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Aceto balsamico Modena Igp tutelato in Nuova Zelanda dal 2024

Aceto balsamico Modena Igp tutelato in Nuova Zelanda dal 2024Roma, 20 dic. (askanews) – L’Aceto balsamico di Modena Igp sarà tutelato anche in Nuova Zelanda a partire dalla metà del 2024. E’ il risultato dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Nuova Zelanda, approvato definitivamente lo scorso 22 novembre dal Consiglio Europeo, che ha sancito una stretta importante sull’utilizzo improprio di alcune denominazioni, ed in particolare di alcune delle più importanti Indicazioni Geografiche italiane in termini di valore economico.

“La notizia è di fondamentale importanza – spiega il direttore del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena Federico Desimoni – perché fuori dall’Europa come sappiamo il sistema delle Indicazioni Geografiche non è tutelato e riconosciuto, salvo che attraverso questo tipo di accordi. Avere quindi un altro mercato importante come la Nuova Zelanda che riconosce il sistema e ci da tutela è un passaggio fondamentale nella cultura della tutela in campo internazionale”. Oggi il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena rappresenta un comparto la cui produzione certificata nel 2021 ha raggiunto il suo record storico superando i 100 milioni di litri in un anno, corrispondenti a oltre un miliardo in valore al consumo. Tali numeri collocano l’Aceto Balsamico di Modena IGP al primo posto tra gli ambasciatori del Made in Italy agroalimentare in termini di prodotto esportato, nonché nella top five delle specialità alimentari DOP ed IGP italiane per impatto economico a livello nazionale. Attualmente il comparto dell’Aceto Balsamico di Modena comprende 2400 aziende agricole, con una superficie vitata di oltre 14.000 ettari, 92 produttori di mosto e aceto di vino e 61 acetaie, impiegando tra i 25.000 e i 30.000 addetti lungo tutta la filiera produttiva.

Lollobrigida: buon lavoro a Prandini, lavoriamo in sinergia

Lollobrigida: buon lavoro a Prandini, lavoriamo in sinergiaRoma, 20 dic. (askanews) – “Congratulazioni e auguri di buon lavoro a Ettore Prandini, confermato oggi alla guida di Coldiretti. La sua elezione conferma un percorso che potrà continuare a far crescere questo settore e proseguire quelle sinergie strategiche con il mondo universitario e le istituzioni per tutelare il comparto dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo all’Assemblea elettiva di Coldiretti, riunita questa mattina a Palazzo Rospigliosi a Roma.

“Coldiretti è un laboratorio di idee, un elemento portante e di analisi, che dà prospettive nell’ottica dello sviluppo della nostra Italia. Non credo – prosegue Lollobrigida – ci sia qualcosa di stonato rispetto al fatto che un Governo si poggi sulle migliori energie di questa Nazione, provi a capire la legittimità delle istanze a collaborare in un progetto più ampio, che metta in condizione di avere una direzione stabile, che deve andare oltre la stabilità dell’esecutivo stesso”, conclude Lollobrigida.

Rucola Piana Sele Igp e Olio Evo Sicilia Igp entrano in Origin

Rucola Piana Sele Igp e Olio Evo Sicilia Igp entrano in OriginRoma, 20 dic. (askanews) – Il Consorzio di tutela della Rucola della Piana del Sele IGP e il Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione dell’Olio EVO Sicilia IGP entrano in Origin Italia che, da oggi rappresenta 77 Consorzi di tutela, due associazioni di settore e oltre il 95% delle Indicazioni Geografiche italiane.

“I numeri della Dop economy crescono di pari passo con un continuo rafforzamento del sistema dei Consorzi di Tutela che come associazione rappresentiamo – commenta Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia – anche in questo senso l’Italia è un modello a livello comunitario perché grazie a questa rete abbiamo maggiore peso circa lo sviluppo delle politiche e delle scelte strategiche del settore, ne è conferma il ruolo fondamentale che abbiamo rivestito come Origin Italia nell’ambito del percorso che ha portato alla Riforma delle IG”. La Rucola della Piana del Sele IGP arriva dalla Campania, dalla provincia di Salerno in particolare. Pur essendo tra le più giovani IG italiane, in realtà è un prodotto con una storia millenaria: si hanno già nel periodo medievale nelle Opere mediche attribuibili alla Scuola medica salernitana e in particolare a Costantino l’Africano (1025-1087), medico cartaginese giunto a Salerno nel 1077.

