Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Al via in Sardegna la prima filiera birra 100% made in Sardinia

Al via in Sardegna la prima filiera birra 100% made in SardiniaRoma, 3 ott. (askanews) – Parte in Sardegna il primo progetto di filiera per una birra 100% made in Sardina, letteralmente dal campo al bicchiere. Si tratta di un progetto pilota voluto da Coldiretti e dal Consorzio Birra Italiana che rilancia la produzione brassicola sull’isola e crea un modello replicabile in altre regioni. L’iniziativa, che coinvolge 20 birrifici locali, un produttore di luppolo e una cooperativa di produttori di cereali e ha l’obiettivo di rendere la filiera della birra sarda sempre più sostenibile e integrata, con una remunerazione che sia davvero etica.


Grazie ai 60 ettari coltivati nell’autunno 2023 e raccolti nell’estate 2024, nonostante le sfide poste dagli incendi e dalla siccità, i primi risultati sono stati promettenti. La cooperativa di produttori agricoli, insieme al consorzio di filiera, ha fornito ai coltivatori locali sementi della stessa varietà e assistenza agronomica continua, garantendo un ciclo di produzione controllato e ottimizzato. L’orzo raccolto – continua Coldiretti – viene conferito alla cooperativa, che si occupa della sua pulizia e calibratura prima di inviarlo alla malteria. Una volta trasformato, il malto viene restituito e stoccato, pronto per essere utilizzato dai birrifici. Questo processo consente ai produttori agricoli di ottenere una remunerazione più alta rispetto ai prezzi della Borsa Merci di Bologna, mentre i birrifici riescono a ridurre i costi di trasporto della materia prima, sempre disponibile sul territorio. I prossimi passi del progetto prevedono una maggiore formazione degli agricoltori locali per affrontare le sfide agronomiche legate alla coltivazione dell’orzo e l’espansione delle superfici coltivate, con l’obiettivo di aumentare la produzione di malto per soddisfare la crescente domanda dei birrifici. Ma si pensa anche alla creazione di Strade della Birra sarda, anche come spinta per la promozione del birraturismo.


“Con questa iniziativa, la Sardegna si posiziona come avanguardia nel settore brassicolo nazionale, creando un modello di filiera che – sottolinea in una nota Coldiretti – non solo valorizza i prodotti locali, ma rafforza l’economia agricola e riduce l’impatto ambientale, confermando la centralità della sostenibilità e della collaborazione tra produttori e trasformatori”.

Masaf: pubblicato III decreto agevolazioni per la ristorazione

Masaf: pubblicato III decreto agevolazioni per la ristorazioneRoma, 3 ott. (askanews) – È stato pubblicato sul sito del Masaf il terzo decreto di concessione delle agevolazioni alle imprese operanti nei settori della ristorazione, pasticceria e gelateria, che hanno presentato domanda a valere sul Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano – Misura “Macchinari e beni strumentali” attraverso la piattaforma gestita da Invitalia.


Le imprese beneficiarie incluse nel terzo decreto di concessione sono 313 per un contributo concesso pari a circa 7 milioni di euro a fronte di investimenti generati di oltre 10 milioni di euro. Nelle prossime settimane verranno pubblicati ulteriori decreti di ammissione alle agevolazioni a favore di ulteriori imprese beneficiarie fino all’esaurimento della dotazione finanziaria complessiva pari a circa 56 milioni di euro.


“Ad oggi sono state concesse agevolazioni ad un totale di 1.378 imprese per oltre 29 milioni di euro di contributi a fronte di investimenti generati di oltre 45 milioni di euro per l’acquisto di macchinari professionali e di altri beni strumentali durevoli – commenta in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida – Attraverso questa misura rafforziamo la competitività del Sistema Italia e continuiamo a sostenere concretamente le imprese italiane che operano in questi settori simbolo del Made in Italy e che rappresentano una componente fondamentale del nostro tessuto produttivo e un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale”.

