Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Milano, la Società Storica Lombarda festeggia i 150 anni

Milano, la Società Storica Lombarda festeggia i 150 anniMilano, 24 nov. (askanews) – La Società Storica Lombarda ETS compie 150 anni. L’istituzione, uno dei centri di cultura più prestigiosi e attivi di Milano e della Lombardia, venne infatti fondata il 21 novembre 1873 da Cesare Cantù, storico, letterato, politico, e direttore dell’Archivio di Stato di Milano, che chiamò al suo fianco molte personalità del tempo: senatori, deputati, banchieri, aristocratici e intellettuali. La Società Storica Lombarda ETS promuove studi, organizza incontri, convegni e altre iniziative, favorendo l’interscambio culturale con università, scuole ed enti istituzionali e dal 1927 emette pareri sulla toponomastica della Lombardia per nuove intitolazioni di vie, piazze, strade, ma anche scuole, aule, cippi e monumenti.

Una menzione particolare va riservata all’impegno della Società per la salvaguardia dei monumenti cittadini. Nel 1884 salvò da distruzione certa il Castello Sforzesco tramite il vicepresidente Luca Beltrami, scongiurò l’abbattimento di luoghi e di monumenti del passato e invocò restauri e risistemazioni di quelli esistenti, come le colonne di San Lorenzo, il Palazzo della Ragione, la chiesa di San Pietro in Gessate e altri. Per celebrare i suoi 150 anni, la Società Storica Lombarda ETS ha messo a punto un programma d’iniziative che durerà un intero anno. Il primo appuntamento si terrà martedì 28 novembre 2023, alle ore 17.30, a Palazzo Moriggia, sede del Museo del Risorgimento con il primo di sei incontri del ciclo Raccontare Milano. L’Ottocento. Protagonista della serata sarà il professor Antonino De Francesco, ordinario di Storia Moderna all’Università degli Studi di Milano, con l’intervento dal titolo L’incoronazione di Napoleone in Duomo.

Fino ad aprile 2024, le conferenze di Raccontare Milano, organizzate in collaborazione con il Museo del Risorgimento e il Comitato di Milano dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, precedute da una visita guidata al Museo del Risorgimento, si concentrano sul XIX secolo, un arco di tempo decisivo per gli sviluppi della città e della nazione, che ha visto non solo la nascita dell’associazione, quanto lo scoppio delle lotte risorgimentali, la crescita della rivoluzione industriale e l’affermarsi di due geni assoluti, quali Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi. Il programma di Raccontare Milano prosegue martedì 19 dicembre 2023, alle ore 17.30, con il professor Giacomo Girardi (Università degli Studi di Milano) che parlerà di Confalonieri e il grande processo.

A Christmas Magic a Milano con la colonna sonora di Ultimo

A Christmas Magic a Milano con la colonna sonora di UltimoMilano, 19 nov. (askanews) – Svelati nuovi dettagli sull’incredibile parco a tema Natale di livello internazionale che aprirá nel cuore di Milano dal 7 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 Allianz Mico – Citylife. A Christmas Magic si presenta come un colossale spazio trasformato in un luogo incantato e senza eguali in un’atmosfera magica e suggestiva. Fortemente voluto da Clemente Zard, prodotto da Vivo Concerti, e pensato e sviluppato dalla creatività di Giò Forma regalerà alla città di Milano la spettacolarità dei grandi parchi a tema di livello internazionale. Dalle attrazioni per tutte le età, un food court a tema, panorami da sogno e attività sempre nuove, a una colossale pista di pattinaggio su ghiaccio indoor che con i suoi 1800 mq attraversa tutto questo microcosmo a due passi da CityLife. Si tratta di uno dei più estesi percorsi ghiacciati indoor mai sviluppati, che regalerà la sensazione di pattinare su un vero e proprio fiume di cristallo, circondati dalle numerose installazioni che popolano lo spazio.

«Ringraziamo Vivo Concerti per averci coinvolti nel sogno che è diventato anche il nostro – afferma Claudio Santucci, Fondatore di Giò Forma – In questo progetto abbiamo messo cuore e anima, per dare a tutti la possibilità di entrare in questo mondo di pura magia. Si tratta di 20.000 metri quadri, uno spazio enorme, che abbiamo popolato con varie installazioni legate tra loro per raccontare una storia, un vero e proprio viaggio nel mondo del Natale. Una delle caratteristiche più spettacolari è la possibilità di percorrere il parco a piedi, ma anche pattinando: un percorso ghiacciato di 250 metri lineari permetterà di godere di tutti i panorami e le meraviglie di questo mondo, dal cielo stellato, all’aurora boreale, dal bosco incantato agli effetti speciali di luce, neve, animazioni». «Io ho la fortuna di lavorare con tanti grandi artisti e con alcuni ho un rapporto di grande solidità e amicizia – racconta Clemente Zard – Quello che definirei il mio artista del cuore, a cui stavo raccontando questo progetto, mi spiazzò dicendo che avrebbe voluto comporre qualcosa di esclusivo per A Christmas Magic. Sono rimasto incredulo fino a quando mi è arrivata la traccia audio. L’artista si chiama Niccolò Moriconi in arte Ultimo e ci ha regalato “Non lasciare le mie mani”, un brano dedicato al nostro progetto. Non lo ringrazierò mai abbastanza. Un’esperienza del genere devi vederla con il cuore altrimenti non ha lo stesso risultato. Vi garantisco che A Christmas Magic non vi deluderà, perché abbiamo deciso di realizzarlo solo quando abbiamo avuto la certezza di poter creare qualcosa di unico e straordinario. E vi prometto che sarà così».

