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Colombia, il biologo italiano Alessandro Coatti ucciso e fatto a pezzi

Colombia, il biologo italiano Alessandro Coatti ucciso e fatto a pezziRoma, 8 apr. (askanews) – Orrore in Colombia. Nella località di Santa Marta la polizia ha rinvenuto una valigia al cui interno vi erano la testa, le mani e i piedi di un uomo, Alessandro Coatti, un biologo molecolare italiano di 42 anni. Come riportano i media locali, la valigia è stata ritrovata in un bosco.


Coatti era arrivato in città il 3 aprile, con l’intenzione di trascorrere qualche giorno nei Caraibi colombiani. Alloggiava in un ostello nel centro storico ed è scomparso la notte di venerdì 4. “Ha chiesto più volte informazioni sui percorsi per Minca e se c’era la possibilità di studiare le specie della zona”, racconta un lavoratore dell’ostello dove Alessandro si era registrato. L’ultima volta che è stato visto stava uscendo da quel posto verso il tramonto. Non è tornato. Il giorno dopo, la sua assenza ha destato sospetti. I suoi amici hanno contattato il personale della pensione e hanno iniziato a telefonare. Nessuno ha risposto. Il comandante della Polizia Metropolitana di Santa Marta, il colonnello Jaime Ríos Puerto, ha confermato che non aveva precedenti penali né precedenti minacce. “Era un visitatore, uno scienziato, senza connessioni sospette”, ha spiegato l’ufficiale. La cosa più inquietante: il suo torso non è ancora stato ritrovato.

Usa, Trump rimuove la viceammiraglia Chatfield dal comitato NATO

Usa, Trump rimuove la viceammiraglia Chatfield dal comitato NATONew York, 08 apr. (askanews) – La viceammiraglia della Marina statunitense Shoshana Chatfield, unica donna nel comitato militare della NATO, è stata rimossa dall’incarico lo scorso fine settimana dall’amministrazione Trump.


Sebbene non sia stata fornita una motivazione ufficiale, diverse fonti affermano che la decisione sarebbe legata a dichiarazioni pubbliche della Chatfield in difesa della diversità nelle forze dell’ordine. Secondo alcuni funzionari informati sui fatti, la rimozione sarebbe stata decisa la scorsa settimana dal segretario alla Difesa Pete Hegseth, anche se non è chiaro se abbia agito su indicazione diretta del presidente. Chatfield, ex pilota di elicotteri della Marina e già a capo di una squadra di ricostruzione in Afghanistan, rappresentava gli Stati Uniti nel comitato militare della NATO assieme ad altri 31 ufficiali. Negli ultimi mesi era finita nel mirino di gruppi conservatori per il suo sostegno a programmi di equità e inclusione (DEI). L’American Accountability Foundation l’aveva definita “woke”, chiedendone la rimozione immediata.


Con questa decisione, Chatfield diventa la terza donna ai vertici delle forze armate statunitensi a essere rimossa dall’inizio del secondo mandato di Trump, dopo l’ammiraglia Lisa Franchetti, capo delle operazioni navali, e l’ammiraglia della Guardia Costiera Linda Fagan. (con “La voce di New York”)

Dazi, Ue e Cina intensificano le relazioni, a luglio nuovo vertice

Dazi, Ue e Cina intensificano le relazioni, a luglio nuovo verticeLussemburgo, 8 apr. (askanews) – Il vertice che si terrà tra l’Unione europea e la Cina l’estate prossima, probabilmente a luglio, anche se non è ancora chiaro dove si svolgerà, testimonia del rinnovato interesse che c’è da parte europea nei rapporti con Pechino, e viceversa, dopo la tempesta economica e commerciale scatenata dall’offensiva dei dazi del presidente americano Donald Trump.


Dopo la telefonata che c’è stata oggi tra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il primo ministro cinese Li Qiang, della questione delle relazioni con la Cina si è parlato molto durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario. “Per la presidente von der Leyen – ha ricordato la portavoce capo della Commissione, Paula Piño – l’idea è sempre stata quella di minimizzare il rischio (‘to derisk’, ndr) e non di interrompere i rapporti (“to decouple”, ndr) con la Cina”.


