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Agroalimentare, IA contro contraffazione: si parte con Prosecco Doc

Agroalimentare, IA contro contraffazione: si parte con Prosecco DocMilano, 6 ago. (askanews) – Microsoft Italia e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato hanno firmato un Memorandum d’intesa (Mou) che avvia “una collaborazione strategica volta a esplorare e sviluppare progetti innovativi basati sull’intelligenza artificiale che abbiano come obiettivo quello di proteggere l’autenticità dei prodotti italiani dal fenomeno della contraffazione”. Tra le iniziative parte di questo accordo “c’è lo sviluppo di un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale di Azure OpenAI, Microsoft Copilot e modelli proprietari di IPZS in grado di verificare l’autenticità dei prodotti e analizzare i dati di tracciabilità, contribuendo così alla lotta contro la contraffazione delle eccellenze italiane nel mondo”.


Un esempio di questa collaborazione è il progetto con il Consorzio di Tutela della Doc Prosecco (616 mln di bottiglie prodotte nel 2023, l’81% delle quali destinate all’esportazione)”che prevede la realizzazione di una chatbot di intelligenza artificiale generativa chiamato ‘Brand Protection Assistant’”. Lo ha reso noto lo stesso Consorzio, spiegando che questo strumento “offrirà agli utenti una serie di informazioni utili sui prodotti, inclusa la verifica dell’autenticità delle etichette tramite una semplice foto al contrassegno di Stato”. Inoltre, “attraverso uno scatto all’etichetta, l’assistente virtuale potrà fornire informazioni dettagliate su provenienza, caratteristiche e abbinamenti. Si tratta di un progetto pilota che sarà replicabile e scalabile per tutti i prodotti del Made in Italy, della filiera agroalimentare e non solo”. Il “Memorandum of understanding” allarga inoltre l’ambito della possibile collaborazione tra le due parti “all’ottimizzazione delle attività aziendali attraverso Copilot per Microsoft 365 e l’uso dei servizi del cloud Azure di Microsoft”.


“Con l’avvio di questo progetto il Poligrafico dello Stato si conferma come principale e più avanzato punto di riferimento nella lotta alla contraffazione e nella tutela delle eccellenze italiane sui mercati mondiali” ha dichiarato l’Ad dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Francesco Soro, cui ha fatto eco l’Ad di Microsoft Italia, Vincenzo Esposito, che ha sottolineato che “la collaborazione tra Microsoft e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato avvia nuovi progetti di digitalizzazione volti a rafforzare la sicurezza e l’autenticità dei prodotti italiani, promuovendo al contempo l’innovazione e facendo leva sulle ultime tecnologie come Intelligenza Artificiale e Cloud Computing. Siamo orgogliosi – ha concluso – del primo progetto assieme all’Istituto per tutelare un marchio famoso nel mondo come quello del Consorzio di Tutela della Doc Prosecco. Grazie alla semplicità dell’AI sarà possibile offrire ai consumatori la possibilità di conoscere l’originalità del prodotto”. “L’accordo tra Microsoft e l’Istituto Poligrafico è per noi un vero motivo di soddisfazione” ha commentato Giancarlo Guidolin, presidente del Consorzio di Tutela della Doc Prosecco, evidenziando che “i consumatori saranno tutelati come mai prima d’ora tramite una semplice chat che sfrutta l’intelligenza artificiale, rendendo l’accesso alle informazioni più agevole e immediato. Da tempo – ha ricordato – abbiamo avviato una proficua collaborazione con l’IPZS con l’obiettivo di individuare soluzioni tecnologiche innovative, capaci di assicurare una sempre maggiore garanzia nei confronti dei consumatori, per questo guardiamo con entusiasmo al futuro, certi che questa innovazione porterà benefici concreti e duraturi al mondo delle Denominazioni d’origine”.

