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Il padovano Cavestro nuovo direttore Confagricoltura Veneto

Il padovano Cavestro nuovo direttore Confagricoltura VenetoRoma, 27 giu. (askanews) – Cambio ai vertici di Confagricoltura Veneto. La direzione dell’associazione sarà affidata al padovano Renzo Cavestro, che prenderà il posto di Massimo Chiarelli, tornato ad occuparsi a tempo pieno della direzione di Confagricoltura Rovigo. Il passaggio di consegne è fissato per il primo luglio nella sede regionale dell’organizzazione, in via Monteverdi a Venezia Mestre.


Laurea in Agraria, 63 anni, di Anguillara Veneta, Cavestro vanta una notevole esperienza come storico direttore di Confagricoltura Padova. “Spero di non deludere le attese, con la consapevolezza che per il settore agricolo l’ambito regionale costituisce un riferimento importante per molte politiche: dall’impiego dei fondi europei per lo sviluppo rurale alla tutela del territorio e dell’ambiente; dal lavoro alla formazione”, ha detto il neo presidente. Confagricoltura associa nel Veneto 13.000 imprese agricole, “nelle quali – spiega Cavestro – emerge una nuova classe di imprenditori agricoli, competenti ed evoluti, tra cui molti giovani e donne interessati all’innovazione e alla sostenibilità. È su questi due fronti, innovazione e sostenibilità, che l’associazione dovrà fornire delle risposte agli associati, collaborando con gli enti e le istituzioni: la Regione in primis, l’Agenzia regionale per i pagamenti Avepa, i consorzi di bonifica, la cooperazione ed il sistema agroalimentare. Primo obiettivo: lavorare per semplificare la vita alle imprese agricole e dotarle di maggiori strumenti per investire e crescere”.

Copagri: canapa, a rischio tenuta migliaia aziende agricole

Copagri: canapa, a rischio tenuta migliaia aziende agricoleRoma, 27 giu. (askanews) – “Invece di lavorare per sgombrare il campo dalle incertezze normative che gravitano intorno alla canapicoltura, rispondendo alle richieste dei tantissimi produttori agricoli che vogliono operare nella piena legalità e nella tutela della salute dei consumatori, si preferisce mettere a rischio la tenuta di migliaia di aziende vietando la produzione, la lavorazione e la vendita di tutte le infiorescenze, ovvero i fiori della pianta di canapa”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista a proposito dei contenuti di un emendamento del governo al cosiddetto “Ddl Sicurezza”, all’esame delle commissioni riunite Giustizia e Affari Costituzionali della Camera.


“In tal modo, si tagliano le gambe a un comparto in fortissima crescita caratterizzato da una domanda in continuo aumento, un settore che vale diverse centinaia di milioni di euro l’anno e che impiega, nelle diverse fasi della filiera, circa 10.000 lavoratori, con una percentuale molto alta di giovani impegnati nella produzione agricola”, rimarca Battista, chiarendo che “oggetto del divieto sono anche i fiori di canapa con un contenuto di THC inferiore allo 0,2%, che oltre a essere consentiti dalla normativa comunitaria sono privi di qualsivoglia efficacia drogante, come chiarito da una recente sentenza della Corte di Giustizia UE”. “Nelle infiorescenze canapicole – aggiunge il presidente – sono presenti elementi non stupefacenti, quali cannabinoidi e terpeni, che rivestono una notevole rilevanza per i nuovi mercati della bioeconomia, quali produzioni alimentari, nutraceutica, biocosmetica, bioedilizia, bioplastiche e biotessile; senza contare, poi, le innumerevoli e positive ricadute in termini di redditività e multifuzionalità e le favorevoli caratteristiche agronomiche di una pianta resistente, a crescita rapida, ridotto impatto ambientale e bassa esigenza idrica, molto efficace nel fitorisanamento, nella tutela della biodiversità e nel contrasto al consumo di suolo”.


“Parliamo di una coltura che vanta una tradizione secolare nel nostro Paese, il quale fino alla metà del Novecento era il maggior produttore comunitario e il secondo a livello mondiale di canapa, e che al momento conta diverse migliaia di ettari coltivati, con un’estensione che nell’UE è inferiore solo a quella della Francia”, fa notare Battista, ad avviso del quale “il problema è legato a una percezione errata, che ha nel tempo penalizzato lo sviluppo di questa importantissima filiera, assimilandola alla cannabis”. “Invece di trincerarsi dietro un muro ideologico, sarebbe preferibile utilizzare lo stesso approccio innovativo messo giustamente in campo per promuovere le Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA e approfittare del Tavolo di filiera della canapa, insediato nell’ormai lontano 2021, per avviare un confronto che con il coinvolgimento di tutti gli attori in gioco vada a dipanare le incertezze e colmare il vuoto legato all’applicazione della Legge 242/2016 per la promozione del settore”, conclude il presidente della Copagri.

