Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Confagri: bene Masaf su gestione rischi agricoli ma aprire tavolo

Confagri: bene Masaf su gestione rischi agricoli ma aprire tavoloRoma, 22 feb. (askanews) – Confagricoltura accoglie “con favore” le integrazioni alle risorse allocate dal Masaf per la gestione del rischio in agricoltura, sottolineando l’importanza di sostenere concretamente gli agricoltori, ma chiede anche “l’apertura di un tavolo di lavoro”.


Il recente intervento prevede un ulteriore stanziamento di 100 milioni di euro, in aggiunta alla campagna 2023, e di ulteriori 130 milioni di euro, sulla dotazione prevista per il 2022. Il Ministero ha annunciato la prossima trasmissione del Piano per la Gestione del Rischio in Agricoltura 2024 alla Conferenza Stato-Regioni, includendo misure di semplificazione del sistema. In una nota Confagricoltura spiega di registrare “positivamente ogni passo verso lo snellimento delle procedure e la messa a disposizione di strumenti di stabilizzazione del reddito degli agricoltori” tuttavia, chiede anche “l’apertura di un tavolo di lavoro per la definizione del programma e per approfondimenti condivisi finalizzati alla revisione degli strumenti di gestione del rischio, con l’obiettivo di fronteggiare al meglio gli eventi catastrofali”.

Il Campo de Calatrava spagnolo entra nel registro delle Dop

Il Campo de Calatrava spagnolo entra nel registro delle DopRoma, 22 feb. (askanews) – La Commissione europea ha iscritto oggi i vini “Campo de Calatrava”, originari della Spagna, nel registro delle denominazioni di origine protetta (DOP). Il vino Campo de Calatrava DOP comprende le tipologie bianco, rosato, rosso, spumante bianco, spumante rosato, vino da uve stramature.


La zona di produzione del Campo de Calatrava DOP comprende alcuni comuni della provincia di Ciudad Real, in Spagna e si trova all’estremità sud-orientale del massiccio iberico, nella subregione del Mediterraneo occidentale, vicino alla periferia dei Monti Betici, la principale area che ha recentemente registrato attività vulcanica nella penisola iberica. I vini di “Campo de Calatrava” presentano un’ampia gamma di aromi, favoriti dalla ricca tipologia dei suoli e dall’influenza dell’origine vulcanica della regione. Le condizioni ottimali di viticoltura della zona, grazie all’elevata struttura pietrosa e argillosa, permettono di ottenere vini equilibrati, strutturati e freschi.

Vino, Amorim Cork Italia chiude 2023 con 77 mln di fatturato, +2,5%

Vino, Amorim Cork Italia chiude 2023 con 77 mln di fatturato, +2,5%Milano, 22 feb. (askanews) – Amorim Cork Italia ha chiuso il 2023 con 77 milioni di euro di fatturato facendo segnare un +2,5% rispetto all’anno precedente. Lo ha reso noto la stessa azienda leader nella produzione e vendita di tappi in sughero, spiegando di aver venduto nel 2023 circa 633 milioni di tappi in sughero a 3.700 Cantine.


“Nel 2023 il canale Horeca ha avuto un ruolo primario, anche grazie al boom del turismo, ma non ha compensato il calo dei volumi di settore, che per molte aziende sono risultati di doppia cifra” ha spiegato l’Ad, Carlos Veloso dos Santos, sottolineando di “guardare al futuro con fiducia, con l’obiettivo di mercato nel 2024 di 700 milioni di tappi”. Amorim Cork Italia si appresta a festeggiare i 25 anni della sua presenza nel nostro Paese, investendo in un ampliamento della sede operativa che, dai 3.600 mq iniziali arriverà a 8.000 mq, “con una previsione di aumento della capacità produttiva del 50% a fine 2024”. Tra le iniziative messe in campo, la possibilità esclusiva di certificare i crediti di CO2 dei propri tappi. “Un nuovo traguardo per la sostenibilità è stata infatti la revisione del disciplinare ‘VIVA’ (Programma del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che dal 2011 promuove la sostenibilità del comparto vitivinicolo italiano) che prevede l’uso dei fattori di emissione carbonica calcolata dai produttori di packaging al posto dei dati standard, migliorando le prestazioni climatiche delle bottiglie di vino” ha evidenziato la filiale italiana del Gruppo con sede a Conegliano (Treviso), aggiungendo che in pratica significa che l’azienda “può rendicontare il bilancio di CO2 a chi sceglie le sue chiusure in sughero, la cui carbon footprint viene rilevata per l’intera filiera”. L’azienda prosegue inoltre con la promozione di “Suber”, il progetto di recupero e valorizzazione della granina di tappi di sughero usati che diventano arredamento e accessori di design, “quest’anno più che mai pensati per il mondo del vino”.