E oggi, in particolare, con la Cina l’Ue ha interesse a discutere la questione di come gestire e controllare l’attesa diversione dei flussi commerciali (quelli cinesi in particolare, ma non solo) che in passato erano diretti verso gli Usa e che a causa dei nuovi dazi potrebbero essere dirottati verso l’Europa. L’Ue ha già deciso di costituire urgentemente una task force per monitorare questo fenomeno della “diversione commerciale”. Nel suo colloquio odierno con Li Qiang, ha rilevato la portavoce, “la presidente von der Leyen ha sollevato la questione della diversione commerciale ed è in questo contesto che è stata menzionata questa task force di monitoraggio e sorveglianza, nel senso che dobbiamo esaminare l’impatto che questi dazi stanno avendo e l’impatto, in particolare in termini di dirottamento degli scambi. C’era la consapevolezza che questo costituisce un problema ed è una cosa che deve essere esaminata, mentre ci addentriamo in questi numerosi ed elevati dazi che inevitabilmente avranno un impatto sui flussi commerciali”.


“Quindi – ha continuato Piño – siamo pragmatici a questo riguardo, e stiamo esaminando quali sono le sfide che abbiamo con la Cina e cercando di affrontarle. Ed è anche in questo contesto che deve essere visto il colloquio telefonico di oggi. Ora stiamo assistendo all’imposizione di dazi che influenzeranno il commercio in tutto il mondo. E ovviamente è importante che comprendiamo anche come la Cina, che è uno dei nostri maggiori partner commerciali, si stia muovendo in questo contesto, e cosa si può fare per affrontare le sfide comuni”, anche perché “alla fine ciò che stiamo vedendo riguarda tutti e avrà un impatto in tutto il mondo”. Ad esempio, e questo è stato anche menzionato nel colloquio telefonico, all’Ue interessa capire con la Cina “cosa si può fare nel lavoro per la riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio, per renderla più efficace e più efficiente”. “Quello che stiamo dicendo – ha aggiunto la portavoce – è che ci sono molte questioni su cui dobbiamo collaborare. Sappiamo che questi dazi porteranno a delle sovraccapacità, che aumenteranno le sovraccapacità esistenti. Quindi, ad esempio, la proposta molto concreta, che la presidente von der Leyen aveva già menzionato ieri, su questa sorveglianza, su questo meccanismo di monitoraggio per valutare i flussi commerciali. Ci sono una serie di questioni su cui ovviamente c’è un interesse da entrambe le parti, e direi anche per tutto il mondo, che ci sia una conversazione costruttiva” tra l’Ue e la Cina, ha concluso la Paula Piño.

La Cina avverte: risponderemo fino “in fondo” ai dazi di Trump

La Cina avverte: risponderemo fino “in fondo” ai dazi di TrumpRoma, 8 apr. (askanews) – La Cina ha lanciato oggi un nuovo avvertimento a Donald Trump: rispetto alla minaccia di ulteriore innalzamento dei dazi, Pechino è pronta a ribattere “fino in fondo”. E, su questo punto, sulla sua strada potrebbe ritrovare un alleato inedito: l’Unione europea. I due giganti ai due lati dell’Eurasia al momento si annusano, dopo anno di freddo. Oggi una telefonata tra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il primo ministro cinese Li Qiang ha affrontato proprio questi temi.


La Cina è stata colpita duramente con una tariffa del 34 per cento, aggiunta ai dazi già esistenti del 20 per cento introdotti nei due mesi scorsi. Pechino ha reagito rapidamente venerdì, applicando una tariffa reciproca del 34 per cento su tutte le importazioni dagli Stati Uniti, che entrerà in vigore giovedì. Ha inoltre imposto controlli all’esportazione su minerali critici e su 16 società americane del settore della difesa e della tecnologia. Trump, scrivendo sui social media, ha minacciato che, se la Cina non cancellerà i dazi ritorsivi contro gli Usa, Washington imporrà ulteriori dazi del 50 per cento sulle merci cinesi. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian, nella quotidiana conferenza stampa a Pechino, ha detto che l’aggressione tariffaria da parte degli Stati uniti “viola gravemente i diritti legittimi di tutte le nazioni, infrange in maniera palese le regole stabilite dall’Organizzazione mondiale del commercio, danneggia profondamente il sistema multilaterale degli scambi basato sulle regole e destabilizza l’ordine economico globale”.


