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R. Toscana: incrementato di 19 milioni il fondo per il Psr

R. Toscana: incrementato di 19 milioni il fondo per il PsrRoma, 17 set. (askanews) – La Commissione europea ha approvato la modifica del programma di sviluppo rurale della Regione Toscana, consentendo così la concessione di un sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale per complessivi 19,3 milioni di euro.


“Grazie a questa decisione comunitaria – commenta il presidente della Regione, Eugenio Giani – riusciamo a mettere a disposizione una maggiore quota di risorse per il nostro Programma di sviluppo rurale. E’ ciò che avevamo chiesto ad inizio di agosto e siamo felici che l’Unione abbia accettato questa nostra istanza premiando il lavoro fatto dal settore regionale competente”. Sarà Artea (l’Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura) a tenere conto della nuova dotazione finanziaria nella formulazione della graduatoria del bando misura 13 per l’annualità 2024.


“Riusciamo così ad offrire nuove opportunità per un maggior numero di imprenditori del settore incrementando – precisa l’assessora regionale all’agricoltura, Stefania Saccardi – la dotazione finanziaria del bando che misura 13 destina Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici. Si tratta di 19.368.586 a valere sull’annualità 2024. A questi aggiungiamo un altro milione di euro al bando che gli uffici stanno predisponendo per il 2025, fermo restando l’eventuale e successivo incremento che potrà essere disposto con ulteriori modifiche del PSR 2014-22 in vista della chiusura del programma”. Le modifiche al Programma di sviluppo rurale non comportano oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale in quanto la quota di cofinanziamento regionale è stanziata sul capitolo 52518 e le quote di cofinanziamento comunitaria (pari al 43,12%) e statale (pari al 39,82%) non transitano dal bilancio regionale perchè sono trasferite direttamente ad ARTEA dagli enti competenti.

Grana Padano: no guerre dei dazi, regole comuni a tutela Dop

Grana Padano: no guerre dei dazi, regole comuni a tutela DopRoma, 17 set. (askanews) – Le indicazioni geografiche possono essere sempre più uno strumento di cooperazione internazionale, in un quadro di accordi e di regole comuni che il 29 settembre sarà al centro del convegno promosso da Origin Italia con Fondazione Qualivita e oriGin a Siracusa Ortigia nell’ambito del G7 Agricoltura. E’ quanto sottolinea in una nota il Consorzio di Tutela del Grano Padano, ricordando che “le produzioni tutelate dalle denominazioni d’origine protetta, eccellenze tra le indicazioni geografiche tipiche, rappresentano una ricchezza da tutelare e valorizzare per l’Unione Europea, che nel 1996 le ha regolate, ma possono rappresentare un modello per tutti i paesi, da definire con principi e norme condivisi”.


Ma il G7 Agricoltura dovrà prendere posizioni anche sul tema dei dazi, che il Consorzio Grana Padano con forza ha posto all’attenzione delle istituzioni italiane ed europee. “Oggi il principale pericolo viene dalla Cina, che minaccia di colpire le produzioni europee, con un danno limitato per il nostro export, ma che comunque viene penalizzato – sottolinea Stefano Berni, direttore generale del Consorzio – Quindi vogliamo denunciare al G7 come sempre le limitazioni al libero scambio siano un pericolo per il sistema produttivo, perché condiziona e orienta i mercati in modo artificioso e pesante”. Al G7 il Consorzio Grana Padano con tutto il sistema delle DOP ribadirà quindi il no alle “guerre dei dazi”. “Siamo produttori a fianco dei consumatori di tutto il mondo – spiega Berni – affinché la loro capacità di spesa non sia compromessa da balzelli voluti dalla politica, destinati a pesare sui costi necessari per garantire la massima qualità dei prodotti”.


