Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Alleanza Fotovoltaico: Crescita settore può attivare 150000 posti

Alleanza Fotovoltaico: Crescita settore può attivare 150000 postiRoma, 27 nov. (askanews) – Rendere più chiaro il quadro normativo delle rinnovabili e restituire certezze agli imprenditori per tutelare gli investimenti e garantire la messa a terra dei progetti, in uno scenario reso ancor più complesso dalle numerose misure fiscali e normative approvate nell’ultimo anno. Sostenere il processo virtuoso della transizione energetica per consentire all’Italia di raggiungere gli obiettivi nazionali ed europei sulla decarbonizzazione e l’indipendenza energetica.


Sono le necessità più impellenti del settore emerse durante l’evento “Scatta l’ora solare. L’Italia e il futuro del fotovoltaico”, organizzato a Roma dall’Alleanza per il Fotovoltaico in Italia, che sottolinea – informa una nota degli organizzatori – come la crescita occupazionale del settore possa raddoppiare, passando dagli attuali 80.000 lavoratori a 150.000 nuovi posti di lavoro nei prossimi 3-4 anni. L’Alleanza raggruppa alcuni tra i principali operatori nel settore dell’energia rinnovabile impegnati nello sviluppo, nella realizzazione e gestione di grandi impianti per l’energia da fonte solare (utility-scale), in sinergia con gli obiettivi previsti dalla strategia energetica nazionale (PNIEC), che detengono circa 20 GW di energia solare, attualmente in fase di autorizzazione, per un totale di 20 miliardi di euro di investimenti e opere per la valorizzazione del territorio da 3 miliardi di euro.


Come evidenziato durante il convegno, con l’attuale quadro normativo – si legge ancora nella nota – la localizzazione degli impianti rimane incerta e le regioni si muovono in ordine sparso definendo soltanto le “aree non idonee”. Per rendere attuabile la transizione energetica è quindi necessario agire velocemente con la definizione di aree idonee ma anche responsabilizzare le regioni sulla necessità di ciascuna di fornire il proprio contributo alla transizione. L’Italia continua inoltre a scontare un deficit energetico che, stando a quanto emerge dalla Relazione annuale sulla situazione energetica nazionale 2024, realizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con dati riferiti al 2023, l’ha costretta a spendere circa 56 miliardi di euro per l’acquisto di energia dall’estero. Una cifra dimezzata rispetto ai 114,3 miliardi di euro spesi nel 2022, proprio grazie al contributo derivato dallo sviluppo degli impianti rinnovabili nazionali.


Tuttavia – sottolinea l’Alleanza per il Fotovoltaico – lo scenario è ancora incompatibile con gli obiettivi di sicurezza ed indipendenza energetica che l’Italia si è posta di raggiungere, considerando che il Paese importa ancora il 15% del fabbisogno nazionale da fonti estere e resta quindi esposto alle fluttuazioni di prezzo dettate da fattori esogeni e non controllabili. Determinante è il ruolo dell’agrivoltaico, soluzione innovativa che coniuga la produzione di energia solare con l’attività agricola, senza consumare nuovo suolo. Secondo l’ultimo rapporto ISPRA, infatti, pur se si volesse installare a terra tutto il nuovo fotovoltaico previsto in Italia dal PNIEC al 2030 (57 GW) si utilizzerebbe comunque una porzione al di sotto l’1% del suolo nazionale. È fondamentale, però – ribadisce l’Alleanza – che la normativa in materia di agrivoltaico eviti di imbrigliare la tecnologia in parametri tecnici e regole stringenti che non tengono conto della sua continua evoluzione.


