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Florovivaisti Italiani-Cia a Bruxelles per manifesto Copa Cogeca

Florovivaisti Italiani-Cia a Bruxelles per manifesto Copa CogecaRoma, 8 apr. (askanews) – Costruire un futuro in cui l’orticoltura ornamentale e produttiva svolga un ruolo centrale nella creazione di ecosistemi verdi, questo l’obiettivo del Manifesto dei coltivatori Ue di fiori e piante per rafforzare l’agenda verde europea, promosso dal Copa-Cogeca e al centro dell’evento di presentazione a Bruxelles, e in diretta streaming, martedì 9 aprile, alle 18.30. All’appuntamento, presso la Sala Spinelli 3H1 del Parlamento Ue, anche l’Associazione Florovivaisti Italiani-Cia.


Con l’avvicinarsi delle elezioni europee 2024, l’iniziativa del Gruppo di lavoro Fiori e Piante del Copa-Cogeca vuole fare luce sulle principali priorità del settore, mettendo in evidenza il contributo cruciale del florovivaismo al Green Deal Ue e sensibilizzare cittadini e politici rispetto alla costruzione di un’Europa più verde e sana, sostenibile e attenta all’ambiente. Interverranno, in apertura, il padrone di casa Tom Vandenkendelaere e Jean Aerts, presidente del Gruppo di lavoro Fiori e Piante del Copa-Cogeca; Josep M. Pagès, segretario generale ENA – Associazione Europea del Vivaismo e Sylvie Mamias, segretaria generale dell’Union Fleurs. A seguire la tavola rotonda: “Il ruolo dei fiori e delle piante nella costruzione di un’Europa sostenibile” con Robbert Snep, Università e ricerca di Wageningen; Kayleigh Ammerlaan, Ammerlaan The Green Innovator, piante verdi tropicali; Nada Forbici, coordinatrice Consiglio nazionale florovivaismo Coldiretti e Presidente Assofloro e Henk Raaijmakers, presidente dell’ENA.


Poi, la presentazione delle raccomandazioni politiche del Copa-Cogeca da parte del vicepresidente Aldo Alberto, anche alla guida dell’Associazione Florovivaisti Italiani-Cia. In chiusura, Veronica Manfredi, direttore Zero Pollution presso la Commissione Europea DG ENVI.

L’agroalimentare friulano vale 1,2 miliardi di euro

L’agroalimentare friulano vale 1,2 miliardi di euroRoma, 8 apr. (askanews) – Vale 1,2 miliardi di euro l’agroalimentare del Friuli-Venezia Giulia. Si è tenuta il 5 aprile, nella sede del Consorzio del Consorzio del Prosciutto di San Daniele DOP, a San Daniele del Friuli (Ud) la sesta tappa del ciclo di incontri promosso da Origin Italia in collaborazione con Fondazione Qualivita sulla “La cultura del made in Italy”.


Obiettivo, promuovere il patrimonio culturale italiano, legato al settore agroalimentare DOP IGP attraverso un confronto con le varie realtà italiane. Il progetto è stato presentato in occasione dei nuovi incontri in-formativi dell’Executive Master per Direttori di Consorzi di Tutela promosso proprio da Origin Italia e realizzato da Fondazione Qualivita. “Il Prosciutto di San Daniele DOP è uno dei prodotti alimentari che più rappresentano l’artigianalità e il lavoro dell’uomo che da secoli tramanda la tradizione di trasformare in questo caso carne e sale in una eccellenza che ha permesso al suo piccolo areale di origine di essere famoso in tutto il mondo: questo prosciutto, come tutti gli altri prodotti agroalimentari del nostro patrimonio DOP IGP, rappresenta una sostenibilità economica, sociale e ambientale di un territorio che oggi può vantare di essere un modello di dop economy”, sottolinea Mauro Rosati, Direttore Generale di Origin Italia.


