“Per una cooperativa questo approccio significa pensare a crearsi un domani non soltanto con prodotti che storicamente produci ma cercando di pensare a qualcosa che possa andare oltre e valorizzare ulteriormente la produzione della Cantina. Quindi un lavoro con i soci coinvolti per una certa etichetta per arrivare ad un risultato che poi possa ripagare tutti” continua Bucci parlando con askanews, sottolineando come i soci “siano abbastanza aperti alle innovazioni e a quello che in generale proponiamo, questo alla luce della storia del ‘Governo all’uso toscano’ che sta avendo un ottimo successo, del Ciliegiolo che sta viaggiando molto bene, del Vigna Fiorini (quindi del lavoro su una singola vigna di Vermentino che soltanto dieci anni fa non esisteva), dello spumante ‘Maremma Toscana Doc’. Tutti approcci che hanno portato risultati e valore alla Cantina e quindi oggi è più facile che una nuova idea trovi attenzione e meno di difficoltà nell’essere accolta rispetto anche solo a qualche anno fa”. Anche la cooperazione più evoluta, prosegue sul proprio percorso di “premiumizzazione” ma con un occhio attentissimo al mercato, di cui è da sempre uno dei più lucidi interpreti per la capacità di sapere coniugare qualità e prezzo. Lo ha fatto con i rossi, modernissimi nella loro facilità di beva mai a scapito della qualità, e ora ci prova con continuità e con un progetto più articolato con i bianchi, la cui ricchezza e complessità nella piacevolezza vanno nella giusta direzione.

Vino, Banfi: Elisa Seitzinger firma la “Pettegola Limited Edition 2025″

Vino, Banfi: Elisa Seitzinger firma la “Pettegola Limited Edition 2025″Milano, 1 feb. (askanews) – Giunta alla sua ottava edizione, il progetto “La Pettegola Limited Edition” di Banfi, ha coinvolto l’illustratrice ed artista visiva Elisa Seitzinger che si ispira all’arte medievale sacra e cortese, alla pittura dei primitivi fiamminghi e italiani, alle icone russe, ai mosaici bizantini, ai tarocchi, all’iconografia esoterica, agli ex-voto ma anche all’arte visiva degli anni Venti e Trenta. Per questa “Limited Edition 2025” del Vermentino prodotto dalla celebre Cantina di Montalcino, la visual artist ossolana da oltre vent’anni residente a Torino, ha realizzato un’illustrazione in cui la Regina delle pettegole è immersa in un regno di rara eleganza, con il suo inseparabile uccellino che le sussurra segreti nell’orecchio.


“L’iconografia della regina è ispirata a un personaggio storico, la regina Isabella d’Aragona, alias Sant’Elisabetta del Portogallo, la protettrice degli enologi per il suo impegno nella produzione del vino. Ho aggiunto quindi un’aureola dietro il suo profilo che, volendo, può essere anche semplicemente interpretata come una luna piena in un cielo stellato” ha spiegato Seitzinger, aggiungendo che “la nostra regina regna sulla costa toscana, dove crescono campi di girasoli, fiori che da sempre sono il simbolo della gioia di vivere e dell’allegria” Nel corso della sua carriera, Seitzinger ha collaborato con importanti testate e istituzioni culturali, e le sue opere sono state esposte in diverse mostre. Recentemente, ha illustrato il “Symbolic Soul Tarot” e l’”Herbarium Oracle”, pubblicati da Llewellyn Worldwide. Prima di lei, gli artisti che sono stati chiamati a disegnare “La Pettegola Limited Edition” sono stati Emiliano Ponzi (2024), Noma Bar (2023), Van Orton (2022), Elena Salmistraro (2021), Riccardo Guasco (2020), Ale Giorgini (2019), Alessandro Baronciani (2018).


Oltre al progetto della Limited Edition, dopo tredici vendemmie ricche di soddisfazioni, con l’annata 2024 il look de “La Pettegola” si è rinnovato, rafforzando gli elementi distintivi del brand: l’uccellino, la pettegola, nel nuovo visual appare in rilievo, e la scia è stata ingrandita ed è accompagnata da linee sinuose secondarie e sottili, con leggeri glitter di sfondo. Tutto nel segno di “un vino spiritoso, vivace e peperino”.

Vino, Uiv: consumi tricolori in Usa chiudono 2024 in negativo (-4%)

Vino, Uiv: consumi tricolori in Usa chiudono 2024 in negativo (-4%)Milano, 31 gen. (askanews) – A dispetto dei dati export, i consumi reali di vino italiano negli Stati Uniti chiudono il 2024 in calo e i paventati dazi dell’amministrazione Trump assumono così un significato ancor più preoccupante. Lo sottolinea Unione italiana vini (Uiv) che con il suo Osservatorio ha elaborato i dati a tutto lo scorso anno di vendite nell’off e on trade statunitense del prodotto tricolore.