Il viaggio in questo luogo incantato inizia nella Welcome Plaza, una stazione di partenza in cui scattare foto di rito passando sotto la Nuvola Stellare, un’onda sospesa di luci brillanti che brillano al passaggio. Da qui i visitatori potranno scegliere il proprio percorso preferito, optando per una passeggiata morbida sulla Via degli Elfi o per una pattinata incantata lungo la Via del Ghiaccio, la pista pensata per esploratori e pattinatori di tutte le età, che culmina nel “belvedere ghiacciato”, una spettacolare piazza panoramica con vista sulla magia del Natale. Il tema del viaggio è rappresentato anche da una speciale mongolfiera che ha “catturato” la luna, trasformandosi in Luna Express, su cui salire per farsi trasportare dall’immaginazione alla scoperta della magia del cosmo. Come ogni Natale che si rispetti non mancherà il Calendario dell’Avvento, un palazzo sviluppato orizzontalmente a terra su cui sarà possibile sdraiarsi e vedersi proiettati sospesi in verticale grazie a un gioco di magia e simulazione. Il viaggio continua dentro la Fabbrica dei Regali in cui si è avvolti dentro a un gioco di specchi, che racconta la meticolosa preparazione del pacco dono da parte degli Elfi. Il cuore pulsante del parco è ovviamente l’albero di Natale, il Magic Tree a cui tutte le strade portano, un monumento che si anima grazie a decorazioni che si alzano in volo e danzano con la musica creando spettacoli suggestivi in vari momenti della giornata, a cui assistere dai margini del grande palco che si popolerà e ospiterà show e performance. Una delle attrazioni più sorprendenti è il Bosco Incantato, un percorso immersivo arricchito da tanti effetti speciali, magiche creature, fumo basso, laser, proiezioni, in cui vivere la magia dell’aurora boreale e accompagnare gli elfi nella preparazione della slitta. Si arriva poi al Magic Cinema, rivisitazione dell’antico dispositivo dello zootropio, precursore delle tecniche cinematografiche, che ruotando attraverso un gioco di luce dà vita alle miniature di Santa Claus e i suoi elfi che consegnano i doni nelle case del mondo. Dulcis in fundo il regno di Babbo Natale, in carne ed ossa. Incontrarlo renderà l’esperienza di tutti, grandi e piccini, ancora più speciale, si potrà parlare con lui, abbracciarlo e consegnare a mano la propria letterina. La tradizione è garantita anche da un’offerta culinaria ad hoc, a cui è dedicato un ampio spazio di food court con grandi tavoli da condividere insieme. A rendere questo luogo ancora più caldo ed empatico un cast residente di primo livello, oltre a un Babbo Natale sempre presente, una schiera di aiutanti elfi in abiti scintillanti e una mascotte a sorpresa, Fiocco: un soffice fiocco di neve, dallo sguardo tenero e rassicurante, che promette di far innamorare grandi e piccoli.

Un viaggio che non è mai uguale a se stesso e che vale la pena sperimentare più di una volta, grazie a un calendario di eventi e performer che animeranno ogni singola giornata: 3 cori gospel, un corpo di ballo, maghi, giocolieri, domatori di bolle e show con ospiti a sorpresa, grazie anche alle coreografie spettacolari a cura della direzione artistica di Laccio. Per i più piccoli saranno previste in giorni prestabiliti attività gestite dalla scuola degli Elfi, per realizzare palline decorate, origami, lanterne luminose, biscotti a tema, scrivere letterine a Babbo Natale e costruire montagne di pacchi regalo. Tanta tradizione ma anche l’obiettivo di proporre un Natale contemporaneo mai visto in Italia. Il tema del viaggio richiama a un approccio di story-living utilizzato nei grandi parchi a tema internazionali, per rendere il visitatore protagonista di una narrazione e imprimerla nella memoria, riconoscendosi nel mondo che lo circonda per poterlo poi raccontare.

Lirico Milano, un “duello impossibile” per chiusura Musical Square

Lirico Milano, un “duello impossibile” per chiusura Musical SquareMilano, 11 nov. (askanews) – Una rassegna pensata per rompere i canoni della musica da camera si è conclusa con un duello impossibile: quello tra i capolavori cameristici per violino e pianoforte di Johannes Brahms e la freschezza del repertorio moderno per sassofono. In una formula, Duo al quadrato.

