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Enogastronomia, “A Tavola con il Nobile”: Gracciano vince edizione 2024

Enogastronomia, “A Tavola con il Nobile”: Gracciano vince edizione 2024Milano, 24 ago. (askanews) – “Faraona in salmì marinata al Vino Nobile di Montepulciano”. È questo il titolo del piatto con il quale la Contrada di Gracciano si è aggiudicata l’edizione numero 22 del premio enogastronomico “A Tavola con il Nobile”, il concorso promosso dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano in collaborazione con il Magistrato delle Contrade della città che si è concluso nei giorni scorsi con la premiazione delle migliori ricette preparate dalle otto contrade del Bravìo delle Botti, la storica corsa tra le otto contrade per le vie del centro storico di Montepulciano che quest’anno si tiene il 25 agosto. Il tema di questa edizione è stato quello de “Gli animali pennuti dell’aia” con ricette declinate nelle seconde portate.


Sul podio, al secondo posto la Contrada di Voltaia con la ricetta “Faraona all’uva”, mentre al terzo posto la contrada di Coste con la “Faraona in palmo di Re: la sfida nobiliare di Montepulciano”. “Questo Premio rientra nel nostro modo di promuovere Montepulciano attraverso le sue eccellenze – ha commentato il vicepresidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Luca Tiberini – a partire dal Vino Nobile di Montepulciano, naturalmente, ma coniugato alla tradizione storica della gastronomia, delle manifestazioni, come il Bravìo delle Botti e di tutto quello che definiamo un ‘Sistema Montepulciano’”. “A tavola con il Nobile” è la sfida ai fornelli ideata dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano con il giornalista Bruno Gambacorta: una giuria valuta il piatto che meglio si accosta al Vino Nobile di Montepulciano. Il premio negli anni ha dato la possibilità di recuperare circa 220 ricette della tradizione.

In Alta Langa vendemmia al via con la raccolta del Pinot Nero

In Alta Langa vendemmia al via con la raccolta del Pinot NeroMilano, 23 ago. (askanews) – Ha preso il via con i primi grappoli di Pinot Nero nelle zone più precoci e assolate di Strevi (Alessandria), Serralunga d’Alba (Cuneo) e Castel Rocchero (Asti), la vendemmia in Alta Langa.


Nei prossimi giorni la raccolta entrerà nel vivo anche con le uve Chardonnay, risalendo verso i vigneti a quote via via più elevate, come Roddino e Bossolasco (Cuneo), dove l’invaiatura non è ancora completata. Il Consorzio Alta Langa spiega che salvo qualche 2lieve riduzione di resa dovuta alle condizioni meteorologiche instabili nel momento della fioritura, quello che si attende è un raccolto quantitativamente nella media e con una buona qualità delle uve”. La stagione è stata caratterizzata “da un innalzamento delle temperature a inizio primavera, seguito da un periodo alquanto piovoso e fresco: le precipitazioni sono state circa il doppio della media, rendendo questa annata agricola la più piovosa degli ultimi 67 anni”. Con l’arrivo dell’estate, le condizioni “si sono ristabilizzate, consentendo una regolare maturazione delle uve: ciò ha collocato il periodo di vendemmia tra l’ultima decade di agosto e l’inizio di settembre”.


“Siamo fiduciosi che quella iniziata possa essere un’ottima annata, grazie al costante impegno dei nostri viticoltori: le uve sono belle e sane” afferma il vicepresidente dell’ente consortile, Giovanni Carlo Bussi, rimarcando che “in un contesto in cui le condizioni climatiche sono meno prevedibili, il ruolo del viticoltore è sempre più cruciale. Anche per questo il Consorzio Alta Langa – conclude – ha avviato nei mesi scorsi una serie di appuntamenti dedicati ai soci, al fine di diffondere la conoscenza delle migliori tecniche agronomiche in vigneto e consolidare gli alti livelli qualitativi delle uve destinate a diventare Alta Langa Docg”. Il Consorzio Alta Langa, presieduto dal 2022 da Mariacristina Castelletta, è nato nel 2001 e oggi conta più di 80 case spumantiere e 90 viticoltori associati.

