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Prosciutto Modena Dop, vendite -28% in 2024; preaffettato +6,5%

Prosciutto Modena Dop, vendite -28% in 2024; preaffettato +6,5%Roma, 19 mar. (askanews) – Cresce nel 2024 il numero di cosce avviate alla produzione di Prosciutto di Modena DOP rispetto all’anno precedente, passando dai 31.486 prosciutti marchiati avviati alla produzione del 2023 ai 37.746, per un valore alla produzione di circa 4 milioni di euro. Pesa, però, la diffusione della Psa, la peste suina africana, sulle vendite, che hanno registrato un calo passando dalle 47.533 unità del 2023 alle 34.271 del 2024, con una riduzione del 28%.


Un calo, spiega il Consorzio in una nota, determinato in prima battuta dall’incremento del costo della materia prima, a causa della diffusione della PSA che ha ridotto significativamente il quantitativo di merce disponibile, a cui si sono aggiunti altri fattori economici globali, come l’aumento del costo dell’energia in primis, che hanno impattato sul settore alimentare. Dato positivo quello rappresentato dalla produzione di vaschette di preaffettato che ha visto un incremento del 6,5%, passando dalle 642.704 del 2023 alle 683.788 del 2024, a testimonianza che i consumatori continuano ad orientarsi verso questa tipologia di consumo.


L’export del Prosciutto di Modena DOP si mantiene stabile, con una quota compresa tra il 7% e l’8%, con gli Stati Uniti che si confermano primo partner per quanto riguarda il mercato estero. E proprio in vista dei ventilati dazi Usa, la presidente del Consorzio Giorgia Vitali ha detto: “auspichiamo e rimaniamo fiduciosi che le Istituzioni, in questo momento così delicato, possano trovare i giusti accordi che garantiscano alle aziende di continuare ad esportare senza subire aggravi e sanzioni. La cooperazione commerciale è essenziale per la crescita e il successo di tutti”.

In Veneto paura danni pesche e albicocche per basse temperature

In Veneto paura danni pesche e albicocche per basse temperatureRoma, 19 mar. (askanews) – Da temperature primaverili fino a 19 gradi ai -3 della notte scorsa nelle campagne venete. Le gelate tanto temute sono arrivate e già si prevedono danni alle drupacee, cioè a pesche e albicocche che sono già in fiore. Le previsioni dicono, infatti, che le temperature rimarranno sotto lo zero anche nelle prossime due notti.


“Come avevamo previsto, si è verificato il ritorno del freddo dopo il caldo delle scorse settimane, che ha fatto partire anticipatamente la fioritura delle piante – sottolinea Francesca Aldegheri, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Veneto – Ad alto rischio sono pesche a albicocche, mentre le ciliegie sono ancora in una fase fenologica arretrata, così come kiwi, mele e pere. Quindi, per ora, non dovrebbero esserci problemi”. In Veneto le temperature più basse si sono registrate nel Basso Padovano, con meno 3 gradi, mentre nella pianura veronese si è scesi a meno 2. “Sapere se e di quale entità saranno i danni sui frutteti colpiti è difficile dirlo ora – chiarisce Aldegheri – Si scoprirà tra qualche giorno, quando questo fenomeno sarà cessato. Tra venerdì e sabato le temperature sono date di nuovo in risalita, quindi tireremo un sospiro di sollievo”.


Rimane il timore per aprile, perché se “dopo il caldo dovesse tornare il gelo saranno guai seri, perché tutti gli alberi da frutto saranno in piena fioritura. È ancora vivo il ricordo dell’aprile 2023, che decimò le produzioni con temperature che nelle campagne venete arrivarono a meno 8, così come quello della notte tra il 20 e il 21 aprile dell’anno scorso, con picchi di -2,5”.

Cia a Meloni: bocciare ipotesi fondo unico per la Pac

Cia a Meloni: bocciare ipotesi fondo unico per la PacRoma, 19 mar. (askanews) – Dire no all’ipotesi di un Fondo unico nazionale per il finanziamento delle politiche della Pac, che rischierebbe di comprometterne il funzionamento in una fase complicata come quella attuale. È l’impegno in Europa che il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, chiede in una lettera alla premier Giorgia Meloni, al ministro Francesco Lollobrigida e al vicepresidente della Commissione Ue Raffaele Fitto, alla vigilia del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo.


