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Interrrogazione Carloni su aiuto a torrefattori italiani

Interrrogazione Carloni su aiuto a torrefattori italianiRoma, 4 feb. (askanews) – Una interrogazione per chiedere che, attraverso le banche, vengano messe a disposizione risorse dedicate per assistere le imprese della filiera del caffè. Così il presidente della commissione Agricoltura, il deputato della Lega Mirco Carloni, in vista del Question Time di domani a cui risponderà il ministero dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.


Il nuovo Regolamento Europeo Deforestazione Zero (EUDR) prevede infatti che dall’anno prossimo il caffè da aree deforestate non possa essere immesso nel mercato europeo. Intanto il prezzo delle varietà Arabica e Robusta ha subito un rialzo del 12% solo negli ultimi 15 giorni. Gelate e siccità in Brasile e ritardi nella raccolta in Vietnam con gravi perdite, “hanno messo in seria difficoltà l’intero sistema produttivo – spiega Carloni – Un vero e proprio problema per i ben 800 torrefattori italiani di fronte ai quali la Lega non chiuderà gli occhi. Anche perché questo si riverserà sull’intero settore Horeca”.

Coldiretti: subito piano invasi contro allarme siccità

Coldiretti: subito piano invasi contro allarme siccitàRoma, 4 feb. (askanews) – “Per far fronte all’allarme siccità della Commissione Ue non è più rinviabile la messa in campo di un piano invasi sul territorio nazionale, capace di garantire acqua ed energia e di prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici”. E’ l’appello promosso della Coldiretti in occasione della pubblicazione della relazione sullo stato delle acque dell’Ue pubblicata dall’esecutivo comunitario, che invita l’Italia ad aumentare le proprie riserve idriche.


Oggi l’acqua piovana, ricorda Coldiretti, va a finire nei 230mila chilometri di canali lungo il Paese e finisce nel mare. In questo modo perdiamo per sempre dell’acqua dolce, che invece potrebbe rivelarsi utile in momenti di siccità. Coldiretti con l’Anbi, l’Associazione nazionale delle bonifiche, ha elaborato un progetto per la realizzazione di un sistema di bacini di accumulo con sistema di pompaggio che consentirebbe di garantire riserve idriche nei periodi di siccità ma anche di limitare l’impatto sul terreno di piogge e acquazzoni sempre più violenti che accentuano la tendenza allo scorrimento dell’acqua nei canali asciutti.


L’obiettivo è raddoppiare la raccolta di acqua piovana garantendone la disponibilità per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, contribuendo anche alla regimazione delle piogge in eccesso e prevenendo il rischio di esondazioni. Fondamentale in tale ottica il recupero degli invasi già presenti sul territorio attraverso un’opera di manutenzione. Nel 2024 i cambiamenti climatici sono costati ben 9 miliardi all’agricoltura italiana con il conto più salato rappresentato proprio dai danni da siccità, conclude Coldiretti, che hanno devastato le campagne del Meridione, con cali a doppia cifra per alcuni prodotti simbolo della Dieta Mediterranea, dal grano all’olio d’oliva.

La Pietra (Masaf): Sol2Expo rafforzerà filiera olio di oliva

La Pietra (Masaf): Sol2Expo rafforzerà filiera olio di olivaRoma, 4 feb. (askanews) – “L’olio è uno di quei prodotti che caratterizzano il Made in Italy nel mondo e Sol2Expo, la nuova manifestazione di Veronafiere interamente dedicata alla filiera dell’olivo e dell’olio, che abbiamo presentato oggi al Masaf, contribuirà a sottolineare l’importanza di un’eccellenza italiana come l’olio d’oliva”. Lo ha detto il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, a margine della presentazione della manifestazione di Veronafiere dedicata all’olio, al via oggi.


L’olio extravergine, ha spiegato, “è un prodotto per noi fondamentale, tant’è che come ministero stiamo investendo molto anche in questo settore e la riprova è la costituzione del tavolo di filiera, che abbiamo fortemente voluto e che non era mai stato ufficializzato all’interno di questo ministero”.

