Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Da R. Toscana altri 200mila euro per innovazione coop agricole

Da R. Toscana altri 200mila euro per innovazione coop agricoleRoma, 13 lug. (askanews) – E’ stata incrementata dalla Regione Toscana con altri 200mila euro la dotazione finanziaria del bando di attuazione dell’intervento DEFR 2022 progetto regionale 8 “Sviluppo sostenibile in ambito rurale e agricoltura di qualità” obiettivo 8, per la concessione di una sovvenzione diretta alle cooperative agricole e ai consorzi forestali.

Questo permetterà di finanziarie altre 3 domande ammissibili e non finanziate alla prima tornata per carenza di risorse, seguendo l’ordine della graduatoria. In prima istanza, con la dotazione di risorse disponibili, pari a 210mila euro, si erano potute finanziare solo 3 domande presentate sul Bando, delle 12 ammesse in graduatoria, mentre le restanti 9, pur meritevoli di essere finanziate, non avevano potuto beneficiare dell’ammissibilità al contributo. Le ulteriori 3 domande ammesse avranno garantita una copertura finanziaria in grado di prevedere un contributo in conto capitale del 90%, rispetto agli investimenti proposti, per ulteriori 3 domande presentate.

“Il nostro intento è di dare risposta a chi fa domande ai bandi e per questo, tutte le volte si liberano risorse ci impegniamo per indirizzarle in modo da soddisfare chi è ammissibile a finanziamento”, ha detto la vicepresidente Saccardi. Le operazioni sovvenzionabili dovranno avere, come finalità, il miglioramento dei processi tecnologici produttivi di lavorazione e di trasformazione dei prodotti agricoli e forestali, dell’impatto ambientale, ma anche la riorganizzazione del processo produttivo delle filiere interessate (vitivinicola, olivicola,ortofrutticola, cerealicola e forestale).

Nel 2022 crescono vendite gelato industriale (+4,7%), mercato vale 1,8 mld

Nel 2022 crescono vendite gelato industriale (+4,7%), mercato vale 1,8 mldMilano, 11 lug. (askanews) – Nel 2022 il mercato dei gelati industriali in Italia ha toccato gli 1,867 miliardi di valore in crescita del 10,3% rispetto all’anno prima, con 177.560 tonnellate prodotte per un consumo pro-capite pari a 2,18 chili. Sono i dati raccolti dall’Igi, l’Istituto del gelato italiano che lo scorso anno ha registrato vendite per oltre 3,8 miliardi di porzioni con un incremento del 4,7% rispetto al 2021. Per quanto riguarda l’export, secondo l’Igi sono finiti all’estero quasi 90mila tonnellate di gelato industriale per un valore di 357 milioni di euro con una crescita del 14,6% rispetto al 2021.

A trainare le vendite la forte ripresa dei volumi nel fuori casa, dove si registra un aumento del 20%, accanto a una crescita, più contenuta, del 3% nel retail. Per i consumi fuori casa, spiega l’Istituto, si tratta di una conferma del trend iniziato nel 2021 dopo la brusca contrazione avvenuta nel 2020 a seguito delle restrizioni Covid, mentre il un lieve rialzo delle vendite nella Gdo conferma la costanza di acquisto nel canale. Ma quali sono le tipologie di gelato confezionato che hanno contribuito a questa crescita? Nel fuori casa hanno fatto la parte del leone lo sfuso (+37,4%), le specialità da tavola in confezione singola (+28,5%) e gelati da passeggio in confezioni singole (11,3%). Nel retail, invece, si conferma l’andamento positivo del segmento trainate dei multipack (+4,1%) e la ripresa di vaschette e secchielli (+1,6%).

“Siamo soddisfatti che i dati confermino l’andamento positivo del comparto, ci auguriamo che l’andamento positivo prosegua e si consolidi anche per il 2023, andando a completare il recupero dei volumi di vendita preCovid – dichiara Michelangelo Giampietro, presidente Igi – Non sottovalutiamo, ovviamente, le incognite legate all’andamento dell’economia nazionale, tuttavia confidiamo che gli eventuali fattori di instabilità saranno gestiti e superati senza discostarci dai binari di una ripresa duratura”.