Un confronto che ha entusiasmato il pubblico del Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano che, giovedì sera, ha applaudito i quattro fuoriclasse dopo la convincente esibizione del giovanissimo pianista Daniele Panizza, allievo della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado la cui presenza ha confermato l’attenzione di Musical Squadre per i nuovi talenti. E poi la sorpresa: al posto di Alessandra Ammara, costretta alla rinuncia per motivi di salute, ad accompagnare il violino di Yulia Berinskaya è stato Roberto Prosseda, pianista tra i più affermati della scena internazionale. Il loro Brahms ha convinto ed emozionato la platea, rapita dalla magia delle Danze Ungheresi, della Terza Sonata in Re minore e dello Scherzo tratto dalla Sonata FAE. Per la seconda parte, sul palco è rimasto il pianoforte, ma l’atmosfera è radicalmente mutata: il sassofonista Gaetano Di Bacco e il pianista Giuliano Mazzoccante hanno proposto quattro brani capaci di unire virtuosismo e cantabilità, tradizione e sperimentazione. Applausi scrocianti anche per loro, dopo il conclusivo Tango tratto dai Four Pictures from New York di Roberto Molinelli.

Una degna conclusione per la rassegna ideata dal violoncellista Giuliano De Angelis, partita a maggio e articolata in sei appuntamenti, che ha portato una ventata di aria fresca sulla scena musicale milanese.

Al Museo della Scienza l’arte intermediale sposa emozione e tecnologia

Al Museo della Scienza l’arte intermediale sposa emozione e tecnologiaMilano, 9 nov. (askanews) – Un’istallazione d’arte interattiva per invitare a “toccare”, “vedere” e “capire” la magia dei colori, che sono tali grazie solo ad un’elaborazione creativa della mente umana. E’ “kaleidoscope”, opera di Karina Smigla-Bobinski, ospitata a Milano all’intero del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia a partire dall’11 novembre. L’istallazione, realizzata grazie all collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti – rientra nel programma di arte di arte digitale portato avanti dal Museo per avvicinare le giovani generazioni alle discipline steam.

“Arricchiamo con motivato entusiasmo il nostro programma dedicato all’arte digitale con Kaleidoscope, l’installazione dell’artista intermediale Karina Smigla-Bobinski che ben traduce la dichiarazione posta all’ingresso del Museo, con cui accogliamo i visitatori: scienza è cultura – dice afferma Fiorenzo Marco Galli, direttore generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia- L’opera, ideale per avvicinare le giovani generazioni alle discipline steam, fonde il processo creativo con quello scientifico, e mira a creare consapevolezza su come percepiamo il mondo, a partire dai suoi colori”. Costituita da un tavolo luminoso sul quale fluttuano, tra fogli di pvc, strati di inchiostro rosso, verde e blu, l’opera invita a riflettere sulla percezione del colore e sull’interazione tra analogico e digitale. Manipolando i colori primari, è possibile creare nuove tonalità di ciano, magenta e giallo. “Quando si interagisce con Kaleidoscope si gioca con la propria mente – invita a riflettere l’autrice dell’istallazione, l’artista Karina Smigla-Bobinski – Questo lavoro riguarda le onde elettromagnetiche e il modo in cui esse passano attraverso quei due piccoli fori che sono i nostri occhi”.

Karina Smigla-Bobinski è un’artista intermediale e nel suo lavoro utilizza media analogici e digitali muovendosi tra scienza, espressione e cognizione. Produce e collabora a progetti che spaziano dalla realizzazione di sculture cinetiche, installazioni interattive e interventi artistici, spesso caratterizzati da oggetti di realtà mista, performance multimediali di teatro fisico e progetti online L’installazione al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia prende vita grazie all’azione dei partecipanti, che creano paesaggi visivi sorprendenti, attraverso vibranti giochi cromatici.”Siamo molto contenti della presenza di Karina Smigla-Bobinski al Museo – dice Maria Xanthoudaki, direttore Education del Museo – Sia il suo pensiero, sia il suo lavoro Kaleidoscope sono la perfetta espressione del nostro pensiero educativo: voler unire arte e scienza, esplorazione cognitiva ed emozione, il tutto in un’esperienza ricca e incantevole che aiuta a comprendere il mondo che ci circonda. Per noi l’arte è un potente strumento educativo, con le sue infinite possibilità di coinvolgere tutti e aiutare ad aprire la “scatola nera” della scienza e della tecnologia abbattendo paure e barriere”. Per la sua possibilità d’interazione diretta e intuitiva, Kaleidoscope è accessibile a tutti, superando l’idea dell’esperienza artistica come consumo passivo, e mette al centro l’espressione personale come azione collettiva. “Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia inrcarna con la propria attività la concezione più alta di museo – aggiunge Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano – Oltre a conservare la memoria dei risultati raggiunti dalla scienza nel corso dei secoli, da Leonardo da Vinci in poi, il Museo stimola e accoglie quella ricerca che sta a cavallo tra arte, scienza ed esperienza. L’installazione che si inaugura oggi, infatti, partendo da una profonda conoscenza scientifica, è in grado di offrire un’esperienza artistica coinvolgente e affascinante, a dimostrazione di come i confini tra arte e scienza siano, da sempre, quasi impercettibili”.

