Nato,Rutte: asse Russia-Nordcorea può destabilizzare penisola coreanaMilano, 4 dic. (askanews) – In cambio degli uomini (nordcoreani) impegnati nel conflitto contro l’Ucraina, la Russia sta fornendo “sostegno” al programma nucleare e missilistico della Corea del Nord in cambio di armi e soldati nella sua guerra contro l’Ucraina, ha detto il segretario generale della NATO Mark Rutte.
“Questi sviluppi possono destabilizzare la penisola coreana e persino essere una minaccia per gli Stati Uniti”, ha aggiunto in conferenza stampa. Tuttavia la revoca della legge marziale dimostra l’impegno della Corea del Sud nei confronti dello stato di diritto, ha aggiunto Rutte. Rutte ha inoltre nuovamente riaffermato che le relazioni con la Corea del Sud sono ferree.
Caos in Sudcorea: dopo l’azzardo (fallito) del presidente, tutto il governo presenta dimissioniRoma, 4 dic. (askanews) – Tutto lo staff ha presentato le dimissioni al presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, dopo la folle notte in cui il presidente ha proclamato a sorpresa la legge marziale e l’Assemblea nazionale l’ha costretto a fare marcia indietro dopo sei ore. Lo riferiscono i media della Corea del Sud.
Dopo questi traumatici eventi della notte, si sono susseguite riunioni d’emergenza nella dirigenza sudcoreana. In una di queste, ospitata dal primo Ministro Han Duck-soo, tutti i membri del governo, a partire dai 18 ministri, hanno offerto le loro dimissioni. Il primo ministro ha inoltre discusso la questione con i leader del partito di governo, il Partito del potere del popolo, e con i collaboratori di Yoon in una riunione d’emergenza. L’incontro a porte chiuse è durato circa un’ora e mezza. Alla riunione erano presenti Han, il ministro del Coordinamento delle Politiche Governative Bang Ki-sun, il presidente del Partito del Potere Popolare Han Dong-hoon e il suo segretario capo, il deputato Park Jeong-ha, oltre al capo di gabinetto di Yoon, Chung Jin-suk, e al segretario per gli Affari politici Hong Chul-ho. Il primo ministro e il leader del Partito del potere del popolo si sono poi recati all’ufficio presidenziale a Yongsan-gu, Seoul.
Tutti i collaboratori di Yoon, inclusi il capo di gabinetto Chung, il direttore della Politica nazionale Sung Tae-yoon e il consigliere per la Sicurezza nazionale Shin Won-sik, insieme a 11 segretari senior, hanno offerto le loro dimissioni, secondo quanto riferito dall’ufficio presidenziale. La decisione è stata presa dopo che Chung ha presieduto una riunione a porte chiuse con i segretari senior.
Nato, Rutte: ieri “chiaro accordo sul tavolo”, priorità a UcrainaMilano, 4 dic. (askanews) – “C’è un bisogno specifico sulle infrastrutture energetiche, perché ciò che la Russia sta cercando di fare è trasformare l’inverno in un’arma, di nuovo in questa sua lotta contro l’Ucraina: è stato discusso ieri sera”. Così il segretario generale della Nato Mark Rutte. “Come sapete, nel mondo, non abbiamo abbondanza di fornitura di sistemi di difesa aerea, quindi significa che devi sempre assicurarti di dare la priorità. Ma c’è stato un chiaro accordo sul tavolo ieri sera che aiutare l’Ucraina, in particolare con questa infrastruttura, deve essere una priorità. E sono fiducioso che gli alleati seguiranno nei prossimi giorni e settimane per assicurarsi che tutto ciò che possono fornire all’Ucraina sarà fornito” ha aggiunto Rutte mentre entra nel secondo giorno la ministeriale Nato a Bruxelles. Ieri i ministri degli Esteri dei Paesi alleati si sono anche incontrati nel Consiglio NATO-Ucraina con il ministro ucraino Andrii Sybiha e il nuovo Alto rappresentante dell’UE Kaja Kallas.