Vendemmia, Consorzio Oltrepò Pavese: qualità delle uve eccezionale

Vendemmia, Consorzio Oltrepò Pavese: qualità delle uve eccezionaleMilano, 23 ago. (askanews) – La vendemmia 2024 da poco iniziata in Oltrepò Pavese “conferma le previsioni iniziali sia in termini di qualità che di quantità: nonostante una diminuzione delle rese di circa il 30%, causata da un clima particolarmente piovoso durante la primavera e l’inizio dell’estate, la qualità delle uve si presenta eccezionale, promettendo vini di altissimo livello”. A dirlo è il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, spiegando che le basi spumante, in particolare il Pinot Nero, “stanno già mostrando caratteristiche straordinarie, delineando all’orizzonte un’annata memorabile per il Metodo Classico”. E’ prevedibile dunque che saranno le bollicine, il vero traino della vendemmia 2024 di questo territorio, primo in Italia e tra i principali al mondo nella produzione di Pinot Nero.


“In un anno così complesso è fondamentale non solo puntare sulla qualità del prodotto ma anche rafforzare la filiera nel suo complesso” evidenzia l’ente consortile, spiegando che “la forza e la verticalità del settore devono essere consolidate con un approccio più industriale e manageriale, orientato ai mercati e alla gestione efficiente dei costi. L’attenzione deve essere rivolta alla competitività e alla sostenibilità economica dei produttori, specialmente in un contesto segnato da difficoltà climatiche e fitosanitarie” prosegue i Consorzio che in quest’ottica ha avviato un dialogo con Regione Lombardia per individuare strumenti di sostegno e compensazione, volti a tutelare le realtà più colpite”. “La vendemmia appena iniziata rappresenta una sfida ma le complessità climatiche vengono ripagate da prospettive di eccellenza, che evidenziano ancora una volta la qualità e il potenziale dell’intera filiera vinicola dell’Oltrepò Pavese” afferma la presidente Francesca Seralvo, ricordando che un’azione coesa e sistemica, unita ad una visione strategica, sarà cruciale per affrontare le sfide future, consolidando il valore del prodotto senza mai scendere a compromessi sulla qualità.


Il Consorzio, nato nel 1971 (un anno dopo la creazione della Doc), conta su 155 soci e su un totale di circa 12.500 ettari vitati, di cui quasi 3.000 a Pinot Nero, che si estendono su 42 Comuni della fascia collinare e pedecollinare della provincia pavese. Nel 2023 in Oltrepò sono state prodotte circa 25 milioni di bottiglie.

G7, Lollobrigida: a Ortigia si parte da Piano Mattei e Africa

G7, Lollobrigida: a Ortigia si parte da Piano Mattei e AfricaRoma, 23 ago. (askanews) – “Il G7 a Ortigia durerà due giorni e mezzo. Una prima parte sarà dedicata al rapporto con i Paesi africani, al Piano Mattei, a uno sviluppo coerente del pianeta che metta in condizione di rispondere anche alle grandi domande: come diamo da mangiare a 10 miliardi di persone? Chi sostiene il cibo in laboratorio semplifica: dobbiamo trovare cibo a basso costo da potergli dare. Noi, invece, ragioniamo da italiani: diritto al cibo per tutti con l’aggiunta della qualità, diritto al cibo di qualità per tutti. Come? Investendo per esempio sulle grandi potenzialità di un continente come l’Africa: il 65% delle terre arabili del pianeta, acqua, i giovani, un patrimonio che noi rischiamo di perdere nel nostro continente, quindi forza lavoro, una capacità di rigenerazione molto elevata. Quello che gli manca sono formazione e know how. La sinergia con i Paesi cosiddetti progrediti può portare a uno sviluppo integrato che metta in condizioni l’Europa di condividere nuovamente una stagione virtuosa di rapporti con l’Africa”.


Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida al Meeting di Rimini durante l’incontro “Qual è l’essenziale nella sostenibilità?” a proposito del G7 Agricoltura e Pesca che si terrà in Sicilia, a Ortigia (Siracusa) alla fine di settembre. Il primo – ha sottolineato il ministro – a ricomprendere anche la Pesca.

Vino, al via la vendemmia del Pinot Grigio nel Nordest italiano

Vino, al via la vendemmia del Pinot Grigio nel Nordest italianoMilano, 23 ago. (askanews) – Al via la vendemmia del Pinot Grigio nel Nordest Italia. “In linea generale, rispetto all’anno scorso, questa stagione produttiva si apre in maniera positiva, soprattutto in termini qualitativi. Rispetto ai volumi, in alcuni territori ci attendiamo una minore produzione ma in tutto l’areale riscontriamo soddisfazione per uve sane e parametri chimico-fisici ottimali”. A dirlo è Stefano Sequino, Direttore del Consorzio di tutela Doc Delle Venezie, la più estesa a livello nazionale con 27mila ettari di vigneto tra Veneto, FVG e Provincia di Trento. “Allo stato attuale – continua l’ente consortile – nonostante la complessa gestione del vigneto, l’andamento meteorologico non ha condizionato lo stato di salute e qualitativo delle uve e non si registrano comunque danni da grandine né situazioni fitosanitarie particolarmente critiche”.


Matteo Lovo, presidente Assoenologi Friuli Venezia Giulia, conferma una vendemmia certamente migliore rispetto alla precedente, “che consente di portare in cantina il +15% rispetto all’anno scorso che, aveva registrato punte di decremento in termini di quantità anche pari a -30%. Complessivamente, rispetto alle medie storiche di raccolta, in Friuli Venezia Giulia dovremmo attestarci intorno al -10%, calo dovuto in parte anche a una contenuta pressione di peronospora della vite”. Per quanto riguarda l’inizio della vendemmia, Lovo precisa che “si prevede un avvio dei lavori intorno alla fine di questa settimana, nelle zone in pianura anche inizio della prossima, per concludersi poi in una decina di giorni”. Vendemmia anticipata invece per la varietà coltivata nel Veneto Occidentale, come evidenzia il locale presidente di Assoenologi, Alberto Marchisio. “La raccolta del Pinot Grigio è iniziata questa settimana e si prevede di finire verso la metà di settembre per le zone ad altitudini maggiori: l’uva è perfetta, sana e con parametri ottimali, buona acidità e presenza di acido malico, da sottolineare inoltre l’uniformità di maturazione che restituisce una bellissima colorazione della buccia” dichiara Marchisio, sottolineando che “possiamo ritenerci molto fortunati rispetto alla qualità, che definirei eccellente, mentre in termini di quantità siamo mediamente in linea con i volumi degli ultimi anni”. Discorso simile per anche per il Veneto Orientale, dove l’inizio della raccolta è atteso per la prossima settimana, come conferma il presidente di Assoenologi di questa zona, Michele Zanardo che parla di “qualità delle uve ottima” e di “quantità buona, in linea con la media delle produzioni degli anni passati”.


In Trentino la vendemmia inizierà tra fine mese agosto e inizio settembre, in ritardo di qualche giorno rispetto al 2023. “Lo stato fitosanitario dell’uva è buono: qui la gestione del Pinot Grigio è stata impegnativa, abbiamo avuto tanta pioggia ma siamo riusciti a contenere l’insorgenza di agenti patogeni” commenta Goffredo Pasolli, presidente di Assoenologi Trentino, che “in termini generali” parla di “ottimi presupposti”. Il Consorzio rimarca infine che le prime quotazioni delle uve Pinot Grigio Doc Delle Venezie “confermano un lieve incremento dei prezzi: la vendemmia parte infatti da un prezzo delle uve pari a 0,53-0,58 euro/kg, contro i 0,50-0,55 euro/kg registrato nello stesso periodo della scorsa annata”. “Si tratta di un incremento di valore che interviene tra l’altro dopo l’aumento della quota di produzione libera, pari a 140 quintali/ettaro, +10 quintali/ettaro rispetto alla stagione produttiva 2023” dice il presidente Albino Armani, parlando “di un risultato in controtendenza rispetto alla situazione media del settore vitivinicolo nazionale, particolarmente importante tenendo conto di un momento congiunturale di mercato nazionale e mondiale complesso, ma non casuale: si tratta di un percorso di crescita della Denominazione, appena iniziato, legato all’applicazione delle misure di governo dell’offerta deliberate dal nostro Cda, che concorrono a mantenere una condizione di stabilità di mercato ed un rapporto qualità/prezzo che, unite alle garanzie fornite dal contrassegno di Stato applicato su 230 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, non trova paragoni”.

