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Cia: importante rinvio Regolamento Ue deforestazione

Cia: importante rinvio Regolamento Ue deforestazioneRoma, 14 nov. (askanews) – Rinviare di un anno l’entrata in vigore del Regolamento Deforestazione (EUDR) è scelta responsabile e di buon senso, che mostra di ascoltare le esigenze di gradualità nella transizione green e di semplificazione burocratica, ampiamente esposte dal comparto agricolo e allevatoriale. Cia-Agricoltori Italiani accoglie, dunque, con soddisfazione l’ok del Parlamento Ue, arrivato oggi in mini-plenaria, alla proposta della Commissione Ue, già approvata anche in Consiglio, di far slittare al 30 dicembre 2025 l’applicazione delle nuove norme in materia.


Per Cia, visti gli obblighi previsti, è importante agire sugli oneri amministrativi per le imprese. In questa direzione sono positivi gli emendamenti presentati e votati, oggi, dal Parlamento Ue con lo scopo di agevolare l’iter di implementazione. In particolare, propone di introdurre una quarta classe “No risk” che implica per gli operatori rientranti nella categoria “rischio inesistente” il solo bisogno di allinearsi alle disposizioni delle legislazioni nazionali e il fornire, semplicemente, la documentazione pertinente per i prodotti che rientrano nel Regolamento. Inoltre, si chiede anche di prevedere un ulteriore posticipo dell’EUDR in caso di ulteriori anomalie nel sistema informatico. Con il favore del Parlamento agli emendamenti, sarà ora necessario – precisa Cia – un negoziato interistituzionale con il Consiglio e la Commissione Ue, al fine di concludere la procedura legislativa. E’ fondamentale un accordo tre le Istituzioni prima di fine anno per la conferma definitiva del posticipo di 12 mesi dell’applicazione del Regolamento, che altrimenti entrerebbe in vigore a partire dal 31 dicembre 2024. Cia continuerà a monitorare e intervenire per costruire insieme al comparto le fasi applicative, perché la deforestazione rappresenti un’occasione di crescita per tutti e non una scure sull’agricoltura.

Copagri: vicepresidenza Ue italiana sponda per agricoltura

Copagri: vicepresidenza Ue italiana sponda per agricolturaRoma, 14 nov. (askanews) – “La vicepresidenza italiana della Commissione Europea, oltre che motivo di orgoglio per il Paese, rappresenterebbe una sponda di grande rilevanza per portare avanti le istanze del Primario comunitario e nazionale, vista anche la specifica delega al coordinamento delle politiche agricole e agroalimentari che dovrebbe essere assegnata a Raffaele Fitto, designato quale vicepresidente dell’esecutivo UE e commissario alle politiche di Coesione e alle Riforme”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista, ad avviso del quale “è importante fare squadra e lavorare per assicurare a Fitto il consenso dell’Europarlamento, in modo da essere formalmente nominato dal Consiglio UE”.


“Semplificazione, sburocratizzazione e flessibilità sono state le condivisibili parole chiave al centro dell’audizione del commissario designato, che conosciamo bene per il suo pragmatismo e per la sua grande diplomazia, dimostrata non da ultimo in veste di ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il PNRR”, prosegue il presidente, esprimendo “apprezzamento per i passaggi dell’audizione legati alla necessità di promuovere lo sviluppo delle aree rurali e mettere in campo misure a favore dei giovani”. “Riteniamo che questi positivi intenti, se messi in pratica, potranno essere dirimenti per il futuro dell’agricoltura nazionale, anche grazie all’unione delle deleghe tra l’agricoltura e l’alimentazione, che speriamo possa contribuire a ingenerare un forte cambio di passo nelle politiche agricole europee, tenendo sempre in debita evidenza la primaria funzione di produzione di cibo svolta dal comparto agricolo”, conclude Battista.

Assobibe: siamo in tanti i contrari alla Sugar Tax, riflettere

Assobibe: siamo in tanti i contrari alla Sugar Tax, riflettereRoma, 14 nov. (askanews) – Oltre agli emendamenti presentati negli scorsi giorni da alcune forze politiche come Forza Italia e Italia Viva, che hanno additato la “Sugar tax” come inutile e dannosa per le imprese, sempre più soggetti sollevano la preoccupazione sull’impatto controproducente della tassa sulla filiera del made in Italy. Assobibe, l’associazione di Confindustria che riunisce le imprese che in Italia producono e vendono bevande analcoliche, in una nota sottolinea come l’attenzione richiamata dai diversi soggetti politici e di rappresentanza del mondo economico vadano tutti nella stessa direzione.


