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Paolo Ciccarelli nuovo direttore del birrificio Ichnusa di Assemini

Paolo Ciccarelli nuovo direttore del birrificio Ichnusa di AsseminiMilano, 20 feb. (askanews) – Il birrificio Ichnusa di Assemini ha un nuovo direttore: Paolo Ciccarelli. Il manager, con una solida esperienza nel settore della produzione, assume la guida del birrificio, simbolo della Sardegna e di proprietà del gruppo Heineken, raccogliendo il testimone da Matteo Borocci.


Ciccarelli, 41 anni originario di Vico Equense, è laureato in Ingegneria gestionale e ha conseguito l’executive master in Logistica distributiva presso la Graduate school of management del Politecnico di Milano. La sua carriera professionale inizia nel 2011 in Bacardi, nello stabilimento piemontese della Martini & Rossi, in cui si è occupato di planning e confezionamento. Dal 2018, è entrato a far parte di Heineken, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità nei birrifici del gruppo in Italia e all’estero (Regno Unito, Portogallo e Olanda). Prima di assumere la guida del Birrificio Ichnusa ha guidato lo stabilimento di Pollein (AO) per circa 2 anni. “Sono entusiasta di intraprendere questa nuova sfida professionale alla guida di un birrificio così prestigioso e ricco di storia come quello di Ichnusa – ha dichiarato Ciccarelli. Questa terra, con la sua storia millenaria e la sua passione per le tradizioni autentiche, ha saputo creare una birra unica, capace di raccontare un’identità e un modo di essere. Raccolgo con entusiasmo l’eredità di Matteo Borocci e mi impegno a valorizzare questo legame con il territorio, mettendo le mie competenze e la mia passione al servizio di questo stabilimento e di tutta la comunità sarda”.

Campari: ristrutturazione organizzativa ma difficile ora fornire numeri

Campari: ristrutturazione organizzativa ma difficile ora fornire numeriMilano, 20 feb. (askanews) – Il gruppo Campari conferma di lavorare a un piano che include una “ristrutturazione organizzativa” per garantire un ritorno alla stabilità e sostenibilità finanziaria complessiva. Tuttavia al momento il gruppo ritiene “difficile fornire un numero complessivo a livello globale”. Lo fa sapere l’azienda stessa dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui il ceo, Simon Hunt, da appena un mese alla guida del gruppo di spirits, lavorerebbe a un piano per il taglio del 10% della forza lavoro (sui 5mila dipendenti sparsi nelle sedi di tutto il mondo), in tutto 500 posti tagliati di cui 100 nel nostro Paese, e per la azionalizzazione del portafoglio brand. Il 4 marzo è in calendario il cda sui conti annuali del gruppo.


“Il contesto esterno globale si è significativamente evoluto negli ultimi mesi, portando il settore a una serie di riflessioni. Come già annunciato in occasione dei risultati finanziari del terzo trimestre 2024, i cambiamenti nella performance delle nostre vendite nette e gli investimenti nelle infrastrutture esistenti hanno influenzato la nostra profittabilità, richiedendo una più efficiente allocazione delle risorse”, fa sapere il gruppo. Di conseguenza, “stiamo gradualmente implementando un programma di iniziative aziendali per accelerare la crescita e la profittabilità attraverso focus, semplificazione e contenimento dei costi”. Campari conferma che il programma “include alcune decisioni difficili, quali una ristrutturazione organizzativa. Queste misure, sebbene difficili, mirano a garantire un ritorno alla stabilità e sostenibilità finanziaria complessiva nel medio e nel lungo termine” e assicura che “laddove sarà necessario implementare tali decisioni, agiremo con il massimo rispetto e considerazione, assicurando il supporto necessario ai dipendenti interessati, come da nostra consuetudine”. Tuttavia, precisa, “questo ampio programma è attualmente in corso e include l’implementazione di un nuovo modello operativo; pertanto, al momento risulta difficile fornire un numero complessivo a livello globale”.

A Mercato Centrale Torino una nuova bottega di cucina marocchina

A Mercato Centrale Torino una nuova bottega di cucina marocchinaRoma, 20 feb. (askanews) – Una nuova bottega al Mercato Centrale Torino, dove arriva un ristorante al femminile che racconta una storia di integrazione reale e di radicamento su un territorio, quello di Porta Palazzo, in cui Mercato Centrale vive.


