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Citterio lancia la colomba salata di salumi per Pasqua

Citterio lancia la colomba salata di salumi per PasquaRoma, 3 apr. (askanews) – Colomba sì, ma salata. Citterio e Ziva Pasticceria, il laboratorio artigianale di Marcello Salvatori ex lievitista di Cracco, hanno deciso di creare in occasione della Pasqua 2025 una Colomba Salata con salumi, ideale per un antipasto o un aperitivo conviviale.


Fondata nel 2020 dal maestro pasticcere Marcello Salvatori, Ziva Pasticceria è un laboratorio artigianale specializzato in lievitati d’eccellenza, noto per la reinterpretazione della tradizione italiana con creazioni originali, dalle colombe pasquali ai panettoni, fino a dolci contemporanei dal gusto raffinato. Negli ultimi anni, il trend del salato ha conquistato un numero sempre maggiore di italiani, che cercano alternative creative ai classici prodotti dolciari. La particolarità della colomba salata è quella di avere una quantità diversa di zucchero, ma allo stesso tempo di non contenere aromi all’interno dell’impasto. Ciò che la distingue dalla classica colomba è l’aggiunta dell’olio extravergine di oliva e delle sospensioni salate: Grancotto di Vignola Citterio e Salame di Milano Citterio, 100% italiani, entrambi amalgamati nella struttura del lievitato.

Squeri (Steriltom): per pomodoro da industria dazi sono mannaia

Squeri (Steriltom): per pomodoro da industria dazi sono mannaiaRoma, 3 apr. (askanews) – I dazi aggiuntivi del 20% annunciati dall’amministrazione Trump per il pomodoro da industria “rischiano di essere una mannaia che potrebbero metterci in ginocchio”: così Alessandro Squeri, direttore generale di Steriltom, società leader a livello Ue nella produzione di polpa di pomodoro per il settore Food Service e Industriale.


Per l’export di salse e sughi pronti gli Usa “rappresentano un mercato di primo piano grazie al quale esportiamo italianità, eccellenza di prodotto e Made in Italy. Come Steriltom – aggiunge Squeri – siamo molto preoccupati e siamo convinti che sia necessaria una risposta univoca da parte dell’Europa che possa favorire un negoziato positivo che tuteli le nostre filiere e che disinneschi eventuali controdazi. Il rischio – prosegue – è che a pagarne il prezzo più alto siano i livelli occupazionali con evidenti ricadute anche su quelli produttivi”. “Come ha detto il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini – continua – è importante che la trattativa fra Ue e Usa sia ferma e prudente. In questo scenario di grande incertezza – conclude Squeri – auspichiamo che il Governo possa con visione e pragmatismo incidere positivamente sui tavoli negoziali europei favorendo una de-escalation tutelando l’Italia, l’export e i migliaia di posti di lavoro che rischiano di scomparire”.

Lollobrigida su CreaFuturo: a Vinitaly raccontiamo eccellenza

Lollobrigida su CreaFuturo: a Vinitaly raccontiamo eccellenzaRoma, 3 apr. (askanews) – “Al Vinitaly raccontiamo l’Italia che sa esprimere eccellenza, creare valore, trasmettere cultura. Lo facciamo attraverso un prodotto per noi irrinunciabile, frutto di una storia millenaria che, oggi più che mai, trova un alleato fondamentale nella ricerca”. Lo si legge nell’editoriale di apertura scritto dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nello speciale Vinitaly di CREAFuturo, da oggi on line e che sarà in distribuzione in formato cartaceo al Padiglione Masaf a Vinitaly.


