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Asssobibe a Governo: neutralizzare impatto Sugar tac su filiera

Asssobibe a Governo: neutralizzare impatto Sugar tac su filieraRoma, 30 ott. (askanews) – Promuovere misure a sostegno del comparto delle bevande analcoliche e neutralizzare immediatamente il rischio che comporterebbe per tutti gli attori della Filiera, dal produttore fino ai grossisti e distributori, agli esercizi HoReCa e consumatori finali la Sugar Tax qualora entrasse in vigore. Sono le richieste fatte a margine della seconda edizione degli Stati Generali della filiera HoReCa da Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia.


Pierini ha sottolineato l’importanza del canale Ho.Re.Ca. per il comparto, visto che vale infatti il 40% del fatturato per Assobibe e negli ultimi tempi ha registrato una rilevante crescita rispetto al canale Moderno, affermandosi conseguentemente come strategico per tutto il settore. “Il mercato dei soft drink in Italia – ha commentato Pierini – vale 5 mld di euro con un’importante presenza nel canale Ho.Re.Ca. Ogni euro di valore prodotto dalle imprese del comparto genera un valore di 5,4 euro lungo la Filiera, 1 lavoratore nelle aziende di produzione genera 14 posti di lavoro indiretti (3 a monte e 11 a valle). Numeri che ci spingono a ribadire la necessità di un confronto aperto con i rappresentanti politici per esprimere le nostre preoccupazioni sull’impatto disastroso che avrebbe la Sugar tax”.


“Su questo fronte, tutto il comparto – prosegue Pierini – “ha appreso con grande favore le ultime dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e del vicecapogruppo vicario di Forza Italia alla Camera Raffaele Nevi, che hanno affermato il forte impegno nella direzione dell’equità e nella riduzione delle tasse, come la Sugar tax, consapevoli del danno che provocherebbe per cittadini e imprese. Auspichiamo che su questo ci sia la condivisione dell’intero Governo e di tutti i partiti di maggioranza per arrivare alla cancellazione o a un ulteriore rinvio dell’imposta, in modo da permettere alle aziende del settore di prendere una boccata d’aria in un anno già impegnativo per l’aumento dei costi delle materie prime” ha concluso Pierini. L’imposta determinerebbe un impatto fiscale rilevante sul primo anello della filiera, il produttore, che subirebbe un incremento del 28% di fiscalità su un litro provocando, di fatto, un freno degli investimenti per oltre 46 milioni di euro e un taglio del 10% del fatturato di un settore in difficoltà per la contrazione del potere di acquisto. La “Sugar tax”, inoltre, introdurrebbe ulteriori 70 procedure aziendali, togliendo liquidità (-12% di investimenti in Italia) e mettendo a rischio oltre 5.000 posti di lavoro, di cui solo 4.000 a valle, ovvero nel canale Moderno e nel segmento Ho.Re.Ca.

Coldiretti: opposizione legge carne artificiale va contro scienza

Coldiretti: opposizione legge carne artificiale va contro scienzaRoma, 30 ott. (askanews) – L’opposizione alla legge italiana che vieta la coltivazione e commercializzazione di cibi a base cellulare prodotti in laboratorio va contro la salute dei cittadini, la scienza e il principio di precauzione. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla presentazione di un’interrogazione parlamentare sull’argomento da parte di singoli esponenti di alcuni partiti.


Si tratta, spiega Coldiretti in una nota, “di un chiaro attacco da parte di un pugno di oligarchi all’agroalimentare italiano e non solo, con intenti di evidente speculazione finanziaria e di omologazione del cibo. Un attacco a una legge sostenuta da due milioni di firme e da un fronte trasversale che include rappresentanti di tutti i partiti politici, i governatori delle Regioni, oltre tremila sindaci”. Per Coldiretti è necessario un miglioramento della legislazione europea che garantisca il principio di precauzione e la tutela della salute dei cittadini che dovrebbe essere considerata patrimonio comune da tutti i partiti. A rischio c’è una filiera, quella agroalimentare, che vale 620 miliardi di euro con 4 milioni di occupati, che Coldiretti intende difendere ad ogni costo.


Coldiretti “non lascerà passare i tentativi di chi sta muovendo i suoi uomini in Parlamento per realizzare il proprio disegno di mettere le mani sul cibo Made in Italy. Una trama – conclude l’associazione – che vedrà l’argine fermo e deciso della scienza libera e da un forte supporto popolare, come dimostra l’ampio consenso riscontrato dalla petizione della Coldiretti dalla quale è poi scaturita la legge nazionale”. Oltre a cittadini e associazioni, hanno aderito alla raccolta di firme, tra gli altri, decine di sindaci e presidenti di Regione, il premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il presidente del Partito Democratico Stefano Bonaccini, il vicepremier Antonio Tajani di Forza Italia, il vicepremier Matteo Salvini della Lega, il leader di Azione Carlo Calenda, il capo politico di Noi Moderati Maurizio Lupi, il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Stefano Patuanelli ma anche tantissimi parlamentari come Luca Pastorino di +Europa o Elena Bonetti di Italia Viva.

