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Vino, Cantina di Venosa potenzia difese contro la Lobesia botrana

Vino, Cantina di Venosa potenzia difese contro la Lobesia botranaMilano, 22 lug. (askanews) – Cantina di Venosa ha potenziato con dieci nuove postazioni il progetto “Trapview” per combattere la tignoletta della vite (Lobesia botrana), un insetto che rappresenta una delle principali minacce per le vigne e i grappoli d’uva e che si manifesta e sviluppa in tre cicli (o generazioni) durante l’anno. Tra luglio e la fine di ottobre, periodo che coincide con le fasi di invaiatura e maturazione dell’uva, si manifesta la terza generazione di tignolette, la più dannosa. Le larve della generazione 3.0 si nutrono degli acini e causano marciumi e degradazione del frutto, oltre a favorire l’insorgenza di muffe e patogeni fungini


Per sconfiggere questo lepidottero, la cooperativa vitivinicola potentina ha quindi deciso di rinforzare il progetto di lotta integrata del gruppo Syngenta giunto al secondo anno, per avere il monitoraggio totale del fenomeno su 800 ettari di vigne e poter dunque intervenire tempestivamente. Alla comparsa del pericolo i soci (ben 300) intervengono immediatamente con i trattamenti di irrorazione dei filari utilizzando sostanze feromonali di confusione sessuale. “L’anno scorso – ha spiegato Antonio Teora, il direttore commerciale di Cantina di Venosa – abbiamo registrato un minor utilizzo dei prodotti chimici perché con l’uso dei feromoni per la confusione sessuale abbiamo quasi azzerato la riproduzione dell’insetto, grazie a sostanze che non creano problemi ambientali né di salute per il consumatore. Anzi, abbiamo raccolto grappoli più sani e di qualità”. “Siamo l’unica cooperativa vitivinicola della Basilicata e una fra le più importanti del Sud Italia, attenta alle innovazioni, radicata nel territorio e nella tradizione, allo stesso tempo moderna e piena di giovani soci” ha ricordato il presidente Francesco Perillo, annunciando che “stiamo per concludere la prima fase del progetto di riorganizzazione degli spazi esterni alla cantina con soluzioni d’architettura moderna ed entro il 2025 realizzeremo nuove strutture per l’accoglienza enoturistica, tra cui una sala convegni e terrazze di degustazione”.

Vino, in Francia terza Aoc Alsace Grand Cru per il Pinot Noir

Vino, in Francia terza Aoc Alsace Grand Cru per il Pinot NoirMilano, 22 lug. (askanews) – Dopo i Grands Crus Kirchberg de Barr e Hengst nel 2022, nella regione francese dell’Alsazia tocca ora al Grand Cru Vorbourg essere riconosciuto come terroir su cui produrre Pinot Noir con la denominazione Aoc Alsace Grand Cru. Lo comunica il Comité Interprofessionnel des Vins d’Alsace, spiegando che si tratta di “un riconoscimento del lavoro svolto dai vignaioli locali che hanno avviato il processo per ottenere lo status di AOC Alsace Grand Cru diversi decenni fa”.


Il Grand Cru Vorbourg si trova nei comuni di Rouffach (95%) e Westhalten, ai piedi del Grand Ballon e del Petit Ballon d’Alsace, su un terroir calcareo-sabbioso, con un’altitudine compresa tra 210 e 300 metri. I suoi 73,61 ettari occupano la parte collinare esposta a Sud-Sud-Est. Il Comité sottolinea che questo terzo Aoc Alsace Grand Cru “conferma l’alta qualità del Pinot Nero prodotto su questo terroir e ne rafforza il posizionamento tra i grandi vitigni della regione vinicola alsaziana”.

Vino, dal 14 al 18 ottobre a Digione il Congresso mondiale dell’Oiv

Vino, dal 14 al 18 ottobre a Digione il Congresso mondiale dell’OivMilano, 22 lug. (askanews) – Dal 14 al 18 ottobre, nella città francese di Digione si terrà il 45esimo Congresso mondiale della vite e del vino, in concomitanza con il centesimo anniversario dell’Organizzazione internazionale della vite e del vino (Oiv). Il tema scelto per il “congresso del centenario” è “Vine and wine, an innovative heritage facing the challenges of the century” (“La vite e il vino, un patrimonio innovativo che affronta le sfide del secolo”, ndr).


