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In 2023 Italia ha importato da Canada prodotti ittici per 120 mln

In 2023 Italia ha importato da Canada prodotti ittici per 120 mlnRoma, 3 feb. (askanews) – Nel 2023, l’import italiano di prodotti ittici dal Canada ha superato i 120 milioni di euro: tra i principali prodotti importati, astici, capesante e altre specie ittiche d’acqua fredda. E un astice su 3 che arriva sulle nostre tavole, proviene dal Canada, il lobster infatti viene utilizzato dagli chef al pari dell’aragosta nostrana. E’ quanto emerso nel corso dell’Atlantic Canada Seafood Export Cafè, un evento chiave per il rafforzamento dei rapporti commerciali tra Italia e Canada Atlantico nel settore ittico tenutosi presso l’hotel Le Méridien Visconti Rome. Una iniziativa del Lobster Council of Canada, in collaborazione con l’Ambasciata del Canada in Italia e con il supporto di Euromed Group e della Canadian Chamber in Italy.


L’accordo commerciale CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement) tra Canada e Unione Europea, ha infatti facilitato gli scambi commerciali eliminando la maggior parte dei dazi doganali e semplificando le procedure di esportazione e l’Italia rappresenta un mercato chiave per le esportazioni ittiche canadesi, con una domanda in continua crescita. Il Canada è tra i principali esportatori globali di prodotti ittici, con un valore annuo di esportazioni verso l’Europa che supera i 500 milioni di euro. Ma il mercato europeo rappresenta solo il primo passo: nei prossimi anni, infatti, il settore ittico canadese punta a espandersi ulteriormente verso l’Asia e il Medio Oriente.


Nel corso dell’evento si è tenuta anche una sessione B2B tra le aziende canadesi e i distributori/importatori italiani presenti all’incontro, con il coinvolgimento di 30 aziende italiane e oltre 90 appuntamenti con delegazioni di rappresentanza.

Partnership tra Aifo e Alibaba per portare olio evo nel mondo

Partnership tra Aifo e Alibaba per portare olio evo nel mondoRoma, 3 feb. (askanews) – Una collaborazione tra Aifo, l’associazione italiana frantoiani oleari e Alibaba.com, la piattaforma B2B con oltre 48 milioni di buyer attivi in più di 200 paesi, per supportare le aziende olivicole italiane nel processo di digitalizzazione e internazionalizzazione. L’accordo è stato presentato sabato scorso durante il convegno “Dal Frantoio al Digitale: Nuove Frontiere per la Vendita di Oli di Qualità”, tenutosi alla Fiera del Levante di Bari, all’interno di Evolio Expo, la fiera dedicata all’olio extravergine e al Mediterraneo.


L’accordo prevede l’accesso diretto al marketplace di Alibaba.com, con la possibilità di aprire una propria vetrina digitale e raggiungere milioni di potenziali clienti, la formazione e il supporto personalizzato per guidare i produttori nella gestione delle vendite online oltre all’uso di strumenti di marketing digitale avanzati, per incrementare la visibilità e la competitività dei propri prodotti. “L’olio extravergine di oliva italiano è un patrimonio straordinario, frutto di tradizione, passione e qualità. Tuttavia, senza un accesso strutturato ai mercati internazionali, rischiamo di non valorizzare appieno il lavoro dei nostri frantoiani – ha dichiarato Elia Pellegrino, presidente di Aifo – Grazie a questa partnership con Alibaba.com, offriamo ai nostri associati la possibilità di entrare in contatto con buyer da tutto il mondo, ampliando le loro opportunità di business in modo concreto e innovativo”.


Chiara Plutino, Business Development Manager B2B di Alibaba.com, ha spiegato che la piattaforma intende diventare “punto di riferimento per i produttori di olio extravergine di oliva che vogliono espandere il proprio business oltre i confini nazionali. Offriamo accesso diretto a buyer qualificati in tutto il mondo, strumenti avanzati per la vendita e la massima visibilità sul mercato internazionale”.