Il Friuli-Venezia Giulia è una delle regioni italiane più virtuose dal punto di vista della dop economy con 1.208 milioni di euro di fatturato derivante proprio dai prodotti DOP IGP che qui sono 26 di cui 7 per quanto riguarda il comparto cibo e 19 per il settore vitivinicolo. Proprio il vino, con 818 milioni di euro di fatturato nel 2022, incide per il 68% nell’economia agroalimentare, seguito dal settore di prodotti a base di carne per il 30% e dei formaggi (2%). In tutto, il settore coinvolge circa 3.500 operatori rappresentando così uno dei volani economici, al contempo promozionali, di questa regione che, secondo l’ultimo rapporto Qualivita-Ismea, è al sesto posto a livello nazionale per impatto socio-economico. Tra i prodotti ambasciatori di questo territorio spicca naturalmente il Prosciutto di San Daniele DOP.

Carrefour nel 2023 ha esportato 1,15 mld di euro di prodotti italiani

Carrefour nel 2023 ha esportato 1,15 mld di euro di prodotti italianiMilano, 5 apr. (askanews) – Carrefour Italia, a 10 giorni dalla prima Giornata nazionale del made in Italy, racconta il legame con il nostro territorio e col mondo agricolo attraverso i prodotti italiani che arrivano sugli scaffali dei nostri supermercati ma anche di quelli esteri. In tre anni, infatti, dal 2021 al 2023 l’export dei prodotti italiani è cresciuto del 44%, raggiungendo un valore di 1,15 miliardi di euro (contro gli 800 milioni di euro di tre anni fa). Inoltre, attraverso la rete di 1.500 punti vendita sparsi in 19 regioni, i fornitori italiani di prodotti a marchio Carrefour hanno raggiunto l’85% del totale. 


“L’italianità è un pilastro importante della nostra strategia in Italia – ci ha detto Christophe Rabatel, ceo di Carrefour Italia – Abbiamo colto l’opportunità di questa Giornata nazionale del made in Italy per mostrare tutto ciò che facciamo nel quotidiano per sviluppare sempre di più il made in Italy”. L’evento “Carrefour per il made in Italy”, organizzato nel punto vendita di Assago in avvio di una campagna di promozione dei prodotti enogastronomici italiani fisica e online, è stato l’occasione per raccontare il contributo all’export agroalimentare che vede l’ortofrutta tra le categorie più richieste, con uva, anguria, arance, pesche e zucchine in cima alla lista, esportati sia in Europa – principalmente in Francia, Belgio, Polonia, Romania e Spagna – sia nei Paesi Arabi (Dubai) e in Asia (Taiwan). In forte crescita anche la categoria vino passata dai 30,7 milioni del 2022 ai 60 dello scorso anno, anche grazie al ruolo di Carrefour Italia come hub di gruppo per l’export del vino.


Tutto questo significa sostegno e progettualità per le imprese italiane. “E’ importante sottolineare il fatto che siamo una multinazionale francese ma siamo molto sensibili alla produzione locale e a valorizzare la produzione locale – ci ha detto Bruno Moro, direttore commerciale di Carrefour Italia – Abbiamo 101 filiere e dietro queste lavorano 8.500 produttori italiani. Siamo fierissimi di questo e siamo anche fieri non solo di garantire ai nostri clienti tutto il processo, dal campo fino al prodotto sullo scaffale, ma siamo anche fieri di poter dire che siamo promotori e sviluppatori di queste aziende”. Gli 8.500 produttori salgono a 10mila se si considerano anche i fornitori dei 200 prodotti di Terre d’Italia e gli oltre 1.300 tra locali e regionali. Numeri e progetti realizzati anche grazie alla collaborazione con Filiera Italia a cui Carrefour ha aderito nel 2021, Filiera agricola italiana con cui sviluppa prodotti a marchio col sigillo di qualità “Firmato dagli agricoltori italiani” e Coldiretti. “Abbiamo dimostrato che grazie al lavoro reciproco fatto dal gruppo di Coldiretti, di Firmato dagli agricoltori italiani e Carrefour è stato possibile dare certezza al lavoro, alla redditualità dei nostri imprenditori – ha detto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti – E’ il punto di partenza un giusto riconoscimento del lavoro delle imprese agricole nella valorizzazione più alta dell’agroalimentare italiano. In questo modo difendiamo il nostro sistema Paese per quanto riguarda la produzione, ma con un accordo ulteriore dove utilizzeremo Carrefour come piattaforma per le esportazioni in tanti altri Paesi”.