Consorzio pomodoro Pachino prima Igp con certificazione goccia verde

Consorzio pomodoro Pachino prima Igp con certificazione goccia verdeMilano, 6 ago. (askanews) – Il Pomodoro di Pachino è il primo Consorzio Igp in Italia ad ottenere la certificazione Goccia Verde per la sostenibilità nell’uso delle risorse idriche. Si tratta di un impegno verso l’innovazione, lo sviluppo sostenibile e la tutela quali-quantitativa dell’acqua, con un iter certificatorio che richiede il rispetto di 9 criteri specifici, dalla riduzione dell’impatto energetico alle azioni proattive per il miglioramento dell’agroecosistema, dalla tutela della biodiversità alle azioni di training fino al ruolo di “facilitatore” per l’applicazione di nuove tecnologie. La certificazione prevede il controllo e il soddisfacimento di 54 indicatori verificabili e misurabili e l’osservanza delle procedure prescritte può portare ad un risparmio idrico quantificabile, a seconda della situazione di partenza, tra il 10 e il 30%.


“Il nostro Consorzio è la prima Igp ad ottenere questa importante certificazione” commenta in una nota il presidente Sebastiano Fortunato. “Una gestione non coordinata della risorsa idrica porta a momenti di crisi, sia qualitativa che quantitativa, come quello che stiamo vivendo negli ultimi tre mesi. Il Consorzio può assumere un ruolo importante nella tutela del prodotto, attraverso il coinvolgimento dei propri associati in azioni a sostegno della sostenibilità del consumo idrico. Oggi osserviamo una significativa alterazione del livello di salinità dovuta alla scarsità idrica che, se dovesse perdurare o addirittura aumentare, potrebbe compromettere irreparabilmente le particolari caratteristiche organolettiche del nostro oro rosso, che sono legate proprio alle acque salmastre dell’area in cui è prodotto. Ciò renderebbe quasi impossibile proseguire la produzione, con il conseguente crollo dell’economia legata al comparto, un indotto che dà da vivere a diverse migliaia di famiglie” ha aggiunto. Tutto ciò si può evitare solo attraverso un’azione coordinata di monitoraggio qualitativo delle acque e con l’utilizzo delle informazioni già in mano ai produttori, ma poco utili se non aggregate ed analizzate a scala di comprensorio. “È il primo passo richiesto dalla certificazione – aggiunge Francesco Vincenzi, Presidente di Anbi (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), l’ente che rilascia il certificato Goccia Verde – nel percorso verso l’obbligatoria redazione di un piano di Gestione della Siccità, nel quale si indicheranno i criteri e le buone pratiche da attuarsi per il contrasto al fenomeno o per la gestione di situazioni altamente critiche. In parallelo, azioni di training e di promozione dell’innovazione potranno sostenere le aziende del comparto nella transizione verso tecniche colturali ed irrigue adeguate alla situazione più problematica. È particolarmente significativo che la prima certificazione Goccia Verde arrivi proprio dalla Sicilia, regione drammaticamente colpita dalla siccità di quest’anno: è un importante segnale per guardare responsabilmente al futuro”.

Vino, al via con largo anticipo la vendemmia in Maremma Toscana

Vino, al via con largo anticipo la vendemmia in Maremma ToscanaMilano, 6 ago. (askanews) – La vendemmia ha preso il via anche in Maremma Toscana dove la situazione sta evolvendo rapidamente a causa delle temperature elevate di luglio. “Speriamo – spiega Francesco Mazzei, presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana – che con il mese di agosto si allentino le temperature e si verifichino escursioni termiche sensibili, essenziali per mantenere la qualità dell’uva che al momento si preannuncia ottima ma solo tra un mese avremo la situazione davvero chiara”.