La Pietra: in prossime settimane tavolo filiera su florovivaismo

La Pietra: in prossime settimane tavolo filiera su florovivaismoRoma, 27 giu. (askanews) – “Il ddl florovivaismo è legge ed è un’ottima notizia per tutto il comparto. Con nessun voto contrario anche il Senato ha approvato il disegno di legge delega in materia di florovivaismo, che insieme al ministro Lollobrigida abbiamo fortemente voluto, fin dal giorno del nostro insediamento, per poter dotare il settore di un quadro normativo adeguato e finalmente in grado di supportare al meglio le imprese del settore”. Così il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, commenta l’approvazione in via definitiva da parte del Senato del Ddl sul florovivaismo, annunciando che “ci metteremo subito al lavoro a partire già dalle prossime settimane, nelle quali intendo convocare presso il Masaf il tavolo tecnico di filiera, per sviluppare rapidamente una strategia concreta per il florovivaismo”.


“Ci eravamo prefissati di aggiornare il quadro normativo, dopo un’attesa durata troppi anni – ha aggiunto La Pietra – dare impulso alla ricerca, alla sperimentazione e all’innovazione tecnologica, così da consentire al settore di lavorare in un’ottica di stretta sinergia tra produzione e rispetto dell’ambiente”. Grazie alla legge sul florovivaismo, spiega il sottosegretario, “sarà più semplice capire con chiarezza chi deve fare e cosa, incentiveremo la collaborazione tra Stato e Regioni che, sommate al sostegno globale della filiera anch’essi soggetti centrali nel processo di crescita del comparto, accelereranno la crescita e lo sviluppo del settore. Sono fiducioso che da oggi, chiuso l’iter legislativo, inizieremo un percorso che consentirà al florovivaismo di tornare a occupare un ruolo di assoluto rilievo nel mondo dell’agricoltura italiana, sia sul mercato interno che internazionale”.

Il Senato approva il Ddl sul florovivaismo, ora è legge

Il Senato approva il Ddl sul florovivaismo, ora è leggeRoma, 27 giu. (askanews) – Il Senato ha approvato in via definitiva, con 96 voti favorevoli, nessun contrario e 23 astensioni, il Ddl 1048 di delega al Governo in materia di florovivaismo.


Il provvedimento delega il Governo a creare un quadro normativo organico per la coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione e miglioramento della qualità e dell’uso dei prodotti del settore florovivaistico, che è un comparto cruciale per l’export, contribuendo positivamente all’economia nazionale. Il testo si compone di 5 articoli: l’articolo 1 conferisce al Governo la delega per riordinare la legislazione sul florovivaismo; l’articolo 2 stabilisce i princìpi e i criteri direttivi per l’esercizio della delega; l’articolo 3 descrive il procedimento per l’adozione dei decreti legislativi, prevedendo che i relativi schemi siano trasmessi alla Camera e al Senato per il parere delle Commissioni parlamentari competenti; l’articolo 4 riguarda gli oneri derivanti dall’istituzione di un ufficio per la filiera del florovivaismo presso il Ministero dell’agricoltura; l’articolo 5, infine, prevede una clausola di salvaguardia per le Regioni a statuto speciale e per le Province autonome di Trento e Bolzano.


Al termine della discussione generale, alla quale hanno preso parte i senatori Licheri Sabrina (M5S) e Cantalamessa (LSP), il sottosegretario per l’agricoltura La Pietra ha rassicurato che, nonostante i ventiquattro mesi previsti per l’adozione dei decreti, un tavolo tecnico di filiera sarà convocato già la prossima settimana per sviluppare rapidamente una strategia concreta per il florovivaismo.