Enogastronomia, è online la guida “The WineHunter Award” 2024

Enogastronomia, è online la guida “The WineHunter Award” 2024Milano, 23 ago. (askanews) – E’ stata pubblicata online la guida gratuita “The WineHunter Award” 2024 dedicata alle “migliori referenze enogastronomiche” selezionate da 14 commissioni d’assaggio coordinate da Helmuth Kocher.


Su più di 8.000 vini degustati, 4.813 hanno ottenuto il premio “The WineHunter”: a 3.390 etichette è stato assegnato il “The WineHunter Award Rosso”, che contraddistingue i prodotti che hanno conseguito tra i 90 e i 92,99 punti, mentre 1.423 referenze hanno ottenuto il “The WineHunter Award Gold” (93-94,99 punti). Tra questi ultimi, sono presenti anche i “TOP 100” prodotti wine candidati al “WineHunter Award Platinum”, il riconoscimento riservato ai prodotti di massima eccellenza con un punteggio superiore al 95. Nella sezione “Culinaria”, da quest’anno suddivisa in 3 diverse categorie, sono stati degustati complessivamente 600 prodotti. Nella categoria Food della Guida sono presenti 400 prodotti, di cui 147 hanno ottenuto il “WH Food Award Rosso” e 221 il “WH Food Award Gold”. Nella sezione Spirits, 130 etichette sono entrate nella selezione 2024, con 35 vincitori del “WH Spirit Award Rosso” e 33 del “WH Spirit Award Gold”. Infine, 70 birre degustate hanno meritato un posto nella Guida The WineHunter 2024 con 9 referenze che hanno ottenuto l’”Award Rosso” e 9 l’”Award Gold”. “Assieme ai WineHunter Scouts e ai componenti delle 14 commissioni di assaggio, tra il 17 e il 19 luglio 2024, abbiamo valutato più di 400 campioni di vino per definire le 100 eccellenze del 2024. È stata una lunga selezione, sono molto fiero del lavoro svolto e delle assegnazioni degli Award” ha affermato Kocher, spiegando che “in linea generale, abbiamo rilevato e riconosciuto l’impegno sempre maggiore delle Cantine nel dare spazio al frutto e alla sua aromaticità, al territorio, alle caratteristiche naturali del vitigno che deve essere il protagonista assoluto nel calice, anche grazie a un minor utilizzo del legno. Ne è un esempio – ha concluso – il trend in crescita della riscoperta della vinificazione in anfora, una pratica che riscopre le radici della produzione enologica proiettandosi nel futuro”.


I vincitori del premio di maggior peso della guida saranno svelati nell’ambito della cerimonia di premiazione, che si terrà l’8 novembre, durante la 33esima edizione di Merano WineFestival, che andrà in scena fino al 12 novembre.

Consorzio Grana Padano: no alla guerra dei dazi con la Cina

Consorzio Grana Padano: no alla guerra dei dazi con la CinaRoma, 23 ago. (askanews) – La guerra dei dazi che incombe tra Unione Europea e Cina preoccupa i settori economici come l’agroalimentare, che più volte nei rapporti tesi con alcuni paesi, è diventato bersaglio delle ritorsioni. In sintesi, se l’Europa colpisce i prodotti industriali, a subire il contraccolpo sono le eccellenze agroalimentari a partire dalle DOP, che vedono nel Grana Padano il leader mondiale nel consumo con 5.456.500 forme prodotte lo scorso anno e con un export che già nei primi mesi del 2024 è ulteriormente cresciuto, arrivando a rappresentare circa il 50% del prodotto commercializzato.


