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A Budapest workshop Macfrut su piante medicinali e aromatiche

A Budapest workshop Macfrut su piante medicinali e aromaticheRoma, 16 dic. (askanews) – “Piante Medicinali e Aromatiche: un ponte tra Italia e Ungheria”: è il workshop bilaterale che ha messo in rete produttori italiani e ungheresi di piante medicinali e aromatiche per esplorare nuove opportunità di cooperazione. L’appuntamento si è svolto nei giorni scorsi a Budapest e ha messo a confronto ricerca universitaria, istituzioni e operatori in vista di Spices e Herbs Global Expo, il Salone dedicato a spezie erbe officinali e aromatiche in programma a Macfrut 2025 (6-8 maggio al Rimini Expo Centre). L’incontro è stato organizzato da Macfrut e Fippo (Federazione Italiana Produttori Piante Officinali), con il supporto logistico di Agenzia ICE di Budapest.


Ha aperto i lavori il contributo del professore emerito Akos Mathe, dell’Università di Budapest e pilastro del sapere nel settore, che ha aperto il confronto sulla prospettiva futura del settore. Zoltan Czirbus della GYSZ, associazione ungherese dei produttori di piante officinali, che ha illustrato la situazione produttiva nel paese, realtà che vanta una lunga storia non solo nella produzione ma anche nella coltivazione delle piante officinali. Il presidente di Fippo Andrea Primavera ha presentato gli elementi salienti della produzione italiana, che con un miliardo di euro di valore del mercato, è il terzo paese più importante in Europa nel consumo di materie prime da piante officinali. Luigi Bianchi e Cecilia Marzocchi di Cesena Fiera, hanno presentato le caratteristiche del salone Spices and Herbs Global Expo che si terrà nell’ambito di Macfrut da martedì 6 a giovedì 8 maggio 2025 a Rimini, che si va configurando come il luogo ideale dove i temi dibattuti nella giornata possano trovare adeguati momenti di approfondimento ed efficace messa in pratica in una logica di impresa.


A seguire due aziende italiane, Agri Evra e Sana Pianta, si sono presentate con le loro attività invitando le aziende ungheresi presenti a ricambiare la visita in Italia. Le osservazioni finali sono state fatte da Giovanna Chiappini Carpena direttrice dell’Ufficio Ice a Budapest, Agenzia che coordinerà la presenza di una delegazione ungherese a Macfrut 2025. “Gli elementi di sfida del settore, presentati dai relatori in questo workshop sono risultati essere sorprendentemente convergenti se non addirittura sovrapponibili – spiega Andrea Primavera a consuntivo dell’evento – Hanno fatto emergere una situazione di cambio epocale nel settore che richiede misure urgenti da parte di tutti gli elementi della filiera. Le contaminazioni, la scomparsa della pratica della raccolta spontanea, la carenza di manodopera, l’impatto del costo dell’energia e le più ampie conseguenze della guerra, gli eccessi normativi delle regole europee, la necessità di ricerca ed infine, ma non da ultimo, un mercato che domanda sempre più prodotto e con qualità sempre più elevata”.


La visita in Ungheria si è chiusa con incontri bilaterali con i rappresentanti di alcune delle principali realtà del settore ortofrutticolo fra cui il Mercato all’Ingrosso di Budapest e FruitVeB (Organizzazione interprofessionale ungherese di frutta e verdura).

Copagri Sardegna: ancora forti dubbi su questione Plt

Copagri Sardegna: ancora forti dubbi su questione PltRoma, 16 dic. (askanews) – “Sulla questione delle PLT-Pratiche Locali Tradizionali di pascolamento, nonostante i chiarimenti emersi durante il recente incontro tra la Regione Sardegna, l’organismo pagatore regionale Argea e i vertici di Agea Coordinamento, permangono ancora forti dubbi, con particolare riferimento ai tempi di pagamento degli acconti del Premio Unico, che ammontano a diverse decine di milioni di euro e che al momento risultano bloccati”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Sardegna Giuseppe Patteri, ricordando le criticità legate all’applicazione per il 2024 della Carta Nazionale dei Suoli-CNS, “sistema di controllo non ancora testato a dovere, che ha di fatto aggravato la già delicata situazione del Primario isolano, stretto nella morsa tra le ricadute della siccità e gli effetti della blue tongue”.


