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Lollobrigida: Ocm promozione, miglioriamo competitività settore

Lollobrigida: Ocm promozione, miglioriamo competitività settoreRoma, 2 ott. (askanews) – È stata completata l’istruttoria per l’assegnazione dei fondi relativi all’annualità 2024/2025 per la “Promozione dei vini nei mercati dei Paesi terzi”. Sono stati approvati 16 progetti che coinvolgono oltre 100 aziende produttrici di vino italiane che prevedono una serie di iniziative promozionali destinate a valorizzare i prodotti vitivinicoli di eccellenza italiani in circa 20 Paesi esteri, con un investimento complessivo di oltre 66 milioni di euro.


Rispetto agli anni precedenti, l’approvazione avviene in tempi utili a consentire un’adeguata programmazione delle attività. “Con questo provvedimento – commenta in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida – il ministero ha destinato tutte le risorse disponibili per l’annualità corrente, pari a oltre 21 milioni di euro. Il nostro obiettivo è quello di migliorare la competitività del settore vitivinicolo attraverso l’apertura, la diversificazione e il consolidamento dei mercati esteri e valorizzare l’export. Il vino italiano è un’eccellenza da difendere e promuovere nel mondo e uno dei simboli più importanti della nostra produzione e della nostra cultura”, conclude Lollobrigida.

Torna a salire la produzione delle pere Opera, volumi raddoppiati

Torna a salire la produzione delle pere Opera, volumi raddoppiatiRoma, 2 ott. (askanews) – “Dopo anni terribili raddoppiano i volumi disponibili. Calibri e qualità organolettica dei frutti ottimali”. Lo annuncia il consorzio di frutticoltori delle pere Opera. Il conferimento di pere in Emilia-Romagna è ormai completato e, con l’arrivo di ottobre, la campagna commerciale è pronta ad entrare nel vivo. Dopo anni difficili e segnati da una produzione martoriata dalle calamità, quest’anno la produzione delle pere Opera si presenta al mercato con volumi più consistenti e un percorso di rilancio del brand e di valorizzazione del lavoro dei propri soci.


“La raccolta di pere, pur non essendo stata abbondante, ci consente di ritornare ad essere il punto di riferimento di tutti i nostri principali clienti fino alla fine della stagione commerciale – spiega in una nota Adriano Aldrovandi, presidente di Opera La Pera – I quantitativi disponibili sono più che doppi rispetto allo scorso anno, seppur ancora lontani dal pieno potenziale produttivo dei nostri soci. Per la campagna 2024-25 avremo pere dal calibro ottimale, con un’elevata qualità organolettica e una conservabilità adatta a coprire l’intera stagione commerciale. La pera Abate Fetel – aggiunge – la più distintiva sul mercato, benché con un conferimento inferiore a quello previsto, ci consente di sviluppare una programmazione con i nostri partner fino al mese di aprile, cosa impossibile negli ultimi anni. Il calibro e i parametri organolettici riscontrati ci permettono di essere ottimisti sulla qualità dei frutti che forniremo alla clientela”. “L’esordio è stato difficoltoso: durante l’estate sul mercato c’era ancora una grande disponibilità di prodotto d’importazione, sia pere di contro stagione invendute che Conference di Belgio e Olanda, e la nuova produzione ha inizialmente faticato a trovare spazio – continua Aldrovandi -. Le temperature estive che si sono protratte fino all’inizio di settembre, inoltre, non invogliavano il consumo di pere. Ora, con l’autunno che avanza e l’Abate che fa il suo ingresso in distribuzione, confidiamo in una risposta positiva sul fronte dei consumi, che sosterremo anche attraverso iniziative di comunicazione e marketing, sia trade che consumer”.


Le stime diffuse durante l’ultima edizione di Prognosfruit vedono i principali areali produttivi europei in forte diminuzione rispetto allo scorso anno: -26% per il Belgio, -9% per i Paesi Bassi, -15% per la Spagna. “Tutti i primari produttori di pere sono in forte calo produttivo, a differenza dell’Italia (+120%) – annota Aldrovandi -. Questo ci lascia presagire una seconda parte di stagione più favorevole al nostro prodotto in termini di condizione del mercato. Seppur quello italiano rappresenti il principale riferimento, per noi l’export è fondamentale: il nostro principale mercato di destinazione è la Germania, seguito dalla Francia”.