La Cina, ha continuato Lin, “esprime una forte condanna e si oppone fermamente a tali misure”, che portano a una “guerra commerciale che nessuno può vincere”. E ha insistito: “I cinesi non provocano e non temono conflitti; fare pressioni, minacce o ricatti non rappresenta il modo corretto di relazionarsi con la Cina. La nostra nazione adotterà le misure necessarie per difendere con decisione i propri diritti e interessi legittimi. Se gli Stati Uniti, ignorando gli interessi della Cina e di tutta la comunità internazionale, insisteranno nel proseguire la guerra commerciale, la Cina l’affronterà fino in fondo”. Questo non indica, tuttavia, da parte di Pechino una volontà di chiudere la porta ai negoziati. Ieri un commento sul Quotidiano del Popolo, il giornale del Partito comunista cinese, si precisava proprio questa cosa, ma nello stesso tempo all’impatto con una serie di contromisure, tra le quali quella di allargare il mercato interno.


Secondo molti osservatori, un altro aspetto della risposta cinese potrebbe essere l’apertura di scambi più intensi con l’Europa, dopo anni di freddo e di restrizioni commerciali reciproche. E’ dal ritorno alla Casa bianca di Trump che Europa e Cina si “annusano”. Oggi Von der Leyen e Li Qiang hanno affrontato la questione di una telefonata. La presidente dell’esecutivo europeo ha sottolineato la necessità di mantenere stabilità e prevedibilità per l’economia globale, in risposta agli scossoni causati dai dazi imposti dagli Stati uniti. Von der Leyen ha chiarito la responsabilità che Europa e Cina hanno nel sostenere un sistema commerciale forte e riformato, libero, equo e basato su regole di parità.


La numero uno della Commissione ha invocato una risoluzione negoziata della situazione attuale, sottolineando la necessità di evitare ulteriori escalation. Ha inoltre rimarcato il ruolo critico della Cina nel contenere possibili deviazioni commerciali generate dai dazi, in particolare nei settori già colpiti dalla sovracapacità globale. A tale proposito, i leader hanno discusso l’istituzione di un meccanismo per monitorare tali deviazioni e per garantire che ogni sviluppo venga affrontato in modo adeguato. Tuttavia, Von der Leyen ha anche ribadito l’urgenza di adottare soluzioni strutturali volte a riequilibrare il rapporto commerciale bilaterale e a favorire un migliore accesso delle imprese, dei prodotti e dei servizi europei al mercato cinese. Un percorso di avvicinamento che, quindi, ha ancora molte tappe da percorrere. Ma che ha anche un propulsore importante, che è l’intransigenza dell’amministrazione Trump.

Rutte in Giappone: Cina, NordCorea, Russia minano stabilità globale

Rutte in Giappone: Cina, NordCorea, Russia minano stabilità globaleMilano, 8 apr. (askanews) – “La Nato e il Giappone condividono gli stessi valori e si trovano di fronte alle stesse sfide”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte in Giappone incontrndo il ministro della Difesa Gen Nakatani. “Cina, Corea del Nord e Russia stanno intensificando le loro esercitazioni militari e la loro cooperazione mina la stabilità globale, e ciò significa che ciò che accade nell’Euro Atlantico è importante per l’Indo Pacifico, e viceversa”.


La conversazione ha evidenziato l’approfondimento della cooperazione tra Giappone e NATO, sottolineando l’importanza della sicurezza in un mondo sempre più pericoloso. Sono stati discussi il sostegno del Giappone all’Ucraina e il potenziale interesse ad aderire alla NATO, con un riconoscimento della spesa e delle capacità della difesa del Giappone. L’incontro ha anche toccato esercizi e operazioni congiunte, tra cui la risposta alle crisi, la difesa informatica e la sicurezza marittima.


Rutte ha inoltre sottolineato la sua “profonda gratitudine per il forte sostegno del Giappone all’Ucraina, incluso il vostro sostanziale contributo attraverso il pacchetto di assistenza completo della NATO”. Il segretario generale della Nato ha inoltre auspicato un’intensificazione della “cooperazione in una serie di aree, dalle operazioni di risposta alle crisi alla sicurezza marittima alla difesa informatica, tutte queste aree”.