Con Coldiretti l’obiettivo condiviso è favorire le esportazioni di ortofrutta e valorizzare il pescato nazionale, al centro di un progetto prossimo alla partenza.

Rabatel (Carrefour): rinnovo contratto? Spero presto, siamo fiduciosi

Rabatel (Carrefour): rinnovo contratto? Spero presto, siamo fiduciosiMilano, 5 apr. (askanews) – “È importantissimo riuscire a trovare una quadra il più velocemente possibile perché secondo me è un modo per riconoscere il lavoro fatto dalle nostre squadre dunque non è possibile non chiudere a un certo punto. Spero che quel momento sia prossimamente”. A dirlo il Ceo di Carrefour Italia, Christophe Rabatel, a proposito della rottura del tavolo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro tra Federdistribuzione e i sindacati. E’ di ieri la notizia dell’uscita dall’associazione della distribuzione moderna dell’insegna Lidl.


“Penso che non dovremmo essere troppo lontani da un accordo che è necessario e come Carrefour Italia ovviamente vogliamo andare avanti – ha aggiunto – Siamo al fianco di Federdistribuzione, facciamo parte di Federdistribuzione dunque è loro responsabilità adesso trovare il quadro giusto il più velocemente possibile. E siamo fiduciosi che sarà così”.

Prosegue la partnership Barilla-Algida: 3 nuovi gelati nell’estate 2024

Prosegue la partnership Barilla-Algida: 3 nuovi gelati nell’estate 2024Milano, 4 apr. (askanews) – Prosegue la collaborazione tra Barilla e Algida per la produzione di gelati ispirati ad alcuni brand dell’azienda di Parma legati al mondo dei biscotti. L’estate 2024 vedrà, infatti, il debutto in versione ice cream dei Pavesini e il gusto Gocciole e Ringo in formato in vaschetta.


La partnership strategica tra le due aziende, iniziata nel 2021, compie così un ulteriore passo avanti con l’estensione nel segmento delle vaschette, con l’ambizione, spiegano in una nota congiunta, di attrarre nuovi consumatori e contribuire a far crescere la categoria, replicando la performance positiva come per il lancio della range dei sandwich. Pavesini, Gocciole e Ringo, tutti e tre nel nuovo formato in vaschetta, presentano strati alternati con mix di gelato e biscotti, che richiamano al biscotto originale sia nello strato centrale del gelato che nelle guarnizioni. Per i Pavesini, che per la prima volta si trasformano in un gelato, è stato scelto il gusto tiramisù, che in tanti a casa realizzano col biscotto Pavesi in alternativa al classico savoiardo. Nati da un’intuizione di Mario Pavesi nel 1948 come specialità locale con il nome di Biscottini di Novara, i Pavesini sono diventati una specialità tutta italiana. Come per tutta la gamma le confezioni dei nuuovi prodotti sono riciclabili. In particolare, la vaschetta è realizzata interamente in carta.


I nuovi gelati nel formato in vaschetta saranno disponibili in tutti le insegne della grande distribuzione.

Lollobrigida: con Conferenza internazionale valorizziamo il vino

Lollobrigida: con Conferenza internazionale valorizziamo il vinoRoma, 4 apr. (askanews) – “La Conferenza Internazionale sul Vino nasce con l’intenzione di valorizzare la nostra economia, il lavoro, la sostenibilità ambientale attraverso un prodotto di eccellenza come il vino, che è una delle nostre produzioni caratteristiche che accompagna la nostra storia, la nostra cultura e anche il nostro benessere se consumato moderatamente”. Lo ha sottolineato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, nel corso della presentazione, al Masaf, della Conferenza Internazionale sul Vino (Wine Ministerial Meeting) in programma in Franciacorta e a Verona dall’11 al 13 aprile 2024. Si tratta della prima riunione a livello ministeriale dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, che quest’anno compie 100 anni.