Pratolongo: trend positivo per Heineken Italia ma bisogna destagionalizzare

Pratolongo: trend positivo per Heineken Italia ma bisogna destagionalizzareMilano, 2 ott. (askanews) – “Le prospettive del mercato birrario in Italia e di Heineken sono positive. La crisi del Covid è stata sostanzialmente recuperata. E’ vero che nel mondo turbolento di oggi si sono innestati fenomeni come inflazione e perdita del potere d’acquisto. Ma le nostre birre hanno un rapporto prezzo qualità altissimo, anzi dovrei dire bassisimo nel senso che sono di altissima qualità ma con un prezzo contenuto e noi contiamo che le dinamiche di mercato nostre vadano in un trend positivo”. Così il direttore della comunicazione e affari istituzionali di Heineken Italia, Alfredo Pratolongo, in occasione dell’evento di celebrazione dei 50 anni di Heineken nel nostro Paese. Un elemento non trascurabile che incide su costi e consumi è il cambiamento climatico che “ha diverse conseguenze: una sulle materie prime perchè non garantisce continuità ma anche sui consumi perchè se fa troppo caldo si consuma più acqua e meno birra. Il cambio climatico è una sfida ma noi pensiamo che col portafoglio di birre che ha Heineken a disposizione, incluse analcoliche e le zero zero, abbiamo le armi adatti per continuare a crescere in modo sostenibile”.


Oggi una bottiglia di birra su tre bevuta in Italia è prodotta dal gruppo olandese che, con quasi 7 milioni di ettolitri, è stabilmente il primo produttore del Paese. Presente sul mercato con marchi come Birra Moretti, Ichnusa e Birra Messina, Heineken conta quattro birrifici dislocati su tutto il territorio – Comun Nuovo, nella Bergamasca, Pollein (Aosta), Massafra, in provincia di Taranto e Assemini nel Cagliaritano – e un network distributivo Partesa (leader della distribuzione e della formazione nel canale horeca con 40 depositi e 37.000 clienti). Una presenza industriale che in termini di occupazione registra oltre 2.000 dipendenti diretti. Nonostante le prospettive positive indicate da Pratolongo il potenziale di sviluppo è ancora alto, considerato il consumo pro-capite in Italia. “Noi siamo molto contenti dei consumi di birra attuali perché continuano a crescere e perché c’è una prospettiva di crescita – ha osservato – ma di fatto sono circa 36 litri pro capite contro la media europea che é quasi il doppio. Questo vuol dire che ci sono molte prospettive positive per poter aumentare e migliorare”. Per farlo una delle leve è la destagionalizzazione dei consumi. “Una delle occasioni più semplici per iniziare un processo di destagionalizzazione serio è quello di collegare la birra al cibo. La strada per la destagionalizzazione può partire da questo: attualmente con i consumi di birra e con le modalità di consumo che hanno gli italiani la destagionalizzazione non è ancora avvenuta in modo pieno”. Uno degli strumenti è intervenire sulla spillatura in bar e pizzerie che aumenta la qualità del prodotto e aiuta ad aumentare la cultura della birra, spingendo così anche il consumo a casa. “Penso che ci sia un collegamento molto forte tra consumo domestico e consumo fuori casa, lo abbiamo visto nella pandemia, quando i consumi in casa sono aumentati enormemente – ha spiegato – Lì abbiamo scoperto che la birra è sinonimo di socialità. L’anno dopo nel 2022 i consumi fuori casa hanno avuto un picco molto forte. Adesso ci sono dei cambiamenti, una sorta di normalizzazione”. Il rapporto tra horeca e consumo domestico per Heineken è lo stesso del mercato “65% il primo e 35% il secondo”.

