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5 mln da Banco Bpm per Sibeg Coca-Cola per investimenti green

5 mln da Banco Bpm per Sibeg Coca-Cola per investimenti greenRoma, 22 feb. (askanews) – Banco BPM ha perfezionato un finanziamento di 5 milioni di euro assistito da Garanzia Green di Sace a favore di Sibeg Coca-Cola, società con sede a Catania che dal 1960 produce, imbottiglia e sviluppa tutti i prodotti a marchio The Coca-Cola Company in Sicilia.


Il finanziamento è finalizzato ad investimenti riguardanti il comparto green che mirano ad efficientare l’impatto ambientale, conseguendo una riduzione delle emissioni di CO2. L’azienda è infatti impegnata nel percorso che mira a conseguire la “Carbon Neutrality” entro il 2030, attraverso una road map dettagliata di azioni e investimenti. L’amministratore delegato di Sibeg Coca-Cola, Luca Busi, spiega che l’azienda punta a diventare industria siciliana a emissioni zero entro il 2030. La nuova linea di credito servirà a sostenere il piano di decarbonizzazione, attraverso una serie di azioni volte a ridurre le emissioni dirette di Scope 1, nonché le emissioni indirette di Scope 2 e 3. “Il plan pluriennale, perfezionato nel 2023, richiederà importanti sforzi a livello di investimenti e risorse, sia dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista occupazionale, con lo sviluppo di competenze dedicate”, spiega.


Questa operazione rientra nell’ambito della convenzione green tra SACE e Banco BPM, nella quale SACE interviene con una garanzia a copertura di finanziamenti destinati sia a grandi progetti di riconversione industriale, sia alle PMI che intendono ridurre il proprio impatto ambientale e avviare una trasformazione sostenibile.

Copagri: bene interventi annunciati da Masaf su gestione rischio

Copagri: bene interventi annunciati da Masaf su gestione rischioRoma, 22 feb. (askanews) – “In attesa di conoscere i dettagli del Piano di gestione dei rischi 2024, che sarà a breve all’esame della Conferenza Stato-Regioni e sul quale siamo pronti a confrontarci con le istituzioni, apprezziamo l’attenzione che il governo sta dando al sistema della gestione del rischio lavorando per rinnovarlo, velocizzare i pagamenti, ampliare la base assicurativa e garantire una maggiore semplificazione e trasparenza nell’erogazione dei contributi pubblici”.


Lo afferma il presidente della Copagri Tommaso Battista a proposito delle novità sulle misure di gestione del rischio annunciate ieri inistero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. “È importante che tutti questi positivi e condivisibili intenti, unitamente alla maggiore contribuzione pubblica sul sistema delle assicurazioni agricole, che auspichiamo in futuro venga ulteriormente incrementata, si traducano in una più decisa tutela del reddito dei produttori agricoli, come ripetutamente richiesto dalla Copagri”, prosegue Battista, esprimendo soddisfazione per lo stanziamento degli ulteriori 100 milioni di euro per le polizze 2023 e, in particolare, per i 130 milioni di euro a valere sulle polizze 2022, che “serviranno a scongiurare il rischio di vedere bloccati i pagamenti a causa del maggior fabbisogno finanziario emerso alla chiusura della campagna assicurativa 2022”.

Da R. Toscana 500mila euro per indennizzi danni da lupo

Da R. Toscana 500mila euro per indennizzi danni da lupoRoma, 22 feb. (askanews) – Ammonta a 500mila euro la dotazione finanziaria con cui la Regione Toscana per il 2024 concede indennizzi alle aziende zootecniche che hanno subito danni da predazione provocati dal lupo. Le risorse sono state messe a disposizione dalla giunta regionale su iniziativa della vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi quale riconoscimento alle aziende zootecniche dei danni da predazione provocati dal lupo.


“Anche per il 2024 – ha detto la vicepresidente Saccardi – abbiamo ritenuto opportuno garantire la disponibilità delle risorse finanziare per venire incontro alle esigenze degli allevatori e delle aziende danneggiate che sappiamo quanto attendano questi compensi. Con l’ aumento effettivo del numero di predatori anche in Toscana, ci vogliono risposte più agili rispetto al passato. In quest’ottica, stiamo lavorando a un atto – annuncia la vicepresidente – che possa facilitare e snellire le procedure anche per lo smaltimento delle carcasse, così da ridurre al minimo l’impegno degli allevatori che dovessero trovarsi ad avere questa necessità”. L’erogazione degli indennizzi sarà consequenziale alla partecipazione del bando che uscirà prossimamente.La concessione del contributo è subordinata all’accertamento del danno da predazione da parte del veterinario dell’azienda USL competente e all’applicazione in azienda di almeno una misura di prevenzione (a tutela e protezione degli animali allevati) da parte dei beneficiari, quali: una recinzioni di sicurezza, o strutture ad uso ricovero e cani da guardiania.