Insieme al ministro, sono intervenuti il presidente dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, Luigi Moio, il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, il Professore Giorgio Calabrese, medico dietologo e consulente del Ministero della Salute, e il presidente dell’Agenzia ICE, Matteo Zoppas. Il ministro Lollobrigida ha anticipato i temi principali che verranno discussi durante i lavori in Franciacorta, che poi confluiranno a Vinitaly: “parleremo del valore del vino e di come produrlo, studiando come possa essere migliorato e valorizzato non tanto nella quantità ma nella qualità. Non mancheranno tutti i temi legati alle sfide di questo tempo, in merito a sostenibilità economica, reddito degli agricoltori, manutenzione dell’ambiente e del paesaggio, cose che a nostro avviso devono restare connesse”.


Il presidente dell’OIV Luigi Moio ha aggiunto che “l’occasione di un incontro di tale rilevanza, oltre che per il valore simbolico di celebrazione dei primi cento anni dell’OIV, è oggi di fondamentale importanza strategica per l’intera filiera vitivinicola mondiale”. “È necessario riflettere sul fatto che il vino è una bevanda unica, sia per i suoi profondi valori storici e culturali, sia per il modo in cui viene assunto”. Il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, ha definito il vino “un biglietto da visita del made in Italy. Quello che cerchiamo di realizzare al Vinitaly è fare gruppo con tutti i Paesi produttori per presentare al mondo il mercato e l’eccellenza del vino, ma anche i suoi valori sociali. Dove c’è vino ci sono territori che crescono e si sviluppano, dove c’è l’attività di vitivinicola crescono intere comunità”.

Fondo QuattroR entra nel caffè Segafredo: rileva 50% Massimo Zanetti

Fondo QuattroR entra nel caffè Segafredo: rileva 50% Massimo ZanettiMilano, 4 apr. (askanews) – Il fondo di private equity QuattroR ha acquisito una quota del 50% di Massimo Zanetti Beverage Group con l’obiettivo di accelerarne la crescita e la creazione di valore a lungo termine.


Fondato da Massimo Zanetti più di 50 anni fa, Massimo Zanetti Beverage Group è uno dei principali attori globali nel settore del caffè. Con un portafoglio di oltre 40 marchi, tra cui il rinomato Segafredo, il gruppo conta oggi più di 3.300 dipendenti e ha chiuso il 2023 con un fatturato di 1,1 miliardi. Nonostante le origini italiane, il mercato italiano rappresenta oggi meno del 10% del fatturato del gruppo, presente in 110 paesi, con 20 stabilimenti e un network importante di caffetterie. QuattroR entra nel gruppo principalmente attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale. L’obiettivo è quello di consolidare la leadership europea e rafforzare ulteriormente la sua presenza globale. Massimo Zanetti, presidente della società, continuerà a contribuire con la propria esperienza e capacità imprenditoriale allo sviluppo del gruppo. Il cda di Massimo Zanetti Beverage Group ha nominato in data odierna Pierluigi Tosato nuovo Ceo. Tosato vanta più di 25 anni di esperienza nel settore food&beverage di grandi gruppi industriali, come Ceo e membro del board di aziende tra cui Biscuits Bouvard, Continental Bakeries, Deoleo, Bolton Food, Acqua Minerale San Benedetto. “Sono davvero onorato di poter guidare il Gruppo Massimo Zanetti Beverage in questa stimolante fase di crescita e consolidamento – ha commentato Tosato – Vedo nel gruppo un notevole potenziale sia strategico che commerciale in un settore molto interessante”.


