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Ettore Prandini confermato alla presidenza della Coldiretti

Ettore Prandini confermato alla presidenza della ColdirettiRoma, 20 dic. (askanews) – Ettore Prandini, 51 anni, lombardo con tre figli, è stato confermato presidente nazionale di Coldiretti. Ad eleggerlo all’unanimità l’assemblea dei delegati giunti in rappresentanza di oltre 1,5 milioni di soci, riunita a Palazzo Rospigliosi a Roma.

Nominata anche la nuova Giunta Confederale composta dai tre vicepresidenti Nicola Bertinelli, David Granieri e Gennarino Masiello oltre che da Franco Aceto, Gianluca Barbacovi, Cristina Brizzolari, Dominga Cotarella e Francesco Ferreri. Laureato in giurisprudenza, Prandini guida un’azienda di bovini da latte e gestisce un’impresa vitivinicola con produzione di Lugana. Ha guidato la Coldiretti Brescia e la Coldiretti Lombardia. Ricopre anche le cariche di presidente nazionale di Uecoop, della Fondazione Campagna Amica e dell’Osservatorio sulla criminalità nell’Agricoltura e sul sistema agroalimentare.

“Sostenere la competitività delle imprese agricole e della pesca per garantire la sovranità alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dall’estero, promuovendo filiere produttive 100% Made in Italy con l’innovazione e la sostenibilità economica ed ambientale”, è l’obiettivo fissato da Prandini “per i prossimi cinque anni con l’impegno a raggiungere 100 miliardi di valore dell’export agroalimentare anche con la spinta della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco e la lotta al falso Made in Italy sulle tavole mondiali”.

Contratti di fiume tra ambiente e agricoltura, il punto di Copagri

Contratti di fiume tra ambiente e agricoltura, il punto di CopagriRoma, 20 dic. (askanews) – “Focalizzare concretamente l’attenzione sul rapporto tra i Contratti di Fiume e l’agricoltura equivale a gettare le basi per avviare un processo di partecipazione attiva volto a costruire una comunità resiliente, in grado di affrontare in maniera più efficace la gestione territoriale, andando al contempo a validare uno strumento chiave per il coordinamento tra i vari stakeholder e per il monitoraggio dell’impatto ambientale e della tutela del territorio”. Lo ha sottolineato il vicepresidente della Copagri Giovanni Bernardini intervenendo al XII Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, svoltosi il 18 e 19 dicembre a Napoli con il patrocinio della Confederazione Produttori Agricoli.

Bernardini, che ha partecipato all’assemblea delle Regioni del Nord, ha rappresentato le istanze della Confederazione, evidenziando l’importanza del coinvolgimento diretto e attivo dei produttori agricoli, il cui apporto “è fondamentale – ha sottolineato – e insostituibile per garantire l’efficacia dei Contatti di Fiume e per andare a promuovere un programma di gestione integrato e condiviso delle risorse idriche”. “Da questo punto di vista, l’agricoltura può svolgere un ruolo chiave, andando ad incidere direttamente nella gestione idrica, sia da un punto di vista di uso razionale della risorsa, che di controllo degli inquinanti di origine chimica o zootecnica”, ha rimarcato il vicepresidente della Copagri.

Ai lavori ha inoltre partecipato il presidente della Copagri Calabria Francesco Macrì, intervenuto all’assemblea delle Regioni del Sud e delle isole, spiegando come “la partecipazione attiva degli agricoltori nei contratti di fiume permette di incidere sulle scelte gestionali agricole nelle zone che ricadono nei bacini idrografici, cruciali per la conservazione di ecosistemi fluviali e lacustri, ma anche di consentire di sviluppare al meglio delle strategie adattative per affrontare le sfide climatiche”. “Allo stesso tempo, l’adozione di pratiche agricole e specifiche lavorazioni, soprattutto in aree marginali e a forti dislivelli, permette di ridurre l’erosione del suolo e salvaguardare il territorio dal rischio idraulico”, ha aggiunto Macrì, ad avviso del quale “il Tavolo Nazionale deve dare le linee guida a tutti i Contratti di Fiume, lavorando affinché vengano gestiti da Gal, Flag, unioni di comuni o altri enti territoriali”.

