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A “Terra Madre” di Slow Food due laboratori del gusto Demeter Italia

A “Terra Madre” di Slow Food due laboratori del gusto Demeter ItaliaMilano, 18 ago. (askanews) – Due Laboratori del Gusto per scoprire le specialità dell’agricoltura biodinamica. Demeter Italia si prepara a “Terra Madre”, il Salone del Gusto organizzato da Slow Food dal 26 al 30 settembre al Parco Dora di Torino, e annuncia interessanti approfondimenti con la guida di esperti e produttori biodinamici.


Nel ricco palinsesto di appuntamenti, sabato 28 settembre si terranno due interessanti degustazioni guidate, dedicate all’apicoltura biodinamica e all’enologia e rivolte ad appassionati e addetti ai lavori. Il primo Laboratorio sul miele, “Api creatrici di vita e prezioso nettare: storie di apicoltura biodinamica e miele”, si terrà alle 16 e sarà condotto da Enrico Zagnoli di Zad Agrodynamics, che esplorerà il mondo dell’apicoltura biodinamica e le caratteristiche del miele come alimento prezioso e versatile. I partecipanti potranno degustare sei specialità preparate dall’Antica Forneria Corsini 1875 di Porretta Terme (BO): ciambellina al miele ZAD, raviola farcita con marmellata di fichi e gherigli, pralina al cioccolato fondente con ripieno di caramelle al miele e propoli, torrone classico con miele d’acacia, grissino torinesi sfogliato arrotolato nel polline Zad, bicchierino all’olivello spinoso Demeter in crema pasticcera. Ad accompagnare la degustazione, due tisane della Fattoria Cuore Verde e i succhi di mela in quattro varianti, Golden, Cuvé, Bonita-Fuji e mela Cotogna, dell’azienda Eva Bio. Il secondo Laboratorio del Gusto, a tema vino si svolgerà, sempre sabato 28, alle 19 e sarà intitolato “Di volo in volo: la biodiversità tra insetti e uccelli migratori protagonisti dei progetti enologici biodinamici”. Guidato da Camillo Zulli, enologo e direttore di Bio Cantina Orsogna, la più grande realtà enologica biodinamica in Italia, il workshop offrirà ai partecipanti la possibilità di degustare sei vini dell’azienda: Cococciola, Pecorino, Cerasuolo, Montepulciano, Passerina e Primitivo. Ogni etichetta sarà accompagnata da storie e progetti della cantina, per sottolineare l’importanza della biodiversità e delle pratiche virtuose di viticoltura biodinamica. Fabrizio Gallino, coordinatore di Slow Wine, presenterà il seminario sul vino, fornendo un contesto culturale e progettuale alla degustazione.


I laboratori, spiega Demeter Italia “saranno un percorso per scoprire e apprezzare la qualità e la sostenibilità dei prodotti biodinamici, promuovendo una maggiore consapevolezza delle scelte di consumo. L’obiettivo è educare e sensibilizzare il pubblico su temi come la biodiversità, la sostenibilità e ambientale e la cultura gastronomica”.

Vino, il collettivo Cracking Art al Barbera d’Asti Wine Festival

Vino, il collettivo Cracking Art al Barbera d’Asti Wine FestivalMilano, 18 ago. (askanews) – Per la prima edizione del “Barbera d’Asti Wine Festival” che si terrà nella città di Asti da venerdì 6 a domenica 15 settembre, spazio anche all’arte con le installazioni del collettivo Cracking Art. Questo movimento è nato a Biella nel 1993 ed è diventato celebre per il suo impegno ecologista e per la pratica della rigenerazione per le sue creazioni: piccole, medie e grandi sculture di animali dalle tinte sgargianti, tra cui anche l’iconica chiocciola, che faranno del cuore della città piemontese una galleria d’arte a cielo aperto.


“Questa contaminazione tra il mondo del vino ed altri tipi di realtà culturali è per noi di grande importanza e rilievo, soprattutto, perché la filosofia dell’attenzione al riciclo e all’importanza alla biodiversità che soggiace dietro le opere d’arte create dal collettivo è uno dei valori consortili più radicati” afferma il presidente del Consorzio, Vitaliano Maccario, aggiungendo che “con questo progetto intendiamo sensibilizzare alle tematiche legate alla sostenibilità, favorendo l’interessante intreccio arte e vino, che, siamo sicuri, affascinerà il grande pubblico”. “Le opere Cracking Art sono inserimenti inaspettati di elementi di fantasia che popolano il mondo reale per reinterpretarlo e dare significati diversi” spiegano gli organizzatori della manifestazione, aggiungendo che “ogni opera si inserisce nel contesto per dare un messaggio, per interpretare il luogo o per dare una visione inaspettata di un luogo conosciuto”. La plastica, infatti, “si trasforma e si rende mezzo di comunicazione: da semplice materiale di uso comune e sostanza potenzialmente dannosa per l’ambiente, si modella divenendo elemento decorativo e fonte di ispirazione”.