Nasce il primo Osservatorio ristorazione in centri commerciali

Nasce il primo Osservatorio ristorazione in centri commercialiRoma, 11 lug. (askanews) – Nasce il primo Osservatorio sulla ristorazione dei centri commerciali, dedicato agli operatori del settore e destinato a definire direttive strategiche di crescita, oltre a identificare azioni di miglioramento delle performance del comparto. A lanciarlo sono Aigrim (Associazione Imprese Grande Ristorazione Multilocalizzate) insieme a CNCC (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali) con il supporto di Deloitte Italia.

L’Osservatorio analizzerà una serie di indicatori di prestazione condivisi tra i vertici delle principali catene di ristorazione nei centri commerciali e un panel selezionato delle più rappresentative società di gestione/proprietari dei Centri Commerciali sul mercato italiano. Dall’analisi dei dati condivisi, che verranno raccolti e gestiti in modo riservato e anonimo, verranno elaborate e rese disponibili informazioni significative che potranno favorire una migliore pianificazione commerciale, implementare la visibilità sui dati di performance di ciascuno e definire un benchmark competitivo rispetto ad altri Centri Commerciali e punti vendita che aderiscono all’Osservatorio.

La prima fase di lancio dell’Osservatorio prevede l’avvio di un progetto pilota con la selezione di un panel che includerà fino a 20 centri commerciali, diversificati per dimensione, tipologia (shopping center, retail park, factory outlet) e localizzazione (urbano, periferico, extra urbano). Seguirà poi una presentazione dei primi risultati in autunno, in occasione del prossimo convegno promosso da Aigrim e dedicato al mondo della Ristorazione.

Confagricoltura: da Parlamento Ue un voto per futuro zootecnia

Confagricoltura: da Parlamento Ue un voto per futuro zootecniaRoma, 11 lug. (askanews) – Una decisione di grande rilievo per le prospettive della zootecnia italiana ed europea. Ringraziamo gli europarlamentari per aver accolto le nostre richieste a tutela del settore”. Lo dichiara il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in riferimento all’esito del voto odierno dell’Assemblea plenaria del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento sull’ulteriore estensione agli allevamenti della direttiva sulle emissioni industriali.

“L’inclusione degli allevamenti bovini, proposta dalla Commissione e bocciata dal Parlamento europeo, avrebbe comportato la chiusura di numerose strutture produttive con la conseguente perdita di posti di lavoro”, sottolinea Giansanti. “Qualsiasi contrazione del potenziale produttivo europeo determina l’aumento delle importazioni dai Paesi terzi dove – rileva il presidente dell’Organizzazione – non sempre vigono regole rigorose come quelle della UE in materia di protezione dell’ambiente. Di assoluto rilievo anche la limitazione dei nuovi obblighi a carico dei settori suinicolo e avicolo”.

“L’invito che rivolgiamo ora al Parlamento europeo è di tenere ferma la posizione nel quadro del trilogo con il Consiglio e con la Commissione per raggiungere l’intesa finale. Va ricordato che l’orientamento del Consiglio è stato approvato con il voto contrario dell’Italia”. “L’auspicio è che anche domani, in occasione del voto sulla proposta relativa al ripristino della natura, prevalga una scelta positiva per l’agricoltura italiana e per una transizione ecologica che sia sostenibile sul piano sociale e economico”, conclude il presidente di Confagricoltura.

Lollobrigida: bene voto Europarlamento su emissioni zootecnia

Lollobrigida: bene voto Europarlamento su emissioni zootecniaRoma, 11 lug. (askanews) – E’ un bene la decisione della plenaria del Parlamento europeo che, oggi, ha bocciato la proposta della Commissione Europea di includere gli allevamenti di bovini nella nuova direttiva sulle emissioni industriali”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, spiegando che quella scelta, di fatto, “avrebbe portato la zootecnia ad essere definita altamente inquinante”.

“Respingere questo provvedimento – ha aggiunto il ministro – è la decisione opportuna per tutelare un settore nevralgico per l’agroalimentare, evitando il rischio di desertificare intere aree della Nazione, a vantaggio di quegli Stati extra-Ue che non avrebbero rispettato gli stessi nostri vincoli. Continueremo a lavorare per difendere un tessuto produttivo già ampiamente sostenibile e vigileremo affinché non passi l’idea che i cibi sintetici possano essere la soluzione per garantire la sostenibilità ambientale”, ha concluso.