L’installazione è ospitata dal Museo grazie alla collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, il cui contributo è volto a favorire la diffusione della cultura scientifica tra i giovani, promuovendo le discipline steam (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica) con impatti positivi su economia e società. L’opera fa parte di “Digital Aesthetics”, il programma permanente di installazioni di arte digitale del Museo che riflette sui nuovi linguaggi espressivi ed esplora le connessioni tra ricerca, innovazioni tecnologiche e processi creativi artistici. L’installazione Kaleidoscope è inclusa nel biglietto d’ingresso al Museo; l’opera sarà aperta al pubblico da sabato 11 novembre fino ad ottobre 2024 ogni sabato, domenica e nei giorni festivi dalle 11 alle 13 e dalle 14 alle 17. Sabato 11 novembre inoltre sono previsti due workshop con l’artista (della durata di 75 minuti e pr per vistatori con più di 9 anni) per approfondire la teoria e percezione del colore. Al termine dell’esperienza ciascun partecipante potrà portare con sé un piccolo Kaleidoscope con cui realizzare il proprio paesaggio visivo. (nella foto: un momento della presentazione dell’opera; da sinistra Fiorenzo Marco Galli, direttore generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia; Karina Smigla-Bobinski, Open-Media Artist; Maria Fratelli, dirigente Unità Progetti speciali e Fabbrica del Vapore del Comune di Milano; Marco Santarelli, direttore Comunicazione, Relazioni Esterne e Sostenibilità di Cassa Depositi e Prestiti; Maria Xanthoudaki direttrice Education del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia)

Riccardo Muti dirige la “Norma” di Bellini: prove aperte al pubblico

Riccardo Muti dirige la “Norma” di Bellini: prove aperte al pubblicoMilano, 8 nov. (askanews) – Riccardo Muti dirige la “Norma”, celebre opera del compositore catanese Vincenzo Bellini, e dal 18 il pubblico potrà assistere all’intero percorso di lezioni e prove condotto dal Maestro, fino al suo concerto in calendario il 29 noevmbre. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra “Riccardo Muti Italian Opera Academy” e Fondazione Prada: oltre alla prima edizione di quest’anno focalizzata sulla “Norma”, nell’autunno del 2025 ce ne sarà una seconda, dedicata al Don Giovanni di Mozart. I biglietti sono disponibili sul sito web di Fondazione Prada.

Un nuovo allestimento concepito per gli spazi del Deposito accoglierà Riccardo Muti che, alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, intraprenderà un progetto di formazione rivolto a giovani direttori d’orchestra e maestri collaboratori al pianoforte. Selezionati attraverso un bando internazionale da una commissione esaminatrice presieduta dal Maestro, i partecipanti hanno un’età compresa tra 18 e 35 anni e sono diplomati in Italia o all’estero in Direzione d’Orchestra o Pianoforte. L’edizione 2023 dell’Academy sarà inaugurata sabato 18 novembre da una lezione concerto di Riccardo Muti dedicata all’opera Norma. Proseguirà dal 19 al 25 novembre con una serie di prove aperte al pubblico: al pianoforte, con l’orchestra, con i cantanti e il coro tenute dal Maestro e rivolte ai giovani musicisti. Il progetto si concluderà con due appuntamenti: domenica 26 novembre la prova finale dei giovani direttori d’orchestra presentati da Riccardo Muti e mercoledì 29 novembre un concerto diretto dal Maestro.

“La collaborazione con Riccardo Muti e la sua Academy – commenta Miuccia Prada, Presidente e Direttrice di Fondazione Prada – afferma la centralità dell’insegnamento e della trasmissione di conoscenze tra le diverse generazioni. Siamo convinti infatti che lo studio sia uno dei più efficaci strumenti di crescita artistica e personale. Questo progetto è un’importante opportunità di formazione, sia per i giovani allievi che avranno l’occasione di lavorare a stretto contatto con Riccardo Muti, sia per il pubblico che sarà coinvolto dalla generosità e dalla passione del Maestro e dal suo impegno nel diffondere e rafforzare la cultura musicale”. La Norma di Vincenzo Bellini, sottolinea il Maestro Muti, è un’”opera estremamente difficile che richiede grande attenzione al fraseggio e al tessuto orchestrale apparentemente semplice ma straordinariamente efficace nel sostenere e intrecciarsi alla linea vocale. La melodia sublime e infinita di Norma, che affascinò anche Wagner, richiede purezza e nobiltà di esecuzione. Il compito del direttore d’orchestra è quello di sublimare il canto senza tralasciare il tessuto orchestrale. Esso non deve essere ridotto a semplice accompagnamento ma deve intersecarsi con le voci, a cui dare colore e calore”.