Secondo l’analisi, il 2024 si è chiuso con un calo a volume nelle vendite di vino italiano negli Usa del 4,4% a fronte di un deficit generale del totale mercato a -7,2%. Pagano maggiormente (nelle rilevazioni targate Sipsource presso il retail e l’horeca a stelle e strisce) i bianchi e i rossi, entrambi a -6,4%, mentre tengono gli spumanti italiani (+1,5%) che guadagnano importanti quote di mercato sui competitor. In difficoltà le principali denominazioni, fatta eccezione per Prosecco, Brunello di Montalcino e Barolo. Trend confermati anche dalle elaborazioni dell’Osservatorio Uiv su base Nielsen, che intercetta le vendite nella grande distribuzione e retail statunitense. Lo scorso anno il calo a volume del vino tricolore ha segnato un gap del 4,2% e del 2,5% a valore (a 2,6 miliardi di euro). In passivo i volumi acquistati della quasi totalità dei vini italiani, con picchi per il Pinot Grigio Delle Venezie (-7%) e il Lambrusco (-6%) mentre sono in controtendenza i soli bianchi siciliani (+5%), il Brunello di Montalcino (+3%) e il Prosecco (+1%), che però paga un -4% nell’ultimo trimestre. E proprio l’ultimo quarto dell’anno, quello che ricomprende le festività per il Thanksgiving e il Natale, è stato tra i peggiori, con perdite del 7% volume e del 6% valore.


Tutto il contrario, secondo Uiv, rispetto alle rilevazioni export dei primi 11 mesi, che davano una crescita del 7% solo in piccola parte condizionata dall’exploit, imposto dai dazi, del mese di novembre. Un anticipo di mercato, quello di novembre, che ha visto la domanda di spumanti lievitare addirittura del 41% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e che farà segnare un ulteriore record a dicembre ma, sempre secondo Unione italiana vini, “ci sarà poco da alzare i calici”.

Vino, un anno di eventi per celebrare 30 anni del Verduno Pelaverga Doc

Vino, un anno di eventi per celebrare 30 anni del Verduno Pelaverga DocMilano, 31 gen. (askanews) – Il Verduno Pelaverga Doc celebra quest’anno il trentesimo anniversario del riconoscimento della Denominazione. Vitigno autoctono a bacca nera che risale al XVII secolo, è il simbolo di una tradizione vitivinicola profondamente radicata nel territorio del borgo in provincia di Cuneo. Prodotto esclusivamente a Verduno e nei comuni limitrofi di La Morra e Roddi d’Alba, con uno dei vitigni più rari del Piemonte, il Pelaverga piccolo, è stato preservato e valorizzato dai vignaioli locali tutelando così un importante patrimonio ampelografico.


L’importante compleanno della Denominazione viene festeggiato attraverso un ricco calendario di eventi volti a raccontare la storia, i sapori e la cultura di questo vino speciale. Per tutto il 2025, l’Associazione “Verduno è Uno” porterà il suo vino sui principali palcoscenici nazionali e internazionali, attraverso attività promozionali, degustazioni, incontri. Dopo la partecipazione a “Nebbiolo Prima 2025” e “Grandi Langhe 2025”, i prossimi appuntamenti sono a “Stoccolma – Barolo & Friends”, e a “Indigena World Tour – Houston” con Ian D’Agata. E’ previsto poi per la primavera-estate un incoming di sommelier internazionali, a cui seguirà in estate il “Verduno Pelaverga e Contemporary Cuisine” nei Paesi Bassi, per valorizzare l’abbinamento di questo rosso con la cucina contemporanea. Settempre atteso un incoming di giornalisti italiani con la degustazione dell’annata 2024 e l’investitura ufficiale degli Ambasciatori del Verduno Pelaverga Doc. “Il Verduno Pelaverga Doc è molto più di un vino, è un racconto secolare che lega natura, tradizione e innovazione” ha affermato il presidente dell’associazione, Diego Morra, parlando di “un vitigno che, grazie alla tenacia e all’ostinazione dei produttori di Verduno, è riuscito a sopravvivere e a distinguersi nel panorama enologico italiano. Questo trentennale – ha concluso Morra – è per tutti noi un’occasione per condividere con il mondo un vino che amiamo ma anche un pezzo di storia italiana, un patrimonio di saperi, tecniche e passioni che fanno del Verduno Pelaverga Doc un portabandiera unico del territorio piemontese e delle Langhe in particolare”.

Vino, Krause: Vietti non è in vendita, il mio impegno è incrollabile

Vino, Krause: Vietti non è in vendita, il mio impegno è incrollabileMilano, 30 gen. (askanews) – “Vietti non è in vendita. Il mio impegno nei confronti di Vietti ed Enrico Serafino, altra azienda di nostra proprietà, è incrollabile. Siamo concentrati sulla crescita a lungo termine, sulla conservazione del patrimonio vitivinicolo piemontese e sugli investimenti nella sostenibilità e innovazione”. A dirlo, in una nota, è l’imprenditore statunitense Kyle J. Krause, proprietario dal 2016 della storica azienda con sede a Castiglione Falletto (Cuneo), replicando alle indiscrezioni che circolano da qualche tempo su una possibile cessione della celebre Cantina con quasi 60 ettari di proprietà e 85 in conduzione al super marchio francese del lusso Lvmh.