L’importanza di questa produzione ha trovato conferma nei secoli successivi, fino alla larga diffusione avvenuta a partire dagli anni Ottanta del Novecento. In poco tempo questa IGP sta registrando numeri di crescita impressionanti a conferma del ruolo fondamentale del marchio. “Nel giro di qualche anno potremmo portare il nostro prodotto a essere tra le prime IG italiane per volume di affari e produzione – spiega il presidente del Consorzio, Vito Busillo – ma soprattutto puntiamo sull’IGP per stabilire una sorta di contratto di fiducia con il consumatore perché dietro alla certificazione, oltre alla garanzia del prodotto, c’è tutto un valore sociale, etico e naturalmente di qualità”. L’altro Consorzio a entrare in Origin Italia è quello per la Tutela e la Valorizzazione dell’Olio Extra Vergine di Oliva Sicilia IGP, tra i protagonisti dell’alleanza di filiera proposta di recente al Masaf per il rilancio dell’olio Evo italiano. La zona di produzione di questa IGP comprende l’intero territorio amministrativo della regione Sicilia. Il legame tra il territorio, l’olivo e la cultura siciliana ha creato un prodotto la cui reputazione è dimostrata da numerosi riconoscimenti attribuiti dagli esperti del settore e dal consumatore all’olio extra vergine di oliva Sicilia IGP.

“Far parte di Origin Italia vuol dire condividere gli stessi obiettivi e rafforzare il Sistema IG italiano, nell’ottica di una promozione più forte a livello internazionale, di una coesione che rafforza il peso politico e istituzionale del comparto e soprattutto della fiducia nel consumatore finale”, così il presidente del Consorzio di Tutela, Mario Terrasi.

Accordo tra Coldiretti e Open Fiber per una agricoltura smart

Accordo tra Coldiretti e Open Fiber per una agricoltura smartRoma, 20 dic. (askanews) – Un accordo di collaborazione nello sviluppo di servizi digitali innovativi per il settore dell’agricoltura, grazie alla diffusione della rete ultraveloce a Banda Ultra Larga di Open Fiber, dove sono presenti gli associati di Coldiretti, e l’agevolazione nell’accesso ai fondi agricoli per la realizzazione delle infrastrutture necessarie. L’accordo è stato siglato oggi dal presidente di Open Fiber, Paolo Ciocca e dal presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, appena rieletto alla guida dell’associazione per i prossimi 5 anni dall’assemblea nazionale riunita oggi a Roma, a Palazzo Rospigliosi, alla presenza del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

Secondo il Censimento Nazionale dell’Agricoltura, solo il 15,8% delle aziende agricole, infatti, risulta digitalizzato. Open Fiber, principale operatore italiano di reti in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home), ha già coperto in FTTH oltre 14.5 milioni di unità immobiliari in Italia e nell’ambito dei piani BUL e Italia 1 Giga sta portando connettività ultraveloce anche nei piccoli comuni e nelle aree rurali. La fibra ottica abilita una serie di servizi innovativi come, ad esempio, la meccanica di precisione e il monitoraggio in tempo reale basato su sensori in fibra e droni. In questo modo, è possibile raccogliere in maniera periodica i dati relativi alle colture e condividerli con altri soggetti interessati, misurare l’umidità del suolo e la salute delle piante, le condizioni meteorologiche e rilevare eventuali sprechi. C’è poi la filiera relativa all’automazione dei macchinari agricoli, per migliorare la produttività ed efficientare l’operatività delle macchine.

“La rivoluzione tecnologica è fatta di informazioni, elaborazione di dati, automazione – ha detto Ciocca – È un tema cross sector, che riguarda la finanza, la sanità e senz’altro l’agricoltura. Penso ad esempio all’incrocio di informazioni tra territorio e meteorologia, all’anticipazione di quello che può succedere su un certo terreno e quindi all’analisi dell’area attraverso sensori e droni e agli interventi automatizzati. Tutto ciò può avvenire con la centralizzazione delle informazioni, il cloud e il collegamento al cloud”. In questo interviene Open Fiber, che con 14.5 milioni di unità immobiliari connesse è il principale operatore di fibra ottica FTTH italiano. “Per gestire queste enorme quantità di dati c’è bisogno di connettività ultraveloce – ha concluso Ciocca – stabile e anche sostenibile. Senza connettività, per le aziende, e soprattutto per le PMI, si genera un collo di bottiglia. Qui è racchiuso il senso del nostro accordo con Coldiretti: favorire l’accesso delle piccole e medie imprese ai servizi innovativi”.