In occasione delle edizioni 2023 e 2025 della “Riccardo Muti Italian Opera Academy” , PwC Italia ha attivato una collaborazione con Fondazione Prada con l’obiettivo di restituire alla comunità un’opportunità culturale capace di coinvolgere un pubblico di appassionati e curiosi e in particolare le nuove generazioni. Nell’ambito di questa iniziativa è avviato il PwC Young Program, un progetto formativo rivolto alle scuole superiori e alle università del territorio lombardo, con un particolare focus sui conservatori e le scuole musicali. La sfida è favorire la partecipazione attiva degli studenti invitandoli ad assistere a una tariffa agevolata alle prove tenute da Riccardo Muti e intraprendere così un percorso di conoscenza della musica classica, in particolare dell’opera italiana, seguendo le spiegazioni e gli insegnamenti proposti dal vivo dal Maestro. PwC Italia è partner di Fondazione Prada nel sostenere un intenso programma educativo che riafferma il ruolo della cultura come elemento chiave nella formazione dei più giovani. “PwC è da sempre impegnata per disegnare un futuro sostenibile contribuendo a generare valore per il territorio: è un onore per noi poter sostenere questo progetto per i giovani e con i giovani, attraverso il quale vogliamo confermare il nostro sostegno ai nuovi talenti e il costante dialogo con il territorio in cui operiamo – spiega Giovanni Andrea Toselli, Presidente e Amministratore Delegato di PwC Italia -. La collaborazione con Fondazione Prada e la ‘Riccardo Muti Italian Opera Academy’ rappresenta un’importante tappa nel nostro percorso e il nostro contributo alla promozione delle tradizioni culturali e dell’eccellenza del nostro Paese”.

Milano, da Scoglio di Quarto “Epitome” di Armanda Verdirame

Milano, da Scoglio di Quarto “Epitome” di Armanda VerdirameMilano, 6 nov. (askanews) – La galleria Spazio d’Arte Scoglio di Quarto di Milano presenta dal 7 novembre al 16 dicembre la mostra “Epitome 1980-2023” dedicata al percorso artistico degli ultimi quattro decenni della scultrice Armanda Verdirame: un compendio nei suoi contenuti essenziali, un’esemplificazione estetica di una poetica senza tempo, dove ogni singola opera è pervasa di profonde metafore e suggestioni simboliche.

La mostra, composta da circa venti opere, esalta la forte passione di Armanda Verdirame per la ceramica, materia che ha indagato in tutte le sue potenzialità sin dalla metà degli anni ’80, con particolare attenzione alle sue implicazioni ecologiche ed umane. Opere magiche che esplorano l’intima relazione che si è sempre posta l’artista tra l’io e l’universo, sollecitando l’osservatore a un’introspezione e ad una contemplazione acuta, promuovendo un dialogo incessante tra l’individuo e la natura. L’opera principale intorno alla quale è stata pensata e costruita la mostra è un tavolo dalla forma ovale irregolare (Amnios T), alto 90 cm. Sopra e sotto questo imponente elemento sono dislocate le creazioni più emblematiche della tensione artistica di Armanda Verdirame: scudi, colonne, stalagmiti e lune in terracotta.

Ogni opera, spesso dalla presenza imponente, presenta frammenti di fragilità che invitano a una riflessione sulla caducità della vita, a partire dagli “Scudi” che, sebbene richiamino i primi oggetti di difesa dell’uomo, nella loro imperfezione, nella loro forma irregolare e nelle crepe mostrano il bisogno di un’ulteriore riflessione: increspature che per Armanda Verdirame diventano punti di forza della sua stessa ricerca poetica e artistica. La superficie degli scudi, così come di tutte le altre opere dell’artista, sono cosparse dall’impronta di semi di cereali impresse sull’argilla ancora fresca, a sottolineare significati ulteriori che offrono al visitatore, di fronte a esse, un’esperienza unica e meditativa.

“Colonne” e “Stalagmiti” partono invece da terra per levarsi verso l’alto dividendo lo spazio in un gesto quasi solenne, mentre le “Lune”, tutte a struttura semicircolare e sostenute talvolta da steli di ferro, evocano la superficie del nostro satellite, ma al contempo ne offrono una lettura romantica. Completano l’esposizione alcune “opere su carta”. Infatti, disposte lungo le pareti dello spazio espositivo affiorano i fogli bianchi dove compaiono solo impronte di semi, bianco su bianco. Il massimo della essenzialità a cui Armanda Verdirame tendeva da sempre.

Centenario AM, studenti in visita alla mostra itinerante a Milano

Centenario AM, studenti in visita alla mostra itinerante a MilanoMilano, 25 ott. (askanews) – Gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Maxwell” di Milano, indirizzo Trasporti e Logistica – Aeronautico, nella mattinata di mercoledì 25 ottobre 2023, hanno visitato la mostra storica itinerante “Cento Anni di Aeronautica Militare” che ripercorre i primi 100 anni dell’Arma Azzurra, allestita al Palazzo Pirelli.

La storia, le capacità e le tradizioni della Forza Armata sono raccontate attraverso pannelli tematici, tavole grafiche, video e modellini con uno sguardo particolare all’esplorazione della “quarta dimensione”, quella spaziale. L’iniziativa rientra nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario dell’Aeronautica Militare, iniziate il 28 marzo 2023.

