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Al via da oggi pagamenti Agea per peronospora, aiuti per 47 mln

Al via da oggi pagamenti Agea per peronospora, aiuti per 47 mlnRoma, 19 set. (askanews) – Al via da oggi 19 settembre, i pagamenti da parte di Agea dei fondi di solidarietà destinati agli agricoltori colpiti dalla peronospora. Gli aiuti, per un totale di 47 milioni di euro, sono riservati alle aziende che hanno subito una riduzione di produzione di almeno il 30% a causa dell’infezione fungina che ha colpito nel 2023.


Sono circa 30.000 le aziende agricole che hanno fatto richiesta per accedere a tali fondi, una cifra che dimostra l’ampiezza della crisi che ha interessato sia il comparto dell’uva da tavola che quello del vino. Il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha destinato tutte le risorse disponibili per sostenere le imprese agricole colpite: 7 milioni di euro provenienti dalla legge 163/2023 e ulteriori 40 milioni dal Decreto Agricoltura.


Il 40% dei fondi sarà erogato a tutte le aziende richiedenti, mentre il restante 60% sarà assegnato come quota aggiuntiva alle imprese che hanno adottato misure di prevenzione.

Maltempo nel Bolognese, danni a soia, pomodoro, bietole e frutta

Maltempo nel Bolognese, danni a soia, pomodoro, bietole e fruttaRoma, 18 set. (askanews) – Da questa mattina, tutti i tecnici di Confagricoltura Bologna sono in contatto con gli agricoltori associati per analizzare la situazione delle coltivazioni colpite dall’ondata di maltempo che ha investito l’intero territorio. “La situazione è in continua evoluzione, ma l’allerta rossa emessa dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Protezione Civile, valida fino alla mezzanotte del 20 settembre, non ci lascia tranquilli”, spiega il presidente Davide Venturi. “Oltre ai campi sommersi, che rimarranno allagati per giorni anche dopo la fine del maltempo, c’è il rischio di frane e smottamenti nelle zone collinari e montuose”.


Numerose sono le produzioni che hanno subito danni e che continueranno a soffrire a causa delle intense piogge sull’area metropolitana bolognese. “Le colture di soia, pomodoro e bietola saranno probabilmente le più penalizzate”, analizza Venturi. “La soia, che per il 90% è ancora da raccogliere, rischia di vedere una drastica riduzione della produzione a causa di piogge e allagamenti. Il pomodoro, già provato da una stagione sfavorevole a causa del caldo eccessivo che ne ha compromesso la resa, non potrà essere raccolto per diversi giorni a causa del terreno impraticabile, compromettendo così la parte finale della campagna. Questo influirà negativamente anche sulla qualità del raccolto. Le bietole ancora in campo subiranno un calo della polarizzazione con un impatto diretto sulla qualità e sui ricavi dei produttori”. La pioggia è destinata a pesare anche sulle lavorazioni del terreno in vista delle prossime semine, che potrebbero essere posticipate.


Per quanto riguarda la frutta, “ci saranno probabilmente danni alla susina tardiva di varietà Angeleno” afferma Piergiorgio Lenzarini, presidente della Sezione Ortofrutta di Confagricoltura Bologna, “che nei prossimi giorni potrebbe sviluppare parti marce a causa dell’eccessiva umidità. Una situazione simile potrebbe verificarsi anche per le pesche tardive ancora da raccogliere, mentre non ci sono particolari problemi per le pere Abate, in gran parte già raccolte, e per i kiwi”.

Cia a Terra Madre a Torino con show cooking e workshop

Cia a Terra Madre a Torino con show cooking e workshopRoma, 18 set. (askanews) – Cia-Agricoltori Italiani partecipa a Terra Madre Salone del Gusto, dal 26 al 30 settembre nel Parco Dora di Torino, sotto il claim 2024 “Essere natura”. La Confederazione ha allestito il suo spazio espositivo interamente dedicato alla valorizzazione delle aziende e delle loro produzioni regionali d’eccellenza, espressione di cultura e storia, tradizioni e territori, promotrici assolute di un ritrovato equilibrio uomo-natura e con il cibo perfetto elemento guida.


Per raccontare al meglio protagonisti di qualità, anche bio, come birra, riso, olio, formaggi e vini, l’area show cooking e tasting, tra desk espositivi e lounge d’incontro e degustazione che arricchiranno il fitto programma di appuntamenti Cia nelle cinque giornate della XV edizione del Salone. A scandire il tempo lungo il viaggio nel gusto, la preparazione di piatti tipici e genuini, ma anche percorsi sensoriali, laboratori didattici per bambini, a cura dell’Associazione la Spesa in Campagna-Cia, e focus tematici. In particolare, riflettori puntati sulle produzioni agricole biologiche con le iniziative di Anabio, l’Associazione per la promozione del bio di Cia, sostenute dal Masaf.

