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Ipla e Regione Piemonte insieme per sviluppo rurale territorio

Ipla e Regione Piemonte insieme per sviluppo rurale territorioRoma, 13 dic. (askanews) – Siglata convenzione tra l’Assessorato regionale all’Agricoltura e Ipla, l’Istituto per le piante da legno e l’ambiente, per un supporto a favore dello sviluppo rurale del Piemonte. La Regione potrà avvalersi delle competenze tecniche e scientifiche di Ipla a supporto delle attività istruttorie relative ai bandi del Complemento di sviluppo rurale 2023 e delle domande di pagamento del precedente sviluppo rurale 2014 -2022.

Inoltre, Ipla sarà di aiuto nelle attività di accertamento e valutazione dei danni causati da avversità e calamità naturali all’agricoltura e dei danni causati dalla fauna selvatica alle aziende. La convenzione è stata sottoscritta ieri nel Palazzo della Regione a Torino dal direttore dell’Assessorato all’Agricoltura Paolo Balocco e dall’amministratore unico di Ipla, Andrea Morando. L’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Marco Protopapa, ha spiegato che la collaborazione “favorisce lo svolgimento dei procedimenti amministrativi legati ai bandi dello sviluppo rurale del Piemonte, così la Regione si avvale delle elevate competenze e dell’esperienza multidisciplinare di Ipla, utili anche nell’ambito dello sviluppo dell’agricoltura sostenibile e della salvaguardia e gestione del territorio rurale”.

Federpesca: settore fondamentale per autonomia strategica Paese

Federpesca: settore fondamentale per autonomia strategica PaeseRoma, 13 dic. (askanews) – “I dati della pesca raccontano di un settore in grande sofferenza ma che rappresenta un asset strategico per la sovranità alimentare del Paese”: lo ha detto la direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, all’evento “Oltre l’orizzonte: prospettive e sfide di una nuova politica industriale per il mare” organizzato presso la sede di Confindustria.

“Per garantire un futuro a questo settore è però fondamentale abbandonare la dicotomia tra competitiva e sostenibilità che ha rappresentato un paradosso, frenando la crescita e riducendo enormemente la flotta italiana negli ultimi 15 anni. Una tendenza – spiega Biondo – che dovrebbe essere invertita per soddisfare i fabbisogni alimentari degli italiani e rendere il settore più attrattivo per i giovani, ma che anche nell’attuale programmazione europea viene invece ulteriormente mortificata”. “Nonostante questo, Federpesca ha lavorato in questi anni ad una proposta di rinnovo della flotta dal punto di vista tecnico e finanziario, nell’ottica di garantire imbarcazioni più sostenibili, digitali, sicure e per questo più competitive e in grado di contribuire a far crescere l’economia del Mare del Paese”, ha concluso la direttrice di Federpesca.

Salvi (Fruitimprese): preoccupa crisi prodotti simbolo Italia

Salvi (Fruitimprese): preoccupa crisi prodotti simbolo ItaliaRoma, 13 dic. (askanews) – Operatori della filiera dell’ortofrutta preoccupati per la crisi di prodotti da sempre testimonial del Made in Italy ortofrutticolo, come le pere e le pesche, che stanno soffrendo più di altri i cambiamenti climatici. Lo sottolinea in una nota il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi, secondo cui gli agricoltori “hanno bisogno di supporto, altrimenti continueranno ad abbandonare queste colture. La politica non sembra raccogliere questa richiesta di aiuto – prosegue – la recente decisione del Masaf di ridurre dal 70 al 40% il contributo per le polizze assicurative agevolate è purtroppo in totale controtendenza”.

“Nei prossimi mesi – dice Salvi – ci aspettano i verdetti finali sulle proposte di regolamento per i fitofarmaci e gli imballaggi; i primi passi nella giusta direzione sono stati compiuti, ora serve uno sforzo finale. Occorre accantonare le ideologie e mettere al centro il futuro dell’agricoltura. Le TEA/NGT potrebbero rappresentare un valido strumento di rilancio, ma, a quanto pare, anche su questo argomento a Bruxelles e Strasburgo non si riesce a trovare una linea comune”, continua Salvi. Per quanto riguarda l’export, “l’apertura del mercato cinese alle pere è una buona notizia, ma al nostro Paese serve molto di più, dobbiamo arrivare su nuovi mercati come quelli del sud est asiatico e quello del Messico; ma soprattutto non dobbiamo permettere la chiusura di quelli disponibili come quello australiano per i kiwi, quello brasiliano, che è chiuso da 10 anni alle susine e ultimamente quello indonesiano, dove dal 2024 sarà obbligatoria la certificazione di prodotto Halal che rappresenta un costo insostenibile per le nostre aziende”, conclude Salvi.