Da ultimo Federdistribuzione, Italgrob, Centromarca, Confcooperative, Legacoop, Agci hanno espresso le medesime perplessità di ASSOBIBE su una tassa che provocherebbe un calo delle vendite di bevande analcoliche, un aumento dei prezzi e perdita di posti di lavoro colpendo indistintamente tutto il comparto, da monte a valle. “Gli emendamenti presentati alla Manovra da partiti al Governo come Forza Italia e le dichiarazioni nette di partiti di minoranza come Italia Viva sottolineano la necessità di un intervento immediato per non far partire tra pochi mesi questa nuova tassa. Come espresso anche in questi giorni da importanti attori della Filiera come Federdistribuzione, Italgrob, Centromarca nonché Confcooperative, Legacoop, Agci, la nuova imposta sulle bibite danneggia l’intero comparto e va contro le richieste delle imprese al Governo. Le aziende hanno bisogno di misure coraggiose, che sostengano la crescita e il Made in Italy”, ha ribadito ancora una volta Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe. “auspichiamo che alle prese di posizioni pubbliche del vicepresidente del Consiglio dei ministri, Matteo Salvini, e del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che hanno ribadito impegno a non aumentare le tasse, seguano azioni concrete”


L’entrata in vigore della tassa è prevista per il 1° luglio 2025, a meno dell’accoglimento degli emendamenti proposti. Sul fronte delle vendite, si stima una contrazione pari al -16% nel biennio successivo all’entrata in vigore della norma (dati NOMISMA) e un relativo aumento dei costi con conseguenze gravi soprattutto per le piccole e medie imprese messe di fronte ad un aggravio di costi tra -25.000 e i -90.000 euro. Inoltre, metterebbe a rischio più di 5.000 posti di lavoro, di cui solo 4.000 a valle.

Lollobrigida: Ue, su deforestazione accolto indirizzo dell’Italia

Lollobrigida: Ue, su deforestazione accolto indirizzo dell’ItaliaRoma, 14 nov. (askanews) – Il rinvio del regolamento sulla deforestazione, approvato oggi dal Parlamento Europeo, “rappresenta una grande vittoria per l’Italia che, insieme a molti altri Governi di matrice politica diversa, aveva proposto di rinviarne l’applicazione poiché avrebbe causato effetti devastanti sulla produzione e trasformazione agricola”. Così in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida commenta la decisione del PE che oggi ha approvato, con 371 voti favorevoli, 240 contrari e 30 astensioni, il rinvio dell’applicazione delle norme del regolamento sulla deforestazione che mirano a garantire che i prodotti venduti in UE non provengano da terreni disboscati.


Secondo il testo adottato dai deputati, i grandi operatori e i commercianti dovrebbero rispettare gli obblighi derivanti dal presente regolamento a decorrere dal 30 dicembre 2025, mentre le microimprese e le piccole imprese avrebbero tempo fino al 30 giugno 2026. Il Parlamento ha inoltre adottato una serie di emendamenti che introducono una nuova categoria di paesi che “non presentano alcun rischio” in materia di deforestazione, in aggiunta alle tre categorie esistenti di rischio “basso”, “standard” e “alto”. I paesi classificati come “senza rischio”, definiti come paesi con uno sviluppo stabile o crescente delle aree forestali, sarebbero soggetti a requisiti significativamente meno rigorosi. “La richiesta di rinvio è stata avanzata non solo dai nostri produttori, ma anche dagli Stati di origine delle merci, sottolineando l’inapplicabilità attuale delle regole previste e il forte rischio di favorire un mercato illegale parallelo. Inoltre, avrebbe rafforzato i sistemi produttivi che non rispettano i diritti ambientali”, aggiunge Lollobrigida.


La Germania, durante il G20 in Brasile, aveva richiesto un rinvio di sei mesi, nonostante sia governata da una coalizione rosso-verde, mentre l’Italia ha proposto un rinvio di un anno, indicazione che è stata poi accolta. “Ora auspichiamo che il Consiglio e la Commissione possano concludere in tempi brevi l’approvazione del testo finale per rendere applicabile il rinvio”, conclude il ministro.