Nasce il presidio Slow Food dei prati stabili e dei pascoli

Nasce il presidio Slow Food dei prati stabili e dei pascoliRoma, 18 set. (askanews) – Nasce il Presidio Slow Food dei prati stabili e dei pascoli: 30 i primi produttori coinvolti da Nord a Sud Italia che producono formaggi con il latte di animali alimentati a fieno ed erba di prati e pascoli ricchi di essenze.


I formaggi prodotti da questi 30 allevatori e casari avranno in etichetta il logo del Presidio Slow Food: caci con caratteristiche organolettiche e nutrizionali uniche, che finalmente si potranno acquistare e assaggiare. Questo Presidio parte dopo tre anni di lavoro, grazie alla collaborazione di un importante partenariato tecnico e scientifico e al sostegno di Eataly e del Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano. Da oggi una selezione di formaggi del Presidio è disponibile da Eataly, mentre a Terra Madre Salone del Gusto (Torino, Parco Dora, dal 26 al 30 settembre) i formaggi del Presidio saranno disponibili nell’area del mercato e saranno protagonisti dell’appuntamento “Festeggiamo il Presidio Slow Food dei prati stabili e dei pascoli”, sabato 28 settembre alle 10.30.

Coldiretti e Filiera Italia: ok stop import prodotti vietati in Ue

Coldiretti e Filiera Italia: ok stop import prodotti vietati in UeRoma, 18 set. (askanews) – Lo stop del Parlamento Europeo all’importazione di prodotti con sostanze vietate nella Ue “risponde alle richieste di Coldiretti e Filiera Italia” che avevano scritto una lettera agli europarlamentari alla vigilia del voto per sostenere il principio di reciprocità a tutela degli agricoltori e dei consumatori del Vecchio Continente.


E’ il commento delle due confederazioni agricole dopo che oggi la plenaria riunita a Strasburgo ha votato a larga maggioranza due obiezioni alla proposta della Commissione di stabilire dei limiti massimi di residuo (Lmr) per sostanze attive non più autorizzate nell’Unione. “Fondamentale il voto pressoché unanime degli europarlamentari italiani – spiegano – dimostrando di saper superare su questioni così importanti per il Paese contrapposizioni politico ideologiche”. Un progetto di regolamento che avrebbe, di fatto, aperto la strada all’importazione di un’ampia gamma di prodotti provenienti da Paesi terzi, tra cui ortofrutta, cereali, piante ornamentali, legumi e prodotti di origine animale, contenenti Ciproconazolo, Spirodiclofen, Benomil, Carbendazim e Tiofanato-metile, tutte vietate in Europa per ragioni di salute pubblica e tutela degli operatori agricoli.


A questo punto la Commissione europea dovrebbe ritirare i due progetti di regolamento e decidere se presentare o meno una nuova proposta, seguendo le indicazioni della mozione. “L’obiettivo dell’Unione Europea deve essere quello di proteggere la salute dei consumatori e degli operatori agricoli europei – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia – nonché di garantire una concorrenza leale per gli agricoltori europei”. Le sostanze vietate sono state bandite dall’Ue a causa delle numerose preoccupazioni legate alla salute e alla sicurezza alimentare. “Fissare un limite di residui pari al limite di determinazione analitica di 0,01 mg/kg come proposto nella mozione – concludono Coldiretti e Filiera Italia – rappresenterebbe ora una misura essenziale per garantire che i consumatori europei non siano esposti a rischi evitabili e che gli agricoltori europei non subiscano una concorrenza sleale”.

No Europarlamento a residui pesticidi in alimenti importati

No Europarlamento a residui pesticidi in alimenti importatiRoma, 18 set. (askanews) – Il Parlamento Europeo ha respinto oggi due decisioni della Commissione Europea che consentono tolleranze all’importazione (livelli residui massimi) per alcuni pesticidi il cui uso è già vietato all’interno dell’Unione Europea. Nel dettaglio, si tratta del ciproconazolo e dello spirodiclofene che si possono trovare in prodotti come cereali, semi, carne, fegato e reni e del benomil, carbendazim e tiofanato-metile che si possono trovare in determinati prodotti come limoni, lime, mandarini e gombo/dita di Venere.