“I dazi ipotizzati dalla Cina contro i prodotti lattiero-caseari dell’Europa zootecnica saranno negativi per l’intero continente e soprattutto per la Francia o altri paesi di forte esportazione in Cina – commenta il direttore generale del Consorzio di Tutela, Stefano Berni – Anche l’Italia rischia delle conseguenze, ma in misura meno rilevante. Per il Grana Padano la Cina, pur non avendo raggiunto livelli di importazione del nostro prodotto in quantità rilevanti, è comunque un mercato in decisa crescita e quindi saremmo sicuramente penalizzati”. Berni sottolinea come “le limitazioni al libero scambio siano sempre un fatto negativo, che condiziona e orienta i mercati in modo artefatto”. E ricorda come il prodotto di punta del sistema DOP europeo stia già pagando da tempo un prezzo alto alla guerra combattuta sul terreno dell’economia e danneggiando anche la propria. “I produttori di Grana Padano hanno già subito blocchi in Russia nel 2014 quando ci fu l’invasione della Crimea – sottolinea – e persero completamente un mercato che si stava rivelando per noi interessantissimo avendo allora raggiunto in pochi anni le 50.000 forme di Grana Padano annue esportate verso Mosca”.


Ma le eccellenze italiane sono anche state vittima di turbolenze politiche interne, come quelle subite sul mercato americano durante l’ultima presidenza repubblicana. “Il colpo a noi e ancor di più ai nostri amici del Parmigiano Reggiano, venne inferto dall’aumento rilevante dei dazi che Trump, in un eccesso di protezionismo, aveva imposto ai nostri prodotti di qualità indirizzati in USA, caseari e non solo – ricorda il direttore generale del Consorzio Grana Padano – Rischio che potremmo correre anche il prossimo anno dopo le elezioni americane”. Berni richiama ad un principio fondamentale in un mercato libero da forzature. “Un conto sono le regole di trasparenza e garanzia per i consumatori che devono essere messi in condizione di scegliere liberamente e in base all’autenticità – sottolinea – e altra cosa sono le applicazioni di dazi rilevanti”.


Il Direttore del Consorzio chiama in causa tutti i Paesi uniti nel gruppo dei 7 Grandi, ancora a guida italiana. “Per la vicenda Cina faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità usando anche l’occasione del G7 Agricolo che si terrà in Sicilia dal 21 al 28 settembre prossimi e che vedrà noi prodotti DOP protagonisti al fianco del nostro ministro Lollobrigida anche per scongiurare questa corsa ai dazi e ai contro dazi – annuncia – Noi siamo a favore della libera scelta del consumatore purché sia essa correttamente informata e legata a prezzi corretti che non vengano eccessivamente gravati da dazi di ingresso. Quindi ci batteremo per questo a tutela dei consumatori italiani e mondiali che non devono vedere la loro capacità di spesa compromessa da costi aggiuntivi di derivazione politica oltre a quelli fisiologici dettati dalla qualità dei prodotti posti in vendita”.

Coldiretti: avviata raccolta mele, stima produzione 2024 -1%

Coldiretti: avviata raccolta mele, stima produzione 2024 -1%Milano, 19 ago. (askanews) – È cominciata nei giorni scorsi in Italia la raccolta delle mele, il frutto più presente sulle tavole nazionali, con una stima di produzione di circa 2,1 miliardi di chili, in calo dell’1% rispetto allo scorso anno. Lo ha scritto in una nota la Coldiretti, sulla base dei dati Prognosfruit. Sul raccolto nazionale 2024 pesano, infatti, le gelate primaverili che hanno interessato la regione maggiore produttrice: si stimano cali del 7% in Trentino e del 9% in Alto Adige.