Arriva Lilibet, nuova varietà di mela targata Civ e Sanifrutta

Arriva Lilibet, nuova varietà di mela targata Civ e SanifruttaRoma, 27 giu. (askanews) – Arriva in Italia Lilibet, varietà bicolore di mela precoce, che matura cinque giorni prima della Gala e si contraddistingue per il sovracolore rosso brillante e per la polpa particolarmente dolce, croccante e succosa. L’accordo appena siglato tra CIV, il Consorzio Italiano Vivaisti e la società piemontese Sanifrutta, cooperativa agricola con due magazzini a Costigliole Saluzzo e Verzuolo sancisce l’avvio della sperimentazione per successivo sviluppo di un progetto club esclusivo in Italia della varietà di melo Lilibet/CIVM35.


Questa mela ha anche una eccellente shelf life, che garantisce ottime performance di conservazione. “Le sfide attuali della melicoltura riguardano le condizioni ambientali e meteorologiche, legate al cambiamento climatico. Lilibet presenta diverse caratteristiche che la rendono adatta alle sfide dell’agricoltura e trova nelle coltivazioni pedemontane un areale ideale”, spiega Alex Tallone, responsabile ufficio tecnico e sviluppo tecnologico di Sanifrutta. La resistenza alla ticchiolatura mostrata da questa varietà la rende una scelta perfetta per gli agricoltori che mettono la sostenibilità al centro delle loro attività produttive. E la produzione stessa trae un notevole vantaggio dalla facilità di gestione della pianta, che presenta una bassa sensibilità all’alternanza produttiva.

La robiola di Roccaverano festeggia i 45 anni della Dop

La robiola di Roccaverano festeggia i 45 anni della DopRoma, 27 giu. (askanews) – Il 29 e 30 giugno a Roccaverano, nel cuore della Langa Astigiana, torna la Carrettesca, giunta alla sua 23esima edizione, la festa del Consorzio per la Tutela del Formaggio Roccaverano DOP e dei suoi produttori, che quest’anno celebra il quarantacinquesimo compleanno della DOP.


Roccaverano festeggia così le sue due anime, quella dello storico borgo e quella casearia. L’appuntamento con la Carrettesca è tradizionalmente nell’ultimo fine settimana di giugno. Una due giorni ricca di appuntamenti con la mostra mercato dei produttori, ma anche degustazioni guidate, masterclass, concorsi e momenti di discussione e approfondimento. Come da tradizione durante la Carrettesca sarà eletto il Cavaliere del Roccaverano dop, un’onorificenza che quest’anno sarà assegnata a Pietro Carlo Adami, presidente dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi, per essersi distinto nell’impegno per la crescita della qualità del prodotto.


La Carrettesca 2024 aprirà sabato 29 giugno alle 19 con un percorso gastronomico a base di piatti tradizionali cucinati dalle Pro Loco del territorio e con una degustazione guidata di vini a cura del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato abbinati al Prosciutto Crudo di Cuneo DOP e a diverse stagionature di Roccaverano DOP accompagnate dalla Cugnà della ProLoco di Serralunga d’Alba. La giornata di domenica 30 giugno inizierà alle ore 10, con l’inaugurazione della mostra-mercato, a cui prenderanno parte i produttori del Roccaverano DOP e delle altre eccellenze enogastronomiche del territorio, come i prodotti coinvolti nel progetto Rob-In: dal miele allo zafferano, dalle nocciole al vino e molto altro ancora.


Alle 16 avverrà la nomina del Cavaliere del Roccaverano DOP 2024. Alle 17 sarà presentato il Concorso ONAF con la partecipazione della Delegazione ONAF di Asti e dei Maestri Assaggiatori ONAF provenienti da tutta Italia e, a seguire, sarà il momento della premiazione dei due Concorsi: “Il miglior Roccaverano DOP in tavola”, selezionato dalla giuria ONAF, e “Il miglior Roccaverano DOP in fiera” votato dal pubblico partecipante alla Fiera.

Ok del Masaf al Consorzio del fico bianco del Cilento

Ok del Masaf al Consorzio del fico bianco del CilentoRoma, 27 giu. (askanews) – Il Consorzio di tutela del Fico bianco del Cilento Dop è stato ufficialmente riconosciuto dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Il decreto ministeriale è del 12 giugno ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica numero 143 del 20 giugno 2024. È stata accolta, dunque, l’istanza presentata nei mesi scorsi dal Consorzio, la cui sede legale è presso il municipio di Agropoli.


