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Carbon farming, opportunità economica per comparto agricolo

Carbon farming, opportunità economica per comparto agricoloRoma, 4 feb. (askanews) – Il Carbon Farming può rappresentare un’opportunità per migliorare le condizioni economiche del comparto agricolo, permettendo una riduzione delle emissioni e il sequestro del carbonio attraverso nuove pratiche agronomiche. E’ quanto emerso da una ricerca sullo stato dell’arte dei progetti di carbon farming nel settore agricolo e agroalimentare a livello internazionale presentata oggi dall’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Brescia in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, alla presenza di Maria Chiara Gadda, vicepresidente della XIII Commissione (Agricoltura).


Dall’analisi di 435 progetti internazionali di carbon farming nel comparto agroalimentare, emerge che il 39% si concentra in Nord America, il 33% in Asia e il 18% in Europa, mentre il restante 10% in Centro-Sud America, Africa e Oceania. Considerando il numero di crediti erogati, il primato è della Cina (43%), seguita dagli Stati Uniti (40%). Tra i settori produttivi specifici che hanno erogato il maggior numero di crediti in testa c’è la zootecnia, in particolare il comparto lattiero-caseario e la produzione di carne, a seguire, il settore cerealicolo. L’analisi delle pratiche maggiormente diffuse nei progetti sui mercati del carbonio vede in cima l’utilizzo di impianti di digestione anaerobica (biogas e biometano) e la gestione integrata del bestiame e delle deiezioni. Questo perché oggi, fuori dall’UE, viene data la possibilità alle realtà del settore zootecnico che riducono le emissioni o producono combustibili a basse emissioni di carbonio di generare e vendere crediti di carbonio. In Unione Europea, invece, si sta ancora valutando circa l’inclusione delle riduzioni delle emissioni del bestiame.


Dall’analisi del volume di crediti generati e venduti nell’ambito dei progetti, emerge la differenza di prezzo rispetto al singolo credito, che può oscillare da una media di 7 dollari per credito a 55 dollari per credito. Secondo la ricerca, le innovazioni digitali e, in particolare, le soluzioni di Agricoltura 4.0 possono giocare un ruolo rilevante per lo sviluppo del Carbon Farming, supportando i progetti in ogni fase, dalla pianificazione e implementazione delle pratiche, alla misurazione e validazione dei volumi di carbonio sequestrati fino alla compravendita dei crediti di carbonio. A guidare l’innovazione nel settore contribuiscono le startup digitali, che propongono soluzioni per supportare soprattutto le operazioni di monitoraggio e verifica del carbonio stoccato nei suoli, ma anche lo scambio dei crediti di carbonio. Le startup con offerta digitale attive sul tema del carbon farming sono il 5% del totale delle startup globali con offerta digitale nel settore agroalimentare e raccolgono il 5% del totale dei finanziamenti. L’Europa ospita la maggioranza delle startup operanti nel carbon farming, mentre il Nord America conta più di metà dei finanziamenti mondiali destinati al settore.

Psa, Filippini: a brevissimo la nomina di 3 subcommissari

Psa, Filippini: a brevissimo la nomina di 3 subcommissariRoma, 4 feb. (askanews) – “Abbiamo cercato di armonizzare tutte le attività di sorveglianza sul territorio e verranno a brevissimo nominati 3 subcommissari, uno dei quali si dovrà occupare del coordinamento delle attività nella zona di espansione virale tra tutte le regioni interessate”. Lo ha detto il direttore generale della salute animale del ministero della Salute e commissario straordinario per il contrasto alla Ps, Giovanni Filippini, in audizione davanti alla IX (Industria e agricoltura) e X (Sanità e lavoro) comissioni del Senato in merito alle nuove emergenze relative alla diffusione della malattia.


Filippini ha ricordato che per le recinzioni sono stati stanziati 10 milioni di euro “che ci permetteranno di chiudere le barriere autostradali, mentre la manutenzione delle recinzioni sarà gestita dalle Concessionarie”. Per quanto riguarda il vaccino contro la Psa, ha detto ancora, “l’Italia è presente con una cordata Ue sul tema e il ministero della Salute sta finanziando un progetto per portare avanti un vaccino con tecnologia Covid per spostare la sperimentazione dalla immunità anti corpale a quella cellulo mediata che sia protettiva, ma al momento purtroppo non abbiamo notizie positive. Nessuna iniziativa di ricerca viene tralasciata”, ha garantito Filippini.

