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Imprenditori canapa industriale: migliaia famiglie senza lavoro

Imprenditori canapa industriale: migliaia famiglie senza lavoroRoma, 22 ott. (askanews) – “Al momento il provvedimento non prevede ammortizzatori sociali né sostegno per le aziende che hanno creduto nello Stato di diritto e che oggi si trovano a fronteggiare una crisi causata da scelte normative irrazionali e prive di fondamento scientifico. Senza una modifica o la soppressione dell’articolo 18, migliaia di famiglie potrebbero ritrovarsi senza lavoro”. Lo ha detto il presidente dell’associazione Imprenditori Canapa Italia Raffaele Desiante, imprenditore del settore, intervenendo presso la sala di Santa Maria in Aquiro del Senato al dibattito “La produzione della canapa industriale un approfondimento sui settori produttivi, le filiere e l’importanza strategica di una risorsa green per un’economia sostenibile”.


“Parliamo – ha precisato Desiante – di 3000 aziende, per 10.000 lavoratori che si aggiungono ad altri 20.000 stagionali, di un volume d’affari di oltre 500 milioni di euro, che contribuiscono con circa 150 milioni di euro all’anno alle casse dello Stato”. “Chiediamo dunque al governo e alla maggioranza – chiede Desiante – di riflettere attentamente sulle conseguenze che l’articolo 18 potrebbe avere su un comparto così strategico per la nostra economia. Rinnoviamo la richiesta di avviare tavoli di confronto con le istituzioni per una regolamentazione chiara e definitiva che definisca le destinazioni d’uso di ogni parte della pianta di canapa”.


“Paradossalmente però l’articolo 18 del DDL Sicurezza – ha osservato Desiante – non vieta il consumo interno della canapa industriale: i consumatori potranno continuare ad acquistare lecitamente questi prodotti da aziende estere, proprio in funzione del libero scambio, in quanto siamo vincolati al rispetto dei regolamenti europei e i principi del libero scambio. Questa modifica alla 242 va in direzione opposta a questi principi, esponendo l’Italia al rischio di una procedura di infrazione che comporterebbero costi elevati per lo Stato”. “È fondamentale ribadire – torna a spiegare – che la canapa industriale, comprese le infiorescenze, è un prodotto agricolo privo di effetti psicotropi e quindi del tutto estraneo alle questioni di sicurezza pubblica. L’inserimento di questa filiera in un disegno di legge sulla sicurezza è non solo assurdo, ma inaccettabile”.

La Pietra (Masaf): Governo accelera il contrasto alla Psa

La Pietra (Masaf): Governo accelera il contrasto alla PsaRoma, 22 ott. (askanews) – “Massimo impegno del governo Meloni per contenere ed eradicare la peste suina africana. L’audizione odierna, alla presenza dei componenti delle commissioni Agricoltura e Affari sociali della Camera, del commissario per la Psa, Giovanni Filippini, evidenzia la chiarezza della linea adottata dall’esecutivo nella gestione del problema”. Lo precisa in una nota il sottosegretario al Masaf senatore Patrizio La Pietra.


“Nonostante le criticità, le pressioni e il rischio di agire frettolosamente – spiega – abbiamo atteso prima di impiegare l’esercito, affinché fossero nitide le modalità e le finalità di utilizzo delle nostre forze armate. Ora che grazie al lavoro puntuale del commissario Filippini è stata adottata una strategia forte e consapevole degli obiettivi da raggiungere, nel minor tempo possibile, è venuto il momento di procedere speditamente anche sul fronte delle deroghe, ma solo ed esclusivamente dove i dati in nostro possesso lo renderanno possibile”. “La chiarezza e la determinazione, essenziali per contrastare efficacemente la Psa, sono evidenziate anche dalla decisione, spiegata in commissione dal commissario, di avvalersi di strategie coordinate con il supporto di polizia provinciale, cacciatori e agricoltori nell’attività di sorveglianza”, conclude La Pietra sottolineando che grazie al lavoro congiunto di istituzioni e cittadini “potremo uscire dall’emergenza evitando che il problema possa radicalizzarsi, con tutte le conseguenze per la zootecnia che ne deriverebbero e che intendiamo scongiurare in ogni modo”.

Psa, Coldiretti: bene nuove misure, ora indennizzi immediati

Psa, Coldiretti: bene nuove misure, ora indennizzi immediatiRoma, 22 ott. (askanews) – “La collocazione delle barriere in autostrada per impedire la circolazione dei cinghiali, principale vettore della peste suina africana, e il depopolamento dei cinghiali rispondono alle proposte lanciate da Coldiretti già due anni fa, ma vanno ora accompagnata dall’erogazione immediata degli indennizzi per gli allevamenti colpiti”, così in una nota il presidente di Coldiretti Ettore Prandini commenta le dichiarazioni del commissario straordinario per la Peste suina Giovanni Filippini che oggi è stato audito davanti alle commissioni Agricoltura e Affari sociali della Camera.