Oggi Grana Padano è il formaggio a denominazione d’origine protetta più consumato nel mondo con oltre 5,4 milioni di forme prodotte nel 2023 ed un export che si avvicina al 50% delle vendite complessive. “Abbiamo raggiunto questo risultato, perché accordi internazionali chiari per adottare tutele efficaci e comuni ci hanno permesso di valorizzare la qualità del Grana Padano – spiega Renato Zaghini, presidente del Consorzio di Tutela – I consumatori sui mercati esteri scelgono il prodotto originale e non la copia, perché apprezzano e giudicano conveniente il rapporto qualità-prezzo, nonostante la feroce e sempre massiccia concorrenza dell’Italian Sounding”. E “con il nuovo piano produttivo triennale punteremo a crescere nella sostenibilità, investendo nella riduzione dell’impronta ambientale che già ci vede all’avanguardia in ricerca e risorse – spiega Zaghini – E in un mercato che ci consenta di essere competitivi troveremo le risorse per farlo”.

Coldiretti: 1 italiano su 4 sceglie le ferie green

Coldiretti: 1 italiano su 4 sceglie le ferie greenRoma, 17 set. (askanews) – Un italiano su quattro (25%) pratica il turismo sostenibile, spinto dalla crescente sensibilità verso il rispetto dell’ambiente e dalla necessità di ridurre il consumo energetico, puntando a tavola sul km zero, sulla Dieta Mediterranea e sul biologico, ma anche scegliendo strutture ricettive “green”. E’ quanto emerge dal rapporto Coldiretti/Noto Sondaggi presentato a Palazzo Rospigliosi a Roma.


Se la percentuale dei turisti italiani che scelgono le ferie sostenibili è praticamente raddoppiata nello spazio degli ultimi dieci anni (dal 12% al 25%), cresce anche la sensibilità verso i singoli aspetti della vacanza. Quasi sei italiani su 10 (59%) dichiarano di porre attenzione a fare scelte che non danneggino l’ambiente al momento di pianificare la vacanza, dalla meta al mezzo di spostamento, fino al tipo di struttura da prenotare. “I dati confermano che l’agricoltura italiana gioca un ruolo da protagonista nella lotta al cambiamento climatico nella percezione degli italiani come nella realtà, e ciò vale anche per un settore cardine della nostra economia come quello turistico dove la vacanza in campagna è diventata ormai il simbolo delle ferie sostenibili – ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – Non è un caso che la spesa per mangiare rappresenti la prima voce del budget di chi trascorre le vacanze nel Belpaese, oltre che il principale motore, con una considerazione che accomuna ormai italiani e stranieri”.


Un ruolo importante spetta, in tale ambito, alla tavola. Tra i servizi offerti, la presenza di menu a km zero e a basa di prodotti bio è indicata come la prima caratteristica a qualificare il rispetto dell’ambiente di una struttura ricettiva, davanti al riciclo dei rifiuti. E anche al ristorante le specialità locali e biologiche godono di una maggiore popolarità rispetto ai menù vegetariani e vegani, che continuano a rappresentare una nicchia di mercato. La maggioranza dei consumatori non considera questi ultimi fattori determinanti nella scelta di un locale dove mangiare. La buona tavola con la scoperta dei prodotti delle varie regioni è indicata come la prima esigenza associata alla vacanza in Italia, davanti a cultura e divertimento, secondo Noto Sondaggi. Il cibo e i prodotti enogastronomici italiani continuano a essere considerati un pilastro del turismo nazionale – rileva Coldiretti – con il 95% dei cittadini che li reputa fondamentali per attrarre turisti. Il 46% ritiene che siano adeguatamente promossi dalle istituzioni, evidenziando una necessità di maggiore impegno e strategie di marketing mirate. Ma la scelta del cibo è importante anche nella lotta al cambiamento climatico come dimostra il fatto che il 70% è favorevole al consumo di cibi a km 0, mentre il 73% preferisce seguire i principi della Dieta mediterranea, considerata la più sostenibile e salutare.

G7, Lollobrigida: a Ortigia per la prima volta confronto su Pesca

G7, Lollobrigida: a Ortigia per la prima volta confronto su PescaRoma, 17 set. (askanews) – “Per la prima volta la pesca sarà presente in un G7. Il focus sarà la valorizzazione della qualità e del buon cibo. Ma saranno presenti anche 11 nazioni africane per confrontarsi con i paesi più sviluppati e lavorare per crescere insieme, affrontando le grandi questioni del nostro tempo: dagli effetti del cambio climatico al giusto valore delle produzioni agricole”. Lo dice in un’intervista a il Giornale il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida che spiega il perché abbia scelto Siracusa come luogo ospitante del ‘Divinazione Expo e G7 Agricoltura’.


