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Fedagripesca:bene nuovo sistema calcolo sforzo pesca in decreto

Fedagripesca:bene nuovo sistema calcolo sforzo pesca in decretoRoma, 18 mar. (askanews) – “Il nuovo sistema per il calcolo dello sforzo di pesca accoglie le nostre richieste per un fermo più sostenibile per le imprese”. Lo ha detto il vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca Paolo Tiozzo commentando il decreto sul fermo pesca 2025.


“Prosegue l’impegno del Masaf nel segno di un fermo pesca più flessibile in grado di rispondere al meglio alle esigenze delle marinerie – riconosce Tiozzo – Calcolare lo sforzo effettivo di pesca quantificando esclusivamente il periodo effettivo in cui il peschereccio svolge l’attività di prelievo consente di ridurre i costi di gestione legati al carburante e permette agli equipaggi di lavorare con maggiore tranquillità”. “Visto che negli ultimi 10 anni abbiamo perso il 30% dei giorni di pesca, le volte che i pescherecci escono in mare devono poter fare senza l’assillo dei tempi di rientro in porto. L’adozione del decreto a marzo, con largo anticipo rispetto al passato, è un buon segnale per le marinerie in grado così di programmare meglio le attività di pesca”, conclude Tiozzo.

Rota (Fai Cisl): bene Meloni, evitare guerre commerciali

Rota (Fai Cisl): bene Meloni, evitare guerre commercialiRoma, 18 mar. (askanews) – “Sull’introduzione dei dazi, che come stiamo denunciando da tempo avrebbero un effetto pesante anche sul lavoro agroalimentare, condividiamo l’appello della Premier Meloni al pragmatismo e ad evitare guerre commerciali: la logica degli mercati internazionali dovrebbe essere quella del ‘win-to-win’, cioè del vincere insieme, realizzando una competizione leale, fondata sulla qualità del lavoro e delle produzioni, e su criteri di reciprocità”. Lo scrive sui social il Segretario generale della Fai-Cisl Onofrio Rota commentando le comunicazioni al Senato della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


“Oggi – ricorda il sindacalista citando dati Nomisma – l’export verso gli Usa vale l’11,6% dell’export agroalimentare italiano, solo le esportazioni di vino dalla Ue negli Usa valgono 4,9 miliardi di euro: bisogna dunque evitare che siano i lavoratori a pagare il prezzo delle scelte di Trump”.

La pasta firmata Eataly diventa pasta ufficiale di Carlo Cracco

La pasta firmata Eataly diventa pasta ufficiale di Carlo CraccoRoma, 18 mar. (askanews) – Nata a Natale 2023, la pasta Eataly diventa la pasta ufficiale dei ristoranti di Carlo Cracco: dal ristorante e bistrò Cracco, in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, a Cracco Portofino fino a Terra by Carlo Cracco, collaborazione inaugurata all’interno di Eataly Londra a novembre 2024.


La pasta è realizzata dal Premiato Pastificio Afeltra di Gragnano con il grano duro 100% italiano, lenta essiccazione e trafile in bronzo. Partendo dalla ricetta Spaghetto Eataly 100% grano italiano, datterino abbrustolito e germogli di basilico, lo chef inserirà nei menu dei suoi ristoranti alcune ricette ideali per esaltare le caratteristiche di quesa pasta. E, a partire da aprile una speciale ricetta firmata da Carlo Cracco entra anche nei ristoranti di Eataly. Andrea Cipolloni, Group CEO di Eataly, ha anche annunciato che insieme al Premiato Pastificio Afeltra di Gragnano, Eataly “sta sviluppando un progetto che darà alla nostra filiera del grano e della pasta un’identità distintiva, capace di valorizzare non solo l’eccellenza della nostra pasta ma anche la ricchezza dei sistemi agroecologici e culturali da cui ha origine”.

Fedagripesca ad Agricoltura E’ con convegni e degustazioni

Fedagripesca ad Agricoltura E’ con convegni e degustazioniRoma, 18 mar. (askanews) – Confcooperative Fedagripesca parteciperà alla manifestazione “Agricoltura È”, il villaggio nel cuore della Capitale per raccontare la centralità dell’agricoltura, che si terrà dal 24 al 26 marzo a piazza della Repubblica a Roma. La federazione delle cooperative agricole, che associa oltre 3.000 imprese agroalimentari e della pesca sarà presente in piazza con il suo stand “Agricoltura è cooperazione”.