Ortofrutta, in primi 3 mesi 2023 export +5,4% a 4 miliardi

Ortofrutta, in primi 3 mesi 2023 export +5,4% a 4 miliardiRoma, 13 dic. (askanews) – Esportazioni di ortofrutta fresca in crescita nei primi nove mesi dell’anno con un +5,4% rispetto allo stesso periodo del 2022, anche se sono in discesa del 2,2% in quantità. Continua però a peggiorare il saldo commerciale ortofrutticolo nei primi 3 trimestri del 2023, che registra solamente 141 mln di euro di surplus (-51,6% rispetto al dato del 2022). Male anche il saldo in volume con l’import che supera l’export di 425.753 tonnellate. Sono i dati di Fruitimprese, da cui “risultano lampanti le motivazioni di questo stato di cose, causato principalmente dalla debàcle della frutta fresca, le cui esportazioni in quantità sono in calo del 7,6% a causa della crisi produttiva dei prodotti estivi falcidiati dalle gelate, dalle alluvioni e dall’attacco delle fitopatie”.

A parte la frutta secca, il cui export soffre contemporaneamente della scarsità di prodotto a disposizione e del calo dei consumi, sono ottimi i dati degli agrumi che segnano un +8,7% in volume e +20% in valore. Bene anche tuberi, ortaggi e legumi con esportazioni in quantità in crescita del 7,5% e del 19,4% in valore. Bene anche l’export di frutta tropicale, a dimostrazione delle ottime performance del nostro Paese come hub per la distribuzione dell’ortofrutta proveniente da tutto il mondo. Per quanto riguarda le importazioni i numeri sono in crescita, +6,9% in volume e +10,2% in valore. Continua la scalata degli ortaggi che superano abbondantemente il miliardo di valore importato nei primi 9 mesi dell’anno con +22,1% rispetto al 2022. Calano i volumi degli agrumi -8,3%. Salgono le importazioni di frutta fresca dell’8,7% in quantità e del 12,9% in valore, a conferma degli spazi commerciali creatisi nel nostro Paese per la mancanza di frutta estiva nazionale.

Parlando dei prodotti campioni dell’export italiano, scendono leggermente i volumi esportati di mele che comunque segnano un +4,94% in valore, bene i kiwi che confermano il trend in crescita dei mesi precedenti con un ottimo +11,08% in quantità e un +6,47% in valore. Molto bene l’export degli agrumi con le arance che segnano addirittura un +25,47% in valore rispetto allo stesso periodo del 2022 ed i limoni che salgono circa del 10% in tutti e due gli indicatori. Per quanto riguarda i prodotti importati, le banane crescono del 13,18%, mercato costante per l’ananas che conferma i dati del 2022, da segnalare l’exploit del valore degli avocado che aumenta del 18,82%.

Confagricoltura: click day, bene sforzo Governo ma timori quote

Confagricoltura: click day, bene sforzo Governo ma timori quoteRoma, 12 dic. (askanews) – All’assemblea invernale di Confagricoltura, tenutasi oggi a Roma, si è parlato anche di click day. La Confagricoltura ha apprezzato l’intervento del Governo che consente di programmare, in una prospettiva triennale, le necessità di manodopera stagionale, e ha anche aumentato le quote d’ingresso per i lavoratori stranieri (82.550), in particolare di quelle riservate alle associazioni agricole (40.000).

La Confederazione, inoltre, plaude allo sforzo organizzativo delle proprie strutture territoriali che, oltre a caricare sul portale del Ministero dell’Interno le numerose istanze per conto delle aziende agricole associate, hanno espletato l’iter di controlli preventivi, come richiesto dalle nuove norme di semplificazione, sollevando gli ispettorati territoriali da questo onere. Anche se le quote sono aumentate, resta il timore, a causa della cronica carenza di manodopera in agricoltura, che ancora una volta il numero delle domande possa superare le quote messe a disposizione. Persiste, inoltre, spiega Confagricoltura, la preoccupazione per i tempi di completamento delle procedure, alla luce di quanto avvenuto in occasione del precedente click day che ha visto un grave ritardo nel rilascio dei visti di ingresso agli stranieri provenienti da alcuni Paesi (Nord Africa, India e Pakistan), precludendo in alcuni casi l’instaurazione del rapporto lavorativo.

