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Lollobrigida: ripensare sistema coperture assicurative agricoltura

Lollobrigida: ripensare sistema coperture assicurative agricolturaRoma, 22 ott. (askanews) – “Va ripensato il sistema delle coperture assicurative, perché i propositi che si erano posti quando si è organizzato il sistema di contribuzione per le polizze assicurative non hanno dato gli effetti sperati”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo a Bari in video collegamento al Festival delle Regioni.


“Il numero di imprese agricole assicurate è bassissimo, si assicurano solo quelli che sono praticamente certi di avere un problema – ha aggiunto il ministro – Il dato segna una crisi che ci mette nella condizione di ripensarlo, lo facciamo insieme agli assessori regionali, alle compagnie assicurative e ai consorzi in modo da avere una copertura rispetto ai devastanti effetti del cambiamento climatico, che prevedono la necessità di intervenire in modo sempre più importante”, ha concluso Lollobrigida.

Coldiretti Puglia: accelerare piano contenimento cinghiali

Coldiretti Puglia: accelerare piano contenimento cinghialiRoma, 22 ott. (askanews) – Scorribande dei branchi di cinghiali a caccia di cibo e acqua, e percorrendo fino a 40 chilometri alla volta i cinghiali divorano i raccolti e danneggiano anche gli impianti nelle campagne, come sta avvenendo nell’area rurale di Andria. Lo dice Coldiretti Puglia, denunciando la distruzione di interi raccolti di ortaggi, rape e altre colture di stagione, dalle piantine al prodotto già maturo per la raccolta, nonchè dei tubi degli impianti irrigui.


La confederazione agricola chiede quindi che venga accelerato l’iter per il piano straordinario che accompagnerà il PRIU, il Piano regionale di interventi urgenti relativi alla gestione del cinghiale, di cui la Regione Puglia si è dotata già dal 2022, adeguandolo alle norme nazionali, in un lavoro congiunto tra l’assessorato regionale all’Agricoltura e all’Ambiente. Al tavolo di lavoro siedono il sistema dei parchi regionali e nazionali e delle Reti Natura 2000 e i rappresentanti degli agricoltori. Il tavolo ha funzioni di coordinamento consultive e propositive in materia di gestione e contenimento della fauna selvatica, compiti di disamina del raggiungimento dei target per la mitigazione degli impatti e dei rischi potenziali causati dalla specie Sus scrofa sulle attività antropiche, sull’ambiente e sulla biodiversità, e di ricognizione delle attività poste in atto dagli enti gestori dei parchi nazionali e regionali.

Oggi tavolo filiera tabacco, La Pietra: poniamo basi per futuro

Oggi tavolo filiera tabacco, La Pietra: poniamo basi per futuroRoma, 21 ott. (askanews) – Si è riunito oggi al ministero dell’Agricoltura il tavolo di filiera del tabacco, al quale hanno partecipato i rappresentanti della filiera e il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra. “Abbiamo convocato il tavolo di filiera del tabacco invitando tutti gli attori, dalle organizzazioni professionali alle associazioni di categoria agricole, per fare il punto della situazione, dopo un anno e mezzo di lavoro dalla data della firma dei protocolli sottoscritti con le multinazionali, che si erano impegnate ad acquistare la totalità del tabacco prodotto in Italia”, ha detto La Pietra, a margine dell’incontro.


“La crescita del settore, riscontrata dal 2023, è strettamente connessa con la firma dei protocolli – ha spiegato La Pietra – e ci conferma la bontà della scelta che, come ministero, abbiamo promosso convintamente, ma ora dobbiamo guardare avanti in vista dei nuovi protocolli, tenendo conto delle criticità emerse nel confronto odierno. Dobbiamo approfondire con gli altri ministeri competenti i punti legati alla Agenzia dei Monopoli, con particolare riferimento all’interpretazione dei regolamenti europei”. Inoltre, ha aggiunto, sarà necessario un confronto con il ministero della Salute su alcuni prodotti e-cig, “oltre a dover affrontare, così come in tutti gli ambiti agricoli, il tema delle assicurazioni. Su tutti i punti – ha concluso il sottosegretario La Pietra – ho sostanzialmente riscontrato la massima disponibilità a collaborare, così come ho registrato la volontà di tutti i convenuti al tavolo di lavorare sul versante dell’innovazione, per consentire al settore tabacchicolo italiano di essere sempre più leader nel mercato europeo”.