Cantina bresciana Perla del Garda scommette sul vino in lattina

Cantina bresciana Perla del Garda scommette sul vino in lattinaMilano, 18 ago. (askanews) – Perla del Garda guarda a nuove opportunità di mercato e si lancia nella sfida del vino in lattina. “L’obiettivo è quello di raggiungere una nuova fascia di clienti, quelli più giovani che ancora faticano a rapportarsi al mondo del vino ma che in realtà già lo consumano, ad esempio, come ingrediente della mixology e che quindi hanno tutto il diritto di sapere cosa stanno bevendo” spiega Giovanna Prandini, che guida la Cantina di famiglia a Lonato del Garda (Brescia) che produce circa 250mila bottiglie di Dop Garda, Valtenesi e Lugana nei suoi 45 ettari (31 coltivati a Turbiana, cinque a uve rosse, cinque per gli spumanti e altri cinque per produrre il Valtènesi rosè).


Prima nella provincia di Brescia a scommettere sulla lattina, Prandini precisa che il “Perle del Lago” è “un bianco di territorio, certificato, realizzato comunque con vitigno Turbiana ma non a Denominazione in quanto il Disciplinare del Lugana non contempla al momento questo formato”. “Lo abbiamo concepito – aggiunge – in omaggio al ‘pirlo’, il classico aperitivo bresciano che secondo la ricetta De.Co, approvata recentemente dal Comune di Brescia, prevede l’utilizzo di un vino fermo: in questo caso un prodotto a grado alcolico contenuto (11 gradi), pensato per un pubblico prettamente giovanile fin dal packaging, studiato e disegnato da mia nipote Alessia Prandini, con un dosaggio da 0,25 che si ricollega al quartino consumato un tempo nelle osterie in un mix fra tradizione e contemporaneità”. L’idea è quella di accettare senza snobismi le sfide poste da nuovi target che si affacciano sul mondo del vino. “Sarà uno degli obiettivi del futuro: in Italia il business della lattina è sicuramente ancora agli albori ma altrove rappresenta già una risposta ad occasioni di consumo differenti da quelle tradizionali” continua l’imprenditrice e Donna del vino, auspicando che il prodotto possa essere inserito nel Disciplinare Garda Doc, convinta “che già il piccolo formato e la confezione in alluminio possano veicolare un nuovo messaggio di freschezza, di praticità e di sostenibilità, dato che la lattina è riciclabile al 100%”.

Vendemmia, Coldiretti: in Lombardia previsto -15% uve per maltempo

Vendemmia, Coldiretti: in Lombardia previsto -15% uve per maltempoMilano, 17 ago. (askanews) – “Tempo di vendemmia in Lombardia dove, secondo le prime stime, è previsto un calo nella quantità delle uve di circa il 15% rispetto alla media, con punte che vanno dal -5% al -30% a seconda delle zone”. Lo rende noto la Coldiretti regionale in occasione della partenza della raccolta in Oltrepò Pavese (Pavia), prima area vitivinicola della regione con i suoi 12mila ettari coltivati a vigneto. “I primi grappoli a essere colti – precisa l’organizzazione – sono stati quelli di Pinot Nero e Chardonnay presso l’azienda agricola De Filippi Cantine I Gessi, a Oliva Gessi”.


“A pesare quest’anno l’eccesso di precipitazioni con nubifragi e piogge reiterate che hanno caratterizzato in particolare i mesi primaverili e l’avvio dell’estate, a cui si sono sommati alcuni episodi di grandinate localizzate” spiega Coldiretti Lombardia, parlando di “una situazione favorevole allo sviluppo di funghi parassiti delle viti, con gli agricoltori costretti a interventi straordinari con un aggravio dei costi di produzione”. In Lombardia “ci si attende comunque un’annata soddisfacente dal punto di vista della qualità ma per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo bisognerà aspettare l’evoluzione dei mesi di agosto e settembre”. In Lombardia sono oltre 20mila gli ettari vitati, destinati per circa il 90% a vini di qualità grazie a 5 Docg, 21 Doc e 15 Igt. Produzioni sempre più apprezzate anche all’estero, come testimonia l’andamento delle esportazioni regionali che hanno raggiunto il valore di 327 mln di euro nel 2023.