Lollobrigida sottolinea che “in questo percorso, dove camminano insieme tradizione e innovazione, produttività e sostenibilità, qualità e lavoro, il Crea rappresenta un fondamentale motore di sviluppo”. Il ministro ha poi ricordato che con la legge di bilancio, il Governo ha assegnato al Crea 21 milioni di euro “per accompagnare il progresso delle migliori tecnologie, portando avanti anche il filone di ricerca sulle Tecniche di Evoluzione Assistita. La nostra Nazione è stata la prima in Europa ad autorizzare la sperimentazione in campo delle TEA e oggi finalmente si avvia il negoziato a livello Ue per una regolamentazione sulle nuove tecniche genomiche”.  L’obiettivo delle TEA, precisa poi il ministro Lollobrigida, è “rendere le nostre piante più capaci di resistere alle fitopatie e ai cambiamenti climatici, riducendo l’uso di fitofarmaci, tutelando la biodiversità, la produttività e la qualità che contraddistingue il made in Italy. Abbiamo tutte le carte in regola per essere protagonisti della transizione, proteggendo e portando avanti le nostre tradizioni. Ma serve fiducia. Fiducia nella ricerca, nei nostri agricoltori, nei nostri tecnici, nei nostri giovani. Fiducia nella Nazione”, conclude il ministro dell’Agricoltura. 


Nello speciale Vinitaly del Crea c’è anche un intervento del presidente Andrea Rocchi che, intervenendo sul tema delle Tea, spiega: “senza trasferimento tecnologico non c’è innovazione, porteremo a Vinitaly un emozionante video immersivo, realizzato con il Masaf per mostrare cosa sono e come funzionano. Perché le TEA non devono fare paura e si ha paura solo di quel che non si conosce”.

A Rimini FierAvicola insieme a Macfrut: nasce polo agrifood

A Rimini FierAvicola insieme a Macfrut: nasce polo agrifoodRoma, 3 apr. (askanews) – “La sinergia tra FierAvicola e Macfrut crea un polo unico dell’agrifood, molto attrattivo non solo per gli operatori italiani ed europei, ma anche per quelli del bacino del mediterraneo e dell’Africa che hanno bisogno di produrre di più e con minori risorse. Una fiera di filiera è un’ottima occasione per toccare con mano le novità del settore e confrontarsi sulle strategie da mettere in atto”. Lo ha detto Renzo Piraccini, presidente di Fieravicola, nel corso della presentazione della prossima edizione di Macfrut che quest’anno si svolgerà in concomitanza con la 54esima edizione di FierAvicola, la fiera dedicata all’avicoltura.


Entrambe le fiere sono in programma al Rimini Expo Centre dal 6 all’8 maggio 2025. L’appuntamento biennale di FierAvicola è organizzata da Fieravicola e Assoavi e prevede opportunità di business, rafforzamento del networking con un servizio esclusivo b2b gratuito destinato ad espositori e buyer su piattaforma dedicata e ampliamento delle conoscenze grazie alla qualità dei temi trattati nel programma convegnistico. Per l’edizione 2025 la superficie espositiva cresce del 10% rispetto al 2023, impegnando 3 padiglioni con 160 espositori di cui il 27% estero. Nell’ambito di Fieragricola sono stati predisposti progetti di incoming in collaborazione con Agenzia ICE e sono state effettuate due missioni di promozione in aree strategiche: in Senegal, lo scorso dicembre, per l’Africa Occidentale, in Azerbaigian, in febbraio per l’Asia centrale. Due nazioni che registrano percentuali di incremento di produzione nel settore avicolo a doppia cifra e che sono locomotive di sviluppo per le rispettive aree.


La tre giorni di FierAvicola sarà occasione per approfondire e dibattere i principali focus di interesse della filiera, che si trova di fronte a profonde trasformazioni anche normative ed è sempre più impegnata in un percorso di sostenibilità. Il terzo giorno di fiera, giovedì 8 maggio, sono in programma le visite dei buyer più interessanti direttamente presso le sedi delle aziende espositrici.

