Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

No soluzione su obbligo assicurativo veicoli agricoli aree private

No soluzione su obbligo assicurativo veicoli agricoli aree privateRoma, 5 nov. (askanews) – Tutti gli emendamenti presentati al disegno di legge sugli “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del Codice della Strada” in corso di approvazione in Senato sono stati respinti o ritirati e gli agricoltori “continuano a rimanere nel limbo in merito all’obbligo assicurativo per i veicoli agricoli situati in aree private, in vigore dallo scorso luglio”, spiega in una nota Andrea Borio, presidente Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio.


L’obiettivo degli emendamenti era quello di posticipare l’entrata in vigore dell’obbligo, nell’attesa di avviare finalmente l’auspicato confronto tecnico volto alla risoluzione della questione, stante l’assenza di idonei strumenti assicurativi. “A quasi un anno dal Decreto legislativo del Ministero dei Trasporti, con cui è stato introdotto l’obbligo comunitario di assicurazione per i veicoli anche in aree private, non si è ancora giunti ad una soluzione, che ci auguriamo avvenga in maniera condivisa”, dice Andrea Borio.


Federacma ha sollevato la questione sin dai primi giorni dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo sul rischio statico a fine 2023. La questione interessa sia tutti i dealer, con almeno 100mila mezzi tra nuovi e usati nei piazzali, sia tantissimi agricoltori sull’intero territorio nazionale, ovvero oltre un milione di mezzi. “Chiediamo al Governo da tempo la convocazione di un tavolo tecnico che possa sbrogliare la questione. Comprendendo e condividendo gli obiettivi della nuova normativa, abbiamo avviato in autonomia il confronto all’interno della filiera agricola producendo – conclude Borio – un documento che abbiamo posto all’attenzione dei ministri Matteo Salvini, Adolfo Urso e Francesco Lollobrigida, sinora purtroppo senza riscontro”.


Il testo ha visto la collaborazione di diverse sigle associative – Federacma, CIA Agricoltori Italiani, Confagricoltura, CAI Agromec, Copagri, Uncai – che hanno trovato una posizione condivisa finalizzata all’attuazione della norma. Dopo un passaggio di confronto con IVASS, l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, la filiera agricola rimane in attesa di conoscere dai ministeri interessati e da ANIA, l’associazione che raggruppa le imprese assicuratrici, come adempiere alla nuova disposizione comunitaria, stante la lamentata inesistenza di adeguati e idonei strumenti assicurativi e la presenza di diverse complicazioni di tipo tecnico.

A Macfrut 2025 la flierva vivaistica italiana, che vale 600 mln

A Macfrut 2025 la flierva vivaistica italiana, che vale 600 mlnRoma, 5 nov. (askanews) – La moderna ortofrutticoltura passa dall’innovazione varietale. Al Macfrut 2025 se ne parlerà nella Plant Nursery area, il Salone dedicato all’innovazione della filiera vivaistica, momento di condivisione e confronto per breeder, editori, vivaisti, produttori, tecnici e ricercatori, al Rimini Expo Centre da martedì 6 a giovedì 8 maggio 2025. Il vivaismo ortofrutticolo italiano “pesa” oltre 600 milioni di euro in valore della produzione, il 50% dall’export, grazie a un migliaio di imprese coinvolte su una superficie dedicata di 16.000 ettari.


Un settore dinamico nel quale fondamentale è il tema dell’innovazione nel contesto delle nuove varietà, dei breeding, dei portinnesti, della ricerca e delle nuove strategie commerciali. Tutti temi che saranno al centro di Plant Nursery che a Macfrut 2025 propone due eventi promossi in collaborazione con SOI e CIVI Italia. Prima di tutto il Simposio internazionale “VIP” (Varieties International Project), dedicato alle innovazioni genetiche nel comparto varietale, articolato in quattro seminari di approfondimento sugli ultimi risultati ottenuti dai progetti di breeding pubblici e privati internazionali. Il secondo evento riguarda due Tavole rotonde sulle moderne tecnologie applicate alla produzione vivaistica, sulle nuove formule di gestione commerciale delle innovazioni varietali nella filiera orto-frutticola e sui processi di qualificazione e certificazione nei comparti vivaistici internazionali.