Determinanti anche gli impatti positivi degli impianti sui costi energetici per famiglie e imprese, sulla riduzione dell’inquinamento e il miglioramento della qualità dell’aria. Il settore continua inoltre ad attrarre investimenti nazionali ed esteri, a generare know how tecnico e nuove professionalità in tutto il Paese, accrescendo la reputazione dell’Italia nel panorama internazionale. “Le imprese del nostro Paese hanno dimostrato di saper sviluppare tecnologie, competenza ed eccellenza nel campo delle rinnovabili, dell’innovazione e dello sviluppo delle tecnologie green. La crescita del settore, che ha subìto una netta accelerazione negli ultimi due anni, rappresenta un fattore importante di sviluppo economico del Paese che si aggiunge al contributo dato come contrasto al cambiamento climatico. Il compito del governo è quello di creare le condizioni migliori per agevolare gli investimenti e i piani imprenditoriali di chi scommette sull’economia green e lo sviluppo sostenibile del Paese. Il ricorso alle rinnovabili costituisce non solo una risposta agli impegni per l’ambiente ma anche alle questioni legate alla sicurezza, all’indipendenza energetica e al contenimento dei prezzi” ha osservato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. “L’impegno del Ministero è quello di intervenire per sbloccare le procedure e dare tempi certi per le autorizzazioni. Quello che abbiamo davanti è un percorso difficile che dobbiamo riuscire a fare insieme per governare questo cambiamento, con un importante ruolo delle istituzioni e dei soggetti coinvolti nella transizione energetica. Abbiamo grandi questioni aperte legate al rinnovo delle reti, dobbiamo inoltre creare un punto di equilibrio con il sistema regionale nella definizione delle modalità rispetto alle competenze costituzionali. I fronti sono tanti e dobbiamo essere determinati e più uniti possibili” ha aggiunto Pichetto Fratin, sempre secondo quanto riportato nella nota degli organizzatori.

Pnrr, Atelli: commissione Pniec Mase in 2024 emessi 200% pareri anni scorsi

Pnrr, Atelli: commissione Pniec Mase in 2024 emessi 200% pareri anni scorsiRoma, 26 nov. (askanews) – “Quest’anno, la Commissione Via PNRR PNIEC del Mase, benché a ranghi ancora incompleti, ha già emesso oltre il 200% dei pareri degli anni scorsi, per una potenza equivalente di oltre 16 GW. E nelle restanti settimane dell’anno arriveremo anche oltre, intorno al 300%. Ma la transizione energetica non si può fare con l’apparenza del previsto finanziamento con le tariffe versate dalle imprese proponenti, e la realtà, invece, di un finanziamento a carico degli stessi componenti della Commissione ministeriale. Essenziale, in questo, anche dare un senso ai 40 milioni di euro versati, nel corso del 2023, dalle imprese proponenti. Noi non li abbiamo visti, al Mase non sono mai arrivati”. Lo dichiara in una nota Massimiliano Atelli Presidente Commissione Pnrr Pniec del Mase.


“Auspico fortemente – conclude Atelli – che l’occasione del decreto legge attualmente all’esame del Senato offra l’opportunità, al Governo e al Parlamento, di trovare una soluzione più avanzata che offra certezze alle imprese che versano e ai commissari che lavorano”.

Chiusa a Roma la seconda edizione del Women Economic Forum

Chiusa a Roma la seconda edizione del Women Economic ForumRoma, 23 nov. (askanews) – Si è chiusa venerdì a Roma la seconda edizione del Women Economic Forum (WEF-Italy), presso il The Dome dell’Università Luiss. Si tratta di uno dei i principali appuntamenti dedicati alle azioni necessarie a colmare il divario di genere. Obiettivo della tre giorni di incontri è il potenziamento delle competenze delle donne per promuoverne l’ingresso nei settori STEM, sostenere l’imprenditoria femminile e influenzare le politiche a livello nazionale e internazionale. Il Forum ha costituito inoltre l’incontro annuale della rete G100, rafforzando ulteriormente la sinergia tra opinion leader provenienti da tutto il mondo. Raffaella Luglini, Chief Sustainability Officer di Leonardo, coinvolta nel panel dedicato allo Spazio, ha sottolineato come questo sia un settore strategico per l’innovazione tecnologica e la sicurezza che stimola nuove soluzioni per la crescita economica e sociale e per lo sviluppo sostenibile.