Mutti: ristorante aziendale green con la cucina stellata dei fratelli Cerea

Mutti: ristorante aziendale green con la cucina stellata dei fratelli CereaMilano, 21 ott. (askanews) – Il gruppo Mutti ha inaugurato il suo ristorante aziendale Quisimangia, progetto avviato nel 2022 e ideato dallo studio di design e architettura internazionale Cra – Carlo Ratti associati. Lo spazio è stato concepito per essere uno spazio in cui concretizzare, attraverso il catering affidato a VCook, società della famiglia Cerea del ristorante tristellato Da Vittorio di Brusaporto, la filosofia gastronomica rispettosa dell’ambiente.


Integrando elementi di sostenibilità e circolarità, l’edificio riutilizza i pomodori scartati dalla produzione di Mutti che, riciclati, sono stati impiegati nella creazione della resina di cui sono composti i pavimenti interni, mentre il risparmio energetico è stato massimizzato dall’implementazione di nuove tecnologie di controllo ambientale. Attorno al Quisimangia, inoltre, su una superficie ampia più di un ettaro, sorgerà un giardino dedicato esclusivamente a piante e prodotti di origine regionale, curato dall’architetto Paolo Pejrone, specializzato in progettazione paesaggistica. Dopo una prima fase in cui sarà aperto esclusivamente ai dipendenti di Mutti dell’headquarter di Montechiarugolo, l’obiettivo finale vedrà l’apertura del ristorante alla comunità, generando ulteriore indotto economico per il territorio e confermando Parma come meta gastronomica d’eccellenza all’interno della Food valley.


“Quando abbiamo cominciato a riflettere sulla possibilità di costruire un ristorante aziendale sapevamo che non avremmo voluto abdicare, in nessun modo, a quello che per noi di Mutti è più importante di tutto: la qualità, intesa qui nella sua accezione più ampia – ha commentato Francesco Mutti, amministratore delegato dell’azienda – Volevamo dare alle nostre persone un luogo dove la filosofia aziendale potesse percepirsi, e dove vedere realizzata la nostra visione di un mondo in cui il benessere e la sostenibilità ambientale sono due facce della stessa medaglia, e in entrambe il buon cibo ha un ruolo centrale. Carlo Ratti, insieme al suo team, ha saputo interpretare alla perfezione i valori fondanti di Mutti per creare un edificio che ci rispecchia in tutto”. Il progetto è in continuità con il masterplan già avviato da Cra – Carlo Ratti Associati e Italo Rota Studio nel 2016 per l’azienda, il cui primo tassello era stato The Greenary, la struttura abitativa costruita intorno a un albero e che dal 2021 è la residenza di Francesco Mutti.

Fratelli Carli presentano il quarto report di Sostenibilità

Fratelli Carli presentano il quarto report di SostenibilitàRoma, 21 ott. (askanews) – Fratelli Carli ha pubblicato il quarto Report di Sostenibilità relativo all’anno solare 2023, confermando il proprio impegno per la parità di genere, con il 52% della forza lavoro femminile, quantificando e compensando interamente, anche per il 2023, tutte le emissioni derivate dalla logistica di consegna per l’Italia e per l’estero e raggiungendo l’obiettivo del 99,96% di cartone certificato FSC e dell’utilizzo di solo l’1,10% di plastica.


Centrale il ruolo della formazione con 5.767 ore erogate (+32% rispetto all’anno precedente), con focus su tematiche sostenibili. Sul fronte dei “Prodotti e Materiali”, Fratelli Carli ha condotto l’analisi SLCA sul 50% delle sue linee di prodotto, rappresentanti l’83% del fatturato. Sono state effettuate 3.925 analisi di qualità per garantire prodotti sicuri e sostenibili. Il pilastro della “Filiera di Fornitura” vede centrale il progetto del “Distretto della Bontà”, avviato nel 2013, che ha coinvolto finora oltre 60 aziende che hanno lavorato quest’anno per la futura creazione di un “Distretto Benefit”: un progetto sfidante che lancia le basi per la crescita di tutta la filiera di fornitura per i prossimi anni.