Il 12 Settembre “La cena del dialogo” a Gambero Rosso Academy di Roma

Il 12 Settembre “La cena del dialogo” a Gambero Rosso Academy di RomaMilano, 17 ago. (askanews) – “SOS Villaggi dei Bambini” e la Fondazione Gambero Rosso organizzano giovedì 12 settembre alle 20, nella Gambero Rosso Academy di Roma “La cena del dialogo. Il cibo che crea unione”, una serata esclusiva all’insegna della tradizione culinaria israeliana e palestinese, che sarà l’occasione per contribuire, con un gesto di solidarietà, alla raccolta fondi per la onlus che, da oltre 60 anni in Italia, si impegna a favore dei bambini e dei ragazzi che non possono contare sul supporto della propria famiglia per crescere.


A guidare nel viaggio culinario sarà Marco Brioschi, Resident Chef della Gambero Rosso Academy che racconterà la contaminazione di saperi e sapori tra le due tradizioni culinarie, in cui ingredienti e gesti sopravvivono al tempo e alla storia, nei ricordi e nelle ricette, rivelando come la cucina possa essere paradigma di un punto di incontro ancora possibile e una speranza per un futuro diverso. Inoltre, per tutti coloro che, oltre alla cena, desiderano imparare a realizzare alcune ricette della cucina medio-orientale, dalle 18 alle 20 sarà possibile partecipare anche ad una “cooking class”.

Vendemmia, Coldiretti: in Basilicata si annuncia -30% di produzione

Vendemmia, Coldiretti: in Basilicata si annuncia -30% di produzioneMilano, 14 ago. (askanews) – “Come lo scorso anno, anche la prossima vendemmia in Basilicata, si annuncia con un calo di produzione previsto nell’ordine del 30% ma di ottima qualità”. E’ quanto fa sapere la Coldiretti lucana sulla scorta di un monitoraggio compiuto sul territorio regionale.


“La vendemmia dell’Aglianico del Vulture avviene tradizionalmente ad ottobre inoltrato e dunque è ancora troppo presto per dare un giudizio definitivo, c’è invece da sottolineare un livello sanitario eccellente che è conseguenza di un andamento stagionale caldo e, soprattutto, asciutto che ha posto le vigne nelle condizioni migliori da un punto di vista di attacchi fungini (peronospora ed oidio) che sono stati del tutto assenti” mette in evidenza l’organizzazione agricola lucana, aggiungendo che “se il primo requisito della qualità è la sanità delle uve, questa campagna, fino ad oggi, è esemplare in senso positivo”. “Di contro, la siccità estrema e in parte il danneggiamento delle vigne, nella campagna passata del 2022-2023, hanno inciso quasi ovunque in una riduzione sensibile delle produzioni che comporterà qualità ancora migliore ma costi di produzione molto elevati” prosegue, rimarcando che “molto però, per l’Aglianico del Vulture dipenderà dall’andamento climatico dell’autunno (settembre e ottobre), augurando a tutti una vendemmia asciutta”.


“I tempi sembrerebbero lievemente anticipati e ciò sembra confermato dall’invaiatura (passaggio del colore dell’uva da verde a nera) che si sta realizzando con 7-10 giorni di anticipo” sottolinea, concludendo che “per quanto riguarda le altre uve del territorio lucano, vedi Moscati, Malvasie, Primitivo, valgono le stesse considerazioni: qualità sanitaria eccellente, gradi zuccherini molto buoni, conseguenti a minori rese dovute a siccità ed andamento stagionale favorevole a tenere lontani gli attacchi dei funghi”.

Vino, Colomba Bianca sigla un accordo per salvare Cantine Europa

Vino, Colomba Bianca sigla un accordo per salvare Cantine EuropaMilano, 13 ago. (askanews) – La cooperativa sociale siciliana Colomba Bianca con i suoi 2.400 viticoltori, annuncia l’accordo “salvagente” siglato a sostegno di Cantine Europa, la società cooperativa agricola di Petrosino (Trapani), tra i principali produttori di Grillo al mondo, oggi in grandi difficoltà economiche. Una partnership nata per portare a termine la raccolta 2024, mantenere aperti gli impianti di produzione, preservare i 1.500 soci conferitori che coprono una superficie vitata di 6.000 ettari compresi tra Mazara del Vallo, Marsala e Salemi, e far lavorare, con l’accordo dei sindacati, i 25 dipendenti della realtà che da mesi versa in una situazione d’incertezza.


