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La gdo appoggia etichetta nutrizionale a batteria: campagna nei supermercati

La gdo appoggia etichetta nutrizionale a batteria: campagna nei supermercatiMilano, 15 feb. (askanews) – La grande distribuzione organizzata appoggia il NutriInform battery. Federdistribuzione, Ancc-Coop, Ancd Conad, le tre associazioni che rappresentano la distribuzione moderna in Italia, hanno siglato, infatti, un protocollo d’intesa coi ministeri competenti per promuovere la cosiddetta etichetta a batteria, il sistema di etichettatura nutrizionale che è la risposta italiana ai sistemi semaforici che classificano gli alimenti in buoni (bollino verde) e cattivi (bollino rosso).


Dal 15 febbraio 2024 migliaia di punti vendita delle imprese della distribuzione aderenti alle tre associazioni promuoveranno l’utilizzo dell’app dedicata al Nutrinfom battery, con iniziative di comunicazione destinate ai milioni di italiani che ogni giorno fanno la spesa. Il sistema NutrInform battery, infatti, mette a disposizione una app dedicata da scaricare gratuitamente, che consente di fornire l’impatto nutrizionale degli alimenti che consumiamo durante la giornata, suggerendo il consumo di porzioni appropriate, combinando nel modo corretto i diversi cibi. L’app NutrInform Battery è pienamente operativa e consente già oggi di accedere alle informazioni nutrizionali utilizzando i codici presenti su migliaia di prodotti in commercio. “Si tratta di un segnale e un contributo importante che il settore vuole dare a favore dell’agroalimentare italiano e dei consumatori – affermano Federdistribuzione, Ancc-Coop e Ancd Conad, le tre associazioni firmatarie del protocollo di intesa con il governo – Siamo di fronte a una questione di salvaguardia delle nostre eccellenze alimentari e di rispetto di una corretta informazione nelle scelte di acquisto delle persone. Il nostro impegno sarà quindi quello di promuovere nei prossimi mesi l’utilizzo di uno strumento innovativo e digitalizzato, che lavora su standard di codifica dei prodotti già in uso e che sarà in grado di accompagnare tutti noi in un consumo consapevole degli alimenti”.


“Attraverso la semplice lettura con il proprio smartphone del barcode dei prodotti, sarà possibile conoscere i contenuti nutrizionali dei diversi alimenti e contribuire all’educazione alimentare, in particolare delle nuove generazioni” afferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci. “Esprimo soddisfazione e ringrazio il settore della grande distribuzione organizzata, che ha deciso di dare un contributo significativo per il lancio dell’app Nutrinform battery. È fondamentale partire con un nostro impianto di etichettatura nutrizionale se vogliamo difendere il sistema agroalimentare nazionale e le nostre eccellenze del made in Italy, che rischierebbero di essere pesantemente penalizzate da sistemi a semaforo”, afferma il ministro della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. “Stiamo affrontando una sfida cruciale che richiede l’impegno collettivo di tutto il sistema agroalimentare e delle imprese, sia a livello nazionale sia europeo. È essenziale garantire il diritto all’informazione per i consumatori, contrastando pratiche di concorrenza sleale. Apprezziamo il sostegno e la responsabilità dimostrati dalle aziende della distribuzione moderna, che si uniscono a noi in questa importante iniziativa”, afferma il ministro delle Imprese, Adolfo Urso.

Rota (Fai-Cisl): a consorzi bonifica serve una progettualità

Rota (Fai-Cisl): a consorzi bonifica serve una progettualitàRoma, 15 feb. (askanews) – “La scelta di realizzare un consorzio unico accorpando quelli di Lecce, Brindisi, Bari e Taranto ha bisogno di una visione capace di non svilire il lavoro e di dare all’agricoltura pugliese le giuste risposte per crescere con criteri di sostenibilità economica, ambientale e sociale”. Lo ha detto il segretario generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota intervenendo a Taranto al Coordinamento regionale del settore della bonifica.