Ogni anno sprechiamo 8,2 mln ton di cibo, ci costa 372 euro a testa

Ogni anno sprechiamo 8,2 mln ton di cibo, ci costa 372 euro a testaMilano, 4 feb. (askanews) – Il cibo che sprechiamo o va perso in un anno ci costa mediamente 372 euro, per un totale di quasi 22 miliardi, sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno, In termini quantitativi in Italia 8,2 milioni di tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura o vanno perse, ponendo il nostro Paese al terzo posto nella classifica degli “spreconi d’Europa”, dietro Germania (10,8 milioni di tonnellate) e Francia (9,5 milioni di tonnellate). Un podio che da solo rappresenta quasi la metà (47%) degli spechi alimentari totali. A scattare la foto è il Centro studi Divulga nel focus “Spreco e fame 2025” pubblicato in occasione della dodicesima Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare.


Complessivamente nel nostro Paese, in base alle rilevazioni di Divulga su dati Eurostat aggiornati al 2022, il 76% delle perdite economiche per lo spreco di cibo, pari a 15,8 miliardi, si genera in famiglia tra le mura domestiche, mentre il restante 24% si suddivide tra commercio e distribuzione (8% pari a 1,7 miliardi), ristorazione (6% pari a 1,3 miliardi), produzione primaria (6% per un ammontare complessivo di 1,1 miliardi) e industria alimentare (5% pari a 965 milioni). A livello generale, nell’Unione Europea, dove il 10% degli alimenti immessi nel mercato viene perso o sprecato, il costo stimato è circa 145 miliardi di euro, di cui il 59% è attribuibile al consumo domestico (86 miliardi), con un costo medio di 354 euro per abitante sommando tutte le fasi della filiera. I peggiori Paesi, in base alla rielaborazione di Divulga su dati Eurostat, sono Cipro (788 euro pro-capite), Danimarca (680 euro pro-capite), Grecia (517 pro-capite), Portogallo (496 pro-capite) e Norvegia (442 pro-capite). Mentre tra i Paesi economicamente più virtuosi ci sono la Slovenia (190 euro pro-capite), la Croazia (193 euro pro-capite) e l’Ungheria (255 euro pro-capite).


Sul totale delle quantità di cibo sprecato, il 72% delle perdite nel nostro Paese avviene tra le mura domestiche con 100 chili a testa. Analizzando le quantità pro-capite di cibo sprecato complessivamente, invece, osserviamo ancora una volta che i primi tre Paesi in classifica risultano essere Cipro con 294 chili a testa, Danimarca con 254 chili a testa e Grecia con 193 chili a testa. L’Italia pur registrando un valore inferiore ai primi in classifica (pari a 139 chili a testa sommando tutte le fasi della filiera), si posiziona comunque al di sopra della media Ue, all’11esimo posto. A livello globale, in base alle rilevazioni di Divulga su dati Fao-Ocse, frutta (20%) e verdura (33%) insieme rappresentano più della metà degli sprechi alimentari, mentre i cereali, che sono l’alimento più consumato al mondo, coprono il 23% degli sprechi. La carne e i prodotti lattiero-caseari rappresentano l’8% degli sprechi in volume ma con un’incidenza in valore pari a un terzo del totale.


Se non assisteremo ad un reale cambio di passo, secondo il Centro studi Divulga, entro il 2033 i dati su sprechi e perdite alimentari potrebbero peggiorare con una perdita aggiuntiva di cibo quantificabile in 230 milioni di tonnellate in più rispetto al periodo attuale.

Arriva Dora, nuova varietà di mela nata da università Bologna

Arriva Dora, nuova varietà di mela nata da università BolognaRoma, 3 feb. (askanews) – Si chiama Dora per il colore bronzeo-dorato della sua buccia ed è a nuova varietà di mela nata dal lavoro di selezione dei ricercatori dell’Università di Bologna. Una varietà distintiva non solo per il colore della buccia ma anche per polpa croccante e succosa e per il sapore dolce-acidulo che la rende particolarmente fresca e piacevole.