L’andamento non è proprio omogeneo tra il Nord e il Sud della provincia: nelle aree più settentrionali, la raccolta è solo leggermente anticipata rispetto alle previsioni, invece scendendo verso le zone meridionali, si riscontra un anticipo più marcato, di circa 10-12 giorni rispetto agli anni precedenti. In particolare, nella zona di Capalbio, la vendemmia delle basi spumante inizierà in questi primi giorni di agosto. Successivamente, seguiranno le varietà precoci, a partire da Chardonnay, Viognier e Merlot. Nel mese di luglio lo scarto termico tra giorno è notte è stato limitato e le temperature minime si sono mantenute piuttosto elevate pur senza bloccare l’attività vegetativa delle piante, il che ha accelerato l’invaiatura e creato le condizioni per un anticipo di vendemmia. “Al momento possiamo stimare un aumento di quantità rispetto allo scorso anno” racconta il direttore del Consorzio, Luca Pollini dopo il confronto con alcuni soci, aggiungendo che “lo stato dell’uva è buono, perché nel periodo primaverile e di inizio estate, quando le piogge si sono alternate con una certa regolarità, i viticoltori sono intervenuti con tempestività ed efficacia, facendo tesoro dell’esperienza dello scorso anno con il risultato di uno stato fitosanitario sotto controllo”.


Il Consorzio sottolinea che grazie alle abbondanti piogge primaverili e di inizio estate non si segnalano particolari problemi di siccità anche con un mese di luglio senza precipitazioni e decisamente caldo. Inoltre, le precauzioni di ordine agronomico adottate dai viticoltori, che si sono avvalsi del supporto offerto dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale, con potature verdi oculate indirizzate all’ombreggiamento dei grappoli per proteggerli da scottature e caldo eccessivo, stanno preservando la qualità della produzione.

Agroalimentare prima filiera italiana per contributo a Pil

Agroalimentare prima filiera italiana per contributo a PilMilano, 6 ago. (askanews) – Il settore dell’agroalimentare in Italia è quello che porta più valore aggiunto al Pil, una performance che vale 4,5 volte quella dell’automotive, e si conferma asset strategico per la competitività del Paese. È al 15° posto per produttività, ma l’Italia è tra i primi cinque paesi in Ue per valore generato dal mercato della robotica agricola: ricavi di 1.600 euro per ogni milione generato dall’agricoltura, il doppio del valore europeo. Queste tra le analisi del report “Settore food in Italia. Trend di consumo e modelli di business” curato da Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca Divulgativo di Rome Business School.


Il settore deve tuttavia continuare ad evolversi e adattarsi alle nuove tendenze di consumo: filiera corta, attenzione alle etichette, e cibi naturali, acquistati soprattutto presso i supermercati della catena Coop (30%), Esselunga (25%) e Lidl (20%), secondo dati Forbes e Gambero Rosso rielaborati da Rome Business School (2024). “Stiamo assistendo ad un’evoluzione del settore agroalimentare. Maggiore attenzione nella selezione degli ingredienti, provenienti possibilmente da allevamenti e impianti agricoli locali, controllo dei fattori salutistici dei piatti proposti all’interno dei propri ristoranti e più scelta vegetale sugli scaffali di botteghe e grandi supermercati, sono solo alcuni dei fattori determinanti di quelli che saranno i food trend da tenere d’occhio nel 2024” si legge in una nota. I consumatori sono sempre più responsabili, ma anche più esigenti, maggiore attenzione è rivolta alla sostenibilità ambientale, quindi a cibi naturali, km 0 e meno processati, per prendersi cura della propria salute e dell’ambiente. Infatti, secondo il Food Trends & Innovation Report dell’istituto di ricerca Censuswide già nel 2022 il 46% delle persone in Europa si confermava interessato a conoscere la provenienza degli alimenti, prediligendo l’acquisto di quelli locali, ed è disposto a spendere di più per una migliore qualità degli ingredienti. Nel caso dell’Italia, il 45% dei consumatori scarta i prodotti con conservanti, il 66% predilige i prodotti bio (Cortilia, 2023).


Della filiera agroalimentare italiana, l’agricoltura e l’industria alimentare e delle bevande ne rappresentano insieme quasi il 39% dell’intero valore. Più nel dettaglio, la fase industriale spiega oltre il 27% del totale e l’agricoltura un ulteriore 11%. Completano il quadro il commercio all’ingrosso e al dettaglio, i quali insieme pesano per ben il 53% del totale. Infine, la ristorazione raggiunge un fatturato di quasi 45 miliardi, equivalenti all’8% del sistema complessivo (dati CREA Politiche e Bioeconomia, settembre 2023). L’industria alimentare italiana è al terzo posto nella graduatoria dei paesi Ue, dopo Germania e Francia, ma prima della Spagna (The European House – Ambrosetti, giugno 2024). La filiera vale quasi 67 miliardi di euro, risultando in un valore aggiunto sul Pil del 3,8% contro una media europea del 4,1%. Detto ciò, se si considera in maniera estesa con le sue filiere a monte e valle, si generano 335 miliardi di euro di valore aggiunto, abilitando la generazione del 19% del Pil nazionale.