Per la Federazione agroalimentare cislina “i consorzi di bonifica necessitano di essere rilanciati con una progettualità industriale seria e coerente con i bisogni del mondo agricolo e con le caratteristiche dei territori, come peraltro indicato dall’intesa Stato-Regioni – spiega Rota – che ha contribuito a riformare il settore dal 2009, invece l’accorpamento del consorzio Centro Sud Puglia sembra andare in senso opposto: un tentativo di costruire un tetto ben decorato ma su un edificio privo di fondamenta. Il modello da seguire è piuttosto quello della Capitanata, da potenziare per garantire il giusto autogoverno del settore da parte del mondo agricolo”. “Gli agricoltori – ha concluso Rota – chiedono a gran voce di governare la transizione ecologica e dare risposte concrete alla siccità, ai cambiamenti climatici, alle innovazioni tecnologiche, per cui siamo pronti al confronto con tutte le parti per costruire le buone relazioni sindacali necessarie a contribuire, anche in Puglia, a una bonifica realmente connessa con i bisogni produttivi del primario e con un ruolo strategico nella regimentazione delle acque e nella prevenzione del dissesto idrogeologico”.

Origin Italia porta Dop e Igp alla Chianti Classico Collection

Origin Italia porta Dop e Igp alla Chianti Classico CollectionRoma, 15 feb. (askanews) – Non solo vino: giovedì 15 e venerdì 16 febbraio alla Stazione Leopolda di Firenze, dove è in corso Chianti Classico Collection, l’evento promosso dal Consorzio del Vino Chianti Classico, c’è anche Origin Italia, l’associazione italiana consorzi indicazioni geografiche che rappresenta oltre il 95% delle Dop e Igp italiane. La Chianti Classico Collection torna a presentare le nuove annate dei vini del Gallo Nero, con oltre 200 produttori e le nuove Unità Geografiche Aggiuntive (UGA), alla stampa internazionale e nazionale e ai professionisti del settore, con un giorno di apertura al pubblico.


“Un modo per solidificare la collaborazione fra Consorzi di Tutela del vino e del cibo in una ottica di aggregazione, con l’obiettivo di creare sinergie operative di valorizzazione, di promozione e di comunicazione per rafforzare il racconto del patrimonio agroalimentare e vitivinicolo italiano”, spiega in una nota il presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi. Origin Italia sarà presente alla Chianti Classico Collection con alcuni prodotti IG e i loro Consorzi di tutela. Nello specifico, saranno presenti il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano DOP, il Consorzio di tutela del Pomodoro di Pachino IGP, il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP, il Consorzio di Tutela Oliva da Mensa La Bella della Daunia DOP, il Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Presenti anche il Consorzio Tutela Pecorino Toscano DOP, il Consorzio per la Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP, il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP, il Consorzio per la Tutela del formaggio Gorgonzola DOP e naturalmente il Consorzio Olio Chianti Classico DOP.


Venerdì 16 febbraio Origin Italia, in collaborazione con i rispettivi Consorzi di Tutela, ha organizzato un ciclo di seminari di approfondimento con focus su alcuni prodotti: la Mozzarella di Bufala Campana DOP, il Parmigiano Reggiano DOP, l’Aceto Balsamico di Modena IGP e quello DOP.

#Cambiamoagricoltura:cavalcando proteste una spallata a Green Deal

#Cambiamoagricoltura:cavalcando proteste una spallata a Green DealRoma, 15 feb. (askanews) – “Con l’abile strumentalizzazione delle proteste degli agricoltori le associazioni agricole e dell’agroindustria hanno dato in queste settimane l’ultima spallata al Green Deal europeo, additato come la principale causa della crisi del settore primario”. Lo scrive in una nota la coalizione #CambiamoAgricoltura, sottolineando che “agricoltori e consumatori rappresentano oggi gli anelli deboli della filiera agroalimentare, esposti alle conseguenze dei danni all’ambiente e alla salute provocati da questo sistema, mentre i suoi attori forti hanno visto accresciuti i loro profitti e la loro influenza sui decisori politici”.