Per tutta la durata della manifestazione nello stand si svolgeranno diversi momenti di animazione e attività didattiche e distribuzione di prodotti rivolte agli studenti delle scuole elementari e medie, realizzate con il supporto della cooperativa Ortoromi, del gruppo cooperativo Conserve Italia, del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia e dei consorzi melicoli Melinda e Vog Products. Nell’area comune delle degustazioni allestita al centro del Villaggio, la federazione sarà protagonista di diversi momenti di degustazione di prodotti ortofrutticoli. Tra i principali appuntamenti in programma, il 24 marzo alle 16 un incontro tecnico organizzato da Melinda presso lo stand e alle 18 un evento con la cooperativa Giotto dedicato al tema della inclusione sociale realizzato in collaborazione con Confcooperative Federsolidarietà.


Il 25 marzo alle 11.00 il presidente Raffaele Drei partecipa alla conferenza “Agricoltura È” insieme al ministro Lollobrigida e al Commissario europeo all’Agricoltura e l’Alimentazione Christophe Hansen. Alle 16 presso l’area eventi, si svolgerà il convegno “Agricoltura È sviluppo delle filiere e competitività”, per fare il punto sulle priorità strategiche della cooperazione agroalimentare in vista della nuova Pac: prevista la partecipazione del ministro Francesco Lollobrigida e del senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, che dialogheranno con il presidente della federazione Raffaele Drei, affiancato per l’occasione dai presidenti del settore lattiero-caseario Giovanni Guarneri, del settore vitivinicolo Luca Rigotti e ortofrutticolo Davide Vernocchi.

Da trebbie birra nuovi prodotti sostenibili e innovativi

Da trebbie birra nuovi prodotti sostenibili e innovativiRoma, 18 mar. (askanews) – Sostenibilità e innovazione applicata al recupero dei residui della produzione birraria per trasformarli in ingredienti alimentari ad alto valore nutrizionale. Se ne è parlato nel workshop organizzato da Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti, insieme alle Università di Milano, Foggia e Sassari dedicato alla valorizzazione delle trebbie, sottoprodotto della produzione di birra, come ingrediente alimentare salutare e sostenibile.


Durante il webinar “Processi microbici per valorizzare le trebbie di birra come ingredienti innovativi e alimenti salutari”, sono state presentate tecnologie innovative per trasformare le trebbie, tipico residuo della produzione birraria, in ingredienti funzionali attraverso fermentazione microbica e trattamenti sostenibili di essiccazione a microonde, con minore impatto ambientale ed economico rispetto ai metodi tradizionali. Roberto Foschino dell’Università degli Studi di Milano ha sottolineato come, a fronte di circa 240mila tonnellate di trebbie prodotte annualmente in Italia, la valorizzazione delle stesse attraverso processi microbici e di essiccamento innovativo rappresenti una grande opportunità per i birrifici artigianali, spesso alle prese con costi elevati di smaltimento. Ad esempio, le trebbie possono diventare ingrediente funzionale per prodotti da forno ad alto contenuto di fibre e proprietà salutistiche. Tra le principali novità emerse figura la realizzazione di un pane post-biotico, arricchito con fibre fermentate da batteri probiotici, per un prodotto finale dal miglior profilo nutrizionale e sensoriale.


C’è inoltre la possibilità di utilizzare le trebbie per la produzione di micoproteine, ottenute dalla fermentazione con funghi filamentosi come il Fusarium venenatum, già utilizzato in altre parti del mondo per produrre proteine alternative altamente sostenibili. Il progetto di ricerca presentato durante il workshop, finanziato dal Ministero dell’Università nell’ambito del bando Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN 2022), punta non solo a trovare soluzioni innovative per la filiera della birra artigianale, ma anche a posizionare l’Italia come Paese all’avanguardia nella valorizzazione sostenibile dei sottoprodotti agroalimentari.

Confagri Toscana: gravi danni ad agricoltura nel Pisano

Confagri Toscana: gravi danni ad agricoltura nel PisanoRoma, 18 mar. (askanews) – “Centinaia di ettari sommersi dall’acqua, con danni ingenti alle colture estensive, concentrati soprattutto nella provincia di Pisa e in molte aziende agricole del Mugello e della Piana fiorentina. I nostri agricoltori si sono subito rimboccati le maniche, senza protestare. Come associazione chiediamo che non ci si dimentichi di loro passata l’emergenza”. A dirlo è il presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Neri, dopo l’ondata di maltempo che ha colpito buona parte della Toscana il quale chiede alle istituzioni di “considerare con urgenza misure di sostegno anche per queste aziende, al fine di garantire la continuità produttiva e la salvaguardia del tessuto agricolo regionale”.