L’aiuto è concesso per i danni diretti (rimborso del costo di mercato del capo predato) e per i danni indiretti intesi come i costi veterinari relativi al trattamento di animali feriti sopravvissuti alla predazione. Beneficiari dell’aiuto sono le microimprese, le piccole e medie imprese (PMI) che svolgono attività di allevamento zootecnico di tipo ovino, caprino, bovino, bufalino, suino, equino e asinino in Toscana.

Dal 5 al 7 aprile torna Agriumbria, salone umbro dell’agricoltura

Dal 5 al 7 aprile torna Agriumbria, salone umbro dell’agricolturaRoma, 22 feb. (askanews) – L’agricoltura italiana si riunisce in Umbria per l’edizione numero 55 di Agriumbria, che si terrà a Bastia Umbra (Pg) dal 5 al 7 aprile. La novità principale è la nuova area espositiva a disposizione di Umbriafiere, che consentirà di ospitare nuove aziende. La nuova zona, infatti, oltre a ridisegnare il layout della fiera consentirà di accogliere oltre 50 nuovi espositori.


Come spiega Stefano Ansideri, presidente di Umbriafiere Spa, l’ente che organizza Agriumbria, “questo ampliamento significa poter dare riposte a quegli imprenditori che da anni bussano ai nostri cancelli, significa poter accogliere aziende che nelle passate dizioni non riuscivano a partecipare, significa offrire ai visitatori un’offerta più ampia e variegata. Un primo passo verso un ampliamento, un ammodernamento e una rifunzionalizzazione del centro fieristico regionale”. L’edizione numero 55 ospiterà dunque oltre 450 aziende in rappresentanza di oltre 2.800 marchi. Come di consueto grande spazio sarà dedicato alla parte zootecnica, con la fiera che si conferma Polo italiano delle carni. Al comparto della forestazione sarà destinata un’area demo e dimostrativa, una vera novità che si rivolge alle aziende agricole delle zone montuose e appenniniche.


Dentro Agriumbria troveranno spazio le diverse agricolture italiane e tutti i comparti produttivi e merceologici a queste legate. “Noi – prosegue Ansideri – siamo forse abituati a pensare l’agricoltura come unica entità, ma le proteste di questi giorni svelano quanto in realtà il mondo agricolo sia composito e i malumori degli ultimi giorni sono il risultato di anni di incertezze economiche. Siamo convinti che dal confronto costruttivo possano venire risposte”.

Metro Italia consegna a Orma di Caceres prima Stella Michelin

Metro Italia consegna a Orma di Caceres prima Stella MichelinRoma, 22 feb. (askanews) – Metro Italia ha consegnato la prima stella Michelin al ristorante Orma Roma dello chef Roy Caceres. Di origini colombiane e siriane e cresciuto in Italia, Roy Caceres ha creato nel ristorante Orma Roma una esperienza culinaria dai due volti: al pranzo è un bistrot, di sera propone un’esperienza di fine dining incentrata sulle molteplici influenze che contaminano la sua cucina.


“Sono molto contento per me e il team di Orma di ricevere la targa della stella Michelin. Per noi è un ulteriore stimolo per continuare ad accogliere i nostri ospiti e far vivere loro Orma a 360 gradi”, ha detto Ceceres. “Siamo entusiasti di consegnare a Roy Caceres questo importante riconoscimento, che premia il suo impegno e la sua dedizione. Essere per il settimo anno al fianco di Michelin e avere l’onore di consegnare a tutti gli oltre trecentonovanta ristoratori premiati l’ambita targa è emblema dell’impegno quotidiano di Metro Italia nel sostenere i professionisti della ristorazione, valorizzando il loro talento”, ha commentato Fabio Cavallini, Head of Regional Sales Lazio di Metro Italia.

Comuni del Piacentino chiedono cabina di pronto intervento

Comuni del Piacentino chiedono cabina di pronto interventoRoma, 22 feb. (askanews) – È una corsa contro il tempo quella in corso sul territorio piacentino contro la Psa. Una battaglia che nei giorni scorsi ha visto una richiesta di intervento alle istituzioni sottoscritta da una cinquantina di suinicoltori del territorio, secondo quanto reso noto da Confagricoltura Piacenza.