Tra gli obiettivi del triennio 2023-2025: far crescere l’intero customer care per offrire un servizio sempre eccellente e al passo coi tempi, raggiungere il 55% delle linee di prodotto analizzate con l’SLCA, completare il progetto del “Distretto Benefit”, portare al 55% i fornitori rilevanti coinvolti nel percorso di sostenibilità e proseguire l’impegno per la diffusione della cultura dell’olivo e della tradizione alimentare mediterranea.

In 7 mesi 2024 import cereali +13,7% in quantità, -10,2% a valore

In 7 mesi 2024 import cereali +13,7% in quantità, -10,2% a valoreRoma, 21 ott. (askanews) – Sulla base dei dati provvisori Istat le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi sette mesi del 2024 sono risultate in aumento nelle quantità di 1.801.000 tonnellate (+13,7%) ed in diminuzione nei valori di 585,0 milioni di euro (-10,2%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rende noto l’Anacer, sottolineando che l’incremento delle quantità importate si riscontra in particolare nel grano tenero (+796.000 t) e nel mais (+620.000 t) il cui valore risulta ridursi rispettivamente di 27,9 e 180,4 milioni di euro.


Tra gli altri cereali risultano aumentare gli arrivi dall’estero di grano duro (+88.500 t, pari a +6%) e di orzo (+55.800 t, +14,3%) con equivalente valore in calo rispettivamente di 73,3 e 24,1 milioni di euro. Relativamente al riso, considerato nel complesso tra risone, semigreggio e lavorato, si registra una riduzione degli arrivi di circa 18.000 t (-8,7%), pari a -10,3 milioni di euro. L’import delle farine proteiche vegetali risulta in aumento del 2,8% nelle quantità (+41.500 t) ed in diminuzione nei valori del 16,3% (-109,9 milioni di euro), quello dei semi e frutti oleosi registra un incremento nelle quantità del 2,4% (+42.000 t) ed una diminuzione nei valori di 138,1 milioni di euro (-13,4%). Le esportazioni dall’Italia nel settore dei cereali nei primi sette mesi del 2024 sono risultate in aumento sia nelle quantità di 344.000 tonnellate (+13,0%), e sia nei valori di 55,7 milioni di euro (+1,6%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.


Si registra un incremento delle quantità esportate soprattutto nella pasta alimentare (+132.000 t, pari a +11,2%), con valori pure in aumento di 78,7 milioni di euro (+4,3%). In aumento anche l’export dei prodotti trasformati (+36,7%), con valori in calo del 6,5%. Tra gli altri prodotti presi in esame si rileva l’incremento delle vendite all’estero della farina di grano tenero (+23.500 t) e dei mangimi a base di cereali (+16.000 t). Stabili le quantità esportate di semola di grano duro. In calo l’export dei cereali in granella di circa 24.000 t (-14,6%). Le esportazioni di riso, considerato nel complesso tra risone, semigreggio, lavorato e rotture di riso, aumentano di 46.600 t, pari a +11,3%, con corrispondente valore in aumento di 1,9 milioni di euro (+0,4%).

Consorzio Italia del gusto al Sial: Francia mercato strategico

Consorzio Italia del gusto al Sial: Francia mercato strategicoRoma, 21 ott. (askanews) – Sono Francia, Stati Uniti, Cina e Brasile i mercati chiave che hanno visto l’incremento dell’export dei prodotti italiani e la Francia, in particolare, continua a rappresentare un mercato strategico, con una domanda crescente di formaggi, prodotti da forno e cioccolata, che consolidano l’immagine dell’Italia come leader in questi settori. L’export di vino e pasta secca verso il Brasile ha visto un forte aumento, nel primo semestre 2024, e c’è stata una significativa crescita nell’importazione in volumi per sciroppi e riso che guadagnano rispettivamente il +126% e il +85% rispetto al primo semestre 2023.


E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sui Mercati Internazionali, realizzato da Nomisma per conto del Consorzio Italia del Gusto in occasione della partecipazione al SIAL di Parigi 2024 con le oltre 30 aziende italiane associate. “La nostra partecipazione al SIAL 2024 è un momento cruciale per mostrare al mondo l’eccellenza dei prodotti italiani, non solo in termini di qualità ma anche di sostenibilità e innovazione. È attraverso questo impegno che possiamo continuare a crescere sui mercati internazionali, mantenendo salde le nostre radici e valorizzando il lavoro delle nostre aziende”, spiega in una nota Giacomo Ponti, presidente del Consorzio Italia del Gusto.