“In un’epoca di instabilità geopolitica, incertezza economica e crescenti sfide sociali, un settore agricolo forte e resiliente non è solo strategico, è indispensabile – scrive Fini – siamo profondamente preoccupati per le recenti discussioni sulla riallocazione dei finanziamenti dell’Ue in un Fondo unico nell’ambito della Politica agricola comune”. Questo cambiamento, continua il presidente di Cia, “rappresenterebbe una modifica fondamentale della governance del prossimo Quadro finanziario pluriennale (QFP) con il rischio di minare il funzionamento della Pac”. Ma “indebolire la Politica agricola comune recherebbe conseguenze di vasta portata sulla produzione alimentare, sull’occupazione dei territori rurali e sulla stabilità generale del nostro settore agricolo”. Di pari passo, aggiunge Fini nella lettera alla premier Meloni, “date le attuali tensioni geopolitiche e le pressioni inflazionistiche, esortiamo la Commissione a includere nel QFP un meccanismo automatico che consenta di adeguare in tempo reale le dotazioni finanziarie in base ai tassi di inflazione effettivamente osservati anziché a quelli previsti”.

16 ricercatori a Coldiretti:non delegittimare comunità scientifica

16 ricercatori a Coldiretti:non delegittimare comunità scientificaRoma, 19 mar. (askanews) – La manifestazione odierna di Coldiretti a Parma, davanti alla sede dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), con la richiesta di regolamentare la carne coltivata come un farmaco anziché come un alimento “rappresenta un tentativo preoccupante di delegittimare il lavoro della comunità scientifica indipendente e il quadro normativo europeo sui nuovi alimenti, tra i più rigorosi al mondo”.


E’ quanto sostengono 16 ricercatori ed esperti italiani che hanno firmato una dichiarazione in cui ribattono ad alcune affermazioni della confederazione agricola, chiedono al Governo che il lavoro della comunità scientifica e delle istituzioni competenti “venga riconosciuto e tutelato” e, per contribuire al dibattito, chiedono ai ministri Lollobrigida e Schillaci “la possibilità di partecipare al confronto. L’interesse comune è garantire la possibilità di lavorare affinché le decisioni e le valutazioni istituzionali a tutela della popolazione si basino sempre e solo sulle più solide evidenze scientifiche”. I ricercatori sottolineano che l’Efsa “è già un ente tecnico e indipendente”, nonostante Coldiretti invochi “più scienza libera e indipendente” sostenendo la necessità di studi clinici e preclinici per la carne coltivata, come avviene per i farmaci.


Una richiesta che fa eco alle conclusioni di un Tavolo tecnico interministeriale dei Ministeri di Salute e Agricoltura, dove però dettagli sui metodi adottati, le argomentazioni e gli studi a sostegno di tale necessità, non risultano inclusi nel documento ufficiale. I ricercatori, alla luce della letteratura scientifica esistente e delle ricerche condotte, precisano infine che “il quadro regolatorio attuale non presenta delle criticità e che la richiesta di studi clinici e preclinici non ha alcuna base scientifica. Farmaci e alimenti – spiegano – seguono processi di approvazione distinti perché rispondono a esigenze radicalmente diverse. Paradossalmente, la regolamentazione alimentare è improntata a maggiore sicurezza. Basti pensare che un farmaco può essere autorizzato anche in presenza di effetti collaterali noti, mentre Efsa può approvare solo in assenza di rischi per la salute”.

Favorire uso legno in edilizia post sisma, conferenza al Masaf

Favorire uso legno in edilizia post sisma, conferenza al MasafRoma, 19 mar. (askanews) – Come favorire l’utilizzo del legno nell’edilizia per la ricostruzione dopo il sima del 2016 che ha colpito l’Appennino centrale. Le iniziative del Governo in materia verranno presentate domani, giovedi 20 marzo, alle 15.30, al Masaf.


Oltre al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, interverranno anche il commissario straordinario Sisma 2016, Guido Castelli, il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci, il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin e il presidente di Cluster Nazionale Italia Foresta Legno, Alessandra Stefani.