Coldiretti: bene rinvio applicazione Regolamento deforestazione

Coldiretti: bene rinvio applicazione Regolamento deforestazioneRoma, 14 nov. (askanews) – Il rinvio dell’applicazione del Regolamento EUDR sulla deforestazione votato dal Parlamento Europeo è in linea con le richieste avanzate da Coldiretti e Filiera Italia in tutte le sedi, per tutelare l’agroalimentare Made in Italy rispetto ai rischi di un insostenibile appesantimento burocratico.


Secondo quanto riportato nel testo votato dal PE, l’applicazione del Regolamento slitta al 30 dicembre 2025 per le grandi imprese, mentre per le micro e piccole imprese si applicherà a partire dal 30 giugno 2026. Inoltre, importante l’inserimento della classe “rischio zero”, che consentirà una consistente riduzione degli obblighi per gli agricoltori italiani con conseguente semplificazione degli oneri burocratici. Si tratta, spiega Coldiretti, di modifiche che confermano gli obiettivi del Regolamento nella lotta alla deforestazione su cui da sempre Coldiretti e Filiera italia sono schierate, ma rappresentano una opportunità di semplificazione per le nostre imprese, consentendo di distinguere tra chi fa deforestazione come il Brasile e chi, come l’Italia, non ha ridotto la propria superficie forestale con un progressivo aumento negli anni, fino a raggiungere gli 11 milioni di ettari.


Al voto odierno dell’europarlamento seguirà una fase negoziale con Consiglio e Commissione che, auspichiamo, si possa concludere in tempi brevi con l’approvazione delle modifiche e, quindi, del testo finale nei tempi utili per rendere applicabile la semplificazione e il rinvio.

Nuovo focolaio Psa in Piemonte, Assosuini scrive a Filippini

Nuovo focolaio Psa in Piemonte, Assosuini scrive a FilippiniRoma, 14 nov. (askanews) – Il nuovo focolaio di Peste Suina Africana (PSA) in Piemonte “è esattamente la notizia che speravamo di non ricevere, specialmente con l’arrivo della stagione fredda, periodo che rende ancora più difficile il controllo dell’infezione”. Così in una nota Assosuini, che si riferisce al recente caso nell’allevamento di Frassineto Po, in provincia di Alessandria. Una conferma che, “nonostante qualche ottimismo, l’epidemia non è sotto controllo e richiede la massima attenzione. Noi allevatori abbiamo adottato ogni misura possibile per arginare il problema nei nostri allevamenti, ma senza un intervento deciso e risolutivo per debellare la malattia nei cinghiali selvatici, è difficile pensare di poter eliminare il rischio di contagio”.


Per dare un contributo concreto e cercare soluzioni, Assosuini ha scritto una lettera a Giovanni Filippini, Commissario Straordinario per l’emergenza PSA, avanzando alcune proposte “che riteniamo fondamentali”. Nella lettera si suggerisce un piano di abbattimenti più mirato, iniziando dalle aree non infette e coordinando le operazioni in modo da evitare che i cinghiali si spostino, diventando veicoli di contagio per altri animali. Inoltre, si evidenzia la vulnerabilità della Lombardia, che rappresenta il 60% della produzione suinicola italiana ma dispone di un solo Gruppo Operativo Territoriale (GOT), inadeguato per la gestione dell’emergenza su scala regionale. “Abbiamo chiesto una maggiore trasparenza sui numeri degli abbattimenti e regole comuni per le zone CEV (Cluster Epidemiologici Veterinari) per migliorare la gestione dell’epidemia”.


Infine, “sollecitiamo – concludono – chiarimenti sui risarcimenti per le aziende che hanno dovuto chiudere o ridurre la produzione a causa della PSA. Ora attendiamo una risposta concreta dalla Presidenza del Consiglio, consapevoli che solo azioni rapide e finanziamenti adeguati possono realmente fare la differenza”.

Il Brasile vince l’Ernesto Illy international coffee award 2024

Il Brasile vince l’Ernesto Illy international coffee award 2024Milano, 14 nov. (askanews) – E’ il Brasile il vincitore 2024 dell’Ernesto Illy international coffee award, il riconoscimento, intitolato alla memoria del fondatore della illycaffè. La Fazenda Serra do Boné di Matheus Lopes Sanglard si è aggiudicata infatti il premio best of the best, con un caffè prodotto con la cosiddetta tecnica del “despolpado”, che massimizza la quantità di zuccheri e aromi.