“Lo spazio – ha spiegato Luglini – va inteso infatti non solo come un ambiente da esplorare, ma come un elemento che fa parte delle nostre vite che serve dunque a migliorare le condizioni della vita sia sulla terra che fuori dalla terra. Un elemento che è fortemente legato alla sostenibilità e a ciò che noi facciamo come azienda. Lo spazio è storicamente nel nostro business: abbiamo iniziato decenni fa con i satelliti – la manifattura dei satelliti – oggi facciamo servizi satellitari, servizi di geoinformazione: raccogliamo attraverso i satelliti una grande quantità di dati che poi sono elaborati dall’intelligenza artificiale, dal nostro high-performance computer, e utilizzati per tutta una serie di applicazioni anche legate al climate change e al climate action”. “Per noi di Leonardo – ha proseguito Luglini – i satelliti sono degli strumenti di eccellenza per la raccolta di dati. Con le tecnologie digitali – l’intelligenza artificiale e l’high-performance computer (a Genova abbiamo il davinci 1) – possiamo elaborare questi dati che si traducono in informazioni preziose e fornirli alle istituzioni preposte alla gestione di emergenze climatiche, sicurezza pubblica, sicurezza delle infrastrutture energetiche, sicurezza nazionale, e anche per la sicurezza dell’agricoltura, del cibo”. “Anche quest’anno, ad esempio, Leonardo ha partecipato, insieme al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, alla Cop29 di Baku. Abbiamo portato la testimonianza delle nostre tecnologie che servono in particolar modo per la climate action. Con noi ha partecipato Bonifiche Ferraresi, una importantissima azienda agricola che utilizza le nostre tecnologie per migliorare al massimo la resa, la sicurezza e anche l’approccio sostenibile alle proprie attività di agricoltura su larghissima scala”.


“Lo spazio, per noi – ha detto ancora Luglini -, è anche un tema per attrarre le nuove generazioni, sia in chiave di talent attraction – soprattutto, ma non solo, in ambiti stem – e sia in generale come ruolo di educazione per la società civile, attraverso la collaborazione con università e istituti di ricerca. Attualmente stiamo lavorando con l’ESA e l’ASI a un importantissimo programma che è IRIDE, di cui sentiremo parlare molto, perché dal 2025 si inizieranno a lanciare in orbita i primi satelliti e perché diventerà la costellazione di costellazioni dedicata in maniera precipua al climate change”. Il programma dell’edizione 2024 del WEF, realizzata con il patrocinio del Comune di Roma – Assessorato alle Pari Opportunità – e in collaborazione con l’Ateneo intitolato a Guido Carli, ha previsto sette sessioni plenarie su tematiche centrali per l’economia e la società, tra cui: intelligenza artificiale e cybersecurity, giustizia climatica, salute e longevità, innovazione nell’agroalimentare, aerospazio e il ruolo dell’istruzione come fondamento di una democrazia inclusiva e sostenibile. Tra le novità di questa edizione, l’introduzione di due Ideathon: hackaton sui temi della Cybersecurity, Intelligenza Artificiale e Spazio, cha hanno visto le studentesse e gli studenti dell’Università Luiss affiancati da mentor esperti, premiati dopo la presentazione di progetti innovativi. Primo classificato è risultato il progetto “Space minds Academy “, davanti a “Connecting minds saving” e “Space pocket”.

Da transizione energia danni a finanza se combinata con altri shock

Da transizione energia danni a finanza se combinata con altri shockRoma, 19 nov. (askanews) – I rischi correlati alla transizione energetica non dovrebbero, se da soli, danneggiare la stabilità finanziaria nell’eurozona. Tuttavia se questi rischi si combinassero con shock macroeconomici si potrebbero generare perdite e danni nel settore. Lo affermano le diverse autorità di vigilanza europee (Eba, Eiopa e Esma) in un rapporto stilato assieme alla Bce per valutare, su richiesta della Commissione europea, i rischi delle politiche legate a “Fit-for-55”.