Ortaggi a foglia, prezzi in calo. Uva da tavola finirà in anticipo

Ortaggi a foglia, prezzi in calo. Uva da tavola finirà in anticipoRoma, 21 ott. (askanews) – In calo i prezzi di tutte le verdure a foglia grazie ad un aumento della produzione, soprattutto locale e soprattutto il cavolo nero, sceso al di sotto dei 2,00 euro/kg, gli spinaci ricci, intorno a 1,50 euro/Kg e le cime di rapa che vanno da 1,30 a 1,60 euro/Kg. Nel bollettino settimanale della spesa BMTI e Italmercati Rete d’Imprese, in collaborazione con Consumerismo No Profit, sottolineano il buon rapporto qualità prezzi dei cachi, grazie alla loro abbondanza, presentano prezzi convenienti: per i cachi comuni campani si registrano prezzi all’ingrosso che vanno da 1,20 a 1,80 euro/Kg, a seconda della pezzatura del prodotto, mentre per la varietà emiliana si va da 1,30 euro/Kg fino a raggiungere i 2,20 euro/Kg, per i frutti più grandi.


Sta giungendo invece alla fine in anticipo la stagione dell’uva da tavola. Il caldo persistente della scorsa estate, infatti, ha accelerato la produzione iniziale, portando al termine la campagna con anticipo. Questa settimana l’uva Italia è disponibile all’ingrosso intorno ai 2,80 euro/Kg. L’autunno è anche la stagione dei melograni, che presentano un’ottima qualità e prezzi regolari che vanno da 2 a 2,30 euro/kg. Consigliato ancora il consumo di mele a cui, oltre alla produzione settentrionale, si è aggiunta da poche settimane quella campana della varietà Annurca che, aumentando, sta portando i prezzi all’ingrosso in calo, intorno ai 2,40 euro/Kg. Infine, è entrata ormai nel vivo la produzione delle castagne che presentano una buona qualità e un aumento dei quantitativi, con prezzi all’ingrosso sui 5/5,50 euro/kg, in leggero calo rispetto all’inizio della campagna. Tra gli ortaggi, largo alle tipiche zuppe autunnali. Sono infatti consigliati zucche e porri, entrambi con prezzi bassi. Per quanto riguarda le zucche, sono convenienti i prezzi di tutte le varietà, tra cui quelli della Moscata di Provenza, da 0,50 a 0,70 euro/kg e quelli della Butternut o della Lunga Violina intorno a 0,90 euro/Kg. Porri, all’ingrosso, disponibili da 1,50 a 1,70 euro/Kg.


Per quanto riguarda il pescato, continua il fermo pesca sul versante tirrenico quindi le principali attività di cattura si stanno svolgendo nel Mar Adriatico dove, l’abbondanza della pesca ha determinato prezzi molto convenienti per le seguenti specie: pannocchie, disponibili da 3 a 5 euro/Kg, a seconda della pezzatura; mazzancolle, soprattutto di dimensioni piccole, dai 13 ai 14 euro/Kg. Abbonda nei mercati anche la lampuga, intorno ai 7,00 euro/kg e il lanzardo, un pesce azzurro di ottima qualità, simile allo sgombro, considerato “povero” grazie al suo prezzi, intorno ai 2 euro/Kg. Infine, questo è un buon periodo anche per consumare ottime ostriche che, come ricorda un famoso detto popolare francese, vanno consumate nei mesi con la lettera “r” nel loro nome ma, soprattutto, presentano prezzi regolari che oscillano dai 6 ai 7 euro/kg, per le più commerciali, fino ad arrivare a prezzi che partono dai 20 euro/Kg per le più pregiate. Abbondano come non mai negli ultimi anni, anche i calamari, soprattutto di piccole dimensioni, venduti all’ingrosso intorno ai 15 euro/Kg fino ad arrivare ai 20 euro/Kg per i più grandi.