Il premio è stato assegnato da una giuria internazionale indipendente di nove esperti che hanno scelto il migliore tra i vincitori delle nove monorigini che compongono la ricetta del blend illy: Brasile, Costa Rica, El Salvador, Etiopia, Guatemala, Honduras, India, Nicaragua e Ruanda. A Sms cluster Ecom del Nicaragua, invece, è andato il premio Coffee Lovers’ Choice, votato dai consumatori che nelle settimane precedenti all’evento hanno degustato alla cieca gli stessi campioni nei caffè illy di tutto il mondo.


“Per il secondo anno consecutivo un’azienda brasiliana che adotta pratiche rigenerative ci ha regalato il migliore caffè al mondo. Nella Fazenda Serra do Bonè vengono preservate la salute del suolo, la biodiversità, e le sorgenti di acqua grazie all’utilizzo di fertilizzanti organici, alla lotta biologica e al riutilizzo dei sotto prodotti di lavorazione – afferma Andrea Illy, presidente di illycaffè – Notiamo nuovamente segnali importanti che confermano quanto l’agricoltura rigenerativa sia la strada giusta verso una produzione più resiliente in grado di garantire una produttività elevata e una qualità superiore, di cui il caffè è l’apripista con i maggiori tassi di crescita”. La giuria internazionale che ha decretato il vincitore del best of the best era composta da Massimo Bottura, chef di Osteria Francescana e di Casa Maria Luigia e fondatore di Food for Soul, Viki Geunes, chef e proprietario del ristorante Zilte di Anversa, detentore di tre stelle Michelin, Felipe Rodriguez, Head Chef per tutti i ristoranti del Rosewood Complex a San Paolo, Vanúsia Nogueira, direttore esecutivo dell’International coffee organization, i degustatori professionisti Q Grader Felipe Isaza e Dessalegn Oljirra Gemeda, e tre giornalisti.


La giuria ha descritto il caffè vincitore dell’Ernesto Illy International Coffee Award come è un caffè cremoso, dolce e corposo dall’equilibrio elegante, ricco di sapori di frutta fresca, saturo di note di caramello, delicati sussurri di zucchero di canna e un persistente retrogusto di cioccolato con sfumature floreali di gelsomino. È un caffè elegantemente equilibrato ed estremamente complesso, che rappresenta magnificamente le caratteristiche gustative della sua origine. L’Ernesto Illy International Coffee Award è anche un’importante momento di incontro per i rappresentanti di tutta la filiera del caffè, dai produttori agli esportatori, dai trader alle istituzioni che si sono dati appuntamento al quartier generale delle Nazioni Unite di New York per partecipare alla tavola rotonda “Alleanza globale per il caffè: mobilitare un fondo pubblico-privato per combattere il cambiamento climatico” insieme al presidente Andrea Illy e all’ambasciatore dell’Italia alle Nazioni Unite Maurizio Massari, Vanusia Nogueira (Executive Director dell’International Coffee Organization), Massimo Bottura (Chef e UNEP Goodwill Ambassador), Andrea De Marco (Project Manager per UNIDO), Raina Lang (Direttrice del Sustainable Coffee al Conservation international) e Jamil Ahmad (Direttore UNEP per la sede di New York).

Fao: consumo mondiale olio oliva limitato da prezzi elevati

Fao: consumo mondiale olio oliva limitato da prezzi elevatiRoma, 14 nov. (askanews) – I prezzi elevati dell’olio di oliva ne limiteranno per ora il consumo mondiale, nonostante sia prevista una produzione in aumento in tutti i paesi produttori, tranne l’Italia. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto Food Outlook della Fao, che traccia i principali mercati di alimenti e bevande e analizza in un focus i segmenti dell’olio d’oliva e dei fertilizzanti. L’olio è prodotto e consumato principalmente nella regione del Mediterraneo e il suo prezzo è aumentato vertiginosamente a causa del calo della produzione negli ultimi anni.


A Jaen, in Spagna, i prezzi all’ingrosso dell’olio extravergine di oliva spremuto a freddo hanno raggiunto i 9818 dollari a tonnellata a gennaio 2024, rispetto ai 3655 dollari di due anni prima. Attualmente, il raccolto spagnolo del 2024 supererà la media decennale, con una produzione in espansione anche in Grecia, Tunisia e Turchia, ma non in Italia. La Fao ricorda che nonostante gli ulivi siano noti per la loro straordinaria longevità, reagiscono comunque agli stress climatici. I produttori dovrebbero quindi prendere in considerazione pratiche di gestione più sostenibili dell’acqua e del suolo. “Dato il grande potenziale di espansione delle esportazioni di olio d’oliva, i governi potrebbero offrire supporto agli olivicoltori, come programmi assicurativi e misure per controllare la diffusione delle malattie”, ha affermato l’economista della FAO Di Yang.