“Non a caso, molte regioni Italiane adotteranno la CNS solo a partire dal 2025”, aggiunge il presidente, ad avviso del quale “tale sistema porterà inevitabilmente a un notevole allungamento dei tempi, dovuto ai procedimenti necessari all’elaborazione e alla certificazione dei dati per la definizione dell’uso pascolativo delle aree boschive e delle zone interessate da macchia mediterranea associabili al pagamento dei premi”. “Vale la pena di ricordare che tali aree, ovvero pascoli con tare caratteristiche dei nostri paesaggi agrari, in passato sono sempre state ammesse ai pagamenti, mentre ora devono sottostare a una procedura autorizzativa che, visti i tempi della macchina burocratica regionale, non sarà certamente breve né dagli esiti scontati, visto il rischio di perdita di superficie utile; la stessa Argea, in un recente incontro, ha ammesso di non essere ancora in grado di definire la dimensione del problema, sia in termini di superficie agricola coinvolta che di aziende interessate”, spiega il direttore regionale della Federazione Mario Putzolu.


“Crediamo, quindi, sia il caso di ragionare su una sorta di deroga che permetta la liquidazione immediata dei pagamenti, sulla base del dichiarato dalle aziende, di fatto basato sul sistema dei controlli consolidati in passato, procedendo solo nei mesi successivi alla definizione delle superfici ancora in dubbio”, suggerisce Patteri, evidenziando che “queste aree rispecchiano in pieno la vera essenza della Sardegna e contribuiscono, inoltre, alla qualità delle produzioni locali, alla tutela dell’ambiente e della biodiversità”. “Al contempo, serve una forte presa di posizione da parte della Regione e dell’assessore all’Agricoltura Gian Franco Satta, che devono farsi carico della rapida istituzione di un Tavolo di partenariato straordinario che permetta di fare scelte tecniche e politiche condivise e adatte alla tenuta e allo sviluppo dell’agricoltura sarda”, concludono i vertici della Copagri Sardegna.

Slow Food aderisce all’appello “Stop Eu-Mercosur now!

Slow Food aderisce all’appello “Stop Eu-Mercosur now!Roma, 16 dic. (askanews) – Slow Food Italia aderisce all’appello “Stop EU-Mercosur Now!”. L’accordo politico raggiunto tra l’Unione europea e il Mercosur, annunciato nei giorni scorsi dalla presidente della Commissione europea Von der Leyen, genera secondo Slow Food “perplessità e timori” e l’associazione “ribadisce la propria contrarietà a un trattato commerciale che, in cambio dell’accesso alle materie prime critiche e dell’apertura in Sudamerica di nuovi sbocchi per automobili, abbigliamento, macchinari, prodotti chimici e farmaceutici e produzioni agroalimentari made in Ue, rischia di spalancare le porte europee ad alimenti che non rispettano gli standard in vigore in ambito comunitario”.


Un esempio è la carne bovina: dal Mercosur, ne entreranno nell’Ue 99mila tonnellate (di cui il 55% fresca e il 45% congelata) con dazi doganali del 7,5%. Le istituzioni europee tentano di essere rassicuranti, spiegando che il volume rappresenta l’1,6% della produzione totale di carne bovina europea, “ma i dubbi sulla bontà di un’operazione di questo genere rimangono”. Come sottolinea il veterinario Sergio Capaldo, presidente del consorzio di allevatori La Granda, tra i produttori del Presidio Slow Food della razza bovina piemontese, “in molti Paesi del Mercosur antibiotici e ormoni della crescita somministrati al bestiame sono consentiti o regolamentati in maniera più blanda rispetto all’Europa”. Bruxelles spiega che “i rigorosi standard sanitari e fitosanitari dell’Ue non cambieranno”, ma già oggi sono in vigore due pesi e due misure: senza le cosiddette clausole specchio, da mesi richieste a gran voce da Slow Food e da altre associazioni della società civile, “in Brasile si continuano a somministrare agli animali sostanze che alle nostre latitudini sono da tempo proibite. Per allevatori e consumatori europei è un doppio danno: costi di produzione maggiori e pericoli per la salute”.