Partita dal Sacrario delle Bandiere all’Altare della Patria, a Roma, la mostra, dopo essere stata esposta in altre città, è arrivata il 12 ottobre scorso a Milano, grazie alla collaborazione tra il Consiglio Regionale della Lombardia e il Comando della Prima Regione Aerea di Piazza Novelli, al comando del Generale di Squadra Aerea, Francesco Vestito. L’esposizione gratuita, installata nella sede del Consiglio regionale Lombardia, ha lo scopo di avvicinare ancora di più l’Arma Azzurra ai cittadini, mettendo in luce gli eventi più significativi che ne hanno caratterizzato il cammino lungo questi primi 100 anni di vita nonché il lavoro delle donne e degli uomini dell’Aeronautica Militare che, quotidianamente, 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno, da 100 anni si occupano della Difesa dello spazio aereo nazionale e Nato e svolgono il proprio dovere, ispirati dagli stessi valori fondanti che guidavano i primi pionieri dell’aria.

In mostra anche uniformi ed equipaggiamenti d’epoca che evidenziano come le fogge, i tessuti, i colori e le finiture si siano modificati nel tempo per consentire al personale in azzurro di assolvere al meglio i propri compiti operativi e tecnico-logistici, in volo come a terra. Tra gli eventi organizzati in Lombardia per celebrare i 100 anni dell’Aeronautica Militare ci sono stati anche l’open day dell’aeroporto militare di Linate, l’emozionante sorvolo delle Frecce Tricolori su Milano e la manistazione area a Desenzano del Garda (Bs).

Proprio allo storico idroscalo dell’Aeronautica Militare di Desenzano, inoltre, domenica 22 ottobre è stato rimesso in moto, dopo quasi 90 anni, il motore originale Fiat AS.6 dell’idrovolante Macchi Castoldi MC-72 con il quale il 23 ottobre 1934, il Maresciallo pilota Francesco Agello conquistò il record mondiale di velocità per idrocorsa, tuttora imbattuto, raggiungendo 709,202 km all’ora.

Milano, Fabbrica del vapore: un manifesto dei corpi-non-conformi

Milano, Fabbrica del vapore: un manifesto dei corpi-non-conformiMilano, 24 ott. (askanews) – Dal 26 ottobre al 10 novembre 2023 la Fabbrica del Vapore (Alveare Culturale) ospita a Milano la prima mostra personale di Aliteia The Ballad of Human Mutations. L’esposizione, a cura di Alisia Viola, è stata organizzata in partnership con ACMT-Rete per la Malattia di Charcot-Marie-Tooth e in collaborazione con PROSSIMI Srl Impresa Sociale ETS. L’artista Aliteia, padovana classe 1985 che risponde al nome di Alice Babolin, porta per la prima volta nell’arte un progetto incentrato sulla Charcot-Marie-Tooth, la più comune delle neuropatie ereditarie ma al contempo una patologia rara e poco conosciuta, che è per l’artista la caratteristica comune della sua famiglia. L’arte diviene così veicolo di conoscenza e di trasformazione, ma soprattutto di bellezza intesa come perfetto e costante equilibrio tra le imperfezioni.

The Ballad of Human Mutations vuole essere un manifesto di corpi-non-conformi volto a integrare nuovi valori estetici nella società contemporanea. L’obiettivo del progetto è infatti quello di creare un mito rivoluzionario del diverso e del fragile a partire dal corpo: avere uno sguardo inedito per inglobare tutto ciò che risulta fuori standard in noi e viverlo come risorsa, cogliendone l’autentica bellezza dell’essere umano. Il fine, dunque, è quello di portare i codici della non-perfezione come nuovi valori di giudizio e sociali. La mostra vede l’unione e la contaminazione di svariate discipline che dialogano fra loro quali: la performance, la fotografia e la scultura. La rassegna indaga – mediante l’esposizione di 20 fotografie di medio-grande formato e un’installazione scultorea site-specific – la bellezza, l’unicità e la forza di individui con corpi lontani dai modelli sia classici che contemporanei, mettendo a nudo le loro non-perfezioni, che sono maggiormente evidenti nelle deformità di mani e piedi, tipiche di questa malattia. Aliteia è riuscita nel suo intento primario di immortalare i turbamenti di tutte le persone coinvolte e fotografate nel corso del cerchio, pratica performativa dell’artista, la quale guida i presenti verso l’accettazione e il raggiungimento della massima espressione di se stessi. Le fotografie in mostra diventano dunque la testimonianza di come ognuno possa avere il coraggio di superare la propria vergogna e vivere per quello che davvero si è, senza nascondersi. Allo stesso tempo è soprattutto riuscita a creare mediante la pratica artistica performativa un clima stra-ordinario dove sentirsi pienamente liberi, mostrando il proprio mondo interiore ed esteriore senza confini e senza paura del pregiudizio.