“A livello internazionale – commenta Stefano Lugli – l’innovazione varietale è divenuta in modo crescente uno strumento imprescindibile per rendere le produzioni ortofrutticole più sostenibili da un punto di vista ambientale, per ottimizzare l’efficienza d’uso delle risorse garantendo, conseguentemente, una maggiore redditività e competitività delle imprese e per conformare l’offerta dei nuovi ritrovati della genetica alle esigenze qualitative dei mercati e dei consumatori”. “Sempre in tema di innovazioni genetiche insieme alla parte convegnistica i visitatori potranno dialogare direttamente con breeder ed editori in un’area desk appositamente attrezzata all’interno del Plant Nursery Area. Inoltre, grazie alla realizzazione di un vero e proprio campo scuola, nell’area dinamica i visitatori potranno toccare con mano le ultimissime innovazioni tecnologiche introdotte nella filiera vivaistica”.

A Messina 8 e 9/11 Mangia e Cambia, festa cultura agroalimentare

A Messina 8 e 9/11 Mangia e Cambia, festa cultura agroalimentareRoma, 5 nov. (askanews) – Torna a Messina l’8 e il 9 novembre Mangia e Cambia, la festa dedicata alla cultura agroalimentare e alla sostenibilità. Le novità del 2024 sono “Colture in Comune” e il progetto OrtoCentro, il primo Orto Urbano Sociale di Messina, pensato come luogo di rigenerazione urbana e integrazione sociale. L’orto sarà gestito da giovani in situazioni di svantaggio economico, opportunamente formati per produrre frutta e verdura di qualità. Il raccolto sarà distribuito ai mercati locali e ai ristoranti, portando nelle tavole cittadine cibo sano, sostenibile e accessibile.


“La grande risposta ottenuta con Mangia e Cambia 2023 è stata solo l’inizio di un percorso che mira a coinvolgere e rigenerare l’intera città – spiega in una nota Nino Mostaccio, presidente di Slow Food Messina – Quest’anno, l’evento continuerà a dare visibilità al Messina Food Policy, il tavolo di lavoro che, grazie al supporto del Comune di Messina, della Città Metropolitana, della Camera di Commercio e della Fondazione Me.S.S.In.A., intende sviluppare politiche alimentari innovative. Vogliamo usare il cibo come leva per la transizione ecologica e per un turismo sostenibile che rispetti i produttori locali come veri custodi del territorio”. “Non possiamo più aspettare. La sostenibilità è ormai una necessità riconosciuta, e promuovere una cultura agroalimentare rispettosa della biodiversità è fondamentale per contrastare il cambiamento climatico e le disuguaglianze sociali – continua Mostaccio – È tempo di far sì che un cibo buono, pulito e giusto diventi accessibile a tutti, e non solo un privilegio per pochi. Per questo, con il supporto dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Sicilia, abbiamo ideato una manifestazione aperta all’intera comunità”.


Al progetto Ortocentro collaboreranno i contadini della comunità Slow Food di Messina, i tecnici dell’Istituto Agrario “P. Cuppari”, i cuochi dell’Alleanza Slow Food e partner privati, per avviare la produzione e la commercializzazione dei prodotti dell’orto. Mangia e Cambia 2024 vedrà anche la consegna del premio “Stretto Tra Due Mari”, istituito da Messina Food Policy per premiare persone, associazioni, istituzioni e imprese che hanno contribuito alla transizione ecologica attraverso progetti di green economy e eco-innovazione. Tra i premiati di quest’anno, spiccano realtà che hanno implementato buone pratiche per ridurre l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità a Messina e dintorni.

Francia acquista 2 mln vaccini aggiuntivi contro la lingua blu

Francia acquista 2 mln vaccini aggiuntivi contro la lingua bluRoma, 5 nov. (askanews) – Annie Genevard, ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare della Francia, ha annunciato di avere avviato un ordine di “emergenza operativa” di due milioni di dosi aggiuntive alle scorte statali nell’ambito di una strategia di vaccinazione per contrastare la rapida evoluzione della lingua blu, il sierotipo 3 della febbre catarrale degli ovini (FC03) e per anticipare la capacità di produzione dei laboratori.


Il ministro ha voluto integrare lo stock già esistente per anticipare la necessità di vaccini messi gratuitamente a disposizione degli allevatori da parte dello Stato. Dalla prima ordinanza del 5 luglio 2024, prima della rilevazione del primo focolaio di FCO3 nel territorio il 5 agosto, lo Stato ha fornito un totale di 11,7 milioni di dosi. “La nostra strategia si sta evolvendo per monitorare il più da vicino possibile l’evoluzione della malattia e proteggere gli animali dei nostri allevatori. Con questa ordinanza di ‘emergenza imperativa’ desidero limitare il più possibile la progressione di questa malattia con tutti i mezzi a mia disposizione”, ha detto.