A Bari nasce Evolio Expo, fiera B2b dedicata all’olio extravergine

A Bari nasce Evolio Expo, fiera B2b dedicata all’olio extravergineRoma, 3 ott. (askanews) – Nasce a Bari Evolio Expo, la nuova fiera internazionale B2B di Nuova Fiera del Levante, dedicata all’olio extravergine di oliva e organizzata da Senaf. La manifestazione, presentata oggi durante la Fiera del Levante di Bari, si terrà dal 30 gennaio al primo febbraio 2025 e punta a fare cultura sul settore, valorizzare le tante eccellenze regionali italiane e del mondo e a creare un ponte tra i produttori di olio extravergine e gli acquirenti specializzati


Nonostante un atteso calo del 32% della produzione nel 2024/2025, il settore si conferma strategico per l’economia nazionale con le sue 619mila imprese olivicole, i suoi 4.327 frantoi e un aumento dell’export del 63% nel primo semestre del 2024 e oltre un milione di ettari di superficie in produzione di olive da olio. Obiettivo della nuova fiera è non solo creare una opportunità per gli interlocutori professionali dei Paesi dell’area del mediterraneo, ma anche per i buyer nord europei, che storicamente sono consumatori, ma non hanno una produzione diretta di olio e che qui potranno trovare i migliori fornitori.


Evolio Expo non sarà solo una manifestazione espositiva: durante l’evento si svolgeranno numerosi convegni, corsi di formazione e aree dimostrative che coinvolgeranno associazioni, istituzioni, espositori e visitatori. “Evolio Expo nasce a Bari, in Puglia, non per caso. Dare vita a questa manifestazione significa mettere un punto fermo sullo scenario nazionale e internazionale – ha detto a margine della conferenza stampa Donato Pentassuglia, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia – Alle difficoltà che ci ha imposto l’epidemia da Xylella fastidiosa la Puglia risponde ribadendo il suo ruolo di regione leader nella produzione, pronta sempre a difendersi anche dal grande nemico dell’olio extravergine d’oliva. Mi riferisco al tema della contraffazione e all’immissione sui mercati di oli che di pugliese non hanno niente”.

Una sarda vince il premio per la migliore bartender del mondo

Una sarda vince il premio per la migliore bartender del mondoRoma, 3 ott. (askanews) – È Francesca Aste di Carloforte, Sardegna, la migliore bartender del mondo. Con il suo B-Loved Martini e un’esibizione spettacolare giocata sul tema dell’amore, si è infatti aggiudicata a Bologna il Premio Lady Amarena International 2024, promosso da Fabbri 1905 e patrocinato dal ministero dell’Industria e del Made in Italy. Il riconoscimento internazionale nell’arte della mixology torna così dopo quasi dieci anni in Italia, a conferma della capacità del nostro Paese di coltivare e far crescere talenti femminili nel settore.


“Il contributo delle donne in questo campo – ha spiegato Nicola Fabbri, AD dell’azienda e ideatore dell’iniziativa – è sempre più fondamentale. Nelle professioniste c’è un approccio moderato all’alcool e una spiccata attenzione e sensibilità nei confronti dei dettagli e delle esigenze del consumatore. Nonostante ciò permangono pregiudizi e ostacoli che il Premio Lady Amarena vuole contribuire ad abbattere offrendo alle professioniste un palcoscenico internazionale dove dimostrare le proprie capacità e creare un network”. Francesca Aste ha conquistato la giuria internazionale e superato le colleghe finaliste provenienti da tredici Paesi – Singapore, Cina, Taiwan, Hong Kong, Corea del Sud, Spagna, Austria, Ungheria, Romania, Svizzera, Germania, Polonia e Italia – con un cocktail a base di Marendry Fabbri e Sciroppo Italiano Fabbri, dalla bassa gradazione alcolica, equilibrato e armonioso, perfetto dall’aperitivo all’after dinner, ma soprattutto capace di far sognare e di giocare con il cliente cocktail. Ispirato al celebre murales di Banksy, invita infatti chi lo beve ad esprimere un desiderio: sull’Amarena che fa da garnish al drink è infatti legato un palloncino a forma di cuore, pronto a spiccare il volo.