Secondo il Parlamento Europeo, i prodotti agricoli importati da paesi extra-UE devono seguire gli stessi standard dei prodotti realizzati nell’UE per garantire parità di condizioni. Consentire livelli residui massimi più elevati per le importazioni metterebbe inoltre a repentaglio la salute dei cittadini in Europa e nei paesi produttori. 522 deputati hanno votato a favore dell’obiezione alla decisione della Commissione riguardante ciproconazolo e spirodiclofene, 127 contrari e 28 astenuti. er benomil, carbendazim e tiofanato-metile, 516 deputati hanno votato a favore dell’obiezione, 129 contrari e 27 astenuti. er respingere le decisioni della Commissione era necessaria una maggioranza assoluta di almeno 359 deputati.


La Commissione deve ora ritirare le sue proposte. I deputati invitano quindi la Commissione a presentare una nuova bozza che abbassi tutti i livelli residui massimi al limite di determinazione (la quantità minima a cui può essere rilevato) o al valore predefinito di 0,01 mg/kg per tutti gli usi e a rifiutare qualsiasi richiesta di tolleranza all’importazione.

Gruppo Montenegro rilancia Vecchia Romagna attraverso l’alta ristorazione

Gruppo Montenegro rilancia Vecchia Romagna attraverso l’alta ristorazioneMilano, 18 set. (askanews) – Gruppo Montenegro punta sul rilancio di Vecchia Romagna. Il brandy con 200 anni di storia ora punta a raggiungere un posizionamento “premium” e lo fa collaborando per la prima volta con il mondo della ristorazione. E’ partito, infatti, da Milano il Progetto Ristoranti dedicato alle due Riserve Vecchia Romagna: Riserva tre botti e Riserva 18.


L’iniziativa coinvolgerà oltre 30 ristoranti, in corso di definizione, lungo tutto lo Stivale con cene esperienziali durante le quali ci saranno abbinamenti gastronomici d’autore a degustazioni guidate dal master blender Antonio Zattoni. Protagoniste di queste cene la Riserva tre botti, blend di pregiati distillati invecchiati in tre botti differenti appunto, e Vecchia Romagna Riserva 18, blend di distillati invecchiati 18 anni in botti di Rovere e affinato in botti che hanno ospitato vino Amarone della Valpolicella. Il riposizionamento del brand Vecchia Romagna per Gruppo Montenegro, che il 15 ottobre perfezionerà l’acquisizione annunciata due mesi fa del rum venezuelano Pampero, rientra nel percorso avviato dal neo amministratore delegato, Sergio Fava, da poco più di un anno alla guida del gruppo. Gruppo che ha chiuso il bilancio 2023 con fatturato in crescita del 16% a 330 milioni di euro, dai 284 di un anno prima, e 380 dipendenti.


A favorire il risultato raggiunto nel 2023 l’andamento dei consumi fuori casa che lo scorso anno si sono attestati sui 92 miliardi di euro (contro gli 83,5 miliardi del 2022) con una crescita significativa per i ristoranti di fascia alta (+12%). E tra i fattori che guidano la tendenza positiva per la ristorazione c’è proprio la premiumizzazione, a cui guarda Vecchia Romagna con il Progetto Ristoranti. “Oggi i consumatori ricercano sempre di più esperienze di gusto nel fuori casa – spiega Daniele De Angelis, head of marketing core brands di Gruppo Montenegro – e puntare sulla ristorazione si sta rivelando per il brand una scelta vincente. Con il Progetto Ristoranti per la prima volta Vecchia Romagna guarda a questo segmento con l’obiettivo di far scoprire l’eccellenza delle due Riserve di Vecchia Romagna e la loro capacità di abbinarsi perfettamente alle creazioni di chef rinomati”. Il brand Vecchia Romagna, presente sul mercato con le referenze Etichetta Nera e Classica e le Riserve Tre Botti e Riserva 18, detiene una quota del 51% all’interno di un mercato dei brandy che vale tra gli 80 e i 90 milioni. “Il mercato dei brandy in Italia – ha sottolineato De Angelis – è sostenuto sostanzialmente da Vecchia Romagna, gli altri concorrenti hanno un po’ mollato la presa. Invece Vecchia Romagna negli ultimi 10 anni ha mostrato risultati in leggera crescita pur in un mercato in lieve calo”.


Ora col Progetto Ristoranti si punta a “innalzare il percepito del brand presso il consumatore – ha spiegato ancora De Angelis – abbiamo tutti un vissuto di Vecchia Romagna: ora stiamo cercando di far capire che va oltre quello che si conosceva finora, che questo brand può proporre distillati di altissima qualità con un posizionamento di prezzo alto, che per quanto riguarda Riserva 18 può andare dai 140 ai 150 euro”. Proprio per questo l’arena competitiva si allarga a tutti i brown spirits di qualità: “Non solo brandy, guardiamo al cognac ma ci consideriamo anche una alternativa ai grandi whisky e rum” ha concluso De Angelis.