Bene, invece, il Piemonte che è la seconda regione per produzione, e la provincia di Alessandria dove si registra un aumento che rispecchia quello piemontese di un circa +8%, superando i 29.245 quintali dello scorso anno (dati Istat). Si tratta per lo più di varietà antiche coltivate in Monferrato esempi importanti di tutela della biodiversità come il Pom Marcon, Renetta ruggine, Ciucarina bianca, Limonina, Ciucarin-a Rusa, Carlo Rosso, Grigio Piemonte, Calvin, Gambafina, Piatlin o Ruscai. In Val Borbera invece, nei comuni di Albera Ligure, Cabella Ligure, Cantalupo Ligure, Carrega Ligure, Grondona, Mongiardino Ligure, Roccaforte Ligure e Rocchetta Ligure è la mela Carla a farla da padrona: ne sono caratteristiche la pezzatura media piccola, la buccia giallo verde con sovracolore rosso aranciato, la polpa bianca e il sapore dolce.


“Gli sfasamenti climatici non hanno favorito il comparto ortofrutticolo ma la qualità è invece cresciuta, con frutti dolci e succosi. Per garantire una maggiore costanza dei raccolti a favore dei consumatori italiani e di tutto il mondo che apprezzano le mele nazionali, è necessario continuare ad investire in sistemi di difesa attiva e passiva dai cambiamenti del meteo e dagli insetti alieni”, ha osservato il presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco. “Salvaguardare le varietà antiche, e non mi riferisco ovviamente solo alle mele, è fondamentale per non impoverire la scelta a tavola con la rinuncia a determinati sapori e prodotti, per impedire che sparisca un patrimonio importante di biodiversità e quindi parte dell’identità ambientale e culturale del nostro territorio, una vera e propria tradizione che si tramanda di generazione in generazione”, ha aggiunto il direttore di Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco.


L’Italia è il secondo produttore europeo di mele, dietro la Polonia (-20%) e davanti a Francia e Germania, in una Ue dove si produrranno quest’anno 10,2 miliardi di chili di mele, in calo dell’11% rispetto alla passata stagione. Tre le mele più presenti sulle tavole, sono previsti in calo i raccolti di Golden Delicious (-10%) e Gala (-11%). In calo anche le mele bio (-6%) che rappresentano il 7% del raccolto totale nazionale. L’Italia vanta un rilevante patrimonio di biodiversità per quanto riguarda le varietà di mele, forte anche delle sei denominazioni di origine riconosciute dall’Ue: Mela Val di Non Dop, Mela Alto Adige Igp, Mela del Trentino Igp, Melannurca Campana Igp, Mela Valtellina Igp, Mela Rossa Cuneo Igp.

Peste Suina Africana, Assosuini: siamo in guerra, basta cinghiali

Peste Suina Africana, Assosuini: siamo in guerra, basta cinghialiMilano, 19 ago. (askanews) – “Siamo in guerra. Ormai è chiaro: l’Italia è in guerra” contro la peste suina africana. Lo ha scritto in una nota il presidente di Assosuini, Elio Martinelli. “Il Governo non sta ottenendo risultati, i Commissari Straordinari vanno e vengono. A questo punto ci resta una sola possibilità: affidarci ai cittadini e ai Comuni, soprattutto quelli in cui vi siano importanti concentrazioni di produttori di salumi e allevatori di suini, per eliminare quanti più cinghiali possibile. Nel minor tempo possibile! Sperando di essere ancora in tempo per evitare di venire tagliati fuori dall’export globale” ha aggiunto.


“La Peste Suina Africana, infatti, utilizza i cinghiali come vettori e come bacino di riserva. Quando uno di questi animali muore, e capita fino al 95% degli animali infettati, la carcassa continua a contaminare il terreno per minimo sei mesi. Se la morte avviene entro 500 metri da un allevamento il rischio contagio diventa altissimo. Lo Stato non sta riuscendo a ridurne il numero in maniera significativa. Bisogna lasciare spazio ai cacciatori e alle istituzioni locali” ha continuato. “Abbiamo, quindi, preparato una campagna di sensibilizzazione per tutti gli amministratori comunali che amano la nostra terra, le sue radici gastronomiche e sognano un futuro libero dalla PSA. Abbiamo pronta una mozione che impegni i sindaci dei Comuni ad attivarsi contro l’epidemia favorendo l’eliminazione dei cinghiali. Dobbiamo liberarci dai pregiudizi, alle ideologie e dalle paure se vogliamo far sopravvivere questa filiera economica. Assosuini c’è e sarà al fianco di chiunque vorrà impegnarsi in prima persona. Lo ribadisco: siamo in guerra, non c’è neutralità possibile. O si sta con la filiera suinicola o si sta con la Peste” ha concluso.