“La situazione è gravissima – rimarca l’associazione degli imprenditori agricoli – tant’è che in queste stesse ore i Comuni piacentini hanno scritto alla Provincia di Piacenza per istituire subito una cabina di regia che possa coordinare una sorta di pronto intervento. Parallelamente la Regione Emilia-Romagna ha chiesto al Governo di istituire lo stato di Calamità”. “Dobbiamo fare tutto il possibile e subito – spiega Giovanna Parmigiani, presidente della sezione di prodotto suinicola di Confagricoltura Piacenza e componente di Giunta nazionale dell’Associazione – C’è in gioco tutto il settore suinicolo, dai nostri allevamenti alle nostre tre Dop, con le famiglie legate economicamente alla sorte del settore, per arrivare fino alle cose meno importanti, come le scampagnate in quota, i percorsi eno-gastronomici, la raccolta funghi e le feste all’aria aperta”.


“Tra le richieste nella lettera di noi suinicoltori – ricorda Parmigiani – c’era la proposta di decretare lo stato calamità – emergenza da parte della Regione. Siamo stati ascoltati. Ora speriamo che venga recepito immediatamente anche l’appello dei Comuni”. “Abbiamo appreso di casi di esemplari rinvenuti nei nostri monti – scrivono i sindaci piacentini appellandosi alla presidente della Provincia – e delle conseguenze che ciò sta causando a diversi livelli. Le attività suinicole riferiscono di un’improvvisa decrescita del prezzo di vendita dei suini, mentre il commercio al dettaglio comunica una sensibile diminuzione del volume di acquisto delle carni suine per il consumo domestico. Tutto questo, è evidente, rischia di produrre, sul medio e lungo periodo, conseguenze potenzialmente irreversibili per l’allevamento e più in generale l’economia piacentina”.


Per questo i Comuni chiedono la costituzione di una cabina di regia unica per la gestione dell’emergenza PSA, “avente competenza sul territorio provinciale, formata dai rappresentanti dei seguenti Enti e Organi: Provincia di Piacenza e Polizia Provinciale, rappresentanza dei sindaci, associazioni sindacali agricole, associazioni venatorie, ATC, rappresentanti delle associazioni del settore lavorazioni carni”. “Sottoscriviamo ogni riga della richiesta dei Sindaci che ringraziamo – conclude Parmigiani – se non annientiamo la Psa sarà lei a distruggere noi: o entrando in allevamento aggirando comunque i nostri rigorosi protocolli di biosicurezza rafforzata o uccidendo la filiera con le speculazioni in corso”.

Confagricoltura Foggia chiede stato calamità naturale per siccità

Confagricoltura Foggia chiede stato calamità naturale per siccitàRoma, 22 feb. (askanews) – Confagricoltura Foggia, con una lettera a firma del presidente provinciale Filippo Schiavone, scritta al responsabile del servizio territoriale per l’agricoltura di Foggia e ai aindaci della provincia, ha chiesto l’attivazione delle procedure necessarie per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per siccità per i produttori della Capitanata.


A motivare il provvedimento, la mancanza di precipitazioni che si è registrata in questi mesi in concomitanza della semina del grano duro, che ha causato la sua mancata germinazione e i danni da siccità alle altre coltivazioni agricole. Nella missiva Schiavone evidenzia il difficile momento che sta vivendo complessivamente il settore primario sollecitando le autorità competenti a valutare l’attivazione dello stato di calamita ex D.Lgs 102/2004. Ai sindaci, Schiavone, chiede di farsi parte attiva nella raccolta delle segnalazioni di danni da parte degli agricoltori del loro territorio.

Aumenta contribuzione pubblica su polizze per eventi catastrofali

Aumenta contribuzione pubblica su polizze per eventi catastrofaliRoma, 22 feb. (askanews) – Soddisfazione da parte di Cia-Agricoltori Italiani dopo la decisione di implementare la contribuzione pubblica e le agevolazioni sulle polizze a tutela delle aziende agricole dagli eventi catastrofali. “Aiutare gli agricoltori a far fronte ai costi necessari alla gestione del rischio in loro favore – commenta in una nota il presidente Cia, Cristiano Fini – è fondamentale dopo il susseguirsi di gravi emergenze meteoclimatiche su vari fronti (alluvione, siccità, grandinate), che sta fortemente pesando sulle nostre aziende”.


Con il climate change in atto è, infatti, indispensabile far ricorso a strumenti assicurativi per garantirsi da compromissioni del reddito aziendale causati dagli eventi avversi. “L’ampliamento della base delle aziende assicurate e la diffusione di questi strumenti – conclude Fini – è importante soprattutto nelle aree del centro-sud. Auspichiamo, ora, che le risorse aggiuntive vengano erogate in tempi celeri e che -in ottica di maggiore efficacia- vengano anche adottate misure di semplificazione di tutto il sistema”.