Secondo la coalizione, è lo stesso sistema delle rappresentanze del mondo agricolo ad avere negli anni “cambiato la sua struttura, i suoi obiettivi e interessi, sia a livello nazionale che europeo”. Sotto accusa la deroga all’impegno della Politica Agricola Comune di dedicare almeno il 4% delle aree agricole alla conservazione della natura (BCAA 8) e il ritiro del Regolamento SUR per la riduzione dell’uso dei pesticidi, oltre alla cancellazione degli obiettivi di taglio delle emissioni al 2040 dei gas clima alteranti imputabili all’agricoltura e alla zootecnia. Insomma, sottolinea #Cambiamoagricoltura, gli obiettivi delle strategie “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” “sono stati ridotti a innocue dichiarazioni di principi generali, senza nessun effetto concreto. Sono state eliminate anche le raccomandazioni ai cittadini di apportare modifiche alle loro diete riducendo il consumo di proteine animali, nonché la sollecitazione a porre fine ai sussidi ai combustibili fossili ambientalmente dannosi”.


Secondo la coalizione, i motivi del malessere degli agricoltori sono in realtà “assai più numerosi, come risulta evidente anche dalla rapida evoluzione delle rivendicazioni e richieste dei comitati che stanno animando la protesta, che avrà probabilmente nella manifestazione di oggi a Roma il suo epilogo”. Le Associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura esortano quindi gli agricoltori, la Commissione europea e il Governo italiano “ad evitare qualsiasi indebolimento delle regole della PAC, ribadendo che tali azioni impediranno la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente”.


Invitano inoltre le istituzioni nazionali e tutte le associazioni “ad aprire un serio dibattito sulle reali cause della crisi economica del settore primario, che non vanno cercate nella protezione dell’ambiente, nella conservazione della natura e nella lotta ai cambiamenti climatici, ma in un sistema agroalimentare ingiusto, che tutela essenzialmente gli interessi delle grandi corporazioni agricole e agroindustriali, penalizzando invece i piccoli produttori e i consumatori”.

Caffè Moak chiude 2023 con futturato a 25 mln (+37%)

Caffè Moak chiude 2023 con futturato a 25 mln (+37%)Milano, 15 feb. (askanews) – Caffè Moak, azienda di caffè nata a Modica nel 1967, ha chiuso il 2023 con 25 milioni di euro di fatturato, un aumento del 36,82% rispetto all’anno precedente. Un traguardo, spiega l’azienda, “raggiunto grazie all’attenzione data alla qualità del prodotto e dei servizi, agli investimenti in ambito produttivo, logistico, marketing e comunicazione, oltre all’ampliamento del portafoglio prodotti che vanta diverse tipologie di miscele, anche monorigine”. Oggi l’azienda, con i suoi quattro marchi, Moak, Marsalì, Circi e Mokafè, esporta in oltre 50 Paesi nel mondo e ha quattro sedi all’estero in Germania, Grecia, Malta e Stati Uniti. Particolarmente focalizzata sul fuoricasa, Caffè Moak ha una capacità produttiva di 60 tonnellate giornaliere.


A livello nazionale, le acquisizioni di Mokafè (Alba) e di Caffè Circi (Roma), nel 2022, hanno portato l’azienda a un capillare potenziamento sul mercato piemontese e laziale. Per il consolidamento della marca nei mercati esteri, in particolare degli Emirati Arabi, è stata creata una newco a Dubai: la Caffè Moak Trading, con la volontà, però, di mantenere concentrata in una sola sede a Modica l’attività produttiva, di logistica, le funzioni amministrative e di controllo. L’azienda, nata da una idea di Giovanni Spadola in un piccolo laboratorio di Modica, negli anni Settanta, da metà anni Novanta ha visto l’ingresso in azienda della seconda generazione Spadola, Alessandro – primogenito e oggi Ceo del gruppo – insieme ad Annalisa – oggi direttore Marketing & comunicazione – traghettandola verso un’espansione sul territorio italiano e verso il raggiungimento di mercati esteri.

