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Spoglie fondatore Milan, Herbert Kilpin, traslate in cripta Famedio

Spoglie fondatore Milan, Herbert Kilpin, traslate in cripta FamedioMilano, 13 dic. (askanews) – Il fondatore e primo allenatore del Milan, Herbert Kilpin, è stato tumulato nella Cripta del Famedio del Cimitero Monumentale di Milano, che accoglie personalità illustri, benemerite e distintesi nella storia del capoluogo milanese. La cerimonia si è svolta questa mattina, nella stagione delle celebrazioni del 125° anniversario di Ac Milan, alla presenza del sindaco Giuseppe Sala, dell’assessora ai servizi civici Gaia Romani, del presidente del club Paolo Scaroni, di rappresentanti del senior management rossonero e di Helen Stirland, discendente del fondatore Kilpin.

Autonomia, A.Fontana: confermata piena legittimità legge Calderoli

Autonomia, A.Fontana: confermata piena legittimità legge CalderoliMilano, 12 dic. (askanews) – “L’ordinanza della Cassazione che conferma la legittimità del referendum sulla legge Calderoli dimostra incontrovertibilmente un fatto: contrariamente a quanto si sono affrettati a riportare i commentatori partigiani, ovvero i tradizionali nemici della modernizzazione del Paese, la legge Calderoli evidentemente non è stata affatto ‘demolita’ né ‘stravolta’ dalla Corte costituzionale nella sua recente sentenza. Perché se così fosse stato questa ordinanza non avrebbe confermato il referendum”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo aver appreso la notizia dell’ok da parte della Cassazione al referendum sull’autonomia e “in attesa di conoscerne le motivazioni”.


“Perché se così fosse stato – ha proseguito il presidente Fontana – questa ordinanza non avrebbe confermato il referendum. Secondo una consolidata giurisprudenza costituzionale, infatti, il quesito referendario può essere confermato dalla Cassazione solo se i principi ispiratori della disciplina sono rimasti integri. Il che evidentemente contrasta con la tesi della ‘demolizione’”.

Treni, Milano celebra i 20 anni delle linee S con convegno domani

Treni, Milano celebra i 20 anni delle linee S con convegno domaniMilano, 12 dic. (askanews) – Si terrà domani, venerdì 13 dicembre a Milano presso la sede di Regione Lombardia (Piazza Città di Lombardia, Sala Marco Biagi, dalle ore 9.30) il convegno “20 anni di linee S: l’evoluzione della mobilità e il futuro del trasporto regionale”: organizzata da Regione Lombardia, assessorato ai Trasporti e Mobilità sostenibile.


La giornata vedrà la partecipazione di numerosi rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, stakeholder, addetti ai lavori ed esperti che si confronteranno su un sistema ferroviario che ha rivoluzionato il trasporto in ambito metropolitano. Le Linee S collegano l’area dell’hinterland di Milano e il centro città, attraverso il Passante e lungo le linee ferroviarie di superficie. Le 12 linee S attualmente in servizio spostano ogni giorno oltre 335 mila persone da e verso Milano. Padrone di casa sarà Franco Lucente, assessore regionale ai Trasporti. Quattro i panel di lavoro previsti: “20 anni di linee S”; “L’impatto delle linee S sul tessuto socio-economico e territoriale”; “Le esperienze dei 4 motori d’Europa”; “Il potenziamento del trasporto pubblico locale”.

Milano, domani corteo per 55 a anni da strage di piazza Fontana

Milano, domani corteo per 55 a anni da strage di piazza FontanaMilano, 11 dic. (askanews) – Milano non dimentica le vittime della strage di Piazza Fontana. Il 12 dicembre del 1969, alle 16:37 un potente ordigno collocato all’interno della sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura esplode distruggendo il grande ingresso a quell’ora ancora pieno di clienti, per lo più giunti da località della provincia. Lo scoppio della bomba uccide 17 persone, 13 delle quali sul colpo, e ne ferisce gravemente altre 88. La città sconvolta reagisce con una partecipazione silenziosa e massiccia ai funerali in Duomo. E da allora non dimentica.