“Al netto di queste considerazioni – hanno concluso Bernardini e Macrì – è bene ricordare che attualmente, sia in Italia che in Europa, non sono molti i Contratti di Fiume che prevedono una componente attiva del comparto agricolo che superi le classiche operazioni di sensibilizzazione; è pertanto fondamentale tenere alta l’attenzione sulle numerose opportunità offerte da questi accordi, che oltre a contribuire allo sviluppo locale, sono finalizzati a una migliore gestione e utilizzo delle risorse idriche, contribuendo, inoltre, alla pianificazione del territorio e alla tutela dell’ambiente”.

Cereal Docks: premio di 2.700 euro lordi ai 400 dipendenti

Cereal Docks: premio di 2.700 euro lordi ai 400 dipendentiMilano, 19 dic. (askanews) – Cereal Docks, azienda attiva nella prima trasformazione alimentare, ha riconosciuto un premio di risultato di 2.700 euro lordi agli oltre 400 dipendenti che hanno contribuito alla crescita del gruppo, che ha chiuso l’esercizio fiscale ad agosto 2023 con un fatturato di 1,55 miliardi di euro.

Il riconoscimento per i collaboratori arriva a seguito del raggiungimento del 100% degli obiettivi legati ai volumi prodotti e alla reddittività, ma anche alla sostenibilità in termini di riduzione delle emissioni di CO2 per tonnellata venduta, specifica il gruppo di Camisano Vicentino. Il percorso di consolidamento dell’azienda è confermato anche dal recente ingresso (perfezionato nel settembre 2023) all’interno del gruppo di Molino Favero, azienda padovana specializzata nella produzione di farine speciali gluten-free e di ingredienti per l’industria alimentare. Con quest’ultima operazione, che fa seguito all’acquisizione di Ital Green Oil a fine 2022, il gruppo guidato dalla famiglia Fanin ha mosso un passo ulteriore nella strategia di consolidamento della filiera e di crescita in segmenti di mercato ad alto potenziale di sviluppo.

Da tempo l’azienda ha investito in un programma di welfare aziendale ampio e strutturato per i propri collaboratori. Non solo flexible benefits, infatti: per supportare i neogenitori, è stato istituito un Bonus Bebè, erogato ai dipendenti del Gruppo con figli fino ai 3 anni di età. O ancora, è attivo l’innovativo servizio di telemedicina, che mette a disposizione di tutto il nucleo familiare assistenza medica disponibile h24, 7/7, con possibilità di richiedere visite specialistiche. Forte è l’impegno del gruppo anche per la formazione continua dei propri collaboratori, non solo attraverso piattaforme dedicate, ma anche tramite le attività della Mantegna Academy, la scuola d’impresa del gruppo Cereal Docks nata nel 2017 a cui è affidato il compito di sostenere il percorso professionale dei dipendenti. “Per Cereal Docks, l’ultimo anno fiscale è stato particolarmente importante, positivo e ricco di novità. I benefit messi a disposizione della nostra squadra non sono altro che il giusto riconoscimento in ragione del percorso condotto insieme, ma anche un segnale concreto dell’apprezzamento per il lavoro svolto e i risultati (e i successi) ottenuti – , commenta Mauro Fanin Presidente del Gruppo Cereal Dock – Se oggi possiamo avere l’ambizione di definirci un elemento centrale della filiera agro-alimentare italiana, è merito dei nostri collaboratori, che ogni giorno alimentano un comparto di 18 mila agricoltori, direttamente o indirettamente coinvolti, e supportano i 1.200 clienti che ci scelgono ogni giorno. Il contesto attuale è sfidante ma noi di Cereal Docks guardiamo al futuro con ottimismo e fiducia, tutti insieme”.