Rovagnati: in avvio parco fotovoltaico ad Arcore, entro 2024 a Villasanta

Rovagnati: in avvio parco fotovoltaico ad Arcore, entro 2024 a VillasantaMilano, 15 feb. (askanews) – Rovagnati prosegue nel piano di transizione energetica: è in fase di avvio il nuovo parco fotovoltaico dello stabilimento di Arcore e, entro il 2024, è previsto un ampliamento del parco già presente a Villasanta, in Brianza. Grazie a questi nuovi impianti la capacità di autoproduzione di energia elettrica di Rovagnati crescerà del 13%, arrivando quindi all’80% del fabbisogno elettrico aziendale.


Il nuovo parco fotovoltaico, che verrà inaugurato prossimamente andando ad aggiungersi a quelli già presenti a Villasanta, Felino, Sala Baganza e nell’Azienda Agricola Borgo del Sole, non è l’unico aspetto della transizione energetica di Rovagnati. L’azienda sta lavorando anche a un piano di efficientamento dei parchi caldaie che nel 2023 ha portato a una diminuzione stimata del consumo di gas metano del 5%. “L’energia è un tema particolarmente strategico e complesso in questo momento per tutte le aziende, soprattutto per quelle trasformative come Rovagnati. Al di là dei fattori congiunturali, che sono sempre in evoluzione, Rovagnati vuole scommettere su una visione di lungo periodo – commenta Gabriele Rusconi, Managing Director e Board Member di Rovagnati – Questi investimenti sono fondamentali per il nostro business come quelli in ricerca e sviluppo di prodotto. Per essere veramente a prova di futuro è fondamentale continuare a creare valore aggiunto per i clienti, i partner e tutti gli stakeholders”.

Pressing filiera su Europarlamento per stop negoziato imballaggi

Pressing filiera su Europarlamento per stop negoziato imballaggiRoma, 14 feb. (askanews) – L’intera filiera agricola e agroalimentare italiana chiede alla presidente del Parlamento Europeo di bloccare i negoziati tra Commissione, Consiglio e Parlamento (triloghi) sulla proposta di Regolamento sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio. Protagonisti della richiesta sono Coldiretti, Filiera Italia, Cia, Confapi, Ancc-Coop, Ancd-Conad, Legacoop, Legacoop Agroalimentare, Legacoop Produzione&Servizi, Ue.Coop, Flai Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil.


La richiesta nasce a seguito all’annuncio da parte del Commissario responsabile per l’ambiente Virginijus Sinkevicius di un nuovo studio di impatto che fornirebbe ulteriori informazioni sul ri-utilizzo degli imballaggi, proponendo approfondimenti sulla valutazione del loro ciclo di vita rispetto agli imballaggi monouso. “Considerata la fase negoziale in cui ci troviamo – scrivono le associazioni di filiera – l’imminente pubblicazione di uno studio di impatto risulta assolutamente inadeguata, anomala e rappresenta un pericoloso attacco alle prerogative delle altre istituzioni dell’Unione Europea e, in particolare, del Parlamento Europeo”. Per la filiera “l’analisi di nuovi dati e possibili impatti richiede un approfondimento che è incompatibile con i tempi stretti che precedono le elezioni europee e la chiusura dei negoziati prevista per il prossimo 4 marzo”.


“E’ necessario – dichiarano i firmatari – che il Parlamento Europeo si attivi affinché venga tutelato il testo di compromesso ottenuto dal PE quale punto di equilibrio delle compatibilità ambientali, sociali ed economiche e che intervenga per sospendere con effetto immediato i negoziati in corso, rinviando tutte le discussioni a dopo le elezioni di giugno e a quando entrerà effettivamente in piena funzione la futura Commissione europea”.

Roma attende protesta agricoltori tra trattori e manifestazioni

Roma attende protesta agricoltori tra trattori e manifestazioniRoma, 14 feb. (askanews) – Agricoltori protagonisti domani a Roma con tre diverse manifestazioni in centro: alle 9 al Colosseo con la presenza simbolica di due trattori durante la lettura dei punti programmatici della piattaforma, alle 12 in piazza del Campidoglio e alle 15 al Circo Massimo. I primi due eventi sono firmati da Altragricoltura e dal movimento il Popolo Produttivo che, con il claim #TELODOIOILMADEINITALY, porteranno in piazza, non solo gli agricoltori ma anche realtà sociali di diversi settori produttivi colpiti dalla crisi: agricoltori, allevatori, artigiani, pescatori, ambulanti, balneari, Partite Iva, piccole e medie imprese non solo dell’agroalimentare.