Confagri Bologna: allagati oltre 2mila etteri, danni ingenti

Confagri Bologna: allagati oltre 2mila etteri, danni ingentiRoma, 21 ott. (askanews) – Duemila ettari di terreni agricoli finiti sommersi, colture compromesse, strutture aziendali danneggiate, abitazioni allagate. “A poche settimane dalla precedente alluvione che aveva già colpito parzialmente i nostri territori, ci troviamo nuovamente a contare i danni nell’Area Metropolitana di Bologna: una situazione che, se non si interviene, continuerà a ripetersi, complice anche il cambiamento climatico. È essenziale cambiare completamente l’intero quadro normativo, burocratico e operativo, ancora troppo legato al passato, per aggiornarlo alla crisi che stiamo vivendo”. Così Davide Venturi, presidente di Confagricoltura Bologna, all’indomani dell’alluvione che ha colpito l’intera Area Metropolitana di Bologna e la Regione Emilia-Romagna.


Nel territorio bolognese le precipitazioni, che si sono abbattute sui suoli già saturi di acqua per precedenti piogge, hanno raggiunto i 120 mm in montagna, i 170-180 mm in collina e i 50 mm in pianura. Molti corsi d’acqua dell’Area Metropolitana di Bologna sono inoltre esondati: il Ghironda ad Anzola, il Lavino a Sala Bolognese, il Navile a Bologna, il Savena a Baricella, la Quaderna a Selva Malvezzi, l’Idice a Budrio e ad Argenta, e il Sillaro a Castel Guelfo e nell’imolese. Secondo una prima stima raccolta da Confagricoltura Bologna, oltre 2000 ettari di terreni sono stati allagati e più di 50 aziende agricole sono state danneggiate pesantemente dall’alluvione. Alcune di queste risultano ancora isolate, soprattutto nelle aree collinari, a causa dell’impraticabilità delle strade dovuta a frane e smottamenti.


“È ancora presto per stimare con precisione i danni subiti dal settore agricolo, ma sono davvero ingenti. Molte aziende hanno perso tutto, altre rischiano lo stesso destino. È fondamentale che le istituzioni agiscano con urgenza, offrendo sostegni economici certi e, soprattutto, tempestivi – commenta Venturi – Non intendo puntare il dito contro la Regione Emilia-Romagna o il Governo, ma è necessario un cambiamento rapido. Dallo scorso maggio 2023, abbiamo assistito a continui rimpalli di responsabilità che hanno solo ritardato l’intera macchina burocratica, già di per sé complessa, lasciando sole famiglie e imprese che chiedevano solo un supporto economico per ripartire. Speriamo che, dopo quest’ennesima tragedia, si cambi finalmente passo e si lavori tutti assieme affinché situazioni simili non si ripetano”. Confagricoltura Bologna ritiene che sia necessario “riformare profondamente il modo di prevenire e gestire questi disastri naturali, troppo ancorato a modelli del passato e non adatti al presente. Prima di tutto, è indispensabile identificare con chiarezza chi deve intervenire su cosa: efficientare la manutenzione e la tutela del territorio, garantendo sicurezza ai cittadini e alle imprese che investono nelle loro attività, è prioritario. Riteniamo fondamentale – conclude – risarcire anche le aree montane e collinari. Serve un piano operativo rapido e concreto per rilanciare questi territori. Non bisogna ricordarsi di loro solo quando si vogliono fare percorsi turistici o escursionistici, ma tutto l’anno. Serve una progettualità che, nonostante le continue promesse degli ultimi anni, non si è ancora vista”.

Il 24 ottobre il Mortadella Day si festeggia a Roma e Bologna

Il 24 ottobre il Mortadella Day si festeggia a Roma e BolognaRoma, 21 ott. (askanews) – Si festeggia il 24 ottobre il Mortadella Day, uno dei simboli gastronomici del Made in Italy nel mondo, esportata in 74 paesi. Le celebrazioni si svolgeranno contemporaneamente a Roma, presso il Palazzo Esposizioni, e a Bologna, presso il parco tematico Grand Tour Italia.


Nella capitale, si parte alle 11 con il Talk Show “Mortadella Bologna in the World” durante il quale il direttore del Consorzio Italiano Tutela Mortadella Bologna, Gianluigi Ligasacchi illustrerà i motivi per cui la Mortadella Bologna IGP continua a riscontrare crescente interesse e apprezzamento in tutto il mondo, tanto da registrare nei primi 6 mesi di quest’anno un incremento dell’export dell’8,7%. A Bologna, invece, Grand Tour Italia per l’occasione si vestirà di rosa e tutti gli amanti della Mortadella Bologna avranno la possibilità di degustare originali ricette realizzate dalle osterie regionali presenti nel parco.