“Siamo stati contattati più volte dal Cda di Cantine Europa, per esaminare la possibilità di una collaborazione” racconta il presidente di Colomba Bianca, Dino Taschetta, spiegando che “hanno visto in noi un potenziale player per approcciare in modo risolutivo le tensioni e le criticità che rischiano di affossare una Cantina storica, nata nel 1962, fortemente legata alle sue tradizioni. Dopo avere chiesto l’intervento e l’approvazione delle centrali cooperative che puntualmente è arrivato, abbiamo deciso di non tirarci indietro – precisa – mettendoci a disposizione e non sottraendoci al doveroso aiuto”. “Ci siamo chiesti quale potesse essere la strada migliore da intraprendere per mettere in sicurezza il lavoro di un intero anno di Cantine Europa e rassicurare contestualmente i nostri soci, senza fare alcun salto nel buio” continua Taschetta, precisando che “siamo arrivati alla conclusione che conferire le uve a nostro nome è certamente la migliore garanzia per tutti. Apriremo le nostre porte ai soci della Cantina di Petrosino, che potranno conferire da noi: siamo solidi e possiamo di certo assicurare una buona anticipazione, liquidando i soci temporanei” aggiunge il presidente, rimarcando che “per bilanciare, pur avendo la possibilità di lavorare tutte le uve nei nostri stabilimenti, effettueremo la vinificazione anche in quelli di Cantine Europa, così da garantire la continuità lavorativa dei loro dipendenti”.


Il fattore determinante sarà adesso la quantità di uva che si riuscirà ad ottenere e che consentirà di mantenere attivi i due impianti. “Il vero patrimonio di una cooperativa vinicola è dato dai soci e dalla quantità d’uva conferita, il resto vale nella misura in cui lavorano gli impianti: se non c’è produzione, le strutture valgono ben poco e anche le aziende più forti rischiano di andare in crisi” prosegue Taschetta, ricordando che “i tempi sono molto complicati ma siamo certi che rimanendo uniti, con una massa critica importante, si potranno affrontare con più forza i prossimi anni, mettendo a terra un nuovo piano industriale. In questa prima annata di collaborazione auspichiamo il maggiore risultato possibile di raccolta per Cantine Europa, così da garantire il punto di equilibrio con un beneficio per tutti in termini economici, ma per comprendere l’andamento dell’operazione dovremo aspettare la fine della vendemmia” aggiunge il presidente di Colomba Bianca che ha sede a Mazara del Vallo (Trapani), concludendo che “noi la nostra parte la stiamo facendo, adesso gli altri dovranno fare la loro: le aziende crescono o ristagnano e muoiono, noi abbiamo scelto di crescere assieme ad uno dei territori più belli del mondo del vino, confidando nell’aiuto di tutti, convinti come siamo che quando si lavora per il bene degli altri, anche le forze della natura si coalizzano per fare in modo che i progetti si possano realizzare”.

Premio per cultura del vino Alto Adige a Castel Steinbock e Utia Bioch

Premio per cultura del vino Alto Adige a Castel Steinbock e Utia BiochMilano, 12 ago. (askanews) – E’ andato al rifugio Utia Bioch e al ristorante Castel Steinbock il “Premio per la cultura del vino Alto Adige” 2024, che il Consorzio Vini Alto Adige assegna annualmente a strutture ricettive e personalità che si sono distinte per il loro impegno nella promozione e nello sviluppo della cultura del vino della regione. Il riconoscimento quest’anno ha compiuto vent’anni.


