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Lollobrigida: olio prodotto con margini crescita eccezionali

Lollobrigida: olio prodotto con margini crescita eccezionaliRoma, 2 dic. (askanews) – “L’olio di oliva è un prodotto sottovalitato che ha margini di crescita eccezionali, così come i formaggi. Sono prodotti da raccontare e da spiegare”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida nel corso del proprio intervento al XXII Rapporto Ismea-Qualivita, presentato oggi a Roma.


Il ministro ha sottolinea le performance eccezionali dei formaggi italiani, “alcuni dei quali hanno valori di mercato altissimi. Grazie a questo, pagano il latte molto più della media europea. Dobbiamo sempre ricordare che l’aumento di valore di un prodotto – ha detto – può fare aumentare il reddito lungo tutta la filiera”. Per questo, l’Italia deve puntare ad “un aumento e una protezione del valore, il sostegno alle filiera in difficoltà ma non nell’ottica dell’oggi ma in quella del domani, al rafforzamento delle filiere e in particolare di quella dell’olio e delle carni rosse”.

Coldiretti: la Dop economy fa dell’Italia paese leader qualità

Coldiretti: la Dop economy fa dell’Italia paese leader qualitàRoma, 2 dic. (askanews) – La Dop economy spinge i record del Made in Italy a tavola, facendo dell’Italia il Paese leader della qualità in Europa per numero di prodotti a denominazione di origine con 328 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute, 529 vini Dop/Igp, 5547 prodotti alimentari tradizionali, grazie all’agricoltura più green della Ue. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti in occasione della presentazione del Rapporto Ismea – Qualivita 2024.


I prodotti a Dop, spiega Coldiretti, contribuiscono ad arricchire uno straordinario patrimonio enogastronomico segnato da distintività e biodiversità alla base oggi di una filiera agroalimentare allargata, che vale oltre 620 miliardi di euro e rappresenta la prima ricchezza del Paese. L’Italia vanta peraltro il primato europeo anche per la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori con Campagna Amica, oltre che nel biologico, con 84mila aziende agricole attive sul territorio nazionale. Oltre al cibo più amato nel mondo, l’agricoltura italiana, ricorda la Coldiretti, garantisce peraltro autentici beni pubblici quali tutela del paesaggio, biodiversità, salute e benessere, contrasto ai rischi idrogeologici, coesione territoriale, baluardo allo spopolamento delle aree marginali, turismo, territorio, energie rinnovabili.


Una minaccia ai successi della Dop economy viene però dal fenomeno del falso cibo Made in Italy, il cui valore ha superato i 120 miliardi sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia. In altre parole nel mondo, rileva la Coldiretti, ci sono ben sei imitazioni per ogni prodotto a denominazione originale Made in Italy. Ma avanzano anche i cibi ultraprocessati che rischiano di sostituire sulle tavole i prodotti naturali, sulla spinta dei grandi oligarchi mondiali dell’alimentazione, con gravi effetti sulla salute dei cittadini, a partire dalle giovani generazioni. Un fenomeno che spaventa oltre otto famiglie su dieci e contro il quale Coldiretti chiede una serie di misure che vanno da un’etichettatura chiara su questo tipo di prodotti al divieto dell’utilizzo nei distributori in scuole e edifici pubblici, fino al potenziamento delle ore di educazione alimentare per gli studenti.

Arriva il Distretto per l’innovazione agroalimentare Marsica

Arriva il Distretto per l’innovazione agroalimentare MarsicaRoma, 2 dic. (askanews) – Arriva il Distretto per l’Innovazione Agroalimentare Marsica, un progetto promosso da Inps, Agea(Agenzia per le erogazioni in agricoltura), Mcl (Movimento Cristiano Lavoratori) e Ost (Officina Sviluppo Territoriale), per ottimizzare il sistema produttivo della Marsica, conciliando l’agricoltura intensiva del Fucino con un’agricoltura sostenibile nelle aree circostanti.