Scordamaglia: con dazi export agroalimentare verso Usa -10%

Scordamaglia: con dazi export agroalimentare verso Usa -10%Roma, 3 apr. (askanews) – “Si prevedono riduzioni di almeno il 10% per l’export agroalimentare italiano verso gli Stati Uniti, ma se si vuole rispondere si smetta di guardare solo alle merci americane importate e si cominci a pensare a un piano di misure fiscali sull’economia digitale USA”: così Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia commenta i dazi del 20% imposti dall’amministrazione Trump sulle merci Ue.


“Oggi non è facile stimare l’impatto che le nuove politiche USA avranno sul nostro export perché vanno considerate non solo le misure americane, ma anche la portata delle risposte europee”, aggiunge. Secondo un’analisi Filiera Italia sono però attesi cali per l’agroalimentare del 10-12% in termini di fatturato e del 20% in volume su un export che oggi si attesta sui 7,8 miliardi di euro. E se l’invito al buon senso resta sempre valido Scordamaglia commenta l’inasprimento delle misure Usa così: “se l’Ue vuole difendersi deve guardare all’economia dematerializzata campo in cui gli Stati Uniti sono in attivo. La strategia non dovrebbe essere quella di tassare ciò che passa dalle frontiere ma tutto ciò che transita attraverso download, web, applicazioni e software”.


Infine Scordamaglia ricorda che Trump ha già promesso compensazioni importanti agli agricoltori americani e alle imprese colpite da eventuali ritorsioni per i dazi, basti pensare che nel 2019 furono stanziati per i soli farmer americani 23 miliardi di dollari per compensare le ritorsioni scatenate dai dazi. “E questa è la via da seguire anche dalla commissione Europea – prosegue Scordamaglia – che, per gli eventuali danni derivanti all’agricoltura europea dall’accordo Mercosur, è riuscita a promettere a malapena 1 miliardo di euro: con queste risorse ridicole e provocatorie l’Europa non può tenere il punto”, conclude Scordamaglia.

Zoppas (Ice): ortofrutta è eccellenza agroalimentare nazionale

Zoppas (Ice): ortofrutta è eccellenza agroalimentare nazionaleRoma, 3 apr. (askanews) – “Il comparto ortofrutticolo italiano è una delle eccellenze del Made in Italy e rappresenta un pilastro fondamentale della filiera agroalimentare nazionale, riconosciuto a livello internazionale per la qualità delle sue produzioni, l’innovazione tecnologica e la capacità di conquistare nuovi mercati”. Lo ha detto Matteo Zoppas, presidente di Agenzia Ice, intervenendo alla presentazione di Macfrut 2025, che andrà in scena dal 6 all’8 maggio a Rimini.


Ricordando che nel 2024 l’export del settore ha raggiunto un valore di 6,4 miliardi di euro, registrando una crescita del 6,3% rispetto al 2023 e del 30,3% rispetto al 2019, Zoppas ha sottolineato che l’Agenzia ICE è “impegnata a rafforzare l’internazionalizzazione delle imprese italiane del comparto, sostenendo la loro presenza sui mercati esteri e promuovendo nuove opportunità di business”. In questo quadro, ICE svolge un ruolo attivo anche nell’ambito del Piano Mattei, contribuendo a creare nuove sinergie e collaborazioni con i principali Paesi partner e i mercati ad alto potenziale. Particolare attenzione è rivolta al continente africano, dove ICE ha recentemente ampliato la propria presenza con tre nuovi uffici a Lagos, Dakar e Nairobi, portando a 12 il numero totale di uffici operativi, affiancati da 8 osservatori e altrettanti desk, in stretta collaborazione con le Ambasciate.


Per Ice, ha sottolineato Zoppas, Macfrut “non è solo una vetrina internazionale per l’ortofrutticolo, ma anche un hub di innovazione, networking e formazione, confermando il ruolo centrale delle fiere come strumenti strategici per la crescita dell’export e della competitività del sistema agroalimentare italiano. In questo percorso, il supporto del Sistema Paese, vale a dire di ICE, Sace, Simest e Cdp, è fondamentale per accompagnare le imprese italiane nel loro processo di espansione sui mercati internazionali. È nostro obiettivo – ha concluso -continuare a valorizzare questo patrimonio, supportando le imprese nel cogliere le opportunità offerte dai mercati esteri e rafforzando il ruolo strategico dell’Italia nel panorama agroalimentare globale”.