Vino, Gruppo Mezzacorona: record storico fatturato, 217,7 mln (+2%)

Vino, Gruppo Mezzacorona: record storico fatturato, 217,7 mln (+2%)Milano, 20 dic. (askanews) – Il Gruppo Mezzacorona chiude il 2023 con un nuovo record storico del fatturato consolidato che si attesta a 217,7 mln di euro, facendo segnare un +2% sul 2022, con un utile netto di 1,4 milioni di euro, un patrimonio netto in crescita che si avvicina ai 106 milioni e oltre 69 milioni liquidati ai soci. E’ quanto emerge dal bilancio dell’azienda cooperativa con sede a Mezzacorona (Trento) illustrato ai soci nel corso della 119esima assemblea generale dal presidente Luca Rigotti e dal Dg Francesco Giovannini.

Per il Gruppo, che alla chiusura del bilancio al 31 luglio 2023 contava su 487 collaboratori, l’export (in più di 70 Paesi) ha rappresentato oltre l’80% delle vendite, con una forte presenza nello strategico mercato degli Stati Uniti, dove opera da più di trent’anni con la controllata Prestige Wine Imports Corp. (“Importatore dell’anno” per Wine Enthusiast), e in Germania tramite la controllata Bavaria Wein Import GmbH. Seguono Olanda, Scandinavia, Regno Unito, Canada, Belgio, Europa dell’Est, Austria, Svizzera, l’Estremo Oriente (Giappone, Corea del Sud, Cina) ma anche mercati nuovi come l’Australia, il Sud America, i Caraibi e il Vietnam. Nel 2023 i soci hanno ottenuto per l’ottava volta la certificazione delle uve prodotte secondo il Sistema di qualità nazionale per la produzione integrata (Sqnpi).

Lollobrigida: su protezione lupo Ue ascolta richieste Italia

Lollobrigida: su protezione lupo Ue ascolta richieste ItaliaRoma, 20 dic. (askanews) – “La Commissione UE decide di ascoltare le richieste dell’Italia sulla protezione del lupo, promossa anche da ordini del giorno approvati dal Parlamento Italiano. Cambiare lo status, facendolo passare da ‘strettamente protetto’ a ‘protetto’, come proposto oggi dal presidente Ursula von der Leyen, è auspicabile e doveroso per garantire la sopravvivenza di altre specie messe a rischio dalla eccessiva proliferazione di questo animale”. Lo annuncia in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

“In sede europea – ricorda il ministro – la nostra Nazione è stata la prima a chiedere la revisione, sulla base di dati scientifici, della direttiva Habitat per una gestione sostenibile ed efficace della fauna selvatica, sulla base di dati scientifici e non fondata su pregiudizi ideologici. Il ruolo dell’uomo deve essere di bioregolatore aiutando le specie in difficoltà e limitando lo sviluppo eccessivo di altre”, conclude Lollobrigida.

Lollobrigida: in Ue dovevamo essere isolati ma non è affatto così

Lollobrigida: in Ue dovevamo essere isolati ma non è affatto cosìRoma, 20 dic. (askanews) – “In Europa dicevano che saremmo stati isolati come governo, ma questo isolamento non c’è. Anzi la Ue vuole da noi un altro ruolo rispetto a quello che abbiamo avuto”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nel corso dell’assemblea nazionale di Coldiretti che ha portato alla rielezione di Ettore Prandini alla guida dell’associazione.

“In Europa – ha detto il ministro – è necessario approcciarsi a dinamiche complesse che richiedono anni di applicazione. Noi abbiamo lavorato in nome delle nuove sfide, ad esempio il tema della sovranità alimentare trattato da Ettore Prandini, un tema che io ho raccolto. Penso – ha proseguito Lollobrigida – che sia legittimo apprezzare che dopo un anno quasi tutti i ministri europei parlino oggi di sovranità alimentare e ne parlino in termini europei”. Ribadendo il rischio insito nell’affidarsi a filiere lunghe, il ministro ha nuovamente sottolineato che “la sovranità alimentare ci garantisce rispetto a questi rischi e per questo l’Unione Europea oggi torna a parlare di produzione e comincia a non considerare più l’agricoltura, la pesca e l’allevamento come nemici della sostenibilità ambientale. Bisogna tornare a investire sulla agricoltura”, ha concluso.