Arriva Pdl per albo nazionale pizzaioli professionisti

Arriva Pdl per albo nazionale pizzaioli professionistiRoma, 29 ott. (askanews) – E’ stata incardinata oggi in commissione Attività produttive al Senato una proposta di legge per “tutelare il lavoro e la maestria di chi crea la pizza riconoscendogli la qualifica di professionista e istituire un albo nazionale dei piazzaioli professionisti”. Lo annunciano in una nota Gianluca Cantalamessa, Giorgio Maria Bergesio e Mara Bizzotto, senatori della Lega.


Un lavoro già iniziato già nella precedente legislatura “e che prosegue nella giusta direzione di riconoscere a questa categoria il prestigio e il valore che merita”. Il conferimento della qualifica spetterà a chi conseguirà un diploma rilasciato da associazioni di categoria dopo una verifica teorico-pratica; l’iscrizione all’albo nazionale diverrà condizione necessaria per l’esercizio dell’attività.


“Esprimiamo, quindi – spiegano – soddisfazione per questo ulteriore step perché fare la pizza, a Napoli come in tutta Italia, rappresenta una vera e propria arte, un ‘vecchio mestiere’ fondamentale del nostro Made in Italy, e merita tutela e valorizzazione. Quella del pizzaiolo è una figura di vera professionalità, ambasciatore di storia, tradizione e cultura del nostro Paese. È arrivato il momento di certificarne la competenza”.

Assosuini: in calo numero allevamenti suini a causa Psa

Assosuini: in calo numero allevamenti suini a causa PsaRoma, 29 ott. (askanews) – Il numero degli allevamenti suini da ingrasso e da riproduzione in Italia è calato drasticamente nell’ultimo anno: sono diminuiti da 26.676 nel giugno 2023 a 24.221 nel giugno 2024, considerando che nel dicembre 2015 erano 37.339. Una conseguenza della PSA che ha avuto un impatto significativo sull’allevamento suinicolo in Italia, riducendo il numero di allevamenti e il patrimonio suinicolo, che è diminuito da 8.318.548 capi nel giugno 2023 a 7.972.183 a giugno 2024.


La variazione percentuale degli allevamenti in Italia è quindi negativa, segnando un -3.51% e un -1.12% di variazione dei suini (giugno 2024 su dicembre 2023). Sono gli ultimi dati forniti da Teseo-Clal, in un momento in cui il settore suinicolo è duramente colpito dalla Peste Suina Africana (PSA): una situazione che non sfavorisce tanto l’export, quanto gli allevamenti. I risultati peggiori per numero di allevamenti si registrano in Liguria (-29.53%), Molise (-29.82%), Basilicata (-6.64%), Veneto (-6.18%), mentre in Abruzzo (+25.67%), Toscana (+5.22%), Campania (+4.24%), Puglia (+4.11) e Umbria (+3.05%) si registra una variazione positiva per il numero di capi suini.


Questa minor disponibilità di mercato ha causato l’inevitabile aumento dei prezzi, spiega in una nota Assosuini, specialmente per le carni suine per produrre i DOP, e il rischio concreto è che il prossimo anno potrebbe mancare la materia prima. Per quanto riguarda l’export di carni suine e salumi, invece, la situazione sembra al momento meno drammatica, anche grazie alla riapertura di alcuni mercati, come quello giapponese, che a inizio 2024 ha autorizzato nuovamente l’esportazione di prodotti a base di carne suina cotti, come prosciutti cotti, mortadelle e wurstel dopo due anni di stop a causa della PSA in Italia.


L’export di carni suine a luglio 2024 segna un +20,01% (35.107 tonnellate) su luglio 2023, con un valore in euro di +15.24%. Anche da gennaio a luglio 2024, l’export di carni suine e salumi registra un positivo +3,2% verso i principali acquirenti, come Francia (36.1 KTon contro 33.8 KTon dell’anno precedente), Spagna (20.9 KTon contro 17.3 KTon dell’anno precedente) e Stati Uniti (11.7 KTon rispetto ai 9.8 KTon dell’anno precedente). L’aumento è avvenuto specialmente per salsicce e salami (60.5 KTon contro i 51.1 KTon dell’anno precedente), prosciutto cotto (18.2 KTon contro 14.7 KTon dell’anno precedente) e carni suine salate, fresche e affumicate (44.3 KTon rispetto ai 39.8 KTon dell’anno precedente). In particolare, l’export di salumi segna un positivo +14.5%, mentre le carni suine fresche e congelate registrano comprensibilmente ancora un negativo di -2,6%.