L’obiettivo è accrescere il PIL del territorio valorizzando e ripopolando le aree inattive, diversificando la produzione e attraendo nuovi investimenti. Con l’adozione del Protocollo DIAM si stima un incremento della produzione totale del 15-20% nel Fucino e del 10-15% nella Marsica esterna al Fucino. I ricavi medi per ettaro potrebbero aumentare del 10-20% nel Fucino e del 15-25% nella Marsica extra-Fucino. Un aumento della produzione reso possibile anche grazie dati raccolti da Agea, che evidenziano un rilevante patrimonio territoriale non pienamente sfruttato nell’area. Su una superficie totale di 183.552,59 ettari, ben 114.310,99 ettari risultano infatti non richiesti, con ampie porzioni di aree seminabili abbandonate (460,68 ettari). Il progetto, presentato oggi ad Avezzano, prevede inoltre una riduzione della manodopera meno qualificata e un aumento della domanda di lavoratori specializzati in grado di gestire le nuove tecnologie. Potrebbe di conseguenza generarsi una crescita occupazionale del 10% nell’industria di trasformazione agroalimentare e del 20-30% per gli specialisti dei servizi professionali per l’agricoltura. Un modello innovativo di sviluppo territoriale che potrebbe essere replicato in altre aree d’Italia, contribuendo alla crescita economica e sociale del Paese.


Tra le soluzioni, l’introduzione di innovazioni tecnologiche e di processo, come l’agricoltura di precisione, i sensori per il monitoraggio delle colture e l’automazione, per ottimizzare l’uso delle risorse e migliorare la qualità dei prodotti. Inoltre, il progetto mira a promuovere la coltivazione di terreni incolti, puntando su produzioni ad alto valore aggiunto come le piante officinali in permacultura, e a sviluppare il settore della trasformazione agroalimentare. Il tutto, favorendo la collaborazione tra pubblico e privato attraverso la creazione di un Ente di Governance che coordini le attività del Distretto. La presentazione si è conclusa con la sottoscrizione di un accordo territoriale da parte dei partecipanti, che si impegnano a collaborare per la realizzazione del progetto.

Lollobrigida: un miracolo che il vino italiano regga nel mercato

Lollobrigida: un miracolo che il vino italiano regga nel mercatoRoma, 2 dic. (askanews) – “E’ un miracolo che il vino regga nel mercato rispetto all’aggressione costante portata avanti in questi ultimi anni a uno dei nostri prodotti di eccellenza. Il vino è un prodotto demonizzato ed è un miracolo che il settore regga”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida nel corso del proprio intervento al XXII Rapporto Ismea-Qualivita, presentato oggi a Roma.


Dal rapporto emerge una frenata nel 2023 del vino DOP IGP, sia come produzione imbottigliata, pari a 25,9 milioni di ettolitri (-0,7%), che come valore dell’imbottigliato che si attesta su 11 miliardi di euro (-2,3%). Se il settore regge, ha detto Lollobrigida è “proprio perché ci hanno lavorato molto bene i nostri imprenditori valorizzando alcune scelte, anche andando incontro ad alcune soluzioni di mercato come stiamo provando a fare anche oggi, con qualche rischio a mio avviso, sulle vicende legate al vino dealcolato. Sul vino, ha ricordato il ministro, ci sono state “campagne estremamente negative” in termini di immagine. “Certamente va dimiuito l’uso di alcol, ne va contrastato l’abuso, si deve farne un consumo moderato: il vino è un prodotto che va spiegato all’interno di una dieta bilanciata, dove fa parte della nostra cultura e della nostra tradizione”.

Lollobrigida: Dop Economy è pilastro per nostro agroalimentare

Lollobrigida: Dop Economy è pilastro per nostro agroalimentareRoma, 2 dic. (askanews) – Il XXII Rapporto Ismea-Qualivita “ci descrive una Dop economy che continua a essere un pilastro fondamentale per il nostro sistema agroalimentare. Un valore complessivo alla produzione di oltre 20 miliardi di euro e una crescita del comparto del cibo del 3,5% nel 2023, testimoniano la forza delle nostre filiere e la qualità che il made in Italy rappresenta nel mondo”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida nel corso del proprio intervento al XXII Rapporto Ismea-Qualivita, presentato oggi a Roma.


“Nonostante le attuali sfide geopolitiche, i nostri prodotti DOP e IGP guidano l’export, confermando il ruolo strategico dei 317 Consorzi di tutela, che coordinano il lavoro di quasi un milione di operatori. Guardiamo al futuro con ottimismo, certi del valore che il nostro agroalimentare sa generare, rafforzando il territorio e l’identità italiana”, ha proseguito il ministro sottolineando che, a livello europeo “abbiamo ottenuto garanzie da una Ue che ora sta dando attenzione alle filiera e alla qualità dei prodotti. Una vera svolta – ha detto – dopo gli anni drammatici del Covid e della guerra in Ucraina che hanno smantellato le nostre certezze”.