Le innovazioni nella tecnologia della difesa, come visto alla Mitsubishi Electric, sono state notate da Rutte come un’area chiave per la futura collaborazione. Entrambe le parti hanno espresso un impegno condiviso ad affrontare sfide comuni e a migliorare la cooperazione industriale della difesa. Oltre a “sviluppare nuove capacità di innovazione spaziale”, ha detto Rutte spiegando di aver effettuato una “visita alla Mitsubishi Electric solo un paio d’ore fa. E sono davvero fiducioso che possiamo rafforzare ulteriormente la nostra cooperazione industriale di difesa”.

Musk contro i dazi? Il miliardario sarebbe intervenuto con Trump

Musk contro i dazi? Il miliardario sarebbe intervenuto con TrumpRoma, 8 apr. (askanews) – Il miliardario Elon Musk, stretto alleato del presidente Usa Donald Trump e membro della sua amministrazione, avrebbe chiesto personalmente al leader della Casa bianca di riconsiderare i dazi imposti a diversi paesi. Lo scrive oggi il Washington Post, citando due fonti.


Musk sui social media ha lanciato nel weekend un’offensiva verbale contro Peter Navarro, il funzionari commerciale della Casa bianca principale promotore della politica di dazi aggressiva, e ha fatto direttamente appello a Trump affinché prenda in considerazione di tirare il freno a mano. L’iniziativa, tuttavia, non ha ancora avuto successo: ieri Trump ha minacciato di aggiungere nuove tariffe del 50% sulle importazioni dalla Cina, oltre a quelle già annunciate, se Pechino non abbandonerà le sue misure ritorsive, ha riferito il quotidiano.


Domenica, Musk ha anche annunciato il suo sostegno alla creazione di un’area di libero scambio con l’Ue, nonostante i dazi commerciali precedentemente imposti dal presidente Trump contro l’unione.

La Cina: risponderemo fino in fondo ai dazi di Trump

La Cina: risponderemo fino in fondo ai dazi di TrumpRoma, 8 apr. (askanews) – La Cina risponderà “fino in fondo” ai dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump, che violano “i diritti legittimi di tutte le nazioni”. Lo ha affermato oggi il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian nella quotidiana conferenza stampa a Pechino.


Trump ha minacciato che, se la Cina non cancellerà i dazi ritorsivi contro gli Usa, Washington imporrà ulteriori dazi del 50% sulle merci cinesi. Lin Jian ha risposto che l’abuso delle tariffe da parte degli Stati uniti “viola gravemente i diritti legittimi di tutte le nazioni, infrange in maniera palese le regole stabilite dall’Organizzazione mondiale del commercio, danneggia profondamente il sistema multilaterale degli scambi basato sulle regole e destabilizza l’ordine economico globale”.


La Cina, ha continuato Lin, “esprime una forte condanna e si oppone fermamente a tali misure”, che portano a una “guerra commerciale che nessuno può vincere”. E ha insistito: “I cinesi non provocano e non temono conflitti; fare pressioni, minacce o ricatti non rappresenta il modo corretto di relazionarsi con la Cina. La nostra nazione adotterà le misure necessarie per difendere con decisione i propri diritti e interessi legittimi. Se gli Stati Uniti, ignorando gli interessi della Cina e di tutta la comunità internazionale, insisteranno nel proseguire la guerra commerciale, la Cina l’affronterà fino in fondo”.

Dazi, telefonata Von der Leyen-Li Qiang: evitare escalation

Dazi, telefonata Von der Leyen-Li Qiang: evitare escalationRoma, 8 apr. (askanews) – La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha tenuto oggi una telefonata con il primo ministro cinese Li Qiang per discutere dello stato delle relazioni Ue-Cina in vista del 50mo anniversario dei rapporti diplomatici nel 2025, trattando una serie di tematiche a partire dall’inasprimento del contesto commerciale dopo il ritorno alla Casa bianca di Donald Trump e sottolineando la necessità di evitare ulteriori escalation.