Assicurazioni, sanità, petcare, viaggi: Conad punta su servizi per crescere

Assicurazioni, sanità, petcare, viaggi: Conad punta su servizi per crescereMilano, 19 dic. (askanews) – Nel 2024 Conad prospetta una crescita per la sua insegna intorno al 5%. “Cresceremo più dell’inflazione intorno al 4-5%. Questa crescita è data da 3-3,5% di inflazione e 1-1,5% sarà dovuto a sviluppo” ha detto il direttore generale, Francesco Avanzini, in occasione della conferenza stampa di fine anno durante la quale insieme al presidente Mauro Lusetti, ha tracciato un quadro dello sviluppo futuro dell’insegna che ha chiuso il 2022 con un fatturato complessivo di circa 20,2 miliardi di euro, in crescita del 9,1% sul 2022 confermando la leadership del mercato con una quota del 15%. E il futuro ruota non solo “intorno alle scatolette” ma anche a tutta una serie di servizi nell’ambito dell’ecosistema digitale HeyConad, che, accanto alla spesa online comprendono assicurazioni, sanità, petcare, turismo e mobilità.

“Abbiamo 12 milioni di famiglie, 9 milioni di carte e 6,5 milioni di carte attive, vuol dire che il cliente ci autorizza a leggere quei dati e a integrare dei servizi. Partiremo da queste 6,5 milioni di carte attive che sono un grande patrimonio perchè vorremmo che i nostri clienti oltre a continuare a comprare i prodotti nei nostri supermercati vedessero in Conad un attore sociale, che non è solo scatolette”, ha spiegato. Il primo accordo di cui ha parlato il direttore generale è quello con Bianalisi, “azienda leader nella sanità ambulatoriale, con 60 laboratori regionali che fanno analisi, medicina di base, prelievi, visite dermatologiche perchè i clienti oltre a mangiare hanno bisogno di altri servizi. Nel 2024 partiremo con 70 postazioni e copriremo le 12 regioni in cui Bianalisi opera per offrire un network sulla salute”. Ma nel corso del prossimo anno Conad debutterà anche nel mondo assicurativo: “Stiamo chiudendo un accordo con una primaria azienda globale di assicurazioni con cui forniremo ai nostri clienti prodotti assicurativi su infortuni, tempo libero, casa prodotti che non sono fuori dal nostro mondo, rappresentato dalle famiglie. Nel prossimo mese ufficializzeremo l’accordo che partirà a giugno”, ha detto Avanzini specificando che si tratterà di una multinazionale americana. Avanzini non ha voluto, tuttavia, rivelare il nome, ma dal palco ha sottolineato la presenza in sala di Orazio Rossi, country president del gruppo assicurativo americano Chubb. “L’assicurazione sarà una derivata del comportamento d’acquisto non sarà un pushing sul consumatore – ha detto – L’italiano è già obbligato a fare quella dell’auto dove noi non entreremo”.

L’altro settore su cui è previsto un ulteriore sviluppo è il petcare “il cui fatturato nel 2023 è cresciuto del 40%”: “Siamo stati precursori 8 anni fa, oggi posso annunciare un accordo che firmeremo a gennaio col primo operatore di cliniche veterinarie in Italia che opererà nei nostri store”. Si conferma poi l’impegno nei servizi mobilità con la partnership con EnelX e 300 stazioni di ricariche elettriche e prosegue quello nel settore viaggi grazie alla partnership strategica con Welcome Travel per un tipo di offerta turistica “molto correlata col Dna di Conad, vacanze italiane, nei weekend per conoscere il territorio”. Nel tratteggiare questi scenari futuri la parola chiave ripertuta da Avanzini a più riprese è stata efficienza: “L’efficienza tornerà a essere la base di tutto, l’Italia è un Paese poco efficiente, alcuni limiti sono strutturali altri culturali” ha detto aggiungendo dopo che “Il retail moderno in Europa occidentale, in Paesi come il nostro avrà una quota di servizi che sarà più alta di quella di oggi perchè dovrà portare marginalità alla distribuzione. L’alternativa è avere modelli di iperefficienza”. E parlando di numeri per il 2024 ha detto “i primi sei mesi saranno negativi perchè a livello di prezzi avremo dati di qualche decimale inferiore rispetto ai primi mesi del 2022. La prima parte dell’anno sarà più difficile a livello di fatturato poi andrà meglio”.