L’agroalimentare italiano mantiene il primato in diversi settori industriali, secondo Teha (giugno 2024). L’Italia domina l’industria pastaria con il 73% del fatturato Ue e ha un ruolo importante nell’industria vitivinicola con il 28%, dietro alla Francia (36%) e davanti alla Spagna (20%). Nei prodotti da forno e biscotti, l’Italia genera il 21% del fatturato europeo, superando Germania (16%), Spagna (13%) e Francia (12%). Tuttavia, la Germania guida nel segmento dolciario con il 27% contro il 16% dell’Italia. Nel settore del caffè, tè e tisane, la Francia è leader con il 29%, seguita dall’Italia (17%) e dalla Germania (14%). Per quanto riguarda, invece, il livello di produttività, l’Italia si colloca al 15º posto in Europa con una media di 45mila euro per addetto, inferiore alla media Ue-27 di 52mila (-13%). “La correlazione tra dimensione aziendale e produttività è positiva e crescente”, afferma Valerio Mancini. Infatti, se la filiera italiana volesse raggiungere la produttività media della top-10 dei Paesi più produttivi in Ue (da 45mila euro per addetto a 80mila euro per addetto), dovrebbe più che triplicare la dimensione media delle imprese del settore (da 3 milioni di euro medi per azienda a 10,1 milioni).


Il food delivery è un settore che muove un mercato da 1,8 miliardi di euro al mondo e un servizio che raggiunge il 71% della popolazione italiana, in continua crescita: l’e-commerce alimentare tra il 2010 e oggi è aumentato mediamente del 39% all’anno (Teha, 2023). In Italia i player principali sono Just Eat (51% della popolazione), Glovo (41%) e Deliveroo (39%), usati mensilmente dal 21% degli utenti, per la maggior parte persone tra 18 e 34 anni, secondo dati YouGov 2024. Gli italiani ordinano soprattutto pizza: 7 su 10 utenti affermano di ordinare la pizza tramite delivery. Secondo posto in classifica è il fast food con il 29% (pollo fritto, bibite gasate) e poi gli hamburger (28%). I servizi e le app di food delivery sono molto apprezzati dagli italiani principalmente per la comodità del servizio (61%), la possibilità di scegliere l’orario di consegna (40%) e di pagare online (35%), oltre alla rapidità della consegna (29%) e alla possibilità di monitorare l’ordine (27%). Tuttavia, i principali punti di debolezza includono il cibo che si raffredda durante il tragitto (36%), i ritardi nelle consegne (24%), il costo elevato del servizio di consegna (19%), errori nei prodotti consegnati (16%), l’impatto ambientale degli imballaggi monouso (15%) e la difficoltà nel contattare il corriere (13%).

Agroalimentare, Api: indicare origine pesce anche al ristorante

Agroalimentare, Api: indicare origine pesce anche al ristoranteMilano, 5 ago. (askanews) – L’Italia è il primo consumatore al mondo di spigole e orate, ma il Paese ne produce appena il 20%, per questo “è necessario far conoscere al consumatore l’origine del prodotto, non solo al supermercato, dove è già obbligatorio, ma anche al ristorante, dove non abbiamo informazioni sul pesce che scegliamo, né conseguentemente, garanzie di tracciabilità”. A chiederlo con una nota è il presidente dell’Api Pier Antonio Salvador, leader dell’Associazione dei Piscicoltori di Confagricoltura, che rappresenta il 90% delle aziende di acquacoltura italiane.