Filippini: ondata epidemica Psa sta diminuendo sua portata

Filippini: ondata epidemica Psa sta diminuendo sua portataRoma, 4 feb. (askanews) – “Siamo molto attenti a far sì che la Psa rimanga nei territori attualmente interessato, il nostro obiettivo è mantenere la peste all’interno del terriotorio delimitato, non vogliamo che i cinghiali vadano fuori dal nostro confine”. Lo ha detto il direttore generale della salute animale del ministero della Salute e commissario straordinario per il contrasto alla Ps, Giovanni Filippini, in audizione davanti alla IX (Industria e agricoltura) e X (Sanità e lavoro) comissioni del Senato in merito alle nuove emergenze relative alla diffusione della malattia.


“Attualmente l’ondata epidemica sta diminuendo la sua portata perchè sono meno i cinghiali presenti sul territorio”, ha detto Filippini. E, per evitare che i cinghiali si spostino lungo la A15 e la A1 “stiamo cercando di chiudere i varchi con grande difficoltà dando priorità ai varchi dove passano i cinghiali e dove si devono porre le barriere. Abbiamo anche sviluppato l’inserimento a cavallo dei varchi autostradale di una zona di controllo – ha aggiunto – dove abbiamo inserito tutte le forze che abbiamo per le attività di sorveglianza e di depopolamento”. Quanto alle gabbie, “molte regioni hanno già acquistato alcune gabbie, poche – ha aggiunto il commissario straordinario – il ministero della Salute finora ha fatte tre gare, due sono andate deserte, ma la terza gara ha avuto manifestazioni di interesse da parte di due azionde e abbiamo aperto le buste due settimane fa e entro trenat giorni chiudiamo e queste 150 gabbie che arriveranno le daremo alle regioni”.


“Il tema è chi gestirà queste gabbie che sono complesse da gestire – ha proseguito Filippini – e questa valutazione va fatta sui singoli territori e le gabbie vanno messe nelle mani di chi le sa gestire, sicuramente la polizia provinciale, i cacciatori e i militari ci possono dare una mano. Faremo una gestione molto attenta”.

Psa, Filippini: stiamo ragionando su figura agricoltore sentinella

Psa, Filippini: stiamo ragionando su figura agricoltore sentinellaRoma, 4 feb. (askanews) – “Stiamo ragionando di creare la figura dell’agricoltore sentinella, ovvero di chiedere agli agricoltori di fare attività di sorveglianza nei fondi di loro pertinenza per la ricerca delle carcasse di cinghiali e stiamo anche vedendo come finazanziarla”. Lo ha detto il direttore generale della salute animale del ministero della Salute e commissario straordinario per il contrasto alla Ps, Giovanni Filippini, in audizione davanti alla IX (Industria e agricoltura) e X (Sanità e lavoro) comissioni del Senato in merito alle nuove emergenze relative alla diffusione della malattia.


“Non possiamo pensare che la Protezione civile faccia una attività di sorveglianza così rapida su tutto il territorio, dobbiamo accelerarla e attiveremo questa operazione il prima possibile”, ha aggiunto. Filippini ha ricorato che la Peste suina africana “è l’emergenza più importante mai affrontata dal settore suinicolo” e che lo scenario attuale in Italia vede attivi 3 cluster, quello del Nord con 5 regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Toscana), uno in Campania al confine con la Basilicata, uno in Calabria.


“Due settimane fa al voto unanime degli Stati membri abbiamo eradicato la Psa dal comune di Roma e dalla sua provincia, dopo averlo fatto a settembre 2024 dalla Sardegna: questo è importante perché vuol dire che la Psa si può combattere”, ha detto il commissario straordinario.