La Dop economy italiana vale 20,2 mld, comparto cibo oltre 9 mdl

La Dop economy italiana vale 20,2 mld, comparto cibo oltre 9 mdlRoma, 2 dic. (askanews) – La Dop economy italiana è un settore trainante per tutta l’ecnmia italiana: malgrado le varie criticità del sistema produttivo agricolo e dei mercati nel 2023 ha raggiunto un valore alla produzione pari a 20,2 miliardi di euro, con una crescita del +52% in dieci anni e un contributo del 19% al fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano. Da solo, il comparto cibo ha superato per la prima volta i 9 miliardi di euro con una crescita del 3,5%, mentre il vino imbottigliato frena sia come quantità (-0,7%) che come valore (-2,3%) e si attesta su 11 miliardi di euro.


Sono i dati del XXII Rapporto Ismea-Qualivita, presentato oggi a Roma alla presenza del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Un rapporto che fotografa un settore vivace e vitale, dove primeggia l’export che porta i prodotti DOP IGP del made in Italy nel mondo, con un valore di 11,6 miliardi di euro nel 2023 (-0,1% sul 2022) e un trend del +75% in dieci anni. La crescita nei Paesi UE (+5,3%) compensa il calo nei Paesi Extra-UE (-4,6%), dato particolarmente significativo alla luce dell’attuale dibattito sui dazi, con i Paesi terzi che assorbono oltre la metà (52%) dell’export della Dop economy italiana e gli Stati Uniti, prima destinazione in assoluto, che da soli valgono oltre un quinto (21%) delle esportazioni italiane DOP IGP.


Nell’export il settore cibo realizza 4,67 miliardi di euro per un +0,7% in un anno e un +90% sul 2013, con crescite in valore per formaggi, pasta e olio di oliva. Per il vino cala la quantità esportata (-2,9%) per un valore pari a 6,89 miliardi si euro (-0,6%), in tenuta dopo il balzo del +10% del 2022 e con un trend del +66% sul 2013. Il sistema della Dop economy italiana si fonda su 317 Consorzi di tutela autorizzati dal Ministero dell’agricoltura che coordinano il lavoro di oltre 194.000 imprese delle filiere cibo e vino capaci di generare lavoro per quasi 850.000 occupati.

Lollobrigida: disintossicare palazzo Bruxelles, troppe criticità

Lollobrigida: disintossicare palazzo Bruxelles, troppe criticitàRoma, 2 dic. (askanews) – “Ora, e uso un termine forte, va ‘disintossicato’ il palazzo di Bruxelles dove le criticità resistono e insistono in modo eccessivo”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida nel corso del proprio intervento al XXII Rapporto Ismea-Qualivita, presentato oggi a Roma.


Il ministro ha sottolineato che “in Europa c’è stata la consapevolezza che bisognava cambiare passo” e ha detto che “negli ultimi 5 anni la presidente Ursula Von Der Leyen ha maturato molte consapevolezze e ha anche cambiato l’approccio ad alcuni temi” anche sostituendo “alcune persone che avevano approcci ideologici come Timmermans”. Lollobrigida ha poi proseguito: “quando ti presentano ricette preconfezionate sullo sforzo di pesca, sulle politiche ambientali, sulla riduzione degli agrofarmaci, la nostra domanda è: ‘chi l’ha deciso?’”. Per questo si deve “tornare al principio per cui i popoli eleggono delle persone che danno un indirizzo, la scienza dà i dati, le analisi danno le risultanze in termini numerici e dopo tutto questo la politica poi decide. In Europa invece “si taglia lo stock ittico, si tagliano gli agrogarmaci, senza che a questi tagli corrisponda una riduzione di consumi. Va fatto un serio ripensamento: bisogna cercare delle risposte e darsi una strategia”, ha concluso.

La Dop economy del cibo vale 9 mld: vola valore formaggi +5,3%

La Dop economy del cibo vale 9 mld: vola valore formaggi +5,3%Roma, 2 dic. (askanews) – Non si arresta la crescita della Dop economy del cibo italiano che cresce per il terzo anno consecutivo arrivando nel 2023 a quota 9,17 miliardi di euro di valore alla produzione, mettendo a segno una crescita annua del 3,5% e un aumento del 44% in 10 anni, dal 2013 a oggi. Il fatturato al consumo finale sfiora i 18 miliardi di euro (+3,6%).