In questo contesto di sviluppo “quello delle competenze resta è un tema difficilissimo. Noi facciamo fatica a trovare ingegneri gestionali, a trovare laureati ed esperti nel digitale. Bisogna avere gente che capisca di dati, facciamo fatica ad attrarre gente, dicendo loro che si lavora sabato e domenica, giorno e notte”.

Vino, soci Caviro approvano bilancio: fatturato consolidato 423 mln

Vino, soci Caviro approvano bilancio: fatturato consolidato 423 mlnMilano, 19 dic. (askanews) – L’assemblea dei soci del Gruppo Caviro, riunitasi il 18 dicembre a Faenza (Ravenna) ha approvato il bilancio d’esercizio chiuso al 31 agosto 2023. Caviro, primo in Italia per quota di mercato nel settore vino, ha chiuso il 2022-2023 con un fatturato consolidato di 423 milioni di euro, “in lieve crescita rispetto all’anno precedente e con indici finanziari stabili: Ebitda a 33,2 milioni di euro, PFN a 74,3 milioni di euro”. Lo ha riferito la stessa cooperativa vitivinicola, la più in grande del nostro Paese, spiegando che durante la stessa assemblea è stato rinnovato il Cda con l’ingresso di quattro nuovi consiglieri (Giuseppe Alfino, Alberto Guerra, Alessandro Neri e Roberto Savini) e la riconferma alla presidenza di Carlo Dalmonte, dal 2012 ai vertici del Gruppo.

“Nonostante gli eventi straordinari vissuti nell’ultimo anno – ha affermato Dalmonte – mi riferisco all’incendio che ha coinvolto il sito di Faenza e alla grave alluvione che ha colpito il territorio, il Gruppo ha raggiunto risultati positivi e confermato la propria solidità”. I risultati dell’anno fiscale 2022-2023 sono stati trainati dal buon andamento di Caviro Extra, la società con sede a Faenza “che concretizza l’economia circolare del Gruppo”, e dall’export che rappresenta 143 milioni di euro di fatturato (+16% sull’anno precedente), dei quali oltre 103 milioni provenienti dal settore vino. La crescita delle esportazioni è stata guidata soprattutto dagli effetti registrati sul mercato UK.

“Servono fiducia e determinazione per affrontare un contesto nazionale molto complesso, legato a fattori di mercato esogeni quali inflazione, calo dei consumi e produzione ridotta con punte di oltre il 50% in alcune regioni della nostra filiera” ha aggiunto Dalmonte, spiegando che “la prospettiva sarà ancora più complessa con effetti riverberati sul nuovo esercizio, ma il Gruppo è impegnato ad affrontare le sfide che l’anno ci ha presentato mettendo come sempre al primo posto la valorizzazione del lavoro dei propri soci. Il riassetto organizzativo – ha evidenziato il presidente – segna il cambio di passo e l’inizio di un nuovo capitolo con una nuova direzione e tutto il management impegnato a contrastare gli effetti di un trend negativo”. Il riferimento è alla nuova direzione generale, pienamente operativa dal 1 settembre 2023, affidata a Fabio Baldazzi, Giampaolo Bassetti e Valentino Tonini. “L’approccio del Gruppo al 2024 sarà di massima prudenza – ha concluso Dalmonte – e con un focus sul contenimento dei costi e sulla massima valorizzazione dei prodotti di tutte le unità produttive, anche in termini di prezzo di vendita, sul mercato”.

