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In Sicilia emergenza formica di fuoco, chiesto piano prevenzione

In Sicilia emergenza formica di fuoco, chiesto piano prevenzioneRoma, 26 nov. (askanews) – Alzare la soglia di attenzione sull’emergenza rappresentata dalla formica di fuoco (Solenopsis invicta), una specie aliena invasiva la cui recente scoperta in Sicilia ha portato la Commissione Europea ad avviare una procedura d’infrazione contro l’Italia per la mancata gestione del fenomeno. La senatrice Daniela Ternullo e l’onorevole regionale Riccardo Gennuso (di Forza Italia) hanno presentato interrogazioni parlamentari, rispettivamente al Senato e all’Assemblea Regionale Siciliana, per chiedere un piano di prevenzione e monitoraggio, oltre alla previsione di indennizzi per gli agricoltori.


I recenti avvistamenti di 88 nidi a Siracusa, primo caso ufficiale in Europa, pongono infatti gravi rischi per biodiversità, salute pubblica ed economia regionale. La senatrice Ternullo ha sottolineato “la urgenza di un piano di prevenzione e monitoraggio, unito alla formazione degli agricoltori e dei cittadini nelle aree colpite”, mentre Gennuso ha ribadito la “necessità di prevedere indennizzi per gli agricoltori e misure di sostegno economico per mitigare i danni”. Entrambi i rappresentanti azzurri hanno espresso l’importanza di un’efficace collaborazione tra governo regionale e nazionale e la loro “piena fiducia nell’attenzione delle istituzioni, perché solo una strategia condivisa potrà garantire risultati concreti”. Hanno inoltre ribadito la necessità di interventi tempestivi, di una sensibilizzazione diffusa e di un coordinamento rafforzato con le autorità europee per proteggere la biodiversità siciliana e l’economia locale.


“La Sicilia – concludono Ternullo e Gennuso – già vulnerabile per le sue peculiarità climatiche e geografiche, non può affrontare da sola sfide di questo tipo ed è indispensabile il supporto di tutte le istituzioni per gestire l’emergenza e prevenire ulteriori danni al territorio e alle comunità”.

Coldiretti: bene record export olio italiano ma no a speculazioni

Coldiretti: bene record export olio italiano ma no a speculazioniRoma, 26 nov. (askanews) – E’ record storico in valore per le esportazioni di olio d’oliva italiano che nei primi otto mesi del 2024 hanno già superato i 2 miliardi di euro fatturati in tutto il 2023 grazie ad un aumento del 59% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ l’analisi Coldiretti/Unaprol su dati Istat sul commercio estero relativi a gennaio-agosto diffusa in occasione della Giornata mondiale dell’olivo, varata dall’Unesco e promossa dal Coi il 26 novembre per celebrare un prodotto fondamentale per la Dieta mediterranea e per la salute. Circa un terzo del totale esportato in valore finisce negli Stati Uniti che rappresentano il primo mercato per l’olio d’oliva italiano, davanti a Germania e Francia.


Un successo trainato dalla nuova sensibilità verso il prodotto certificato 100% italiano che negli ultimi anni è ormai arrivato a rappresentare quasi quattro bottiglie di dieci tra quelle prodotto, secondo un’analisi Ismea. A livello di consumi l’extravergine Made in Italy non ha, infatti, registrato flessioni negli acquisti anche nelle annate di minor produzione, quando i prezzi sono inevitabilmente cresciuti, secondo Unaprol, a testimonianza di una accresciuta cultura dell’origine del prodotto che ha premiato coloro che hanno scommesso sulla tracciabilità e sulla trasparenza. L’olio extravergine d’oliva rappresenta un comparto strategico per il Made in Italy agroalimentare, grazie all’impegno delle circa 400mila aziende agricole nazionali per garantire un prodotto dagli standard elevatissimi, con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo, secondo l’analisi Coldiretti. L’Italia ha la leadership in Europa per il maggior numero di oli extravergini a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp). L’Italia è anche il primo consumatore mondiale di olio, con 8,3 litri all’anno a persona, oltre che il secondo produttore ed esportatore Dop.