Confagri Mantova: Psa, cresce import carni suine dall’estero

Confagri Mantova: Psa, cresce import carni suine dall’esteroRoma, 3 feb. (askanews) – “In questo momento sta entrando tanta carne dall’estero, e questo sicuramente mette in difficoltà i nostri produttori. A questo si aggiunge una riduzione della produzione, dovuta alle problematiche sanitarie che conosciamo ahimè bene, Psa su tutte. Quest’ultimo aspetto però, paradossalmente, è quello che consente di salvare il prezzo, dato che la minore disponibilità di prodotto ha fatto alzare le quotazioni”. Lo ha detto Ferdinando Zampolli, presidente della sezione suinicoltori di Confagricoltura Mantova nel corso del convegno “Il punto sulla suinicoltura” organizzato oggi per fare il punto sulle misure di prevenzione necessarie a impedire l’ingresso negli allevamenti mantovani della Peste suina africana (Psa) e su un settore sempre più provato dall’emergenza, in cui crescono i costi dovuti alla biosicurezza, ma aumentano anche le importazioni di carne dall’estero che influiscono sull’andamento dei consumi.


“Ad oggi – ha spiegato il presidente – il consumatore bada più a riempire il carrello, senza particolare attenzione alla qualità, e questo sicuramente penalizza chi, nel nostro settore, lavora invece su prodotti di medio-alta gamma, che pagano dazio. Le armi che abbiamo a disposizione sono solo due: continuare a produrre e farlo sempre meglio”. Infine, un passaggio sul tema antibiotici: “le imposizioni comunitarie ci mettono di fronte ad una forte limitazione dei principi attivi a nostra disposizione, e questo di certo crea problematiche non di poco conto in termini di salute degli animali”. La situazione Psa nel Mantovano intanto resta sotto controllo: “non si segnalano focolai attivi in provincia di Mantova. – testimonia Vincenzo Traldi, direttore del Dipartimento veterinario dell’Ats della Val Padana – Ci sono, però, casi positivi nei cinghiali a Pavia, Milano e Lodi. Registriamo un avanzamento della malattia verso nord, verso le Alpi, con i cinghiali che sono ancora il vettore principale”.

Cons. mozzarella bufala punta su ricerca, filiera e non teme dazi

Cons. mozzarella bufala punta su ricerca, filiera e non teme daziRoma, 3 feb. (askanews) – Un anno di luci e ombre, con un divario tra i consumi Nord-Sud che si acuisce e un export che aumenta a livello Ue ma diminuisce in un paese importante come gli Stati Uniti. Ma il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop ha già pianificato una campagna di promozione in Europa da oltre 1 milione di euro, punta su un progetto per applicare le innovazioni tecnologiche alla filiera e sull’aspetto nutraceutico e salutistico del latte di bufala grazie alla ricerca scientifica. E non ha paura dei possibili dazi da parte degli Stati Uniti perchè “noi contiamo di non vedere appplicati i dazi o al massimo, come nel 2019, di uscirne indenni grazie al lavoro di collaborazione avviato con le associazioni americane di categoria”.


A esaminare i dati del 2024 e tracciare la rotta per il 2025 è il direttore generale del Consorzio, Pier Maria Saccani, in una intervista ad Askanews. La produzione del 2024, come comunicato dal Consorzio durante la giornata di studio “Mozzarella di Bufala Campana DOP: direzione Futuro”, tenutasi il 31 gennaio alla Camera di Commercio di Caserta, è sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, con 55 milioni 718mila chilogrammi di mozzarella di bufala campana Dop (+0,23%), con uno sprint nell’ultimo trimestre che ha consentito di recuperare un’annata segnata da una serie di congiunture negative. A partire dalle difficoltà dell’export, passato dal 38,3% del 2023 al 36,8% del 2024 sul totale della produzione. Sul fronte export va bene l’Europa, con la Francia primo importatore che sale dal 29% al 31,8%, assorbendo da sola un terzo dell’export, la Germania che passa dal 15,7% del 2023 al 18,1% dello scorso anno e la Spagna che cresce dal 5,1% all’8,1%. Scende invece dal 7% al 4% l’export negli Stati Uniti, spiega Saccani, “per i problemi legati alla logistica di un prodotto fresco come la mzozarella Dop e per i costi di trasporto. Imbarcare un chilo di mozzarella vuol dire pagarne effettivamente 2 chili, perchè la mozzarella viaggia nel liquido di governo di pari peso. Per lo stesso motivo l’export in Arabia saudita è sceso dal 2% a 1%. Si tratta di un paese con grandi potenzialità, ma ci sono anche molte difficoltà ad arrivarci”.