Secondo lo studio questo possibile scenario “richiede un approccio di coordinamento delle politiche per finanziare la transizione verde e per la necessità di integrare i rischi climatici in maniera tempestiva e ampia nella gestione dei rischi delle istituzioni”. Lo studio ha valutato l’impatto di questa transizione per banche, fondi di investimento, fondi pensione e assicurazioni sulla base di tre scenari: uno di base in cui le politiche di Fit-for-55 vengono attuate. Uno scenario avverso in cui si crea una fuga dalle imprese legate a fonti energetiche tradizionali e fossili. E uno scenario avverso opposto, con shock di natura macro finanziaria.

Snam Innovation Day, in scena il futuro dell’energia

Snam Innovation Day, in scena il futuro dell’energiaMilano, 8 nov. (askanews) – Si è svolta presso il Superstudiopiù di via Tortona a Milano la seconda edizione dell’Innovation Day di Snam, Evolving Horizons, l’evento concepito per mettere in luce i progressi dell’innovazione tecnologica e le tendenze che stanno trasformando il settore dell’energia. Un momento in cui dipendenti di Snam, leader di settore e ricercatori si incontrano per scambiare conoscenze, collaborare ed esplorare opportunità legate alla transizione energetica. Nel piano Snam sono previsti entro il 2027 400 milioni di euro di investimenti in innovazione.


“La sostenibilità e l’innovazione sono due leve fondamentali per noi per la realizzazione di quella che è la nostra ambizione, il nostro piano strategico, ossia quello di diventare un operatore multi molecola su base paneuropea”, ha detto l’Ad di Snam, Stefano Venier. “Oggi in questo Innovation, il secondo che facciamo, ci confrontiamo su quelle che sono esperienze e nuove tecnologie che stiamo sperimentando in una logica che noi chiamiamo dual track, ossia di applicazione di tecnologie già esistenti e commercialmente disponibili, piuttosto che il supporto allo sviluppo di nuove idee. E, in questo senso, ovviamente, la collaborazione con startup e istituti di ricerca è un tassello fondamentale”. Al centro della giornata, due iniziative principali. La Centrale delle Idee una challenge riservata ai dipendenti Snam nell’ambito del programma Snaminnova che punta a raccogliere progetti e idee per dar vita a start-up interne o brevetti. Ad aggiudicarsi il premio fra 4 finalisti, è stata Energy Mill con una soluzione per rendere autosufficienti gli impianti Snam di riduzione della pressione del gas.


“L’innovazione si basa sostanzialmente sul network, sulla conoscenza tra le persone e sul fiorire di nuove idee che possono nascere anche da brevi discussioni. Quindi un evento come questo, aperto a tutti, anche stakeholder esterni, può essere veramente utile per far fiorire nuove idee e innovazione in senso puro”, ha spiegato Matteo Lusignani, PMO Industrial Open Innovation Snam. L’altra iniziativa rivolta all’esterno è HyAccelerator, l’acceleratore corporate di Snam focalizzato sull’idrogeno, che ha premiato 5 startup internazionali. Durante l’Innovation Day è stata annunciata la nuova Call4Startup dell’HyAccelerator che partirà all’inizio del 2025 e sarà aperta anche alla filiera della cattura e stoccaggio del carbonio e allo stoccaggio di energia.

Accordo Rse e Blf per lo sviluppo di un impianto a fusione inerziale

Accordo Rse e Blf per lo sviluppo di un impianto a fusione inerzialeMilano, 7 nov. (askanews) – Siglato un accordo tra Rse – Ricerca sistema energetico – e l’azienda americana Blue laser fusion (Blf) per attività di ricerca e sviluppo congiunte sul primo impianto al mondo a fusione inerziale (Ife) di taglia commerciale. L’accordo si svilupperà in tre fasi: la prima di analisi; la seconda finalizzata alla costruzione di un prototipo di reattore Ife commerciale su piccola scala; l’ultima riguarderà l’accensione di un prototipo di reattore Ife commerciale in scala maggiore (“Full-scale Fusion Pilot Power Plant”). L’intesa è stata siglata a Roma nell’ambito di una due giorni di confronto internazionale sull’innovazione e sul ruolo della ricerca e del trasferimento tecnologico nella transizione energetica alla qual ha partecipato, tra gli altri, il premio Nobel Shuji Nakamura.