L’accordo non prevede soltanto l’importazione in Europa di carni bovine, ma anche di pollame (180mila tonnellate che entreranno senza l’applicazione di dazi), miele (45mila tonnellate, con quello proveniente dal Mercosur che soddisfa quasi il 10% della richiesta interna dell’Ue), riso (60mila tonnellate duty-free, il 2% di quello consumato a livello comunitario), soltanto per citare alcune voci già rese note. Per tutte queste ragioni, Slow Food Italia ha aderito all’appello Stop EU-Mercosur NOW!, firmato da più di 400 associazioni a livello internazionale, per chiedere di fermare un trattato commerciale che rischia di danneggiare lavoratori, consumatori e ambiente.

Olio d’oliva, Dora Desantis nuova presidente di Fooi

Olio d’oliva, Dora Desantis nuova presidente di FooiRoma, 16 dic. (askanews) – Dora Desantis è la nuova presidente della Filiera olivicola olearia italiana, l’organismo interprofessionale dell’olio d’oliva. L’imprenditrice succede ad Anna Cane, Scientific e Public Affairs Director di Deoleo-Carapelli Firenze, che all’interno di FOOI ha ricoperto anche l’incarico di vicepresidente.


“Questa nomina è per me un grande onore – è il commento della neopresidente – ringrazio Anna Cane per l’ottimo lavoro svolto e spero che il FOOI possa sempre contare sulla sua competenza ed esperienza”. Nata a Bitonto nel 1969, Desantis è laureata in Scienze Biologiche, con indirizzo chimico-biologico. Dal 1996 è iscritta all’Albo Regionale degli assaggiatori di olio extra vergine di oliva ed è capopanel per l’analisi organolettica degli oli. Oggi è responsabile qualità presso Agridè, azienda olearia di famiglia. Inoltre è vicepresidente del Gruppo olio di oliva di Assitol, l’Associazione italiana dell’industria olearia aderente a Federalimentare e Confindustria.


“La linea di FOOI non cambierà – osserva Desantis – intendiamo continuare a promuovere la massima collaborazione tra tutti gli attori della filiera olivicolo-olearia, nell’intento di valorizzare al meglio il prodotto italiano”. Sulla stessa falsa riga proseguirà anche la disponibilità al dialogo con enti, istituzioni e altre associazioni del mondo agroalimentare. “Il nostro auspicio è che il confronto al Tavolo olivicolo-oleario, preannunciato dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, parta al più presto, coinvolgendo tutte le anime della filiera in modo trasparente e proficuo”, sottolinea Desantis. Un motivo per festeggiare, però, già c’è. “Bruxelles ha appena approvato il Progetto di promozione europea dell’olio d’oliva focalizzato su Stati Uniti, Canada e Giappone, che vede FOOI come ente proponente – annuncia la presidente Desantis -. Con queste risorse potremo avviare una serie di iniziative volte a sostenere l’intera filiera, dal campo alla tavola”.

La Pietra: con passaporto digitale valorizziamo Cioccolato Modica

La Pietra: con passaporto digitale valorizziamo Cioccolato ModicaRoma, 16 dic. (askanews) – “Oggi al Masaf abbiamo presentato il passaporto digitale per il cioccolato di Modica IGP. Una delle eccellenze gastronomiche italiane più riconosciuta nel mondo e da oggi ancora di più identificabile grazie a questo innovativo strumento di tracciabilità”. Lo ha detto il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, intervenendo presso la sala Cavour del ministero, durante la presentazione del passaporto digitale del ciccolato di Modica IGP.


“La produzione agroalimentare italiana – ha proseguito il sottosegretario La Pietra – non può e non deve puntare sulla quantità, ma deve investire sulla qualità e grazie a strumenti come il passaporto digitale possiamo garantire le nostre Igp, facilitando anche il lavoro di chi si occupa dei controlli, per offrire certezza di qualità a chi assapora il nostro impareggiabile made in Italy”. Il Passaporto digitale del Cioccolato di Modica IGP, composto da un contrassegno sicuro personalizzato e univoco ed un sistema digitale di informazioni specifiche, consente al consumatore di riconoscere l’autenticità e sicurezza del prodotto, la sua tracciabilità e la sua storia. Il contrassegno sicuro valorizza ogni barretta di Cioccolato di Modica Igp e ne garantisce autenticità e identità, essendo di fatto una piccola banconota realizzata dal Poligrafico con avanzate tecnologie di progettazione e stampa di sicurezza, tra cui l’impiego di carta filigranata, grafismi di sicurezza, guilloche, fibrille e inchiostri speciali.