Dora sarà lanciata ufficialmente sul mercato alla fiera FruitLogistica di Berlino ed è frutto del programma di breeding dell’Università di Bologna. Ulteriormente valutata a partire dal 2019 a Moissac, in Francia, oggi è coltivata su più di dieci ettari dall’azienda RISPE e dal vivaio ESCANDE, licenziatari della nuova varietà per l’Europa. Gli anni di valutazione sulla nuova varietà hanno evidenziato le sue ottime potenzialità: elevata qualità agronomica, elevata produttività, rusticità e buona resistenza alle principali malattie. A queste caratteristiche si aggiunge l’ottima conservabilità: raccolta a fine settembre, Dora può essere conservata per più di sei mesi in atmosfera controllata e, già a partire da quest’anno, vedrà un importante piano di sviluppo.

Corte conti Ue: in corso audit su efficacia protezione olio oliva

Corte conti Ue: in corso audit su efficacia protezione olio olivaRoma, 3 feb. (askanews) – Nel corso dell’anno, la Corte dei conti europea pubblicherà le risultanze di un audit che analizza l’efficacia della protezione offerta dall’UE per un prodotto “iconico” come l’olio di oliva, che “al pari del vino francese o del cioccolato belga, è una colonna portante del patrimonio culinario del nostro continente”. L’audit in corso è focalizzato sui sistemi di controllo specifici per le norme di commercializzazione e la sicurezza alimentare dell’olio di oliva, sui quali la Corte non si era mai soffermata direttamente. Grazie a questo audit, che spazia dalle verifiche sull’origine e sulla qualità dell’olio ai provvedimenti finalizzati ad assicurare l’assenza di contaminanti nocivi, “si intende far luce sui meccanismi tesi a proteggere i consumatori così come i produttori”. Gli auditor della Corte si recheranno in Spagna, Italia, Grecia e Belgio e la pubblicazione della relazione è prevista per la fine del 2025.


Infatti, nonostante l’olio di oliva sia un ingrediente fondamentale per molti cittadini europei, “le recenti impennate dei prezzi dovute alla siccità e alle ondate di calore che hanno compromesso i raccolti l’hanno reso meno accessibile per i consumatori. Per un prodotto spesso definito ‘oro liquido’ – scrive la Corte dei conti europea – questi bruschi rialzi dei prezzi incoraggiano le frodi”. Così, “in assenza di solidi sistemi per il rispetto delle norme e la verifica delle etichette sui prodotti, la reputazione dell’olio di oliva dell’UE potrebbe essere messa a repentaglio” e per questo la Corte dei conti europea sta attualmente conducendo un audit per valutare il corretto funzionamento dei sistemi di controllo dell’UE volti a far sì che l’olio d’oliva sia autentico, sicuro e sottoposto a un’esatta etichettatura.


Non è la prima volta che la Corte passa in rassegna il settore dell’olio di oliva. Negli ultimi vent’anni ha esaminato i relativi regimi di sostegno e, in successive analisi, ha trattato le tematiche più ampie della sicurezza e dell’etichettatura degli alimenti. Nel 2006 la Corte ha svolto un audit sul funzionamento del sistema di informazione geografica (SIG) per l’olivicoltura, dove ha rilevato criticità importanti. In una relazione più recente, la Corte ha affrontato la questione dell’etichettatura degli alimenti nell’UE.

Da Centrale Latte Roma accademia per professionisti del cappuccino

Da Centrale Latte Roma accademia per professionisti del cappuccinoRoma, 3 feb. (askanews) – Un’accademia per trasformare l’arte del cappuccino in una professione. Centrale del Latte di Roma, in collaborazione con Coffee Academy Italia, ha inaugurato venerdì 31 gennaio presso lo stabilimento in via Fondi di Ministero l’Accademia Bartist, una nuova realtà formativa pensata per formare i futuri protagonisti del settore caffetteria. Al taglio del nastro, oltre al presidente dell’azienda Fabio Massimo Pallottini, era presente anche la campionessa del mondo di Latte Art Carmen Clemente.