Lollobrigida: noi ministri non litighiamo, grande collaborazione

Lollobrigida: noi ministri non litighiamo, grande collaborazioneRoma, 20 dic. (askanews) – “Il vantaggio è che noi ministri non litighiamo dalla mattina alla sera in questo governo, ci scambiamo informazioni attraverso una telefonata, una relazione e un metodo di collaborazione”, come ad esempio “quando ho chiesto agli ambasciatori italiani nel mondo, insieme al mio collega Tajani con cui abbiamo un rapporto di grandissima collaborazione, di lavorare sul problema dell’Italian sounding”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nel corso dell’assemblea nazionale di Coldiretti che ha portato alla rielezione di Ettore Prandini alla guida dell’associazione.

Il ministro è quindi tornato sul tema dell’Italian sounding: “in tutto il pianeta c’è un problema di questa natura. L’ho spiegato agli ambasciatori e gli ho detto: potete iniziare a spiegare ai governi cosa sia questo problema? Noi collaboriamo e sosteniamo tutti ma in cambio possiamo chiedere una leggina che protegga le nostre imprese dalle imitazioni? E ho chiesto anche una seconda cosa – ha proseguito Lollobrigida – ci fate l’elenco delle cose che servono? Quali imprese possono investire sui territori in ogni nazione? Possiamo sapere che cosa serve e noi lo portiamo nei paesi in cui serve? L’Italia ha tutto e quello che non ha lo inventa, è la nostra caratteristica”, ha concluso il ministro.

Banca Mps lancia con Nexi servizi digitali per la Dop Economy

Banca Mps lancia con Nexi servizi digitali per la Dop EconomyRoma, 20 dic. (askanews) – Soluzioni di pagamento evolute e flessibili per il controllo della liquidità e delle spese, servizi di e-commerce per acquisti o prenotazioni online più rapidi e sicuri e un’app associabile a smartphone o tablet adatta a chi svolge attività in mobilità. Banca Monte dei Paschi di Siena offre al comparto agrifood una nuova offerta di soluzioni digitali d’incasso e di pagamento sviluppata insieme a Nexi per le aziende vitivinicole e agrituristiche.

L’offerta di Banca MPS e Nexi è rivolta ad aziende agricole che effettuano vendita diretta di prodotti come cantine vinicole, wineshop e a operatori che lavorano nella ristorazione e alle strutture agricolo ricettive. L’offerta comprende Carte Commercial, soluzioni di pagamento evolute e flessibili per la gestione della liquidità e delle spese come, ad esempio, il packaging per l’asporto o la gestione delle utenze. Xpay, la soluzione per l’e-commerce grazie a cui si attiva il servizio Pay By link che permette all’azienda vitivinicola di ricevere pagamenti rapidi e sicuri grazie all’invio di un link per consegna e ritiro degli ordini con pagamento anticipato. Per le strutture ricettive il servizio Xpay Hotel consente di ricevere prenotazioni online con rapidità e nella massima sicurezza. Infine, le imprese agricole che preferiscono una soluzione più semplice possono utilizzare Vetrina Digitale per la gestione delle vendite e delle prenotazioni online, accessibile anche dalle pagine social dell’azienda.

Infine, SmartPOS e SoftPOS sono soluzioni evolute che garantiscono la massima libertà nella gestione degli incassi all’interno e all’esterno del punto vendita.

Lollobrigida: su carni sintetiche Francia si muove come Italia

Lollobrigida: su carni sintetiche Francia si muove come ItaliaRoma, 20 dic. (askanews) – “Nell’Assemblea nazionale francese un partito importante ha firmato una legge uguale alla nostra ma con una particolarità: nella relazione c’è scritto ‘noi vogliamo fare come l’Italia´. Siamo fieri che il nostro Paese sia stato il primo a vietare la carne coltivata”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nel corso dell’assemblea nazionale di Coldiretti che ha portato alla rielezione di Ettore Prandini alla guida dell’associazione.

Lollobrigida ha poi aggiunto che “è innegabile che la legge sulla carne coltivata nasca con la petizione della Coldiretti e ringrazio loro e chi l’ha sottoscritta. E grazie al coraggio di Paolo De Castro che è stato coerente in Italia e in Europa”. “Noi – ha quindi sottolineato il ministro – non possiamo lavorare sulla qualità senza la Francia e oggi ho un ottimo rapporto con il mio omologo francese, e la Francia sulle carni sintetiche vuole fare come l’Italia”.