“A Ortigia tutte le civiltà che hanno caratterizzato la nostra terra hanno lasciato un segno. È lo scenario naturale per mostrare come la qualità del Made in Italy è il frutto di tremila anni di contaminazioni che hanno creato un’identità unica al mondo. Ho ricevuto autorevoli apprezzamenti bipartisan, tutti hanno riconosciuto il valore che potrà avere questo evento internazionale per la Sicilia. Aggiungo solo che tutti gli hotel sono già sold out”. Il ministro sottolinea che “il G7 rappresenterà uno straordinario indotto a questa meravigliosa terra”.

G7, Lollobrigida: a Siracusa eccellenze italiane e anche sport

G7, Lollobrigida: a Siracusa eccellenze italiane e anche sportRoma, 17 set. (askanews) – “Lo scopo del Divinazione Expo è quello di mostrare tutte le nostre eccellenze nella chiave del benessere alimentare. Mostrare che i nostri prodotti sono sicuri grazie ai controlli che vengono effettuati sul cibo”. Lo dice in un’intervista a Il Giornale, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida che spiega anche il perché della presenza del mondo dello sport durante il Divinazione Expo: “sarà un elemento centrale. Sport e corretta alimentazione garantiscono longevità e benessere. Sarà allestito un villaggio dello sport con le maggiori federazioni presenti e assisteremo ad una partita inaugurale di pallanuoto fra Italia e resto del mondo”.

Per la Macfrut Academy nuova videolezione sulla fragola

Per la Macfrut Academy nuova videolezione sulla fragolaRoma, 16 set. (askanews) – Dopo la pausa estiva torna la Macfrut Academy con una videolezione dedicata alle nuove frontiere della produzione di fragole. Il nuovo contenuto della piattaforma formativa promossa da Macfrut sarà lanciato giovedì 19 settembre alle 17. Si parte dai nuovi fronti della ricerca varietale, per approfondire poi le richieste del mercato e le strategie che ricerca e produzione possono mettere in campo per soddisfarle. Tra queste le nuove tecniche di difesa con l’utilizzo degli insetti utili.


Infine un viaggio negli stabilimenti dove il frutto viene lavorato e confezionato per vedere come, attraverso l’automazione e il packaging, si possa difendere la qualità prodotta in campo: un focus sulle tecnologie che aiutano a preservare la fragola e allungarne la shelf life, a tutto vantaggio della sostenibilità. Un percorso che tocca il bacino del Mediterraneo, in particolare in Italia, Spagna e Marocco, e che affronta breeding, produzione, analisi del mercato, mezzi tecnici, tecnologie e packaging. “Come per tutto il settore agricolo, anche nella fragola ci sono importanti sfide da affrontare nel prossimo periodo – spiega Bruno Mezzetti, professore all’Università Politecnica delle Marche – Sicuramente la necessità di individuare nuove varietà e nuovi sistemi di coltivazione che si adattano a quelle che sono le principali variazioni climatiche che, sulla coltivazione della fragola, si identificano con priorità importanti. Parliamo del fabbisogno idrico e della necessità di ridurre l’utilizzo di agrofarmaci”.


La Spagna è il principale produttore europeo di fragole e guida l’export mondiale di questo frutto con circa 300mila tonnellate all’anno, movimentando circa un terzo dei volumi esportati globalmente. Macfrut Academy è stata a Huelva, la capitale della fragola spagnola, per vedere come sta evolvendo questo importante areale produttivo. Rafael Dominguez è il direttore di Freshuelva, l’associazione dei produttori e degli esportatori di fragole. “Huelva produce praticamente il 95% delle fragole spagnole – illustra -. Durante l’ultima campagna gli ettari coltivati a fragole sono 6200. Nel nostro areale inizialmente le fragole erano una monocultura. C’erano fino a 9500 ettari tutti coltivati a fragole. Ora su circa 11.300 ettari su cui si coltivano berry, 6200 sono di fragole. Al secondo posto c’è il mirtillo con circa 3200 ettari, circa 1500-1600 ettari sono di lamponi e il resto, circa 200-300 ettari sono more. Tra le sfide a cui dobbiamo rispondere in questo momento, abbiamo chiaramente la questione idrica”.