“Con il progetto Bartist vogliamo sottolineare l’importanza della qualità – ha detto Pallottini – Questo progetto rappresenta un impegno per valorizzare la filiera laziale del latte, sostenendo chi ogni giorno lavora con passione per offrire un prodotto eccellente e garantendo ai consumatori un’esperienza autentica”. A partire dal 24 febbraio, nella sede della Centrale del Latte di Roma, l’Accademia sarà operativa con i primi corsi, dedicati a professionisti e appassionati: il Corso Barista Base e il Corso Latte Art Base. Nei primi sei mesi, il calendario prevede sei appuntamenti, pensati per offrire una formazione completa e qualificata. A questi si aggiungeranno presto percorsi avanzati, come il Corso Bartending, in risposta alla crescente domanda del settore.


Bartist è un progetto innovativo della Centrale del Latte di Roma, che mira a creare una rete di bar d’eccellenza nella Capitale, promuovendo l’utilizzo di latte fresco di alta qualità prodotto localmente. Sono oltre 2mila i locali della Capitale che utilizzano il latte di alta qualità dell’azienda romana: Bartist punta a consolidare e ampliare questa rete, offrendo formazione specializzata e certificazioni di qualità ai bar aderenti.

Dagli agronomi Conaf 11 proposte alla Ue per migliorare la Pac

Dagli agronomi Conaf 11 proposte alla Ue per migliorare la PacRoma, 3 feb. (askanews) – Un documento contenente 11 proposte per far crescere e innovare l’agricoltura, migliorando la politica agricola comunitaria (Pac). A inviarlo agli europarlamentari italiani che attualmente siedono in Commissione agricoltura a Bruxelles è stato il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (Conaf), secondo cui a metà del periodo di attuazione dell’attuale Pac è necessaria una revisione per evitare che l’indirizzo politico del settore agro-forestale “si perda a causa di inefficienze e inutili carichi burocratici”.


“La Pac rappresenta una delle principali politiche di indirizzo europee, a cui l’UE riserva cospicui finanziamenti – si legge nel documento – Sono denari necessari a sostenere un settore chiave com’è quello agro-forestale, ma che richiede una revisione per essere efficace e aiutare sia la produttività che la sostenibilità”. Le proteste degli agricoltori viste nei mesi scorsi “hanno un fondamento – scrive Mauro Uniformi, presidente del Conaf – perché l’attuale sistema di aiuti mal si adatta alle aziende di piccole e medie dimensioni e non offre il giusto supporto per un reddito equo e stabile. A ciò si aggiunge che il carico burocratico e i costi amministrativi per accedere agli aiuti sono insostenibili. L’effetto più evidente di questa impostazione è che le politiche a favore della conservazione e gestione degli habitat sono state lette come un complesso e incomprensibile regime di vincoli e limitazioni, che il sistema agricolo ha respinto”.


Tra le proposte la valorizzazione del ruolo di tecnici esperti e specializzati, capaci di elevare il livello di imprenditorialità e di solidità produttiva. Per gli imprenditori agricoli, si dovrebbero incoraggiare forme di reddito diversificate, dall’agriturismo, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, fino all’utilizzo e la trasformazione ed il riutilizzo dei sottoprodotti agricoli. Guardando agli effetti dei cambiamenti climatici, nasce la richiesta di finanziamento per programmi di ricerca europei dedicati all’influenza che avranno sulle produzioni agricole. Contemporaneamente, poi, si dovrebbero valorizzare i crediti di carbonio ottenibili da superfici forestali europee già esistenti e dalle superfici a pascolo o prato permanente: in questo modo si darebbe un valore a quelle superfici che oggi sono abbandonate, mal gestite o a rischio di utilizzazione eccessiva.


Salvaguardare e tutelare la sicurezza alimentare del prodotto agricolo, la salute pubblica e le condizioni ecologiche dell’ambiente è l’obiettivo dell’introduzione della prescrizione elettronica dell’atto fitoiatrico. Inoltre, incentivando le filiere corte, consentirebbe di collegare direttamente produttori e consumatori e favorire il consumo di prodotti stagionali, locali, di qualità, riducendo la dipendenza dei mercati alimentari europei dalle importazioni. Infine, con l’adozione di valutazioni basate sui criteri ESG, evidenziata con una certificazione di tipo semplificato redatta da un professionista agrario e con l’introduzione di una premialità contributiva, si faciliterebbe la migrazione verso i nuovi standard produttivi più sostenibili. “Ora inizia la fase di confronto, in cui svilupperemo e approfondiremo le idee che abbiamo sintetizzato in questo documento”, conclude Uniformi.