Il presidente evidenzia l’importanza di una maggiore informazione sul pesce che viene consumato nella ristorazione, soprattutto nel periodo estivo, in cui c’è un notevole incremento della domanda proporzionale all’aumento del flusso turistico nel nostro Paese. “Eppure – ha ricordato Salvador – pur essendo l’Italia il primo consumatore al mondo di spigole e orate, siamo in grado di esaudire appena il 20% della richiesta con la produzione degli allevamenti italiani. Il restante 80% lo importiamo”. L’Api si sta battendo, anche a livello europeo, affinché l’origine del prodotto sia obbligatoria non solo nella Gdo: questo, secondo l’associazione, valorizzerebbe l’acquacoltura italiana, che ha i più elevati standard di sicurezza alimentare e salubrità, grazie al costante lavoro delle imprese del comparto in termini di innovazione e certificazione della sostenibilità.


“Anche sul fronte dell’alimentazione negli allevamenti c’è stata una grande evoluzione – ha aggiunto Andrea Fabris, direttore dell’Api – che ha ulteriormente migliorato la qualità del prodotto e favorito al contempo la salvaguardia dell’ambiente marino”. Sul fronte delle caratteristiche organolettiche, i pesci allevati in Italia sono ricchi di Omega-3, di vitamina D e sono molto digeribili: un bambino è in grado di assimilarli già dall’ottavo mese. Sono poveri di colesterolo e forniscono appena un centinaio di calorie per ogni etto di prodotto, diventando a tutti gli effetti un alimento dietetico, ideale anche per sportivi e anziani.


“L’acquacoltura italiana potrà essere ancora più sostenibile (non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico) e competitiva – ha concluso Salvador – se ci sarà un forte impulso al suo sviluppo, fornendo a questa attività agricola più spazio e garantendo una maggiore semplificazione burocratica. Attualmente, per quanto riguarda la maricoltura, a fronte di 8.000 km di coste, sono attive solamente 21 concessioni off-shore, mentre altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo ne hanno centinaia. L’Italia potrebbe insomma supplire alla domanda crescente di consumo del pesce, favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro nelle aree rurali e costiere”.

Vino, l’8 settembre la “Vendemmia solidale” nella tenuta Le Manzane

Vino, l’8 settembre la “Vendemmia solidale” nella tenuta Le ManzaneMilano, 04 ago. (askanews) – Si terrà domenica 8 settembre dalle 9 alle 16 la tredicesima edizione della “Vendemmia solidale – Festa e beneficenza nella terra del Prosecco Superiore”, la raccolta dell’uva a scopo benefico tra i filari di Glera della Tenuta Le Manzane di S. Pietro di Feletto (Treviso). Il ricavato sarà devoluto a “C’è Da Fare ETS”, organizzazione senza scopo di lucro fondata nel 2023 dal popolare attore e comico genovese Paolo Kessisoglu per combattere il disagio giovanile attraverso progetti di supporto psicologico e neuropsichiatrico per adolescenti in difficoltà.


Iniziativa lanciata nel 2012 da Ernesto Balbinot e dalla moglie Silvana Ceschin, assieme ai figli Marco e Anna, la “Vendemmia solidale” vede ogni anno centinaia di persone che contribuiscono all’iniziativa benefica raccogliendo i grappoli destinati a produrre le bottiglie di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg personalizzate con il bindello della “Vendemmia solidale 2024”. La manifestazione inizia con la vendemmia, prosegue con le visite in cantina, musica italiana dal vivo, alcuni momenti di intrattenimento per i più piccoli, test drive, e l’aperitivo, oltre ai prodotti della Distilleria Fratelli Brunello e ai “cicchetti” di pesce di Ca’ del Poggio. A seguire lotteria con estrazione di premi. La mattinata termina con una ghiotta merenda in “caneva”. All’evento partecipano Paolo Kessisoglu e la sua squadra di instancabili ciclisti.