Un patrimonio del Paese sul quale, sottolinea Coldiretti, bisogna però tenere alta la guardia rispetto al rischio di manovre speculative che hanno l’obiettivo di mettere all’angolo i produttori italiani di extravergine, costringendoli a vendere sottocosto. “In piena raccolta, l’olio extravergine d’oliva italiano è vittima di speculazioni sul prezzo all’origine, aggravate da un’impennata ingiustificata delle importazioni da Spagna, Portogallo, Tunisia e Turchia – denuncia David Granieri, Vice Presidente Coldiretti e Presidente Unaprol – Le grandi multinazionali puntano a dimezzare il valore del nostro oro verde, ma Coldiretti non accetta questo gioco al ribasso che penalizza olivicoltori e frantoiani, custodi della qualità del nostro prodotto. Un olio venduto a prezzi stracciati non è italiano né di qualità”. Per questo “contro frodi e speculazioni, chiediamo controlli severi per proteggere un prodotto unico, pilastro della Dieta Mediterranea e simbolo dell’Italia nel mondo. La filiera deve riconoscere un equo valore ai produttori: senza di loro, non esiste futuro per l’olio extravergine italiano”.


E sul futuro degli olivi italiani pesa anche la Xylella, arrivata in Italia portata da piante tropicali giunte dall’America latina, che fino ad oggi ha contagiato oltre 21 milioni di piante.

Dal 29 novembre tre giorni di Fiera dei Tartufi d’Abruzzo

Dal 29 novembre tre giorni di Fiera dei Tartufi d’AbruzzoRoma, 25 nov. (askanews) – Parte il countdown per la Fiera Internazionale dei Tartufi d’Abruzzo, l’appuntamento dedicato a uno dei tesori enogastronomici più importanti della Penisola che, per il terzo anno, va in scena in una delle sue terre d’elezione. L’Abruzzo, infatti, rappresenta una delle migliori aree di produzione di tartufi italiani, sia in termini di eterogeneità vantando ben nove varietà, sia in termini di volume con una produzione annua di 800 quintali, di cui 380 commercializzati all’interno della regione per un fatturato di oltre 5 milioni di euro.


Un patrimonio di biodiversità simbolo di un territorio ricco di tradizioni e sapori autentici che L’Aquila, proclamata Capitale della Cultura 2026, è pronta a celebrare da venerdì 29 novembre a domenica 1 dicembre, a Piazza del Duomo, nel cuore del capoluogo abruzzese. Emanuele Imprudente, vice presidente della Regione Abruzzo, spiega: “come sempre l’obiettivo è quello di aprirci al mondo, per conquistare nuovi mercati, da qui la presenza di ben 15 buyers provenienti dall’estero, in linea con la strategia di internazionalizzazione dell’agrifood abruzzese, di cui il tartufo rappresenta una punta di diamante, che non teme rivali, sia come materia prima, sia come prodotto trasformato”.


La Fiera Internazionale dei Tartufi d’Abruzzo, giunta alla sua terza edizione, quest’anno vede la partecipazione di oltre 50 aziende, 18 ristoranti del territorio e una nutrita presenza di food truck per assaporare e vivere appieno l’Abruzzo con un calendario di attività ricco e variegato. Al centro della manifestazione gli stand delle aziende dove assaggiare e acquistare i prodotti locali, conoscere il legame tra il tartufo e le zone di raccolta abruzzesi e approfondire le differenti caratteristiche sensoriali delle nove varietà, attraverso il racconto dei produttori. Ma anche degustazioni, masterclass e cooking show con chef della zona e di fama internazionale per conoscere le molteplici potenzialità del tartufo.

Arancia rossa di Sicilia Igp premiata per sostenibilità energetica

Arancia rossa di Sicilia Igp premiata per sostenibilità energeticaRoma, 25 nov. (askanews) – È andato al Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP il premio per l’efficientamento energetico consegnato in occasione della giornata conclusiva della Rassegna del Giornalismo Agroalimentare e Agroindustriale Pro Sud, alla sua quinta edizione a Reggio Calabria.