Ai danesi piacciono i prodotti italiani, soprattutto se biologici

Ai danesi piacciono i prodotti italiani, soprattutto se biologiciRoma, 29 ott. (askanews) – Nove danesi su dieci sono disposti ad acquistare prodotti italiani, meglio se biologici. Lo rivela una ricerca realizzata da SEC Newgate Italy per CSO Italy presentata in occasione di un workshop in Danimarca nell’ambito del Progetto Made in Nature, finanziato dall’Unione Europea.


Sorprendenti i risultati sul consumo di frutta verdura nel Paese della Sirenetta: oltre il 98% la consuma e quasi il 90% preferisce quella bio; più del 60% la acquista 3 o più volte la settimana. Da sottolineare anche la disponibilità a pagare sovrapprezzo per frutta e verdura biologica: l’8% dei danesi anche più del 30%; il 31% più del 20% e il 34% più del 10% rispetto al prezzo della frutta e verdura convenzionale. C’è inoltre un grande amore per la frutta e la verdura e la nostra cucina nel suo insieme: solo 1 danese su 4 ha espresso un punteggio basso tra 1 e 6 sull’amore per la nostra produzione e sull’ottima qualità dei nostri cibi. Ma oltre il 75% ha espresso un voto dal 7 al 10. 9 Danesi su 10 (il 91%) hanno infine dichiarato che acquisterebbero, certamente o molto probabilmente, frutta e verdura italiana se solo fosse disponibile nel proprio supermercato o punto vendita di fiducia.

Filiera Italia coordina tavolo agroalimentare a Forum Italia-Libia

Filiera Italia coordina tavolo agroalimentare a Forum Italia-LibiaRoma, 29 ott. (askanews) -Filiera Italia oggi è presente a Tripoli per coordinare insieme alle controparti libiche la sessione dedicata all’ agrindustria e pesca nel corso del business forum Italia – Libia. L’evento vede la partecipazione di importanti gruppi industriali protagonisti della cooperazione economica bilaterale e delle agenzie dei due Paesi, attive nel supporto all’internazionalizzazione delle imprese.


“La Libia presenta un’importante opportunità per continuare a diffondere nel mondo il modello italiano dell’agrifood e della food security portato avanti da Filiera Italia”, ha detto Luigi Scordamaglia, amministratore delegato della fondazione. Un modello che può sostenere le piccole e medie imprese libiche dell’agrindustria e della pesca, supportandole nello sviluppo di filiere locali competitive e sostenibili, nel rispetto delle comunità locali, con benefici per entrambi i Paesi. “Le opportunità di sinergia – conclude Scordamaglia – riguardano il trasferimento del know how italiano, la diffusione di best practices e progetti specifici di partenariato per lo sviluppo e il controllo dei processi produttivi, la fornitura di input produttivi certificati, ma anche l’introduzione di agricoltura di precisione, smart irrigation e agroenergie”.

Uncai: ok Pac che rispetti biodiversità ma sia sostenibile

Uncai: ok Pac che rispetti biodiversità ma sia sostenibileRoma, 29 ott. (askanews) – E’ cruciale aumentare gli elementi principali della PAC che incentivano pratiche rispettose della biodiversità, come i regimi ecologici, “ma i pagamenti per la transizione verso sistemi più sostenibili devono essere adeguati” con un sostegno finanziario progressivo e bonus per impegni a lungo termine. È anche fondamentale sostenere la cooperazione tra agricoltori e contoterzisti per l’implementazione su vasta scala di queste pratiche. E’ quanto chiede in una nota Aproniano Tassinari, presidente di Uncai, citando un recente briefing pubblicato dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), intitolato “Soluzioni per il ripristino degli ecosistemi agricoli in Europa”, che evidenzia come l’adozione di pratiche agricole rispettose della biodiversità possa promuovere la sostenibilità e la resilienza nel settore agricolo.


Tra queste pratiche vi sono il ripristino delle praterie, la gestione delle condizioni idrologiche, l’agrosilvicoltura, la paludicoltura, la gestione dei terreni incolti, la rotazione delle colture e la copertura del suolo con residui colturali. È essenziale anche la definizione e il mantenimento delle caratteristiche del paesaggio. “I benefici per la biodiversità e l’ambiente sono chiari. Queste pratiche riducono drasticamente l’uso di agrofarmaci e fertilizzanti, diminuendo l’inquinamento di suolo, acqua e aria – spiega Tassinari – ma sono vantaggiose anche per gli agricoltori?”. Il problema principale è infatti conciliare il ripristino degli ecosistemi agricoli con attività che permettano agli agricoltori di generare profitto. Pratiche rigenerative come il riposo dei terreni e l’aumento degli anni di sovescio comportano costi di produzione più elevati e mancati redditi.