A partire da questo pomeriggio, con la proiezione di un video in piazzetta Reale e domani con il corteo e il ricordo di istituzioni e familiari, la città commemorerà le vittime innocenti di una strage, “la madre di tutte le stragi” di cui solo negli ultimi anni anche la verità giudiziaria ha dichiarato la matrice neofascista. Al centro della giornata di commemorazione ci sarà il corteo organizzato dall’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 69 con il Comitato permanente antifascista e il Comune di Milano. Il raggruppamento dei partecipanti è previsto alle ore 15:45 in piazza della Scala. Il corteo, cui prenderà parte il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, partirà alle ore 16 e giungerà in Piazza Fontana alle ore 16:30. Alle 16:37, nel minuto esatto in cui la bomba esplose, avverrà la deposizione delle corone. Seguiranno gli interventi ufficiali. Prenderanno la parola il Sindaco Sala, i rappresentanti dell’Anpi, del mondo sindacale e dell’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 69.


A seguire, si terranno ulteriori iniziative culturali legate alle iniziative del palinsesto “Milano è Memoria”: Con inizio alle ore 16:37 alla Biblioteca Sormani, “Piazza Fontana, una storia d’amore” a cura di Teatro Linguaggicreativi. L’ingresso è libero con prenotazione consigliata via e-mail: biglietteria@linguaggicreativi.it. Alle ore 20, nella Sala Puccini del Conservatorio di Milano avrà luogo il concerto dedicato alle vittime, realizzato all’interno del progetto “Il Conservatorio per la sua città”. Si esibirà l’Ensemble di studenti e studentesse del Conservatorio di Milano con musiche di Arnold Schönberg e Dmitrij Šostakovic. Ingresso libero previa registrazione a permilano@consmilano.it.


Oggi pomeriggio, fino alle ore 21, su richiesta dei familiari delle vittime è proiettato in Piazzetta Reale il video “Piazza Fontana del dolor”, per richiamare alla memoria di tutti e tutte quanto successe in quel terribile giorno. Il video è visibile anche qui. La strage di Piazza Fontana è uno degli avvenimenti storici cardine del progetto Milano è Memoria e del suo palinsesto di eventi.

Bassorilievo di Daniele Milvio a ingresso nuova torre della Scala

Bassorilievo di Daniele Milvio a ingresso nuova torre della ScalaMilano, 11 dic. (askanews) – Al Teatro alla Scala è stato annunciato questa mattina il vincitore del concorso per l’opera d’arte che troverà posto all’ingresso della nuova torre progettata da Mario Botta in via Verdi, 3. La commissione, composta dall’Architetto Mario Botta, dagli artisti Maurizio Cattelan e Marzia Migliora, dalla dottoressa Sara Gnagnetti per la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano e presieduta dal Direttore della Comunicazione del Teatro alla Scala Paolo Besana ha scelto il progetto presentato dall’artista Daniele Milvio, assegnando due menzioni speciali ai progetti presentati dagli artisti Arcangelo Sassolino e Nico Vascellari.


L’opera prescelta, un bassorilievo in bronzo fuso a cera persa delle dimensioni di 102x319x18 cm dal titolo “Sipario”, ha saputo coniugare valori di qualità artistica, aderenza al tema proposto, coerenza con il contesto architettonico, durabilità e inserimento nel contesto urbano. “L’opera di Daniele Milvio non è solo una reinterpretazione di un simbolo della Scala – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi – ma un gesto che lega la memoria storica della città al suo presente in continua evoluzione. Collocare un sipario in bronzo all’ingresso della nuova torre progettata da Mario Botta significa trasformare uno spazio architettonico in un luogo che racconta, che accoglie e che invita a riscoprire il valore della cultura nella vita urbana. Milano conferma così la sua vocazione a essere una città dove arte e architettura si intrecciano per dare nuova forma alla bellezza condivisa”.


Il concorso era stato indetto da Aria (Azienda Regionale per l’Innovazione e gli acquisti) nel febbraio 2024 in ottemperanza alla Legge 717/49 che prevede la realizzazione di opere d’arte negli edifici pubblici di nuova costruzione e contemplava l’ideazione, la progettazione, la realizzazione e l’installazione di un’opera d’arte avente carattere durevole, da inserire nella facciata della nuova palazzina, accanto all’ingresso. Il bando specifica che l’opera deve essere inedita ed espressione di un progetto artistico volto a sviluppare il tema posto a base del concorso “Musica e Architettura”. All’artista era richiesto di predisporre una proposta artistica nella forma ritenuta più idonea, ma in dialogo con il progetto architettonico della Nuova Palazzina, prevedendo l’adozione di forme e motivi adatti al contesto e tenendo conto dell’ambito previsto per la sua collocazione. Le tecniche e i materiali per la realizzazione dell’opera erano a discrezione dagli artisti, purché assicurate le caratteristiche di staticità, stabilità, durata nel tempo, idoneità al contesto di riferimento, semplicità ed economicità di manutenzione, sicurezza degli utenti.