Riso Gallo premia la sostenibilità della sua comunità del riso

Riso Gallo premia la sostenibilità della sua comunità del risoMilano, 21 feb. (askanews) – “Uno dei principali problemi del settore agricolo è il fatto che è molto distante dal consumatore e dalle sue esigenze”. Vitaliano Fiorillo, direttore dell’Agrilab presso la Sda Bocconi, parla alla platea degli imprenditori agricoli riuniti nel Teatro Municipale di Casale Monferrato (Alessandria) da Riso Gallo che dal 2018 ha deciso di coinvolgere le realtà agricole della filiera risicola sotto il progetto di sostenibilità “Il riso che sostiene”.


Ed è proprio alla domanda di sostenibilità che arriva dai consumatori, ad esempio attraverso le proprie scelte alimentari, che il mondo agricolo è chiamato a dare risposte. Alcune delle quali stanno già arrivando, come testimoniano le aziende e le storie portate sul palco del teatro alessandrino per ricevere il premio Mario Preve 2024. Da due anni, infatti, il gruppo Riso Gallo assegna questo riconoscimento alle realtà più virtuose tra quelle certificate dal 2019 al 2022 e che rispettano due prerequisiti fondamentali: aver conferito risone all’azienda durante la campagna 2022 e aver sottoscritto la Carta del riso relativa al 2022. A oggi sono 181 le aziende piemontesi e lombarde che hanno sottoscritto la carta (erano 155 nel 2023), certificate secondo il protocollo Farm sustainability assesment che, tra le otto regole, prevede il divieto di utilizzo di glifosate direttamente sulle colture e di fanghi di depurazione. Quest’anno ad aggiudicarsi il premio di azienda agricola più sostenibile è stata Alice Cerutti, titolare della Cascina Oschiena, un’azienda del Vercellese con una superficie totale di 116 ettari di cui 85 coltivati a riso. Qui i monaci Benedettini coltivavano riso sin dal XVI secolo. Dal 2008 Alice Cerutti, laureata in economia aziendale presso l’Università di Torino, ha preso in mano la cascina unendo alla coltivazione del riso il ripristino e la cura della biodiversità. Ne è una prova la creazione di un’oasi naturale di circa 25 ettari, precedentemente destinati a riso, per il ripopolamento della Pittima Reale, raro uccello migratore a rischio di estinzione di cui la Cascina Oschiena oggi è l’unico sito censito in Italia per la nidificazione.


Durante l’evento sono stati assegnati anche un riconoscimento nella categoria donna in agricoltura andato alla società agricola Eredi di Ballone Emilio, uno nella categoria innovazione andato ad An Fed Agri e un quarto nella categoria biodiversità a Mairano Antonio. “Crediamo nello sviluppo concreto di una realtà di business volta alla sostenibilità, per questo sentiamo fortemente il dovere di supportare la formazione e accrescere la consapevolezza delle aziende agricole sui benefici ambientali ed agronomici derivanti dall’applicazione di buone pratiche – ha dichiarato Riccardo Preve, consigliere delegato di Riso Gallo – La valorizzazione della filiera risicola è per noi di Riso Gallo un obiettivo cardine del lavoro, che in questo premio intitolato a nostro padre trova la sua naturale e perfetta sintesi. Quest’anno, oltre alla celebrazione delle quattro aziende che si sono distinte per le soluzioni che hanno implementato, desidero riconoscere anche il percorso svolto da noi tutti fino a qui, passando da sole 14 aziende agricole aderenti alla Carta del Riso nel 2019 alle 181 di quest’anno. Un segno chiaro dei risultati del nostro impegno e del nostro ruolo di leader e di esempio virtuoso per il mercato”.

Riso Gallo: 2023 in crescita (+8%) grazie a estero, 2024 “iniziato bene”

Riso Gallo: 2023 in crescita (+8%) grazie a estero, 2024 “iniziato bene”Milano, 21 feb. (askanews) – “Non avremo creato nulla per i nostri figli e nipoti se non avremo reso la nostra azienda da leader in Italia a leader in Europa e nel mondo. Questo è il frame intorno al quale si legano le nostre strategie e gli investimenti”. A parlare è Carlo Preve, consigliere delegato di Riso Gallo, che in occasione della consegna del Premio Mario Preve per un’agricoltura sostenibile, ha tirato le fila dell’anno appena concluso e delineato le prospettive di crescita del gruppo.