La nuova bottega è firmata da Sanaa Salmi, 38 anni, nata nel deserto del Marocco e in Italia da quando aveva appena dieci anni. Prima di arrivare a Mercato Centrale Torino Sanaa, nel settembre 2023, ha aperto LellaMama, un piccolo ristorante di cucina marocchina a Milano. Poi il trasferimento a Torino con un nuovo progetto di ristorazione, che trova sede in una piazza che è da sempre il cuore della comunità Nordafricana. Si tratta di un bistrot che porta a Mercato Centrale Torino i sapori del Marocco, interpretati dalle mani di una chef innamorata delle materie prime, della sua terra, e delle tradizioni.


Cous cous, the alla menta, tajine di pollo e di vitello e zuppe. Tante verdure, spezie, profumi e zuppe. Nel nuovo bistrot di Sanaa Salmi la proposta è incentrata sui grandi classici della cucina marocchina, compreso il “Lam-sammen”, il pane protagonista della tipica colazione.

Il 24 febbraio Agrifish su attuazione principio verifica rurale

Il 24 febbraio Agrifish su attuazione principio verifica ruraleRoma, 20 feb. (askanews) – Nuova riunione il prossimo 24 febbraio dell’Agrifish, il consiglio dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Unione europea che, a pochi giorni dalla presentazione della nuova ‘visione’ della Commissione Ue per l’agricoltura, discuterà della “verifica rurale”, ossia la prassi di rivedere le politiche da una prospettiva rurale per garantire che siano aderenti ai bisogni delle persone che vivono e lavorano nelle zone rurali.


I ministri discuteranno anche di come integrare più efficacemente lo sviluppo rurale nelle strategie e nei fondi dell’UE e di come tener conto delle esigenze e delle sfide delle zone rurali che, anche in base alla nuova strategia della Commissione, diventano fondamentali per una agricoltura resiliente, attrattiva e sostenibile. All’odg anche, come sempre, la situazione dei mercati agricoli e delle materie prime, in particolare a seguito dell’invasione dell’Ucraina.

Piante da appartamento riducono C02 del 20%

Piante da appartamento riducono C02 del 20%Roma, 20 feb. (askanews) – Le piante da appartamento possono ridurre del 20% l’anidride carbonica in case, scuole, uffici e ospedali e del 15% il quantitativo di polveri sottili pm 2,5 migliorando la qualità della vita con un impatto positivo sulla salute. E’ uno degli spunti emersi dallo stand Coldiretti a Myplant&Garden, a Milano Rho una delle più importanti manifestazioni internazionali per i professionisti delle filiere del verde. Nel grande spazio al padiglione 20 è stata allestita un’esposizione delle essenze “salva polmoni”, da quelle da collocare negli spazi interni a quelle che aiutano a limitare la presenza di poveri nelle strade.


Sansevieria, Yucca, Camadorrea, Schefflera, Pothos, Diffenbacchia, Spatifillo, Anturium sono alcuni esempi di piante che aiutano a combattere l’inquinamento dell’aria negli ambienti chiusi, prevenendo la cosiddetta “Sindrome dell’edificio malato”, causa di mal di testa e problemi respiratori. Betulla, Cerro, Ginkgo Biloba, Tiglio, Bagolaro, Olmo campestre, Frassino comune, Ontano nero sono, invece, degli alberi che aiutano a rendere più sane le città. Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili – sottolinea Coldiretti – mentre un ettaro di piante è in grado di trattenere dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno, secondo una analisi della Coldiretti, oltre a contribuire ad abbassare le temperature. Ma le piante anti smog sono solo uno dei tanti esempi del ruolo del florovivaismo italiano a difesa della salute, dell’ambiente e della sostenibilità, grazie anche al lavoro in termini di qualificazione dell’offerta portato avanti in questi anni nonostante i problemi causati dall’aumento dei costi e dai cambiamenti climatici.


Si va dall’uso delle biomasse per alimentare gli impianti di riscaldamento delle serre – continua Coldiretti – al fotovoltaico per assicurare l’energia necessaria al raffrescamento, fino alla soluzione del “flusso/riflusso” per ottimizzare e limitare l’impiego dell’acqua. L’utilizzo di materiale legnoso a km zero nel substrato di coltivazione assieme alla terra consente di sostituire l’uso della torba e della fibra di cocco. Ma si sta anche lavorando sulle coltivazioni in vasi compostabili, fatti in mater bi, la bioplastica ottenuta dal mais grazie alla ricerca di Novamont.

Fatturato Rodolfi Mansueto +12% in 2024, prosegue il rebranding

Fatturato Rodolfi Mansueto +12% in 2024, prosegue il rebrandingRoma, 20 feb. (askanews) – Fatturato in crescita del 12% a 145 milioni di euro nel 2024 rispetto al 2023 per Rodolfi Mansueto, l’azienda parmense del pomodoro. Se rapportato al 2019, questo risultato evidenzia una crescita dell’86%: si è passati, infatti, da 70 milioni a 145 milioni di euro in soli 4 anni.