Il 29 settembre in programma l’edizione 2024 di “Acetaie Aperte”

Il 29 settembre in programma l’edizione 2024 di “Acetaie Aperte”Milano, 4 ago. (askanews) – Metti un giorno in compagnia dall’Aceto Balsamico di Modena IGP e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Succederà il prossimo 29 settembre, quando in tutta la provincia di Modena le acetaie apriranno le porte dei luoghi di produzione per l’edizione 2024 di “Acetaie Aperte”, l’evento organizzato da “Terre del Balsamico”, consorzio costituito dai Consorzi di tutela dell’Aceto Balsamico di Modena Igp e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop.


Nei programmi delle singole acetaie si troveranno soprattutto visite guidate e degustazioni dei due celebri aceti in purezza o in abbinamento ad altre specialità del territorio, ma anche tanti eventi collaterali che permetteranno ai visitatori di soddisfare la propria curiosità e scoprire altresì le bellezze paesaggistiche di Modena, la provincia italiana con maggior numero di indicazioni geografiche a livello nazionale e una delle più importanti del comparto food. Perché, se è vero che l’Aceto Balsamico di Modena IGP, con oltre 100 milioni di litri annui prodotti, corrispondenti a oltre un miliardo in valore al consumo, si presenta come uno dei più significativi rappresentanti del made in Italy agroalimentare nel mondo e della cultura, del territorio, della storia e del saper fare modenese con oltre il 90% di prodotto esportato in circa 130 Paesi dei cinque continenti, altrettanto vero è che per la sua limitatissima produzione l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP è rappresentante e testimone nel mondo di un antichissimo processo produttivo che con i suo incredibilmente lunghi tempi di invecchiamento regala sapori ed emozioni al palato. La produzione annuale si attesta a circa soli 15.000 litri di prodotto con una stima del giro di affari di circa 5 milioni di euro con una quota export del 70%.


“Come ogni anno ci prepariamo all’appuntamento con ‘Acetaie Aperte’ carichi e fiduciosi del grande affetto che il pubblico ci tributa ad ogni edizione” ha commentato il presidente del Consorzio Le Terre del Balsamico, Enrico Corsini, aggiungendo che “il crescente interesse che nel corso degli anni si è verificato attorno al nostro prodotto ci spinge a proseguire nella direzione di una attività promozionale sempre più vicina al consumatore, di cui ‘Acetaie Aperte’ rappresenta il momento più significativo”.

Il 13 agosto a Casa Didioros c’è “Fine Dining sotto le Stelle”

Il 13 agosto a Casa Didioros c’è “Fine Dining sotto le Stelle”Milano, 4 ago. (askanews) – Martedì 13 agosto alle 20.15 a Casa Diodoros ad Agrigento si terrà “Fine Dining Sotto le Stelle”, una serata di degustazione organizzata in collaborazione con il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi e Il Moro Ristorante. La cena è un tributo ai sapori autentici della millenaria tradizione enogastronomica del territorio: gli ospiti avranno l’opportunità di degustare piatti che rispecchiano la genuinità e la semplicità dell’antica cucina greca, dall’olio d’oliva, ai vini pregiati, alle prelibatezze del mare, simbolo di abbondanza e raffinatezza.


Gli chef Salvatore e Vincenzo Butticè, accompagnati dalla sommelier Antonella Butticè, hanno studiato e rielaborato le ricette più autentiche della cucina greca antica e “in virtù del desiderio di incantare e deliziare gli ospiti, proporranno una serie di pietanze i cui nomi evocano i miti e le leggende della mitologia, parte del retaggio storico dell’Isola”.

Vino, 9 e 10 agosto “Calici di Stelle” a Castiglione d’Orcia (Siena)

Vino, 9 e 10 agosto “Calici di Stelle” a Castiglione d’Orcia (Siena)Milano, 3 ago. (askanews) – Promosso a livello regionale dal Movimento Turismo del Vino Toscana in collaborazione con Città del Vino, “Calici di Stelle” arriva a Castiglione d’Orcia (Siena) con un programma di due giorni che coinvolge l’intero centro storico dal 9 al 10 agosto, grazie all’intesa tra l’Amministrazione comunale e il Consorzio del Vino Orcia.