“Oltre alla copiosissima pioggia caduta in poco tempo sulle stesse aree – dice Neri – per le aziende la situazione è stata ulteriormente aggravata dall’attivazione dello Scolmatore di Pontedera, che ha efficacemente protetto i centri urbani dalle inondazioni, ma ha riversato grandi quantità d’acqua nelle aree agricole circostanti. Possiamo affermare, con una semplificazione e un pizzico di provocazione, che il mondo dell’agricoltura ha dato il suo contributo per salvaguardare i centri abitati”. “Ora la priorità è mettere in sicurezza strade, case e aziende – continua il presidente di Confagricoltura Toscana – Per quanto riguarda le imprese agricole un punto importante sarebbe la revisione delle attuali normative sui ristori per calamità naturali. Attualmente, la legge prevede che le aziende agricole possano accedere ai fondi di solidarietà solo se i danni subiti superano il 35% della produzione lorda vendibile. Ma molte imprese hanno subito perdite significative che, pur non raggiungendo questa soglia, mettono a rischio la loro sostenibilità economica”.

Salame Cacciatore Italiano, in 2024 affettato +23%, export -5,6%

Salame Cacciatore Italiano, in 2024 affettato +23%, export -5,6%Roma, 18 mar. (askanews) – Aumenta del 23% a quota 337.820 Kg prodotti nel 2024 l’affettato in vaschetta per il Salame Cacciatore Italiano che, con oltre 3 milioni e 800mila Kg prodotti, registra una sostanziale tenuta del prodotto certificato immesso sul mercato, rispetto all’anno precedente (+0,1%). Il trend positivo del preaffettato prosegue invece ormai da oltre 5 anni. Si contrae invece del 5,6% l’export: un dato dovuto principalente al calo delle vendite in Germania, dovute alla fase di crisi economica che sta attraversano il Paese, che ha visto registrare nel 2024 una contrazione del prodotto interno lordo dello 0,2%, confermando la recessione per il secondo anno consecutivo.


Se si va ad analizzare l’andamento di altri mercati esteri si riscontra, invece, un aumento a due cifre in Paesi come l’Austria (+26%), il Belgio (+13%) e la Svizzera (+ 21%). In particolare, per gli ultimi due, l’incremento – spiega il Consorzio in una nota – può imputarsi anche ai programmi di promozione in questi due mercati, che il Consorzio sta attuando, grazie anche al cofinanziamento UE, con un’articolata serie di attività sul territorio che coinvolgono anche il canale della GDO. L’auspicio, spiega il Consorzio, è che ci sia un’inversione di tendenza nel 2025, con la ripresa della crescita economica in Germania, dove il Consorzio è impegnato con un progetto di promozione triennale finanziato dalla UE che coinvolge anche le catene della Grande Distribuzione Organizzata.


Nel 2024 la quota di vendite in Italia del Cacciatore Italiano è stata del 70,6% mentre quella destinata all’export è stata del 29,4%. Sul fronte dei canali di vendita, la GDO resta leader con il 58,7% seguita dal Discount col 35,1% e Normal Trade pari al 6,2%.

All’Orto botanico di Roma il 29-30 marzo la Festa del Bio

All’Orto botanico di Roma il 29-30 marzo la Festa del BioRoma, 18 mar. (askanews) – Appuntamento il 29 e 30 marzo all’Orto Botanico di Roma per la festa del Bio e MontagnaMadre, evento nato dalla sinergia tra FederBio e Slow Food Italia. La manifestazione, a ingresso libero, sarà allestita lungo i viali dell’Orto Botanico ed è previsto un ricco palinsesto di talk, showcooking, laboratori, degustazioni e la possibilità di acquistare direttamente dai produttori di montagna dei Mercati della Terra di Slow Food da diverse regioni d’Italia.


Al centro del programma il ruolo cruciale dell’agroecologia per supportare lo sviluppo delle zone rurali e di montagna, dove contribuisce a contrastare l’abbandono di queste terre ricche di biodiversità, cultura e tradizioni, creando concrete opportunità occupazionali soprattutto per le giovani generazioni e le donne. Le aree interne coprono attualmente oltre il 50% della superficie agricola, con una forte vocazione biologica, e ospitano il 46% delle imprese agroalimentari italiane, con una presenza significativa di aziende gestite da giovani (9,2%) e da donne (25%). Organizzata da FederBio e Slow Food Italia, con il contributo della divisione Mountain Partnership della FAO e dell’Orto Botanico-La Sapienza, “Festa del BIO e Montagna Madre” si pone l’obiettivo di consolidare il legame tra agricoltori e cittadini, ampliando la consapevolezza sull’importanza di adottare stili alimentari sostenibili che tutelino sia la salute sia la biodiversità e gli ecosistemi naturali.


I temi centrali della manifestazione saranno illustrati nel corso della conferenza stampa inaugurale, il 29 marzo alle 10.45. “La montagna ricopre un ruolo fondamentale nel nostro ecosistema, dobbiamo però imparare ad ascoltarla, per capirne criticità e esigenze – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – L’agricoltura biologica rappresenta una straordinaria opportunità di sviluppo per le comunità dell’entroterra, un motore di crescita economica e sociale nel rispetto delle tradizioni e delle bellezze naturali”.