“La partnership con QuattroR rappresenta un’opportunità e uno stimolo per noi, per consolidare ulteriormente il percorso di crescita del gruppo, massimizzando la creazione di valore”, ha commenta Massimo Zanetti, fondatore e presidente di Massimo Zanetti Beverage Group. “La condivisione dei nostri valori imprenditoriali e la complementarietà di competenze agevolerà il raggiungimento degli obiettivi del gruppo”. “Con questa operazione confermiamo il nostro impegno ad affiancare e sostenere nel medio-lungo periodo imprenditori di successo, focalizzati a dare ulteriore sviluppo al proprio business”, ha sottolineato Francesco Conte, amministratore delegato di QuattroR. “L’investimento in Massimo Zanetti Beverage Group è perfettamente in linea con il nostro impegno di valorizzare importanti marchi italiani presenti su scala globale”. (Foto dal sito Web di Massimo Zanetti Beverage Group)

E’ crisi idrica nelle campagne siciliane, Cia: danni incalcolabili

E’ crisi idrica nelle campagne siciliane, Cia: danni incalcolabiliRoma, 4 apr. (askanews) – Un calo del 30% dell’acqua contenuta negli invasi rispetto allo stesso periodo del 2023 e danni incalcolabili ai terreni seminati a grano duro, ma anche al comparto zootecnico. “Le nostre migliori estensioni cerealicole delle aree rurali del centro Sicilia oggi sono una desolazione: sterminate aree seminate a grano che non andranno a maturazione perché sono già ingiallite e in alcune zone, le piante si presentano con il gambo alto solo alcuni centimetri”. A lanciare l’allarme è la Cia della Sicilia Orientale.


“Non è più solo un grido di allarme quello che proviene dalle campagne siciliane, ma una tragica conferma della perdita irreversibile delle produzioni agricole che getta nello sconforto i nostri agricoltori. Alte temperature e siccità hanno messo all’angolo la Sicilia”, spiega l’organizzazione che lancia l’ennesimo appello al Governo regionale e nazionale. “La richiesta dello stato di emergenza Nazionale decisa dalla Giunta Regionale, non ancora approvata dal Consiglio dei Ministri – si legge nella nota sottoscritta dalla Giunta CIA Sicilia Orientale – dovrà garantire un approvvigionamento idrico e potabile ai cittadini e alle aziende agricole e zootecniche della Sicilia, e mettere in campo una serie di interventi finanziari mirati al sostegno delle aziende agricole per compensare la perdita secca di reddito, con uno sgravio immediato dei ruoli consortili ordinari ed irrigui e altri oneri fiscali, contributivi e di moratoria, sospensione dei mutui che pesano sulle imprese del settore agricolo e zootecnico”.


“Il comparto zootecnico vive la stessa drammatica situazione – conferma Donatella Vanadia, che conduce una strutturata azienda zootecnica in territorio di Vizzini con centinaia di capi di bovini – Allevatori esasperati e animali sfiancati dalla mancanza di foraggio e di acqua per il minimo sostegno vitale”. “Ribadiamo con forza che urge un Piano Straordinario per affrontare le emergenze – conclude la nota di Cia Sicilia Orientale – e, seppur consapevoli delle difficoltà del momento e degli sforzi che si stanno facendo per colmare i ritardi del passato, bisogna pianificare gli interventi necessari a medio e lungo periodo per rilanciare il comparto e il reddito degli agricoltori”.

Domani la pasta alla carbonara festeggia 70 anni

Domani la pasta alla carbonara festeggia 70 anniRoma, 4 apr. (askanews) – Domani, 6 aprile, festeggia 70 anni la Carbonara, la cui ricetta fu pubblicata per la prima volta in Italia nel 1954 sul mensile “La Cucina Italiana”. E, come ogni anno, il 6 aprile i pastai di Unione Italiana Food tornano a celebrare il piatto di pasta più goloso con l’ottava edizione del #CarbonaraDay.