Nella categoria riservata ai rifugi, per la prima volta, il rifugio Utia Bioch in Val Badia, gestito da Markus Valentini, è riuscito a battere la concorrenza e ad aggiudicarsi di nuovo il Premio dopo averlo già ottenuto nel 2020: un record assoluto. “Al rifugio Utia Bioch – commenta Andreas Kofler, presidente del Consorzio – la passione per il vino dell’Alto Adige è vissuta fin nei minimi dettagli e quindi non è un caso che siano stati premiati una seconda volta”. Il rifugio, situato a poco più di 2.000 metri di quota, è riuscito a convincere la giuria “con un vasto assortimento di vini locali, un’impressionante profondità di annate, un ottimale abbinamento dei vini e, non da ultimo, un’esaustiva conoscenza dei vini dell’Alto Adige nonché una consulenza competente e cordiale”. “Sono proprio questi gli aspetti ai quali attribuiamo un valore particolare” precisa Kofler, sottolineando che “in fin dei conti non si tratta solo di possedere un’impressionante cantina di vini, ma piuttosto di mettere la cultura dei vini dell’Alto Adige al centro dell’attenzione e offrire ai nostri vini un palcoscenico adeguato”.


Ad imporsi invece nella categoria ristoranti, è stato Castel Steinbock di Villandro, gestito da Elisabeth Rabensteiner. “Anche in questo locale, così ricco di tradizione, la cultura del vino dell’Alto Adige viene vissuta con cuore e passione, e gli amanti dei nostri vini possono trovare di che soddisfare i propri gusti da tutti i punti di vista” assicura Kofler, spiegando che di Castel Steinbock, giuria e tester hanno apprezzato soprattutto la vasta selezione dei migliori vini locali, ai quali è assegnato il ruolo di protagonisti assoluti in una carta dei vini molto ben strutturata. “Precisi e altamente professionali” i consigli sull’abbinamento dei vini da parte del sommelier del ristorante, Bastian Winkler, e “del suo team perfettamente preparato”. “Ad impressionarci di Castel Steinbock è stata anche la competenza in materia di cultura del vino dell’Alto Adige” precisa Kofler, rimarcando che “in questo modo viene garantito che agli ospiti siano fornite le necessarie informazioni sul nostro territorio vitivinicolo, permettendo loro di creare un legame diretto ed esclusivo con i nostri vini”.


Come ogni anno, l’assegnazione del Premio è stata preceduta da una lunga e dettagliata fase di selezione: i soci del Consorzio hanno avuto la possibilità di proporre i nominativi delle strutture ricettive; quindi i candidati, così designati sono stati valutati da una giuria composta da rinomati esperti del settore. Tra i criteri su cui si basa la valutazione rientrano: la selezione di vini altoatesini (disponibili anche al calice), la promozione attiva e costante di vini locali, la formazione del personale, la considerazione di tutte le regioni vitivinicole altoatesine e la comunicazione dedicata al vino altoatesino. A questa valutazione è seguito infine un test anonimo a cui sono state sottoposte le strutture ricettive ai primi posti della classifica provvisoria, prima di decretare i vincitori finali.

A Cantina di Venosa si vendemmia Moscato con 2 settimane di anticipo

A Cantina di Venosa si vendemmia Moscato con 2 settimane di anticipoMilano, 12 ago. (askanews) – Ha preso il via il 10 agosto con la raccolte delle uve della varietà Moscato, la vendemmia 2024 di Cantina di Venosa. Mai in passato era accaduto che la raccolta iniziasse prima della metà di agosto, basti pensare che lo scorso anno cominciò il 25 agosto. Lo ha reso noto la stessa cooperativa della provincia di Potenza che associa 350 viticoltori producendo quasi due milioni di bottiglie.


L’anticipo della raccolta è dovuto a una concomitanza di fattori climatici che hanno anticipato il germogliamento di una decina di giorni: l’inverno mite, la primavera calda, l’assenza di neve e precipitazioni, e in ultimo all’estate calda e siccitosa di queste settimane. Per quanto riguarda le uve a bacca rossa aglianico, la varietà con cui è prodotto l’Aglianico del Vulture Docg, le operazioni avranno inizio a fine settembre e andranno avanti per la prima decade di ottobre: nel 1980 si raccoglieva a novembre. “L’aspetto positivo però è che le uve attualmente sono di una qualità eccezionale poiché l’assenza di piogge ha evitato le patologie e i conseguenti interventi in vigna” spiega l’enologo di Cantina di Venosa, Donato Gentile, ricordando che “nel 2023 c’era stato invece il grave problema della peronospora”.


“I nostri soci sono già al lavoro e noi li supportiamo tempestivamente con le informazioni e i dati disponibili grazie ai nostri sistemi di monitoraggio e rilevamento” afferma il presidente della cooperativa, Francesco Perillo, sottolineando che “un occhio al meteo è doveroso, la vendemmia è lunga, a fine settembre partiremo con la raccolta conclusiva dell’Aglianico, il nostro gioiello, la varietà da cui otteniamo l’Aglianico del Vulture, il vino più pregiato e noto della Basilicata”.