I due leader hanno avuto, secondo un comunicato della Commissione europea un colloquio costruttivo. Von der Leyen ha sottolineato la necessità du mantenere stabilità e prevedibilità per l’economia globale. In risposta alle interruzioni diffuse causate dai dazi imposti dagli Stati uniti, von der Leyen ha evidenziato la responsabilità che Europa e Cina hanno nel sostenere un sistema commerciale forte e riformato, libero, equo e basato su regole di parità. La numero uno dell’esecutivo europeo ha invocato una risoluzione negoziata della situazione attuale, sottolineando la necessità di evitare ulteriori escalation. Ha inoltre rimarcato il ruolo critico della Cina nel contenere possibili deviazioni commerciali generate dai dazi, in particolare nei settori già colpiti dalla sovracapacità globale. A tale proposito, i leader hanno discusso l’istituzione di un meccanismo per monitorare tali deviazioni e per garantire che ogni sviluppo venga affrontato in modo adeguato.


Von der Leyen ha anche ribadito l’urgenza di adottare soluzioni strutturali volte a riequilibrare il rapporto commerciale bilaterale e a favorire un migliore accesso delle imprese, dei prodotti e dei servizi europei al mercato cinese. Durante la conversazione è emersa inoltre la necessità di rafforzare la cooperazione Ue-Cina sul fronte dell’agenda climatica internazionale e della transizione industriale verso un modello più pulito.


Infine, von der Leyen ha confermato il fermo sostegno dell’Unione europea per una pace giusta e duratura in Ucraina, precisando che le condizioni per la pace debbano essere definite esclusivamente dall’Ucraina. Ha invitato la Cina ad intensificare i propri sforzi per contribuire in maniera significativa al processo di pace. Guardando al futuro, la Presidente ha notato che il Vertice UE-Cina in programma a luglio rappresenterà un’occasione ideale per commemorare il cinquantennale dei rapporti diplomatici tra le due parti.

E’ in libreria ‘Direzione Arcobaleno’, romanzo sulle fragilità e sulle debolezze umane

E’ in libreria ‘Direzione Arcobaleno’, romanzo sulle fragilità e sulle debolezze umaneRoma, 8 apr. (askanews) – È in libreria ‘Direzione Arcobaleno’, il romanzo scritto da Stefania Trapani e Valentina Rainone. Edito da Milledizioni, è un monito a non perdersi nelle proprie fragilità, a non abbandonarsi alle debolezze, a non guardare altrove. Ma dentro di sé.


Una ragazza incinta sale su un treno ad alta velocità. Un’amica l’ha convinta ad abortire. Lo farà a Firenze, dove studia, lontano da casa. Il treno parte e lei guarda dal finestrino l’Italia del centro e del sud che le scorre davanti. Intanto i pensieri volano veloci al suo passato: una relazione difficile, il rapporto complesso con sua madre, l’anoressia da poco superata. Le fragilità dell’adolescenza. Ma il treno diventa anche occasione di incontro. Una donna le si siede accanto, comincia a parlarle e tutte i dubbi della ragazza prendono una direzione diversa. È questa l’anima del romanzo scritto a quattro mani da Stefania Trapani, giornalista televisiva da più di venti anni a Sky TG24, prima come conduttrice, poi inviata e corrispondente, collaborando anche con Sky News UK e Valentina Rainone, dirigente d’azienda, professore e consulente. Laurea in Economia alla Luiss di Roma, un Executive MBA al Politecnico di Milano e un Master in Sostenibilità a d Harvard.


“Ci piace pensare – dicono le autrici – alla vita come un immenso puzzle. Fatto di incastri. Tutto da ‘inventare’. Pensieri, sogni, azioni, imprevisti. È una questione di scelte. Di libero arbitrio. Sono le decisioni a fare la differenza. Le coincidenze non esistono. Almeno non sempre. Ci sono i pezzetti che combaciano e allora si va avanti perché arricchiscono la figura che prende forma. E ci sono anche le tessere che non funzionano insieme. Tocca metterle da parte. A volte dispiace, tuttavia non c’è alternativa. Ma guai a forzarle. Perché ci si può fare male”. Lo sa bene la nostra protagonista. Una giovane donna che fiorisce dopo un’adolescenza fatta – come tutte- di sperimentazioni, tentativi e anche delusioni. Investita da una tempesta di emozioni, in un primo momento ne viene travolta. Poi, capisce che deve reagire. E di fronte a un nuovo enigma da sciogliere, sceglie la sua strada. Con naturalezza e ponderazione. Consapevolmente.