All’incontro parteciperanno esperti di tutto il mondo che si confronteranno “sui problemi più urgenti per il settore e sulle soluzioni innovative che possono essere messe in campo”. L’Oiv ha inoltre spiegato che il congresso di quest’anno promette di essere il più grande dal 2008, con ben 646 interventi di esperti provenienti da 45 Paesi diversi.

Vino, Serena Wines main title sponsor Internazionali di tennis FVG

Vino, Serena Wines main title sponsor Internazionali di tennis FVGMilano, 22 lug. (askanews) – La storica Cantina coneglianese Serena Wines 1881 sarà anche quest’anno, come già gli ultimi tre, “main title sponsor” dei grandi tornei internazionali di tennis del Friuli Venezia Giulia, rinnovando una partnership che dura ormai da dodici anni. L’evento sportivo si terrà dal 28 luglio all’11 agosto sui campi rossi dell’Eurosporting di Cordenons (Pordenone) e si aprirà con l’Itf femminile W75 che dal 28 luglio al 3 agosto vedrà sfidarsi le migliori atlete della classifica Wta, per poi proseguire dal 4 all’11 agosto con l’Atp Challenger maschile 75 che quest’anno celebra la sua ventunesima edizione.


Diversi gli eventi collaterali. Nelle serate del 29 luglio e del 5 agosto, le due giornate di apertura dei tornei Itf W75 e Atp Challenger 75, sarà possibile partecipare ad un’esperienza enogastronomica dedicata a prodotti di eccellenza del territorio a km 0 insieme con una selezione di vini a marchio Serena 1881, la linea lanciata nel 2021 in occasione del 140esimo anniversario dell’azienda. L’8 agosto allo Sporting Cafè, il bar all’interno dell’Eurosporting, sarà la volta degli aperitivi “Serena Colors” e il 9 agosto il Prosecco Doc Brut e il Prosecco Doc Rosé firmati Serena Wines 1881 torneranno in scena durante l’aperitivo degustazione a base di prodotti tipici made in Friuli Venezia Giulia organizzato in apertura del torneo “Le mie ruote sono gambe”, quinta edizione dell’appuntamento con lo sport paralimpico. Inoltre, i vincitori dei tornei avranno in omaggio una degustazione esclusiva presso la Tenuta Ville d’Arfanta, dal 1999 proprietà della famiglia Serena, che promuove così anche il progetto hospitality recentemente avviato da Serena Wines 1881 ad Arfanta di Tarzo, sulle colline coneglianesi patrimonio Unesco.

Studio: pesticidi usati in deroga per continue emergenze sono tossici

Studio: pesticidi usati in deroga per continue emergenze sono tossiciMilano, 21 lug. (askanews) – “Il nostro studio dimostra che l’ampio uso delle autorizzazioni d’emergenza nel tempo e nello spazio porta alla contaminazione ambientale da parte di numerose sostanze attive non approvate e altamente tossiche. Viviamo in uno stato di stabile emergenza agricola che agisce in deroga al Regolamento europeo, con profonde implicazioni per gli esseri umani, gli altri animali e l’ambiente”. Lo ha affermato il docente del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, Simone Tosi, coordinatore del BeeLab, il Laboratorio sulla salute e sul comportamento degli impollinatori autore di uno studio appena pubblicato su “Science of the total environment” sull’utilizzo di autorizzazioni emergenziali in deroga dei pesticidi e i conseguenti effetti collaterali per la salute umana, degli impollinatori e dell’ambiente intero.