Il Segretario generale Mark Rutte ha sottolineato come l’Ucraina abbia resistito all’aggressione russa, notando che “la situazione sul campo di battaglia è difficile e dobbiamo fare tutto il possibile per far arrivare più aiuti militari in Ucraina”. Oggi i ministri degli Esteri della Nato affronteranno le azioni ostili della Russia anche nei paesi NATO, tra cui atti di sabotaggio, attacchi informatici e ricatti energetici.
Nell’anticipare l’incontro durante una conferenza stampa, il Segretario generale Mark Rutte ha affermato che “nessuna di queste azioni ci impedirà di sostenere l’Ucraina o di rafforzare le nostre difese”.
Nato, Rutte: seguiamo “passo dopo passo” situazione in SudcoreaMilano, 4 dic. (askanews) – “La Corea del Sud fa parte della nostra partnership indo-pacifica (Corea del Sud, Giappone, Australia, Nuova Zelanda) e questo significa che siamo molto interessati a come si svilupperà la situazione”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte in un briefing all’inzio della seconda giornata di ministeriale Esteri a Bruxelles, sottolineando di non voler commentare la situazione politica interna al Paese che in queste ore drammatiche ha visto un strano comportamento del suo presidente.
“Stiamo seguendo passo dopo passo e momento per momento cosa sta succedendo. Ma in questo momento, non voglio commentare. Vediamo prima come i coreani sono in grado di superare questa situazione, e se necessario, potrebbero esserci ulteriori commenti in seguito” ha aggiunto Rutte. Poi incalzato da altre domande sempre sullo stesso argomento, il segretario generale della Nato ha aggiunto: “La nostra relazione è ferrea”, intendendo il rapporto tra l’Alleanza e Seoul. “Non voglio commentare ora, perché i coreani stessi in questo momento stanno cercando di stabilizzare la situazione e, se necessario, mi ascolterete, sentirete di più da me, ma potete star certi che per noi, la relazione con la Corea del Sud è fondamentale”.
Rutte: con re Giordania discussa triangolazione Russia-Iran-HamasMilano, 4 dic. (askanews) – L’incontro di ieri con il re di Giordania è stata “una grande occasione” per gli alleati. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte in un briefing all’inzio della seconda giornata di ministeriale Esteri a Bruxelles. “Ieri, come sapete, ci siamo incontrati con Sua Maestà, il Re di Giordania (Abdullah II): ci ha aggiornati sulla situazione in Medio Oriente, e in particolare abbiamo discusso dell’Iran e del ruolo che l’Iran sta svolgendo nella regione, ricevendo denaro dalla Russia, che viene poi utilizzato per alimentare gli sforzi di Hamas ed Hezbollah per destabilizzare la regione. Ma naturalmente, è stata discussa anche la situazione in Siria e nel Medio Oriente in generale”.
Rutte ha reiterato poi rispondendo a una domanda l’importanza dell’evento. “Questa è stata davvero una grande occasione per noi: sederci a parlare di nuovo con Sua Maestà. Naturalmente, è un grande amico della NATO. È stato qui molte volte. Stiamo aprendo, come sapete, un ufficio di collegamento NATO ad Amman, reso possibile dalla Giordania. Abbiamo ascoltato le sue opinioni su ciò che sta accadendo nella regione, non solo in Giordania e in Medio Oriente, ma anche l’impatto che tutto questo ha, ad esempio, sul Nord Africa e anche sulla Siria. È stato estremamente utile”, ha detto. “I ministri degli Esteri hanno potuto fare domande. Quindi questo è stato un buon dibattito, una buona discussione, non mirata a decisioni concrete, ma dobbiamo attingere alle sue opinioni” ha aggiunto Rutte. Javier Colomina, diplomatico spagnolo, è stato nominato Rappresentante speciale per i rapporti con i paesi della sponda Sud del Mediterraneo e la Nato è molto attiva anche nelle ultime settimane e mesi: come annunciato in precedenza si aprirà molto presto l’ufficio di collegamento ad Amman, in Giordania. In base alle ultime dichiarazioni è stata accettata l’offerta dell’Italia di ospitare l’ufficio di collegamento della NATO nella ambasciata ad Amman, perché, dopo un’analisi molto attenta, è risultata la migliore offerta. L’ufficio avrà come compito la cooperazione con la Giordania, che è partner molto importante per la NATO.