Imballaggi, Mascarino: preoccupa Consiglio Ue, a rischio settore da 180 mld

Imballaggi, Mascarino: preoccupa Consiglio Ue, a rischio settore da 180 mldMilano, 19 dic. (askanews) – “La scelta adottata dal Consiglio Europeo nella giornata di ieri sul PPWR è sconcertante, grave e certamente molto preoccupante perché ribalta le decisioni prese a maggioranza dal Parlamento UE riproponendo uno schema superato e antiscientifico che apre un pericoloso crinale per l’industria del food italiano che vale 180 miliardi di euro di fatturato e 50 nell’export”. Lo dichiara in una nota il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino.

“Il documento approvato in Consiglio – aggiunge – ripropone il vecchio schema fatto di divieti e proibizioni verso gli imballaggi monouso per gli alimenti, disconoscendo di fatto una letteratura scientifica trentennale che dimostra come il riuso del packaging alimentare, rispetto al monouso, produca un incremento di emissioni di CO2 superiore andando a peggiorare tutti i parametri ambientali”. “In più – prosegue Mascarino – il Consiglio UE ha cancellato l’esenzione dal riuso per quei Paesi, Italia in testa, che abbiano almeno l’85% di raccolta, principio invece che il Parlamento europeo aveva sostenuto e che aveva di fatto tutelato l’Italia e i suoi comparti produttivi senza smantellarne il sistema produttivo costruito negli anni”. “Bisogna constatare – prosegue il presidente di Federalimentare – che in questa decisione, che comunque nel prossimo Trilogo potrà essere superata, sta prevalendo una impostazione ideologica molto dannosa per le industrie produttive, per l’occupazione, per le filiere ma soprattutto per l’ambiente e per l’economia circolare nella quale l’Italia eccelle”. “La posizione contraria dell’Italia è assolutamente condivisibile e auspico che le nostre istituzioni rappresentate in Europa dal ministro Pichetto Fratin, dal ministro Lollobrigida e dal ministro Tajani continuino nella battaglia sacrosanta per affermare i principi scientifici della nostra posizione, creando alleanze solide che possano confermare le nostre motivazioni”, conclude Mascarino.

Ferrero commerciale Italia: fatturato 2023 sale a 1,7 mld, utile a 53,2 mln

Ferrero commerciale Italia: fatturato 2023 sale a 1,7 mld, utile a 53,2 mlnMilano, 19 dic. (askanews) – Ferrero Spa, la holding delle attività italiane del gruppo dolciario di Alba, ha chiuso l’esercizio al 31 agosto 2023 con un utile di 139,6 milioni di euro in calo del 13% circa rispetto ai 160,5 milioni di euro di agosto 2022. Tale risultato è determinato da un sensibile incremento dei ricavi netti, pari a 222,2 milioni di euro, in aumento di 23,9 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente (198,3 milioni di euro al 31 agosto 2022), mentre il risultato della gestione finanziaria è stato influenzato negativamente per effetto dell’andamento dei cambi e della crescita dei tassi di interesse.

Per quanto riguarda le quattro società controllate in Italia, Ferrero commerciale, attiva nell’ambito della distribuzione e della vendita di prodotti dolciari e affini sul mercato italiano, nonché della gestione delle attività di marketing, ricerche di mercato e assistenza clienti, ha registrato una crescita delle vendite sul mercato nazionale del 6,7% a valore, con un fatturato al 31 agosto 2023 di 1,7566 miliardi di euro contro gli 1,6465 miliardi di un anno prima e un utile di esercizio di 53,2 milioni di euro contro i 32,6 al 31 agosto 2022. La performance delle vendite (sell-out) sul mercato nazionale (distribuzione moderna, negozi tradizionali e discount) dell’insieme dei prodotti Ferrero è stata caratterizzata da crescita a valore mentre si è registrata una stabilità a volume. Decisivo anche quest’anno il contributo del segmento chocolate confectionary e particolarmente positivi i momenti commerciali legati ad occasioni e ricorrenze (dall’Avvento, alla Befana, alla Pasqua), ma anche l’andamento di Nutella e delle merendine. Importante anche il contributo di Estathè e dei gelati, che crescono notevolmente rispetto al mercato grazie alle performance di Kinder Chocolate Ice Cream.