A compensare queste perdite, si affacciano però anche alcune new entry tra i mercati di destinazione, come la Norvegia e la Thailandia, censiti per la prima volta. Tra i Paesi ritenuti più interessanti per il futuro figurano invece l’Europa dell’Est, il Messico e poi il continente asiatico, dagli Emirati Arabi fino a Singapore e Malesia. Intanto, per il 2025 il Consorzio è pronto a lanciare una campagna di promozione in Europa da oltre 1 milione di euro, concentrando le risorse in mercati strategici come Francia, Germania, Inghilterra e Paesi Bassi. Sul fronte dei consumi interni, il dato generale è positivo, perché nel 2024 sono arrivati a quota 63,2% rispetto al 61,7% del 2023. Ma se i consumi aumentano al Centro-Nord, diminuiscono al Sud. Nel dettaglio, nel Nord Est sono aumentati dal 16,6% al 24,5% e al Centro dal 17,9% al 23,5%, mentre le vendite sono diminuite nel Nord Ovest passando dal 39,6% al 32,3% e al Sud sono scese dal 26% al 19,7%.


“Al Sud – dice Saccani – morde di più il caro-carrello: di fatto, la disponibilità economica è minore quando si tratta di ben non di prima necessità: ricordiamo che la mozzarella di bufala ha un costo medio di 13 euro al chilo in area Dop. E’ evidente che le famiglia hanno fatto fatica a fare quadrare i conti nel 2024 e hanno pensato prima alle spese essenziali”. Intanto, il consorzio ha in lavorazione “un progetto per applicare le innovazioni tecnologiche alla filiera. Stiamo sperimentando – ha detto Saccani – un sistema in grado di comunicare in tempo reale quantità e qualità del latte prodotto alla stalla, che va a incrociarsi con gli altri dati disponibili”. Un progetto che si incrocia con la necessità di destagionalizzare la produzione di latte, concentrata nei mesi invernali, quando la domanda cala, e minore in primavera-estate, quando invece aumenta la richiesta di mozzarella Dop.


“Questo squilibrio ha portato ad avere un eccessivo quantitativo di latte congelato, che non può essere utilizzato per la Dop, e dunque va frenato anche con meccanismi premiali nei confronti degli allevatori virtuosi” oppure valorizzando produzione alternative per sfruttare il latte non utilizzato: “i produttori pensano a incentivare il successo già crescente della burrata di bufala, che però non è un prodotto Dop e dunque esula dalle competenze del consorzio”, ma potrebbe aiutare i produttori a utilizzare le eccedenze valorizzando il latte di bufala. E sempre nell’ottica di valorizzare il latte e la filiera “stiamo implementando con l’università Federico II di Napoli gli studi sulle proprietà nutraceutiche del latte di bufala anche in chiave di prevenzione di alcuni tipi di tumore, a partire da quello del colon retto”, ha concluso Saccani.

Vino, vola la produzione toscana: 2,6 milioni di ettolitri

Vino, vola la produzione toscana: 2,6 milioni di ettolitriMilano, 3 feb. (askanews) – “Il vino toscano gode di ottima salute. Con una produzione a 2,6 milioni di ettolitri ed un export per i vini fermi DOP che nei primi dieci mesi del 2024 ha fatto registrare un +4,8% in volume ed un +10% in valore, supera abbondantemente le già rosee aspettative autunnali”. A comunicarlo è Regione Toscana, alla vigilia del fitto calendario di eventi che si snoda nel mese di febbraio”, a partire da “BuyWine” (5-6 febbraio, Lucca), vetrina per i buyer internazionali, e “PrimAnteprima” (14 febbraio, Firenze), la giornata che apre ufficialmente la Settimana delle “Anteprime di Toscana”. Entrambi gli eventi sono promossi dalla Regione in collaborazione con la Camera di Commercio di Firenze e l’organizzazione di PromoFirenze. Il coordinamento della comunicazione, l’ufficio stampa e i social, sono curati da Fondazione Sistema Toscana.