Il 2023 dovrebbe chiudersi per Riso Gallo con ricavi consolidati in crescita a 138 milioni di euro (+8%) con l’estero a fare da traino a un fatturato che in Italia è leggermente in calo a volume, complici l’impennata dei prezzi e la concorrenza della private label. L’Ebitda del gruppo è stato pari al 6%, con un +20% sull’anno precedente. Ma il 2024 “è partito bene” e le previsioni sono di un “leggera crescita” rispetto allo scorso anno. “Vorremmo fare di più di quello che abbiamo fatto – ha detto Preve – ma la strada è sempre quella”. Come Riso Gallo, osserva, “dal 2020 abbiamo risultati in graduale miglioramento questo è il frutto del lavoro fatto negli anni passati sull’estero dove siamo presenti in 90 Paesi, del miglioramento nel settore della ristorazione e dei clienti industriali. In Italia il nostro obiettivo è mantenere la situazione come è”. Il primo segnale positivo che arriva quest’anno è quello di un calo dei prezzi al consumatore finale, anche per un aumento della pressione promozionale iniziata a fine 2023 e che si protrae anche in questo inizio d’anno. “I prezzi si stanno riallineando a livello pre-siccità. La siccità aveva creato problemi a tutta la filiera, agli agricoltori e a noi industriali. La scarsità di acqua aveva costretto molti agricoltori a lasciar morire il riso coltivato e questo ha ridotto di circa il 25% la quantità disponibile. L’Italia, oltretutto, è una filiera che esporta e questo ha portato a un aumento pazzesco dei costi della materia prima di cui hanno beneficiato quegli agricoltori che erano riusciti a coltivare tutto”.


“Questa tensione all’interno del mercato adesso però si è allentata – ha spiegato – I ribassi della materia prima impiegano un po’ a trasferirsi al consumatore, ma adesso ci sono prezzi decisamente più bassi. Cominciamo a vedere riduzioni anche di un euro o superiori, in ogni caso le riduzioni sono oggettive e significative”. Lo scorso anno Riso Gallo ha fatto quattro aumenti di listino nel giro di 13-14 mesi “una cifra grossa – constata Preve – in alcuni casi la confezione è arrivata a costare 5 euro ma era una situazione drammatica nessuno aveva mai una cosa del genere nella storia del riso in Italia e adesso i prezzi stanno tornando giù e si tornerà sicuramente ai livelli di prima”. Nel 2022, ricorda Preve, “abbiamo comprato riso a tutto spiano e rifarei la stessa cosa perchè ci sono state grandi catene in Europa ma anche in Italia rimaste senza riso per qualche settimana o mese”. Sul mercato italiano dove la gdo rappresenta il canale principale per Riso Gallo, col 60-70% del fatturato domestico, “nel 2023 c’è stato un leggero calo dei volumi dovuto all’aumento del prezzo e a un contestuale aumento della private label. E poi bisogna considerare che il riso eccetto le regioni del nord nel resto d’Italia ha un consumo basso, 4-5 kg pro-capite”. Attualmente nel nostro Paese Riso Gallo conserva una quota di mercato che è pari a circa il 12-13%, esclusi i discount.


Le soddisfazioni maggiori arrivano dall’estero dove il 2023 ha visto un aumento del 14% a volume. “Il grosso dell’estero lo facciamo in Unione europea perché sono più vicini e quando vengono in vacanza da noi lo possono assaggiare. E poi l’estero è un mercato dove c’è sempre più richiesta”. Nella dinamica dei prezzi della materia prima, l’impatto delle importazioni di riso dall’estero è per Preve una questione da leggere in un contesto più ampio dove l’Italia indossa anche la maglia dell’esportatore. Sebbene rilevi, infatti, che “L’unione europea nei decenni passati abbia gradualmente allargato le maglie sul riso che può arrivare anche da Paesi lontani” resta il fatto che “dall’Italia arriva circa il 50% del riso coltivato in Ue, che l’Ue è autosufficiente per il 60% del riso che mangia e che circa il 60% del riso coltivato in Italia viene venduto all’estero. Le varietà da risotto sono una eccellenza – osserva – ma coltiviamo anche riso da contorno venduto nel nord Europa in concorrenza con le varietà che arrivano da Oriente. Noi siamo una filiera esportatrice che fa concorrenza in Europa a Paesi che sul riso da contorno hanno una storia millenaria”.


E per il futuro quali saranno le novità che traineranno la crescita? “Noi vogliamo essere forti sullo scaffale del riso e abbiamo investito per far crescere il nostro marchio all’estero – ha detto – Circa 6 mesi fa abbiamo lanciato le chips di riso e posso dire che stanno avendo risultati molto buoni, abbiamo lanciato uno snack dolce a base di riso estruso ma ci saranno anche altre novità durante l’anno”.