“Questo premio è frutto del lavoro delle oltre 500 aziende associate che ogni giorno si spendono per la produzione di questa importante IGP che tutela il proprio territorio d’origine – ha detto durante la premiazione il presidente del Consorzio di Tutela, Gerardo Diana – è ancora più rilevante riceverlo in una annata in cui la siccità e un clima per niente facile, hanno messo a dura prova la riuscita di una annata che invece grazie proprio alla massa critica dei produttori e dei confezionatori si prospetta positiva in termini di pezzatura, qualità e quantità di prodotto che a dicembre entrerà nel mercato”. La Rassegna del Giornalismo Agroalimentare e Agroindustriale Pro Sud è un evento che celebra l’eccellenza dei prodotti agroalimentari del Sud Italia, dando voce ai consorzi di tutela e ai giornalisti che raccontano le loro storie.


Il Consorzio dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP rappresenta e promuove oltre 30 comuni della Sicilia Orientale. Una realtà che vede operativi, oltre alle migliaia di impiegati nel settore, circa 500 aziende associate per un totale di circa 6500 ettari certificati con l’IGP, di cui 800 in regime biologico. Sono tre gli intermediari di mercato e oltre 70 i centri di confezionamento associati, che nella campagna scorsa hanno commercializzato quasi 22mila tonnellate di prodotto fresco e circa 7mila per l’industria per un totale che si avvicina alle 30 mila tonnellate. Più di 300 sono le etichette autorizzate all’uso della denominazione protetta IGP come ingrediente nei prodotti elaborati, trasformati, composti pubblicati in un albo consortile.

Il 15 dicembre a Roma la premiazione della guida FLos Olei

Il 15 dicembre a Roma la premiazione della guida FLos OleiRoma, 25 nov. (askanews) – Si alza il sipario su Flos Olei 2025, la prima e più importante guida alle aziende di produzione olearia di tutto il mondo e ai loro extravergini, curata da Marco Oreggia e dalla giornalista Laura Marinelli. Sono 729 gli oli extravergini selezionati da un panel di esperti assaggiatori, 500 i produttori segnalati, provenienti da 57 paesi divisi su 5 continenti, 91 le cartografie mondiali delle zone olivicole, di cui 20 dedicate all’Italia e 14 alla Spagna.


La premiazione sarà il 15 dicembre a Roma. Tra i riconoscimenti più ambiti: l’Azienda dell’Anno è la salernitana Fattoria Ambrosio; il Migliore Olio Extravergine di Oliva dell’Anno è dell’Azienda Agricola De Carlo, pugliese; l’Azienda Emergente è il Frantoio di Croci in Toscana; i Migliori Oli Extravergine di Oliva da Agricoltura Biologica e Dop-Bio sono quelli dell’Azienda Agricola Vincenzo Marvulli (Basilicata) e Marfuga (Umbria). Croate l’Azienda Green e quella del Cuore: O.P.G. Chiavalon e Olea B. B. (Istra), mentre il Miglior Metodo di Estrazione è dell’italiana Frantoio Ranchino (Umbria). Il miglior rapporto Qualità/Prezzo se lo aggiudica la pugliese Crudo – Schiralli, quello Qualità/Quantità e Qualità/Packaging le spagnole Muela-Olives e Verde Esmeralda Olive (Andalucía). Nelle altre categorie troviamo aziende italiane: Olio Intini (Puglia), Azienda Agricola La Selvotta (Abruzzo), Marina Colonna (Molise), Fattoria di Fubbiano (Toscana), Sebastiana Fisicaro – Frantoio Galioto (Sicilia), Azienda Agricola Biologica Titone (Sicilia); assieme a una spagnola, Almazaras de la Subbética (Andalucía), una greca, Noan (Thessalia), e una brasiliana, Fazenda do Azeite Sabiá (São Paulo).