Il giornalista Usa Tucker Carlson a Mosca intervista Lavrov e avverte: mai così vicini a una guerra nucleareRoma, 4 dic. (askanews) – Il giornalista americano Tucker Carlson si è recato a Mosca per intervistare il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov. “Ieri (martedì) siamo tornati a Mosca per intervistare il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, il ministro degli Esteri più longevo al mondo”, ha detto lo stesso Carlson in un video pubblicato sui social media.
L’intervista, già registrata e “assolutamente affascinante”, sarà pubblicata a breve, ha aggiunto. Nel video il giornalista conservatore Tucker Carlson, vicino al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, da Mosca, ha accusato l’amministrazione del presidente uscente Joe Biden di “spingere gli Stati Uniti sempre più sull’orlo di un conflitto nucleare con la Russia” sottolineando che “mai siamo stati nella storia così vicini ad un guerra nucleare”. Nel messaggio video su X, Carlson ha inoltre detto che l’America è in una “guerra non dichiarata” con Mosca. Carlson ha definito l’intervista a Lavrov “assolutamente affascinante”, spiegando che si è discusso della prospettiva di un “conflitto senza precedenti tra Russia e Stati Uniti” e delle conseguenze che avrà la rielezione di Donald Trump.
Carlson ha poi affermato che l’ambasciata americana a Kiev ha vietato al presidente dell’Ucraina, Vladimir Zelensky, di concedergli un’intervista. “Abbiamo anche cercato per più di un anno di ottenere un’intervista con Zelensky (…) Questi sforzi sono stati vanificati dal governo degli Stati Uniti. L’ambasciata americana a Kiev, pagata con le nostre tasse, ha detto al governo di Zelensky: ‘No’ Non possono fare l’intervista’”, ha sottolineato Carlson. Lo scorso febbraio Carlson ha pubblicato un’ampia intervista al presidente russo Vladimir Putin, che ha ottenuto 180 milioni di visualizzazioni in meno di 48 ore sull’account del giornalista americano sul social network X. In aprile Carlson ha intervistato anche il filosofo e scrittore russo Alexandr Dugin.
Trump (evocando la grazia di Biden al figlio Hunter) chiede di annullare la sua condanna nel caso DanielsRoma, 4 dic. (askanews) – Evocando la grazia presidenziale concessa da Joe Biden al figlio Hunter, Donald Trump ha chiesto ufficialmente ai tribunali di New York di annullare la sua storica condanna penale per il caso Stormy Daniels. Il 45esimo e presto 47esimo presidente degli Stati Uniti è stato giudicato penalmente colpevole a maggio di pagamenti nascosti, prima delle elezioni presidenziali del 2016, a un’attrice di film per adulti affinché lei tacesse su un incontro sessuale avvenuto dieci anni prima. Un rapporto che Donald Trump ha sempre negato.
Descrivendo il caso come “falso”, il presidente eletto degli Stati uniti ha accusato il sistema giudiziario di essere sfruttato dai suoi avversari democratici. La pronuncia della sua sentenza è stata rinviata più volte e rimane in sospeso, mentre la difesa di Trump ricorre a tutte le vie di appello. In un documento giudiziario di 70 pagine, gli avvocati di Trump, Todd Blanche ed Emil Bove, da lui nominati anche futuri numeri due e tre del prossimo Dipartimento di Giustizia, hanno chiesto che “la corte annulli immediatamente l’accusa e il verdetto della giuria”. Nel loro appello datato lunedì, i legali non mancano di invocare un fatto politico-giuridico avvenuto la sera prima: facendo dietro front, il presidente Joe Biden domenica ha graziato suo figlio Hunter, condannato in due distinti casi di detenzione illegale di armi da fuoco ed evasione fiscale.