Ferrero industriale Italia, attiva nella lavorazione e trasformazione di materie prime in prodotti finiti nonché nella gestione dei rapporti con i terzisti e dei controlli inerenti la qualità attraverso i quattro stabilimenti di Alba, Pozzuolo Martesana, Balvano e Sant’Angelo dei Lombardi ha realizzato un fatturato al 31 agosto 2023 pari a 805,7 milioni di euro (+7,7% dai 748,3 milioni di euro al 31 agosto 2022) e un utile di 56,5 milioni di euro (in contrazione rispetto ai 67,3 milioni di euro al 31 agosto 2022). In materia di investimenti produttivi, l’azienda ha confermato il proprio impegno nel contesto italiano investendo nell’esercizio tramite Ferrero Industriale Italia 142 milioni di euro in beni materiali, in continuità con l’esercizio precedente. Negli ultimi 10 anni di attività e nel solo perimetro nazionale gli investimenti industriali realizzati dal gruppo Ferrero sul territorio hanno superato 1,4 miliardi di euro.

Ferrero management services Italia, attiva nell’ambito dei servizi di natura amministrativa, di finanza e controllo, legali e di gestione del personale al 31 agosto 2023 ha realizzato un fatturato pari a 70,2 milioni di euro (+3% vs 31 agosto ’22) ed un utile dell’esercizio di 1,5 milioni di euro (in contrazione rispetto ai 3,3 milioni di euro al 31 agosto 2022). Ferrero technical services, attiva nell’ambito dello svolgimento di attività di natura tecnica ed informatica, nella fornitura di servizi di ingegneria, di sviluppo grafico del packaging, di organizzazione e coordinamento dei processi documentali e di sviluppo dei sistemi di produzione al 31 agosto 2023 ha realizzato un fatturato pari a 189,9 milioni di euro e un utile dell’esercizio di 14,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea con lo scorso esercizio (14,2 milioni di euro al 31 agosto 2022).

Ferrero ha infine nominato il consiglio di amministrazione. Bartolomeo Salomone viene confermato presidente di Ferrero Spa e il CdA, oltre allo stesso, risulta composto da Alessandro d’Este, Gian Mauro Perrone, Bruno Ferroni, Massimo Micieli e Gian Luca Bassi.

Attenzione alta a Lecce per caso di aviaria in allevamento rurale

Attenzione alta a Lecce per caso di aviaria in allevamento ruraleRoma, 19 dic. (askanews) – Subito una cintura di sicurezza precauzionale evitando però pericolosi allarmismi che in passato hanno provocato ingiustamente pesanti danni economici alle imprese avicole con conseguenti gravi perdite occupazionali. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia in relazione al caso riscontrato di influenza aviaria ad alta patogenicità, con 20 uccelli morti in un allevamento rurale di Lecce.

In Puglia negli allevamenti avicoli ci sono 3,9 milioni di polli da carne e 991mila galline per uova da consumo in Puglia, dove in media ogni allevamento conta 40mila galline che producono ognuna 250 uova dichiarate all’anno. “Bene l’intensificazione dei controlli e delle misure precauzionali contro la diffusione dell’aviaria – commenta in una nota il presidente di Coldiretti Lecce, Costantino Carparelli – ma occorrono misure di prevenzione urgenti per confinare il focolaio e fermare la malattia con una cintura di sicurezza utile a mettere in sicurezza oltre 236mila galline per la produzione di uova da consumo in provincia di Lecce”.