“Oltre ai danni diretti, legati alla perdita dei capi – prosegue Prandini – occorre includere anche quelli indiretti, con gli allevamenti costretti ad interrompere completamente tutte le attività, comprese quelle di ripopolamento”. Strategico per le imprese anche l’annuncio di un subcommissario per procedere al depopolamento dei cinghiali, a partire dei parchi. E proprio i problemi che affliggono la Fattoria Italia saranno al centro dell’incontro della Coldiretti con lo stesso Filippini, in programma sabato 26 ottobre dalle 11 in occasione della Fazi di Montichiari (Brescia), la manifestazione italiana a livello internazionale dedicata all’allevamento con 40.000 metri quadrati coperti di superficie espositiva.

Copa Cogeca: fondo compensazione Mercosur è preoccupante

Copa Cogeca: fondo compensazione Mercosur è preoccupanteRoma, 22 ott. (askanews) – Mentre si avvicina la prospettiva di concludere i negoziati sull’accordo commerciale UE-Mercosur alla riunione del G20 di Rio de Janeiro, a Bruxelles è emersa una proposta per istituire un “fondo di compensazione” volto a pacificare gli agricoltori europei. “Per i nostri settori, questa sembra più una finta soluzione rapida che una soluzione autentica. Non riesce ad affrontare le preoccupazioni chiave, in particolare per quanto riguarda l’impatto sui settori sensibili e la mancanza di reciprocità negli standard di produzione secondo gli attuali termini dell’accordo”. E’ quanto scrivono in una nota congiunta il Copa e la Cogeca, che ricordano come la prospettiva di un accordo commerciale UE-Mercosur sia fortemente osteggiata dai nostri settori agroalimentari europei, che la denunciano come obsoleta e incoerente.


Questo accordo infatti, secondo i sindacati degli agricoltori europei faciliterebbe l’importazione di prodotti agroalimentari nel mercato europeo che sono lontani dagli standard imposti ai produttori e ai fabbricanti europei con conseguente concorrenza sleale e intollerabile per i nostri settori. “Anche prima che la nuova Commissione venga confermata, ciò lascerebbe un segno indelebile all’inizio del secondo mandato di Ursula von der Leyen”, spiegano. In risposta a queste critiche, sembra che la Commissione ora proporrà di istituire un “fondo di compensazione” per gli agricoltori dell’UE. Una azione che “non risolve i problemi di questo accordo commerciale, come sollevato dai nostri settori e da gran parte dell’opinione pubblica europea, compresi i rappresentanti dei consumatori, i sindacati e le organizzazioni ambientaliste sulla necessità di una vera reciprocità per quanto riguarda gli standard di produzione e i rischi di stimolazione del degrado ambientale e della perdita di biodiversità nei paesi interessati”.


“Invece di distrarre il dibattito con tali proposte, la Commissione dovrebbe invece prendere seriamente in considerazione le conclusioni sul commercio agroalimentare sollevate dal rapporto sul dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’UE. Ogni altro approccio metterebbe a repentaglio i nostri settori, già indeboliti da un contesto climatico ed economico difficile, e rischierebbe di esacerbare le tensioni espresse dal settore agricolo europeo all’inizio del 2024”, concludono il Copa e la Cogeca.

Copagri: illogico affossare canapa, riaprire confronto con filiera

Copagri: illogico affossare canapa, riaprire confronto con filieraRoma, 22 ott. (askanews) – “In uno scenario in cui l’agricoltura si trova a dover fare i conti con tre macro-problematiche intrinsecamente connesse tra loro, ovvero la scarsa redditività, il meteo avverso e il basso tasso di ricambio generazionale, appare del tutto illogico, nonché paradossale, andare ad affossare la canapicoltura, che è uno dei pochissimi comparti produttivi che non sconta tali annose problematiche”. Lo ribadisce il presidente della Copagri Tommaso Battista in occasione del convegno “La produzione della canapa industriale”, in corso al Senato su iniziativa della senatrice Sabrina Licheri.