Vino, dal 20 al 22 settembre “Enologica Montefalco-Abbinamenti”

Vino, dal 20 al 22 settembre “Enologica Montefalco-Abbinamenti”Milano, 18 ago. (askanews) – “Enologica Montefalco-Abbinamenti”, manifestazione dedicata ai vini del territorio di Montefalco e Spoleto, in abbinamento al cibo, all’arte e alla musica, si terrà dal 20 al 22 settembre a Montefalco (Perugia). Una tre giorni organizzata dal Consorzio Tutela Vini di Montefalco, in collaborazione con La Strada del Sagrantino, il patrocinio del Comune di Montefalco e della Regione Umbria. Un evento per tutti: turisti, appassionati e winelovers con degustazioni, laboratori, iniziative in Cantina ed esperienze al calar del sole e, per i più piccoli, il “Villaggio dei Bambini”.


Taglio del nastro previsto per sabato 21 settembre alle 10.30 al Chiostro di Sant’Agostino con apertura del protagonista centrale: il banco d’assaggio dei produttori, con ben 29 Cantine e i loro vini Doc Montefalco, Doc Spoleto e Docg Montefalco Sagrantino in degustazione, in programma per le giornate di sabato 20 e domenica 21 settembre, dalle 11 alle 19.30. Non mancherà la gastronomia con l’angolo “Cibo e vino: Qual è l’abbinamento ideale?” delle produzioni agricole locali dove poter creare l’abbinamento preferito acquistando direttamente dal produttore. Ben quattro le iniziative in cartellone che prevedono ospiti speciali: venerdì 20 settembre alle 18 presso il Teatro San Filippo Neri si terrà “Lievitati & Fermentati”, abbinamenti insoliti e sorprendenti tra grandi interpretazioni di “arte bianca”” (focacce, pizze e panini) a cura di Luca Antoniucci in collaborazione con Antonio Boco per gli abbinamenti con i vini di Montefalco e Spoleto. Grande spazio al teatro con la cena spettacolo “Casting per un Delitto” del 20 settembre alle 20 alla Taverna S. Fortunato. Intrattenimento teatrale a cura della Compagnia Sarabanda in abbinamento con i vini di Montefalco e menù a cura de La Collina Banqueting. Infine, sabato 21 settembre alle 18.30 alla Sala Consiliare si terrà la degustazione “Amarone della Valpolicella e Montefalco Sagrantino, Recioto della Valpolicella e Montefalco Sagrantino Passito”, guidata da Jacopo Cossater.


Protagonisti gli show cooking presso il Chiostro di Sant’Agostino in programma sabato 21 settembre alle 11.30 “Il formaggio incontra il vino” a cura di Antonio Andreani e alle 15.30 “Il pane incontra il vino” a cura di Giuliano Pediconi, e infine alle 17.30 “La focaccia incontra il vino” a cura di Luca Antonucci. Il 22 settembre alle 10, c’è “La cucina incontra il vino” a cura di Alessandro Lestini, e alle 12 “La pasta fresca incontra il vino” con Alessio Antonucci. Nella Sala Consiliare in programma la serie di degustazioni guidate “Montefalco Terra per il vino” alla scoperta delle denominazioni tutelate dal Consorzio, mentre per l’abbinamento tra vino e arte l’appuntamento è ogni giorno al Complesso Museale di San Francesco, dove è previsto anche un workshop. Ad arricchire il programma gli eventi in Cantina, e domenica 22 settembre l’”Aperitivo in Cantina al tramonto”.