Nelle parole dell’artista, Daniele Milvio, “Sipario” rappresenta “le caratteristiche morfologiche di una porzione di sipario della Scala, per la precisione la parte centrale, in corrispondenza dell’apertura. Le proporzioni sono quelle reali, la porzione in oggetto rispetta le dimensioni massime dell’opera, il bronzo e la fusione e cera persa sono particolarmente adatti alla resa dei tessuti, delle ricchezze verticali tipiche dei sipari, dei loro ricami, della loro plasticità. Il sipario risulterà leggermente socchiuso. Riflettendo sul tema del concorso ho pensato di approfondire la mia conoscenza dell’architettura scenica, affidandomi ai testi di Giacomo Torelli e Bruno Mello. Ho ragionato sulla struttura del sipario e sulle sue mutazioni nel tempo, approfondendone tanto gli aspetti funzionali quanto quelli simbolici. Il sipario della Scala è un oggetto di incredibile duttilità, una quantità di scelte stilistiche possono essere mediate dalle sue molte possibilità di movimentazione, imprimendogli una vitalità che lo allontana dal campo degli esseri inanimati. Ho deciso di dedicarmi e di illustrare il momento esatto in cui il sipario, ancora chiuso, si intitola la funzione di separazione tra due mondi, due mondi che troveranno motivi di familiarità durante lo svolgimento, e che finiranno col coincidere, ma che ancora in quel momento hanno una conoscenza mediata l’uno dell’altro”. Il bando prevede l’installazione dell’opera realizzata in 180 giorni. La prima fase della realizzazione sarà proprio il rilievo in loco delle dimensioni e caratteristiche del sipario reale, per una resa il più possibile fedele dell’oggetto originale.

Milano, presidio sociosanitario in case Aler di Zama Salomone

Milano, presidio sociosanitario in case Aler di Zama SalomoneMilano, 11 dic. (askanews) – Un presidio territoriale e sociosanitario nel quartiere popolare di Zama Salomone a Milano per offrire nuovi servizi ai residenti e rafforzare la presenza delle istituzioni. Si tratta dello spazio ‘C.A.S.A.’ (Centro Aler per i Servizi Abitativi) voluto da Regione Lombardia, realizzato da Aler Milano con un finanziamento regionale di 661.000 euro e inaugurato oggi alla presenza del governatore Attilio Fontana; dell’assessore regionale alla Casa e Housing sociale, Paolo Franco e del presidente di Aler Milano, Matteo Mognaschi.


Il progetto si declina in due aree di intervento fortemente connesse. Da un lato l’attivazione di un ambulatorio sociosanitario, con le figure del medico e dell’infermiere di quartiere per potenziare i servizi di welfare territoriale. Dall’altro l’insediamento del ‘community manager’ che si occupa dei rapporti tra Aler e inquilini garantendo un presidio qualificato rispetto alle necessità del quartiere. “Il presidio territoriale – ha evidenziato Fontana – è un esempio tangibile di come Regione Lombardia lavori in modo costante per migliorare la qualità della vita nei quartieri popolari, prestando grande attenzione alla dimensione umana e sociale e alle esigenze della comunità. Implementiamo i servizi sociosanitari di prossimità e introduciamo una figura come il ‘community manager’ per offrire punti di riferimento importanti ai cittadini e un aiuto alle famiglie e agli anziani. Un impegno che si affianca agli sforzi messi in campo per riqualificare gli edifici, compiendo un’azione di rigenerazione urbana e contrasto al degrado che agisce a 360 gradi”.