Lollobrigida: Macfrut appuntamento cruciale per export ortofrutta

Lollobrigida: Macfrut appuntamento cruciale per export ortofruttaRoma, 3 apr. (askanews) – “Questo appuntamento è cruciale per il nostro export ortofrutticolo. Apre a mercati che apprezzano la qualità italiana e favorisce la diffusione delle nostre tecnologie produttive”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo alla presentazione di Macfrut 2025, che andrà in scena dal 6 all’8 maggio a Rimini.


“Le fiere servono a creare connessioni tra produttori e acquirenti, e l’Italia offre un’enorme varietà di prodotti, attirando anche operatori stranieri. La sinergia tra imprese e mercati è fondamentale e i risultati si vedono. L’aumento del reddito dei nostri agricoltori è il più alto in Europa”, ha concluso il ministro.

Dazi, Calzolari (Granarolo): puntiamo a raddoppio capacità produttiva Usa

Dazi, Calzolari (Granarolo): puntiamo a raddoppio capacità produttiva UsaMilano, 3 apr. (askanews) – Granarolo pensa di raddoppiare la propria capacità produttiva negli Stati Uniti, dove tre anni fa ha rilevato uno stabilimento produttivo. “Granarolo in Connecticut ha uno stabilimento che produce mozzarelle, ricotte, mascarpone, burrate di qualità. Lo abbiamo rilevato tre anni fa e ora lo abbiamo allineato ai nostri standard di qualità e sicurezza alimentare. A prescindere dai dazi di Trump oggi pensiamo di poter raddoppiare le capacità produttive dello stabilimento”, afferma in una nota il presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari.


Il gruppo Granarolo, che ha chiuso il 2023 con 1,6 miliardi di fatturato, conta 15 siti produttivi dislocati sul territorio nazionale, due siti produttivi in Francia, tre in Brasile, uno in Nuova Zelanda, uno nel Regno Unito, uno in Germania e uno negli Stati Uniti. Attualmente la quota di export è pari a circa il 36% del fatturato. Gli Stati Uniti pesano meno del 5%. Il gruppo lattiero caseario riunisce oltre 500 allevatori produttori di latte, un’organizzazione di raccolta della materia prima alla stalla con circa 100 autocisterne, 720 automezzi per la distribuzione, che movimentano 850 mila tonnellate/anno e servono quotidianamente circa 50 mila punti vendita presso i quali 20 milioni di famiglie italiane acquistano prodotti Granarolo.

12-13 aprile Caseifici Aperti a scoperta Parmigiano Reggiano Dop

12-13 aprile Caseifici Aperti a scoperta Parmigiano Reggiano DopRoma, 3 apr. (askanews) – Torna sabato 12 e domenica 13 aprile l’edizione primaverile di Caseifici Aperti, l’appuntamento promosso dal Consorzio che due volte all’anno offre la possibilità di partecipare e immergersi nella produzione della Dop. L’iniziativa coinvolge 51 caseifici in tutte le province della zona di origine, di cui 19 a Parma, 14 a Reggio Emilia, dieci a Modena, tre a Bologna alla sinistra del fiume Reno e cinque a Mantova alla destra del Po.


Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, ricorda che il turismo enogastronomico italiano “ha generato un valore economico complessivo di 40,1 miliardi di euro, registrando un interesse crescente per esperienze autentiche legate alle tradizioni culinarie del Paese, quali le visite ai caseifici del comprensorio, i cui visitatori sono stati 180.000, in aumento del 5,9% sul 2023. Le Indicazioni geografiche non sono dunque solo un fattore economico per chi le produce, ma anche un vero e proprio elemento di sviluppo territoriale per la loro zona di origine”. In programma visite guidate ai caseifici per assistere alla nascita di una forma di Parmigiano Reggiano, passeggiate attraverso le “cattedrali di formaggio” dei magazzini di stagionatura e la possibilità di acquistare la Dop direttamente dalle mani dell’artigiano che l’ha creata.