La programmazione della Macfrut Academy proseguirà, con una uscita al mese, con nuovi approfondimenti dedicati alla ciliegia, al mirtillo, al kiwi giallo e rosso, al pomodoro da industria e alle coltivazioni fuori suolo.

Coldiretti: tragico paradosso aumento spreco alimentare in Italia

Coldiretti: tragico paradosso aumento spreco alimentare in ItaliaRoma, 16 set. (askanews) – L’aumento dello spreco alimentare in Italia “è un tragico paradosso” se si considera che sono ben 3,1 milioni i cittadini del Belpaese che sono costretti a chiedere aiuto per mangiare, secondo l’ultimo rapporto Fead, rivolgendosi alle mense dei poveri o usufruendo di pacchi alimentari. Ad affermarlo è la Coldiretti in relazione ai nuovi dati dell’Osservatorio Internazionale Waste Watcher secondo i quali la quantità di cibo gettato nella spazzatura lungo lo Stivale è aumentata del 45,6% nel giro di un anno.


“Non si tratta solo di un problema etico, ma che determina anche – precisa la Coldiretti in una nota – effetti sul piano economico e anche ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti”. Proprio per diffondere modelli di consumo più sostenibili Coldiretti è impegnata a promuovere nelle scuole italiane il progetto Educazione alla Campagna Amica, un percorso educativo che coinvolge oltre mezzo milione di bambini all’anno su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli per valorizzare i fondamenti della Dieta Mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare così il consumo del cibo spazzatura, ma anche il fenomeno dello spreco, ponendone l’accento sugli alti costi etici ed economici.

Menu digitale incrementa lo scontrino medio del 10%

Menu digitale incrementa lo scontrino medio del 10%Roma, 16 set. (askanews) – Un aumento dei guadagni di circa il 10% in più per i ristoratori e una migliore esperienza per il cliente con ordini al tavolo tramite menù digitale rispetto a quello cartaceo. Questi i dati emersi da un esperimento condotto da leggimenu.it,, la startup, fondata a inizio 2023, da Alessio Marzo e Chiara Ercoli, che offre l’unico menù digitale gratuito utilizzato da quasi 30mila ristoranti italiani.


L’esperimento mette a confronto sul campo menù fisico e menù digitale ed è stato lanciato con l’obiettivo di valutare l’efficacia del menù digitale leggimenu.it per i ristoratori e le sue funzioni mirate all’ottimizzazione dell’esperienza del cliente e ha visto il coinvolgimento del bistrot Officine Ibba, a Roma, che si è reso disponibile a “testare” gli effetti dell’ordinazione digitale sui suoi clienti per un mese. Durante le cene e i pranzi, infatti, al 50% dei commensali è stato distribuito il menù digitale leggimenu.it e al restante 50% il menù classico cartaceo. Al termine dell’esperimento, nel corso del quale il servizio è stato eseguito allo stesso modo per entrambi i gruppi, sono stati registrati oltre 1.100 coperti, per un importo totale di tutti i tavoli pari a circa 24.000 euro.


I risultati emersi evidenziano come il menù digitale riesca a ottenere una spesa di circa il 10% superiore rispetto agli ordini con menù cartaceo. Il 90% dei clienti si è ritenuta soddisfatta promuovendo la semplicità e la rapidità di utilizzo del servizio, il suo basso impatto sull’ambiente e l’accessibilità al menù, alle foto e ad altre informazioni utili.

Al G7 il 25 settembre convegno Danone Italia con Lollobrigida

Al G7 il 25 settembre convegno Danone Italia con LollobrigidaRoma, 16 set. (askanews) – Per promuovere il proprio impegno per la sostenibilità economica e sociale, che si concretizza attraverso politiche a sostegno della parità di genere e percorsi di supporto alle famiglie e alla natalità, Danone Italia sarà presente al G7 Agricoltura e Pesca di Ortigia con il panel “La sostenibilità economica e sociale di Danone Italia e della sua filiera”, che si svolgerà mercoledì 25 settembre, alle 16, presso il Salone Paolo Borsellino, Palazzo Vermexio, Ortigia (SR).