“Il progetto ‘C.A.S.A. – ha sottolineato l’assessore Franco – è un modello operativo fortemente voluto da Regione Lombardia per dare risposte efficaci e sistemiche ai cittadini in termini di assistenza, medicina territoriale e sicurezza, con interventi integrati che guardano alla complessiva qualità dell’abitare. Un modello che porterà benefici ai residenti e che stiamo implementando in diversi quartieri milanesi. Lo spazio ‘C.A.S.A.’ consente di attivare una rete per la presa in carico delle fragilità e delle problematiche di tipo sociale, garantendo nel contempo un punto di ascolto e un presidio utile per le diverse necessità dei residenti”. “A Zama Salomone – ha proseguito Franco – diamo piena concretezza alla ‘Missione Lombardia’, il piano regionale per il rilancio delle politiche abitative: l’ambulatorio sociosanitario e il ‘community manager’ si aggiungono ai lavori di riqualificazione degli edifici, con efficientamento energetico e cura del patrimonio, e all’installazione della videosorveglianza. Intensifichiamo la presenza delle istituzioni. Regione Lombardia c’è: siamo e saremo sempre dalla parte delle persone perbene che vivono nelle case popolari”.


L’Asst Fatebenefratelli Sacco gestisce l’accesso al welfare territoriale strutturando di volta in volta una serie di iniziative specifiche: una di queste, avviata nelle scorse settimane nei locali al civico 36, è stata la ‘campagna vaccinale sotto casa’, dedicata agli abitanti del quartiere, che ha consentito di vaccinare circa 150 anziani residenti nei caseggiati. All’attività dell’Asst si affianca quella di due medici di medicina generale e di un infermiere di quartiere con ambulatorio sempre all’interno dello spazio ‘C.A.S.A.’ Il presidio territoriale di Aler si articola attraverso l’attività del ‘community manager’ (detto anche operatore di quartiere), una figura professionale innovativa che lavora per rispondere alle necessità degli inquilini offrendo loro un punto di ascolto e un aiuto per risolvere problemi legati a questioni di carattere sociale, amministrativo o tecnico. Un operatore formato per gestire i diversi aspetti legati alla qualità dell’abitare: dalla riqualificazione e manutenzione degli edifici al coordinamento di interventi connessi alla sfera sociale, con un approccio sistemico che prevede il collegamento con i servizi sociosanitari.


Il quartiere Salomone conta 477 alloggi. Aler Milano ha recentemente concluso un intervento di riqualificazione straordinaria ed efficientamento energetico dell’intero quartiere, con finanziamenti regionali e statali pari a 10,8 milioni di euro. Tra gli interventi eseguiti, la realizzazione del cappotto di facciata ed il rifacimento completo della copertura e di tutte le lattonerie, il rifacimento di 20 ascensori e 20 citofoni, il ripristino dei portoni delle scale ai fini della sicurezza, il rifacimento della rete idrica e di 3 centrali oltre che della diramazione gas, la pavimentazione e tinteggiatura del piano pilotis, casellari postali e l’illuminazione di parcheggi e cortili. “Grazie all’impegno di Regione – ha detto Mognaschi, presidente Aler Milano – apre ufficialmente il nuovo Spazio C.A.S.A. Salomone, che si aggiunge ai 5 già presenti a Milano. Un modello che concretizza il significato della gestione sociale, incentrata sull’inquilino e sull’erogazione di servizi abitativi integrati. L’attenzione alla persona è garantita dal community manager, formato per affiancare gli utenti sul tema dell’abitazione e orientarli su differenti ambiti, nonché dalla presenza di servizi di salute di prossimità erogati direttamente sotto casa grazie ad Asst Fatebenefratelli Sacco”.

Giussano, uomo che ha salvato ragazza accoltellata: lo rifarei domani

Giussano, uomo che ha salvato ragazza accoltellata: lo rifarei domaniRoma, 10 dic. (askanews) – “Era ferita e lui non era scappato, era lì con lei. La ragazza stava chiedendo aiuto, scappava, era diretta verso di me chiaramente, perché ero l’unico lì in zona. L’ho fatta salire in macchina e siamo scappati. Abbiamo fatto il sottopassaggio e siamo venuti qui al centro commerciale, perché lavoro qui. È la strada che faccio sempre praticamente. Era molto scossa, le facevo qualche domanda per vedere se era sveglia, perché mi ero accorto che perdeva sangue”. Lo racconta l’uomo che ha portato in salvo la ragazza 24 enne accoltellata alla schiena dal suo ex fidanzato nel parcheggio di un centro commerciale di Giussano in Brianza, dove lui le aveva dato appuntamento. L’uomo è stato intervistato dalla trasmissione Ore 14 di Milo Infante in onda su Rai 2.