A Medicina inaugurato nuovo stabilimento Patfrut per la IV gamma

A Medicina inaugurato nuovo stabilimento Patfrut per la IV gammaRoma, 18 set. (askanews) – Un impianto da 1.500 metri quadri dedicati principalmente a patate, carote e zucche di IV gamma destinate al canale Horeca: l’impianto è stato inaugurato oggi a Medicina, nel bolognese, da Patfrut, cooperativa del gruppo Naturitalia. Il nuovo stabilimento sarà specializzato nella lavorazione degli ortaggi dei propri soci in formati ad alto contenuto di servizio e destinati ai professionisti della ristorazione. Al taglio del nastro presenti anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi, e il sindaco di Medicina, Matteo Montanari.


Il nuovo stabilimento ha linee di lavorazione e pelatrici all’avanguardia che permetteranno a Naturitalia, che distribuisce sul mercato nazionale i prodotti di IV gamma di Patfrut, di soddisfare le esigenze della ristorazione collettiva, sia quella di grandi dimensioni che quella gourmet. Le materie prime lavorate nello stabilimento di Medicina arriveranno esclusivamente da aziende agricole associate o collegate a Patfrut, all’interno di una filiera corta e controllata. All’interno dello stabilimento, che si estende complessivamente per 5 ettari ed è allestito con tecnologie all’avanguardia e rigorosamente a temperatura controllata, questi prodotti (provenienti da coltivazioni biologiche o convenzionali gestite separatamente), verranno sottoposti a severi controlli di qualità, lavorati e confezionati in pratiche buste da 5 e 10 chilogrammi, pronte per essere utilizzate dai professionisti della ristorazione.

Bizzotto: Italia chiederà modifica taglio fondi Ue promozione 2025

Bizzotto: Italia chiederà modifica taglio fondi Ue promozione 2025Roma, 18 set. (askanews) – “Alla sconsiderata proposta della Commissione europea di ridurre a 92 milioni di euro per il 2025 i fondi per la promozione dei prodotti agroalimentari, come Lega abbiamo replicato con tempestività e fermezza chiedendo un intervento del Governo”. Così in una nota la senatrice Mara Bizzotto, vicepresidente vicario del Gruppo Lega a Palazzo Madama e componente della commissione Agricoltura che definisce l’ipotesi di un taglio “inaccettabile”.


“Accogliamo con favore – prosegue Bizzotto – la risposta alla mia interrogazione arrivata oggi dal ministero di competenza che assicura che l’Italia si farà portavoce per proporre una modifica del bilancio, per destinare ulteriori risorse per finanziare le politiche di promozione al momento sprovviste di budget”. “Mi auguro che la nuova Commissione europea abbandoni le ideologiche politiche green che in questi anni hanno messo sotto accusa l’agricoltura italiana penalizzando tutta la filiera agroalimentare, e che finalmente venga messa la parola fine a vere e proprie follie come i finanziamenti milionari erogati da Bruxelles per la produzione di cibo sintetico”, conclude Bizzotto.

Fedagripesca: in Ue sulla pesca occorre un cambio di passo

Fedagripesca: in Ue sulla pesca occorre un cambio di passoRoma, 18 set. (askanews) – “In Europa sulla pesca occorre cambiare passo. Dobbiamo costruire una filiera in grado di coniugare la tutela dell’ambiente e la difesa del lavoro e dell’impresa”. È la richiesta che Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca rivolge alla nuova Commissione Europea in vista del G7 Agricoltura e Pesca.


Fedagripesca sottolinea ancora una volta che la Politica Comune della Pesca (PCP) sconta “un lungo periodo di scelte eccessivamente ambientaliste”, che hanno prodotto forte dissenso verso l’Unione europea fiaccando la tenuta della flotta italiana (in 10 anni -16% dei pescatori). “Questo – aggiungono – a tutto vantaggio della concorrenza produttiva e commerciale di Paesi extra-Ue e un import in costante crescita negli ultimi 15 anni. Occorre dunque un nuovo patto tra politica e produttori per mantenere un mare in salute e consentire ancora alla filiera ittica nazionale di lavorare”. “Al commissario designato per la pesca e gli oceani, Costas Kadis, il compito di ripotare in equilibrio gli aspetti ambientali, economici e sociali alla base di un mare sano e di una filiera produttiva sostenibile. Auspichiamo che Kadis saprà trovare questo punto di equilibrio”, afferma Tiozzo nel sottolineare il ruolo chiave per il settore ittico di Raffaelle Fitto.


Fitto, infatti, come vicepresidente esecutivo per la coesione e le riforme sarà chiamato anche a coordinare la gestione delle risorse economiche destinate alla pesca.