Agrisol festeggia 28 anni attività e inaugura magazzino a Faenza

Agrisol festeggia 28 anni attività e inaugura magazzino a FaenzaRoma, 3 feb. (askanews) – La cooperativa Agrisol il primo febbraio ha celebrato a Faenza il traguardo dei ventotto anni di attività con l’inaugurazione del nuovo magazzino ristrutturato di via Galilei. La cooperativa è stata fondata nel 1997 attraverso la fusione delle storiche cooperative Alba di Cotignola, Stea di Solarolo, del settore agricoltura di Cofra di Faenza, Csa di Bagnacavallo, Agriconser di Godo e Cam di Mordano e Comacer di Bagnacavallo. Agrisol ha oggi un fatturato annuo di quasi 30 milioni di euro e circa 2.000 soci e clienti serviti da circa 50 dipendenti e fornisce soluzioni complete per il settore agricolo, dalla distribuzione di fitofarmaci e fertilizzanti fino alla progettazione e fornitura di impianti di irrigazione e sistemi di protezione delle colture.


“Il nostro percorso è stato caratterizzato da aggregazione e investimenti – ha sottolineato Domenico Calderoni, presidente di Agrisol – e la ristrutturazione del magazzino di Faenza rappresenta un ulteriore passo avanti per migliorare i servizi ai nostri soci, rafforzando la logistica e garantendo maggiore sicurezza ed efficienza operativa”. Il nuovo magazzino, esteso per circa 3.500 metri quadrati e il secondo per dimensioni e fatturato all’interno della rete Agrisol, è stato ammodernato con tecnologie e materiali all’avanguardia per rispondere alle esigenze della moderna agricoltura, in particolare quelle fruttiviticole, fiore all’occhiello del territorio faentino. Al suo interno trovano spazio (i più innovativi fitofarmaci, fertilizzanti, materiali per impiantistica e per irrigazione) e ci lavoreranno a pieno regime 10 addetti.


“Il nostro obiettivo – continua Calderoni – è quello di mettere gli agricoltori nelle migliori condizioni per affrontare le sfide del settore, fornendo prodotti e assistenza tecnica di alta qualità”.

Ue, interrogazione Lega su finanziamenti per salmone norvegese

Ue, interrogazione Lega su finanziamenti per salmone norvegeseRoma, 3 feb. (askanews) – Una interrogazione per chiedere alla Commissione europea l’ammontare dei finanziamenti per i produttori norvegesi di salmone, oltre a informazioni sulla sostenibilità dell’allevamento di salmoni norvegesi, “per di promuovere standard più rigorosi nelle importazioni di prodotti ittici provenienti da paesi terzi, cosi da garantire condizioni di concorrenza più eque per i produttori europei”. Prima firmataria è Anna Maria Cisint, europarlamentare della Lega, e co-firmatari sono gli europarlamentari Paolo Borchia (capo delegazione Lega) e Carlo Ciccioli (Fdi).


“Circa l’80% del mercato di esportazione dei prodotti ittici della Norvegia, in particolare quello del salmone atlantico allevato, è destinato all’Ue – spiega Cisint – L’acquacoltura norvegese, tra le più importanti a livello globale, non sempre rappresenta l’immagine positiva dell’allevamento ittico e dello sviluppo sostenibile e risulta il più grosso concorrente del nostro mercato interno, costituito, per il 75%, da micro e piccole imprese”. “Pur non essendo la Norvegia un paese membro, negli ultimi anni sembra abbia beneficiato di importanti stanziamenti da parte dell’Ue, sia in forma diretta che indiretta per progetti di ricerca o collaborazioni nel settore dell’acquacoltura”: da qui la richiesta avanzata alla Commissione Ue.