I pesticidi autorizzati in deroga possono essere utilizzati indipendentemente dal risultato negativo del processo di valutazione del rischio, che include una serie di test sperimentali necessari a stimare la contaminazione ambientale e gli effetti collaterali di questi prodotti, valutandone infine l’impatto per l’uomo e l’ambiente. “Tuttavia, gli Stati Membri possono agire in deroga a questo processo e concedere l’autorizzazione d’emergenza di pesticidi non autorizzati tramite la valutazione del rischio” ha spiegato Luca Carisio dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta e primo autore dello studio, precisando che “per gli elevati rischi connessi, queste autorizzazioni d’emergenza sono permesse solo in circostanze eccezionali di emergenza agricola e il loro uso deve però essere limitato: le deroghe non possono essere più lunghe di 120 giorni, e devono essere svolte ricerche simultanee sulle strategie alternative e più sostenibili”. Dallo studio emerge come le autorizzazioni d’emergenza siano ampiamente utilizzate dai Paesi membri dell’Unione europea e che molte di queste risultano sorprendentemente non conformi alle normative UE, poiché concesse per periodi più lunghi di quanto prescritto dalla legge e rinnovate in modo ricorrente per gestire la stessa emergenza nel tempo. Inoltre, il 21% di queste autorizzazioni ha permesso l’uso di pesticidi altamente tossici, che non sono approvati dai processi regolari di valutazione del rischio.

Vino, dal 2 al 4 agosto in Val Seriana torna “Ardesio DiVino”

Vino, dal 2 al 4 agosto in Val Seriana torna “Ardesio DiVino”Milano, 21 lug. (askanews) – Il centro storico di Ardesio, borgo della Val Seriana (Bergamo), torna ad accogliere la mostra mercato enogastronomica “Ardesio DiVino”, la cui ventesima edizione si terrà dal 2 al 4 agosto. Organizzata dall’associazione Adivì Aps, con la collaborazione del docente di cultura del vino all’Università di Parma, Paolo Tegoni, e del Seminario Permanente Luigi Veronelli, la manifestazione sarà un’occasione per immergersi nella cultura enogastronomica locale, degustando vini e prodotti tipici d’eccellenza di 60 selezionati vignaioli provenienti da tutta Italia, Francia e Slovenia, e di 15 artigiani del gusto.


Non solo: quest’anno “Ardesio DiVino” apre ufficialmente le sue porte agli operatori del mondo Horeca, offrendo loro un biglietto di ingresso per il sabato mattina (posti limitati), con l’obiettivo di favorire un rapporto diretto con produttori e consumatori finali e promuovere una gestione sempre più trasparente e di qualità dei prodotti d’eccellenza. Ad inaugurare la manifestazione, alle 20.30 del 2 agosto, sarà come da tradizione la “Cena Divina”, esperienza culinaria d’autore curata dallo chef Andrea Bertasa e dal sommelier Paolo Tegoni al Ristorante da Giorgio (su prenotazione). Sabato 3 agosto, al via la prima giornata degustazioni che, dalle 10:30 alle 13:30 e dalle 16 alle 21 animeranno il centro storico e le corti del paese. Alle 17.30, presso la sala consiliare, si terrà la degustazione d’autore del Seminario Permanente Luigi Veronelli (su iscrizione) dal titolo “Scelti col cuore. Una selezione dei Sole Guida Oro I Vini di Veronelli 2024”. Alle 19 degustazione itinerante a cura del Prof. Paolo Tegoni (su iscrizione), seguita, dalle 19:30, da una cena a base di prodotti tipici per le vie e le piazze di Ardesio.


Domenica 4 agosto, proseguiranno le degustazioni agli stand, con orario continuato dalle 10.30 alle 20, e le degustazioni itineranti a cura di Mattia Asperti, “ilSommelierDiVino” (su iscrizione) in programma alle 11 e alle 16. Alle 12.30 il pranzo sarà a cura del Gruppo Alpini, mentre alle 18 alla Casa Rurale di fronte al Santuario si terrà il dibattito “Caro Gino, racconti e note attorno a Luigi Veronelli” a cura di Paolo Tegoni, con la partecipazione del cantautore e chitarrista Omar Pedrini, moderati da Paolo Confalonieri. La giornata si concluderà infine con una cena a base di prodotti tipici nelle vie e nelle piazze di Ardesio (dalle 19.30). Anche per questa XX edizione, l’offerta gastronomica sarà completata da un ricco programma di concerti. Foto di Luca Festari