Loacker: fatturato 2024 atteso a 465 mln (+7%), 65% arriva da extra Ue

Loacker: fatturato 2024 atteso a 465 mln (+7%), 65% arriva da extra UeMilano, 2 ott. (askanews) – “Nel 2023 come gruppo abbiamo chiuso con 435 milioni di fatturato e quest’anno pensiamo di poter chiudere a 465 milioni con una crescita del 7%, spinta sia dall’Italia ma soprattutto dai 110 mercati internazionali”. Sono questi i numeri del gruppo Loacker, annunciati da Ulrich Zuenelli, executive chairman di Loacker, in occasione della conferenza stampa dei 100 anni del gruppo dolciario. “In questi 100 anni da piccola pasticceria locale siamo prima diventati leader di mercato in Italia – ha sottolineato – e a livello globale Loacker rappresenta il 4,5% del mercato dei wafer e con questa quota di mercato siamo i numeri due a valore ma nel segmento premium siamo diventati leader di mercato nel mondo”.


Nel 2024 “con un miliardo e 70 milioni di confezioni singole raggiungeremo 110 Paesi con 135 partner di distribuzione esclusivi – ha spiegato – Il business internazionale ormai rappresenta il 75% dunque tre quarti del nostro giro d’affari del brand Loacker. E’ interessante che l’Italia è un quarto del totale ma se guardiamo all’Italia e al resto dell’Europa vediamo che rappresentano il 35%, un po’ più di un terzo, quindi il 65% del fatturato viene sviluppato al di fuori dell’Unione Europea”. Le regioni più importanti sono “il Medio Oriente, il Sud-est asiatico, con la Cina, il Far east il Giappone e il sud Corea e poi l’Oceania, e poi il Nord America con Stati Uniti e Canada che diventano mercati sempre più importanti”. Da due anni a questa parte, ha evidenziato “nei nostri punti vendita in Alto Adige e nel nostro stabilimento vediamo che ci sono sempre più turisti dal Medio Oriente che vengono a visitarci. In Arabia Saudita Loacker ha il 45% del totale mercato wafer: siamo leader di mercato abbiamo una quota quasi 11% su tutto il mercato biscotti”. In Italia, dove la categoria wafer è spesso usata come sinonimo di Loacker, sono “6,5 milioni le famiglie che consumano i nostri prodotti in casa e poi ci sono anche quelli on the go circa. Un totale di 20 milioni di consumatori in Italia col 96% notorietà del brand”, è stato detto in conferenza stampa.

Arriva la prima filiera della birra totalmente sarda

Arriva la prima filiera della birra totalmente sardaRoma, 2 ott. (askanews) – I birrifici artigianali sardi si uniscono ai produttori cerealicoli sardi per far partire ufficialmente la prima Filiera della birra totalmente sarda. Domani a Cagliari, presso l’Ex Manifattura Tabacchi, all’interno del convegno “La Filiera della Birra Artigianale in Sardegna” sarà siglato il primo contratto di filiera di questo tipo.


Un esempio unico in Italia di come, anche nel settore brassicolo e cerealicolo, si possa creare una filiera regionale che unisca produttori, trasformatori e aziende che mirano a sostenere un comparto con numeri sempre in crescita. Un progetto pilota promosso da Coldiretti con il Consorzio Birra italiana, che da tempo è al lavoro per unire i produttori e sostenere le due filiere. Sono coinvolti nel progetto 20 birrifici artigianali sardi appartenenti al Consorzio, produttori di luppolo e la Cooperativa Isola Sarda che da tempo opera e riunisce i produttori cerealicoli regionali.

Cia: bene Masaf su pubblicazione anticipata Ocm vino promozione

Cia: bene Masaf su pubblicazione anticipata Ocm vino promozioneRoma, 2 ott. (askanews) – Pubblicata dal Masaf la graduatoria provvisoria degli ammessi al finanziamento Ocm Vino per la promozione sui mercati dei Paesi terzi per la campagna 2024/2025. Soddisfatta Cia-Agricoltori Italiani, che in una nota ringrazia il ministero per la celerità dell’iter.