“Dopo Firenze, quest’anno BuyWine arriva a Lucca” ha ricordato il governatore Eugenio Giani, augurandosi “che un giorno si possa arrivare a creare una vetrina che rappresenti tutti i vini toscani, ma le premesse per dimostrare che sul piano delle esportazioni siamo in buona salute ci sono tutte. In barba ai dazi”. “Diamo una fotografia della situazione del vino in Toscana con un evento, il ‘BuyWine’, che si ripete anche quest’anno con successo, siamo a 15 edizioni, per dare l’opportunità a tante piccole e medie aziende, 210, di incontrare oltre 140 buyers che arrivano da tantissimi Paesi (registriamo ad esempio la crescita della presenza di mercati asiatici e sudamericani), buyers che altrimenti i nostri produttori non potrebbero incontrare” ha aggiunto la vicepresidente e assessora all’agricoltura, Stefania Saccardi, sottolineando che “il ruolo della Regione Toscana, che ha ideato questa manifestazione che facciamo insieme a Camera di Commercio, PromoFirenze e Toscana Promozione, è quello di fornire un’occasione preziosa, massimamente efficiente e che ogni anno restituisce sempre risultati migliori”.


“Fondazione Sistema Toscana è al fianco della Regione per raccontare il meglio dell’agroalimentare attraverso gli strumenti più avanzati di comunicazione digitale a partire da intoscana.it, passando da Visittuscany.com fino all’ecosistema digitale appena rinnovato di Vetrina Toscana” ha detto il direttore della Fondazione, Francesco Palumbo, parlando di “un racconto che passa dalla comunicazione delle singole iniziative regionali come ‘Buywine’ e ‘PrimAnteprima’ a cui si sono aggiunte Buyfood e la Selezione degli Oli. Il nostro è un racconto capillare di imprese, di famiglie, di tecnologia, uno storytelling che si avvale di una finestra di eccezione grazie agli oltre 4,8 visitatori unici di ‘Visittuscany’”.

Confagri Bari-Bat: Evolio dimostra importanza olio extravergine

Confagri Bari-Bat: Evolio dimostra importanza olio extravergineRoma, 3 feb. (askanews) – “Tre giorni importanti per affermare l’eccellenza, la qualità e il potenziale commerciale di uno dei prodotti di punta della nostra agricoltura: l’olio extravergine d’oliva. L’olivicoltura nella provincia di Bari e BAT è un pilastro fondamentale che non solo genera occupazione e reddito, ma è anche un simbolo del nostro export”. Così il presidente di Confagricoltura Bari-BAT, Massimiliano Del Core, commenta la tre giorni di Evolio Expo, la fiera dedicata all’olio extravergine di oliva che ha visto la partecipazione di esperti, operatori del settore e istituzioni.


Un aspetto cruciale dell’evento è stato l’incontro tra produttori, tecnici, e operatori del settore, con numerosi appuntamenti B2B. Un’opportunità per consolidare relazioni, sviluppare nuove sinergie e rafforzare la competitività del settore. “È stato fondamentale il networking tra gli operatori del settore: da un lato gli agricoltori e dall’altro gli istituti di ricerca, le organizzazioni di categoria e le istituzioni. Confagricoltura ha ribadito l’importanza di sostenere l’agricoltura locale, promuovendo il miglioramento delle pratiche e la tutela delle nostre risorse”, ha proseguito Del Core. In occasione dell’evento, il presidente ha anche sollevato l’attenzione sulle sfide legate alla diffusione del batterio Xylella fastidiosa, ormai prossimo alla città di Bari e che minaccia gli uliveti delle province di Bari e BAT. Confagricoltura ha chiesto alle istituzioni di mantenere alta la guardia sul fenomeno, impegnandosi attivamente con misure di monitoraggio e prevenzione. “Abbiamo chiesto alle istituzioni di non abbassare la guardia e di concentrarsi non solo sulle dinamiche di mercato, che in questi anni ci stanno premiando, ma anche sulla grave emergenza sanitaria legata al Xylella. È fondamentale che il settore continui a essere supportato con strategie concrete per fermare la diffusione di questo batterio e tutelare la nostra agricoltura”.