Confagricoltura: applicare la Strategia forestale nazionale

Confagricoltura: applicare la Strategia forestale nazionaleRoma, 19 mar. (askanews) – Con circa 12 milioni di ettari di boschi, pari al 36% del territorio nazionale, l’Italia è tra i Paesi con la crescita maggiore del proprio patrimonio forestale. Tuttavia, solo una piccola parte di queste risorse viene gestita attivamente, con il rischio di degrado e perdita di biodiversità. In occasione della Giornata Internazionale delle Foreste del 21 marzo, Confagricoltura evidenzia la necessità dell’applicazione della Strategia Forestale Nazionale, approvata ormai tre anni fa.


“Il settore presenta numeri così importanti che sembra davvero un paradosso questo massivo ricorso all’importazione di legname – commenta Enrico Allasia, presidente della Federazione Nazionale Risorse Boschive e Coltivazioni Legnose di Confagricoltura – In Italia il prelievo di legname è fermo al 30% l’anno, rispetto a una media europea che supera il 60%. Abbiamo bisogno di valorizzare i boschi non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico”. Sono 80.000 le imprese agroforestali in Italia che impiegano oltre 500.000 lavoratori e con un saldo commerciale positivo che supera i 40 miliardi di euro. Numeri importanti, che fanno di questo comparto il secondo per importanza nell’industria manifatturiera italiana.


Arredo, energia da biomasse, edilizia: le filiere legate alla risorsa legno sono molte, ma ancora troppo dipendenti dall’importazione di materia prima. Infatti, se il fabbisogno nazionale di legname ammonta a 53 milioni di metri cubi, solo 15 milioni provengono da risorse interne. “Se vogliamo dare un futuro al comparto – aggiunge Allasia – si deve intervenire con l’applicazione della Strategia Nazionale Forestale, con interventi di semplificazione burocratica e con l’allentamento dei vincoli sulle opere infrastrutturali, fondamentali per l’attività d’impresa”. L’Italia è la prima importatrice europea di legname per l’industria, la prima al mondo di legna da ardere e la quarta per cippato e scarti di legno. Ecco perché la Confederazione chiede di accelerare l’applicazione della Strategia Forestale Nazionale, per permettere una programmazione dei piani colturali che dialoghi con il fabbisogno reale dell’industria nazionale. Solo in questo modo si riuscirà a ridurre la dipendenza dall’estero e valorizzare una filiera nazionale agroforestale e vivaistica orientata verso sistemi di bioeconomia circolare, verde e competitiva.


Negli ultimi 50 anni le foreste in Italia sono raddoppiate, ma non per una strategia pianificata, bensì per la mancata valorizzazione delle aree rurali e montane. Questo ha ridotto la deforestazione, ma ha anche aumentato il rischio di incendi e frane. Avere una strategia nazionale e un comparto produttivo adeguatamente sostenuto, vuol dire anche avere un patrimonio boschivo curato e in sicurezza e quindi un territorio con rischio idrogeologico ridotto. Bisogna infatti ricordare che le attività di manutenzione delle foreste nazionali sono svolte dalle aziende agricole con proprie risorse.

77 nuovi Pat. I prodotti agroalimentari tradizionali sono 5.717

77 nuovi Pat. I prodotti agroalimentari tradizionali sono 5.717Roma, 19 mar. (askanews) – Con l’arrivo di 77 nuovi Pat sale a 5,717 il numero dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani. L’elenco nazionale del Masaf è stato infatti aggiornato con decreto del ministro Francesco Lollobrigida.


Tra i nuovi arrivi figurano il Cece di Tricarico in Basilicata, il Cavatiello di Palomonte in Campania, la Goletta stagionata in Emilia Romagna, la Salsiccia matta nel Lazio, l’Oca di Lomellina in Lombardia, la Crescia sfogliata di Urbino nelle Marche, il Cappone di Racconigi in Piemonte, la Mostarda di uva di Troia in Puglia, i Ravioli di patate con origano selvatico di Ardauli in Sardegna, la Fava Cottoia di Modica in Sicilia, gli Spaghetti di Lari in Toscana, i Bigoli in salsa nel Veneto. I PAT individuano prodotti tipici italiani radicati nei territori da almeno 25 anni, spesso di nicchia e capaci di rappresentare piccole realtà italiane da valorizzare. L’elenco nazionale, tenuto dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, viene aggiornato ogni anno in base ai prodotti agroalimentari definiti tradizionali dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano.