La Pietra: tagli lineari, come promesso, non riguardano l’ippica

La Pietra: tagli lineari, come promesso, non riguardano l’ippicaRoma, 25 nov. (askanews) – “Ho sempre sostenuto che le leggi finanziarie vadano giudicate alla fine del loro percorso e a tal riguardo ci sono due aspetti che vorrei evidenziare: il primo è che questo ministero, il ministro Lollobrigida ed io, nonostante i tagli lineari che sono stati applicati in ogni dicastero, abbiamo voluto salvaguardare l’ippica, grazie agli emendamenti che presenteremo e che abbiamo già presentato, per compensare quello che è stato tagliato rispetto alle effettive risorse disposte per il 2024”. Lo ha detto il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, durante il suo intervento alla Consulta dell’ippica, che si è tenuta oggi pomeriggio presso la sala Cavour del Masaf.


I premi al traguardo per il 2024 erano di 86 milioni circa, nella finanziaria ci sono 85 milioni di euro circa e “abbiamo già presentato un emendamento di 1 milione, a compensazione di questo taglio e a riprova di quanto ho sempre ribadito a chiunque mi abbia chiesto rassicurazioni in merito all’ipotesi di ridimensionamenti delle disponibilità finanziarie”, ha voluto puntualizzare La Pietra. “Voglio inoltre rispondere a chi, strumentalmente, fa riferimento alla tabella in cui erano indicati 89 milioni – ha quindi precisato il sottosegretario – visto che da 86 avevamo già previsto un aumento di disponibilità pari a 89 milioni. Proprio sugli 89 milioni è stato operato poi il taglio e basta leggere correttamente le tabelle per averne contezza, riconoscendo che le cifre previste per questo anno sono sostanzialmente le stesse dello scorso anno. Se ci deve essere una polemica deve essere fatta sulle cose concrete”.


Lo stesso ragionamento, ha proseguito, va operato per le risorse previste per gli ippodromi, che sono diminuite dagli effettivi 44 milioni del 2024, presentati in finanziaria con risorse pari a 37 milioni, “che verranno compensati nelle prossime ore con uno specifico emendamento. Infine voglio ricordare che per quanto riguarda i pagamenti dei premi di agosto – ha concluso La Pietra – stiamo già impegnando le relative risorse per procedere quanto prima con i pagamenti. Quindi ribadisco il concetto: per questo ministero l’ippica non si tocca, lo avevamo promesso e lo stiamo mantenendo con buona pace di chi, pur di andare contro l’operato di questo governo, è disposto a negare anche l’evidenza dei numeri”.

Fiera di Parma entra nel Capitale di Roma Bar Show

Fiera di Parma entra nel Capitale di Roma Bar ShowRoma, 25 nov. (askanews) – Fiere di Parma entra nel capitale di Roma Bar Show con un nuovo accordo strategico che farà delle sue due fiere dell’agroalimentare, Tuttofood Milano e Cibus, le piattaforme di riferimento anche per l’arte del bere e miscelare liquori e spirits. Con l’operazione Roma Bar Show, che dovrà essere approvata dall’assemblea dei soci, Fiere di Parma si propone di entrare come protagonista nel mercato della Spirit Industry, un settore che, a livello globale, ha raggiunto nel 2024 un valore stimato di circa 1.800 miliardi di euro, con previsioni di crescita del 6% fino al 2028, momento in cui potrebbe superare i 2.400 miliardi di euro.


“La sinergia tra Roma, Milano e Parma consentirà di portare nuova linfa vitale ad un settore da cui ci si attende una solida crescita soprattutto off trade e a livello internazionale – spiega in una nota Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma – e di offrire una piattaforma innovativa, globale e versatile al settore, partendo dall’Italia e puntando alla leadership continentale. Obiettivi per cui consideriamo fondamentale l’operazione Roma Bar Show e la collaborazione con l’attuale management a cui confermiamo piena fiducia”. “Roma Bar Show è ormai un punto di riferimento per gli operatori professionali e per il marketplace privilegiato per fare business di qualità – dichiara Andrea Fofi, Ceo di Roma Bar Show – l’ingresso di Fiere di Parma è stato il frutto di una lunga trattativa fortemente voluta nell’ottica di affermare, nel prossimo futuro, la manifestazione quale primo appuntamento a livello mondiale. Grazie al supporto di tutti i soci e founder siamo cresciuti progressivamente ogni edizione, la presenza di un player come Fiere di Parma siamo certi ci consentirà di posizionare il progetto e la città di Roma quali un