“Un risultato – spiega Cia – che permetterà alle aziende vincitrici di attivarsi con molto anticipo rispetto agli anni scorsi e di definire con più efficacia ed efficienza l’attuazione della spesa”. Adesso, con la definizione dei contratti tra Agea e i beneficiari dei fondi, Cia auspica “una maggiore semplificazione per le aziende vitivinicole delle pratiche di rendicontazione”.

Masaf pubblica graduatoria beneficiari Ocm vino promozione

Masaf pubblica graduatoria beneficiari Ocm vino promozioneRoma, 2 ott. (askanews) – Il Masaf ha pubblicato oggi l’elenco dei beneficiari dei contributi Ocm vino promozione per la campagna 2024-25. “Come da proposta formulata dal Comitato di valutazione nominato con decreto direttoriale n. 318055 del 16 luglio 2024. La graduatoria provvisoria dei progetti di promozione nazionali ritenuti ammissibili”, si legge nel bando, è composta di 12 soggetti, ai quali vengono complessivamente distribuite risorse disponibili per il finanziamento dei progetti di promozione nazionali a valere sull’esercizio finanziario comunitario 2024/2025 per 21.723.793 milioni di euro e 6,7 milioni di euro a valere sui successivi esercizi finanziari.


I beneficiari sono, in ordine di punteggio decrescente, La Marca Vini e Spumanti che ha presentato un progetto da 6,9 milioni e prenderà un contributo pari a 2,7 milioni di euro; Federdoc (progetto da 516mila euro e un contributo da 253mila), il gruppo vinicolo Santa Margherita (progetto da 8,8 milioni e 3,5 milioni di contributo), Casa Vinicola Botter (progetto da 3,3 milioni e contributo da 1,3 milioni), la costituenda Ati Italy to us (progetto da 1,083 milioni e 541mila euro di contributi), Amaranth (pregetto da 3,159 milioni e 1,57 di contributi). E ancora, la costituenda Ati con capofila Shenk Italia (progetto da 4,1 milioni e contributi per 2 milioni), Univini-Viticoltori italiani (progetto da 3,1 milioni e contributo da 1,5 milioni), Casa vinicola Zonin (progetto da 9,7 milioni e contributo da 3,9), Vigneto Italia (progetto da 1,08 milioni e 542.000 di contributi), Nosio (progetto da 7,8 e contributo da 3,1 milioni), la costituenda Ati W.W.W. (progetto da 4,4 milioni e contributi per 2,2), Confagri wine promotion scarl (progetto da 1,64 milioni e contributi per 657mila euro), Consorzio Magellano (progetto da 1,47 milioni e 736mila di contributi), Istituto del vino italiano di qualità (progetto da 7,9 milioni di euro e 3,1 milioni di contributi) e infine l’Associazione Be Wines con un progetto da 1,27 milioni di euro e un contriuto di 511mila euro.

Alimentazione soccorso api ammissibile in contributi Ue

Alimentazione soccorso api ammissibile in contributi UeRoma, 2 ott. (askanews) – Anche l’alimentazione di soccorso delle api rientrerà fra gli interventi ammissibili per il contributo del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA). Il via libera è arrivato con l’approvazione da parte della Commissione Ue della modifica del Piano strategico della Pac 2023-2027 dell’Italia, ai fini del sostegno dell’Unione finanziato dal FEAGA e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.


Nell’ambito delle risorse comunitarie destinate agli interventi che interessano in particolare la filiera apistica, e che nel quinquennio 2023-2027 ammontano complessivamente a circa 25 milioni di euro, ci sarà dunque anche l’alimentazione di soccorso tra le azioni di prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche, affianco a quelle di contrasto contro gli aggressori degli alveari e per il ripopolamento. “È un risultato molto importante, arrivato dopo un lungo lavoro di negoziazione con Bruxelles”, è il commento del sottosegretario all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo. “Una misura chiesta e attesa da tempo dalla filiera che in questi ultimi anni è stata messa a dura prova dagli effetti del cambiamento climatico – prosegue il sottosegretario – gli apicoltori italiani potranno d’ora in avanti essere sostenuti nelle spese che saranno costretti ad affrontare a causa di crisi climatiche prolungate per garantire la sopravvivenza dei loro alveari. Un’ulteriore dimostrazione della centralità che ha per noi questo settore che consideriamo strategico, sia da un punto di vista economico sia ambientale”, conclude D’Eramo.