Il Ministero ha riconosciuto la conformità dello statuto consortile alle prescrizioni di legge e pertanto gli ha attribuito le competenze di soggetto unico incaricato dal Masaf allo svolgimento delle funzioni previste per la Dop, cioè promozione, valorizzazione, tutela, vigilanza, informazione del consumatore e cura generale degli interessi del Fico Bianco del Cilento DOP Soddisfazione per l’avvenuto riconoscimento è stata espressa da Manlio De Feo, presidente del Consorzio. “Finalmente il tanto atteso riconoscimento è arrivato. La Dop Fico bianco del Cilento risale al 2006 e in passato fu anche costituito un Consorzio che però non ottenne il riconoscimento del Ministero, ora finalmente possiamo mettere in campo le azioni di valorizzazione e di tutela del prodotto simbolo del Cilento”.


De Feo elenca anche le cose da fare nell’immediato: “innanzitutto bisogna procedere con la certificazione del prodotto. Attualmente quello certificato ammonta a poco più del 10%, per cui bisogna fare attività di informazione presso tutti i produttori cilentani di fico Dottato affinché certifichino la loro produzione e poi aderiscano al Consorzio di tutela”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Antonio Costantino, presidente di Confagricoltura Salerno. “Il Consorzio di tutela è un valore aggiunto, che può e deve essere utilizzato per essere riconosciuti sui mercati nazionali ed esteri ed ottenere così una maggiore remunerazione per i produttori. Ora può cominciare a lavorare per attivare la promozione, la valorizzazione e la tutela del fico bianco, che è il prodotto simbolo del Cilento. Già da subito bisogna associare quanti più produttori è possibile e certificarne le produzioni”.

Agriturismo: in Toscana a giugno/luglio prenotazioni -25%

Agriturismo: in Toscana a giugno/luglio prenotazioni -25%Roma, 27 giu. (askanews) – In diverse zone della Toscana la stagione turistica degli agriturismi sta soffrendo un calo di prenotazioni per giugno e luglio in media del 25%. Ad agosto la situazione sembra leggermente in ripresa. A dirlo è Daniela Maccaferri, presidente di Agriturist Toscana, sezione di Confagricoltura Toscana che si occupa di turismo rurale, facendo il quadro delle prenotazioni per i mesi estivi del turismo in Toscana.


“La caratteristica di quest’anno nei nostri agriturismi è l’aumento dei soggiorni brevi a discapito dei lunghi periodi di permanenza, tipici del mercato estero – dice Maccaferri – mentre la clientela italiana continua a preferire prenotazioni last-minute che rendono impossibile fare previsioni. La situazione comunque è differente da zona a zona. Consultando le varie imprese affiliate Agriturist abbiamo cercato di fare una mappa delle prenotazioni negli agriturismi in Toscana”. “Nell’area della Maremma la stagione nel suo complesso si attesta ad un -30%, le famiglie sono praticamente scomparse e le prenotazioni sono spesso di coppie che compiono soggiorni brevi fino a un massimo di 4 giorni”, spiega Maccaferri.


“Stessa cosa accade nell’area senese – prosegue la presidente – dove per agosto si registra un’impercettibile ripresa, con una folta presenza di turisti americani. Mancano invece i turisti inglesi, che sono soliti frequentare la zona, forse a causa delle regole stringenti per uscire dal paese legate alla Brexit”. “Nelle zone costiere come Livorno e l’Argentario, le imprese affiliate Agriturist dichiarano di avere l’impressione che la stagione vera e propria non sia ancora iniziata – continua la presidente di Agriturist Toscana – Spesso i viaggiatori sono famiglie e clienti abituali, ma si conferma la tendenza dei soggiorni brevi. Inoltre è da notare l’assenza di turisti tedeschi, che ogni anno frequentano la zona”.


“In Versilia e nella zona delle campagne lucchesi invece il dato è in controtendenza, le strutture registrano un aumento intorno al 10-15% sui pernottamenti – prosegue Maccaferri – La tipologia di cliente si divide fra i diversi periodi dell’anno, in estate sono soprattutto famiglie. Il turista in queste zone spesso arriva dalla Germania e dal nord Europa, e possiamo notare anche qua una forte ripresa del turismo americano. Il turismo in queste zone è spesso legato alle degustazioni di olio e di vino nelle aziende di produzione, che soprattutto quest’anno sembrano avere un vero e proprio boom di prenotazioni”. “Infine anche nella zona del Chianti e nel Chianti classico le prenotazioni sembrano seguire un andamento piuttosto positivo – conclude la presidente di Agriturist Toscana – Questo perché nelle strutture esistono molti clienti abituali che garantiscono una base di prenotazioni di anno in anno, per quanto riguarda le richieste ex novo invece i dati non sono molto incoraggianti. Numeri interessanti arrivano dal settore delle “experience” che però non garantiscono il pernottamento”.