Seconda classificata della competizione la tedesca Lisa Neubauer, con il suo cocktail Hands On a base di Marendry Fabbri. Sul podio anche l’ungherese Szintia Franzony con Il Successo, a base di Fabbri Dry Gin, un drink che racconta il suo percorso umano e professionale.

Coldiretti: consolidare misure fiscale per crescita agricoltura

Coldiretti: consolidare misure fiscale per crescita agricolturaRoma, 3 ott. (askanews) – Per il settore agricolo è necessario consolidare le misure fiscali ed economiche vigenti, anche in una prospettiva pluriennale, in considerazione del contributo che le imprese agricole possono rendere alla crescita sostenibile. Questa la posizione della Coldiretti, rappresentata da Gianfranco Calabria e Sabina Carulli dell’Area Legislativa durante l’audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.


Coldiretti sottolinea l’importanza del momento di confronto con le competenti Commissioni parlamentari in considerazione della portata del documento di bilancio oggetto di esame che rappresenta un importante e condivisibile passaggio per l’applicazione delle nuove regole europee del patto di stabilità e crescita. La traiettoria degli interventi di finanza pubblica, precisa Coldiretti, deve basarsi sul contenimento della pressione fiscale e contributiva, specie agevolando l’insediamento dei giovani in agricoltura, sul sostegno alla domanda interna di beni alimentari che può essere perseguito, oltre che con il rifinanziamento degli specifici fondi a tale fine istituiti, soprattutto con strumenti di tutela delle produzioni agroalimentari dalle malattie infettive che mettono a rischio il patrimonio zootecnico nazionale e di salvaguardia dalle sempre più frequenti calamità naturali.


Inoltre se si deve valorizzare la crescita sostenibile tramite l’efficientamento energetico è quanto mai opportuno chiarire alcuni aspetti della disciplina della produzione e cessione delle agroenergie. Importante, sottolinea Coldiretti, il capitolo riforme in particolare con riguardo ai disegni di legge collegati alla manovra di bilancio tra i quali spiccano quelli sul rafforzamento dei settori agricoltura, pesca e foreste e sulla nuova disciplina dei reati agroalimentari. Altrettanto significativo giudica l’associazione agricola l’impegno del Governo circa la predisposizione di un disegno di legge sulle piccole e medie imprese tramite il quale favorire il ricambio generazionale, l’accesso al credito e la crescita dimensionale delle imprese.

Pesca, per comparto ricambio generazionale è opportunità sviluppo

Pesca, per comparto ricambio generazionale è opportunità sviluppoRoma, 3 ott. (askanews) – Il ricambio generazionale rappresenta una delle principali sfide del comparto della pesca: il 55,6% degli intervistati vede questa transizione come un’opportunità di sviluppo e sopravvivenza, mentre solo il 9,1% lo percepisce come una minaccia per la tradizione. Le nuove generazioni potrebbero portare innovazione tecnologica (25,8%) e una maggiore attenzione all’ambiente (35,3%), fattori considerati fondamentali per rendere il settore più sostenibile e competitivo. Tuttavia, tra i fattori che scoraggiano i giovani dall’intraprendere una carriera nella pesca spiccano la “scarsa valorizzazione sociale del mestiere” (19,8%) e la “mancanza di prospettive di crescita professionale” (15,2%). Le difficili condizioni lavorative e i bassi guadagni sono altre barriere che incidono negativamente sull’attrattività del settore.