Con la nuova versione del passaporto digitale, presentata oggi, e basata sull’utilizzo di un QR Code univoco all’interno del contrassegno, sarà notevolmente migliorata l’esperienza di utilizzo dei consumatori. Informazioni, dati e caratteristiche che garantiscono l’unicità di un prodotto certificato, saranno infatti accessibili inquadrando direttamente il contrassegno con lo smartphone.

Accordo quadro Unicredit e Cia a sostegno imprese associate

Accordo quadro Unicredit e Cia a sostegno imprese associateRoma, 16 dic. (askanews) – Promozione di una cultura finanziaria per la crescita manageriale delle aziende, interazione tra rispettive reti e supporto ai progetti delle imprese per l’innovazione: sono questi, in estrema sintesi, i principali obiettivi dell’accordo siglato da UniCredit e Cia-Agricoltori Italiani, per accelerare la crescita delle imprese agricole italiane.


La partnership concordata tra le parti prevede l’attivazione di una serie di incontri di formazione per accrescere la cultura creditizia delle imprese associate e facilitare un più ampio accesso agli strumenti di credito disegnati sulle reali necessità delle aziende, oltre a favorire la cultura della sostenibilità e la loro competitività; lo sviluppo e il sostegno di progetti imprenditoriali di giovani imprenditori agricoli e, più in generale, il supporto per l’avvio di processi di innovazione nel settore primario; il sostegno ai progetti per le aree interne e svantaggiate; il sostegno, finanziario e non solo, a progetti collegati al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e al PSR (Piano di Sviluppo Rurale). E ancora, l’accesso ai servizi consulenziali specialistici messi a disposizione dalla banca attraverso il proprio nuovo network composto da 180 gestori dedicati all’AgriBusiness, collocati su tutto il territorio nazionale, supportati da una squadra dei 15 Specialisti per lo sviluppo di nuovo business su questo specifico segmento.


Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, ha spiegato che la salvaguardia e il rilancio delle aree interne, la tenuta del reddito e la valorizzazione delle aziende agricole, principale motore e argine contro l’abbandono delle zone rurali d’Italia; sono obiettivi sempre più al centro delle nostre azioni e iniziative, sia a livello nazionale che europeo”. Per Fini l’accordo con Unicredit Italia “apre all’opportunità concreta di nuove e diverse progettualità, in ambito finanziario, da sviluppare localmente, affrontando questioni dirimenti per il settore, prima tra tutte quella dell’accesso più agevole al credito, fondamentale soprattutto all’imprenditoria giovanile e al ricambio generazionale nei campi”.

Eataly e Cirfood diventano soci dell’associazione Aigrim-Fipe

Eataly e Cirfood diventano soci dell’associazione Aigrim-FipeMilano, 16 dic. (askanews) – Eataly e CirFood Retail entrano in Aigrim-Fipe, l’associazione delle imprese di grande ristorazione e servizi multilocalizzate costituita all’interno di Fipe-Confcommercio.


“Questo importante sviluppo si inserisce nel percorso di rafforzamento dell’associazione già avviato con la nomina dei nuovi vertici direttivi – si legge nella nota – Lo scorso mese, infatti, Aigrim-Fipe ha eletto Riccardo Orlandi come nuovo presidente, affiancato da Corrado Cagnola nel ruolo di vicepresidente”. Il primo consiglio direttivo con i nuovi vertici ha approvato all’unanimità l’ingresso dei due nuovi soci: Eataly si unisce all’associazione con il suo modello che integra distribuzione, produzione, ristorazione e formazione, con oltre 50 punti vendita in 15 Paesi e più di 5.000 dipendenti. CirFood Retail, nata nel 2019 come società specializzata nella ristorazione commerciale, porta con sé un portfolio di marchi come Antica Focacceria S. Francesco, Kalamaro Piadinaro e Poormanger.