Un terzo della manodopera in agricoltura è di nazionalità straniera, con una crescita elevata di quella extracomunitaria, che rappresenta circa il 70%. Tra i Paesi di provenienza – rimarca Confagricoltura – predomina l’Africa, in particolare Marocco, Tunisia, Senegal, Nigeria e Mali. Rilevante anche la quota di manodopera non comunitaria proveniente dell’Est Europa, in particolare Albania e Macedonia, e dall’Asia: India e Pakistan.

Il Distretto agroalimentare Valtellina sponsor di Milano-Cortina 2026

Il Distretto agroalimentare Valtellina sponsor di Milano-Cortina 2026Milano, 12 dic. (askanews) – La Fondazione Milano Cortina 2026 e Valtellina taste of emotion, il distretto agroalimentare di qualità della Valtellina, hanno annunciato l’avvio di una collaborazione in vista dei Giochi olimpici del 2026. L’accordo che vede il distretto in campo con ruolo di sponsor della manifestazione sportiva, permetterà al territorio della Valtellina di farsi conoscere a un pubblico internazionale, grazie al connubio con l’evento sportivo più importante al mondo.

Con l’ingresso del marchio Valtellina in veste di official supporter nella squadra di Milano Cortina 2026, i territori circondati dalle Alpi Retiche e Orobie si preparano a diventare protagonisti in un contesto internazionale. La partnership offre un’occasione per far conoscere e valorizzare l’agroalimentare valtellinese, una cultura centenaria unita a una solida tradizione locale e a un territorio montano dedito all’agricoltura. Valtellina taste of emotion rappresenta nove denominazioni Dop e Igp, per un valore di 300 milioni di euro (+3,63% sul 2022): parliamo della Bresaola della Valtellina Igp, dei prodotti Dop Bitto e Valtellina Casera, del Valtellina Superiore Docg, dello Sforzato di Valtellina Docg, del Rosso di Valtellina Doc e degli Igt Alpi Retiche, della mela di Valtellina Igp e dei Pizzoccheri della Valtellina Igp. Importanti sono anche le ricadute in termini di indotto, con oltre 5.200 occupati nei nove comparti tradizionali. “Con grande entusiasmo diamo il benvenuto a Valtellina Taste of Emotion – ha commentato l’amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina 2026 Andrea Varnier – Il Distretto agroalimentare valtellinese rappresenta la profonda tradizione di un luogo chiave dei prossimi Giochi Invernali, il cui ingresso conferma il solido rapporto che abbiamo con i territori che ospiteranno le discipline Olimpiche e Paralimpiche Invernali nel 2026”. “Considerata la loro portata internazionale, le Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 rappresentano un’opportunità unica di crescita e visibilità per la Valtellina – ha dichiarato Claudio Palladi, presidente del Daq – Da parte nostra c’è la volontà di cogliere questo riflettore acceso sul nostro territorio presentandoci in maniera integrata come sistema territoriale e sfruttando sinergicamente l’enogastronomia insieme agli altri elementi che rendono celebre questa zona, per valorizzare le nostre eccellenze attraverso un pacchetto unico che è proprio la Valtellina. L’obiettivo è costruire una rete tra gli attori del territorio nei prossimi due anni per offrire ai visitatori, anche internazionali, che seguiranno le Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali del 2026, un’esperienza indimenticabile”.

Le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 si svolgeranno rispettivamente dal 6 al 22 febbraio 2026 e dal 6 al 15 marzo 2026 e coinvolgeranno i territori di Lombardia e Veneto e le Province autonome di Trento e Bolzano, coprendo un’area di oltre 22.000 chilometri quadrati.

Agrifish: semplificare e agevolare modifiche piani strategici Pac

Agrifish: semplificare e agevolare modifiche piani strategici PacRoma, 12 dic. (askanews) – Stabilità e prevedibilità per gli agricoltori, sottolineando l’importanza della semplificazione e di agevolare il processo di modifica dei piani strategici della Pac. E’ quanto hanno rimarcato oggi i ministri nel corso della riunione dell’Agrifish, durante la quale si è proceduto a uno scambio di opinioni sui piani strategici e discusso le sfide relative alla loro attuazione.