Secondo il rapporto dell’Accademia Italiana della Cucina è la ricetta più interpretata all’estero. C’è chi è fedele all’originale, chi propone variazioni sul tema e chi la stravolge con versioni irriconoscibili. Per i puristi esiste solo una maniera per farla e 5 ingredienti canonici: pasta, guanciale, pecorino, uovo, pepe. Gli innovatori invece credono che non debbano esserci limiti alle reinterpretazioni di questa ricetta. Secondo Unione Italiana Food, la Carbonara risulta il laboratorio della pasta che intercetta nuovi stili di vita alimentare e modalità di consumo, tra rielaborazioni e improvvisazioni dell’ultimo minuto e ingredienti nuovi e non convenzionali. Tolte le varianti e le eccezioni, ci siamo attestati oggi su una ricetta che in questo secondo decennio del XXI secolo si può considerare quella più diffusa per la carbonara. Non la migliore, non la tradizionale, non la “perfetta” ma quella più diffusa e apprezzata, la “classica” in contrapposizione alla “tradizionale”, quella del ’54, per intenderci.


Da un’indagine condotta da AstraRicerche su un campione di 1.000 italiani (18-65enni) emerge che 7 su 10 conoscono gli ingredienti necessari, considerando come imprescindibili guanciale (e, con una discreta tolleranza, pancetta), uova, pecorino o parmigiano e pepe. Ma se 6 italiani su 10 si dichiarano fedeli alla ricetta classica, non manca un certo estro interpretativo: 1 italiano su 5 (soprattutto uomini) si avventura nelle “diversamente carbonare” con un ingrediente fuori dagli schemi: panna (6,5%) o latte (3,1%), peperoncino (5,2%), prezzemolo (4,4%), pomodoro (3,8%). C’è chi utilizza il prosciutto al posto del guanciale (3,5%) o componenti ‘veg’ (funghi 2,5%, pisellini 2,2%, zucchine 2,1%).


Secondo Margherita Mastromauro, presidente dei pastai di Unione Italiana Food, “la carbonara rappresenta il piatto della Rinascita, che segna l’uscita dalla guerra e l’inizio del boom economico. È sinonimo di libertà e le tante versioni in tutto il mondo di questo piatto ne sono la prova”.

Granlatte definisce prezzo latte per il prossimo trimestre

Granlatte definisce prezzo latte per il prossimo trimestreRoma, 4 apr. (askanews) – Il cda di Granlatte, riunitosi lo scorso 28 marzo, ha approvato il bilancio e deliberato il prezzo del latte alla stalla per il prossimo trimestre aprile-giugno: 51,5 euro/hl ad aprile, 51,5 euro/hl a maggio, 52 euro/hl a giugno cui verrà aggiunta l’iva e il premio qualità, che per le stalle del centro e sud Italia prevede un ulteriore 0,5 euro/hl.


“Il prezzo del latte alla stalla riconosciuto agli allevatori della filiera è da attribuire al permanere di elevati costi di produzione alla stalla e alla contenuta produzione di latte sia in Europa sia in Italia. Dalle analisi sui dati in nostro possesso emerge in modo chiaro che non è possibile prevedere repentine inversioni di tendenza”, ha detto la presidente di Granlatte Simona Caselli. “In un contesto di grande volatilità delle materie prime e di incertezza geopolitica è sempre più importante avere un orizzonte temporale di un trimestre sia per gi allevatori soci della cooperativa sia per Granarolo. Sono convinta che al fine di salvaguardare la agro-zootecnia italiana, provata dalla perma-crisi cui assistiamo, occorra abbandonare la prassi diffusa di un prezzo del latte contrattato di mese in mese”.


Granlatte rinnova quindi la richiesta che la rappresentanza della filiera lattiero casearia “lavori ad un indice che con frequenza almeno mensile fornisca i costi medi della produzione del latte alla stalla al fine di eliminare le asimmetrie informative che da tempo influenzano pesantemente la filiera italiana del latte”. In occasione del Consiglio di Amministrazione Granlatte è stata inoltre deliberata la proposta della liquidazione del 2023 che sarà portata all’assemblea di bilancio, prevista per il prossimo 14 maggio. Essa prevede una liquidazione media di 63 euro/hl compresa iva.