“Gli ingressi di Eataly e CirFood Retail in Aigrim-Fipe costituiscono un importante rafforzamento della base associativa – ha commentato Orlandi – I due nuovi soci portano con sé un bagaglio di competenze e valori che rappresentano il meglio della ristorazione italiana: da un lato, un made in Italy dalla visione globale, dall’altro, la capacità di innovare e offrire format diversificati vicini alle esigenze dei consumatori nel Paese. Siamo convinti che questo assetto rinnovato offrirà opportunità di crescita e sinergie per tutti i nostri associati, dimostrando la giusta direzione in cui stiamo andando. Quella di una rete forte, presente e in grado di incidere concretamente e positivamente sul comparto nazionale”.

Uiv: per la prima volta l’export di spumante supera quello dei rossi

Uiv: per la prima volta l’export di spumante supera quello dei rossiMilano, 13 dic. (askanews) – Cambio al vertice dell’export italiano di vino. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Unione italiana vini (Uiv) sugli ultimi dati Istat con saldo al terzo trimestre di quest’anno, per la prima volta le bottiglie di spumante dirette all’estero (528 milioni) superano quelle di rossi e rosati (524 milioni) e allungano ulteriormente sui bianchi (460 milioni). Un sorpasso destinato a consolidarsi alla luce di una corsa, quella delle bollicine italiane, che ha visto quintuplicare la propria produzione nel giro di vent’anni e che – secondo l’Osservatorio Uiv-Ismea – si appresta a infrangere la quota record di 1 miliardo di bottiglie entro la fine dell’anno, con 355 milioni di pezzi consumati in Italia e nel mondo solo per le Festività.


“Dei tanti traguardi raggiunti in questi anni dallo spumante, questo è tra i più significativi” ha commentato il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, spiegando che “lo sparkling italiano vince sui competitor stranieri perché è pop e si rivolge a target trasversali, e perché in diversi casi è abbinabile a una tendenza cocktail che dagli Usa sta ormai diventando globale. Un successo del metodo Charmat – ha aggiunto – ascrivibile in gran parte alla galassia Prosecco e alla sua gestione, per un’area che pur rappresentando solo il 6% del vigneto Italia oggi sta tenendo a galla il nostro export”. E’ infatti lo spumante l’assoluto protagonista della crescita dell’export italiano di vino (quasi 6 miliardi di euro) registrata nei primi 9 mesi di quest’anno. Al netto dell’incremento in doppia cifra delle bollicine, in termini di volumi spediti nel periodo dal vigneto Italia si passerebbe infatti dal +3,4% complessivo a un +0,5%. In impennata anche il valore della categoria, che nel periodo sale a 1,7 miliardi di euro, il 29% del totale export del Belpaese. Secondo l’Osservatorio, l’Italia si sta quindi sempre più trasformando in uno “sparkling wine country”, con gli spumanti già in testa rispetto a bianchi e rossi tricolori in numerosi Paesi: non solo più UK ma anche Francia, Polonia e Repubblica Ceca, Spagna, Russia. Negli Stati Uniti (38% per i bianchi, 37% per gli spumanti), il sorpasso sarà cosa fatta per fine anno.


Secondo Uiv, “la cosa più straordinaria, e che al contempo deve far riflettere, è che se dici spumante, non puoi che fare il nome di ‘Prosecco’. Non solo perché vale il 75% del totale spumante, ma anche perché il miliardo e 300 milioni di euro generato da gennaio a settembre viene da un fazzoletto di terra: 40.000 ettari circa sommando le tre Denominazioni (Conegliano Valdobbiadene, Asolo e Prosecco Doc). Il 6% del totale a vigna nazionale – ha ricordato Uiv – che in termini di valore (+12%) rivendica il 22% dei 6 miliardi di export targato Italia”.