“Un traguardo importante che riflette l’impegno dei 130 dipendenti fissi e oltre 400 lavoratori stagionali coinvolti durante la campagna di raccolta del pomodoro – commenta in una nota il presidente Aldo Rodolfi — Nonostante le difficili condizioni climatiche del 2024 che hanno reso la raccolta complicata, l’azienda è riuscita a mantenere il suo posto tra i 30 principali produttori di pomodoro al mondo, grazie anche alla garanzia di una produzione 100% italiana, che ha contribuito a rafforzare la presenza dell’azienda in 90 Paesi”. Il 2024 ha segnato anche l’inizio di una nuova fase per Rodolfi Mansueto, con una operazione di rebranding, a partire dal trattamento grafico del rinnovato logo Rodolfi. Il restyling riguarda anche di tutto il portafoglio prodotti. Il rebranding è stato accompagnato anche dal lancio della nuova campagna pubblicitaria “Ti svelo un segreto”, trasmessa a dicembre sulle reti Rai.


Il progetto di rebranding continuerà anche nel 2025 con il consolidamento della rinnovata gamma Retail ed il rilancio della gamma Food-service, previsto per la seconda parte dell’anno.

TuttoFood 2025 si presenta a Dubai, oltre 20% espositori esteri

TuttoFood 2025 si presenta a Dubai, oltre 20% espositori esteriMilano, 20 feb. (askanews) – TuttoFood, in calendario alla fiera di Rho (Milano) dal 5 all’8 maggio, accoglierà collettive internazionali e produttori da tutto il mondo, confermando la presenza di oltre il 20% di espositori esteri. Per i 90.000 visitatori attesi, tra cui un parterre di oltre 3.000 top buyer internazionali, sarà un viaggio nelle culture agroalimentari di tutto il mondo.


“Quella del 2025 sarà ricordata come un’edizione internazionale e da record di TuttoFood. A meno di 80 giorni dall’inizio della manifestazione, Fiere di Parma, che per la prima volta organizza quest’evento, trova nei numeri la conferma del suo obiettivo iniziale: enfatizzare in modo decisivo l’offerta espositiva internazionale del salone, trasformandolo in un punto di riferimento per il sourcing globale di prodotti food & beverage”, ha esordito Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma, a Dubai, tappa del roadshow internazionale di promozione di TuttoFood “The Italian Aperitivo” partito nel 2024 e che ha toccato le principali capitali mondiali. Cellie ha parlato davanti ad una platea di imprenditori locali, buyer internazionali, trade promotion organisations, giornalisti locali e stakeholder in occasione di un evento organizzato da Fiere di Parma e Consorzio del Parmigiano Reggiano. Quello degli Emirati Arabi Uniti (EAU) è un mercato chiave per l’Italia: secondo i dati forniti da Ice Agenzia le esportazioni italiane nel Paese sono aumentate del 6% nei primi mesi del 2024, per un valore totale di circa 344 milioni di euro. Sono i prodotti lattiero-caseari ad aver registrato la crescita più significativa nella domanda, con un aumento del 36% e un valore raggiunto di circa 30 milioni di euro; anche la richiesta di bevande, liquidi alcolici e aceti, ha avuto un’impennata notevole, del 32%, che ha portato il valore totale delle esportazioni a 29 milioni di euro e assicurato all’Italia il sesto posto tra gli esportatori in questa categoria merceologica. Infine, anche i prodotti da forno hanno registrato un incremento positivo del 23%, raggiungendo quota 55 milioni di euro di esportazioni e portando l’Italia a sfiorare il podio dei principali esportatori di questi prodotti (quarto posto).


Tra le prime collettive internazionali che hanno confermato la loro presenza a TuttoFood 2025, si segnalano la Korea Agro-Fisheries & Food Trade Corporation, la Egyptian Exporters Association – Expolink, gli spagnoli Instituto Castilla y León e Landaluz Central de Servicios SL (con focus sulle specialità regionali castigliane e andaluse), la SARIO Slovenská agentúra pre rozvoj investícií a obchodu dalla Slovacchia, la Switzerland Global Enterprise e la Trade Development Company JSCdall’Uzbekistan. Tra i Paesi europei meglio rappresentati rientreranno Spagna, Germania, Paesi Bassi, Belgio e Francia che, sommati tra loro, coprono il 50% della quota relativa e offrono al visitatore internazionale una chiara visione d’insieme del panorama agroalimentare continentale. Interessante anche il numero di realtà oltreoceano presenti: tra queste, spiccano il Nord Africa (con l’Egitto in prima fila), il Sud-Est asiatico e l’Estremo Oriente (con ampie partecipazioni da Cina, Taiwan, Corea del Sud e Indonesia), così come il resto dell’Asia (con l’India massima rappresentante) e l’immancabile presenza delle aziende statunitensi.