Con l’avvicinarsi della fine del primo anno di attuazione della nuova politica agricola comune (PAC), inizia quindi il tempo dei bilanci sui piani strategici, che costituiscono lo strumento principale per realizzare gli obiettivi della PAC tra il 2023 e il 2027. Elaborati dagli Stati membri e approvati dalla Commissione, i piani sostengono l’agricoltura e le zone rurali con una spesa pubblica totale di 307 miliardi di euro attraverso il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) (compreso il cofinanziamento nazionale). Inoltre, i piani strategici contribuiscono agli impegni ambientali e climatici dell’UE e svolgono un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi delle strategie “dal produttore al consumatore” e della biodiversità. Oltre ad avere concordato concordato le possibilità di pesca nell’Atlantico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo e nel Mar Nero per il 2024, i ministri hanno discusso anche la questione delle nuove tecniche genomiche (Tea). Il Consiglio ha preso atto dei buoni progressi compiuti durante la presidenza spagnola sulla proposta di regolamento sulle piante ottenute mediante alcune nuove tecniche genomiche e sui loro alimenti e mangimi.

La proposta di regolamento mira a consentire al settore agroalimentare dell’UE di contribuire agli obiettivi di innovazione e sostenibilità del Green Deal europeo e alle strategie “dal produttore al consumatore” e alle strategie sulla biodiversità, migliorando al contempo la competitività del settore. Inoltre, le norme proposte garantiscono un elevato livello di protezione della salute umana, animale e ambientale. Infine, il Consiglio ha tenuto un dibattito politico incentrato sui principali fattori che incidono sulla redditività dell’agricoltura nell’UE e sul reddito degli agricoltori europe alla luce degli attuali sviluppi geopolitici, compresa la guerra di aggressione in corso da parte della Russia contro l’Ucraina, e la situazione in Medio Oriente. Di conseguenza, il Consiglio ha fornito orientamenti politici su come affrontare le sfide che il settore agricolo dell’UE si trova attualmente ad affrontare in modo tempestivo ed efficace attraverso la PAC.

Infine, per quanto riguarda l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, la presidenza ha presentato una relazione sulla proposta della Commissione, adottata il 22 giugno 2022, che fa parte di un pacchetto di misure per ridurre l’impronta ambientale dei sistemi alimentari dell’UE. Le principali misure proposte includono: obiettivi giuridicamente vincolanti a livello dell’UE per ridurre del 50% l’uso e il rischio derivante dai pesticidi chimici, nonché l’uso di pesticidi più pericolosi entro il 2030, nuove misure di controllo dei parassiti rispettose dell’ambiente e il divieto di pesticidi in aree sensibili.

Ortofrutta resistente, al via 14 progetti per la filiera del futuro

Ortofrutta resistente, al via 14 progetti per la filiera del futuroRoma, 12 dic. (askanews) – Investimenti per oltre 10 milioni di euro dal 2024 al 2029 e 14 progetti in partenza per difendere il futuro della frutta e della verdura nazionale. Apo Conerpo, principale organizzazione dei produttori ortofrutticola in Europa, e F.In.A.F., la più grande associazione di organizzazioni di Op transnazionale nel panorama europeo lanciano un piano pluriennale di sostegno alla ricerca scientifica.

L’investimento in ricerca scientifica abbraccia il miglioramento varietale, la lotta al cambiamento climatico, la difesa delle produzioni, l’innovazione nel post-raccolta e la formazione di nuovi specialisti. Un milione di euro per il 2024, che va ad aggiungersi agli altri investimenti in corso e che incrementerà anno dopo anno per arrivare a un investimento totale di oltre dieci milioni entro il 2029: una cifra consistente, suddivisa fra 14 progetti, che finanzierà oltre 35.000 ore di lavoro all’anno di tecnici e ricercatori di numerosi enti di ricerca e atenei universitari in tutto il Paese. “Negli ultimi anni il mondo ortofrutticolo ha registrato cali di produzione in tutte le specie coltivate, con punte anche dell’80% in alcuni casi – spiega Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo – Gelate, siccità, grandine, fenomeni alluvionali: il cambiamento climatico ha colpito il nostro settore e ha portato in eredità vecchi e nuovi antagonisti come la cimice asiatica, la batteriosi del kiwi, la maculatura bruna del pero e l’alternaria. A queste problematiche di campo si sono poi associate diverse criticità lungo la filiera: mancanza di manodopera, inflazione alle stelle che ha contratto i consumi, crisi internazionali con impennate nei costi energetici e logistici. Ci servono nuove varietà che resistano al cambiamento climatico, nuove tecniche di produzione, nuovi sistemi di controllo e difesa”.