La Regione con più prodotti PAT si conferma la Campania (610, +9 rispetto all’anno precedente), stabilmente seguita dal Lazio (492, +20) e dalla Toscana (468, +1).

Crisi uova, Usa sondano Italia. Unaitalia: non si può soddisfare richiesta

Crisi uova, Usa sondano Italia. Unaitalia: non si può soddisfare richiestaMilano, 18 mar. (askanews) – I prezzi stellari raggiunti dalle uova negli Stati Uniti, complice anche l’epidemia di aviaria, stanno generando una vera e propria crisi, tanto da spingere Washington a chiedere aiuto ad alcuni Paesi europei, tra cui ci sarebbe anche l’Italia. La conferma, indiretta, arriva da Unaitalia, associazione che riunisce le imprese della filiera avicola italiana, che contattata fa sapere che in effetti gli Usa stanno sondando la disponibilità del nostro Paese a esportare uova oltreoceano. “Vista la situazione di scarsità di prodotto nella quale si trovano gli Usa, le ambasciate statunitensi stanno sondando presso molti Paesi europei la capacità di export di uova da tavola o destinate l’industria – spiega Unaitalia -. A ora ci è pervenuta esclusivamente una richiesta esplorativa per constatare la capacità e l’eventuale disponibilità da parte delle aziende aderenti alla nostra associazione a esportare uova nei prossimi mesi”.


Tuttavia, per quel che concerne “le filiere aderenti a Unaitalia – parliamo di circa il 30% della produzione complessiva italiana – non hanno al momento possibilità di esportare e che quindi non siamo in grado di dare seguito alla richiesta”. L’Italia, spiega ancora l’associazione, non ha una grande capacità di export, “dal momento che la produzione consente di soddisfare il mercato nazionale. Inoltre, in questo periodo specifico registriamo una domanda interna piuttosto sostenuta”. L’Italia è il quarto produttore di uova a livello europeo dopo Francia, Germania e Spagna, una posizione che ricopre dal 2020. Si tratta di una filiera totalmente integrata, che presiede tutte le fasi produttive: dall’allevamento alla trasformazione fino alla distribuzione del prodotto finito. Nel 2024, secondo stime, la produzione è stata pari a circa 12,9 miliardi di uova (+3% rispetto al 2023). I consumi nel nostro Paese si sarebbero attestati a 13 miliardi 239 milioni di uova (+3,1% rispetto al 2023) pari a 220 uova a testa (14 kg pro-capite), delle quali circa il 68% è andato alle famiglie, mentre il restante 32% è stato destinato all’industria e all’artigianato. L’export è pari appena a 1,8 miliardi, in crescita lo scorso anno rispetto agli 1,17 miliardi del 2023.

Copagri ad Agricoltura E’ porterà l’innovazione a 360 gradi

Copagri ad Agricoltura E’ porterà l’innovazione a 360 gradiRoma, 18 mar. (askanews) – “Lo smart farming e tutto ciò che ruota intorno a esso in termini di ricerca e innovazione rappresentano la perfetta rappresentazione del futuro prossimo del comparto Primario, in quanto permettono di mantenere vive le tradizioni e i saperi che hanno fatto grande l’agricoltura, coniugandole con le tematiche della sostenibilità e dell’efficienza energetica”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista spiegando che muove da queste premesse la partecipazione della Confederazione all’iniziativa “Agricoltura È”, promossa dal Masaf e in programma dal 24 al 26 marzo in Piazza della Repubblica, in occasione del 68esimo anniversario dei Trattati di Roma.