La Nazionale di Rugby ancora testimonial frutta a guscio italiana

La Nazionale di Rugby ancora testimonial frutta a guscio italianaRoma, 4 feb. (askanews) – La Nazionale Italiana di Rugby sarà di nuovo testimonial della frutta in guscio italiana. Im rinnovo della partnership istituzionale tra la Federazione Italiana Rugby, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e Ismea per la promozione della frutta in guscio italiana verrà presentato venerdì 7 febbraio, alle 12.45, presso la Sala Stampa dell’Olimpico.


Alla conferenza stampa interverranno il ministro Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il presidente Ismea Livio Proietti, il presidente della FIR-Federazione Italiana Rugby Andrea Duodo, il direttore generale Ismea Sergio Marchi, il capitano della Squadra Nazionale Michele Lamaro e l’Azzurro Manuel Zuliani.

Psa, Filippini: virus non si sta diffondendo, stiamo facendo bene

Psa, Filippini: virus non si sta diffondendo, stiamo facendo beneRoma, 4 feb. (askanews) – “Stiamo cercando di anticipare le mosse della Peste suina africana (Psa), per ora il virus non si sta diffondendo: questo significa che stiamo facendo bene”. Lo ha detto il direttore generale della salute animale del ministero della Salute e commissario straordinario per il contrasto alla Ps, Giovanni Filippini, in audizione davanti alla IX (Industria e agricoltura) e X (Sanità e lavoro) comissioni del Senato in merito alle nuove emergenze relative alla diffusione della malattia.


Filippini ha poi spiegato: “nella fase 2 vorremo iniziare a fare retrocedere il virus, negoziando con la con la Commissione per la riapertura in zona 1 o non infetta di parti del territorio che ora sono in fase di restrizione, ma per farlo il virus non deve esserci più”. Per quanto riguarda i risarcimenti dei danni, diretti e indiretti, Filippini ha spiegato che “per i danni diretti, che sono seguiti dal ministero della Salute abbiamo già iniziato a dare gli anticipi, poi c’è il capitolo dei danni indiretti, ovvero la mancata produzione, che gestisce il Masaf con risorse importanti e anche con la possibilità di attivare la riserva di crisi come chiesto dal ministro Lollobrigida allo scorso Agrifish”.

Il 10 febbraio la giornata mondiale dei legumi, simbolo tradizione

Il 10 febbraio la giornata mondiale dei legumi, simbolo tradizioneRoma, 4 feb. (askanews) – Torna il 10 febbraio la giornata mondiale dei legumi, uno degli ingredienti principali della cucina povera italiana. I legumi hanno una storia antichissima: il loro utilizzo risale a oltre 20.000 anni fa. Durante le guerre rappresentavano il pasto principale dei soldati, mentre nel dopoguerra e fino agli anni ’60 furono fondamentali per la sopravvivenza di molte famiglie contadine. Ricchi di calcio, proteine e fibre, i legumi migliorano inoltre la fertilità del suolo, offrendo benefici sia per l’ambiente sia per l’agricoltura sostenibile.


La semplicità di questa cucina continua a essere apprezzata dagli italiani. Secondo un recente rapporto del Crea, circa il 70% delle famiglie consuma piatti legati a questa tradizione almeno una volta al mese. Anche il consumo di legumi, ingredienti essenziali della cucina povera, ha registrato una crescita significativa: secondo Coldiretti, in Italia è aumentato del 47% nell’ultimo decennio. Oggi, la cucina povera è fonte di ispirazione per chef e appassionati di cucina in tutto il mondo. Per celebrare al meglio questa ricorrenza, gli chef di Citterio, azienda di salumi dal 1878, hanno ideato tre ricette d’autore che esaltano i profumi e i sapori della cucina povera italiana, rivisitandoli in chiave gourmet. I legumi vengono abbinati a tagliette di pancetta dolce, pancetta affumicata e guanciale, conferendo un tocco speciale e raffinato.


Le tre ricette sono: vellutata di piselli, menta e pecorino con Tagliette di pancetta dolce, zuppa di ceci e fagioli con cavolfiore brasato con tagliette di pancetta affumicata e zuppa di fagioli, ceci e piselli con uovo poché e Tagliette di guanciale.