Ad aprire i lavori l’intervento del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. In questo contesto verrà illustrato il “Manifesto per la Parità di Genere nella Filiera Italiana” e l’impatto positivo che può generare anche nelle piccole e medie imprese agricole e agroindustriali italiane di lavorare concretamente alla parità di genere sul posto di lavoro e all’interno delle strutture aziendali nel complesso. Danone Italia presidierà, inoltre, la manifestazione promossa dal ministero dell’Agricoltura, con l’attivazione del Family Pit Stop Danone, un luogo pensato per genitori, nonni e bambini, dove allattare, dare la pappa ai piccoli, cambiarli ma anche semplicemente prendersi una pausa tra un evento e l’altro.


Dal 2011 Danone Italia si è impegnata con politiche a sostegno della parità di genere. La responsabilità dell’azienda a favore della genitorialità nasce con la creazione di un Decalogo di impegni. Nel 2013 le politiche sulla genitorialità (Parental Policy) sono diventate una “best practice” a livello globale e, nel 2017, hanno ispirato la nascita ufficiale della Danone Global Parental Policy. Nel 2023 il tasso di natalità interno di Danone Italia è cresciuto del +3%. L’attuazione di queste politiche ha permesso a Danone Italia di ottenere a marzo 2023 la Certificazione per la Parità di Genere (UNI/PDR 125:2022). Questo percorso ha portato l’azienda, nel 2024, a sottoscrivere il “Manifesto per la Parità di Genere nella Filiera Italiana”, promosso da Winning Women Institute e di cui Danone Italia è la prima azienda firmataria, con l’obiettivo di realizzare un grande movimento a supporto della parità di genere, nella consapevolezza che questa sia una leva importante per la competitività dell’Italia.

Anacer: bene richiesta Governo rinvio regolamentazione Eudr

Anacer: bene richiesta Governo rinvio regolamentazione EudrRoma, 16 set. (askanews) – Positiva la richiesta avanzata dal Governo italiano di rinviare di almeno un anno l’applicazione del Regolamento UE sulla deforestazione. L’Anacer condivide infatti le preoccupazioni espresse dal ministro Lollobrigida circa le modalità e le tempistiche di implementazione previste dall’attuale versione della normativa.


Il Regolamento EUDR vieta l’immissione nel mercato comunitario e l’esportazione di prodotti che hanno causato deforestazione o degrado forestale dopo il 31 dicembre 2020 oppure che risultano non conformi alla legislazione dei Paesi di origine. Tra le materie prime rientranti nello scopo del Regolamento figura anche la soia, una materia prima agricola fondamentale per l’industria agroalimentare e mangimistica europea e nazionale. Anacer in una nota spiega di condividere i principi e gli obiettivi generali di tutela ambientale e forestale della legge in oggetto, ma di ritenere “doveroso sottolineare che, in assenza dei necessari chiarimenti da parte della Commissione europea, il Regolamento risulterà inapplicabile con una conseguente forte contrazione della disponibilità di seme e farina di soia per il 2025. Ciò potrà determinare interruzioni della catena di approvvigionamento dell’industria agroalimentare nazionale ed europea, in particolare nei comparti mangimistico e zootecnico”.


Il rischio dell’indisponibilità di soia e farina di soia sul mercato avrebbe, inoltre, conseguenze dirette sull’aumento dei prezzi di tutti i prodotti ad esse correlati e sulla competitività dell’industria di trasformazione. Per questo l’associazione si unisce alla richiesta di proroga dell’applicazione della normativa oltre il 30 dicembre 2024 o, quantomeno, alla concessione di un periodo transitorio o di applicazione progressiva da parte della Commissione europea “per meglio definire gli obblighi in capo agli operatori, testare il sistema informativo, prepararsi all’espletamento di nuove procedure ed, eventualmente, lavorare insieme allee insieme alle parti interessate ad un possibile protocollo di intesa volto all’introduzione di un apposito sistema di certificazione”.