Copagri torna quindi a chiedere al governo di aprire un tavolo di confronto con i rappresentanti della filiera per trovare soluzioni condivise che permettano la tenuta e lo sviluppo di un settore strategico per l’economia italiana; “basterebbe riconvocare il Tavolo nazionale di filiera della canapa, insediatosi nell’ormai lontano 2021, ma mai più riunitosi, per fare i dovuti e necessari approfondimenti sulla materia e per portare avanti il ragionamento avviato anni fa e finalizzato all’approvazione di un piano di settore”, spiega Battista. L’intervento “prettamente ideologico” nel ‘Ddl sicurezza’, con cui si blocca la produzione, la trasformazione e la commercializzazione della canapa industriale “rischia di tagliare irrimediabilmente le gambe a una filiera in grande ascesa, che vale diverse centinaia di milioni di euro e impiega oltre 10mila lavoratori, con una fortissima incidenza di giovani imprenditori”.

Melone Mantovano Igp, si chiude campagna complessa ma di qualità

Melone Mantovano Igp, si chiude campagna complessa ma di qualitàRoma, 22 ott. (askanews) – Si chiude la campagna 2024 per il Melone Mantovano Igp, che archivia un’annata complessa ma di grande qualità, che in termini di risultati commerciali ha raggiunto il traguardo record delle 11.000 tonnellate. E già si programma quella del 2025, per la quale è prevista la conferma di una superficie coltivata simile a quella del 2024, pari a circa 2.000 ettari certificati.


A tracciare un primo bilancio è Mauro Aguzzi, presidente del Consorzio Melone Mantovano IGP: “quest’anno abbiamo dovuto fronteggiare una campagna niente affatto semplice, dal momento che la primavera piovosa ha ritardato la maturazione dei meloni e fatto posticipare l’avvio della campagna ai primi di giugno, mentre l’avvento dell’autunno ha di fatto chiuso in anticipo una campagna commerciale, solitamente più estesa di tre o quattro settimane, ai primi di settembre”. La performance sui mercati del Melone Mantovano IGP è stata comunque “molto soddisfacente” rispetto agli altri meloni. Il prezzo medio, infatti, si è sempre mantenuto su livelli sostenuti rispetto al prodotto generico, “dimostrando che la qualità è riconosciuta, richiesta dai consumatori e ormai affidata al nostro marchio IGP”.


Guardando al futuro, all’interno del Consorzio sta emergendo una tendenza verso un incremento progressivo della produzione in serra, un metodo che consente di proteggere meglio le coltivazioni dalle incertezze climatiche e di garantire ai consumatori la qualità distintiva del prodotto.

Lollobrigida: Sovranità alimentare in conclusioni Agrifish su Pac

Lollobrigida: Sovranità alimentare in conclusioni Agrifish su PacRoma, 22 ott. (askanews) – “Dopo essere stata inserita nel documento conclusivo del G7 Agricoltura di Siracusa, la Sovranità Alimentare ottiene piena cittadinanza anche nelle conclusioni strategiche adottate sulla nuova PAC dai ministri europei dell’agricoltura”. Lo dichiara in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, secondo cui si tratta di “un grande risultato per l’Italia, che fin dal primo giorno, con l’inserimento del concetto nella denominazione del Ministero, ha voluto dare un segnale forte: riportare al centro la nostra agricoltura, la pesca e l’intero comparto agroalimentare”.


“Questo risultato, e ringrazio la Presidenza ungherese per aver portato a compimento questo passaggio, si somma a quanto ribadito ieri sulla pesca – ha detto Lollobrigida, che ieri e oggi ha partecipato alla riunione del Consiglio Agrifish a Lussemburgo – dove l’Italia ha chiesto che venga applicata, in qualsiasi ambito, una moratoria delle decisioni a livello tecnico sulla riduzione dello sforzo di pesca e dei limiti di cattura, in attesa della piena operatività del nuovo Commissario, a tutela di un comparto essenziale per l’economia italiana e per la qualità e la sicurezza alimentare”. “Inoltre – ha aggiunto il sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo – abbiamo dichiarato e voluto mettere a verbale le criticità che permangono, a cominciare dalla richiesta di maggiori risorse per gli agricoltori, che devono essere sostenuti come autentici custodi del territorio e garanti del buon cibo per la popolazione italiana ed europea. Per questo, abbiamo chiesto che ogni meccanismo di distribuzione della PAC debba essere definito, per ciascuno Stato membro, tenendo conto delle differenze tra il reddito dell’agricoltura rispetto a quello del resto dei settori economici, nonché del potere d’acquisto e dei costi di produzione. Abbiamo infine chiesto che la parte finanziaria della Politica Comune venga rinviata al luogo più appropriato per la decisione, ovvero le discussioni tra i Capi di Stato e di Governo”.


“Infine, pur condividendo l’obiettivo di un’agricoltura sempre più resiliente e sostenibile, abbiamo specificato che, per l’Italia, la sostenibilità ambientale deve procedere di pari passo con quella economica e sociale, garantendo un giusto reddito agli agricoltori e una corretta distribuzione del valore della produzione lungo le filiere”, ha concluso il ministro Lollobrigida.