Piccinini (Alleanza Coop): bene Europarlamento su emissioni

Piccinini (Alleanza Coop): bene Europarlamento su emissioniRoma, 11 lug. (askanews) – Con il voto di oggi di Strasburgo non è passata la proposta iniziale della Commissione Europea che, in tema di emissioni, mirava ad equiparare il settore agricolo agli altri settori altamente industrializzati, “un assunto da cui sarebbero scaturite ripercussioni economiche e amministrative insostenibili”. Il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Carlo Piccinini ringrazia in una nota agli europarlamentari che hanno accolto e recepito le preoccupazioni espresse dal mondo agricolo, contenute in alcune proposte emendative oggi approvate, che riassumevano la posizione della Commissione Agricoltura.

Dopo il voto odierno in plenaria da parte del Parlamento Europeo sulla nuova Direttiva sulle Emissioni Industriali, ora è previsto un ulteriore passaggio con il trilogo, dove ci si confronterà anche con la posizione uscita dal Consiglio Agricolo, che vedeva il settore bovino incluso nella direttiva, pur se con soglie più elevate rispetto alla proposta della Commissione. “Il nostro auspicio – prosegue Piccinini – è che il Parlamento Europeo difenda la posizione espressa con il voto odierno, affinché il quadro normativo attuale resti sostanzialmente quello regolamentato dall’assetto normativo vigente: ovvero, gli allevamenti bovini rimangono fuori dal sistema di certificazione sulle emissioni e nessuna nuova soglia viene prevista per i settori delle carni avicole e suinicole”.

“Ci auguriamo ora – conclude Piccinini – che il voto di oggi sia di buon auspicio per quello previsto domani, sempre in plenaria, sulla proposta della Commissione sul ripristino della natura, che è a nostro avviso assolutamente irrealistica, poiché pensata e scritta in maniera slegata dalla realtà in cui gli agricoltori operano quotidianamente”.

Da Agribusiness Intesa Sanpaolo misure per alluvione E.R.

Da Agribusiness Intesa Sanpaolo misure per alluvione E.R.Roma, 11 lug. (askanews) – Sospese le rate dei finanziamenti in corso per 24 mesi, restituzione degli interessi sui mutui delle case danneggiate dall’alluvione e prestiti fino al 100% dei costi di ristrutturazione. Queste le misure per supportare le famiglie e le imprese colpite dalle inondazioni, messe in campo dalla Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo e annunciate nel corso del Food Summit Emilia Romagna, l’evento itinerante dedicato alla valorizzazione delle eccellenze del territorio, organizzato da Gruppo Food.

Secondo le indagini sul comparto alimentare redatte da Intesa Sanpaolo, Bva Doxa e Nielsen IQ e presentate durante il summit, gli effetti dell’alluvione in Emilia Romagna, insieme a quelli dell’inflazione, si fanno sentire sui costi di produzione e quindi sul prezzo finale dei prodotti Igp e Dop locali, mentre i volumi venduti diminuiscono. Solo il Parmigiano Reggiano registra consumi in crescita, nonostante gli aumenti di prezzo. Infatti, vola negli acquisti con un +15,7% nei primi 4 mesi del 2023. Un andamento in controtendenza rispetto al resto dell’agroalimentare, che vede valori in salita, ma quantità in calo. In Emilia-Romagna si contano 75 prodotti Dop e Igp: è la quinta regione italiana per numero di produzioni. Il settore nel suo complesso ha generato un impatto economico pari a 3,6 miliardi di euro nel 2021 (+10,9% sul 2020) che ne fanno la seconda regione in Italia per valore delle filiere Dop, Igp e la prima per il settore del cibo. Complessivamente, il comparto dell’agribusiness della regione si mostra forte: dalla ricerca emerge che l’esportazione agroalimentare dell’Emilia Romagna è più che raddoppiata dal 2008 al 2022, passando da circa 4 miliardi di euro a oltre 9,2. Nei primi tre mesi del 2023 l’export ha sfiorato i 2,5 miliardi, con una crescita del 15,6% rispetto ai primi tre mesi del 2022, superiore alla media italiana che ha registrato un +12,6%.