La mostra documenta tutto il percorso antecedente all’esposizione, che in questo caso diventa incubatore di sogni, speranze, libertà, e bellezza dell’essere se stessi nella propria autentica natura. Le opere sono esposte in una costellazione di fotografie da cui emergono gli elementi ricorrenti della produzione artistica di Aliteia: l’inclusione raccontata attraverso un’intensa partecipazione attiva da parte di persone che hanno permesso di farsi fotografare e di mettere a nudo le loro parti del corpo soggette a questa malattia estremamente complessa e talvolta evidente. Attraverso il medium fotografico, scultoreo e performativo, Aliteia apre una visione inedita e inclusiva della fragilità come la via per essere se stessi, intesa come l’autentica bellezza del singolo individuo e del mondo.

Archivio di Milano, un palinsesto a 60 anni da legge su archivi

Archivio di Milano, un palinsesto a 60 anni da legge su archiviMilano, 16 ott. (askanews) – Lo scorso venerdì nella sede della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia e dell’Archivio di Stato di Milano, Annalisa Rossi, Soprintendente archivistico e bibliografico della Lombardia e Direttore dell’Archivio di Stato di Milano, e Gabriele Locatelli, Presidente di ANAI Lombardia, hanno presentato alla stampa i risultati della call to action pubblica con la quale gli stessi soggetti hanno sollecitato la comunità scientifica archivistica nazionale, professionale e istituzionale, a partecipare a un confronto che, mettendo a disposizione le proprie esperienze, mirasse alla rilettura in sede critica e alla comprensione dei percorsi e delle storie degli archivi e dell’amministrazione archivistica italiana dal 1963 al 2023, al fine di mettere a fuoco le visioni dello sviluppo futuro.

Il 30 settembre 2023 il D.P.R. n. 1409/1963, noto nell’ambiente archivistico come “la legge sugli archivi”, ha compiuto i suoi primi 60 anni. La “legge sugli archivi” del 1963 rappresenta la struttura normativa sulla quale poggia l’attuale Codice dei Beni Culturali in materia di disciplina archivistica. In essa, infatti, erano già presenti i capisaldi della conservazione, della tutela e della valorizzazione del patrimonio archivistico nazionale, costituito – a seconda dei casi specifici – da archivi statali, altri archivi pubblici o archivi privati di notevole interesse storico. In relazione a questo anniversario, a luglio 2023 è stata pubblicata la Call to Action “1963-2023: 60 anni in viaggio #carnetdevoyage e #visionifuture” “Sessant’anni di viaggio degli archivi italiani tra tutela e conservazione: ieri, oggi, domani”. L’obiettivo era individuare, attraverso un metodo di ricerca collaborativa, modelli e ipotesi di soluzioni innovative ed efficaci per il prossimo futuro, e a comunità nazionale, scientifica, professionale e istituzionale, ha risposto con grande vitalità. Muovendo dalla mappatura delle esperienze, dei patrimoni, delle criticità, dei risultati positivi esistenti nel territorio milanese, lombardo e nazionale e procedendo – con un metodo di ricerca collaborativa e con un processo bottom-up a individuare ipotesi di soluzioni innovative ed efficaci per il prossimo futuro, sono stati invitati a partecipare soggetti pubblici e privati, comunità professionali, corpi intermedi, persone, operatori economici che vogliano riflettere sul passato, sul presente e sul futuro, che vogliano promuovere progettualità in corso, che vogliano condividere visioni di sviluppo.

Questa riflessione si colloca nel contesto di due grandi sfide che siamo chiamati ad affrontare, quella della transizione digitale e quella della transizione ecologica. Il riscontro ottenuto a livello non solo territoriale e nazionale, ma anche internazionale, è stato notevole e dimostra il desiderio della comunità di stringersi attorno ai nodi critici e a un progetto comune di sviluppo possibile delle professioni e del valore degli archivi nel contesto del patrimonio culturale nazionale e della comunità civile nazionale. Sono state calendarizzate 80 proposte totali, arrivate da oltre 120 partecipanti, che dal punto di vista del profilo del proponente risultano così ripartiti: il 44% Archivi pubblici, il 34% Archivi privati, l’8% Archivi ecclesiastici, il 7% docenti e il restante 7% professionisti. Per quanto concerne le aree tematiche delle proposte il 65% rientra nell’ambito della tutela e vigilanza, il 18% nel settore della formazione e professione, il restante 17% nell’ambito degli Archivi di Stato e documentazione statale. Infine, per quanto riguarda le tre sezioni ieri, oggi e domani, il 44% si sostanzia di proposte relative a oggi, il 31% a domani, l’11% a ieri e il restante 14% non è collocabile, in quanto taglia trasversalmente i tre periodi. Contestualmente è stato presentato il logo appositamente studiato per il palinsesto “1963-2023: 60 anni in viaggio #carnetdevoyage e #visionifuture”. Il logo presenta la data “1963” disposta obliquamente e parallela a uno dei lati di un triangolo isoscele capovolto. Il numero “6” è affiancato dallo “0” a formare “60”. Lo “0” è costituito dalla testa di Giano bifronte, divinità simbolo degli archivi, anticamente protettore delle ‘porte’ (ianua), intese come soglie (limen) e come limiti (limes) da spostare e riconfigurare, superare e sviluppare. Uno dei due volti di Giano, quello anziano, guarda al passato, mentre quello giovane guarda al futuro. Lo spazio fra i due volti rappresenta l’Italia. L’immagine è iscritta in un triangolo isoscele capovolto: il triangolo nella tradizione alchemica è figura intermedia fra il cerchio (astrazione) e il quadrato (materia fisica), esattamente come gli archivi: sedime materiale e nel contempo architettura logica e sistemica. Inoltre, i tre lati del triangolo rappresentano le tre dimensioni indagate e la tripartizione della stessa legge del 1963 (tutela, conservazione e Archivi di Stato, formazione) e le tre punte i tre tempi (ieri, oggi, domani).