Il Gruppo Amorim è la prima azienda al mondo nella produzione di tappi in sughero, in grado di coprire da sola nel 202 il 45% del mercato mondiale di questo comparto e il 28% del mercato globale di chiusure per vino. Conta un totale di 56 filiali di cui 22 distribuite nei principali Paesi produttori di vino, ed esporta in più di 100 Paesi e ha le sue aziende in 28 Paesi nei cinque continenti. La sua filiale italiana si è confermata nel 2023 azienda leader del mercato del Paese.

Ue vince sfida conformità a Wto su olive in controversia con Usa

Ue vince sfida conformità a Wto su olive in controversia con UsaRoma, 22 feb. (askanews) – L’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) ha confermato oggi che l’UE ha contestato a ragione agli Stati Uniti il mancato rispetto di una decisione relativa alle olive mature provenienti dalla Spagna. La relazione del gruppo di esperti del Wto, presentata oggi, “illustra ancora una volta una chiara e completa vittoria per l’UE”, si legge in una nota della Commissione e conferma che la normativa statunitense in base alla quale erano stati istituiti dazi compensativi sulle olive mature spagnole, è incompatibile con le regole del Wto.


Nel 2017, prima dell’istituzione dei dazi, la Spagna era il maggiore esportatore di olive mature negli Stati Uniti, con importazioni per un valore di 67 milioni di dollari che rappresentavano il 76% delle importazioni statunitensi di olive mature. Nel 2022 le esportazioni della Spagna verso gli Stati Uniti ammontavano a soli 20 milioni di dollari, vale a dire solo il 26% delle importazioni statunitensi. Ora entrambe le parti possono chiedere l’adozione, da parte dell’organo di conciliazione del Wto (Dsb), della relazione del gruppo di esperti per la verifica della conformità in occasione della prossima riunione del Dsb che si terrà almeno 20 giorni dopo la pubblicazione della relazione sulla conformità. Se adottata, la relazione diventerà vincolante per l’UE e gli Stati Uniti e questi ultimi dovranno adottare misure immediate per attuare la decisione ed eliminare i dazi.


“Gli Stati Uniti non hanno attuato pienamente le raccomandazioni del panel originario, in violazione delle regole dell’OMC – ha commentato Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo responsabile per il Commercio – Nel frattempo, i produttori di olive spagnoli si trovano ad affrontare una situazione difficile e le importazioni dalla Spagna rischiano di essere escluse dal mercato statunitense. Esortiamo pertanto gli Stati Uniti a ripristinare rapidamente la conformità e dare sollievo al settore delle olive spagnolo, illegalmente colpito dai dazi antisovvenzioni statunitensi dal 2018”. Il 1º agosto 2018 il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha istituito dazi antisovvenzioni e antidumping combinati, che variavano dal 30% al 44% in funzione dell’impresa interessata, sulle importazioni di olive mature spagnole. L’UE ha ritenuto ingiustificate le misure statunitensi e le ha contestate in sede di OMC.


Il 19 novembre 2021 un panel dell’OMC si è pronunciato a favore dell’UE, concludendo che i dazi antisovvenzioni applicati dagli Stati Uniti violavano le regole dell’OMC. Il 14 luglio 2023 l’UE ha notificato agli Stati Uniti e all’OMC la richiesta di istituire un gruppo di esperti per la verifica della conformità, incaricato di pronunciarsi sulle misure adottate dal dipartimento del Commercio degli Stati Uniti in attuazione di una delle tre conclusioni del gruppo di esperti, vale a dire l’incoerenza con le regole dell’OMC della legislazione statunitense sul trasferimento ai trasformatori di prodotti agricoli dei vantaggi conferiti ai produttori.