I prodotti d’eccellenza dell’Emilia Romagna, parmigiano reggiano, crudo di Parma, vino e pasta fresca, sono cresciuti tutti a valore nei primi 4 mesi del 2023, come evidenza l’indagine di NIQ. Solo il parmigiano reggiano però vanta tassi a doppia cifra di crescita anche nei volumi con un +15,7% e un incremento a valore del 18,2%.

Coldiretti: bene card salva spesa del Governo

Coldiretti: bene card salva spesa del GovernoRoma, 11 lug. (askanews) – Occorre cogliere l’opportunità dell’arrivo della card “Dedicata a te” per aiutare le famiglie a fare la spesa anche per sostenere la produzione alimentare nazionale, in frenata dell’1,8% nei primi cinque mesi dell’anno. E’ quanto afferma in una nota la Coldiretti sottolineanche che l’inflazione alimentare più alta da 40 anni ha infatti costretto le famiglie a ridurre del 4,7% le quantità di cibo acquistate con effetti diretti sulla produzione agroalimentare nazionale.

La card con un valore di 382,50 euro, presentata oggi a Roma dal ministro Lollobrigida, sarà disponibile per circa un milione e 300mila nuclei familiari con redditi bassi per acquistare prodotti alimentari di prima necessità. Si tratta di una misura era stata inserita nella legge di Bilancio 2023, grazie allo stanziamento di un fondo specifico di 500 milioni di euro, che prevede un aiuto una tantum destinato a chi ha un Isee fino a 15.000 euro annui e verrà erogato attraverso gli Uffici Postali. A partire dal 18 luglio, i Comuni invieranno le comunicazioni contenenti le indicazioni ai beneficiari della carta. Un provvedimento atteso dalle oltre 3,1 milioni di persone che in Italia hanno chiesto aiuto per mangiare, secondo le proiezioni su dati Fead ma che – conclude la Coldiretti – deve favorire l’acquisto di prodotti alimentari Made in Italy in modo da sostenere l’economia e il lavoro nei territori aiutando la ripresa del Paese e la sua resilienza.

Arriva la card del Governo contro il caro-carrello – punto

Arriva la card del Governo contro il caro-carrello – puntoRoma, 11 lug. (askanews) – “Abbiamo cercato di attivare una misura di sostegno attivo rispetto a una situzione congiunturale che ha visto una crescita inflattiva che colpisce le famiglie italiane mettendole a rischio di entrare nella fascia di poverta”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, durante la conferenza di presentazione dell’iniziativa “Dedicata a te”, la carta voluta dal Governo contro il caro-carrello della spesa. La card ha un valore di 382,5 euro per nucleo famigliare con almeno tre componenti e con Isee non superiore a 15.000 euro. Un sostegno concreto che è “anche un modo per rilanciare i consumi e rilanciare altre attività legate all’alimentazione”.

Si tratta di un aiuto, ha precisato il ministro durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, che “non è sommabile ad altri interventi, quindi neanche a quello del reddito di cittadinanza. Dobbiamo cercare di dare una mano a tutti quelli che pensiamo ne abbiano bisogno”. “Non vogliamo procedere secondo schemi rigidi, ma con attività mirate, per risolvere problemi specifici, limitate nel tempo”, ha quindi proseguito il ministro, spiegando: “certo, si può fare sempre meglio, ma io credo che l’importante sia fare sempre qualcosa e non ragionare sempre con schemi rigidi”. Lo strumento, finanziato con 500.000 euro, permette di acquistare esclusivamente beni alimentari di prima necessità e di usufruire di convenzioni dedicate grazie a una serie di accordi stipulati dal Masaf con tutti gli esercizi aderenti, appartenenti alla Grande Distribuzione Organizzata e non solo, per l’applicazione di un ulteriore sconto del 15% in favore dei possessori delle carte.