Approvato patto di filiera 2024-25 dell’Olio Riviera Ligure Dop

Approvato patto di filiera 2024-25 dell’Olio Riviera Ligure DopRoma, 2 ott. (askanews) – E’ stato approvato il Patto di filiera 2024/25 del olio extravergine di oliva Riviera Ligure DOP, un patto che garantisce la sostenibilità economica delle produzioni valorizzando e assicurando il giusto riconoscimento ai produttori e frantoiani dell’eccellenza olearia ligure.


Nel Consiglio di amministrazione del 17 settembre scorso il Consorzio di tutela dell’olio Riviera Ligure DOP ha preso spunto dall’accordo sottoscritto il 13 settembre dalle associazioni liguri Coldiretti, Cia e Confagricoltura per definire il Patto di filiera dell’olio extra vergine di oliva Riviera Ligure DOP per la campagna 2024/2025. L’accordo sottoscritto dalle associazioni rappresenta infatti, spiega il Consorzio in una nota, una importante svolta poichè fornisce un quadro di riferimento utile alla valorizzazione della produzione olivicola e olearia ligure: indica infatti il prezzo minimo di vendita delle olive e dell’olio extra vergine prodotti in Liguria.


Per beneficiare della rettifica del valore del contrassegno di garanzia del Consorzio, gli operatori iscritti al sistema di controllo devono tenere in considerazione i seguenti prezzi minimi: 2 euro al kg per olive con resa al 20% in olio extra vergine di oliva e 13,50 euro al kg per l’olio Riviera Ligure DOP sfuso contrattato all’interno della filiera produttiva. Il patto di filiera 2024/2025 presenta ha anche delle semplificazioni per le aziende, tra cui la soppressione della scadenza al 31 ottobre entro cui presentare in Consorzio il contratto di fornitura delle olive tra olivicoltore e frantoiano, che sarà sufficiente depositare prima della cessione delle olive e l’accorpamento degli scaglioni riguardanti la resa delle olive ed i relativi prezzi minimi, che ora sono ridotti a tre.

Da Fipe e Treccani master per gestire imprese ristorazione

Da Fipe e Treccani master per gestire imprese ristorazioneRoma, 2 ott. (askanews) – Un master della durata i 5 mesi pensato per imprenditori e dirigenti del settore della ristorazione, in modo che abbiamo gli strumenti migliori per implementare le competenze manageriali e rafforzare la tenuta delle imprese. Sono questi gli obiettivi principali della collaborazione tra Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, e Treccani Accademia, che uniranno le loro competenze nel nuovo Master in Gestione delle Imprese di Ristorazione.


Il Master inizierà il 18 novembre 2024 e si basa su una formula innovativa che combina lezioni on demand, sessioni in live streaming e incontri in presenza. Il programma copre un ampio spettro di aree fondamentali per la gestione aziendale, dal branding e strategia di comunicazione, alla gestione economica e finanziaria, fino all’ottimizzazione delle risorse umane e l’adozione di tecnologie digitali avanzate. “La collaborazione con Treccani ed in particolare con la sua qualificata Scuola di Management Treccani Accademia, ci permette di fare un salto di qualità nella nostra azione a supporto delle imprese della ristorazione”, spiega in una nota Lino Enrico Stoppani, presidente di FIPE-Confcommercio. “I dati, purtroppo, ci dicono che sono molte le esperienze imprenditoriali che finiscono male non per condizioni economiche avverse ma per scarsa competenza nella gestione. Rafforzare le competenze è dunque un percorso obbligato per chiunque gestisca un’impresa o intenda avviarla”, aggiunge Stoppani.