“Da sempre ‘Calici di Stelle’ è l’evento nato per celebrare la notte delle stelle cadenti, il 10 agosto, accompagnata dai vini del territorio – spiega Giulitta Zamperini, Presidente del Consorzio del Vino Orcia – quest’anno, grazie alla collaborazione con i tanti partner, abbiamo pensato di rendere ancora più unica la serata con un’anteprima il 9 agosto e una degustazione guidata alla Rocca di Tentennano, in un punto particolarmente adatto anche all’osservazione delle stelle, con astrofilo che guiderà gli appassionati alla scoperta del cielo, mentre si potranno degustare i nostri vini”. Venerdì 9 agosto alle 18 “Anteprima di Calici di Stelle” con l’apertura del banco d’assaggio del Consorzio con dodici aziende della Denominazione in presenza. Quindi, a partire dalle 19,30 una cena a buffet prodotti locali e a seguire la passeggiata verso la Rocca di Tentennano accompagnata da una guida turistica per scoprire le meraviglie e le curiosità del borgo e della sua storia. Alle 21,30 la degustazione sotto le stelle dei vini Orcia Doc guidata da Onav Siena e insieme, sempre dalla Rocca, l’osservazione della volta stellata a cura dell’Unione astrofili senesi con telescopi professionali (evento su prenotazione e fino a esaurimento posti).


Il programma di sabato 10 agosto parte invece alle 19 con l’inaugurazione di “Calici di Stelle 2024” e alle 19,30 apertura dei banchi d’assaggio lungo via Vittorio Emanuele, quindi alle 20 degustazione Orcia Doc guidata da Onav Siena. La serata è arricchita dalle proposte dell’area food in piazza Cesare Battisti dove saranno presenti i ristoratori locali con piatti tipici e la condotta Slow Food di Montepulciano-Chiusi con la Comunità delle Cassette di Cottura di San Casciano dei Bagni. Quindi la degustazione “Arte, vino e dolcezze” nella Sala d’arte San Giovanni. Previsti giochi in una area gaming a tema vino, musica, animazione e intrattenimento per bambini, inoltre una esposizione di veicoli d’epoca e una presentazione dei Maggiaioli, l’antica tradizione dei cantori di Castiglione d’Orcia.

Vino, con “Aria di Casa 2021” Tenuta Alzatura completa conversione bio

Vino, con “Aria di Casa 2021” Tenuta Alzatura completa conversione bioMilano, 3 ago. (askanews) – Tenuta Alzatura di Montefalco, una delle cinque Cantine di Famiglia Cecchi, presenta le nuove annate dei due vini Montefalco Doc Bianco, 100% Trebbiano Spoletino: la 2021 di “Aria di Casa”, la prima a riportare ufficialmente il marchio biologico in etichetta, e la 2023 di “Cortili”, già recante la certificazione dall’annata 2021. Tenuta Alzatura completa così il processo di conversione biologica iniziato nel 2018 da Famiglia Cecchi nei tre appezzamenti Alzatura, Monterone e San Marco distribuiti su 29 ettari totali.


Il “Cortili Montefalco Doc Bianco” è prodotto in 11mila bottiglie, ed è “un omaggio alla tradizione umbra di piantare Trebbiano Spoletino nei cortili delle case, luoghi tradizionalmente dedicati alla convivialità”. L’”Aria di Casa Montefalco Doc Bianco” è il fiore all’occhiello della produzione di vini bianchi di Tenuta Alzatura, prodotto in sole tremila bottiglie. “Il Trebbiano Spoletino è un vitigno che tende a conservare un’acidità piuttosto elevata, condividendo con il Sagrantino le ottime doti di lungo affinamento nel tempo” spiega Alessandro Mariani, direttore di Tenuta Alzatura, aggiungendo che “la maturazione in barriques per 10 mesi ne esalta la struttura e la complessità, dotando il vino di grande tipicità, sia aromatica che gustativa. A Montefalco – conclude Mariani – la viticoltura ha caratterizzato generazioni di persone, il nome ‘Aria di Casa’ vuole proprio enfatizzare questa familiarità tra la cultura locale e la produzione di vino”.