Tonitto 1939, nel 2023 fatturato cresce del 23% a 14,5 mln

Tonitto 1939, nel 2023 fatturato cresce del 23% a 14,5 mlnRoma, 19 dic. (askanews) – Una crescita di fatturato del 23% sul 2022, a quota 14,5 milioni. E’ il bilancio di Tonitto 1939, aziende ligure leader in Italia per il sorbetto e per il gelato senza zuccheri aggiunti e presente in oltre 30 Paesi nel mondo. Nonostante le difficoltà legate ai prezzi delle materie prime, ancora ben lontani dai valori di qualche anno fa, e le conseguenti criticità legate all’aumento dei costi e alla compressione degli utili, la realtà ligure, dal 2022 insignita del riconoscimento di Marchio Storico d’Interesse Nazionale, si conferma l’azienda di gelati che cresce di più in Italia, ottenendo in quattro anni una salita del 93%.

“Siamo particolarmente soddisfatti dei numeri che abbiamo fatto registrare quest’anno – afferma Alberto Piscioneri, General Manager Tonitto 1939 – la strada da poco intrapresa sembra quella più giusta che ci porterà a un’ulteriore crescita anche nel 2024, il primo anno del nuovo piano strategico aziendale quadriennale che sarà fondamentale per lo sviluppo dell’azienda”. Rispetto agli anni passati a dare un notevole impulso alla crescita è stato proprio il mercato italiano; un risultato reso possibile anche complice l’allargamento distributivo in corso e l’inserimento di numerosi nuovi prodotti, dai sorbetti ai gelati senza zuccheri aggiunti fino a quelli High Protein, in grandi marchi della GDO. Ma anche sul fronte estero Tonitto 1939 ha raccolto un buon risultato con il raggiungimento di ulteriori Paesi, come la Corea del Sud, per arrivare a quota oltre 30 Paesi nel mondo.

Sul fronte estero ora l’obiettivo è quello di provare a entrare in uno dei Paesi dove si consumano le maggior quantità di gelato durante l’anno, ovvero il Giappone. Dopo essere entrati nel 2023 in Corea del Sud, Tonitto 1939 a marzo 2024 parteciperà per la prima volta al Foodex di Tokyo, la più importante manifestazione fieristica agroalimentare del Paese. Sono inoltre diverse le novità di prodotto in programma per il 2024: su tutte il lancio di una nuova gamma di gelati Keto appositamente ideata per soddisfare le esigenze dei consumatori che seguono l’omonima dieta o che semplicemente monitorano l’apporto di carboidrati.

Aperte iscrizioni per selezione oli Evo della Toscana

Aperte iscrizioni per selezione oli Evo della ToscanaRoma, 19 dic. (askanews) – Torna la Selezione Oli Extra Vergine di Oliva della Toscana per il 2024. Promossa dalla Regione Toscana in collaborazione con la Camera di Commercio di Firenze, la sua azienda speciale PromoFirenze, e da Fondazione Sistema Toscana, la selezione è riservata ai tanti operatori che si impegnano, nella produzione di olio extravergine di oliva DOP e IGP, ottenuto in Toscana e emblema della Dieta Mediterranea.

“La selezione si propone di evidenziare la migliore produzione olearia della Toscana, per utilizzarla in attività promozionali, premiando l’impegno delle imprese olivicole e olearie – spiega la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – L’obbiettivo è infatti quello di stimolare le nostre imprese olivicole al continuo miglioramento della qualità del prodotto e di valorizzarle favorendo la conoscenza di questi oli in azioni promozionali economiche e di immagine”. Dalle 9 di oggi, martedì 19 dicembre, fino alle 15.30 del 19 gennaio, ma comunque fino ad un massimo di 80 campioni, sarà possibile candidare gratuitamente il proprio olio alla “Selezione Regionale degli Oli Extra Vergine di Oliva (EVO) Dop e Igp della Toscana – 2024”.

L’invito si rivolge ai produttori ad esclusione delle imprese solo imbottigliatrici. I campioni devono riferirsi a lotti di olio extravergine di oliva certificato Dop o Igp, fino ad un totale di almeno 300 chilogrammi, anche su più lotti certificati dell’attuale campagna olearia 2022/2023.