Cipolla bianca di Margherita Igp, prezzi crescono del 30%

Cipolla bianca di Margherita Igp, prezzi crescono del 30%Roma, 3 feb. (askanews) – Un 2024 con 28mila quintali di prodotto venduto e prezzi in crescita mediamente del 30% rispetto al 2023 per la Cipolla Bianca di Margherita Igp. “Il 2024 è stato un anno positivo – spiega Giuseppe Castiglione presidente del Consorzio di tutela e valorizzazione della Cipolla Bianca di Margherita Igp – Si è allargata la presenza nella rete vendita nazionale e abbiamo raggiunto prezzi record, attestati nella media di 50 centesimi al chilo per tutto il periodo della raccolta. L’attività di promozione e attenzione alla qualità del prodotto sta dando i suoi frutti e possiamo ritenerci soddisfatti per questi risultati”.


E il Consorzio di tutela e valorizzazione sarà presenta a Fruit Logistica a Berlino, dal 5 al 7 febbraio, in uno stand dedicato, per consolidare la propria visibilità con gli operatori di settore e quelli della grande distribuzione, italiani e stranieri. Al contempo, sarà fatto il punto sull’andamento della cipolla sul mercato e presentati i risultati del monitoraggio realizzato durante l’anno con il contributo Masaf per la tutela da contraffazioni e uso improprio del marchio. Per quanto riguarda il progetto di monitoraggio, realizzato durante il 2024 con il contributo del Masaf “abbiamo constatato che, per quanto ci riguarda, il rischio di contraffazione è limitato in quanto la cipolla è un prodotto povero – ha detto Castiglione – anche se ci sono stati negli anni alcuni tentativi di contraffazione che, grazie al lavoro preventivo svolto dai tre agenti vigilatori autorizzati dal Ministero, sono stati bloccati. La vigilanza deve essere continuativa e questo sinora è lo strumento più efficace per la tutela. Per il contrasto all’uso improprio del marchio probabilmente, come suggerito dai risultati del monitoraggio, bisognerà ampliare i parametri che consentono di definire una cipolla Igp. Inoltre sarebbe opportuno, come suggeriscono gli esperti, aumentare la nostra presenza sui mercati. Perché più il prodotto è presente sugli scaffali e più diventa riconoscibile”, ha concluso.

Consorzio Cedro di Calabria promuove Dop per bergamotto fresco

Consorzio Cedro di Calabria promuove Dop per bergamotto frescoRoma, 3 feb. (askanews) – La Dop per il bergamotto calabrese potrebbe essere un volano per l’economia regionale. A sostenere fortemente l’avvio del processo di certificazione per il bergamotto di Reggio Calabria, ingrediente dell’olio essenziale che ha già la Dop e che è tra i prodotti più iconici della regione Calabria, è il Consorzio Cedro di Calabria Dop secondo cui la Dop per il frutto fresco valorizzerebbe il lavoro dei produttori e consentirebbe l’immissione sui mercati di un prodotto di alta qualità, che sia al tempo stesso tracciabile, assicurando l’autenticità e la qualità di un prodotto unico.


La DOP garantisce, infatti, che il frutto sia coltivato, raccolto e trasformato secondo standard regolamentati da un disciplinare di produzione, che contribuiscono a preservare le tradizioni e le pratiche colturali tipiche dell’areale di produzione. Per i produttori, la DOP rappresenta un sigillo di qualità che può giustificare un prezzo di mercato superiore, migliorando la redditività delle coltivazioni. Inoltre, rappresenterebbe una protezione contro la concorrenza sleale e la contraffazione, assicurando che solo i prodotti autentici possano fregiarsi di questa certificazione. “A livello regionale – spiega il Consorzio Cedro di Calabria Dop – l’ottenimento della DOP per il Bergamotto fungerebbe da leva per lo sviluppo socioeconomico del territorio, perché garantirebbe una vera tutela della filiera calabrese. Anche grazie a questo ulteriore traguardo, la Calabria potrebbe beneficiare di un incremento del turismo enogastronomico, attratto dalla notorietà e dalla salubrità dei suoi prodotti tipici. Questo, a sua volta, potrebbe stimolare investimenti in infrastrutture e servizi, migliorando complessivamente la qualità della vita all’interno delle comunità locali”.