La carta sarà disponibile negli uffici postali a partire dal 18 luglio e sarà utilizzabile per gli acquisti su tutto il territorio nazionale. Attenzione, va però attivata entro il 15 settembre. Dopo questa data, le card inutilizzate saranno disattivate completamente “per evitare dispersioni: dobbiamo usare tutta la somma prevista”, ha avvertito il ministro. “Al 15 settembre quindi i fondi delle carte non attivate saranno ripartiti tra i beneficiari del provvedimento e questo rappresenterà potenzialmente un altro valore aggiunto”. Attualmente, i comuni che hanno già attivato la partecipazione al sistema sono 7.578. Non è necessario richiedere la card perché “l’elenco realizzato con Inps viene consegnato a Poste italiane che attiva un percorso con cui i beneficiari riceveranno direttamente una comunicazione per andare a ritirare la postepay. Se gli utenti la useranno nei negozi convenzionati attiveranno una scontistica del 15% sui prodotti, cuulabile agli sconti già in essere in quegli esercizi commerciali”, ha aggiunto Lollobrigida.

Il ministro ha poi annunciato: “nei prossimi mesi chiederemo ulteriori sforzi a tutte le filiere per andare incontro anche a una diminuzione dei costi di alcune voci di produzione, e magari a una revisione dei prezzi di alcuni prodotti che hanno visto una crescita negli ultimi mesi particolarmente rilevante”. Il presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, ha spiegato che “con questa operazione le aziende della Distribuzione Moderna, che rappresentano un settore economico primario del nostro Paese, mettono in campo uno sconto che si traduce in un investimento complessivo che può raggiungere i 75 milioni di euro, che si aggiungono ai 500 milioni di euro stanziati dal Governo per l’acquisto, nei punti vendita, dei beni alimentari essenziali”.

“Questa iniziativa – ha aggiunto Buttarelli – è un ulteriore sostegno a chi è più fragile, e si aggiunge all’impegno quotidiano delle imprese della Distribuzione Moderna che garantiscono alle famiglie soluzioni di acquisto convenienti con una grande attenzione alla qualità e valorizzando in modo particolare le filiere di eccellenza del Made in Italy”.

Con progetto Crea compost tea potenziati per suolo più fertile

Con progetto Crea compost tea potenziati per suolo più fertileRoma, 11 lug. (askanews) – Fornire mezzi agronomici pratici, efficienti e sostenibili per migliorare la fertilità del suolo e facilitare la gestione della coltivazione di vite, cece e pisello attraverso la realizzazione di tè di compost potenziati con consorzi microbici ricchi di microrganismi benefici, dotati di capacità biostimolante e di biocontrollo. Questo l’obiettivo principale del progetto PLANTìA (From plant wastes to compost tea and microbial consortia) coordinato dal Crea Orticoltura e Florovivaismo, in collaborazione con l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Cnr e il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Il progetto partirà dopo l’estate.

Oltre alla fertilità, il nuovo prodotto, a base di estratto acquoso fermentato, ricavato da compost vegetale, sarà testato in campo per valutare la capacità di difesa della vite da oidio e peronospora e delle leguminose da patogeni fungini trasmessi dal seme. Il progetto nasce nell’ambito della Nature Restoration Law che mira a ripristinare l’80% degli habitat naturali danneggiati, dalle foreste ai terreni agricoli, promuovendo la biodiversità dell’ecosistema e riducendo del 50% l’uso di sostanze chimiche in agricoltura e si propone, con un approccio innovativo, di rendere il suolo più fertile, rigenerato e vivo per migliorare la salute delle piante e, di conseguenza, la qualità e la quantità delle produzioni.

Il team di ricercatori, guidato dal CREA Orticoltura e Florovivaismo, si occuperà della produzione di “compost tea” dai quali isolare microrganismi benefici con caratteristiche biostimolanti e di biocontrollo. Questi consorzi microbici saranno usati contro i principali patogeni di vite, cece e pisello e sarà valutata in laboratorio e in campo l’efficacia dei trattamenti a base del prodotto fermentato acquoso ottenuto. Al termine del progetto saranno disponibili nuovi prodotti biofertilizzanti e di biocontrollo da impiegare su vite, cece e pisello per aumentarne la salubrità ambientale e la qualità nutrizionale, grazie a una superiore qualità biologica del suolo e alla riduzione dell’impiego di fitofarmaci che, tra l’altro, incideranno positivamente sulla qualità dell’aria e delle acque nelle aree agricole. In futuro, inoltre, sarà possibile adattare e trasferire i risultati ad altre colture, in virtù delle nuove conoscenze acquisite sulle dinamiche di interazione tra patogeni e microrganismi benefici.