Sudcorea, sei partiti presentano richiesta di impeachment contro il presidente. I sindacati: sciopero ad oltranzaRoma, 4 dic. (askanews) – Sei partiti della Corea del Sud, tra cui il principale partito di opposizione, il Partito Democratico, hanno depositato in Parlamento un disegno di legge di impeachment contro il presidente Yoon Suk Yeol: lo ha riferito oggi l’agenzia di stampa Yonhap.
Il disegno di legge è stato depositato alle 14:40 ora locale (le 6:40 in Italia) e sarà presentato domani, ha riferito l’agenzia di stampa, aggiungendo che una votazione su di esso è prevista per il 6 o il 7 dicembre. Intanto il più grande sindacato sudcoreano ha indetto uno “sciopero generale a tempo indeterminato” fino alle dimissioni del presidente Yoon Suk Yeol, dopo la revoca della legge marziale da lui imposta nella notte. Lo riporta l’agenzia Afp.
La Confederazione coreana dei sindacati, che conta circa 1,2 milioni di iscritti, ha definito il tentativo di Yoon una “misura irrazionale e antidemocratica”, affermando che egli ha “firmato la sua fine al potere”.
Sud Corea, Tajani: seguiamo situazione, avvertiti i 130 italianiBruxelles, 3 dic. (askanews) – “Stiamo seguendo minuto per minuto la situazione in Corea del Sud”, con i drammatici eventi in corso dopo la promulgazione della legge marziale, poi invalidata dal Parlamento nazionale. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alla stampa a margine della riunione ministeriale della Nato che si tiene oggi e domani nel quartier generale dell’Alleanza a Bruxelles.
“Ho parlato – ha riferito Tajani – con la nostra ambasciatrice a Seoul, abbiamo informato tutti i nostri connazionali, sono circa 1.300 quelli che sono in quel paese, li abbiamo invitati a non avvicinarsi a manifestazioni e a cortei. La situazione sembra legata a problemi di politica interna”. “Noi – ha rilevato il ministro – siamo amici della Corea del Sud, è un Paese nostro alleato. Io ho invitato il ministro degli esteri di Seoul a partecipare all’ultima riunione del G7 di Anagni-Fiuggi dei ministri degli esteri, proprio per dimostrare la vicinanza del nostro Paese, e del G7, a quel Paese che si muove in una situazione complicata nella regione dell’Indo-Pacifico, con una Corea del Nord sempre più aggressiva”.
“Abbiamo inviato – ha concluso Tajani – messaggi politici chiari anche alla Corea del Nord, che naturalmente non deve tentare minimamente di approfittarsi di una situazione di conflitto politico all’interno del parlamento della Corea del Sud”.
Sudcorea, mozione revoca legge marziale: s’attende risposta YoonRoma, 3 dic. (askanews) – L’Ufficio presidenziale sudcoreano ancora non ha dato risposta al voto dell’Assemblea nazionale che ha votato una mozione per la revoca della legge marziale per emergenza proclamata oggi dal presidente Yoon Suk-yeol, nonostante il presidente sia vincolato a ritirare il provvedimento in seguito al voto.
Il numero legale perché la mozione sia valida è 151 (maggioranza più uno): per la revoca dello stato d’emergenza hanno votato tutti i 190 parlamentari presenti, nessuno contrario e nessuno astenuto. Il voto è avvenuto mentre soldati entravano nell’edificio parlamentare, con gli addetti dell’istituzione che si barricavano all’interno dell’aula per impedire ai militari di fare irruzione. Oltre al Partito democratico, che è opposizione al presidente ma maggioranza nel parlamento, anche parte del Partito del potere del popolo, la formazione dalle cui fila proviene il presidente Yoon, ha votato contro il provvedimento presidenziale.
Han Dong-hoon, leader del partito, ha detto che “la legge marziale, dichiarata illegalmente, ha perso efficacia”, secondo quanto riporta JoongAng Ilbo. L’ex ministro della giustizia ed ex collaboratore di Yoon, Cho Kuk, dal canto suo ha affermato che “se il presidente non si allinea ai risultati della mozione passata all’Assemblea nazionale è un chiaro tradimento e un atto illegale”. E ha chiesto l’arresto di Yoon e del ministro della Difesa Kim Yong-hyun.