I giovano di Cia a Eima con il contest per gli istituti agrari

I giovano di Cia a Eima con il contest per gli istituti agrariRoma, 5 nov. (askanews) – I giovani imprenditori di Cia-Agricoltori Italiani tornano a Eima International, a Bologna Fiere dal 6 al 10 novembre, con il contest “AgrImage: la tua creatività al servizio dell’agromeccanica” seconda edizione del concorso ideato da Agia-Cia in collaborazione con ITAsF, Istituti Agrari senza Frontiere e FederUnacoma.


Nel progetto, sostenuto da Cia, l’impegno dell’associazione nel promuovere nuove sinergie tra istruzione professionale e mondo del lavoro, coinvolgendo la rete nazionale dei 39 istituti agrari d’Italia e ingaggiando gli studenti degli ultimi anni, o intere classi del IV e V anno, nell’elaborazione di idee creative per la tutela e la valorizzazione del territorio agricolo di appartenenza o con l’intento di smentire vecchi cliché sul settore e il mondo rurale. Due le sezioni, quindi, Arte agricola ed Educazione agricola con l’agromeccanica protagonista assoluta, al centro dell’obiettivo di fotocamere e rappresentazioni grafiche e oggetto di soluzioni per il futuro. A supporto, tre webinar con i tecnici FederUnacoma su innovazione e implements, macchine raccoglitrici, elettronica applicata e robotica.


A Eima venerdì 8 novembre, alle 11, presso la Sala Europa del Palazzo dei Congressi, la premiazione dei vincitori, i primi tre classificati per ciascuna sezione, selezionati a giudizio insindacabile da un team di esperti e tecnici Agia-Cia, ITAsF e FederUnacoma. “Continuiamo a credere nel valore dell’iniziativa condivisa con Agia-Cia e FederUnacoma – spiega la coordinatrice della Rete Istituti Agrari senza Frontiere, Paola Adami – È fondamentale insistere, portando l’attenzione degli studenti, in modo innovativo, su meccanica e meccanizzazione agraria, ancora grandi assenti nei piani di studi dell’istruzione agraria”. “La filiera agromeccanica può offrire lavoro qualificato ai giovani a ogni livello, dalla progettazione all’assistenza tecnica fino al marketing, e per questo occorre adeguare il sistema dell’istruzione e della formazione professionale -osserva la presidente di FederUnacoma, Mariateresa Maschio – ma il presupposto perché i giovani possano pensare all’agricoltura e all’agromeccanica come prospettive future interessanti è che sviluppino empatia verso il settore e acquisiscano familiarità con l’attività primaria e il mondo rurale. In questo senso il lavoro di Agia-Cia e di ITAsF è lungimirante e prezioso” . “Innovazione e tecnologia dovrebbero accelerare e agevolare le sinergie tra formazione e mondo produttivo, eppure manca ancora una svolta in tal senso. Il Contest, e le relazioni che lo sostengono, punta a fare la differenza – conclude il presidente nazionale di Agia-Cia, Enrico Calentini- creando occasioni di confronto costante per gli studenti degli istituti agrari con le professionalità di FederUnacoma. Come associazione lavoriamo perché il ricambio generazionale, o primi insediamenti in agricoltura, siano sostenuti non solo da pilastri solidi in termini di leggi, strumenti e risorse a supporto, ma anche da un bagaglio importante di conoscenza e consapevolezza. Dobbiamo creare per i più giovani l’opportunità di sperimentare e mettersi in gioco”.

Innovazione agroalimentare al centro del Novalis Forum a Piacenza

Innovazione agroalimentare al centro del Novalis Forum a PiacenzaRoma, 5 nov. (askanews) – Sarà l’innovazione nel settore agroalimentare il filo conduttore della terza edizione del Novalis Forum, che si terrà il 15 novembre a Piacenza. Il titolo di questa edizione è “Quando la natura diventa innovazione”.


“Dopo la scorsa edizione, in cui abbiamo parlato sia di novità normative che di novità nel settore dei prodotti per la difesa e della nutrizione delle colture – spiega Stefano Jondini, CEO di Expedia e promotore dell’evento – quest’anno intendiamo approfondire principalmente il tema dell’Innovazione. L’innovazione riguardante i prodotti fitosanitari e i fertilizzanti, ma non solo. In questo periodo le aziende stanno concentrando i propri sforzi per cercare soluzioni innovative a basso impatto sia per l’uomo che per l’ambiente. Il tutto cercando di creare prodotti al tempo stesso sostenibili”. In questo contesto sarà quindi possibile conoscere realtà emergenti come start-up innovative del mondo Agrotech e confrontarsi con gli esperti del settore non solo sugli sviluppi formulativi, ma anche su aspetti paralleli come per esempio, la gestione della proprietà intellettuale Promosso da Vitalia Consulting. Il Novalis Forum sarà anche l’occasione per fornire qualche aggiornamento normativo.