Opposizione chiede di cancellare legge su carne coltivata

Opposizione chiede di cancellare legge su carne coltivataRoma, 29 ott. (askanews) – L’opposizione chiede di cancellare la legge sulla carne coltivata. E’ l’appello rivolto oggi da +Europa, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati al ministro Lollobrigida affinché venga abrogata la legge che vieta la carne coltivata e il meat-sounding, per garantire maggiore certezza del diritto e prevenire possibili procedure d’infrazione.


Parallelamente i partiti hanno anche presentato diversi emendamenti, ordini del giorno e interrogazioni per sollecitare l’abrogazione dei divieti introdotti con la legge 172/2023. L’iniziativa, spiegano in una nota, è divenuta ancor più urgente alla luce di due recenti sviluppi nell’Unione Europea: il parere della Commissione Europea, che ha definito “ingiustificato” il divieto ungherese sulla carne coltivata, e la sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha chiarito l’impossibilità per gli stati di vietare il “meat-sounding” per i prodotti vegetali (misura contenuta nella legge italiana sulla carne coltivata).

Dal 12 al 14 novembre a Paestum il Campionato mondiale pizza Doc

Dal 12 al 14 novembre a Paestum il Campionato mondiale pizza DocRoma, 29 ott. (askanews) – Da martedì 12 a giovedì 14 novembre 2024 torna il Campionato Mondiale Pizza DOC. La decima edizione del Campionato si terrà all’interno degli spazi del NEXT – Nuova Esposizione Ex Tabacchificio di Cafasso, a pochi passi dai templi di Capaccio – Paestum, in provincia di Salerno.


Organizzata da “Accademia Nazionale Pizza DOC”, ente di formazione per pizzaioli professionisti, la kermesse ha aperto le iscrizioni a pizzaioli italiani e internazionali. Ad oggi sono iscritti pizzaioli provenienti da oltre 30 nazioni nel mondo tra cui USA, Brasile, Argentina, Canada, Cile, Venezuela, Ecuador, Colombia, Panama, Korea del Sud, Albania, Tunisia, Polonia, Svezia, Francia, Spagna, Regno Unito, Slovacchia, Romania, Ungheria, Malta e tanti altri ancora. 20 le categorie ed 1 trofeo a cui possono iscriversi i partecipanti della decima edizione del Campionato Mondiale Pizza DOC, ovvero: 4 categorie TOP dalle quali si decreterà il nome del Campione Mondiale Pizza DOC 2024, 7 categorie Special, 4 categorie di gruppo, 3 categorie di abilità, 1 gara amatoriale ed 1 trofeo speciale. Novità di quest’anno sarà il Trofeo Panuozzo DOC, prodotto tipico campano che è un vero e proprio fratello della pizza.


Le categorie dalle quali verrà eletto il nome del Campione Mondiale Pizza DOC 2024 saranno Pizza Classica, ovvero la pizza specialità del concorrente; Pizza Margherita DOC, anche senza rispettare il disciplinare STG; Pizza Contemporanea, realizzata con tutte le moderne tecniche di impasto; Pizza a Ruota di Carro, la classica pizza napoletana dal diametro tra i 35 ed i 40 cm.

Cisint (Lega): interrogazione a Comm. Ue su pomodori cinesi

Cisint (Lega): interrogazione a Comm. Ue su pomodori cinesiRoma, 29 ott. (askanews) – “Ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere di intervenire subito, bloccando le importazioni o imponendo pesanti dazi”. Lo annuncia in una nota Anna Maria Cisint, europarlamentare della Lega, prima firmataria dell’interrogazione, co-firmata dagli europarlamentari Lega Susanna Ceccardi, Silvia Sardone, Roberto Vannacci, presentata dopo che Usa e Regno Unito hanno messo al bando le importazioni di pomodori e salse cinesi in seguito alla notizia di una presunta violazione dei diritti umani dei lavoratori nello Xinjiang, i quali, secondo alcune Ong, verrebbero sfruttati nella raccolta e nella coltivazione dei pomodori.


“Di concerto i produttori italiani, primi in Europa nella produzione ed esportazione del pomodoro – spiega Cisint – già da tempo lamentano la concorrenza cinese, che negli ultimi due anni ha raddoppiato produzione ed export. A rischio non c’è solo il futuro delle tantissime aziende italiane ed europee che rappresentano un’eccellenza, sia per qualità che per tradizione, esiste un ulteriore potenziale problema a danno dei consumatori: i prodotti da sintesi chimica utilizzati nella coltivazione non sono gli stessi autorizzati dalla normativa europea e potrebbero contenere sostanze altamente pericolose per la salute umana”. “È tempo che l’Ue agisca subito – conclude l’esponente leghista – Gli interessi commerciali corrono più veloci rispetto alle regole di mercato espresse dalla normativa vigente”.