Hanno annunciato la propria partecipazione che gli aderenti a TNI Ristoratori Italia, con delegazioni in arrivo su Roma da Lombardia, Toscana e Lazio. Stamattina, intorno alle 4.30, cento trattori sono partiti dal Casertano al confine con il Lazio e sono arrivati nelle aree gestite dalla Cooperativa Agricoltura Nuova in Via Castel di Leva 371, nei pressi del Santuario del Divino Amore, a Roma. Qui i trattori resteranno in presidio durante la manifestazione di domani. Alla manifestazione al Circo Massimo, organizzata dal Cra, i Comitati riuniti agricoli, con appuntamento in piazzale Ugo La Malfa, è prevista secondo gli organizzatori la presenza di circa 20.000 persone. Oltre a 10 trattori che raggiungeranno il centro dai presìdi occupati alla periferia di Roma percorrendo un itinerario concordato con le Forze di Polizia.


Si sono, invece, smarcati dalla manifestazione del Circo Massimo gli aderenti a Riscatto Agricolo, che sono stati in presidio a Roma sulla Nomentana per diversi giorni e che lunedì 12 febbraio al Masaf hanno incontrato il sottosegretario all’Agricoltura, Patrizio La Pietra, definendosi soddisfatti. Il sottosegretario ha infatti annunciato al termine dell’incontro che, nelle prossime settimane il Governo aprirà un confronto con le Regioni e le organizzazioni agricole per individuare le filiere cui destinare i primi interventi di sostegno, oltre a lavorare a una “organica riforma del sistema assicurativo, così da abbassare i costi delle polizze assicurative per gli agricoltori, ampliare la platea degli assicurati e sostenere gli agricoltori contro i rischi catastrofali”. Ma cosa vogliono ottenere gli agricoltori e cosa hanno già ottenuto? Innanzitutto chiedono che il Governo italiano apra uno spazio di confronto sulla crisi e le misure urgenti da prendere. Poi, che a livello europeo si eviti l’import di prodotti da paesi terzi che non rispettano le normative europee creando una concorrenza sleale a prezzi ribassati grazie ad accordi internazionali e bilaterali e che cessi l’obbligo europeo di mettere i terreni a riposo per il 4% delle superfici agricole.


Dal Governo italiano hanno già ottenuto, intanto, per due anni il ripristino dell’esenzione dell’Irpef agricola e dominicale per i redditi fino a 10.000 euro, e la riduzione del 50% dell’importo per i redditi tra i 10.000 e i 15.000 euro. Una misura di cui beneficeranno in modo totale 9 aziende agricole su 10, pari a 387mila aziende agricole, mentre altre 20mila vedranno l’imposta dimezzata, secondo le ultime stime di Coldiretti su dati Inps. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha anche istituito un tavolo tecnico permanente sulla Pac. E ha annunciato il rafforzamento dei controlli contro le importazioni extraeuropee.


Sul fronte europeo, gli agricoltori, dopo che le manifestazioni di protesta arrivate anche Bruxelles, hanno raggiunto una piccola conquista sui terreni a riposo, visto che oggi è entrato in vigore il Regolamento addottato ufficialmente dalla Commissione Europea che ha concesso un’esenzione parziale dalla regola della condizionalità sui terreni incolti. La deroga si applicherà retroattivamente dal primo gennaio per un anno, ovvero fino al 31 dicembre 2024. Ma gli agricoltori italiani, quelli europei e anche le organizzazioni sindacali chiedono che l’obbligo sia cancellato per sempre. Ancora, forse più importante della deroga sui terreni a riposo, è il ritiro da parte della Commissione Ue della proposta di regolamento Sur, che prevedeva il dimezzamento dell’uso dei fitofarmaci entro il 2030 e una riduzione del 65% di quelli considerati più pericolosi.