Novità di questa edizione è il ricco ventaglio di attività proposte: visite alle stalle, aperture di forme, pranzi in caseificio con prodotti locali e degustazioni di varie stagionature e biodiversità in collaborazione con l’Associazione Assaggiatori Parmigiano Reggiano, ma anche spettacoli di cucina, showcooking e l’inaugurazione di un murales di Giacomo Bagnara nella latteria Villa Curta di Reggio Emilia, oltre ad apericene e colazioni all’alba con musica, concerti, attività per tutta la famiglia, laboratori creativi per bambini. Proprio Giacomo Bagnara, artista veronese di fama internazionale che ha collaborato con New York Times, New Yorker, Internazionale e Mondadori, ha firmato il key visual di Caseifici Aperti 2025. Il claim di questa edizione è “Un viaggio più grande, insieme” e anticipa il pay off scelto dal Consorzio per la campagna 2025: “Più grande, insieme”.


Il turismo enogastronomico, inoltre, si conferma un vero e proprio pilastro valoriale per il Parmigiano Reggiano, che vede nell’esperienza diretta della visita in caseificio e in magazzino il metodo più efficace per spiegare le distintività e i valori della Dop, oltre ad essere uno strumento chiave per rafforzare le vendite dirette: stando a un sondaggio promosso dal Consorzio, ben l’85% dei partecipanti ha acquistato prodotti presso lo spaccio del caseificio.

Ortofrutta italiana vale 17 mld, 28% valore produzione agricola

Ortofrutta italiana vale 17 mld, 28% valore produzione agricolaRoma, 3 apr. (askanews) – Torna a Rimini dal 6 all’8 maggio Macfrut 2025, l’evento made in Italy ma sempre più internazionale dedicato all’ortofrutta, un settore che in Italia vale oltre 17 miliardi di euro, ovvero il 28% del valore della produzione agricola nazionale e, assieme alle conserve vegetali, contribuisce al 18% dell’export agroalimentare italiano. A fotografare il comparto è stato il direttore di Ismea, Sergio Marchi, nel corso della presentazione del Macfrut a Roma presso Agenzia Ice.


In crescita nel 2024 l’export di ortofrutta italiana del 6,3%, che sfiora quota 6,5 miliardi di euro. Secondo i dati di Agenzia ICE il nostro Paese è il secondo esportatore in Europa dietro solo alla Spagna, che tuttavia ha un valore tre volte superiore. I cinque principali mercati di sbocco del made in Italy ortofrutticolo sono tutti nel contesto europeo: al primo posto la Germania che assorbe quasi un terzo del prodotto nazionale (1,9 miliardi), a seguire Francia (0,63 miliardi), Austria (0,44 miliardi), Svizzera (0,37 miliardi) e Spagna (0,29 miliardi). Riguardo i mercati che hanno registrato le migliori performance di crescita nei primi tre posti troviamo tre stati dell’Europa dell’Est: Croazia (+17,2%), Romania (+15,1%), Repubblica Ceca (+12,9%).


E secondo i dati di Ismea è in crescita in valore la spesa per l’ortofrutta nel 2024: +2,2% ortaggi (freschi e trasformati), +2,9% la frutta. Per gli ortaggi la dinamica è supportata da tutti i prodotti freschi, per i quali si rileva una crescita sia dei volumi nel carrello che dei prezzi medi. Aumenta del 2,9% la spesa per la frutta, con dinamiche di espansione dei volumi che hanno interessato quasi tutti i prodotti ad eccezione degli agrumi (-0,7%), per i quali il decremento dei prezzi medi (-1,9%) ha comportato una flessione della spesa del 2,5%.