Gli scarti del caffè diventano una risorsa e nasce un infuso

Gli scarti del caffè diventano una risorsa e nasce un infusoRoma, 3 feb. (askanews) – Gli scarti del caffè diventano una risorsa e, nell’ottica di diminuire gli sprechi alimenti, Costadoro lancia la Cascara biologica, un infuso a metà tra una tisana e il caffè filtro. Cascara in spagnolo significa letteralmente “buccia” o “guscio”, ed è il frutto essiccato che avvolge il chicco di caffè. Ben conosciuta in Sud America ma ancora poco nota sul mercato italiano, viene spesso scartata durante il processo produttivo.


Nonostante la provenienza dalla stessa pianta, la Cascara ha un gusto e un profilo aromatico molto diverso da quello del caffè. I sentori richiamano infatti le note di pera, rosa canina, ciliegia, con una dolcezza delicata, un corpo pieno, ricca di antiossidanti e una percentuale minore di caffeina rispetto al caffè. La Cascara Costadoro è raccolta in Perù nei soli mesi di giugno, luglio e agosto, in un ambiente incontaminato immerso nella natura a 1380-1720m e coltivato da famiglie locali. Il prodotto arriva in occasione della Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, che si svolge ogni anno il 5 febbraio, che quest’anno inaugura un effettivo conto alla rovescia: mancano solo altri cinque anni, da qui al 2030, per dimezzare la piaga dello spreco alimentare, secondo quanto richiede l’obiettivo 12.3 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La Cascara, spiega Costadoro, rappresenta un esempio concreto di economia circolare applicata al mondo del caffè. Utilizzando ogni parte della pianta, l’azienda promuove una produzione consapevole che riduce al minimo gli sprechi, valorizzando risorse spesso inutilizzate.

Da Copagri Lazio progetto marchio Dop per la tellina

Da Copagri Lazio progetto marchio Dop per la tellinaRoma, 3 feb. (askanews) – Un marchio Dop per la tellina dei mari laziali per favorire la sua promozione, commercializzazione e valorizzazione e la creazione di un disciplinare per individuare i criteri tecnici di produzione, tracciabilità, confezionamento e conservazione. Il progetto, in fase avanzata, è firmato da Copagri Lazio e prevede la creazione del marchio “Tellina DOP”.


I soggetti aderenti al marchio, dovranno impegnarsi a rispettare di requisiti di prodotto e di produzione ottimali in termini di buone pratiche agricole, compreso il benessere animale, qualità del prodotto finale e la diminuzione dell’impatto ambientale dei processi produttivi. Secondo il progetto di Copagri Lazio, il disciplinare potrà essere applicato ai prodotti a base di molluschi bivalvi vivi o surgelati, allevati, delle specie Tellina e ai prodotti elaborati con l’uso di prodotto ittico a marchio, a condizione tassativa che la Tellina Dop sia l’unico ingrediente della medesima categoria commerciale impiegata per la loro preparazione, e che rappresenti almeno il 50 % del prodotto elaborato (compreso il peso delle valve).


In Lazio la pesca delle Telline ha una lunga tradizione: anticamente avveniva con rastrelli a mano realizzati in legno e ferro dagli stessi pescatori. Successivamente, con il rilascio delle autorizzazioni ministeriali, sono nati i cosiddetti rastrelli da natante da trascinare in acqua e con una fune attaccata a un verricello. Fino a circa quattro anni fa la classificazione delle acque per la pesca della tellina era di tipo A, successivamente classificata in B e resa necessaria la depurazione del pescato così come previsto dalle normative.