Vino, Les Grands Chais de France raddoppia vendite Cremant in Italia

Vino, Les Grands Chais de France raddoppia vendite Cremant in ItaliaMilano, 20 lug. (askanews) – Con 200mila bottiglie di Cremant vendute in Italia nei primi sei mesi di quest’anno, Les Grands Chais de France, primo produttore francese di spumante Metodo Classico al di fuori della Champagne, raddoppia i numeri registrati nello stesso periodo del 2023. Dal 1 gennaio al 30 giugno del 2023 erano state infatti 105mila le bottiglie vendute sul nostro mercato. Lo ha annuciato lo stesso gruppo francese, spiegando che nel primo semestre 2024 l’esportazione delle bollicine francesi nel nostro Paese ha generato un giro d’affari di circa 1,2 milioni di euro.


Per il gruppo guidato da Famille Helfrich si tratta di un nuovo record nel nostro Paese e la conferma di un trend in continua ascesa nei canali Horeca e Gdo. Nel 2023 il giro d’affari complessivo in Italia ha superato i 7,8 milioni di euro, segnando un +17,8% sul 2022. In crescita anche i volumi: oltre 1,3 milioni di bottiglie vendute nel 2023 con un +7,83% rispetto all’anno precedente. “Abbiamo registrato una crescita di interesse nei confronti dei Cremant prodotti nelle diverse regioni francesi, dall’Alsazia alla Borgogna, senza dimenticare quelli dello Jura” ha spiegato la country manager Romina Romano, aggiungendo che “l’Italia vanta una tradizione enologica e una cultura del vino notevole e il consumatore italiano è attento alle produzioni di qualità che il nostro gruppo può offrire nelle otto diverse Denominazioni di Cremant”. Les Grands Chais de France produce complessivamente circa 19 milioni di bottiglie di Cremant, realizzando il 38% di tutti i Cremant de Bordeaux, il 34% di quelli della Loire, il 32% di quelli dello Jura, il 31% dei Cremant de Die e il 20% di quelli d’Alsace. Il gruppo ha recentemente aperto le porte del mercato italiano anche ai Metodo Classico che produce nel resto del mondo, come nel caso del Cap Classique di Villiera, l’ultima acquisizione del gruppo in Sudafrica e uno dei principali produttori di spumanti del Paese.

Vino, Castello Del Terriccio partner di “Una montagna di libri”

Vino, Castello Del Terriccio partner di “Una montagna di libri”Milano, 20 lug. (askanews) – Domenica 4 agosto alle 18, all’Alexander Girardi Hall di Cortina d’Ampezzo (Belluno), all’interno del cartellone di “Una montagna di libri”, la festa internazionale della letteratura giunta quest’anno al quindicesimo compleanno e alla trentesima edizione, il patron di Castello del Terriccio, Vittorio Piozzo di Rosignano, promuove l’incontro “La capsula del tempo. Vini, storie, follie”. Si tratta di una conversazione dedicata al grande vino italiano che verrà raccontato tra aneddoti e curiosità dal vicedirettore del Corriere della Sera, Luciano Ferraro, assieme a Francesco Chiamulera, ideatore e organizzatore della rassegna cortinese.


“Sono davvero orgoglioso di avviare una collaborazione con questa prestigiosa manifestazione che ho sempre molto apprezzato perché la considero un’occasione di approfondimento, arricchimento e scoperta non soltanto sul piano letterario ma più in generale per la cultura, la storia e la società del nostro tempo e del tempo passato” ha spiegato Vittorio Piozzo di Rosignano, torinese classe 1970, che guida la tenuta che si estende su circa 1.500 ettari (di cui circa 60 a vigneto e 40 a uliveto) lungo il limite settentrionale della Maremma Toscana affacciata sul mare.