Superficie a biologico in Europa cresce del 5,1% nel 2022

Superficie a biologico in Europa cresce del 5,1% nel 2022Roma, 14 feb. (askanews) – Continua lo sviluppo del biologico in Europa, con la superficie di terreni biologici che nel 2022 ha registrato un incremento del 5,1% nei Paesi dell’Unione Europa, raggiungendo globalmente 16,9 milioni di ettari bio. L’aumento di SAU biologica ha toccato, invece, il 10% considerando l’intero perimetro europeo, con una superficie che ha superato 18,5 milioni di ettari.


Questa, in sintesi, la fotografia che emerge dai dati presentati a Biofach 2024 “The World of Organic Agriculture 2024”, riferiti al 2022, dall’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica FiBL in collaborazione con IFOAM, la Federazione delle associazioni del biologico a livello mondiale. A riportare i dati è Federbio. L’Italia si conferma tra i Paesi più biologici in Europa, con 2,3 milioni di ettari, dopo la Francia (2,9 milioni di ettari) e la Spagna (2,7 milioni di ettari), con una SAU bio del 18,7% circa il doppio della media europea. Inoltre, il nostro Paese ha fatto registrare uno dei maggiori sviluppi nel 2022, più 0,2 milioni di ettari rispetto al 2021, subito dopo la Grecia. L’Italia mantiene il primato per quanto concerne il numero di produttori bio con oltre con 82.593 unità sui 480.000 attivi in Europa. Podio anche per quanto riguarda il numero di trasformatori, quasi 24.000.


L’unica nota negativa viene dai consumi di alimenti bio, che nel 2022 fanno registrare un decremento del 2,2% nel mercato europeo e del 2,8% nei Paesi dell’Ue. Globalmente le vendite di biologico ammontano a 53,1 miliardi di euro in Europa, 45,1 miliardi di euro nell’Unione Europea, che si conferma anche nel 2022 il secondo mercato di biologico dopo gli Stati Uniti che ha registrato vendite per 58,6 miliardi di euro. “La transizione verso il biologico, fondato sull’agroecologia, è in grado di affrontare le criticità che sta vivendo il sistema agroalimentare – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio – Risponde alla domanda di cibo salutare e sostenibile garantendo la preservazione della fertilità del suolo, la tutela dell’ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici e capace, al tempo stesso, di mettere al centro gli agricoltori e le comunità locali puntando sui distretti biologici e su filiere etiche basate sul giusto prezzo per produttori e consumatori”.

Masaf: con 6 mln euro al via bando per “Latte nelle scuole”

Masaf: con 6 mln euro al via bando per “Latte nelle scuole”Roma, 14 feb. (askanews) – Il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha pubblicato oggi il decreto che dà il via al nuovo programma “Latte nelle scuole”. La dotazione finanzieria è di 6 milioni di euro.


Da domani al 13 marzo i produttori del settore lattiero-caseario, le loro associazioni, cooperative o consorzi, potranno presentare i progetti per promuovere il consumo di latte e dei prodotti lattiero-caseari fra gli alunni nelle scuole primarie. Analogamente al bando già avviato per “Frutta e verdure nelle scuole”, anche questa misura europea per la promozione del latte negli istituti sarà realizzata dal Masaf non più attraverso appalti a imprese attive nella distribuzione, ma con un modello che si rivolge direttamente al settore primario.


Con una dotazione di 6 milioni di euro e contributi a fondo perduto fino al 90% delle spese, il programma “Latte nelle Scuole”, spiega il Masaf in una nota, finanzia la fornitura e la distribuzione di prodotti lattiero-caseario fra gli alunni degli istituti scolastici primari, nonché azioni educative di accompagnamento tra cui corsi di degustazione, attività ludico-ricreative, visite a fattorie e azioni informative sull’agricoltura, sulle sane abitudini alimentari e sulle filiere. L’obiettivo è promuovere anche un approccio sostenibile, sensibilizzando gli alunni sul consumo equilibrato e le filiere corte, con un effetto protettivo sulla salute e di contrasto agli sprechi. “Il coinvolgimento diretto dei produttori potrà andare incontro all’efficienza della spesa, alla predilezione delle filiere locali e alla territorialità dei prodotti, oltre che a un minor impatto della logistica e della distribuzione”, conclude il Masaf.