“Siamo onorati di poter collaborare al fianco di un’eccellenza nel campo tecnologico per un ambizioso progetto di innovazione che intende accelerare la transizione energetica – ha dichiarato Franco Cotana, amministratore Delegato di Rse – I nostri ricercatori metteranno a disposizione l’expertise acquisita in Italia attraverso le attività di Ricerca di Sistema e quelle maturate durante le numerose occasioni di cooperazione internazionale, come quelle collegate a Mission Innovation. La collaborazione con BLF ci consentirà al contempo di accre- scere la nostra esperienza e la nostra conoscenza di un settore sfidante e dagli importanti obiettivi di decarbonizzazione. Sebbene non possa essere ancora considerata un’alternativa agli SMR a fissione, questa innovazione rappresenta un passo decisivo verso la fusione che non usa il confinamento magnetico ma una tecnologia già provata a dicembre 2022, con l’esperimento di Livermore del Department of Energy degli Stati Uniti”. È infatti nel solco delle sfide ambientali che vedranno protagonista l’Italia che si inserisce il protocollo d’intesa con la Blue laser fusion, fondata nel 2022 da Shuji Nakamura, premio Nobel per la Fisica nel 2014, e anche membro del consiglio scientifico Rse. Lo scienziato è famoso in tutto il mondo per aver inventato il led blu ad alta potenza che ha permesso la produzione delle lampade a led, una delle più grandi rivoluzioni nel settore dell’efficienza energetica, nell’illuminotecnica e colorimetria. Negli ultimi anni il premio Nobel si è dedicato allo sviluppo di laser ad alta potenza, quelli che permettono oggi l’innesco della fusione nucleare a confinamento inerziale. BLF sta infatti lavorando per realizzare la prima generazione di energia pulita, senza emissioni di carbonio.


“Blue Laser Fusion è lieta di collaborare con Rse allo sviluppo della prima dimostrazione pratica di energia da fusione inerziale – ha detto Nakamura – Questo accordo con Rse metterà in contatto scienziati e ingegneri di alto livello in Italia e in Europa con il laser Blf, indirizzerà il team di sviluppo e avvierà il processo di creazione di siti dimostrativi in Italia”. Nella due giorni di confronto a più voci, in cui è stato firmato l’accordo, sono emersi i potenziali benefici – seppure di lungo periodo – di questa tecnologia, sia a livello ambientale, sia industriale. “Occorre recuperare il tempo perduto per promuovere un cambio di passo nella ricerca italiana ed europea, valorizzando le eccellenze nazionali tecnico-scientifiche e il know-how industriale di primissimo rilievo” ha dichiarato Carlo Alberto Giusti, presidente RSE e Rettore dell’Università degli Studi LINK che ha organizzato e aperto una serata di confronto sul ruolo della ricerca e del trasferimento tecnologico nella transizione energetica.


Il confronto si è sviluppato sugli aspetti tecnico-scientifici delle opportunità offerte dalla fusione a confinamento inerziale, in cui il mondo della ricerca e dell’industria italiana possono fornire un contributo decisivo. L’occasione è stata utile per identificare ed elaborare una roadmap italiana per il rilancio delle attività di ricerca e sviluppo in questo settore. “RSE dimostra giorno dopo giorno di saper guardare avanti e di farsi promotore di un confronto che ha sempre e solo un unico obiettivo: l’innovazione del nostro Paese, nel solco degli obiettivi della transizione energetica e nel rispetto delle esigenze economiche, sociali e ambientali”, ha concluso Giusti.

IA, rara specie di ape blocca piano Meta su centro dati e nucleare

IA, rara specie di ape blocca piano Meta su centro dati e nucleareRoma, 4 nov. (askanews) – I piani di Meta, la casa madre di Facebook, per creare un centro elaborazione dati per l’intelligenza artificiale alimentato da una centrale nucleare sono stati bloccati per preoccupazioni a carattere ambientale, tra cui anche la scoperta di una rara specie di ape presente sul sito che era stato individuato per la centrale. Lo riporta il Financial Times, secondo cui la vicenza è stata comunicata da Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, durante un incontro con quadri e dirigenti del gruppo la scorsa settimana. Il quotidiano cita due fonti anonime che avrebbero partecipato all’incontro.