Sono i dati del XXII Rapporto Ismea-Qualivita, presentato oggi a Roma alla presenza del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Tra le migliori performance del cibo Dop, Igp e Stg da sottolineare soprattutto quella dei formaggi (+5,3%), per la prima volta sopra i 5,5 miliardi di euro e con la produzione più alta degli ultimi cinque anni.


Ma buone crescite in valore si registrano anche per oli di oliva (+33%), prodotti della panetteria e pasticceria (+9%) e carni fresche (+10%). L’export raggiunge 4,67 miliardi di euro (+0,7% su base annua e +90% sul 2013), grazie soprattutto alla crescita nei mercati UE (+6,4%). Numeri frutto dell’impegno di 87.212 operatori, 585mila occupati, 182 Consorzi di tutela autorizzati dal Masaf e 42 Organismi di controllo.

Agricoltura, Agea eroga anticipi Pac per oltre 1 miliardo di euro

Agricoltura, Agea eroga anticipi Pac per oltre 1 miliardo di euroRoma, 2 dic. (askanews) – Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura, in qualità di organismo pagatore per le regioni di propria competenza ha erogato gli anticipi degli aiuti comunitari della Pac per il periodo 16 ottobre-30 novembre 2024 per un importo pari a oltre un miliardo e 102 milioni di euro tra Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e i pagamenti diretti, e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).


L’Agenzia evidenzia in una nota inoltre come, nel corso del 2024, siano stati erogati 438.180.507,08 euro per la Gestione del Rischio e per gli Aiuti Nazionali un importo complessivo di 81.670619,69 euro. Oltre ai 54 milioni di euro complessivi erogati per il Fondo Nazionale Indigenti. “Per il comparto agricolo nel suo complesso – spiega Agea – questo sta a significare sia la rinnovata centralità dell’interlocuzione con gli agricoltori sia il rafforzamento degli obiettivi strategici” della Agea, che sottolinea come dia “evidente come il concetto di sviluppo territoriale passi necessariamente dal rafforzamento della posizione degli agricoltori nella filiera del valore”.


“In poco meno di due mesi abbiamo immesso nel sistema agricolo nazionale liquidità per oltre un miliardo e cento milioni di euro ed entro fine anno ne immetteremo altri 600 milioni -dichiara Fabio Vitale, direttore di Agea – Si tratta di una considerevole quantità di risorse destinate a sostegno del reddito delle aziende e della produzione agricola. Una vera e propria boccata di ossigeno che consente agli agricoltori di fare fronte ai bisogni finanziari del momento e di programmare con maggiore tranquillità le attività future. È il secondo anno consecutivo che Agea rispetta le tempistiche di pagamento previste dalla normativa europea in materia di anticipazioni – conclude Vitale – e, ciò nonostante, le importanti novità tecnologiche e procedurali introdotte quest’anno che hanno rivoluzionato il vecchio sistema delle erogazioni”.

Spesa Dop economy in Gdo +7,2% in 2023, in 6 mesi 2024 +0,8%

Spesa Dop economy in Gdo +7,2% in 2023, in 6 mesi 2024 +0,8%Roma, 2 dic. (askanews) – Cresce la spesa degli italiani per i prodotti agroalimentari Dop, Igp e Stg nella Grande distribuzione organizzata: nel 2023 è stata pari a 5,9 miliardi di euro nel 2023, per una crescita del +7,2% in un anno. Una dinamica in salita in linea con l’intero comparto alimentare, la cui spesa nel 2023 è cresciuta del +8,6: aumenti frutto di un innalzamento dei prezzi, con un carrello leggermente alleggerito nei volumi. Sono i dati del XXII Rapporto Ismea-Qualivita, presentato oggi a Roma alla presenza del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.


Il cibo della Dop economy segna un +9,5%, con formaggi e oli di oliva che crescono anche in volume, oltre che in valore; la spesa per il vino registra un +2,7%. Nei primi 9 mesi del 2024, i dati sulla spesa alimentare degli italiani confermano i livelli del 2023 (con un +0,8% su base annua). Si conferma quindi, spiega il rapporto, il ruolo crescente dei discount per i prodotti DOP IGP, che nel corso del 2024 superano la quota di mercato del 18%; anche il ricorso alle vendite in promozione da parte della GDO risulta più elevato rispetto ai prodotti generici.