“Quando parliamo di Innovazione – aggiunge Jondini – intendiamo sviluppare idee che partono da ciò che la natura offre e sfruttare la tecnologia per rendere il tutto utilizzabile dall’agricoltore. L’obiettivo è quindi offrire alle aziende produttrici di fertilizzanti e fitosanitari spunti di riflessione, novità e una panoramica sullo stato dell’arte dell’innovazione in agricoltura”.

Anche pediatri con Coldiretti su obbligo origine alimenti bimbi

Anche pediatri con Coldiretti su obbligo origine alimenti bimbiRoma, 5 nov. (askanews) – La Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) ha stamattina firmato la proposta di legge europea di iniziativa popolare, che mira a estendere a tutti i prodotti alimentari commercializzati nell’Unione Europea l’obbligo di riportare in etichetta l’origine geografica, lanciata dalla Coldiretti. La firma è avvenuta questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Rospigliosi a Roma, sede della Coldiretti.


L’associazione agricola, con Filiera Italia e Plasmon ha lanciato l’iniziativa legislativa e la conseguente mobilitazione, per promuoverne il più ampio supporto, con l’obiettivo esplicito di raccogliere un milione di firme. Lo scopo è supportare la filiera italiana come garanzia di qualità e di sicurezza, soprattutto a tutela della salute dei bambini 0-3 anni, per ribadire il diritto di tutti i consumatori di conoscere e riconoscere il cibo “made in Italy”. “L’alimentazione dei bambini nei primi mille giorni pesa sulla salute della vita intera – ha dichiarato Antonio D’Avino, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri – Per questo abbiamo deciso di sostenere l’iniziativa legislativa di Coldiretti: non solo aderendo come Federazione, ma anche raccogliendo firme negli ambulatori di tantissimi pediatri di famiglia italiani”.


“Per il cibo destinato ai bambini da 0 a 3 anni, origine italiana significa non solo più qualità, ma anche più sicurezza – ha dichiarato Ettore Prandini, presidente Coldiretti -. Un concetto sottolineato oggi dai pediatri italiani della FIMP. La loro adesione alla proposta di legge europea promossa da Coldiretti contribuisce a definirne i contorni e la portata, chiarendo che il diritto dei consumatori di conoscere le materie prime che mettono nel piatto non protegge soltanto l’avvenire dei nostri agricoltori, ma anche la salute dei nostri figli”.

Assolatte: tra Usa e Ue continui dialogo con ogni presidente

Assolatte: tra Usa e Ue continui dialogo con ogni presidenteRoma, 4 nov. (askanews) – “Ci auguriamo che, indipendentemente da chi siederà alla Casa Bianca, il dialogo tra USA e UE possa continuare nel solco dell’amicizia e della condivisione dei valori culturali ed economici che da sempre caratterizza i rapporti tra questi protagonisti dell’economia globale”. Così in una nota Paolo Zanetti, presidente di Assolatte.


Assolatt esprime però anche grande preoccupazione per le decisioni che l’amministrazione USA potrebbe prendere nel prossimo futuro. I superdazi fissati a fine del 2019, dazi aggiuntivi del 25% ad valorem su alcuni dei formaggi italiani più esportati, avevano colpito duramente le imprese casearie. Nel 2020 l’export dei formaggi italiani negli Stati Uniti lasciò sul terreno oltre 6.000 tonnellate, per un valore di 65 milioni di euro. Cui si sommarono altri 40 di costi aggiuntivi. “Per le nostre imprese quello statunitense è da sempre un mercato a dir poco strategico – conferma Zanetti – Fortunatamente la sospensione dei dazi arrivò prima della fiammata inflattiva degli ultimi due anni, perché altrimenti le conseguenze sarebbero state disastrose”.


Recuperare le quote perse, precisa Assolatte, è costato molto lavoro e ingenti investimenti e ora l’Italia è il primo esportatore mondiale di formaggi verso il mercato statunitense. Con 37.000 tonnellate, e un controvalore che supera i 440 milioni di euro, l’Italia copre il 20% delle importazioni casearie americane complessive. La domanda di made in Italy negli USA è sostenuta soprattutto da Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Pecorino. Questi 3 formaggi, sottolinea Assolatte, rappresentano da soli l’80% dell’export italiano negli Stati Uniti. E un nuovo record è stato raggiunto nei primi 7 mesi dell’anno: +16,7% in volume e +13% in valore.