È quanto è emerso dal nuovo Rapporto di UGL Agroalimentare settore Pesca “Ricambio generazionale e formazione: orientamenti e pregiudizi degli italiani sull’occupazione nel settore pesca e acquacoltura”, realizzato dall’Istituto demoscopico Lab21.01 e presentato oggi nella Sala Capitolare del Senato. Lo studio analizza le percezioni degli italiani riguardo al settore della pesca e dell’acquacoltura, con particolare attenzione alle sfide del ricambio generazionale e alla necessità di una maggiore formazione per attirare le nuove generazioni. I dati dell’indagine rivelano che il 70,5% degli italiani ritiene la pesca un settore fondamentale per l’economia nazionale, un valore che sale al 92,7% tra gli addetti ai lavori. Tuttavia, persistono preoccupazioni legate alla redditività (25,8%) e alle condizioni di lavoro (39,2%), con un’alta percentuale di intervistati che associa alla pesca l’idea di un lavoro duro, faticoso e poco remunerativo. Nonostante la percezione negativa, una quota significativa della popolazione riconosce l’importanza della pesca come attività legata alla tradizione e al rispetto per la natura (30,9%).

R. Toscana: ok a 292 domande per ammodernamento macchine agricole

R. Toscana: ok a 292 domande per ammodernamento macchine agricoleRoma, 3 ott. (askanews) – E’ stata approvata la graduatoria del bando attuativo PNRR su “Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare” per l’ammodernamento dei macchinari agricoli che permettono l’introduzione di tecniche di agricoltura di precisione. Sono in totale 292 le domande di aiuto ammesse per un contributo complessivo di 6 milioni di euro.


“Questo bando si è inserito nell’alveo già tracciato dalla Regione Toscana sull’agricoltura di precisione, avviato con il PSR, poi confermato con il PNRR – spiega la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Un tema verso il quale la Toscana si è mossa da tempo perché l’agricoltura di precisione gioca un ruolo chiave nell’innovazione e nella transizione ecologica del settore agricolo. Giova ricordare che i requisti di accesso e i vincoli del bando sono stati definiti dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e la Regione non ha avuto la possibilità di modificarle”. Il bando concedeva contributi in conto capitale alle imprese agro-meccaniche e alle micro, piccole e medie imprese agricole e le loro cooperative e associazioni, per realizzare progetti per l’ammodernamento del proprio parco macchine agricolo e investimenti in sistemi di agricoltura di precisione, per l’efficientamento della produzione agricola.


La misura concorreva a sostenere investimenti in macchine e attrezzature per l’agricoltura di precisione, l’acquisto di trattori elettrici o a biometano, sia per l’agricoltura che per la zootecnia, e investimenti in sistemi di gestione intelligente per irrigazione e la gestione delle acque.

Al via la campagna cachi 2024: si punta su prodotto made in Italy

Al via la campagna cachi 2024: si punta su prodotto made in ItalyRoma, 3 ott. (askanews) – Al via la prossima settimana la campagna cachi 2024 per il Gruppo Alegra. Con un leggero anticipo rispetto allo scorso anno, la stagione di questo tipico frutto autunnale è pronta a partire con una disponibilità di circa 3.000 tonnellate di Loti di Romagna e 4.000 tonnellate di Rojo Brillante, che saranno commercializzate fino alla prima settimana di dicembre.


Con un’importante base produttiva in Romagna e nuovi impianti in Calabria e Campania il Gruppo Alegra gestirà volumi interessanti e programmazioni con le principali catene distributive, sia in Italia che all’estero. “La domanda di cachi è già frizzante, ma per noi è un must l’ingresso sul mercato solo con frutti arrivati alla maturazione ottimale – spiega Mauro Laghi, direttore generale di Alegra – Con le aziende del gruppo abbiamo segmentato l’offerta: puntiamo sulla distintività di un prodotto Made in Italy”. Il Loto di Romagna sta vivendo una seconda giovinezza: il frutto morbido è al centro di una riscoperta sia nel nostro Paese che in piazze strategiche come Svizzera e Francia.


L’export dei cachi del Gruppo Alegra vale circa il 30% dei volumi complessivi di questo frutto. “Un dato in decisa crescita – rimarca Laghi – che ripaga degli sforzi fatti per promuovere e valorizzare una referenza su cui noi e i nostri soci abbiamo maturato una grande specializzazione”.