Ue a paesi membri: più sforzi per garantire resilienza idrica

Ue a paesi membri: più sforzi per garantire resilienza idricaRoma, 4 feb. (askanews) – I paesi membri dell’Unione Europea devono fare più sforzi per garantire la resilienza idrica. E’ quanto chiede la Commissione Europea nell’ultima relazione sullo stato delle acque nell’Unione europea. Una relazione tra luci e ombre, perché se è vero che gli Stati membri hanno generalmente migliorato la conoscenza e il monitoraggio dei flussi idrici superficiali e sotterranei, aumentato la spesa e migliorato l’applicazione della legislazione dell’UE in materia di acque, sebbene con notevoli differenze, è “tuttavia necessario un lavoro significativo per raggiungere gli obiettivi dell’UE in materia di qualità e quantità dell’acqua dolce”.


La salute media delle masse idriche superficiali dell’UE è infatti critica, con solo il 39,5% che raggiunge un buono stato ecologico e solo il 26,8% che raggiunge un buono stato chimico. Ciò è dovuto principalmente alla diffusa contaminazione da mercurio e altri inquinanti tossici. Anche la scarsità d’acqua e la siccità destano crescenti preoccupazioni nella maggior parte dell’UE. L’UE ha formulato quindi una serie di raccomandazioni chiave agli Stati membri per migliorare la gestione delle risorse idriche entro il 2027, tra cui: aumentare il rispetto della legislazione dell’UE in materia di acque aderendo ai limiti di inquinamento, in particolare l’inquinamento da nutrienti proveniente dall’agricoltura, e garantendo che lo scarico delle acque reflue sia gestito in modo adeguato per proteggere l’ambiente e la salute umana.


Ancora, garantire finanziamenti sufficienti per colmare le carenze di risorse e garantire un’attuazione efficace delle misure di gestione di quelle idriche; attuare misure supplementari per affrontare le sfide ambientali persistenti, come l’inquinamento chimico; promuovere il riutilizzo dell’acqua e aumentare l’efficienza e la circolarità per prevenire lo sfruttamento eccessivo delle falde acquifere e infine combattere le estrazioni illegali e mitigare la siccità. Per quanto riguarda la direttiva sulle alluvioni “emergono notevoli miglioramenti nella gestione del rischio di alluvioni, un migliore allineamento degli obiettivi e delle misure e la considerazione delle sfide poste dai cambiamenti climatici”.


Tuttavia, prosegue la Commissione Ue, la maggior parte dei piani “non prevedeva obiettivi quantitativi, il che rendeva difficile trarre conclusioni sull’efficacia della gestione del rischio di alluvioni”. Con inondazioni più frequenti e gravi in Europa, gli Stati membri devono quindi ampliare la loro capacità di pianificazione e amministrativa e investire adeguatamente nella prevenzione delle inondazioni.

Spreco alimentare, il 37% degli italiani dimentica il cibo

Spreco alimentare, il 37% degli italiani dimentica il ciboRoma, 4 feb. (askanews) – In Italia il cibo si butta con più facilità che in altri Paesi europei: il 37% dimentica il cibo in dispensa o in frigo, solo il 23% programma i pasti settimanali e il 75% non è in grado o non è disposto a rielaborare in modo creativo gli avanzi. E domani si celebra la dodicesima edizione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare per riflettere sui progressi compiuti nella lotta allo spreco e sulle sfide ancora da affrontare.


Gli italiani buttano mediamente nella pattumiera 683,3 grammi di cibo per persona alla settimana, valore in crescita del 46% rispetto all’anno precedente. Un dato che posiziona il Bel Paese tra i paesi meno virtuosi in Europa e che vede i connazionali più inclini a sprecare frutta, verdura e pane fresco, al Sud più che al Nord, nei comuni più piccoli rispetto alle grandi città e in famiglie senza figli. Il report evidenzia però come siano tuttavia le abitudini dei consumatori a contribuire, più di altro, allo spreco di cibo. Per questo PlanEat, la startup nata per combattere lo spreco alimentare ha ideato un sistema di contatori, elaborati e certificati dal Dipartimento Economics and Management dell’Università di Pavia, aggiornati quotidianamente e automaticamente, grazie ad un algoritmo reimpostato, in base alle spese effettuate sul profilo personale dell’utente.