Intesa Sanpaolo: quarta edizione del corso per manager culturali

Intesa Sanpaolo: quarta edizione del corso per manager culturaliMilano, 14 ott. (askanews) – Intesa Sanpaolo ha avviato la quarta edizione del Corso executive in “Gestione dei patrimoni artistico-culturali e delle collezioni corporate” per “favorire la crescita delle competenze dei professionisti che operano nel settore come elemento qualificante del sistema culturale italiano”. La prime tre edizioni, realizzate dal 2021, hanno suscitato uno straordinario interesse con quasi 1.500 domande di iscrizione e si sono concluse con 97 diplomati.

Con queste premesse, Intesa Sanpaolo ha deciso di proporre una quarta edizione del Corso, nato dall’esperienza acquisita negli anni con Progetto Cultura, il programma della Banca che tutela, gestisce e valorizza le collezioni d’arte di Intesa Sanpaolo formate da oltre 35 mila opere, le Gallerie d’Italia con i musei a Milano, Napoli, Torino e Vicenza, l’Archivio Storico del Gruppo, il progetto Restituzioni. Il Corso è realizzato da Intesa Sanpaolo con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cariplo, in collaborazione con Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura e Digit’Ed e ideato con il contributo scientifico della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, l’istituto internazionale per la formazione, la ricerca e gli studi avanzati nell’ambito delle competenze del Ministero della Cultura. L’iniziativa aggiunge un tassello importante alle attività filantropiche realizzate in ambito culturale dalle fondazioni Cariplo e Compagnia di San Paolo, che ogni anno mettono a disposizione ingenti risorse per progetti sul territorio per la valorizzazione e la promozione dei beni artistici e architettonici. Anche il miglioramento delle competenze di chi opera in questo ambito rientra tra gli obiettivi delle fondazioni, così come l’accesso a opportunità culturali, soprattutto nei confronti di quel pubblico e di quelle persone che di solito non hanno occasione o mezzi per avvicinarsi o fruirne.

I temi trattati prevedono l’inquadramento del management culturale in ottica CSR, il contesto giuridico istituzionale in Italia e all’estero, la relazione pubblico-privato e le nuove forme di partnership, le prassi innovative di heritage management, il collection management in ambito privato e aziendale, la dimensione economico-finanziaria e contabile dei beni e delle attività culturali, le strategie di valorizzazione e di ampliamento della fruizione di patrimoni corporate e privati, il project management e i principali trend dell’innovazione tecnologica e le ricadute nel settore culturale. Il Corso, sotto la regia organizzativa di Digit’Ed, è coordinato dal prof. Guido Guerzoni, docente dell’Università Bocconi di Milano. Le lezioni sono tenute da accademici di atenei italiani, manager della cultura e d’impresa, direttori e funzionari museali. Una faculty che comprova la stretta relazione tra il settore pubblico e il comparto privato quale leva fondamentale di sviluppo ed elemento qualificante per le politiche di tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali. L’iniziativa consolida il progetto ACADEMY di Gallerie d’Italia, un ulteriore impegno di Intesa Sanpaolo verso il mondo dell’arte e della cultura orientato alla formazione di professionisti specializzati in uno dei settori più attivi e caratterizzanti per il Paese.

Il Corso si rivolge a laureati con esperienza lavorativa di almeno due anni, preferibilmente nella gestione di musei, archivi e patrimoni artistici di imprese e privati con l’obiettivo di accrescerne le capacità manageriali e le relazioni con il territorio. Durerà 4 mesi, dal 9 febbraio al 25 maggio 2024, e si terrà in presenza alle Gallerie d’Italia a Milano e a Torino. Le lezioni in aula si terranno il venerdì e il sabato dalle 9.30 alle 18.30 per un totale di nove fine settimana alternati a webinar (lunedì o venerdì dalle 16.30 alle 19). Il Corso, in lingua italiana, è composto da cinque moduli didattici per un numero complessivo di 144 ore di lezione in presenza, e 18 ore in modalità webinar oltre a learning object fruibili in autonomia. I contenuti digitali saranno erogati tramite la piattaforma di e-learning della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali, partner scientifico del corso. La didattica prevede anche la realizzazione di un project work durante il Corso e sarà integrata da visite studio di luoghi d’arte, istituzioni culturali, patrimoni aziendali e musei in tutta Italia. Le visite si terranno durante tutto il 2024 e il calendario sarà disponibile all’avvio del Corso. Sono disponibili 8 borse di studio erogate da Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura e dalla Fondazione Cariplo.