Regione Toscana apre tavolo per emergenze settore agricolo

Regione Toscana apre tavolo per emergenze settore agricoloRoma, 22 feb. (askanews) – “La nostra richiesta di aprire con urgenza un tavolo sull’agricoltura toscana è stata accolta e siamo stati già convocati dalla vicepresidente della Regione Toscana e assessore all’agricoltura Stefania Saccardi”. Ad annunciare l’apertura di un tavolo per le emergenze del settore agricolo in Regione Toscana è il direttore di Cia Toscana Giordano Pascucci, che parteciperà ad una prima riunione operativa con la vicepresidente Saccardi, come richiesto dalla stessa Cia nell’incontro di lunedì scorso con il presidente Eugenio Giani e la vicepresidente Stefania Saccardi.


Ieri, invece, una delegazione di Cia Toscana ha incontrato il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo. “La possibilità di dare concretezza ad un Pacchetto Agricoltura che possa dare risposte concrete agli agricoltori – spiega Cia Toscacna – è quanto mai una necessità per sostenere il reddito delle aziende agricole toscane, dare valore alla filiera, alleggerire il peso della burocrazia e risolvere, attraverso atti concreti, delle vere e proprie emergenze che vanno avanti da troppo tempo, come la gestione dell’acqua e la presenza di ungulati e animali selvatici”.

La ciliegia Sweet Aryana made in Italy arriva anche in Asia

La ciliegia Sweet Aryana made in Italy arriva anche in AsiaRoma, 22 feb. (askanews) – La ciliegia Sweet Aryana, 100% italiana e nata dalla ricerca portata avanti dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari – DISTAL dell’Università di Bologna, sbarca sul mercato asiatico dopo diversi anni di test e investimenti produttivi. Dolce, croccante e dalle qualità organolettiche eccezionali, è stata lanciata sul mercato asiatico da Ana Chile, azienda cilena leader nella gestione globalizzata delle varietà di frutta.


Dopo essere diventata nel 2019 licenziataria esclusiva in Cile, Argentina e Perù, l’azienda cilena si è concentrata sulla ciliegia Sweet Aryana PA1UNIBO* raggiungendo, nel 2023, 2,4 milioni di piante vendute a produttori locali, arrivando complessivamente a più di 2.200 ettari in territorio cileno. L’ultima stagione produttiva in Cile è stata complessa per tutte le varietà di ciliegie, a causa di problemi climatici ma, nonostante le condizioni metereologiche avverse, nel 2023, dal Cile sono state esportate in Cina più di 63.700 chili di questa varietà, un quantitativo minore del previsto, ma tuttavia superiore del 94% rispetto al volume esportato l’anno precedente e abbastanza consistente da permettere di osservare il comportamento della varietà all’arrivo in Asia. Il quantitativo importante di piante vendute in Cile ad oggi e il debutto commerciale sul mercato cinese nel 2023 sono il risultato di un percorso lungo, che sottolinea il potenziale dell’attività di miglioramento sui fruttiferi dell’Università di Bologna.


In particolare, il miglioramento genetico su ciliegio rientra tra le attività più importanti sin dagli anni Ottanta. Il programma, iniziato nel 2000, con più di 3000 semenzali, ha portato alla nascita della Serie Sweet*, acclamata a livello internazionale. Un gruppo di varietà di ciliegio di altissima qualità, con diversi periodi di raccolta ma con uguali ed eccellenti caratteristiche organolettiche ed estetiche.

Granchio blu, fondo solidarietà nazionale esteso acquacoltori

Granchio blu, fondo solidarietà nazionale esteso acquacoltoriRoma, 22 feb. (askanews) – L’accesso al fondo di solidarietà nazionale è stato esteso anche alle imprese di acquacoltura colpite dal granchio blu. “Bene le nuove disposizioni del Masaf che estendono agli acquacoltori colpiti dai danni provocati dal granchio blu l’accesso ai fondi di indennizzo previsti dal decreto legislativo 102/2004 e l’avvio delle procedure per l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale”. E’ il commento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Alessio Mammi, alla comunicazione del Ministero alle Regioni Emilia-Romagna e Veneto sulle nuove disposizioni di modifica della legge 102/2004 introdotte dalla legge 213/2023 per contribuire a far fronte ai danni alle produzioni della pesca e dell’acquacoltura causati dal granchio blu.