Copagri: bene approccio prudenziale piano struttura di bilancio

Copagri: bene approccio prudenziale piano struttura di bilancioRoma, 3 ott. (askanews) – “Nel ribadire la nostra soddisfazione per l’approccio prudenziale del Piano strutturale di bilancio-PSB, il nuovo strumento per definire l’agenda di governo, rimarchiamo la necessità di prevedere ulteriori investimenti per la manutenzione del territorio e l’efficientamento delle infrastrutture, così da prevenire i sempre più evidenti effetti del dissesto idrogeologico, che costa al Paese 3 miliardi di euro l’anno”. Lo ha sottolineato la Copagri intervenendo in audizione davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato nell’ambito dell’attività preliminare all’esame del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029, che dovrà passare il vaglio del Parlamento, prima di tornare sul tavolo del Governo e ricevere il via libera per l’invio definitivo alla Commissione Europea, entro e non oltre il 15 ottobre.


“Simili interventi, infatti, oltre a prevenire e contenere i disastri che sono ormai sotto gli occhi di tutti, andranno a liberare risorse fondamentali per ridare slancio e vigore all’economia e alla crescita del Paese e dei suoi comparti produttivi di punta”, ha osservato la Copagri, secondo cui “in tale ottica, è assolutamente positiva l’intenzione manifestata dal governo di rendere strutturale, nell’ambito della prossima manovra, il taglio del cuneo fiscale contributivo, andando inoltre a dare gambe alla riforma delle aliquote Irpef”. “Di particolare rilevanza, fra l’altro, risulta poi la previsione all’interno del Piano di una serie di disegni di legge collegati alla manovra, fra i quali un testo con misure di rafforzamento dell’agricoltura, così come l’attesa riforma del sistema venatorio e il ripetutamente caldeggiato intervento per riformare le fattispecie dei reati agroalimentari e il relativo sistema sanzionatorio”, ha segnalato la Confederazione.

Psa, veterinari: servono strategie e mezzi straordinari

Psa, veterinari: servono strategie e mezzi straordinariRoma, 3 ott. (askanews) – Per arginare e poi eradicare le epizoozie animali, come le epidemie umane, “occorrono piani pandemici che considerino ogni aspetto dell’azione di Sanità Pubblica Veterinaria, oggi a maggior ragione con una zootecnia più intensiva e concentrata in alcune regioni”. Lo sottolinea in una nota il SIVeMP, sindacato italiano veterinari di medicina pubblica, intervenendo nuovamente in materia di Peste suina africana, un virus che in Italia continua a diffondersi, salvo in Sardegna dove è stata ufficialmente eradicata. I veterinari sottolineano che “interventi settoriali, scoordinati, tardivi e al risparmio possono costare molto cari all’intera filiera”.


“Le regioni a maggiore concentrazione zootecnica, inoltre, sono quelle che hanno Servizi Veterinari più sguarniti – denunciano – e spesso ai medici veterinari che si dannano l’anima per contrastare la PSA, ma anche la Blue Tongue, o l’Influenza aviaria, si negano i pattuiti contributi stipendiali come accade in questi mesi in Lombardia, l’epicentro di diverse malattie infettive animali”. Il sindacato chiede quindi che l’attività di vigilanza, controllo ed epidemiosorveglianza fatta dai Servizi Veterinari sulla fauna (cinghiali), negli allevamenti, nei macelli, sui mezzi di trasporto che connettono la rete della filiera zootecnico-alimentare, e per assicurare il rispetto delle norme che regolano le attività degli operatori lungo le filiere alimentari, “sia essere intensificata al massimo senza risparmio”.


“Una più forte organizzazione e dotazione organica dei Servizi Veterinari e degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali – concludono – non è un lusso inutile per il nostro paese, è l’unico fattore decisivo per evitare che un comparto di straordinaria qualità e pregio economico venga messo in ginocchio da patologie virali”.