Il Food Outlook ha anche aggiornato il suo monitoraggio dei mercati dei fertilizzanti, rilevando bruschi cali nelle quotazioni dei prodotti azotati, che seguono da vicino i prezzi del gas naturale, nonché dei fertilizzanti potassici. Tuttavia, i fertilizzanti fosfatici non hanno mostrato un calo più ampio, dovuto in parte alle barriere commerciali in corso.

Accordo Cia-Jief per rafforzare made in Italy in Giappone

Accordo Cia-Jief per rafforzare made in Italy in GiapponeRoma, 14 nov. (askanews) – Un programma operativo condiviso che tiene insieme una serie di progetti e obiettivi, dall’Expo 2025 di Osaka alla campagna sugli agriturismi “CIAndiamo” per i viaggiatori giapponesi, dal potenziamento della promozione dell’agroalimentare Made in Italy alle sinergie su digitalizzazione, gestione del rischio in agricoltura, ricambio generazionale e rilancio delle aree interne. Questi gli asset principali del nuovo protocollo d’intesa tra Cia-Agricoltori Italiani e Japan Italy Economic Federation (JIEF), siglato a Roma dai rispettivi presidenti Cristiano Fini e Daniele Di Santo.


Il nuovo accordo, valido per il biennio 2025-2026, rinnova una collaborazione tra le due organizzazioni che va avanti dal 2017, motore di tante iniziative strategiche per il sostegno e la valorizzazione delle imprese agricole e agroalimentari nazionali nel Paese del Sol Levante: incontri con i buyer, ospitalità in campagna per i clienti nipponici, visite aziendali, convenzioni e agevolazioni, seminari ed eventi per conoscere i rispettivi mercati e moltiplicare le occasioni di business, anche in vista del prossimo grande appuntamento con Expo 2025. D’altra parte, ricordano Cia e JIEF, il Giappone rappresenta uno dei maggiori partner commerciali per l’Italia al di fuori dell’Europa: nel 2023, le esportazioni agroalimentari nazionali verso Tokyo sono valse 1,7 miliardi di euro e, solo nel primo semestre 2024, sono cresciute del 48,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Copa Cogeca: vendemmia Ue -3%, periodo difficile e complesso

Copa Cogeca: vendemmia Ue -3%, periodo difficile e complessoRoma, 14 nov. (askanews) – Una produzione stimata di 144 milioni di ettolitri (Mhl) di vino e mosto per il 2024, in calo di quasi il 3% rispetto all’anno precedente e del 10% al di sotto della media quinquennale. Un calo che secondo il Copa e la Cogeca, i sindacati degli agricoltori e delle cooperative agricole europee, “riflette le sfide in corso che il settore deve affrontare, in particolare in termini di condizioni climatiche avverse”.


In testa l’Italia con una stima di 41 Mhl, superando il principale produttore dell’anno scorso. Seguita dalla Spagna che si assicura il secondo posto con un notevole aumento del 18% della produzione, per un totale di 38,1 Mhl e dalla Franciache scende al terzo posto con un significativo calo del 22% della produzione, per un totale di 37,4 Mhl. La stagione 2024, riassume il Copa Cogeca, è stata caratterizzata da condizioni meteorologiche imprevedibili e dagli effetti persistenti delle recenti siccità, che hanno portato a raccolti incoerenti in tutte le regioni. Mentre il monitoraggio costante e il lavoro sul campo hanno contribuito a gestire la salute delle piante, le diffuse malattie delle piante sono state un problema minore rispetto al 2023. La scarsità d’acqua ha avuto un impatto particolare sulle regioni meridionali, causando raccolti anticipati in molte aree. Inoltre, l’inflazione e l’aumento dei costi della filiera hanno aumentato significativamente le spese di produzione.


Luca Rigotti, presidente del gruppo di lavoro sul vino della Copa-Cogeca, commenta: “i dati sulla produzione di quest’anno non fanno che confermare la tendenza del mercato. Il mercato europeo del vino sta attraversando un periodo difficile e complesso, con costi di produzione elevati e dinamiche internazionali che influenzano il mercato. Tuttavia, resto ottimista sulla resilienza e l’imprenditorialità dei nostri agricoltori”.