Assemblea Confagricoltura a Roma: agricoltura settore strategico

Assemblea Confagricoltura a Roma: agricoltura settore strategicoRoma, 12 dic. (askanews) – “Si chiude un anno che deve farci riflettere: cambiamenti climatici e conflitti ci fanno capire che l’agricoltura è un settore strategico e che, come Italia, dobbiamo raggiungere il 100% della capacità produttiva”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti all’assemblea invernale, che ha visto la partecipazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dei ministri Antonio Tajani, Matteo Salvini, Francesco Lollobrigida e, con contributi video, della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e del ministro Adolfo Urso.

Il nuovo modello agricolo di cui il Paese ha bisogno passa attraverso investimenti e riforme. Un appello che il ministro Lollobrigida ha accolto annunciando, tra l’altro, interventi immediati a sostegno delle polizze assicurative e una riforma generale del sistema per consentire alle imprese di affrontare le emergenze climatiche e le epizoozie. Una riforma che punterà su un nuovo approccio alla gestione del rischio da parte di tutto il settore. Dall’Auditorium Parco della Musica di Roma arriva l’unanime convinzione dell’agricoltura quale leva fondamentale dello sviluppo economico e sociale del Paese. Un concetto evidenziato anche dal Presidente Mattarella nel suo discorso alla platea degli imprenditori. “L’Italia – ha affermato – può giocare d’iniziativa a tutto campo in una stagione che vede insieme alimentazione, tutela dell’eco-sistema, governo del territorio e valorizzazione dei beni ambientali. È necessario rendere tutti consapevoli di quanto centrale sia oggi l’agricoltura”.

Lo dimostrano i dati: oltre 60 miliardi di euro di export per il Made in Italy agroalimentare con un trend in crescita; quasi 1,4 milioni di addetti; una filiera che rappresenta il 16% del Prodotto Interno Lordo nazionale. Non solo cibo. L’agricoltura concorre anche per quasi il 10% alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. “La sicurezza alimentare deve essere uno dei temi prioritari della presidenza italiana del G7 – ha commentato Giansanti – Così come occorre ripensare la Politica Agricola Comune a fronte dell’ingresso di nuovi Paesi nella UE dopo un adeguato periodo transitorio”.

“Tra meno di un anno si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. A seguire si insedierà una nuova Commissione. Tra i primi impegni che dovrà affrontare l’Esecutivo UE – ha spiegato – spiccano proprio le proposte sul bilancio pluriennale dopo il 2027 e una nuova riforma della Pac”. “Come imprenditori siamo consapevoli che operiamo al centro di un sistema di valori più ampio di quello economico. Per questo, continueremo ad impegnarci al massimo all’interno delle nostre imprese per contribuire al progresso dell’Italia e dell’Europa”, ha concluso Giansanti.

Salame di Varzi, in primi nove mesi 2023 produzione +7,5%

Salame di Varzi, in primi nove mesi 2023 produzione +7,5%Roma, 12 dic. (askanews) – Con 482.004 Kg di prodotto certificato nei primi 9 mesi del 2023, rispetto ai 448.327 Kg del periodo corrispondente nel 2022, il Salame di Varzi registra un aumento del 7,5%. Dato confermato anche dal numero di salami certificati che passa dai 472.905 dei primi 9 mesi del 2022 ai 503.561 nel 2023 con un incremento del 6,5%.

In flessione invece, il formato dell’affettato in vaschetta che, con 271.073 confezioni di prodotto contro le 316.509 dell’anno scorso registra una contrazione del 14%, in linea con l’andamento in calo di questo formato all’interno del comparto della salumeria italiana. Il presidente del Consorzio di Tutela del Salame di Varzi, Fabio Bergonzi, spiega: “siamo estremamente orgogliosi della continua crescita del Salame di Varzi che, in controtendenza con l’andamento negativo della produzione e vendita della maggior parte della salumeria italiana, registra un incremento del 7,5%”.

Per quello che riguarda, invece, il calo dell’affettato “il formato in vaschetta registra una contrazione – precisa Bergonzi – dovuta al fatto che con l’aumento dei prezzi e dell’inflazione, il prezzo/Kg del prodotto risulta molto più conveniente nel formato intero che nella vaschetta. Inoltre, passata l’emergenza pandemica, è venuta anche meno l’esigenza di fare grandi scorte del prodotto in questo formato”. “Si tratta, quindi – conclude – di una battuta d’arresto non preoccupante perché siamo comunque a livelli superiori al pre-Covid: 271mila confezioni nel 2023 contro le 168mila del 2019”.