Fipe fa 600 test alcolemici a Beer and Food Attraction

Fipe fa 600 test alcolemici a Beer and Food AttractionRoma, 20 feb. (askanews) – 600 test alcolemici su base volontaria da cui è emersa la generalizzata inconsapevolezza delle quantità di alcol che assicurano un consumo responsabile. Li ha eseguiti la Fipe-Confcommercio a Beer&Food Attraction, l’evento che ha riunito a Rimini il mondo della birra, spirits, soft drink e acque minerali per scoprire nuovi prodotti e nuove tendenze nel mondo del beverage, dove Fipe è stata presente con un proprio spazio nel quale si sono susseguiti incontri e dibattiti su temi di attualità come l’andamento dei consumi di bevande alcoliche, l’evoluzione del bar e quella delle pizzerie.


“L’esperimento che abbiamo fatto a Rimini – spiega in una nota Aldo Mario Cursano, vice presidente vicario di Fipe-Confcommercio – dimostra che per arrivare ad un consumo responsabile di bevande alcoliche non c’è bisogno di anatemi o di un approccio da tolleranza zero ma di maggiore conoscenza e consapevolezza degli effetti dell’alcol sul proprio organismo”. “La generalizzata negatività dei test – prosegue Cursano – conferma che il pubblico è sempre più attento a bilanciare piacere e responsabilità e che su questa strada è possibile coniugare sicurezza e consumo. L’entrata in vigore del nuovo Codice delle Strada – conclude Cursano – ha creato un allarme generalizzato ed ingiustificato che anziché ridurre gli abusi nel consumo di alcol rischia di influire negativamente proprio sul consumo responsabile che è quello della quasi totalità dei consumatori”.

A SanaFood studio su impronta ambientale foraggio essiccato

A SanaFood studio su impronta ambientale foraggio essiccatoRoma, 20 feb. (askanews) – Saranno presentati in occasionde di SanaFood, a BolognaFiere dal 23 al 25 febbraio, i isultati del progetto “Valutazione dell’impronta ambientale del foraggio essiccato in Italia: analisi del ciclo di vita, quantificazione degli impatti e dei benefici” di Aife/Filiera Italiana Foraggi. Lo studio, commissionato a Turtle srl, spin-off dell’Università di Bologna, rappresenta l’inizio di un percorso che Aife porterà avanti per ottenere la certificazione di prodotto.


L’incontro è previsto per martedì 25 febbraio alle 14. Dopo la presentazione dei risultati del progetto, è prevista una Tavola rotonda alla quale, oltre ai vertici di Aife parteciperanno il Consorzio del Parmigiano Reggiano, Inalca – Gruppo Cremonini e Assosementi per una discussione sul ruolo della sicurezza alimentare legata alla sostenibilità certificata.

Portale per ortofrutta sostenibile, accordo Diagram-Aop Romandiola

Portale per ortofrutta sostenibile, accordo Diagram-Aop RomandiolaRoma, 20 feb. (askanews) – Gestione avanzata dei terreni, monitoraggio delle coltivazioni, previsioni meteo e irrigazione. In sostanza, tutto ciò che serve per un’agricoltura sostenibile sarà facilmente accessibile tramite un portale. Sono questi alcuni degli aspetti dell’accordo tra Diagram Group, primo polo agritech italiano, e l’Aop Romandiola, rappresentata da Granfrutta Zani, di Faenza (Ra) che ha dato il via a un progetto di ricerca, finanziato con fondi dell’Unione Europea Reg UE 2021/2115, per sviluppare una piattaforma innovativa destinata ai Soci conferitori.


Granfrutta Zani, specializzata nella produzione di fragole, albicocche, pesche, nettarine, susine, mele, pere, kaki e kiwi con un fatturato di circa 112 milioni di euro nel 2023, offrirà ai propri soci un Portale del Socio. Questo strumento digitale gestirà tutte le informazioni relative alle analisi chimiche e qualitative dei terreni e dei prodotti, documenti sui conferimenti, informazioni agronomiche, amministrative e destinate alle certificazioni. La piattaforma di Diagram Group elaborerà questi dati per fornire consigli tecnici personalizzati, contribuendo a rendere più sostenibili le coltivazioni, in particolare per quanto riguarda la difesa delle piante, l’irrigazione e la nutrizione. Gli agricoltori, inoltre, potranno ricevere questi consigli direttamente sul loro telefonino tramite un’app dedicata.