Confagri: rammarico per mancato accordo in Ue su Ngt

Confagri: rammarico per mancato accordo in Ue su NgtRoma, 27 giu. (askanews) – Gli ambasciatori delle rappresentanze permanenti degli Stati membri presso l’Unione Europea (COREPER I) non sono riusciti a trovare un accordo per il mandato negoziale sulla proposta della Commissione europea relativa alle Nuove Tecniche Genomiche (NGT – New Genomic Techniques).


In una nota Confagricoltura “si rammarica di questo ennesimo fallimento istituzionale per un settore che garantisce l’unica autonomia strategica dell’Unione Europea, quella alimentare, nonostante le numerose difficoltà che continuano a bersagliare il settore primario”. Eventi climatici avversi, fitopatie e una crescente domanda da parte dei consumatori “sono sfide che possono essere affrontate grazie all’innovazione e alla ricerca scientifica, come dimostrato da Paesi terzi che già ampiamente adoperano le Nuove Tecniche Genomiche in agricoltura”, sottolinea la confederazione agricola. “L’Italia, grazie al contributo di Confagricoltura, si è dimostrata all’avanguardia approvando la sperimentazione in campo già l’anno scorso, in attesa di una legislazione europea più completa in materia di commercializzazione, che tarda ad arrivare per questioni, a nostro avviso, ampiamente superabili”, ha commentato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.


“Il nostro auspicio – conclude Giansanti – è che la prossima Presidenza del Consiglio europeo possa giungere a una posizione comune per concludere quanto prima l’iter legislativo di questo dossier fondamentale per l’agricoltura, italiana ed europea, del futuro”.

Cogeca: coop agricole fondamentali per cereali e sementi

Cogeca: coop agricole fondamentali per cereali e sementiRoma, 27 giu. (askanews) – Le cooperative agricole svolgono un ruolo fondamentale in tutte le questioni commerciali relative a cereali e sementi, trasporto, logistica e stoccaggio per facilitare i flussi commerciali in tutta Europa. E’ quanto emerso durante il primo Business Forum per il 2024 organizzato dalla Cogeca dal titolo “Come possono le cooperative agricole garantire la solidità nei settori dei cereali e delle sementi?”. L’evento, tenutosi a Bruxelles, ha riunito leader del settore ed esperti di cooperative agricole per evidenziare il ruolo chiave che le cooperative agricole devono svolgere nel garantire il successo di questi settori.


Aprendo l’evento, Christian Høegh-Andersen, vicepresidente della Cogeca e coordinatore del Business Forum, ha affermato che “le cooperative agricole sostengono l’agricoltura europea in aspetti chiave come garantire pratiche commerciali eque, trasporti e logistica, fornire agli agricoltori prodotti essenziali, creare posti di lavoro e stimolando ulteriormente l’attività economica, senza dimenticare le esternalità ambientali e sociali positive create dalle nostre imprese”. L’evento ha evidenziato come le cooperative di tutta Europa utilizzano diversi strumenti di gestione del rischio per supportare i propri soci e le proprie attività. In Romania, gli agricoltori possono detrarre fino al 70% dei costi assicurativi e sono in corso sforzi per reindirizzare i pagamenti diretti verso un sistema di gestione del rischio. La Spagna garantisce la stabilità dei prezzi cronometrando la vendita delle materie prime agli allevatori. In Danimarca, l’analisi del mercato locale fornisce raccomandazioni per le cooperative, mentre in Germania c’è una richiesta di prodotti pronti per il mercato e consigli sensati sui rischi climatici dovuti a condizioni variabili come la scarsità d’acqua.


La cooperazione lungo tutta la catena alimentare rimane vitale per la crescita sostenibile e la stabilità. Lennart Nilsson, presidente della Cogeca, ha detto: “mostrando le migliori pratiche per affrontare le attuali sfide legate ai mangimi, abbiamo condiviso informazioni e competenze vitali che ci aiuteranno a superare gli ostacoli che affrontiamo. Nel complesso, questo evento ha evidenziato il modello agricolo-cooperativo come motore chiave nella creazione di opportunità per settori dei cereali e delle sementi più equi, più competitivi e più sicuri”.