“Noi siamo già pronti a procedere con le delimitazioni delle aree per il conteggio dei danni non appena il Ministero metterà a disposizione i decreti attuativi che illustrano le modalità di raccolta dei danni”, aggiunge. “In attesa dei necessari decreti attuativi – aggiunge Mammi – abbiamo messo a disposizione delle imprese un milione di euro ulteriore per il 2024, per indennizzare i pescatori che raccolgono il granchio blu a 1,5 euro. Continua anche così il nostro impegno al fianco degli imprenditori e dei lavoratori di un comparto strategico per la nostra economia”.

Ue, da accordi libero scambio impatto su settori come carne, riso

Ue, da accordi libero scambio impatto su settori come carne, risoRoma, 22 feb. (askanews) – Nonostante gli accordi di libero scambio aprano nuove opportunità commerciali per gli esportatori agroalimentari europei, è anche vero che si prevede che alcuni settori sensibili, in particolare la carne bovina, la carne ovina, il pollame, il riso e lo zucchero, dovranno affrontare una maggiore concorrenza da parte dei dieci partner citati nello studio. Lo si legge nello studio condotto dal Centro comune di ricerca della Commissione e pubblicato oggi che valuta il potenziale impatto di dieci accordi di libero scambio recentemente conclusi o attualmente in fase di negoziazione.


Per la prima volta, lo studio della Commissione esamina anche l’impatto sull’agricoltura dell’UE degli accordi commerciali recentemente conclusi dal Regno Unito con Australia, Nuova Zelanda e i paesi membri dell’Accordo globale e progressivo di partenariato transpacifico (CPTPP). Lo studio mostra che questi partner commerciali prenderanno alcune quote dei produttori europei nel mercato del Regno Unito. L’impatto risultante sarebbe limitato e si prevede che l’UE rimarrà tra i principali fornitori del Regno Unito. Tuttavia, si prevedono alcuni impatti per settori quali la carne bovina, il vino e altre bevande (e tabacco), gli alimenti trasformati, i latticini e la carne ovina. “Tuttavia – si legge nello studio – l’impatto complessivamente positivo dei dieci accordi commerciali che potrebbero entrare in vigore compenserebbe le perdite di mercato derivanti dall’agenda commerciale del Regno Unito. Ciò dimostra l’importanza di diversificare sia i mercati di esportazione che le fonti di importazione”.


Lo studio pubblicato oggi è il secondo aggiornamento dello studio iniziale del 2016 sull’impatto economico cumulativo dei prossimi accordi commerciali sull’agricoltura dell’UE. Il primo aggiornamento è stato pubblicato nel 2021. Lo studio mira a fornire preziosi spunti a policy maker e negoziatori sul legame tra l’agenda commerciale dell’UE e l’agricoltura dell’UE, valutando due diversi scenari a seconda dell’entità degli sforzi di liberalizzazione e non sostituisce le valutazioni d’impatto più ampie e dettagliate effettuate per ogni singolo negoziato di accordi commerciali.

In Ue accordi libero scambio opportunità export agroalimentare

In Ue accordi libero scambio opportunità export agroalimentareRoma, 22 feb. (askanews) – L’approccio commerciale della Ue, basato di accordi di libero scambio, apre nuove opportunità commerciali per gli esportatori agroalimentari europei. E’ quanto emerge da uno studio, pubblicato oggi, che valuta il potenziale impatto di dieci accordi di libero scambio recentemente conclusi o attualmente in fase di negoziazione.


Secondo lo studio, l’impegno in relazioni commerciali preferenziali diversifica le fonti di importazione, migliorando così la resilienza delle catene di approvvigionamento alimentare dell’UE. E le stime dello studio dicono che nel 2032 il valore delle esportazioni agroalimentari dell’UE sarebbe compreso tra 3,1 e 4,4 miliardi di euro in più rispetto a quanto sarebbe stato senza questi dieci accordi commerciali. Lo sviluppo di nuovi mercati attraverso relazioni commerciali preferenziali contribuirà infatti a consolidare la posizione dell’UE come primo esportatore mondiale di prodotti agroalimentari: nel 2022, la bilancia commerciale agricola positiva dell’UE ha raggiunto i 58 miliardi di euro. E il rapporto sulla diversificazione del commercio agroalimentare dell’UE dimostra che la posizione dell’UE come primo esportatore mondiale e uno dei principali importatori di prodotti agroalimentari consente relazioni commerciali equilibrate e favorevoli con i paesi terzi.