I problemi sopraggiungono mentre le principali connazionali rivali di Meta in questo segmento – Amazon, Google e Microsoft – hanno già approntato piani analoghi, per alimentare i loro centri dati per l’intelligenza artificiale con centrali atomiche. Il Ft aggiunge che le ricerche effettuate utilizzando sistemi basati sull’intelligenza artificiale consumano fino a 10 volte tanto l’energia di una ricerca internet standard tramite Google.

Nucleare, online il Bilancio di sostenibilità 2023 di Sogin

Nucleare, online il Bilancio di sostenibilità 2023 di SoginRoma, 29 ott. (askanews) – E’ online, sui siti sogin.it e nucleco.it, il Bilancio di sostenibilità 2023 del Gruppo Sogin. Si tratta di uno strumento volontario attraverso il quale il Gruppo comunica a tutti gli stakeholder le principali attività svolte, i dati più significativi e gli obiettivi raggiunti.


Il Bilancio di Sostenibilità è il principale strumento di rendicontazione attraverso il quale Sogin illustra annualmente la propria performance economica, sociale e ambientale, incluso il contributo al raggiungimento di undici dei diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. “Questo documento, che Sogin pubblica fin dal 2005 – si legge in una nota -, conferma il suo impegno costante a lavorare nel settore nucleare e della gestione dei rifiuti radioattivi in modo sostenibile e attento all’ambiente”.


Una delle novità più rilevanti del 2023 è l’approvazione del primo Piano di sostenibilità del Gruppo che mira a integrare la sostenibilità nelle attività della Società, promuovendo un modello di sviluppo basato sull’economia circolare. Il Piano si propone di valorizzare le competenze distintive e di coinvolgere sempre di più i territori nei quali il Gruppo Sogin opera, con l’obiettivo di generare un valore condiviso e contribuire allo sviluppo sostenibile del Paese. Il documento presenta inoltre le principali attività svolte nell’anno e le azioni avviate per sostenere la strategia di economia circolare della Società che si basano sulla minimizzazione dei rifiuti radioattivi, sull’efficientamento dei consumi energetici, sull’invio a recupero dei rifiuti convenzionali prodotti dagli smantellamenti e sul riutilizzo di edifici d’impianto, per non costruirne di nuovi.


“I risultati raggiunti nel 2023 sono frutto del lavoro delle circa mille persone di Sogin e Nucleco, che rappresentano in Italia il più significativo presidio di competenze in ambito nucleare e ambientale – conclude la nota -. Un primato riconosciuto dalle principali organizzazioni internazionali di settore come confermano le partecipazioni a numerosi eventi e gruppi di lavoro. Un know-how di competenze ed esperienze che, negli anni, il Gruppo ha saputo mantenere, aggiornare e trasferire con appositi percorsi formativi assicurati dalla Radwaste Management School di Sogin”.

G20, il ministro Pichetto Fratin a Washington il 24 e 25 ottobre

G20, il ministro Pichetto Fratin a Washington il 24 e 25 ottobreWashington, 22 ott. (askanews) – Il ministro Gilberto Pichetto Fratin sarà a Washington per partecipare alla riunione ministeriale congiunta G20 finanze, clima e ambiente, esteri e banche centrali, che si terrà nel pomeriggio del 24 ottobre a margine delle riunioni annuali di Fondo Monetario Internazionale e Banca mondiale. La riunione si terrà sotto la Presidenza brasiliana del G20. Lo rende noto un comunicato


Nel corso della giornata di giovedì 24, sono previsti incontri del ministro Pichetto Fratin con il ministro dell’Ambiente del Brasile, Marina Silva; con il ministro dell’Ecologia della Repubblica dell’Azerbaijan e Presidente designato di COP29, Mukhtar Babayev e con il Segretario Esecutivo UNFCC, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Simon Stiell. Infine, venerdì 25 novembre, il ministro Pichetto Fratin parteciperà a un incontro organizzato dall’Atlantic Council e dal World Energy Council e incontrerà, alla Casa Bianca, il consigliere John Podesta, responsabile delle politiche climatiche degli Stati Uniti.