“Assolatte ha lavorato molto assieme agli operatori americani per una distensione dei rapporti, cooperando sui temi chiave del sistema latte europeo e mondiale – conclude Zanetti – La speranza è che non vengano riproposti nuovi dazi e barriere doganali”.

Cia: in legge Bilancio serve fondo per manutenzione territorio

Cia: in legge Bilancio serve fondo per manutenzione territorioRoma, 4 nov. (askanews) – Introdurre un fondo ad hoc per incentivare interventi di messa in sicurezza e manutenzione del territorio da parte delle imprese agricole e forestali, a partire dalla aree interne del Paese, con l’obiettivo di fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici, contrastare il dissesto idrogeologico e favorire la tutela ambientale e paesaggistica. Questa è una delle proposte avanzate dal presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, intervenuto oggi in audizione sul disegno di legge di Bilancio per il 2025 presso le commissioni riunite di Camera e Senato.


Nella prossima manovra, secondo Fini, deve trovare spazio anche il rifinanziamento del contributo a sostegno del settore suinicolo travolto dall’emergenza peste suina africana, così come serve nominare finalmente un commissario straordinario nazionale per la Xylella, al fine di coordinare tutte le azioni necessarie a eradicare l’epidemia nelle aree già colpite e a prevenirne la diffusione in altri territori. Altrettanto importante, poi, prorogare il bonus ZES unica per l’agricoltura, nonché continuare ad agevolare il ricambio generazionale sui campi con misure specifiche, come la reintroduzione anche per il 2025 dello sgravio contributivo a favore dei giovani agricoltori.


Infine, per il presidente di Cia, vanno assolutamente previsti aggiustamenti su pensioni e sanità. Allo stato attuale, infatti, gli incrementi previsti dalla manovra non sono sufficienti a garantire in maniera equa il diritto alla salute di tutti. Quanto alle minime, l’aumento di 3 euro per Cia è decisamente irrisorio, soprattutto considerato che l’Inps certifica una perdita del potere d’acquisto del 15,7% delle pensioni degli italiani.

Copagri: in manovra per agricoltura mancano misure strutturali

Copagri: in manovra per agricoltura mancano misure strutturaliRoma, 4 nov. (askanews) – “Dopo i positivi interventi compensativi messi in campo dal governo negli ultimi mesi a favore delle imprese del Primario, ci troviamo davanti a una manovra che per l’agricoltura risulta essere caratterizzata da luci e ombre”. Lo sottolinea la Copagri in occasione dell’odierna audizione davanti alle Commissioni riunite Bilanci di Camera e Senato nell’ambito dell’esame del ddl recante il bilancio di previsione dello Stato per il 2025 e il bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027.


“Se, infatti, da un lato troviamo interventi certamente condivisibili e ampiamente caldeggiati, quali ad esempio l’accorpamento su tre scaglioni delle aliquote Irpef e il taglio strutturale del cuneo fiscale contributivo, grazie al quale si libera maggiore liquidità a disposizione delle imprese e delle filiere produttive agricole, dall’altro lato, l’agricoltura paga lo scotto dell’assenza di misure strutturali delle quali possano beneficare direttamente i produttori agricoli del Paese, stretti nella morsa tra gli aumenti dei fattori produttivi e le ricadute dei sempre più frequenti eventi climatici estremi”, evidenzia la Confederazione. A pesare sul Primario, in particolare, è il mancato esonero contributivo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli under 40, fondamentale per favorire il ricambio generazionale e rendere il settore agricolo maggiormente attrattivo, così come la mancata esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari, che potrebbe contribuire al graduale abbandono dei campi, suggerisce la Copagri, secondo cui “desta perplessità anche la mancata proroga del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES mezzogiorno per il settore agricolo, che rischia di creare una discrasia tra le imprese del Primario e quelle degli altri settori”.


“Tra gli elementi positivi – spiega Copagri – oltre alla previsione di un collegato agricolo, figura sicuramente il rifinanziamento della Nuova Sabatini, strumento che si è sempre contraddistinto quale propellente fondamentale per la competitività aziendale, e soprattutto il sempre più deciso e convinto sostegno alla ricerca e all’innovazione, grazie all’importante finanziamento per portare avanti la sperimentazione sulle Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA, che rappresentano senza ombra di dubbio il futuro dell’agricoltura, in quanto permettono di ottenere produzioni in grado di meglio rispondere alla scarsità idrica e agli stress ambientali e biotici, andando al contempo a garantire maggiori rese produttive e rispondendo agli orientamenti comunitari in materia di sostenibilità”, conclude la Confederazione Produttori Agricoli.