In Emilia Romagna per 2025 servono 6-7mila lavoratori agricoli

In Emilia Romagna per 2025 servono 6-7mila lavoratori agricoliRoma, 18 mar. (askanews) – “L’ingresso dei giovani in agricoltura torni ad essere priorità, abbiamo bisogno di 6-7.000 lavoratori per la campagna 2025 in Emilia-Romagna, e non solo potatori, raccoglitori di frutta e ortaggi, vendemmiatori, addetti al settore zootecnico o conduttori di macchine agricole, ma anche personale per le attività di ricezione, ospitalità e ristoro in ambito agrituristico e operai qualificati capaci di destreggiarsi con le tecnologie smart dell’agricoltura 4.0, big data e intelligenza artificiale”. E’appello di Confagricoltura Emilia Romagna alla politica.


“Sono necessari interventi legislativi per favorire l’occupazione subordinata – chiede la confederazione agricola – Germania e Paesi Bassi hanno adottato agevolazioni contributive e fiscali per le attività a carattere stagionale consentendo alle parti sociali di stabilire salari più elevati. L’Italia potrebbe seguire il loro esempio”. Inoltre Confagricoltura Emilia Romagna chiede, per le attività a carattere stagionale, l’applicazione di uno sgravio contributivo pari al 68% che è la stessa aliquota prevista per le zone “svantaggiate”, oltre alla sospensione o alleggerimento della contribuzione fiscale a carico dei lavoratori.


Inoltre, le prestazioni agricole di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato non sono state confermate per l’anno 2025. “Viene a mancare quindi la forma contrattuale più efficace per dare una chance a studenti, pensionati, percettori di ammortizzatori sociali e d’indennità di disoccupazione, uno strumento che si era rivelato valido consentendo di reinserire nel mondo del lavoro anche i titolari di trattamento pensionistico anticipato”. Da sottolineare infine le criticità nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro. “Solo il 2% di chi cerca lavoro lo trova tramite i Centri per l’Impiego, sottolinea Confagricoltura che punta il dito contro la chiusura degli uffici di collocamento agricolo attuata anni fa, “fondamentali per incrociare efficacemente domanda e offerta, contrastare lo sfruttamento e il lavoro irregolare”.

Lollobrigida firma decreto fermo pesca, La Pietra:tutela marinerie

Lollobrigida firma decreto fermo pesca, La Pietra:tutela marinerieRoma, 18 mar. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha firmato il decreto sul fermo pesca. O rende noto il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra, spiegando che la firma rappresenta la conferma dell’impegno del governo Meloni a sostegno dell’attività dei pescatori italiani e a tutela delle marinerie.


“Nei due anni e mezzo di attività alla guida del Masaf, insieme al ministro ci siamo fatti carico di restituire competitività al comparto, lavorando in sede europea – spiega La Pietra – affinché venissero recepite le principali richieste delle associazioni di categoria, giustamente preoccupate che i limiti potessero rivelarsi estremamente penalizzanti per l’attività dei pescherecci”. Già nel decreto sperimentale dello scorso anno erano state introdotte misure che assicuravano una flessibilità nella gestione della loro attività, ad esempio garantendo la possibilità di pescare anche il sabato e la domenica, oltre a non prevedere nessun giorno aggiuntivo obbligatorio di fermo pesca. In concreto, ricorda il sottosegretario, le imprese di pesca avevano la possibilità di scegliere autonomamente i periodi di fermo, adattandoli alle proprie esigenze operative e alle condizioni meteo-marine locali.


Partendo da questi presupposti nel decreto 2025 “abbiamo introdotto ulteriori novità importanti per il settore, come evidenziato dall’adozione di un nuovo sistema per calcolare lo sforzo di pesca”. Il decreto prevede, infatti, che lo sforzo venga conteggiato “dal momento in cui l’unità entra nella zona di sforzo al momento in cui ne esce, così da poter conteggiare esclusivamente il periodo effettivo in cui il peschereccio svolge l’attività di prelievo, assicurando minori sprechi di carburante, quindi minori costi di gestione e maggiore sicurezza per i pescherecci, non più costretti a vere e proprie corse nei trasferimenti nelle zone di pesca e nel rientro in porto”, precisa La Pietra. “Una richiesta legittima da parte dei pescatori, di cui abbiamo voluto farci carico in sede europea e che oggi siamo in grado di garantire ai lavoratori di un settore che troppo spesso, in passato, sono stati penalizzati da politiche che non hanno tenuto nella giusta considerazione le esigenze di un comparto strategico per l’economia e la sovranità alimentare italiana ed europea”, conclude il sottosegretario.