Vendemmia al via in Franciacorta: “Qualità uve sarà interessante”

Vendemmia al via in Franciacorta: “Qualità uve sarà interessante”Milano, 12 ago. (askanews) – “Siamo entusiasti di annunciare l’inizio della vendemmia. Le condizioni climatiche di quest’anno sono state complesse ma i viticoltori hanno saputo affrontarle con grande esperienza, e siamo fiduciosi che la qualità delle uve sarà interessante. I produttori hanno lavorato con dedizione e attenzione, e i risultati saranno sicuramente all’altezza delle aspettative. Questa vendemmia rappresenta un momento cruciale non solo per la nostra produzione ma anche per la valorizzazione della nostra terra e delle nostre tradizioni”. Così il presidente del Consorzio Franciacorta, Silvano Brescianini, annuncia ufficialmente l’avvio della raccolta delle uve da vino sulle colline tra Brescia e l’estremità Sud del Lago d’Iseo.


“Dopo un gennaio nella media, abbiamo assistito a un periodo di oltre due mesi con temperature miti, superiori alla media. Questa condizione climatica ha favorito lo sviluppo della vite, anticipando il germogliamento di circa una settimana rispetto alla media storica degli ultimi 25 anni. Tuttavia, a metà aprile si è registrata un’inversione di tendenza, con due lievi gelate nella terza settimana che non hanno causato danni consistenti. Giugno, come maggio, ha visto condizioni meteorologiche perturbate, con temperature medie sia nelle minime che nelle massime” precisa il Consorzio, aggiungendo che “questo calo termico ha riportato i livelli di accumulo delle risorse termiche su valori più vicini alla media storica, riducendo così l’anticipo fenologico”. “Dal punto di vista pluviometrico, il trimestre aprile-giugno ha registrato quasi 650 mm di pioggia, rendendolo il più piovoso dal 1997 al 2024, seguito dal 2023 con 482 mm.” prosegue l’ente consortile, spiegando che “è interessante notare che maggio ha visto 14 giorni di pioggia, rispetto ai 20 del precedente anno, entrambi superiori alla media storica di 10 giorni”. I viticoltori della Franciacorta “hanno affrontato sfide significative durante aprile, maggio e giugno, proteggendo le viti da malattie fungine, in particolare dalla peronospora, che prospera in condizioni di pioggia frequente e temperature miti. Sebbene siano stati riscontrati danni localizzati da peronospora, la situazione sanitaria generale rimane sotto controllo”.


Luglio “ha segnato un cambiamento, con temperature frequentemente oltre i 30 gradi e piogge quasi assenti, favorendo la maturazione delle uve”. Attualmente, il carico produttivo “è nella media, lo stato sanitario è buono e si prevede di continuare la vendemmia fino a fine agosto”. La vendemmia 2024 in Franciacorta potrà avvalersi anche del supporto del nuovo Laboratorio di microvinificazione creato in collaborazione con Accademia Symposium di Rodengo Saiano: “questo importante strumento ci consentirà di realizzare in proprio, con il supporto scientifico di UniMi e di FEM, una serie di microvinificazioni finalizzate a studiare, attraverso i vini, le strategie di risposta al cambiamento climatico e non solo, che il Consorzio sta attuando”. Diversi i temi oggetto in investigazione previsti “tra i quali la verifica della risposta enologica di una serie di genotipi ottenuti incrociando Erbamat e Chardonnay”. “L’allestimento del laboratorio di microvinificazione, a supporto dell’intesa attività di R&D del Consorzio Franciacorta, rappresenta una grande opportunità per verificare, direttamente in loco e in tempo reale, le diverse piste di indagine che stiamo perseguendo per adattare il modello viticolo della Franciacorta alla pressione esercitata dal cambiamento climatico” racconta Mario Falcetti, Coordinatore del gruppo di lavoro Ricerca e Sviluppo del Consorzio Franciacorta, rimarcando che “inoltre è un grande strumento per la condivisione e la diffusione delle nuove conoscenze e costituirà l’elemento fondamentale per la creazione di una enoteca tecnica (di vini Franciacorta sperimentali) utilissima per la verifica, nel tempo, dell’efficacia dei risultati acquisiti”.