Vino, il “Costasera” di Masi nel film “L’invenzione di noi due”

Vino, il “Costasera” di Masi nel film “L’invenzione di noi due”Milano, 20 lug. (askanews) – “Costasera”, lo storico Amarone prodotto dalle Cantine Masi in Valpolicella, è tra i simboli di Verona presenti nel film “L’invenzione di noi due”, tratto dall’omonimo bestseller di Matteo Bussola (Einaudi Stile Libero) e firmato dal regista vicentino Corrado Ceron. La pellicola, uscita nei cinema italiani il 18 luglio, è stata interamente girata a Verona ed è stata prodotta dalla veronese K Plus Film, con il contributo della Regione Veneto, il sostegno della Veneto Film Commission e il patrocinio del Comune di Verona.


Tra le eccellenze locali non poteva naturalmente mancare il celebre passito rosso secco: nel film il protagonista Milo (Lino Guanciale), cuoco in una tipica osteria veronese, prepara un tradizionale risotto all’Amarone irrorandolo con il Costasera, poi servito ad una coppia di innamorati. “Siamo entusiasti di proseguire la collaborazione con la K Plus di Nicola Fedrigoni e di vedere il nostro vino valorizzato in un contesto che celebra Verona e le sue tradizioni enogastronomiche” ha commentato Raffaele Boscaini, direttore Marketing di Masi, ricordando che l’azienda “era stata partner anche del film ‘Finché c’è Prosecco c’è speranza’, girato nei luoghi storici di produzione del Prosecco, con un’incursione in Valpolicella per il ‘Premio Civiltà Veneta’ della Fondazione Masi”. Fondazione che negli anni ha attribuito il premio a personalità del cinema come Anna Proclemer, Ermanno Olmi, Tullio Kezich, Marco Paolini, Carlo Mazzacurati, Giuseppe Battiston, Natalino Balasso e Roberto Citran. Da ricordare anche la collaborazione con il celebre documentarista Andrea Segre che ha realizzato per Masi il cortometraggio “Il Gusto del Tempo”, incentrato sul tema del tempo necessario per la produzione di un vino di pregio come l’Amarone, tra lunghi periodi di attesa durante l’appassimento delle uve e l’affinamento in botte.

Deviango: compie 5 anni il Sangiovese vinificato in bianco del Fermano

Deviango: compie 5 anni il Sangiovese vinificato in bianco del FermanoMilano, 20 lug. (askanews) – Il Deviango, vino da uve Sangiovese dalle colline della media ed alta Valle del fiume Aso vinificate in bianco, ha compiuto cinque anni ed è stato stato celebrato con una serata a Montelparo, borgo marchigiano in provincia di Fermo. Il progetto Deviango è stato infatti lanciato nel 2019 da quattro amici vignaioli: Marco Di Ruscio (Di Ruscio di Campofilone), Nico Speranza (Cantina Vittorini di Monsampietro Morico), Roberto Geminiani (Geminiani di Montalto delle Marche) e Gabriele Vitali (Casale Vitali di Montelparo). Sono i cosidetti “Deviango Boys”, sostenuti dalla comunità locale e dalla curiosità degli appassionati, e coordinati dall’enologo montelparese Matteo Lupi con il quale hanno studiato (per diversi anni) la fattibilità di questo Marche Igp Bianco.


Di Deviango, che nel dialetto fermano significa “in bianco”, ogni Cantina propone una sua interpretazione ma le bottiglie vanno sul mercato con la medesima etichetta. Alla serata ha partecipato, tra gli altri, il presidente della Commissione agricoltura della Camera, Mirco Carloni. “Ogni bottiglia di Deviango racconta una storia di passione, dedizione e maestria vinicola, portando con sé l’essenza del territorio da cui proviene” ha ricordato, aggiungendo che “il successo di questo vino non è solo un traguardo, ma un punto di partenza per continuare a esplorare e valorizzare la ricchezza enologica che ci circonda. Il merito dei ‘Deviango boys’ – ha concluso – è quello di stare uniti verso una innovazione che ha saputo valorizzare la tradizione”.