Mammuccini (Federbio): settore bio italiano continua a crescere

Mammuccini (Federbio): settore bio italiano continua a crescereRoma, 22 ott. (askanews) – Il biologico come chiave per un futuro più resiliente e sostenibile. E’ il messaggio lanciato a Palazzo Re Enzo, nel cuore di Bologna, alla Festa del BIO, prima tappa della settima edizione della kermesse organizzata da FederBio. Una occasione per rinnovare la volontà dell’Italia, che punta ad anticipare di 3 anni l’obiettivo Eu e arrivare al 25% di SAU bio entro il 2027, di porsi come leader nella transizione agroecologica europea, contribuendo attivamente alla sostenibilità e alla riduzione dell’impatto ambientale dell’agricoltura. Del resto, l’Italia con circa 2,5 milioni di ettari coltivati a biologico e oltre 94mila operatori è tra i Paesi più bio d’Europa con già il 20% del totale delle superfici coltivate a bio.


Positive anche le vendite di alimenti biologici che, secondo i dati Nomisma, nel 2023 hanno raggiunto quasi 5,4 miliardi di euro, con un incremento del 9% a valore rispetto all’anno precedente e del 4% considerando i primi sei mesi del 2024 in GDO. Sul fronte dell’export, i prodotti biologici italiani hanno toccato quota 3,6 miliardi di euro, segnando un aumento del 203% considerando il decennio dal 2012 al 2023. “Nonostante le numerose difficoltà legate al complesso contesto macroeconomico condizionato dalle emergenze climatica, alimentare e ambientale, il settore biologico nazionale continua a crescere – ha sottolineato Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio – L’Italia vanta il più alto numero di operatori bio in Europa, di cui 84.000 sono aziende agricole. Tuttavia, persistono anche delle criticità: il consumo di prodotti biologici in Italia è ancora inferiore rispetto a molti altri Paesi europei, e per raggiungere l’obiettivo del 25% di superfici coltivate a biologico entro il 2027, è necessario rafforzare sia i consumi sia la filiera produttiva”.


“È indispensabile semplificare gli aspetti amministrativi e burocratici per gli agricoltori – ha aggiunto la presidente di Feerbio – poiché rappresentano un ostacolo sia in termini di tempo che di costi, con il rischio che molte piccole e medie imprese agricole abbandonino il percorso biologico. Inoltre, è importante garantire formazione e assistenza tecnica agli agricoltori, insieme a maggiori investimenti in ricerca e innovazione”.

Psa, Filippini: si potrà fare il depopolamento nei parchi

Psa, Filippini: si potrà fare il depopolamento nei parchiRoma, 22 ott. (askanews) – “Si potrà fare il dopopolamento dei cinghiali nei parchi perché per ora non ci possono essere sacche con animali infetti”. Lo ha detto il commissario straordinario alla peste suina africana, Giovanni Filippini, in audizione alla Camera davanti alle Commissioni riunite Affari sociali e Agricoltura in merito alle nuove emergenze relative alla diffusione della malattia.


Filippini ha anche sottolineato che sul fronte dei veterinari “siamo andati in difficoltà perché abbiamo una categoria di veterinari che sta andando in pensione e dobbiamo recuperarne di nuovi”.

Psa, Filippini: deroghe sì ma solo con dati chiari e favorevoli

Psa, Filippini: deroghe sì ma solo con dati chiari e favorevoliRoma, 22 ott. (askanews) – “La possibilità di avere deroghe ha stimolato l’arrivo di dati da parte delle Regioni: le deroghe si faranno ma solo quando avremo una situazione favorevole, una deroga frettolosa e non ben valutata può diventare un grandissimo problema. In presenza di dati favorevoli faremo una riflessione, se i dati non arriveranno o se non saranno favorevoli non ci sarà alcuna deroga”. Lo ha detto il commissario straordinario alla peste suina africana, Giovanni Filippini, in audizione alla Camera davanti alle Commissioni riunite Affari sociali e Agricoltura in merito alle nuove emergenze relative alla diffusione della malattia.


“Ogni volta che troviamo una carcassa infetta – ha poi ricordato Filippini – la malattia è già lontana sei chilometri: per questo faccio appello ai cacciatori che sono la sentinella del territorio. Sì alle deroghe – ha ribadito – ma solo in presenza di dati di sorveglianza chiari e in modo coordinato, altrimenti rischiamo di endemizzare la Psa”. “Dare le deroghe – ha chiarito ancora il Commissario – significa avere una situazione positiva e la mia speranza è poterle dare, perché significa che stiamo controllando e gestendo la malattia”.