Un mondo, quello della mixology, molto variegato, che comprende prevalentemente spirits ma anche vini frizzanti e prodotti complementari (soda, concentrati, attrezzature, etc.). Il mercato della mixology, on e off trade, in Europa vale 465 mld di euro, in crescita prevista al 2028 del 4%, che porterebbe la cifra vicina ai 580 mld di euro. In particolare, dal punto di vista dei consumi, Germania, UK, Francia, Spagna e Italia detengono da soli oltre il 50% del mercato complessivo, cui contribuiscono con circa 325 miliardi di euro: ciò rende il nostro continente l’area geografica di riferimento per gli operatori del settore. L’Italia rappresenta il quinto mercato a livello europeo per consumi, con 35,6 mld di euro e una crescita media composta attesa al 2028 del 2,9% (che porterebbe la cifra a 41 mld di euro).


Dal punto di vista della produzione, UK, Francia, Germania, Italia e Spagna contribuiscono per oltre 40 mld di euro, con l’Italia al secondo posto tra i Paesi top Europei per produzione combinata nei segmenti “spirits” e “sparklingwine”.

Lollobrigida commemora Marcora: difese l’Italia in Ue come noi

Lollobrigida commemora Marcora: difese l’Italia in Ue come noiRoma, 25 nov. (askanews) – L’esperienza Giovanni Marcora “ha lasciato un grandissimo segno in questo ministero. A partire dalla sua costante presenza a Bruxelles, dove si decideva e si decide di quello che avviene anche in Italia. Lui aveva compreso che all’interno del condominio europeo ognuno deve essere rappresentante del suo Stato al di là dell’appertenenza politica”: lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nel corso della commemorazione voluta dallo stesso ministro per celebrare la figura di Giovanni Marcora a 50 anni dalla sua prima nomina alla guida del ministero dell’Agricoltura, che Marcora guidò per 6 anni nel corso di 4 legislature e sotto 7 Governi.


Lollobrigida, che nel corso della cerimonia nella sala Cavour del Masaf ha anche consegnato una targa commemorativa alla figlia di Marcora, Barbara, ha ricordato l’importanza della cosiddetta Legge Quadrifoglio voluta da Marcora, “un esempio di pianificazione, il primo tentativo di programmazione pluriennale in agricoltura” e la “legge sull’obiezione di coscienza che insiste sul dovere di servire la patria non in armi: e ora c’è il servizio civile in agricoltura”. Ricordando come il ministero “pur avendo lo sguardo ben rivolto al futuro” non dimentichi il passato costruito da grandi nomi come “Marcora, Sereni o Sepieri”, Lollobrigida ha spiegato: “la storia insegna, ci permette di non perdere tempo per capire cosa bisogna fare guardando a chi ha già tentato”. Alla cerimonia erano presenti anche Gianfranco Rotondi e Bruno Tabacci, che hanno ricordato la figura di Marcora.


Di Marcora, oltre “al suo anelito per la libertà che fu uno dei pilastro fondamentali” Lollobrigida ha voluto ricordare l’opera di “difesa degli interessi italiani nell’ambito di un consesso in cui convintamente credeva”, quello europeo. Un esempio che l’Italia segue andando a Bruxelles dove, ha ribadito il ministro, “noi ci confrontiamo con la maglia azzurra indosso, spogliandoci dell’appartenenza politica, cercando di costruire un’Europa più credibile e correggendo i tanti errori messi in campo negli ultimi anni, che hanno indebolito alcuni settori strategici e messo in discussione la sovranità alimentare che l’Italia ha rilanciato e che oggi l’Europa ha raccolto in maniera convinta”. “Con il vice commissario europeo Fitto – ha concluso il ministro a margine della commemorazione di Marcora – avremo un risultato di lavoro strategico in nome dell’Europa e dell’Italia, in particolare in alcuni settori che fanno parte della sua sfera di influenza che sono proprio agricoltura, pesca, turismo, asset strategici per l’Italia.