Telepass e Atlante insieme per la ricarica rapida dei veicoli elettrici

Telepass e Atlante insieme per la ricarica rapida dei veicoli elettriciRoma, 17 ott. (askanews) – Telepass, società italiana leader del telepedaggio e della mobilità integrata, e Atlante, la società del Gruppo NHOA dedicata alla rete di ricarica rapida e ultra-rapida per veicoli elettrici, annunciano una partnership per rendere disponibili oltre 1.000 punti di ricarica elettrica su tutto il territorio nazionale tramite un semplice click dall’App Telepass.


In questo modo, i clienti Telepass, tramite l’app sul proprio cellulare, potranno accedere facilmente, in aggiunta a tutti i servizi per la mobilità urbana ed extra-urbana, anche agli oltre 1.000 punti di ricarica Atlante disponibili in Italia. Tutti i punti di ricarica Atlante sono aperti 24/7, compatibili con ogni modello di veicolo elettrico e alimentati al 100% da energia rinnovabile. Inoltre, offrono potenze da 22 kW a 300 kW per rispondere in modo adeguato alle diverse esigenze di ricarica degli automobilisti. Questa sinergia estenderà la rete di ricarica interoperabile di Telepass e aumenterà la visibilità del network di Atlante, supportando la crescita di una mobilità sostenibile in Italia con servizi sempre più smart, integrati e orientati al cliente.


L’obiettivo di Telepass, risultato di una visione aziendale orientata a fornire al cliente i servizi di cui ha bisogno e ridurre l’impatto ambientale sul pianeta, è quello di offrire ai propri clienti un ecosistema sempre più completo e capillare di servizi per la mobilità, garantendo contemporaneamente risparmio di tempo e facilità di utilizzo, in un’ottica sempre più green. Telepass, infatti, ha messo al centro della propria strategia di business il concetto di sostenibilità, in linea con l’impegno più ampio assunto dal Gruppo Mundys per contrastare il cambiamento climatico attraverso obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di breve, medio e lungo termine, abilitando la transizione verso una mobilità sempre più sostenibile, anche grazie all’adozione di tecnologie o sinergie innovative, come questa. “L’integrazione delle stazioni di ricarica di Atlante nel nostro ecosistema di mobilità, ci permette di ampliare l’offerta per i nostri clienti e promuove stili di mobilità sempre più sostenibili e smart in città tra le più inquinate e trafficate in Italia. La nostra offerta consente l’accesso, attraverso l’App di Telepass, a una delle reti di ricarica elettrica interoperabili più estese d’Italia con oltre 40.000 punti di ricarica attivi e grazie alla partnership con Atlante aggiungiamo un ulteriore tassello nel promuovere comportamenti virtuosi e green”, commenta Aldo Agostinelli, Chief Consumer Sales and Marketing Officer di Telepass.


“L’accordo con una realtà leader come Telepass rappresenta un passo fondamentale nell’avvicinare la ricarica elettrica rapida e ultra-rapida agli utenti. L’integrazione del network Atlante sull’App Telepass rafforza il nostro ruolo di facilitatori della mobilità elettrica in Italia, semplificando il processo di ricarica per i driver di veicoli elettrici grazie a soluzioni sempre più accessibili ed efficienti”, dichiara Gabriele Tuccillo, CEO di Atlante Italia. Questa partnership conferma la presenza di Atlante tra gli apripista nel mondo della mobilità elettrica, puntando su una strategia innovativa e sull’integrazione dei diversi servizi. L’aumento dell’accessibilità ai punti di ricarica in Italia si inserisce nella visione di Atlante di plasmare una mobilità a zero emissioni e fruibile da tutti nel Sud Europa.


Per usufruire del servizio è necessario scaricare l’App Telepass e selezionare l’infrastruttura di ricarica Atlante: attraverso la mappa delle stazioni attive sarà possibile individuare agilmente il punto di ricarica disponibile più vicino.