“Siamo entrati qui dentro – continua- la mia collega ha fatto chiamare le guardie intanto che giravo per il parcheggio, perché non sapevo se il tizio ci stava seguendo o no. Poi una volta che sono arrivate le guardie, mi sono avvicinato all’entrata del centro commerciale e l’hanno fatta salire. Le hanno fatto i primi medicamenti in parafarmacia. Nel frattempo sono arrivati quelli dell’ambulanza. L’aggressore, quando è salita in macchina e siamo partiti, ha dato una coltellata all’auto. E poi basta, non è che mi sono girato a vedere. Penso che sia scappato. Un atto molto coraggioso? Lo rifarei anche domani”, conclude l’uomo.

Appello contro sfratto Leoncavallo di Cnca Lombardia e Camera del lavoro

Appello contro sfratto Leoncavallo di Cnca Lombardia e Camera del lavoroMilano, 10 dic. (askanews) – “A Milano molte cose funzionano e molte altre potrebbero andare meglio. Spesso la nostra città è raccontata come ricca di opportunità lavorative, ma noi sappiamo che in tante e tanti vivono in condizioni di povertà, precarietà e difficoltà a raggiungere la fine del mese. Milano è portata come esempio di città dalla grande offerta culturale, ma noi sappiamo che molto spesso tantissime piccole realtà che promuovono percorsi culturali importanti, soprattutto nelle periferie, lo fanno tra mille difficoltà e con pochissimo aiuto e supporto. Diversi quartieri di Milano sono ormai da tempo riferimenti importanti per la vitalità aggregativa, per la grande quantità di luoghi di incontro, socialità, musica, divertimento, ma noi sappiamo che ci sono tantissimi quartieri in cui gli spazi di aggregazione mancano completamente e quei pochi che vi sono esistono grazie all’impegno di operatori, volontari, attivisti che li animano con passione e fatica. Milano è una città che sempre più spesso viene scelta, anche a livello internazionale, come luogo moderno ed europeo dove vivere, ma noi sappiamo che parti importanti della popolazione cittadina fanno sempre più fatica a potersi permettere una casa dignitosa a un prezzo compatibile con stipendi bassi che non crescono. Questi sono solo alcuni esempi di un territorio che ormai contiene come minimo due storie, due narrazioni, due facce: una che corre e una che arranca, una che risplende e una nell’ombra, una che vive senza pensieri e una che ha mille preoccupazioni. Noi sappiamo tutto ciò perché, come operatori e operatrici sociali e culturali, come educatori, educatrici, professioniste e professionisti di servizi pubblici e del privato sociale, come volontari e volontarie di associazioni e comitati, come attivisti e attiviste di realtà di base, come sindacaliste e sindacalisti di tante categorie e realtà lavorative ci confrontiamo quotidianamente con entrambe le facce di questa città, perché spesso siamo parte importante delle cose più belle e significative che la abitano e al contempo siamo sempre concretamente in campo per contrastare e affrontare i problemi e le difficoltà di tante e tanti, compresi gli eventuali fallimenti di quanto tutti assieme cerchiamo di fare. In questo ‘noi’ in cui ci riconosciamo da tantissimo tempo fa parte anche il Leoncavallo, con una storia e un presente importante che hanno reso ormai da tempo questo luogo, le associazioni e le realtà che lo animano, un punto di riferimento imprescindibile della nostra città. Per questi motivi a partire da oggi, 10 dicembre 2024, da questo presidio che si è tenuto davanti al Leoncavallo, crediamo fondamentale che l’amministrazione comunale, a cominciare dal sindaco Sala e in tutte le sue componenti di Giunta e Consiglio, si attivi concretamente per impedire questo sfratto e per dar vita a soluzioni reali che non privino la nostra città di questa esperienza”. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso da Cnca Lombardia e dalla Camera del lavoro di Milano.