“Direzione arcobaleno vuole essere – aggiungono la Trapani e la Rainone – un monito a non perdersi nelle proprie fragilità, a non abbandonarsi alle debolezze, a non guardare altrove. Ma dentro di sé. Con sé e per sé. Il nostro libro è anche un inno alla solidarietà femminile, che si ritrova nel profondo valore dell’amicizia, che qui rappresentiamo. Insieme noi donne siamo una forza. L’ascolto tra donne è un grande aiuto. Quando meno te lo aspetti. Credici. E ti darà nella vita sempre tanto”. Perché è venuto il momento di essere grate e di esprimerlo, ne sono convinte le autrici. “Grazie ai nostri padri, scomparsi troppo presto, luce e riferimento nel cammino di tutti i giorni, il nostro binario. Grazie alle nostre mamme, che con la loro determinazione e il loro coraggio ci hanno insegnato a non mollare mai. Grazie ai nostri figli, che hanno dato un senso a questa vita e sono il nostro arcobaleno. Grazie alle amiche che ci hanno ispirato: fonte di riflessione e stimolo. A quelle del cuore che ci hanno sostenuto nei momenti difficili e con il loro amore rendono più dolce la salita e meno paurose le curve. “Un grazie – concludono – a tutte le nostre avventure, alle sfide affrontate con il sorriso e la grinta. A tutti i momenti bui, quando ci siamo guardate e insieme abbiamo rivolto lo sguardo in avanti. Senza mai affondare nella disperazione, senza perdere la speranza. Alle nostre risate, alla leggerezza. Fino al progetto più bello, questo. Un altro sogno diventato realtà. Infine, grazie a tutti voi che ci avete dato fiducia, leggendoci. A tutti l’augurio: direzione arcobaleno”.

Federlegno, Feltrin: gennaio positivo ma con dazi crescita a rischio

Federlegno, Feltrin: gennaio positivo ma con dazi crescita a rischioMilano, 8 apr. (askanews) – “L’inaugurazione del Salone di oggi rappresenta, più che mai, un momento fondamentale per il nostro settore e per la filiera del legno-arredo che ha chiuso il 2024 a quasi 52 miliardi di euro (4,3% del manifatturiero) con un -2,9%, con l’export che ha sfiorato i 20 miliardi, oltre 64mila imprese (14,7% del manifatturiero) e circa 300mila gli addetti (7,8% del manifatturiero)”. Lo afferma Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, in occasione dell’apertura della 63esima edizione del Salone del Mobile nei padiglioni della fiera a Rho.


“Segnali positivi arrivano dalla produzione industriale del mese di gennaio che registra, rispetto allo stesso mese del 2024, un +7,8% per il mobile e un +7,9% per il legno, che la riporta ai livelli, più alti, del 2023. Anche le esportazioni del mobile, sempre a gennaio, tornano positive (+4%) con il recupero dei Paesi UE (+5,9%). Positivi anche Regno Unito (+8,1%) e Mercosur (+39,9%), mentre flettono USA (-2,7%) e Cina (-1,7%) – sottolinea Feltrin – Diventa quasi superfluo dire che lo scenario positivo del mese di gennaio potrebbe restare un dato isolato in conseguenza del caos scatenato dall’annuncio di Trump sui dazi del 20% per tutti i prodotti europei, compresi i nostri. Nonostante ciò, il nostro impegno è rivolto a cercare di consolidare il trend positivo di gennaio anche per i prossimi mesi, valorizzando, proprio attraverso Salone del Mobile.Milano, il lavoro dell’industria del design e della filiera che ne è il motore”. “Sento il dovere – conclude Feltrin – di ringraziare quegli imprenditori che oltre 60 anni fa hanno avuto la geniale intuizione di far nascere la Manifestazione che, ancora oggi, ci consente di poter contrare su un così potente strumento per avvicinare nuovi mercati e affrontare le crisi”.