A livello aggregato, secondo l’ultima rilevazione fatta che somma tutte le spese effettuate sulla piattaforma dalla nascita a oggi, da privati e aziende, sono state 83 le tonnellate di cibo complessivamente “salvate” dalla pattumiera, il che equivale, in termini di risparmio di Co2, a 211 tonnellate di CO2, in termini di acqua a 48 milioni di litri di acqua non utilizzati e in termini di terreno a 915mila mq di terreno risparmiati per produrlo. Le ricette vendute su PlanEat sono già nella esatta quantità necessaria per il numero di porzioni acquistate. A rendere possibile questo equilibrio è la digitalizzazione della cucina.


Dice Nicola Lamberti, fondatore di PlanEat: “ogni grammo di cibo salvato significa meno risorse sprecate e meno impatto ambientale. Il nostro modello si basa proprio su questo principio: grazie alla programmazione e all’uso intelligente delle materie prime, eliminiamo gli sprechi alla radice, garantendo qualità e sostenibilità”.

Spreco alimentare, Coldiretti: gettati 12mila pasti al secondo

Spreco alimentare, Coldiretti: gettati 12mila pasti al secondoRoma, 4 feb. (askanews) – Ogni secondo che passa nel mondo l’equivalente di quasi 12mila pasti finisce nella spazzatura, con un impatto pesante dal punto di vista economico e della sostenibilità ambientale, oltre che da quello etico, considerato l’aumento delle persone affamate. Secondo le stime della Fao, il cibo perso e sprecato potrebbe, infatti, sfamare ogni anno 1,26 miliardi di persone. A denunciarlo è la Coldiretti, sulla base di un’analisi su dati Unep diffusa in occasione della Giornata contro lo spreco, che ricorre il 5 febbraio.


Secondo elaborazioni del Centro Studi Divulga, vengono sprecati o persi oltre 1,7 miliardi di tonnellate di cibo all’anno per un valore economico che sfiora i 4.500 miliardi di dollari a livello mondiale. Si tratta di circa un terzo dei 6 miliardi di tonnellate di cibo disponibile. La maggior parte degli sprechi avvengono tra le mura domestiche e nella fase a valle della filiera (1,05 miliardi di tonnellate) rispetto alla produzione primaria e l’industria (666 milioni di tonnellate di cibo). Nell’ultimo anno, si registra peraltro – continua Coldiretti – una crescita dell’8% del costo economico dovuto agli sprechi, a fronte di un incremento del 6,6% dei volumi complessivi. L’agricoltura e l’industria alimentare hanno visto una riduzione delle perdite (-2,2%), mentre si rileva una crescita negli sprechi domestici e nelle fasi a valle delle filiere (distribuzione e somministrazione) con un +13%. Se non assisteremo ad un reale cambio di passo, secondo il Centro Studi Divulga entro il 2033 i dati potrebbero peggiorare con una perdita aggiuntiva di cibo quantificabile in 230 milioni di tonnellate in più di cibo sprecato rispetto al periodo attuale.


Ma a pesare sugli sprechi sono anche l’attuale modello della distribuzione delle risorse alimentari e gli squilibri causati dal declino dei sistemi alimentari locali basati sull’agricoltura familiare, che necessitano di essere sostenuti e rilanciati. In molti Paesi, tali sistemi non riescono più a produrre e distribuire cibo sufficiente per nutrire una popolazione globale in crescita, soddisfare le esigenze nutrizionali, garantire un accesso equo e operare in modo sostenibile.


Per combattere la fame e l’insicurezza alimentare, è nata la World Farmers Markets Coalition, una rete di mercati contadini promossa da Campagna Amica e Coldiretti. Questa coalizione, creata tre anni fa con il coinvolgimento di sette associazioni su vari continenti, oggi include oltre settanta organizzazioni rappresentative di 60 Paesi, 20.000 mercati, 200.000 famiglie agricole e oltre 300 milioni di consumatori. L’obiettivo è continuare a far crescere un network che promuova uno sviluppo economico, ambientale e sociale sostenibile attraverso la filiera corta, il supporto all’agricoltura familiare, la promozione del cibo locale e l’emancipazione degli agricoltori, con particolare attenzione a donne e giovani.