“Esortiamo il Comune a trovare una soluzione per dare continuità a una pratica dal basso importante per il territorio – conclude Paolo Cattaneo, presidente del Cnca Lombardia – e rinnoviamo l’invito ad aderire alla campagna nello spirito per cui più saremo e più sarà facile far sentire la nostra voce”.

Sanità, Bertolaso: anche nel 2025 da Regioni fondi per liste attesa

Sanità, Bertolaso: anche nel 2025 da Regioni fondi per liste attesaMilano, 10 dic. (askanews) – “Grazie alla concreta collaborazione tra Governo e Regione Lombardia, anche nel 2025 le Regioni potranno stanziare ulteriori fondi per i piani finalizzati al recupero delle liste d’attesa. Di questo siamo grati al ministro Schillaci, al sottosegretario Mantovano e alla Ragioneria Generale dello Stato”. Così l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, dopo l’approvazione ieri, in Consiglio dei Ministri, di uno specifico articolo contenuto nel ‘Milleproroghe’.


“La sinergia tra l’esperienza sul campo della Lombardia e la competenza e disponibilità del Governo – evidenzia l’assessore – ha portato a questo importante risultato: i fondi per il recupero delle liste d’attesa non solo sono stati rinnovati ma è stato anche alzato il tetto di spesa dedicato a questo scopo, portato dallo 0,4% allo 0,7% del fondo sanitario. Si tratta di un passo importante che di fatto consente a tutte le Regioni di raddoppiare la disponibilità finanziaria per affrontare meglio la problematica”. “Infatti, con questa norma, potremo ulteriormente incrementare le attività legate al miglioramento delle liste d’attesa – conclude l’assessore – dando il giusto contributo economico a chi sta collaborando con impegno vero, sia fra gli enti pubblici che fra le strutture private convenzionate, a raggiungere gli obiettivi di ridurre sempre più i tempi delle attese in sanità”.

Il progetto MUSA, “costruire la Milano del futuro”

Il progetto MUSA, “costruire la Milano del futuro”Roma, 9 dic. (askanews) – Le grandi sfide sociali, ambientali e tecnologiche, come l’ottimizzazione della mobilità, l’inclusione sociale e la promozione di soluzioni naturali per migliorare l’ambiente urbano. L’esplorazione di tecnologie avanzate per la gestione dei dati e le comunicazioni, lo sviluppo di modelli di sostenibilità per il settore moda e design. La sensibilizzazione dei giovani e delle comunità su temi di finanza, inclusione e sostenibilità urbana, insieme a innovazioni nel settore sanitario, come sistemi per il monitoraggio materno-fetale e la formazione chirurgica. Sono alcuni dei focus dei progetti sviluppati dai ricercatori MUSA, che hanno l’obiettivo ambizioso di costruire la Milano del futuro, presentati oggi all’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano, in occasione del quarto General Meeting dal titolo “Dal progetto all’ecosistema. MUSA, due anni di innovazione e sostenibilità urbana”.


Il progetto MUSA coinvolge 24 soggetti pubblici e privati, che lavorano su oltre 100 linee di attività. MUSA coinvolge attivamente oltre 1000 ricercatori, la metà dei quali sono di genere femminile. Ad oggi sono state aperte più di 300 nuove posizioni di ricerca. Tra i nuovi ricercatori, dottorandi, collaboratori e tecnologi assunti, il 54% sono donne. Oltre 70 le pubblicazioni da inizio progetto a giugno, 65 gli eventi aperti al pubblico solo tra marzo e giugno di quest’anno. MUSA, inoltre, ha attivato numerosi bandi a cascata – per un valore complessivo di 15 milioni di euro – con l’obiettivo di sviluppare il modello di rigenerazione urbana nelle regioni del Sud Italia. MUSA, insieme a Regione Lombardia, è anche promotrice di Startcup Lombardia, la business competition che premia le migliori iniziative imprenditoriali nate in ambito universitario. Quest’anno, per la prima volta, quattro startup vincitrici della competizione regionale sono arrivate alla finale del Premio Nazionale per l’Innovazione, che ha visto la partecipazione delle startcup regionali. Una di queste, “EFESO”, progetto del Politecnico di Milano che consiste nello sviluppo di nuovi materiali e dispositivi per creare componenti elettronici green a basso consumo, si è aggiudicato il Premio per la categoria ICT.