Boschi: in Toscana 1,35 mln per gli operai forestali

Boschi: in Toscana 1,35 mln per gli operai forestaliRoma, 25 nov. (askanews) – In arrivo 1 milione e 350mila euro per gli operai forestali. La giunta regionale toscana ha deliberato di rendere disponibili ulteriori risorse a favore degli enti competenti in materia di forestazione da destinare al lavoro delle maestranze impegnate anche nella lotta attiva AIB e nella cura del Patrimonio Agricolo Forestale regionale.


“Come avevo assicurato a giugno – ha detto il presidente Eugenio Giani – ho reintegrato appena è stato possibile le risorse tagliate in un primo momento all’attività degli operai forestali, così da assicurare la piena operatività delle maestranze in forza agli enti”. “Attività fondamentale quella degli operai forestali – ha detto la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi – La valorizzazione di un territorio forestale estremamente ricco di emergenze naturali ed ambientali, come è quello toscano, deve passare necessariamente da una gestione corretta, attenta alla difesa del territorio e ad una sempre maggiore resilienza ai cambiamenti climatici”.


Con la stessa delibera è stata approvata tutta l’attività di comunicazione con la quale la Regione Toscana, in qualità di coordinatrice della Rete Mediterranea, promuoverà le iniziative finalizzate alla capitalizzazione e diffusione delle esperienze e buone pratiche realizzate in materia di gestione forestale sostenibile. La Regione Toscana ha assunto infatti da 5 anni il ruolo di coordinamento del Segretariato della Rete Mediterranea delle Foreste Modello, esempio di cui cui la Toscana ha il primato visto che la prima foresta Modello in Italia è stata quella delle Montagne Fiorentine.

Salame Piemonte Igp, vendite affettato superano prodotto intero

Salame Piemonte Igp, vendite affettato superano prodotto interoRoma, 25 nov. (askanews) – Primi nove mesi con il segno positivo per il Salame Piemonte Igp, che vede crescere la produzione del 17%, le vendite del 21% e l’affettato in vaschetta del 25%. E per la prima volta le vendite dell’affettato arrivano al 54%, superando quelle del prodotto intero. Per quello che riguarda le previsioni di chiusura di fine anno, il Consorzio si dichiara moderatamente ottimista, contando di riuscire a mantenere l’attuale trend di crescita, trainato da tre fattori: crescita dell’affettato, ampliamento della gamma clienti retail e, non ultimo, il favorevole riscontro che il Salame Piemonte sta registrando all’estero.


Daniele Veglio, presidente del Consorzio, si dice molto soddisfatto dei risultati ottenuti “poiché la crescita della produzione è dovuta ad un aumento degli ordini e all’acquisizione di nuovi clienti nel canale GDO. La crescita straordinaria dell’affettato è dovuta, invece, alla scelta delle aziende di diversificare i formati, immettendo sul mercato le nuove confezioni da 80 e 60 grammi, che vengono incontro alle diverse esigenze nutrizionali dei consumatori, che richiedono porzioni ridotte o monodose, ideali, ad esempio, per un consumo pratico e veloce nella pausa pranzo”. Sul fronte dei canali di vendita viene confermata la predominanza del canale moderno (GDO + Discount) che rappresenta il 60% delle vendite, seguito dal canale vendita tradizionale, costituito dal normal trade e dai grossisti, che rappresenta il 30% delle vendite. Il restante 10% è rappresentato dall’estero. Sul fronte export, la Svezia, dove recentemente il Salame Piemonte ha incontrato un crescente interesse, sale al 1° posto, seguita da Francia e Germania e dalla Svizzera, new entry nella lista dei Paesi export. Rispetto all’anno passato, si registra un aumento della quota export, non ancora in grado di compensare la perdita del Giappone, mercato che il Consorzio spera possa presto riaprire le porte all’import dei salumi italiani.