Esselunga: un progetto per il riciclo di tutte le capsule di caffè esauste

Esselunga: un progetto per il riciclo di tutte le capsule di caffè esausteMilano, 13 dic. (askanews) – Raccogliere e riciclare tutte le capsule di caffè esauste, di qualsiasi materiale non compostabile, marchio o sistema: è questo l’obiettivo della nuova iniziativa promossa da Esselunga a Milano e che l’azienda punta a estendere anche in altre città. A seguito dei risultati positivi ottenuti dopo un periodo di test avviato a fine 2023, oggi in 22 supermercati di Milano è possibile conferire questo rifiuto domestico, sempre più diffuso nelle case.


Il progetto, sviluppato in collaborazione con Amsa e A2A Ambiente, propone una soluzione al momento non presente sul mercato, per dare nuova vita a tutti i materiali ottenuti dalla separazione dei diversi componenti del rifiuto, dal caffè residuo alla capsula, che può essere in plastica oppure in alluminio. I clienti, ritirando presso il servizio Assistenza dei negozi i sacchetti da utilizzare, possono dividere direttamente a casa le capsule a seconda del materiale dell’involucro, di qualsiasi marca e acquistate ovunque per poi conferirle nei contenitori presenti nei punti vendita. Sia i sacchetti che i contenitori riportano colori specifici per facilitare la distinzione tra i diversi elementi. A2A Ambiente, con un automezzo full electric, effettua successivamente il ritiro e avvia il processo di separazione e riciclo presso i propri impianti di trattamento.


Dopo aver sviluppato capsule di caffè a marchio privato interamente compostabili, con questa nuova iniziativa Esselunga punta a offrire la possibilità di smaltire le capsule in plastica e alluminio, invece di gettarle nella raccolta indifferenziata.

Frédéric Thil è il nuovo direttore generale di Cimbali group

Frédéric Thil è il nuovo direttore generale di Cimbali groupMilano, 13 dic. (askanews) – Da ottobre 2024, Frédéric Thil è il nuovo direttore generale di Cimbali group. Frédéric Thil, si legge nella nota, guiderà l’azienda nello sviluppo di un business plan strategico per l’ulteriore espansione nel settore delle macchine per caffè.


Laureato in matematica, Thil inizia la sua carriera nel 1987 nel settore dei beni di largo consumo. In Unilever ricopre i ruoli di responsabile clienti regionali e national account manager. Nel 2001 entra in Ferrero come direttore nazionale Grandi clienti, poi direttore commerciale in Ferrero Francia e nel 2008 ne diventa direttore generale. Nel 2013 è nominato amministratore delegato di Ferrero Spa Italia, ruolo che ricopre fino al 2016, quando si trasferisce in Lussemburgo come Executive Director Travel market e Food service. Dal 2020 al 2024 è presidente della società Thil Consulting, supportando PMI e startup nello sviluppo di business plan. Nel 2014 il Presidente della Repubblica Francese gli ha conferito l’onorificenza di “Chevalier de la Légion d’Honneur” per le responsabilità sociali e i meriti conseguiti durante il periodo alla guida della Ferrero Francia. “Siamo particolarmente lieti che Frédéric abbia accettato la nostra sfida. Grazie alla sua comprovata esperienza professionale Frédéric potrà supportarci nel processo di internazionalizzazione che abbiamo avviato ormai da tempo”, commenta il presidente di Cimbali group, Maurizio Cimbali. “Sono molto orgoglioso di questo nuovo incarico e della fiducia ricevuta dalla famiglia Cimbali. Quando li ho conosciuti sono rimasto colpito dalla loro passione e determinazione ad accrescere continuamente il valore del capitale umano all’interno del gruppo, che è diventato un riferimento del Made in Italy nel mondo – commenta Frédéric Thil – Dato il mio background, sono molto sensibile all’aspetto familiare, all’awareness dei brand e soprattutto alla dimensione internazionale. Mi auguro dunque di poter mettere la mia esperienza al servizio di una realtà che è ormai diventata globale, pur mantenendo il proprio imprinting fortemente italiano”. “Il mercato delle macchine da caffè si sta evolvendo in modo significativo – prosegue – e le geografie distanti rappresentano una quota di mercato rilevante su cui dobbiamo essere in grado di soddisfare le esigenze dei nostri clienti, con un occhio sempre puntato sulla sostenibilità ambientale e sociale. La sfida è importante ma emozionante”.