Condotto dal Centro comune di ricerca della Commissione, lo studio pubblicato oggi si concentra sugli accordi con Australia, Cile, India, Indonesia, Malesia, Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), Messico, Nuova Zelanda, Filippine e Thailandia. accordi che sono tutti attualmente negoziati o conclusi ma non ancora attuati. Si stima che nel 2032 il valore delle esportazioni agroalimentari dell’UE sarebbe compreso tra 3,1 e 4,4 miliardi di euro in più rispetto a quanto sarebbe stato senza questi dieci accordi commerciali. Si prevede che si svilupperanno opportunità commerciali per i prodotti agroalimentari dell’UE, come i prodotti lattiero-caseari (+780 milioni di euro), vino e altre bevande (+654 milioni di euro) e i prodotti agroalimentari trasformati (+1,3 miliardi di euro).


All’entrata in vigore dei dieci accordi commerciali oggetto dello studio, si prevede che nel 2032 il valore delle importazioni dell’UE sarà compreso tra 3,1 e 4,1 miliardi di euro in più rispetto a quanto sarebbe stato senza questi accordi. Ciò si tradurrebbe in un aumento equilibrato sia delle esportazioni che delle importazioni, con il risultato che la bilancia commerciale complessiva dell’UE aumenterebbe leggermente. Lo studio riconosce però che si prevede che alcuni settori sensibili, in particolare la carne bovina, la carne ovina, il pollame, il riso e lo zucchero, dovranno affrontare una maggiore concorrenza da parte dei dieci partner citati nello studio. Questa conclusione “convalida l’attuale approccio dell’UE volto a proteggere sistematicamente i settori sensibili con contingenti tariffari (TRQ) attentamente calibrati. Questo strumento essenziale negli accordi commerciali può contribuire a mitigare possibili perturbazioni del mercato, fornendo così protezione agli agricoltori e ai produttori agroalimentari dell’UE”, si legge.

Barilla adotta veicoli biodiesel Hvo per una logistica più sostenibile

Barilla adotta veicoli biodiesel Hvo per una logistica più sostenibileMilano, 22 feb. (askanews) – Barilla fa un ulteriore passo per la sostenibilità del comparto logistico attraverso l’adozione di veicoli a biodiesel Hvo, in partnership con Autamarocchi, azienda di trasporto in Italia specializzata nel trasporto di container e ftl (camion a carico completo).


Questa nuova sinergia, partita a gennaio 2024, prevede l’utilizzo di nuovi veicoli a biodiesel Hvo, un gasolio rinnovabile prodotto da materie prime di scarto e residui vegetali, nonché da oli generati da colture non in competizione con la filiera alimentare che consentirà di abbattere l’impronta carbonica fino al 90% e di ridurre notevolmente le emissioni di Co2. Questo nuovo carburante può direttamente essere utilizzato dai veicoli Diesel Euro6, di cui i vettori Barilla sono già dotati, senza necessitare di investimenti in mezzi dedicati. “Nel 2024 puntiamo a sviluppare una diffusa adozione dei biocarburanti tramite i nostri vettori con cui abbiamo rapporti di partnership consolidati. Siamo felici di partire da subito con questo progetto pilota insieme ad Autamarocchi, per meglio conoscere la soluzione HVO e pensare ai passi successivi” dichiara Gianluigi Mason, direttore logistica Italia di Barilla.


In questa prima fase l’accordo riguarderà lo ‘shunting’ quotidiano tra gli stabilimenti di Parma e Muggia che saranno effettuati con mezzi dedicati e con semirimorchi personalizzati, coprendo 600 viaggi annui. L’utilizzo di tale tipologia di veicoli, a impatto ridotto, incrementerà poi gradualmente il raggio d’azione anche ad altri territori con l’obiettivo di favorire degli spostamenti su terra che abbiamo il minor impatto ambientale. “Dal 2023 abbiamo messo a segno un nuovo step: l’utilizzo dei biocarburanti in modalità dedicata al cliente, fino alla certificazione delle reali emissioni di una flotta o di un servizio customizzati. In questo percorso verso la carbon neutrality 2050 i biocarburanti sono la migliore opportunità per dare un contributo concreto ed immediato alla riduzione delle emissioni di gas serra, in attesa del progredire di altre tecnologie – come l’elettrico e l’idrogeno – e dello sviluppo delle relative infrastrutture che ne consentiranno un impiego esteso nel trasporto pesante”, dichiara Roberto Vidoni, managing direcor di Autamarocchi.