“Dal progetto all’ecosistema. MUSA, due anni di innovazione e sostenibilità urbana” è un’occasione per celebrare il secondo anniversario di MUSA, l’Ecosistema dell’Innovazione finanziato con 110 milioni di euro dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il progetto vede la collaborazione tra l’Università di Milano-Bicocca, ente proponente, l’Università Statale di Milano, il Politecnico di Milano, l’Università Bocconi e 26 tra soggetti privati e pubblici (tra cui Regione Lombardia e il Comune di Milano). Ad aprire l’evento, i saluti istituzionali della Presidente di MUSA, Giovanna Iannantuoni, della Rettrice dell’Università degli Studi di Milano, Marina Brambilla, del Vicesindaco del Comune di Milano, Anna Scavuzzo, dell’Assessore regionale allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi. Presenti, tra gli altri, anche Marco Morganti e Salvatore Torrisi, rispettivamente, Vicepresidente e Coordinatore scientifico di Musa.


“La ricerca scientifica è certamente un grande alleato per studiare e conoscere sempre meglio quali azioni possiamo mettere in atto per affrontare le grandi sfide del nostro tempo: gli andamenti demografici, i grandi cambiamenti climatici, la trasformazione digitale, l’intelligenza artificiale al servizio anche della sostenibilità. Il Comune di Milano partecipa a MUSA fin dal 2022, quando nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza abbiamo contribuito a disegnare le azioni di un ecosistema universitario che si apre al territorio per promuovere la collaborazione tra Università, ricercatori e istituzioni, insieme a partner privati e Fondazioni, per elaborare e realizzare progetti innovativi di grande impatto sulla vita delle città e delle comunità urbane. Questo quarto General Meeting di MUSA ci dà l’occasione di apprezzare il lavoro che i giovani ricercatori e le giovani ricercatrici hanno realizzato in molti ambiti come quelli della formazione, della biodiversità e della sostenibilità. Grazie alle loro idee e alle loro capacità stiamo contribuendo a costruire un futuro più sostenibile e inclusivo per tutti e per tutte” ha dichiarato la Vicesindaco del Comune di Milano e assessore all’Istruzione, Anna Scavuzzo. “Siamo lieti di aver accolto in Statale i ricercatori e gli stakeholder dell’ecosistema MUSA per fare il punto e riflettere insieme sui risultati e sull’impatto che, negli ultimi due anni, il progetto PNRR ha avuto nel trasformare Milano in un’area urbana più sostenibile e innovativa. Questo progetto rappresenta una grande opportunità per Milano, impiegando una rete di 24 partner pubblici e privati e coinvolgendo 1.000 giovani scienziati alla rigenerazione della città. In MUSA sono presenti 100 linee di ricerca, studiate attraverso un approccio interdisciplinare, che spaziano dalla telemedicina all’inclusione sociale, fino alla rigenerazione delle periferie urbane: ricerche che hanno prodotto valore sociale ed economico per il territorio.


Guardiamo al futuro del PNRR con la consapevolezza che la sostenibilità di queste iniziative dipenderà dalla capacità di attrarre nuovi investimenti e di consolidare quanto costruito finora. Come Università degli Studi di Milano, porteremo avanti il nostro impegno per una ricerca innovativa che risponda alle sfide globali e migliori la qualità della vita delle persone e del territorio” ha dichiarato la Rettrice dell’Università degli Studi di Milano, Marina Brambilla. “MUSA rappresenta una visione ambiziosa e condivisa per affrontare le sfide della sostenibilità urbana attraverso la collaborazione tra università, istituzioni, mondo imprenditoriale. In due anni, abbiamo gettato le basi per un ecosistema dell’innovazione che non solo promuove la ricerca, ma genera un impatto concreto sul territorio e coinvolge oltre 1.000 ricercatori, con un’attenzione particolare ai giovani talenti e alla parità di genere. Il General Meeting è un momento di confronto importante, un’occasione per celebrare i risultati raggiunti e, soprattutto, per riflettere sul futuro del nostro ecosistema insieme ai partner del progetto. Guardiamo avanti con l’obiettivo di continuare a innovare, costruendo un modello di sviluppo urbano sostenibile che possa essere replicato su scala nazionale e internazionale”, ha dichiarato la Presidente di MUSA, Giovanna Iannantuoni.