“Parlare di sostenibilità significa difendere la ricerca e promuovere l’innovazione, lavorando affinché il trasferimento delle nuove tecnologie in agricoltura vada a beneficio di un numero sempre maggiore di produttori agricoli, con un occhio attento alla riduzione dell’impronta ecologica e dell’uso dei fitofarmaci e senza dimenticare, ovviamente, il versante economico e quello ambientale”, rimarca Battista. Innovazione che per la Copagri si deve necessariamente tradurre in una spinta normativa volta a favorire l’utilizzo dei droni in agricoltura, facendo leva sull’elevata precisione di posizionamento di questi mezzi e sulla loro possibilità di muoversi anche in spazi ristretti, consentendo una drastica riduzione dell’impronta ecologica dell’uso dei fitofarmaci, con un discreto ritorno economico e ambientale.


Per questo, a farla da padrone negli spazi della Confederazione ad “Agricoltura è” saranno proprio i droni e i loro molteplici utilizzi nel Primario, che verranno presentati anche grazie all’ausilio di numerosi video interattivi.

Il 24 marzo la XIII edizione del Gelato Day dedicato al Giubileo

Il 24 marzo la XIII edizione del Gelato Day dedicato al GiubileoRoma, 18 mar. (askanews) – Conto alla rovescia per la XIII edizione del Gelato Day, la Giornata Europea del Gelato Artigianale, in programma ogni anno il 24 marzo e che, quest’anno, è dedicata al Giubileo. Protagonista sarà il Gusto dell’Anno, “Hallelujah”: una raffinata gianduia con nocciole tostate, arricchita da una variegatura di cioccolato puro.


La giornata sarà patrocinata dal Dicastero per l’Evangelizzazione e dal Masaf e il calendario di eventi dedicato a uno dei prodotti gastronomici più amati al mondo è stato presentato oggi presso la Camera dei deputati a Roma. Già prima del 24 marzo, sono diverse le iniziative che celebrano la Giornata Europea del Gelato Artigianale. Il 21 marzo si potrà degustare “Hallelujah” in Piazzetta della Funicolare a Capri nell’ambito dell’iniziativa “Linguaggi dell’anima: Ritmi di Equità”, mentre il 22 e 23 marzo sarà protagonista dell’evento “Un borgo di cioccolato” a Palazzo Bertello, Borgo San Dalmazzo (CN). Domenica 23 marzo torna, a cura di Longarone Fiere Dolomiti e dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, il premio giornalistico dedicato alla memoria di Ivano Pocchiesa, durante Agrimont, la fiera nazionale dell’agricoltura di montagna. E sempre domenica 23 marzo, dalle 10 alle 17, i festeggiamenti del Gelato Day animeranno Piazza Risorgimento a Roma, nei pressi di San Pietro, dove i mastri gelatieri proporranno ai pellegrini il Gusto dell’Anno, nell’ambito di una raccolta fondi di beneficenza a favore del progetto 13 case in Siria.


Il 24 marzo “Hallelujah” sarà quindi proposto in tutte le gelaterie europee aderenti al Gelato Day, sia nella versione “originale” secondo la ricetta ufficiale, firmata da Vincenzo Squatrito della gelateria “Ritrovo Orchidea” di Oliveri, nel messinese, sia reinterpretato dai maestri gelatieri di tutta Europa con ingredienti e ispirazioni del loro territorio. Tra queste, anche le eccellenze premiate dalla Guida Gelaterie d’Italia 2025 di Gambero Rosso, che supporta questa tredicesima edizione del Gelato Day. Sempre il 24 marzo e fino al 26, il Gelato Day sarà presente a “Agricoltura È” un evento immersivo, aperto a tutti, in occasione della celebrazione del 68esimo Anniversario del “Trattato di Roma” e promosso dal Masaf, che trasformerà Piazza della Repubblica di Roma in un grande spazio esperienziale, dove scoprire da vicino il mondo dell’agricoltura in tutte le sue sfaccettature.


“Il gelato artigianale è un prodotto di fama internazionale e rappresenta anche una straordinaria opportunità per l’intera filiera – ha detto Mirco Carloni, presidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei deputati – Questa filiera non si limita solo alle macchine per la produzione del gelato, ma abbraccia anche gli ingredienti e i processi di trasformazione, creando un legame fondamentale con il mondo agricolo. Il lavoro del gelatiere è una vera e propria arte, che richiede la capacità di valorizzare le materie prime provenienti dall’agricoltura. Raccontare la storia di questi ingredienti rappresenta senza dubbio un valore aggiunto”.